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Autore: Anguria21    17/03/2021    1 recensioni
Che cosa succede se sei diversa da tutti quelli che ti circondano? Che cosa succede se lo sei davvero? Che cosa succede se deludi sempre i tuoi genitori? Che cosa succede a non essere quello che davvero pensavi di essere? Che succede se quattro ragazzi invaderanno la tua vita per sempre? Andromeda e i suoi amici lo scopriranno presto.
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Ashton Irwin, Calum Hood, Luke Hemmings, Michael Clifford, Nuovo personaggio
Note: Cross-over, Lime | Avvertimenti: nessuno
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- Queste sono le vostre stanze.- dico accompagnando i ragazzi nelle loro camere e le indico a uno a uno.

- Molte grazie.- risponde quello che deve essere Michael facendomi l'occhiolino. Gli altri due, Ashton e Luke, annuiscono e lasciano me e Calum nel corridoio.

- Andromeda è tua sorella, vero?- chiede il ragazzo guardando il muro davanti a se e non fissandomi negli occhi.- Quello che dicono di lei, è vero?

-E cosa dicono di lei?- chiedo stringendo i pugni lungo i fianchi. Non posso permettere a nessuno di parlare o pensare male di mia sorella. Ne ha passate fin troppo e non è stata certo un'adolescenza tutta rose e fiori, beh.. parlando sempre di guerrieri angelici si intende.

-Che quando aveva quattordici anni, ha irradiato luce distruggendo un demone ma ne ha assorbito ill suo potere.- dice ancora non guardandomi.- Dicono anche che sia un po' svitata.

-Sentimi bene, idiota.- dico prendendolo per il colletto della maglietta che si ritrova e attaccandolo al muro. I suoi amici ci raggiunsero.- Parla ancora così di mia sorella e ti frantumo, è chiaro? Cosa ti fa credere a quello che dice la gente?

-Tutte le storie sono vere.- dice il ragazzo senza il minimo terrore negli occhi.

-Si, e io sono l'angelo Raziel.-  dico e lo lascio andare.- Vi aspetto in fondo alle scale.


Quando mi raggiungono alla fine delle scale, noto che hanno indossato tutti e quattro delle tute sportive e devo dire che stanno bene, soprattutto Michael che continua a sorridermi a trentadue denti e io ricambio con timidezza. Il percosso procede in silenzio e ogni tanto si sente la mia voce che indica i posti della grande casa in cui vivo. 
Arriviamo davanti la porta della biblioteca e sto per aprirla ma le urla di mio padre mi bloccano.
-Rafael Lightwood, esigo che tu mi dica che cosa sta succedendo a mia figlia.- urla mio padre fuori controllo. Non l'avevo mai visto così arrabbiato e la cosa mi fa capire che c'è davvero qualcosa che non va con mia sorella.

-Mi dispiace, zio Jace, ma non posso. Ho promesso a Medy..- dice ma la mia entrata, con i quattro ragazzi al seguito, lo blocca. Lo trovo vicino alla scrivania circondato da tutti i nostri amici e parenti che lo torchiano per farlo parlare.

-Che cosa hai promesso a Medy, Raf?- chiedo con tono alterato. Sta parlando di mia sorella, per l'angelo Raziel.

-Chris, sai che non posso dirtelo.- risponde il ragazzo e noto la paura nei suoi occhi.

-Raf, Medy è in infermeria sanguinante. Devi dirci che succede.- dice la mia parabatai Mary avvicinandosi al ragazzo.

-Mi ucciderà.- mormorà il ragazzo combattuto. Ma non posso aspettare più.

-Ti ucciderò io, se non mi dici quello che sai.- dico innervosendomi e sento la mano di qualcuno bloccarmi. Mi giro e trovo gli occhi di Michael fissarmi. Sto per ribattere ma la voce di mia madre mi ferma.

- Zeus Christoph, non farai proprio nulla.- dice la voce di mia madre con rimprovero.

-Diccelo, Raf. Stiamo parlando della tua parabatai.- dice Carole, la sorella di Mary avvicinandosi alla sorella maggiore.

-Lei ha fatto un incantesi al suo corpo.- inizia a dire il ragazzo convinto da tutta la nostra pressione.

-Che tipo di incantesimo?- chiede Max finalmente interessato alla faccenda. Max sa che deve intervenire solo se il bene di mia sorella è messa in grossa difficoltà e questo mi sembra proprio il caso.

-Non so come funzioni ma so solo che ogni volta che uno dei suoi genitori rimane deluso dal suo comportamento, una ferita quasi mortale compare sul suo corpo; qualsiasi parte del suo corpo.- rivela Raf e il caos si scatena dentro la biblioteca.

-Magnus, tu non puoi fare nulla?- chiede zia Isabelle preoccupata per tutta la situazinone.

-Purtroppo, no. Un incantesimo può essere spezzato solo da chi lo crea.- risponde lo stregone con tono affranto.

-Quindi, Medy stessa?- chiede mio zio Simon avvicinandosi a mia madre che riesce a stento a trattenere le lacrime.

-Quella ragazza ci farà impazzire.- dice mio padre rassegnato al comportamento di mia sorella.

-Ha preso da teil carattere, Jace. E' uguale a te.- dice mio zio Alec avvicinandosi a Raf.- A quanto pare, è una caratteristica della tua famiglia commiserarsi un po'.

-Devo parlare con lei. Vado in infermeria.- annuncio in modo che nessuno mi fermi ma Max mi blocca prima che mi giri per andarmene.

-Non è in infermeria.- dice il ragazzo con sguardo serio. Sicuramente, avrà sentito Medy svegliarsi e muoversi.

-Dove può essere? Era sedata fino a poco tempo fa.- dice mia madre preoccupandosi eccessivamente.

-Nella serra.- dice Max rispondendo ai miei taciti dubbi. Il suo posto. Annuisco e sto per andare ma mi accorgo che i nuovi arrivati sono in tre: dov'è andato Calum?

 
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La serra, oltre la sala delle armi e la sala addestramento, è una delle poche stanze del posto in cui vivo a farmi essere davvero me stessa. La ferita sul mio volto si è già rimarginata grazie all'Iritze di Raf e al potere dentro il mio corpo. 
E' ormai mezzanotte e i fiori nella serra, i preferiti di mamma, si aprono come ogni notte e la magia ha inizio.
- Sono davvero molto belli.- dice una voce alle mie spalle. Mi giro e trovo uno dei nuovi ragazzi che mi sorride in modo timido.- Hanno un nome? Il mio è Calum Thomas Blackstorm.

-Non so il loro nome ma scommetto che tu sai il mio.- dico e gli faccio segno di sedersi al mio fianco e lui lo fa senza farselo ripetere una seconda volta.

-Andromeda Atena Morgerstern Herondale, la ragazza più bella che io abbia mai visto nonostante la striscia rossa sul suo viso.- dice fissandomi i residui della mia ferita.

-Scommetto che lo dici a tutte Calum Thomas ma scommetto che non sai come mi chiamano realmente quelli che studiano all'accademia Shadowhunters.- dico sicura che non lo sappia. Nessuno che non frequenti l'accademia lo conosce.

-Hai perso la scommessa. C'è tutto un paragafro lungo qualche pagina sulla tua famiglia nel capitolo storia degli shadowhunters e da qualche tempo hanno aggiornato anche qualcosa su di te.- dice fiero del suo discorso.

-Come fai a saperlo?- chiedo confusa.

-Io, Michael, Ashton e Luke siamo per metà shadowhunters: i nostri padri sono mondani con la vista. Siamo dovuti andare tutti all'accademia e ho una sorella della tua età che ha vissuto in pieno il cambiamento della storia su di te.- dice il ragazzo guardando i fiori davanti a se. Stanno quasi per chiudersi, di nuovo.

-Avete dovuto fare il giuramento e bere dalla coppa? Il parabatai di mia madre l'ha fatto. E' stato anche lui all'accademia quando è stata riaperta. Ogni tanto torna lì.- dico con tono serio.

-Si, è stato molto doloroso, soprattutto per mia sorella.- dice sorridendo al ricordo della sorella.

-Come si chiama?- chiedo pensando al sorriso di mio fratello.

-Mali-Koa. Farei qualsiasi cosa per lei come fa tuo fratello. Per questo non gli hai detto niente del tuo incantesimo?- chiede, finalmente, guardandomi negli occhi e io sbarro i miei per pochi secondi.

-Raf ha parlato, eh?- chiedo distogliendo lo sguardo per non trovare pietà e compassione nel suo.

-Lo hanno messo tutti sotto pressione, soprattutto tuo padre e tuo fratello.- dice sorridendo e io inizio a provare pietà per il mio parabatai e per quello che ha dovuto subire da parte di mio padre e mio fratello.

-Non sono come tutti gli altri, Calum.- abbracciando le mie ginocchia.- C'è un motivo, se mi chiamano la Stella del Mattino. Purtroppo, è una cosa che vorrei cambiare ma non posso.

-Cosa hai di così diverso, oltre al gene intendo.- chiede non capendo dove voglio andare a parare con il mio discorso.

-Sono un disastro, porto solo guai. I miei genitori non sono fieri di me e li deludo sempre. Non aspetto mai nessuno e metto tutti in pericolo, soprattutto Raf che è il mio parabatai. Lui ha deciso di diventare il mio parabatai e non riesco a capire perchè; io avevo bisogno di lui.- dico facendo uscire qualche lacrima. E' la prima volta che piango davanti a qualcuno in sei anni.- Tu hai un parabatai?

-Si, Luke è il mio parabatai. Mi ha scelto lui, anche se è più piccolo di me. Mike è il suo migliore amico e lo ha seguito qui. Ash, essendo il parabatai di Michael, ha seguito tutti noi.- dice avvicinando la sua mano al mio viso e asciugando le mie lacrime.

-Chi ha deciso di venire qui?- chiedo tranquillizzandomi un po'.

-Io. Mi mancavano alcuni crediti dello studio in un altro istituto e mia sorella, sapendo che ci saresti stata tu, mi ha convinto a venire.- dice sorridendo.

-Mi piacerebbe conoscerla.- dico ricambiando il sorriso.

-La faresti morire sul colpo, lei ti adora.- dice prendendo una ciocca dei miei capelli tra le dita e cala un silenzio piacevole tra di noi.

-Credi che dovrei parlare con i miei genitori?- chiedo dopo alcuni attimi di silenzio.

-Si, anzi, non capisco perchè non sono già qui.- dice lasciando la mia ciocca di capelli.

-Se vengo in questo posto da sola, è raro che qualcuno venga con me. A volte, viene mio fratello ma è molto raro.- dico guardandolo negli occhi e cercando un motivo per allontanarmi da questo ragazzo ma non ne trovo neanche uno.

-Quindi, è come se avessi invaso il tuo territorio?- chiede con timidezza e stringendosi nelle spalle.

-Può darsi. Ma sta tranquillo, va bene.- dico ridendo per la prima volta dopo tanto, davvero, tanto tempo.

-Andiamo, su.- dice alzandosi in piedi e aiutando anche me.

-Grazie.- dico quando sono stabile su i miei piedi. Scendiamo le scale in perfetto silenzio fianco a fianco senza toccarci ma non è un silenzio imbarazzante. Sentiamo delle voci provenire dalla cucina che si fermano quando ci vedono arrivare. Sono tutti qui che mi guardano: Che imbarazzo.
-Lo avevo detto io che Thomas ci sa fare.- dice Luke sorridendo ma Calum lo guarda male.

-Mamma, papà, io..- inizio a dire ma le braccia di mia madre mi circondano e sento Calum allontanarsi dal nostro fianco.

-Non sei una delusione, tesoro mio.- dice prendendo il mio volto tra le mani e sorridendo.

-Sei la nostra bambina e ti amiamo così come sei.- dice mio padre abbracciando me e la mamma.- E' tutto okay.

-Su, vieni a mangiare con noi.- dice mio fratello seduto vicino a Michael. Io sorrido e mi siedo al suo fianco.

 
 
   
 
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