Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |      
Autore: Roxanne Potter    18/03/2021    3 recensioni
[Albus Potter/Roxanne Weasley]
Roxanne piangeva solo da ubriaca, quando le inibizioni venivano meno e diventava impossibile impedire che le lacrime le bruciassero le guance – lacrime versate per un amore che lei era costretta a vivere come un peccato.
Albus era sempre lì per lei, pronto a stringerle un braccio intorno alle spalle in un gesto apparentemente fraterno e condurla via dal pub dove avevano trascorso la serata; le loro labbra si incontravano solo nei bui vicoli di Hogsmeade o nel silenzio della Torre di Grifondoro.

[Storia partecipante al contest “Still Star Crossed – Love Contest” indetto da CatherineC94 sul forum di EFP]
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Severus Potter, Roxanne Weasley
Note: nessuna | Avvertimenti: Incest | Contesto: Nuova generazione
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Roxanne Weasley odiava piangere; da sempre abituata a vergognarsi delle sue debolezze, preferiva celare il suo malessere dietro risate gioviali o lasciarlo fluire in scoppi di rabbia incontrollata.
Roxanne piangeva solo da ubriaca, quando le inibizioni venivano meno e diventava impossibile impedire che le lacrime le bruciassero le guance – lacrime versate per un amore che lei era costretta a vivere come un peccato.
Albus era sempre lì per lei, pronto a stringerle un braccio intorno alle spalle in un gesto apparentemente fraterno e condurla via dal pub dove avevano trascorso la serata; le loro labbra si incontravano solo nei bui vicoli di Hogsmeade o nel silenzio della Torre di Grifondoro.
Sto male per te quanto ti vedo così,” mormorava Albus, asciugandole le lacrime. Al che lei si lasciava sfuggire una risata ebbra e poggiava la testa sul suo petto.
Adesso che siamo insieme sto bene. Tu mi fai sempre stare bene.”
La naturale spensieratezza di Roxanne aveva iniziato a inquinarsi da quando lei e Albus avevano intrecciato quella relazione di cui solo Rose e Scorpius erano al corrente. Eppure era così facile concedersi di dimenticare il dolore nelle notti in cui si trovavano abbracciati, – protetti dalle tende del letto a baldacchino e una serie di Incantesimi Silenzianti – quando lui la guardava con quei suoi meravigliosi occhi verdi e mormorava; “Ti amo.”
Roxanne non era mai riuscita a pronunciare a voce alta parole cariche di un tale peso. Preferiva che fosse il suo corpo a parlare per lei; afferrava i capelli di Albus, gli baciava il collo, intrecciava le gambe alle sue, in un crescendo di tensione che li portava a strapparsi i vestiti di dosso e annegare l'uno nell'altro – era stato lui il primo con cui aveva fatto l'amore e non sesso scevro di significato.
Dobbiamo parlare con i nostri genitori dopo il diploma,” ripeteva spesso Roxanne, con una mano affondata tra i capelli di Albus e le labbra a un soffio dal suo orecchio. “Ormai manca poco. Fuori da Hogwarts saremo liberi di fare ciò che vogliamo.”
“Perché no? Potremmo andarcene di casa e vivere insieme in campagna, lontano da tutto e da tutti...”
“Bell'idea. Ricorda, la sera dovrai farmi trovare la cena pronta quando tornerò dal lavoro.”
“Per te questo e altro, amore.”

In quelle notti era facile concedersi di dimenticare il dolore, ma questi tornava a galla al mattino e le rubava il respiro giorno dopo giorno; Roxanne – da sempre fiera del suo coraggio e della sua sincerità disarmante – sentiva che avrebbe finito per perdere se stessa in quella rete di maschere e finzioni.
Sono stanca di tutto questo,” sbottava verso Albus, quando il dolore si faceva talmente intenso da mutarsi in rabbia. “Sono stanca di fingere. Non m'importa niente di cosa dirà la nostra famiglia, noi dobbiamo essere liberi di stare insieme.”
“Lo saremo presto, Rox.” Le dita di lui tra i capelli, la rabbia che s'inceneriva al suono delicato della sua voce. “Te lo prometto.”


*
Roxanne non aveva pianto, la sera in cui Albus le aveva detto; “Dobbiamo smettere di vederci. Cerca di capire, ti prego. È per il tuo bene.”
Senza dargli il tempo di aggiungere una parola, gli aveva dato le spalle e s'era allontanata, gli occhi solitamente brucianti di calore ridotti a due specchi atoni.
Il mattino dopo, quando aveva incrociato Albus in Sala Grande, l'aveva degnato appena di un'occhiata – lui aveva fatto altrettanto prima di riprendere a parlare con Scorpius. Persino quella sera, quando Albus l'aveva avvicinata nella sala comune vuota rivolgendole un sorriso teso, il suo sguardo era rimasto vestito di gelida indifferenza.
Ehi, possiamo parlare?”
“No.”
“Rox, ascoltami,” L'aveva guardata con occhi imploranti e lei si era odiata per il brivido che le era corso lungo la schiena. “Io ci tengo a te ma... questa storia non poteva funzionare. I nostri genitori non l'avrebbero mai accettato. L'unico modo per stare insieme era continuare a nasconderci e ne avremmo sofferto,
tu ne avresti sofferto terribilmente...”

Sei uno schifoso ipocrita e un codardo. Io per te sarei stata disposta a non guardare mai più in faccia la mia famiglia.”
Gli aveva rivolto un'occhiata carica di odio prima di camminare spedita verso il dormitorio, la testa alta e gli occhi asciutti – Roxanne Weasley non piangeva mai, neanche con il cuore corroso dal veleno.

L'ultimo sabato sera a Hogsmeade prima degli esami, le luci dei pub di High Street, la voce allegra di Rose nelle orecchie. Roxanne finse di ridere a una battuta della cugina ma i suoi pensieri erano tutti rivolti al whisky che avrebbe mandato giù non appena arrivata alla Testa di Porco – quella sera aveva un disperato bisogno di piangere.
La porta di un pub poco distante si spalancò e Albus uscì in strada tenendo sottobraccio Scorpius. Roxanne si immobilizzò – la calura estiva s'era mutata di colpo in gelo. Vide i due ragazzi ridere insieme, poi Albus passò una mano tra i capelli di Scorpius e poggiò le labbra sulle sue.
Due giorni. Hai chiuso con me appena due giorni fa. Avevi detto che era per il mio bene.

Rox, aspetta!”
La voce di Rose risuonò come un'eco lontana. Roxanne stava già correndo via, preda del dolore lancinante che le martellava le tempie risuonando in ogni suo pensiero, ogni suo respiro spezzato. Si lasciò trasportare dalle sue gambe tra i vicoli bui di Hogsmeade finché le ginocchia non le cedettero; ricadde su una panchina, ansimando, il corpo scosso da tremiti violenti e i polmoni in fiamme.
Non aveva mai immaginato che respirare potesse essere così difficile, così doloroso. Spalancò la bocca alla ricerca d'aria e un singhiozzo le sfuggì a tradimento dalle labbra.
Stanca di vergognarsi delle sue debolezze, si chinò in avanti prendendosi la testa tra le mani e per la prima volta dopo anni non ebbe bisogno di bere per poter scoppiare a piangere – così come, per la prima volta, Albus non sarebbe stato lì ad asciugarle le lacrime.


***

Note

Era da un bel po' di tempo che volevo scrivere una Albus/Roxanne, coppia sulla quale non esistono fanfiction, né in italiano né in inglese. (Beh, a parte un paio di porn without plot su AO3, ma quelle per me non contano) Non so perché questo contest (che richiedeva di parlare di un tradimento di coppia) mi ha fatto pensare proprio a loro. Forse perché ero intenzionata a scrivere qualcosa di originale e diverso dal solito, per cui la mia mente ha ripescato questa ship improbabile.
Piccolo appunto; la storia è ambientata al settimo anno, per cui ho deciso di parlare di queste uscite serali a Hogsmeade. Nel mio headcanon, gli studenti maggiorenni sono liberi di visitare il villaggio anche di sera nei weekend, pur dovendo rispettare un coprifuoco.
Questo lavoro non mi convince tantissimo ma mi auguro che qualcuno l'abbia apprezzato, ringrazio chiunque recensirà ;)
   
 
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Roxanne Potter