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Autore: GReina    20/03/2021    1 recensioni
[Iwaoi | Kuroken | Daisuga | Tsukkiyama | Bokuaka | Sakuatsu + accenni di Kagehina | Tanakiyo].
Haikyuu ad Hogwarts: segue le vicende dei nostri protagonisti per un anno (quinto per Hinata e co; settimo per Daichi e co).
Daichi è il papà di tutti i Grifondoro e Suga la mamma dei Corvonero; Kenma nasconde un segreto; Oikawa è paranoico; Tsukishima è irritato (be', non è una sorpresa!); Sakusa vuole liberarsi di Atsumu; Osamu e il suo amore per il cibo sono l'unica certezza. Venite a scoprire il resto!
Genere: Demenziale, Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Yaoi
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Hogwarts' Series'
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Atsumu “ride-bene-chi-ride-ultimo” Miya
L’ultimo scherzo andato male aveva fatto sì che Atsumu si prendesse una pausa dai Corvonero. Aveva sicuramente fatto incazzare suo fratello come mai prima d’allora e, vista la disastrosa sconfitta inflitta alla sua squadra, Atsumu incredibilmente era restio ad incontrare persino il loro schizzinoso e suscettibile quanto affascinante Capitano. D’altronde, Sakusa si era già dimostrato in grado di assestargli un forte schiantesimo in petto quando l’aveva incontrato per la prima volta per i corridoi dopo la partita, e di certo il biondo non aveva fretta di ripetere l’esperienza.
Aveva quindi evitato di indossare ancora i panni di Osamu ed aveva cercato il più possibile di stare alla larga da entrambi durante le lezioni che avevano in comune. E questo gli aveva dato modo di pensare:
“Come posso occupare il mio tempo?” si era chiesto un giorno in cui – vista la pila di temi già finita e l’assenza di allenamenti di Quidditch – la noia aveva preso piede nella sua Sala Comune. La risposta era arrivata insieme all’ingresso di Oikawa nella stanza. Atsumu sorrise: era giunto il momento di sbarazzarsi della minaccia del cacciatore.
Miya non poteva negare che Oikawa fosse più abile di lui sulla scopa. Se c’era stato qualche dubbio, questo era del tutto scomparso a seguito della partita disputata contro i Tassorosso. Dubitava seriamente che Wakatoshi o qualsiasi altro membro della squadra avrebbe avuto qualcosa da ridire sulla sua relazione con Iwaizumi, ma una cosa era certa: grazie a quel pettegolezzo Oikawa avrebbe abbassato la cresta senza avere altra scelta che incassare gli insulti che un presunto donnaiolo come lui si meritava. Eppure, nonostante Atsumu trepidasse all’idea di vedere Oikawa imbarazzato e con le spalle al muro, non era quella la ragione principale che lo spingeva a trovare un modo perché la storia con il grifondoro venisse allo scoperto: Atsumu era stanco; stanco di farsi mettere i piedi in testa; stanco che il suo posto in squadra derivasse solo dal fatto che Oikawa gli permetteva misericordialmente di restare. Il più grande era stato chiaro: Atsumu non avrebbe mai dovuto dire a nessuno quello che aveva scoperto o Oikawa si sarebbe vendicato. Gli bastarono pochi minuti per mettere a punto un piano:
“Cosa potrebbe dirmi il caro Tooru se fosse Iwaizumi stesso a dichiarare il loro grande amore davanti a tutti?” sorrise, si alzò dal divano e corse nella sua stanza.
Il dormitorio del sesto anno era vuoto: “Meglio per me!” pensò, si inginocchiò davanti al proprio baule e iniziò a tirare fuori tutto ciò che vi era all’interno. Era sicuro che fosse lì, ma doveva essere finito molto in fondo dal momento che era passato piuttosto tempo da quando l’aveva riposto nel baule.
“Bingo!” Atsumu afferrò trionfante il filtro d’amore che aveva comprato un anno prima e ne baciò la boccetta. I suoi piani iniziali erano quelli di rifilarlo a Sakusa, ma poi si era detto che mai e in nessun caso il corvonero avrebbe mangiato caramelle o cioccolatini apparsi dal nulla sul proprio letto e la pozione era quindi rimasta dimenticata nel suo baule. Il serpeverde ricordò a tradimento anche lo strano e confuso stato d’animo in cui si era ritrovato quando aveva pensato di far ingerire il filtro d’amore a Sakusa, ma scacciò subito via quel pensiero e tornò a focalizzarsi su Oikawa. Secondo l’etichetta della boccetta il liquido al suo interno era scaduto da qualche mese. “Non è poi così tanto tempo.” pensò dopo aver letto la data “Non accadrà nulla di grave”. Ora non restava che prendere qualche capello di Oikawa, mettere la pozione dentro qualche dolce, farla arrivare nel dormitorio maschile del settimo anno di Grifondoro con un biglietto e godersi la scena.
 
***
Hajime “non-c’è-niente-da-ridere” Iwaizumi
Dopo una lunga e sfiancante sessione di studio in biblioteca, Iwaizumi era contento di poter infine riposare in tutta tranquillità sul proprio letto. Quando aprì la porta del dormitorio, però, tutto ciò che riuscì a pensare fu: “Avrei dovuto aspettarmelo”. Con Kuroo e Bokuto come compagni, raramente i ragazzi del settimo anno di Grifondoro avevano la possibilità di riposare, quindi Iwaizumi non fu del tutto sorpreso di vedere i due agitarsi per la stanza. Bastò un rapido sguardo, tuttavia, perché si rendesse conto che qualcosa non andasse. Per quanto eccentrici, i suoi colleghi cacciatori non avevano mai messo a soqquadro il dormitorio come quel pomeriggio, inoltre – apprese con orrore – i due migliori amici si stavano picchiando. Il suo primo pensiero fu quello di separarli, ma prima che potesse muovere anche un solo muscolo un pensiero più saggio attraversò la sua testa: “Mi servono rinforzi.” senza distogliere gli occhi dai compagni, quindi, fece un passo indietro e urlò in direzione della Sala Comune: “QUALCUNO CHIAMI I RAGAZZI DELL’ULTIMO ANNO!!” sperò che qualche grifondoro l’avesse sentito, dopodiché avanzò verso Kuroo e Bokuto.
“Si può sapere che vi ha preso??” i due si arrestarono di colpo, lo fissarono e poi – come galvanizzati – presero a correre verso di lui.
“Sono meglio io per lui, vero!?” Kuroo fu il primo a raggiungerlo e ad afferrarlo per le spalle.
“Sta’ zitto!” parlò subito dopo Bokuto “Io lo amo! È con me che deve stare!!” Iwaizumi non capiva: solo poche sere prima l’albino aveva deciso che non si sarebbe mai più avvicinato ad Akaashi mentre adesso urlava di amarlo.
“Ti sbagli! Starà con me, invece! Gli regalerò la mia scopa da corsa!” Kuroo confuse ancora di più Iwaizumi.
“La sua è più bella della tua! Lui è già perfetto così com’è quando vola.” continuò sognante l’altro “Non è vero, Iwaizumi??” entrambi lo fissarono in attesa che rispondesse.
“Sicuro…” disse incerto.
“Lui è perfetto in tutto!” affermò Kuroo immediatamente prima di voltarsi per scagliare un pugno contro il suo migliore amico. Hajime spalancò gli occhi e scattò in avanti per separarli, ma prima che ci riuscisse Kuroo aveva già smesso di menare fendenti “Perché non lo lasci a meee!” iniziò a piagnucolare accasciandosi addosso a Bokuto “Lui è così bello!” tirò su col naso “TI CREDEVO MIO AMICO!”
“NO!” fu la risposta dell’altro “È mio e me lo tengo!” ancora confuso, Iwaizumi decise di spostarsi per la stanza seguendo lo strano e caotico barcollare dei due in modo da poter intervenire immediatamente in caso di necessità, e fu solo quando arrivarono vicino al suo letto che si accorse del vassoio di cupcake mezzo mangiato che vi era sopra. Accanto era appoggiato un biglietto: “Per il mio Iwaizumi. Mi manchi.”
“Oikawa ama più me!” alle parole di Bokuto, Hajime fece scattare la testa in direzione dell’amico e spalancò gli occhi.
“NO! Ama più me!!” Kuroo smise di piangere per tornare a gridare e a picchiare l’altro. Fu allora che entrò Aran.
“Hey!!” esclamò e subito afferrò Bokuto che – impedito nei movimenti – iniziò a frignare come l’amico poco prima. Iwaizumi guardò meglio il vassoio di dolci e poi il biglietto.
“Possibile che…” iniziò a pensare, poi l’ingresso di Daichi attirò tutta la sua attenzione:
“Kuroo,” chiamò tranquillo e ignaro della situazione “c’è Kenma che ti aspetta davanti alla Signora Grassa.” l’interpellato osservò il Capitano per un paio di secondi con aria confusa, poi la sua espressione si distese e sospirò fuori un:
Aah, già! Kenma. Sarà meglio che gli dica che tra noi è finita.” dichiarò tranquillo. Aran stava ancora trattenendo Bokuto e Daichi era troppo sconvolto dalle parole dell’amico per intervenire, quindi toccò ad Iwaizumi lanciarsi su di lui per placcarlo urlando un disperato: “NO!”. Si rialzò a fatica da terra ignorando i gemiti dell’altro.
“Credo siano vittima di un filtro d’amore.” spiegò ai compagni lucidi “Dicono di amare Oikawa.” Iwaizumi strinse i pugni “Vado a parlare con quell’idiota. Voi teneteli occupati.” e senza aspettare che Aran o Daichi assentissero, Hajime lasciò la stanza. Uscendo dalla Sala Comune incontrò Kenma: “Kuroo è impegnato.” gli disse sbrigativo “Non credo ti convenga rimanere qui, ci vorrà un po’.” e senza nemmeno sentire il corvonero rispondere che avrebbe aspettato comunque, Iwaizumi prese a scendere le scale verso i sotterranei.
 
***
Sawamura “chi-me-lo-ha-fatto-fare” Daichi
I suoi amici continuavano a stupirlo giorno dopo giorno. Da quasi sette anni Daichi non faceva che ripetere a sé stesso che nulla avrebbe mai potuto superare la più grande crisi che lui si era ritrovato a dover risolvere per ultima, ma da altrettanto tempo continuava ad essere smentito. “La prendete ogni volta come una sfida?” chiese mentalmente ai compagni davanti a sé che alternavano i pugni alle lacrime “Semplicemente devo smettere di pensare di aver visto il vostro peggio.”
“Che cosa facciamo?” venne riportato alla realtà da Aran che – come lui – assisteva alla scena con occhi preoccupati.
“Immagino dovremo portarli dal professor Kurosu. Lui saprà preparare l’antidoto.”
“Ma hai detto che qui fuori c’è Kenma!!” rispose Aran preoccupato. Daichi non ci aveva pensato, si portò le mani ai fianchi e buttò fuori l’aria.
“Accidenti a tutta questa situazione!”
“Perché diavolo Oikawa avrebbe dato un filtro d’amore a quei due, poi?” chiese ancora l’altro guardando gli amici disperato. Daichi se lo chiese davvero. I dolci erano sul letto di Iwaizumi e che fossero destinati a lui o meno, non avrebbe comunque avuto senso.
“Perché somministrare un filtro d’amore a chi è già innamorato di te?” si chiese, ma poi guardò Aran e rispose:
“Sai quanto può essere egocentrico. Immagino volesse solo fare casino e porsi come al solito al centro della scena.” le sue parole sembrarono soddisfare il compagno che tornò a focalizzarsi su Kuroo e Bokuto.
“Idee su come farli uscire senza che Kenma veda lo stato del suo ragazzo?” Daichi scosse la testa.
“Io distraggo Kenma e tu li porti dal prof?” propose comunque.
“Sei pazzo? Come dovrei fare a gestirli da solo?” e mentre loro tentavano di trovare una soluzione al loro problema, Kuroo e Bokuto erano giunti a una conclusione:
“Bene, allora. Andiamo a chiedere direttamente ad Oikawa chi preferisce tra i due!!” Bokuto assentì con l’amico ed insieme presero a dirigersi verso la porta dove però – fortunatamente – si trovavano Daichi ed Aran. Tutti e quattro i Grifondoro erano ben impostati, tuttavia, forse alleata l’adrenalina, fu impossibile per i ragazzi lucidi trattenere gli altri. Dopo una combattuta e confusa lotta Kuroo e Bokuto riuscirono a superare la soglia del dormitorio e a riversarsi sulle scale. Spintonandosi e superandosi a vicenda, i due erano quasi arrivati in Sala Comune quando il Capitano decise di prendere in mano la situazione:
“Incarceramus!” delle possenti corde spuntarono dalla punta della sua bacchetta bloccando i due uno sull’altro e facendo sì che coprissero gli ultimi gradini cadendo rovinosamente fino allo spazio comune dei figli di Godric. In molti si voltarono verso di loro ma, visti i soggetti, si limitarono a qualche risata e tornarono alle proprie occupazioni.
“Bene.” Daichi si rivolse ad Aran “Vorrà dire che li imbavaglieremo e li porteremo da Kurosu in questo modo”. Due minuti dopo, quindi, stavano passando davanti a Kenma con le bacchette sollevate e i corpi immobilizzati dei due amici che fluttuavano davanti ad esse. Alla vista del corvonero Kuroo spalancò gli occhi e iniziò ad agitarsi.
“Affari da Grifondoro.” Daichi limitò a quello le spiegazioni “Se tutto va bene te lo restituiamo tra una mezzoretta.” continuò riferendosi a Kuroo. Kenma fissò la scena basito per qualche secondo, poi scrollò le spalle e rispose:
“Nessun problema, io aspetto qui.” estrasse la PSP dalla tasca della toga e si sedette sui gradini mentre lui ed Aran riprendevano a camminare.
“Un giorno ci ringrazierai, amico.” sussurrò la riserva a Kuroo che continuava ad agitarsi.
Arrivarono nell’ufficio del professore di Pozioni senza incontrare nessun altro. Dopo il primo shock, non fu difficile per l’uomo capire quale fosse il problema.
“Continuo a non capire come i filtri d’amore possano ancora essere ritenuti legali.” commentò scuotendo la testa mentre preparava l’antidoto. Daichi rimosse le corde ed Aran i bavagli. I due innamorati iniziarono a protestare e ad accusare il Caposcuola di rapimento, ma il professore fu scaltro e li convinse a bere “il tonico di bellezza” che aveva preparato.
“Immagino vogliate apparire al meglio per la vostra persona speciale”.
Non appena tutto il liquido fu sparito in gola agli amici, sia Daichi che Aran sospirarono di sollievo.
“Accidenti…” Kuroo fu il primo a dare segni di ripresa. Si portò una mano alla fronte e scosse la testa come a voler scacciare il torpore “ma cos’è successo?”
“Dimmi, Kuroo…” gli si rivolse il Capitano “c’è qualcuno che ti piace?” l’altro lo guardò confuso e quasi indignato.
“Ma che domande mi fai! Sono quasi tre anni che sto con Kenma! Questo non ti dice niente?” Daichi sorrise, ma poi l’espressione dell’altro si fece vacua, confusa “Kenma?” si chiese da solo “No, aspetta. A me piace Oikawa!!” sembrava quasi arrabbiato con sé stesso per aver dubitato dei suoi sentimenti per il serpeverde.
“No!” arrivò l’urlo di Bokuto “È a me che piace Oikawa!” Daichi ed Aran si voltarono all’unisono verso il professore che rispose loro con un’espressione sorpresa e rammaricata insieme. Tornò verso il proprio bancone di lavoro e iniziò a tirar fuori decine di ingredienti.
“Non capisco.” disse “Dev’esserci qualcosa di diverso in questo filtro d’amore.” e Daichi, intento com’era a bloccare gli amici già pronti a correre verso la Sala Comune di Serpeverde, sperò solo che l’uomo si sbrigasse a rimediare.
 
***
Hajime “io-volevo-solo-dormire” Iwaizumi
Iwaizumi non sapeva se Oikawa fosse effettivamente in Sala Comune e in ogni caso sebbene sapesse la Parola d’Ordine – per quanto arrabbiato – non poteva certo superare il muro d’ingresso come se niente fosse. Si diresse quindi con poca convinzione verso i sotterranei e una volta lì attese che qualche figlio di Salazar passasse affinché potesse usarlo come messaggero. Fu alla fine una ragazza che Iwaizumi fermò e pregò perché gli chiamasse “quel pezzo di merda di Oikawa”. Il suo ragazzo uscì un paio di minuti dopo. Non appena lo vide, Tooru si guardò intorno allarmato.
“Iwa-chan!” lo chiamò a bassa voce una volta appurato che non ci fosse nessuno nei paraggi “Che cosa ci fai qui?? È successo qualcosa?” Iwaizumi strinse i pugni e si morse la lingua per impedirsi di urlare. Si avvicinò all’altro e sussurrò con il suo tono più infastidito:
“Credevi non sarebbe successo niente mandandomi un filtro d’amore??” chiese. Oikawa non rispose, quindi Iwaizumi sollevò il biglietto che aveva trovato sul suo letto.
“Per il mio Iwaizumi. Mi manchi.” fece il verso “E nel frattempo imbottisci dei cupcake di amortenzia??” Oikawa si guardò ancora in giro, poi afferrò il grifondoro per il braccio e lo spinse dentro la stanza vuota più vicina.
“Si può sapere di che diamine stai parlando!?” gli chiese subito prima di strappargli il biglietto dalle mani. Lo lesse e sbiancò: “Questa è la mia scrittura.” disse in un sussurro.
“Lo so anch’io, grazie! La so riconoscere la scrittura del mio ragazzo!” Oikawa sollevò lo sguardo dal pezzo di carta e lo guardò male.
“Non l’ho scritto io, Iwa-chan.” entrambi si paralizzarono.
“Quando sono tornato in dormitorio ho trovato Kuroo e Bokuto pazzi d’amore per te con mezzo vassoio di cupcake mangiati sul mio letto con quello accanto.” indicò il biglietto. Oikawa tornò a guardare la scritta, poi di nuovo Iwaizumi. Sembrava star cadendo dalle nubi, poi il suo sguardo passò dal confuso all’arrabbiato.
“Come hai potuto credere che fossi stato io! Mi ritieni davvero così stupido e meschino? Credi che ti rifilerei mai una di quelle schifezze??” Iwaizumi avrebbe dovuto sentirsi in colpa solo per averlo pensato, ma la stanchezza accumulata dallo studio e la tensione che tutta quella situazione gli aveva provocato lo indussero a rispondere in un altro modo:
“Che cos’altro avrei mai potuto pensare? Tu ami stare al centro della scena! Stamattina ti ho detto che oggi avrei studiato tutto il giorno e allora tu-”
allora io cosa?? Ma ti senti quando parli!?” Iwaizumi osservò l’espressione di Oikawa passare da un’incredula tristezza a un’enorme quanto giustificata rabbia e viceversa, quindi fece un passo indietro. Il corvino sospirò, incapace di credere alle sue stesse parole, e si passò una mano sul volto stanco.
“Mi dispiace.” disse “Mi dispiace, Tooru.” l’espressione dell’altro non subì nessun cambiamento, quindi gli si avvicinò, disperato; gli mise una mano sul braccio mentre con l’altra gli accarezzava il volto “Ti prego, ti prego scusami. So che non lo faresti mai.”
“Eppure hai avuto tutto il tempo della strada dalla tua torre fino a qui per pensarci!” Iwaizumi sapeva di non avere scusanti.
“Sono solo molto stanco… e vedere Kuroo e Bokuto voler urlare a tutti quanto ti amano mi ha messo in agitazione. Non voglio che l’attenzione venga attirata su di noi.” Oikawa tacque per molti secondi, ma poi sospirò.
“Lo so.” sollevò le mani e le mise a coppa sul volto di Iwaizumi prima di baciarlo “Va tutto bene.” il grifondoro si aggrappò con fare disperato alla toga dell’altro.
“Scusa. Scusa.” ripeté. Oikawa rise.
“Guarda che ho capito, okay?” Iwaizumi annuì.
“Adesso devo andare.” sussurrò “Devo risolvere la questione di Kuroo e Bokuto.” fu il turno del serpeverde di annuire.
“Io cercherò di scoprire chi ha mandato quei dolci.”
“Sta’ attento.”
“Lo so.” Iwaizumi gli sorrise, stava per andarsene quando Oikawa parlò ancora.
“E comunque,” iniziò ghignando strafottente “sai bene che io non ho bisogno di nessun filtro d’amore per far cadere chiunque io voglia ai miei piedi.” Iwaizumi ghignò di rimando.
“Allora è così? E come mai Kuroo e Bokuto non hanno mai mostrato interesse per te prima di adesso?” Oikawa sbuffò divertito.
“Solo perché non sono nella mia lista.” Iwaizumi spalancò gli occhi.
“Hai una lista??” la sua espressione fece saltare Oikawa sul posto.
“Devi andare.” gli disse mettendogli le mani sulle spalle per voltarlo e spingerlo fuori dalla porta “Devi risolvere la questione di Kuroo e Bokuto!” gli fece eco. Poi corse via verso la propria Sala Comune.
 
Lasciati i sotterranei Iwaizumi fu spinto a non correre verso la Torre di Grifondoro solo in ragione delle infinite rampe di scale che avrebbe dovuto fare e, nonostante fosse salito con calma, quando infine arrivò davanti al ritratto della Signora Grassa aveva comunque il fiato corto.
“Kenma!” chiamò sorpreso guardò vide il corvonero seduto sulle scale “Non credevo di trovarti ancora qui. Al momento Kuroo non può venire. Non so quanto ci metteremo a risolvere la cosa.” volle rimanere sul vago; Kenma annuì.
“Sì, Daichi me l’ha già detto. Lui, Kuroo, Bokuto e Aran sono andati di sotto.” Iwaizumi si voltò per guardare le rampe di scale da cui era appena salito. “Probabilmente Daichi li ha portati dal professor Kurosu.” pensò. Poi tornò a focalizzarsi su Kenma:
“Quindi sai tutto?” l’altro rispose con un impercettibile movimento della testa che col senno di poi avrebbe potuto dire qualsiasi cosa. In quel momento, tuttavia, Iwaizumi lo aveva inteso come una risposta affermativa. Sospirò.
“Immagino che per te sia dura quanto lo sia per me.” disse. Gli sembrava ancora strano pensare che anche Kenma sapesse di lui e di Oikawa come – d’altra parte – lui sapeva che il corvonero fosse un animago. “Sentir dire al tuo ragazzo che ama il mio non è stato piacevole.” rise tirato e per niente divertito. Solo dopo qualche secondo si rese conto della postura rigida dell’altro.
“Cosa diceva Kuroo?” e fu allora che capì il proprio errore. Non gli rimase altra scelta che spiegare l’intera situazione a Kenma. D’altronde non era colpa di Kuroo se era stato incantato.
“Certo,” aggiunse però Iwaizumi “se lui e Bokuto si degnassero almeno di leggere i biglietti che accompagnano i dolci non destinati a loro…”.
Chiacchierando e principalmente insultando i due grifondoro, Iwaizumi e Kenma presero dunque a dirigersi verso i sotterranei dove sapevano esserci lo studio del professore di Pozioni. Passarono davanti allo sgabuzzino che lui e Oikawa avevano occupato poco prima e Hajime si ritrovò a pensare che era stato probabilmente mentre lui era lì dentro che i suoi compagni di dormitorio erano passati.
Arrivati a destinazione, dopo aver dato appena due colpi al legno, Iwaziumi afferrò la maniglia e spalancò la porta dello studio. Daichi tentava di tenere fermo Bokuto mentre Aran e Kurosu lottavano per fargli ingerire una pozione.
“Perché non possiamo pietrificarlo??” fu la disperata domanda del Caposcuola.
“Se lo pietrifichiamo non potrà muovere la gola per inghiottire.” la risposta dell’insegnante. Kuroo, nel frattempo, era a terra che abbracciava un cuscino del divano mentre farfugliava piangendo: “Kenma… Oikawa… no, Kenma… Oikawa!!”.
Armati di tanta, moltissima pazienza e grazie all’aiuto dei due nuovi arrivati, Bokuto e Kuroo furono infine costretti con la forza a bere l’antidoto. Una volta che si furono ripresi, il professor Kurosu passò a spiegare:
“Probabilmente il filtro d’amore era avariato. Per questo gli sbalzi d’umore e l’inefficacia del primo rimedio. Adesso dovrebbe essere tutto a posto, ma sarà meglio che li teniate d’occhio fino a domani.” si raccomandò, fissò i suoi studenti e prima che questi potessero andarsene aggiunse: “E teneteli lontani dai sotterranei.”
Daichi rise “Ci può scommettere”.
Arrivarono fino al piano terra prima di arrestarsi.
“Hai scoperto qualcosa da Oikawa, Iwaizumi?” chiese Aran, lui scosse la testa.
“Non è stato lui. Ha detto, e cito: io non ho bisogno di filtri d’amore per far cadere chiunque io voglia ai miei piedi.” lo imitò “E ha aggiunto anche che non siete nella sua lista o robe simili.” Kuroo e Bokuto si guardarono, poi entrambi sbuffarono:
“Non sa cosa si perde.” disse il corvino.
“Esatto!” aggiunse Bokuto “Tu saresti un perfetto fidanzato!”
“No, tu saresti un perfetto fidanzato!!” lo contraddisse Kuroo. Kenma si avvicinò ad Iwaizumi e – con gli occhi ridotti a due fessure – chiese:
“Si rende conto che io sono qui?” Kuroo voltò la testa di scatto.
“Kenmaaa!” tentò di abbracciarlo, ma l’animago fece un balzo indietro per evitare il suo ragazzo.
“Torna pure a deprimerti per il fatto che non sei nella lista di Oikawa!”
“Non ho detto che sono depresso, ma che a perderci è comunque lui!” lo corresse col solo scopo di far assottigliare ancora di più lo sguardo del corvonero.
“Vuoi vedere chi sarà quello a perdere qualcosa?” chiese subito prima di voltarsi per andarsene. Kuroo lo inseguì:
“Kenmaaaa ti prego perdonami!! Farò tutto quello che vuoi!”
“Fai già tutto quello che voglio.” fu l’ultima cosa che gli sentirono dire prima che entrambi sparissero oltre l’angolo. Iwaizumi rise e si voltò verso i compagni rimasti. Dopo lo scambio di battute con Kuroo Bokuto non aveva detto una parola.
“Adesso Akaashi penserà che mi piace Oikawa e mi odierà ancora di più!!” piagnucolò. Iwaizumi vide Aran buttare gli occhi al cielo prima di rispondergli:
“No che non ti odia! E poi gli unici a sapere di tutto questo siamo noi e il professore. Akaashi non lo verrà mai a sapere.” Iwaizumi si astenne dal fare notare che anche Oikawa ne era al corrente, in ogni caso dubitava che l’avrebbe raccontato ad anima viva o morta, quindi annuì.
“Si è fatta ora di cena.” notò guardando il cielo buio fuori dalla finestra “Andiamo a mangiare?” e mentre consumavano il loro pasto, stanchi e silenziosi, al tavolo di Grifondoro, Iwaizumi tornò a sognare di potersi rilassare sul proprio letto come troppo tempo fa, ormai, aveva avuto intenzione di fare.

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n.a.

Anche se non è effettivamente il tuo compleanno… BUON COMPLEANNO MUFFIN12! Sakusa che schianta Atsumu è tutto per te! Come potevo non accontentare una recensitrice tanto accanita e fantastica?? <3
Ad ogni modo sappiate che aggiungere questo piccolissimo particolare mi ha dato l’idea per un’intera One Shot! Perché, sì, una volta finiti i capitoli della long inizierò a pubblicare una raccolta di OS con scene inedite ambientate prima, dopo e durante la long! Quindi tenete a mente che Sakusa dopo la tremenda partita Corvonero/Tassorosso schianta Atsumu (che nella OS in questione verrà anche descritta meglio)! :’)
xxx
   
 
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