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Autore: Blue_Wander    20/03/2021    2 recensioni
"Ti odio così tanto che non vedo l'ora di vedere il giorno in cui ti rovinerai con le tue stesse mani. E ti strapperò quei meravigliosi occhi. [...] La vita vera non è come nelle favole. I principi non si innamorano delle fanciulle del popolo, non rinunciano alla loro vita agiata per una donna, non si fanno mettere i piedi in testa da qualcuno solo perché nei suoi occhi è riflesso il bene più puro o il male più oscuro. [...] Però, mia mortale nemica, non c'è cosa peggiore di conoscere i sentimenti di una persona e non poter farci nulla comunque."
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jeon Jeongguk/ Jungkook, Kim Seokjin/ Jin, Min Yoongi/ Suga, Nuovo personaggio
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Ritorno al Regno dell'Acqua


Il viaggio sarebbe ricominciato subito e la loro tappa era Vellham, di nuovo. Avevano deciso che una volta arrivati avrebbero cercato Taehyung e Jimin, chiedendo loro un altro passaggio per arrivare direttamente al confine di Tachyta, dove i Jawahrat avrebbero portato Veral.

O almeno quella era l'intenzione.

Poco dopo essere usciti dal palazzo Jungkook si trovò faccia a faccia con il suo altro. Aggrottò le sopracciglia in preda alla rabbia, poi sentì Yoongi toccargli la spalla per farlo voltare. -Hai un doppio?!- esclamò incredulo. -Fantastico, ne sopporto a malapena uno.- alzò gli occhi con sarcasmo e Kerasi lo fermò con una manata, subito prima di intimargli di fare silenzio.

-Lui è il tizio che ha portato via Veral.- confermò Seyun. -Non è proprio identico a te e abbiamo capito subito che c'era qualcosa di diverso.- quando lui la guardò la cantante si strinse nelle spalle. -Ehi, non guardare me. Se avessero fatto a modo mio salvando la tua principessa, adesso saresti caduto nel vuoto.

Jungkook non disse niente e riposò lo sguardo sull'individuo uguale a lui che gli stava davanti. -Come sei uscito dalla stanza con il fiore?- chiese a denti stretti.

-Tu non mi hai sconfitto, devi dare la colpa a te stesso.

-Ma ho superato la prova.- ripose allora lui. -Sono riuscito a tornare indietro.

L'altro rise. -Se lo avessi fatto adesso sarei morto. Non possiamo vivere entrambi, prima o poi uno di noi due si sostituirà all'altro e rimarrà solo l'unico vero principe.

Kerasi poggiò una mano sulla spalla del vero Jungkook. -In cosa consisteva esattamente questa prova?

-Non lo so, ho cercato di colpirlo diverse volte ma la lama ha sempre oltrepassato il suo corpo. Lui al contrario ci riusciva e ogni graffio sembrava come essere spellato vivo.- venne percorso da un brivido. -Non avevo indicazioni, solo una scritta: “Sfera Spirituale: riconciliazione e grande tristezza

Al pronunciare quelle parole il doppio contorse il viso in un'espressione addolorata. -Tu credi di essere la persona giusta per ricoprire questo ruolo? Io so chi sei veramente e quella ragazza avrebbe solo dovuto ringraziarmi. Qualsiasi destino ha una prospettiva sicuramente migliore di quella in cui si è bloccati al tuo fianco.

La rossa riposò lo sguardo sul principe, ma lui non disse niente. -Kookie, che cosa vuole dire?

-Il ragazzo che tanto ammirate è debole ed egoista.- pronunciò con voce sprezzante mantenendo il mento leggermente alzato. -Perché pensate che si sia unito al vostro gruppo di disperati? Quello a cui mirava fin dall'inizio era la fama, il successo per aver salvato il continente.- cominciò a fare qualche passo verso di lui. -Vediamo, cosa lo ha spinto ad indagare sulla questione? Ve lo dico io: un uomo che diceva essere venuto per rivendicare il dominio di Topazio.- allargò le braccia. -Ma vedete per caso uomini al suo cospetto?- attese qualche istante e poi sorrise. -Avete la vostra risposta.

Kerasi gli toccò una spalla. -Sta dicendo la verità?- il principe non rispose, ancora. Allora si rivolse al doppio. -Questo non ha senso. Se fosse come hai detto non avrebbe sconfitto Topazio, il suo cuore deve essere puro.

-Certo, visto che ha riversato tutto il male su di me.- rispose appena dopo, quasi non le fece nemmeno terminare la frase. -Ma lo ha detto lui stesso, non si può andare contro al destino prescritto nemmeno se si volesse. Tu sei nato per brillare e non importa come ci riuscirai, anche se questo significa sacrificare il superfluo.- nel dirlo indicò il resto del gruppo.

-Jungkook non lo farebbe mai.- Kerasi, più veloce che poté provò a scagliargli contro una freccia, ma quello la prese prima che lo colpisse.

-Sei prevedibile.- le disse. -Ma ho una bella storia per te ed immagino che tu voglia sapere che cosa successe a tuo fratello quel giorno di otto anni fa, quando, una volta a casa dopo una missione, cambiò completamente atteggiamento. Povero ragazzo, aveva solo sedici anni ed aveva già scoperto che il suo principe era in realtà un inetto.

A quel punto nessuno disse più una parola e un vento innaturale cominciò ad alzarsi.

 

-Non adesso.- sentì nella sua testa. Il gruppo davanti a lui si era ormai separato per via dell'imminente bufera. Eppure non era come pensava, anche gli altri lo avevano sentito e tra loro si fece spazio una figura coperta da una tuta che avanzava verso di lui. Quando smise anche il vento cessò -Non lascerò che una copia, un semplice pupazzo, renda inutile il lavoro di secoli.

Il doppio non si scompose. -E tu chi diavolo saresti?

Jungkook voltò lo sguardo per osservare Kerasi e il resto del gruppo. Il vento aveva fatto in modo che tutti loro si dividessero, ma dalla sua parte non era rimasto nessuno. Notò un pizzico di diffidenza negli sguardi dei suoi compagni, ma dopo aver controllato che stessero tutti bene ripuntò lo sguardo sul suo alter ego.

Gerry, rimanendo fermo davanti a lui con la sua tuta ricoperta di cavi di rame, lo scaraventò a terra. -Io sono colui che ha reso possibile tutto questo, che ha impedito la distruzione e il caos; io sono colui che ha istituito Zamek e che ha dato un legittimo re ad un regno di superstiti.- ammise allora senza togliere la maschera. -Io sono il dio di questo mondo.

Quando cominciò a camminare ulteriormente verso il doppio, Kerasi raggiunse il principe e gli si aggrappò alla manica. -Devi fermarlo.- implorò -Non sappiamo che cosa succederà se sarà lui a sconfiggerlo al posto tuo.- il ragazzo però non si mosse e il briciolo di speranza nel cuore della soldatessa sembrò sparire.

Il clone indietreggiò aiutandosi con le braccia, ma per la foga cedette e Gerry riuscì a raggiungerlo. Gli afferrò il collo con le mani fasciate dagli strani guanti caratteristici. -Lo sai, sei davvero un essere inutile. Non facevi parte dei piani di nessuno e meriti di tornare nel tuo oblio.- entrambi vennero inghiottiti da una nuvola di fumo grigio e quando questa sparì Gerry era solo.

-Do-dov'è finito?- balbettò Seokjin all'orecchio di Hoseok.

Probabilmente usò un tono troppo alto perché lo stregone gli rispose senza esitare. -Nella stanza delle opportunità rinnegate. O almeno questo è il nome con cui la conosco io.- spiegò con tono indifferente. -È stata creata da Opale, come più o meno tutto il castello di Topazio.- si voltò verso Jungkook e cambiò direttamente argomento. -Ti ho tirato fuori da quella stanza per farti avere più tempo in quella in cui era chiusa la Prescelta.- esclamò -Non c'era tempo per farti concludere la prova in maniera leale, Topazio non avrebbe voluto consegnartela comunque, almeno così avresti avuto qualche vantaggio. Perdendo tempo ti sei fatto sfuggire l'unica occasione che avevi per rimediare al tuo errore.

-Quindi eri tu che mi hai spinto fuori.- il principe si toccò il mento con fare curioso. -Perché non mi hai detto che cosa avrei dovuto fare arrivato dentro la stanza delle picche?

-E magari anche scegliere per te?- nessuno poteva vederlo da dietro la maschera, ma erano abbastanza sicuri che avesse un'espressione accigliata. -Non funziona così quella prova. E poi perché avrei dovuto farlo? Io sono solo uno spettatore che si diverte a cambiare il corso della storia rimescolando le carte ed intervenendo.- notò le espressioni confuse sui loro volti e fu costretto a sospirare. -Sai come si sconfigge un nemico di quel genere? Accettandolo come parte di se stessi e coesistendo in un unico individuo.- spiegò con calma. -Poetico.- aggiunse con tono canzonatorio. -Ma non nel mio stile.- di nuovo cambiò atteggiamento. -Non potete esistere entrambi, dopotutto lo sai già, ma la regola vale solo se rimanete in due corpi distinti. È questo il motivo per cui hai notato dei tratti diversi dai tuoi.

-Non può essere così- ribatté Jungkook. -Lui sapeva molte più cose di me, per esempio su Namjoon. Non avevo idea di quello a cui si stesse riferendo.- vide Gerry annuire vigorosamente.

-Come rappresentante di una vita che avresti potuto vivere ma che hai scartato, molte delle sue certezze sono opposte a quelle del vero individuo.- fece una pausa. -Lui vive.- ammise poi. -Anche se tu non lo vedi lui vive e fa le sue scelte esattamente come tu fai le tue. Sfidando Namjoon in passato ha avuto una risposta alle sue domande e così credeva di avere una possibilità in più contro di te. Ma non ha tenuto conto del fatto che il futuro è immutabile, non importa cosa tu faccia.- lo stregone si incamminò verso l'uscita del giardino del palazzo e quando passò a fianco a Seyun, lei si ritrasse. -Quel pezzo di sasso che hai tra le mani è inutile senza la Prescelta e non ho intenzione di rubarlo.

-Ma vorrai qualcosa in cambio giusto?- domandò quindi Jungkook. -Tutto ha un prezzo per te.

-No.- lo interruppe. -Mi basta aver ristabilito l'ordine delle cose. Non preoccupatevi, ci saranno molte occasioni in cui ci rivedremo, il destino è dalla parte di chi crede in lui.- con quelle parole sparì in una fitta nebbia innaturale che non avevano mai visto prima.

Seyun e Jungkook si guardarono. Entrambi avevano notato qualcosa.

 

Vellham era ancora più bella di come la ricordavano e la sorpresa più grande fu, una volta arrivati, vedere che ogni singolo cittadino aveva ripreso a venerare lo Spirito del Lapislazzuli, facendo sventolare una bandiera azzurra che raffigurava lo storico simbolo dell'elemento della città.

Il castello, con le sue avanzate tecnologie, sembrava migliorato, come se carico di nuova speranza. Dal portone principale una numerosa folla di giovani ragazzi componeva la lunga fila ed ognuno di loro aveva in mano un oggetto diverso.

-Sarà impossibile entrare.- ammise Blanche. -Non abbiamo tempo per metterci in coda.

Yoongi alzò gli occhi al cielo. -Tua sorella è l'ultima persona che vorremo nella squadra.- la maggiore lo guardò male, ma lui continuò. -Se rinunci tu non mi farò problemi ad andarmene subito di qui.

Seyun annuì e Kerasi scosse la testa in preda alla disperazione. Il viaggio per Vellham non era stato semplice: Jungkook aveva a malapena parlato e non interveniva neanche per rispondere alle provocazioni di Yoongi; Seokjin e Hoseok avevano fatto di molto allungare il cammino per via delle varie soste per evitare di passare le notti nei punti dove i Jawahrat effettuavano i loro controlli, facendolo così diventare da dodici ore di viaggio a quasi ventiquattro; Seyun aveva stretto il topazio tra le mani senza mai lasciarlo, sembrava fosse quasi diventata un ossessione e in più tutto il morale del gruppo era a terra. Veral non era mai stata l'anima della festa, ma usando il suo dono era riuscita spesso a tirarli fuori da brutte situazioni, spesso anche imbarazzanti.

Quando arrivarono a Vellham, Jungkook si era fermato per dire che avrebbe proseguito da solo verso la barca di Jimin e Taehyung e che li avrebbero aspettati lì. Kerasi non fu d'accordo ma tutti gli altri annuirono vigorosamente. Dopo la rivelazione del suo alter ego non sapevano più bene che cosa pensare di lui. Credevano che fosse il principe senza macchia che non aveva paura di affrontare i problemi, pensavano di trovarsi davanti ad un vero e proprio gioiello di purezza e bontà. Incredibile come la loro idea si fosse ribaltata con una semplice frase.

Comunque quella più confusa rimaneva la fedele soldatessa e Seokjin fece di tutto per tirarle su il morale con scarsi risultati. Ci era rimasta molto male, era stato un duro colpo da accettare e forse non lo aveva fatto del tutto. Come avrebbe potuto? Conosceva Jungkook da tutta la vita, non poteva di certo immaginare di essere presa in giro da lui. Una parte di lei si maledì per aver scelto il principe al posto di suo fratello, ma se ne pentì subito. Dopotutto era pur sempre il suo lavoro proteggere il futuro di Zamek. Se si fosse mostrata debole scegliendo Namjoon al posto di Jungkook probabilmente avrebbe perso la sua occasione. Nel suo cuore però sapeva che non era una questione di carriera.

Scosse la testa e cercò di riportarsi alla realtà. -Sentite, so che siamo tutti un po' in crisi in questo momento.- cominciò -Jungkook è andato chissà dove e a noi è toccato il compito di prendere Laila. Ma lo stiamo facendo solo per Veral, non per lui. È vero che le sue intenzioni non erano nobili come credevamo e che non lo fa per bontà ma è anche vero che il suo contributo è reale ed ha lavorato duramente per arrivare fino a qui.

-Se gli fosse importato qualcosa della missione non si sarebbe lasciato scappare l'unica persona con il potere di aiutarci.- ammise Yoongi. Gli altri gli riservarono un'occhiataccia e così non disse più nulla.

Hoseok al contrario prese parola. -Scusate se non ho mai detto nulla.- esclamò con sguardo triste. -Quello che ha detto il suo doppio è vero e Jungkook voleva estendere il suo valore, farsi conoscere anche fuori dalle mura di Zamek. Ma non è solo questo, la cosa che voleva di più era la libertà.- i membri del gruppo si strinsero attorno a lui. -Era sempre impegnato a risolvere le questioni interne alla città e così un giorno sua madre lo chiamò nella sala del trono per dirgli che sarebbe cominciata una ricerca per trovare la principessa perfetta a diventare la futura regina. Jungkook non voleva sposarsi e non cercava l'amore di nessuno.

-Fino a che non ha conosciuto Veral.- suppose Blanche e concludendo per lui.

-No.- la ragazza lo guardò strabuzzando gli occhi, le era sembrato che quei due fossero affiatati fin dall'inizio. -La prima volta che si sono incontrati c'è stato un disguido e lui le ha spiegato di non essere interessato a nessuna ragazza in particolare e che non aveva intenzione di trovarne una.- il Guardiano fece una pausa. -Si è innamorato di lei perché gli ricordava il suo lato gentile, il se stesso che aveva lasciato alle spalle per diventare un capo forte e una guida per il suo popolo.

-Quindi stai dicendo che è cambiato per lei?- domandò spezzante Yoongi. -È incredibilmente stupido.- Seyun gli tirò una gomitata e lui ritornò ad appoggiarsi alla colonna, borbottando qualcosa di incomprensibile.

Hoseok comunque scosse la testa. -Vi state sbagliando ancora. Jungkook non ha mai avuto bisogno di cambiare, ma solo di qualcuno che lo facesse sentire una persona, qualcuno senza pretese che rimanesse malgrado gli errori commessi. Riflettendo sulla personalità apparentemente forte di Veral si è reso conto di averla trovata, ripromettendosi che avrebbe fatto di tutto per tenerla con se.

-Ma anche Topazio lo sapeva e lo ha preceduto.- concluse correttamente Seokjin. -Ma come ha fatto? Non è che aveva una specie di spia anche lui, vero?

-Questo io non lo so.- il Guardiano si strinse nelle spalle. -Ma Gerry ci ha detto che è stato Opale a creare il castello e le sue trappole, questo vuol dire che probabilmente per Jungkook non c'era altro da fare, non avrebbe potuto cambiare il suo destino in alcun modo.

Li interruppe un gran trambusto che li fece voltare verso il portone principale del palazzo, poi una voce stridula e leggermente fastidiosa si fece spazio nelle loro teste. Per sfortuna l'avevano riconosciuta.

 

Jimin e Taehyung non erano sulla barca. In effetti non poteva pretendere di trovarli nello stesso modo in cui li avevano lasciati. Loro, al contrario di lui, continuavano le proprie esistenze. Per quel che ne sapeva avrebbero benissimo potuto cambiare vita, non li conosceva così bene da fare supposizioni.

Jungkook si sedette sul molo.

Ma cosa sperava di ottenere? Lo aveva sempre saputo che mentire e ingannare erano cose terribili, figuriamoci per una persona del suo rango. Sospirò. Aveva desiderato con tutto se stesso di poter tornare indietro, di poter rimediare ai suoi errori. Solo il pensiero di aver commesso simili azioni lo portò ad interrogarsi su se stesso. In quel viaggio le persone non avevano fatto altro che ripetergli quanto fosse valoroso senza conoscerlo davvero, come avrebbe potuto guardare Veral con la consapevolezza di essere arrivato a tanto solo per scopi personali? Ripensò alla sera del ballo in maschera in onore di Seyun in cui si era presentato vestito da pescatore, al momento in cui l'aveva vista indossare quell'abito del colore del cielo. Aveva trovato la sua principessa ma l'aveva lasciata andare senza riuscire a riprenderla.

Si voltò di scatto quando sentì delle voci allegre provenire dalla spiaggia. D'istinto portò la mano all'elsa della spada ma quando l'identità dei due venne svelata si tranquillizzò subito: i due marinai stavano camminando verso la barca chiacchierando animatamente, il principe sentì qualcosa riguardo a dei ravioli ma decise di non soffermarcisi troppo. Tra le mani entrambi avevano delle buste di carta da cui spuntavano della frutta matura e qualche bottiglia di vetro contenente diversi liquidi colorati.

-Ehi, ma quello non ti sembra Jungkook?- domandò Taehyung con un sopracciglio alzato, con il dito indicava il ragazzo ormai in piedi sul modo che li salutava.

-Sono già tornati!- Jimin sorrise all'amico e poi entrambi si diressero verso il principe, meravigliandosi di vederlo tutto solo. -Ma dove sono i tuoi compagni?- subito il biondo assunse un'espressione preoccupata. -Non dirmi che...

Jungkook alzò le mani per tranquillizzarlo. -No no, gli altri stanno bene. Sono andati a prendere Laila a palazzo.- comunque non stava sorridendo. -A Vimana abbiamo perso Veral. Sappiamo solo che è stata portata a Tachyta dai Jawahrat.- i due lo guardarono con i visi contratti in espressioni confuse. -Non voglio mentirvi, siamo qui perché ci chiedevamo se poteste portarci al confine del Regno del Tempo con la vostra barca.

-Capisco che ne abbiate bisogno, ma io e Jimin non vogliamo avere problemi.- rispose Tae con tono dispiaciuto. -Abbiamo perso il lavoro al battello per aiutarvi, questo è abbastanza.

Jimin fissò lo sguardo sull'amico, ma ne ignorò le parole. -Di cosa si tratta esattamente?- il minore gli riservò uno sguardo nervoso.

-Non sappiamo cosa succederà quando affronteremo Opale.- spiegò quindi Jungkook. -Se qualcosa dovesse andare storto abbiamo bisogno di qualcuno che possa prendere Veral e portarla via il più velocemente possibile.

-È una missione suicida- cominciò il minore tra i due marinai. -Jimin non possiamo accettare.

-Hanno fatto così tanto...- ammise l'altro. -Tra tutti hanno chiesto a noi di aiutarli, è un vero onore Tae.

Il principe scosse la testa. -Non lo chiedo a nome di tutti.- i due marinai si voltarono per guardarlo. -Veral non è solo la Prescelta, è anche la futura principessa di Zamek. Se lo vorrà, ovviamente.

Taehyung scosse la testa ma Jimin annuì. Jungkook non poteva negare di sentirsi confuso. Lo avrebbero aiutato? Non se la sentiva di arrivare al punto di dargli un vero e proprio ordine, sapeva che sarebbe stato sbagliato. Non voleva aggiungere quest'altra malefatta alla lista.

L'inventore sospirò. -Forse sappiamo a chi rivolgerci.- ammise con frustrazione. -Però si trova a palazzo. Il consigliere di re Timal è un anziano veggente, verremo con voi se lui dirà che è il caso.

Jimin gli sorrise e Jungkook fece lo stesso.

 

La principessa Kham si era avvinghiata al braccio di Yoongi. Il ragazzo cercava in tutti i modi di togliersela di dosso senza successo, così Seyun gli fece segno di chiudere la bocca e recitare la parte dell'indifferente più totale.

Blanche era stata scortata nella stanza tenuta per Laila e nonostante Hoseok avesse insistito per accompagnarla lei pensava che non sarebbe stata una buona idea, conosceva la sorella e sapeva che le cose sarebbero state imbarazzanti per tutti. Il Guardiano aveva annuito, ma in realtà era una cosa di cui era già a conoscenza.

-C'è un altro motivo per cui avete deciso di tornare?- domandò Timal sorridente. -Non sembra una visita di cortesia.

Kerasi ricambiò il sorriso. -In effetti è così: cerchiamo un modo per entrare a Tachyta e sappiamo che questo è l'unico passaggio in cui le barriere magiche sono nulle.- guardò Hoseok. -È così, no?

Timal precedette il Guardiano e annuì. -Sì, ma come pensate di arrivare? L'apertura è appena dopo la foce del fiume, presidiata da truppe di Jawahrat armati fino ai denti.

Le porte della sala del trono si aprirono. Incredibile pensare che solo pochi attimi prima c'erano ragazzi ammassati solo per entrare a chiedere la mano della principessa. Dai battenti entrarono tre figure di cui una camminava leggermente più avanti e capitanava le altre due.

-Forse ho io una soluzione.- ammise la voce più vicina, mentre le porte venivano prontamente richiuse. -Sempre che vogliate sentirla.- Jungkook si incamminò verso quel che rimaneva del gruppo seguito da Taehyung e Jimin.

-Vostra Maestà.- iniziò il maggiore inchinandosi insieme all'amico. -Se siete d'accordo vorremmo chiedere udienza al Saggio, il vostro consigliere. Queste persone hanno fatto tanto per noi, hanno liberato il nostro popolo dall'oppressione di Smeraldo, hanno fatto si che il nostro regno potesse ricominciare a splendere come in passato. Nonostante ciò io e il mio amico siamo in disaccordo sul da farsi e vorremmo che lui, sotto la vostra approvazione, accettasse la nostra udienza.

Il moro gli diede un colpetto sulla spalla. -Jimin.- sussurrò. -Stai parlando troppo.

Kerasi cercò di trattenere una risata e il re di Vellham sembrò fare lo stesso. Senza rispondere verbalmente fece un gesto alla guardia in piedi di fianco ad una porta piccola e stretta piena di decori di gemme blu. Quello la aprì e ne uscì un uomo dalla statura minuta e dalla folta barba bianca, in testa portava un cappello stravagante che terminava con un piccolo campanellino il quale nascondeva i capelli -sempre che li avesse.

-Alza la testa figliolo, ai miei tempi i giovani non portavano così tanto rispetto!- il Saggio si posizionò di fronte al re, poi gli voltò le spalle per guardare il gruppo di giovani avventurieri. Mise le mani ai fianchi fasciati da una tunica larga. -Perbacco, la situazione è più grave di quanto pensassi.- si girò ancora verso Timal e poi si sedette per terra con un sonoro tonfo che fece preoccupare più o meno tutti i presenti, poi chiuse gli occhi sovrastati da delle pesanti sopracciglia. Rimasero tutti ad aspettare qualche secondo, poi si udì un sonoro russare.

Il re sospirò. -Non fateci caso.- ammise. -Il Saggio è molto più anziano di quanto si creda. Sembra impossibile ma quando le Gemme hanno preso possesso della nostra nazione lui era solo un bambino.

Yoongi strabuzzò gli occhi mentre Kham gli stritolava il braccio. -Ma è impossibile! Quanti anni ha, scusa?

Il russare cessò e il vecchio scattò in piedi. -Non si chiede l'età ad un signore anziano, razza di maleducato! Ai miei tempi era tutto alla rovescia, i giovani erano molto più educati.- a quel punto si ritrovarono davvero confusi. Solo pochi attimi prima aveva ammesso il contrario. Timal si strinse nelle spalle ma non disse nulla. -Diciamo che ho qualche secolo.- subito dopo tornò a ronfare.

-Il Saggio è stato consigliere reale per generazioni, ha visto molti re cadere in battaglia.- il suo sguardo si fece triste. -A volte anche per colpa sua. La leggenda narra che quest'uomo sia l'unico discendente diretto dello spirito dell'opale, ma non essendo originario di Tachyta questa teoria non è mai stata ufficializzata.- lo guardò per qualche attimo. -A lui piace semplicemente pensare che il suo compito non è finito e che fino a che non porterà nuovamente alla gloria Vellham non potrà lasciarsi andare. È per persone come lui che non ho potuto cedere al dominio di Smeraldo.

Senza paura Seyun avanzò una domanda. -Come spera di portare alla gloria il vostro regno? Con tutto il rispetto maestà, ma non mi sembra in grado di fare un discorso sensato.

Timal fece un respiro profondo. -Vi sta prendendo in giro. Il Saggio non regala le informazioni, cerca prima di capire se chi le chiede merita di avere le risposte che cerca. Lo fa per se stesso è chiaro, ma in un certo senso è anche per gli altri. A volte conoscere la verità è la strada peggiore.

Gli occhi del vecchio si riaprirono. -Sei davvero noioso, Timal. Quando eri piccolo ti piacevano tanto i miei scherzi.- nel guardare verso il re ne notò l'espressione genuinamente disponibile e così si voltò verso il gruppo. Jimin stava per parlare di nuovo, in procinto di spiegare che cosa necessitassero. -Non ne ho bisogno, pescatore, so esattamente perché siete qui.- si tirò su le maniche. -Opale vi sta aspettando.- ammise. -Ormai ha quello che vuole, la Prescelta è nelle sue mani e la userà per trasformare tutto il continente in quel deserto arido e grigio che è adesso l'antico Regno del Tempo. Permetterà solo ai cinque leggendari guerrieri di entrare nelle sue terre, ma ognuno di questi dovrà superare una prova, una che non conosce tempo, una che comporterà una vera resa dei conti.- si girò verso Kerasi. -Arciera che non conosce sconfitta alcuna.- poi guardò Seyun. -Dominatrice che ulula al vento che le appartiene.- infine guardò verso il basso. -È su di voi che ricade l'aspettativa. Cercate di non deludermi.- tirò giù le maniche e il tessuto cominciò a tirarsi sulla pelle che a sua volta si restringeva, arrivando a fondersi con esso. La figura divenne sempre più piccola, poi sparì in una scintilla per lasciare il posto ad un piccolo cavo di rame.

Jungkook lo raccolse subito e ne notò la scritta incisa. “Io so che avete visto.”

Il gruppo guardava invece verso il re. -Credo che il suo compito sia finalmente finito.  

  
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