Storie originali > Fantasy
Segui la storia  |       
Autore: XI Dottore    20/03/2021    1 recensioni
Questa storia parla di un ragazzo qualsiasi che finisce catapultato in un altro mondo. Qui dovrà affrontare numerose sfide e difficoltà nel tentativo di ritornare al suo mondo dalla sua famiglia.
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Chuluun mi fissa sbalordito. Io mi sento strano. Cado per terra, le gambe non mi reggono in piedi. Mi sento molto debole, le gambe non collaborano. Rimango seduto a terra in mezzo alla pianura, nell'aria echeggiano solo i rantoli doloranti degli uomini a terra.

“Sembra che dovrai legarli da solo, non riesco proprio a muovermi”.

“Non te la caverai con me che faccio finta di nulla dopo quello che ho visto. Quella era magia, che ha mangiato la quasi totalità del tuo chi...cioè...cosa???” Chuluun inizia a passarsi la mano in mezzo alla barba.

“Questa cosa è sbagliata...non è così che funzionano la magia e il chi”.

“Pensavo mi avresti redarguito per non averti detto che potevo usare la magia o per essere stato troppo precipitoso, invece ti preoccupi per un dettaglio simile...”.

“Il tuo chi è strano, quindi immaginavo tu avessi qualche cosa fuori dall'ordinario e non ti credere che lui” dice indicando Hanzo con la mano “Sia così scarso com'è sembrato...l'hai colto di sorpresa e non è riuscito a parare il tuo attacco. Avresti steso anche me con una cosa del genere senza la giusta preparazione. Però a ripensare a quella cosa così veloce e potente. É follia.”.

“Parlando di Hanzo, come lo conosci?”.

“E' una storia lunga...facciamo così, ripristinerò un po' del tuo chi, mettiamo al sicuro questi briganti e poi parliamo, c'è tanto lavoro da fare”.

“Ma come li leghiamo? Saranno un centinaio, hai abbastanza corde? O manette? Ci vorrebbe un esercito per scortarli in città”.

Chuluun si avvicina e mi appoggia la mano destra sulla spalla, un caldo tepore inizia a diffondersi su tutto il mio corpo.

“Come ci riesci?”.

“Usando il chi ovviamente. Volevi un uso medico del chi giusto? Eccolo...infondendo il mio chi su di te, ti aiuto a recuperare le forze in maniera accellerata. Alzati adesso e dammi una mano. Raggruppiamo questi criminali e leghiamoli. Ho un dispositivo speciale, gentilmente offerto dallo stato del Futuro, che mi permette di chiamare le guardie della città da lunghe distanze. In serata arriveranno”.

“Un telefono insomma”.

“Si...lo conosci?”.

“Vengo da li, ho imparato a conoscerli” rispondo ironicamente.

Chuluun mi tende la mano per aiutarmi ad alzare “meno battute e più lavoro, forza”.

La successiva ora trascorre trascinando tutti i briganti, persino Izo si è unito alle operazioni insieme ai cittadini. Ognuno porta corde o stracci o catene, qualsiasi cosa utile a tenere immobilizzati momentaneamente i briganti; Hanzo e Akimi sono così mal ridotti che sono rimasti svenuti durante tutto il pomeriggio. Alla fine delle operazioni Izo e tutti gli abitanti del villaggio si dispongono a intorno a noi e con un gesto repentino si inchinano ai nostri piedi.

“Vi ringrazio nostri salvatori, a nome di tutti . Mai avrei pensato che Hanzo potesse essere sconfitto, dopo come ha ridotto il precedente capovillaggio e i soldati della nostra cittadina. Mi vorrei scusare per come vi ho trattato ieri. Accettate i nostri umili ringraziamenti”.

In quel momento, a vedere tanta gente riconoscente, tutta prostrata, una sensazione di soddisfazione e felicità pervade il mio corpo. Ma non perchè sono prostrati verso di noi. Fare del bene. Aiutare delle persone disperate che rinnegavano addirittura di essere aiutate tanto erano disperate. Mi fa sentire come se avessi trovato il mio posto nel mondo. Con le mie sole mani avevo appena compiuto un'azione buona. Non ero più il buono a nulla che rimaneva apatico davanti alle morte come quando mi ritrovai al cospetto dell'essere celestiale e scaraventato in questo mondo; io posso fare la differenza e adesso lo so. L'orgoglio cresce nel mio petto, così mettendo le mani sui fianchi e cercando di apparire più grosso mi pongo di fronte a Izo.

“Tirati su, non è stato niente di che alla fine”.

Uno schiaffo mi arriva sulla coppa, forte il giusto da farmi sobbalzare.

“Non fare lo stupido, sei stato bravo ma anche avventato. Izo, siamo lieti di avervi aiutato. Stasera i criminali verranno prelevati dalle guardie e potrete festeggiare la vostra libertà. Alzati adesso”.

“Mi hai fatto male” dico a Chuluun mentre con una mano mi tenngo il collo dolorante “volevo solamente...”.

“Volevi solamente fare inultimente il gradasso. Rimani coerente con te stesso e sii felice di quello che hai appena fatto oggi. Domani è un altro giorno”.

“Va bene, ma con le guardie come facciamo? Non faranno domande?”.

“Tu dovrai nasconderti. Non che ci sia niente da nascondere ma la presenza di uno straniero potrebbe allertare gli animi, non vorrei ti portassero via per interrogarti ulteriormente; alle guardie ci penso io. Dopo di che parleremo. Ora riposati, te lo sei guadagnato”.

Dopo la breve conversazione gli abitanti e Izo si congedano e riprendono le loro attività di ricostruzione del villaggio. Vado da Rell. La povera creatura è rimasta sola tutto il tempo. La vedo legata esattamente dove l'avevo lasciata. Mi guarda arrivare, nitrisce, quasi fosse contenta di vedermi arrivare. Le accarezzo il muso per tranquillizzarla. Lei inizia a strusciarsi su di me.

“Che dici bella? Andiamo a farci un giro?” Rell con la zampa anteriore inizia a raspare la terra quasi felice della mia domanda. La slego e le monto in groppa dirigendomi verso l'uscita del villaggio. Fuori dal villaggio c'è Chuluun che fa la guardia ai briganti.

“Dove vai a cavallo?”.

“Vado a farmi una cavalcata sui territori limitrofi, ho bisogno di scaricare un po' la tensione”.

“Stai attento solo che le guardie arriveranno dal sentiero ad est. Per il resto buona cavalcata”.

“Grazie”.

“A proposito...ricordati che dobbiamo ancora brindare. Il mio vino lo hai tirato contro Hanzo e sono ancora con la bocca asciutta”.

Dopo un leggero sorriso “Non ti preoccupare, anzi, preparati perchè è bello corposo...stasera dormirai bene”.

“AH?! Vedremo...Vedremo” dice Chuluun passandosi la mano tra la folta barba.

Dopo uno scossone con la briglia e un leggero calcetto col tallone Rell parte con passo andante verso la pianura esterna del villaggio.

Dato che non dobbiamo andare ad est andremo a sud.

La giornata era calda, il venticello fresco sul viso è estasiante. Mi sento come se in questo momento non esistessero problemi. Viktor. Guerre.

Solo io, Rell e nient'altro. Il paesaggio è pianureggiante, ogni tanto si incontra qualche boschetto, ma niente di particolarmente vasto o folto, solo alberelli radi; con qualche animale selvatico qua e la.

In lontananza si scorge un gruppo di abitazioni, onde evitare di avvicinarmi troppo e farmi vedere decido che è il momento di tornare da Chuluun e Izo, così da poter festeggiare la vittoria. Arrivato nei pressi del villaggio, scorgo un manipolo di cavalli corazzati fuori dal villaggio...devono essere le guardie. Faccio il giro posizionandomi nella boscaglia dietro il villaggio, la stessa di ieri mattina...attendendo paziente che se ne vadano.

Dopo molti ed interminabili minuti le guardie se ne vanno. Per sicurezza lascio passare un'altra decina di minuti prima di rientrare così da essere sicuro che non ci sia più nessuno. Entro dal retro del villaggio e lego Rell davanti la casa di Izo dalla quale esce Chuluun, rosso in volto, a braccia alzate con la borraccia aperta in mano.

“IGOOOOR!!! FINALMENTE SEI TORNATO, NON HO RESISTITO ED HO INIZIATO A BERE...MA TRANQUILLO, IL VINO ANCORA NON L'HO TOCCATO”.

Incosciamente mi viene da coprirmi le orecchie mentre Chuluun mi grida contro sbiascicando le parole. La sua voce risuona come se stesse gridando da un megafono. Mi viene incontro barcollando leggermente, mi abbraccia e inizia a trascinarmi dentro casa; sotto lo sguardo incredulo degli abitanti del villaggio che curiosi si affacciano per vedere che cosa sta succedendo.

Dentro casa trovo un Izo leggermente rosso in viso seduto al tavolo davanti a due bottiglie vuote, due piene e una mezza vuota e la mia bottiglia con tre bicchieri sul tavolo.

“DAI IGOR SIEDITI E BEVI CON NOI”.

Izo mi guarda rassegnato “Ti giuro che io ho solo bevuto due bicchieri, ha bevuto tutto lui”.

“Chuluun, potresti parlare senza urlare...la tua voce mi sta distruggendo le orecchie”.

“TI CHIEDO SCUsa MA sono su di GIRI. Pensavo dovessimo festeggiare...”.

“Si, ma senza farci sentire dai villaggi limitrofi”.

“OKEY...cioè, okey”.

Chuluun mi scaraventa sulla sedia vicino a Izo, prende la mia bottiglia togliendo il tappo con i denti si versa da bere nella fida borraccia e versa il resto nei due bicchieri. Tutti e tre alziamo i bicchieri, o la borraccia, e brindiamo alla vittoria.

“SALUTEEEEE”.

La serata continua tra continui brindisi, i canti sbiascicati di Chuluun seguiti dai suoi rimproveri ai miei errori nel seguirlo e Izo che al quarto bicchiere è crollato addormentato sul tavolo; nonostante il casino dei canti.

Arrivata notte fonda mi ritrovo a barcollare verso il fuuton per accompagnare un sonnolento Izo mentre Chuluun dormirva sulla sedia. Uscendo dalla stanza un Chuluun stranamente più sobrio e sveglio di quello che pensavo mi blocca con una mano sulla spalla sulla soglia della porta.

“Chuluun, pensavo stessi dormendo”.

“Giusto un riposino...hick. Comunque, noi due avevamo una chiaccherata in sospeso o sbaglio?”.

Mi gratto la nuca un po' sorpreso dalla sua improvvisa serietà.

“S-si, pensavo di aspettare domani per parlare dato che eri abbastanza su di giri. Direi che è meglio sederci allora...sicuro che domani ti ricorderai tutto?”.

“Certo, che domande? Mi riprendo anche troppo in fretta dalle sbornie, tranquillo. Dove eravamo rimasti” inizia a grattarsi la barba per poi mettersi a braccia conserte “A si...il tuo chi e quella magia di oggi e la tua spada direi; tagliare attraverso il chi non è cosa di tutte le armi”.

“Aggiungo che mi devi dire come poter entrare dentro il palazzo senza essere ucciso nel percorso e poter parlare con la regina”.

“AHAHAHAH...ragazzo, mi piace la tua stoltezza, ma prima mi dovrai spiegare un attimo chi sei e da dove vieni, perchè di sicuro non puoi essere dello stato del futuro; loro non hanno né capacità magiche né uso del chi e tu invece non sei come loro”.

“Allora, tienti forte perchè potresti rimanerci male. Io vengo da un'altro mondo. In poche parole, sono morto, un essere celestiale ha raccolto la mia anima e mi ha mandato qui a compiere una missione a me ignota che però sembra essere quella di fermare Viktor e le sue manie di conquista”.

Attimi agghiaccianti di silenzio susseguono la mia frase detta quasi fosse uno sciogli lingua. Chuluun beve l'ultimo sorso dalla borraccia, come se niente fosse. Finito di bere scoppia in una risata talmente fragorosa da cadere addirittura dalla sedia. Le sue risate si protraggono avanti per diversi minuti, fino a diventare rosso in volto. Finito di ridere si rialza, prende posto ancora ridacchiando.

“No, seriamente, non prendermi in giro”.

In maniera molto seria con voce ferma lo guardo fermamente.

“Secondo te, sto scherzando? Il mio chi ti sta suggerendo che durante la mia precedente affermazione stessi mentendo?”

Chuluun mi squadra per qualche istante e realizza che le mie parole di poco fa sono vere, palesa sul visto un misto di emozioni quali sorpresa, stupore anche un pizzico di paura; fino al momento in cui improvvisamente si tira uno schiaffo in faccia. Dopo essersi ricomposto, si mette con le gambe incrociate protraendosi indietro con la schiena sulla sedia mentre con le mani si gratta la barba.

“Stavo perdendo lucidità. Quindi tu vieni da un altro mondo eh...è pazzesco. Qui gli esseri celestiali sono solo una leggenda lontana. Ma ciò continua a non farmi capire perchè tu usi quel chi diverso e strano, non rispetta le regole”.

“Esistono delle regole che regolano queste due cose?”.

“Certo. Per quanto possa essere strano, la magia segue regole precise. Il chi semplicemente è una tecnica inventata dalle persone, sia per rispondere alla magia sia come tecnica di meditazione. Ma comunque segue delle regole”.

“Io purtroppo so solo poche cose in argomento, so che i maghi usano i catalizzatori per incanalare l'energia di...beh, l'energia che ci circonda, mentre chi usa il chi usa l'energia del proprio corpo che può usare in vari modi”.

“Circa...Sul chi ci sarebbe tanto da dire, ma pressapoco ci sei. Nel senso che è l'energia che produce il tuo organismo. Energie prodotte dalle cellule del tuo corpo, dovuto anche da quello che mangi e che il tuo organo assimila. La sua origine è la pancia, da li si propaga in tutto il tuo corpo ed in base alla capacità degli utilizzatori può essere usata con una determinata efficienza”.

Le argomentazioni di Chuluun diventano mano a mano sempre più serie ed interessanti; il solo ascoltarlo mi fa capire che la mia conoscenza in materia rasenta lo zero.

“In che senso efficienza? La stessa tecnica ha un dispendio energetico diverso?”.

“Esatto. Questo distingue la padronanza del chi delle persone. Se entrambi abbiamo, per esempio, cento di energia...giusto per dargli un valore numerico...ed entrambi usiamo la stessa tecnica, che sia anche semplicemente avvolgere il pugno con il chi io spenderei uno e tu invece dieci; questo perchè la mia padronanza del chi è migliore rispetto alla tua. Il guerriero più bravo nella nazione a fare questa cosa è Re Marcus, sovrano della sezione nord dello stato; ci sono voci che dicono che abbia chi infinito”.

“E qui la mia prossima domanda, perchè qui avete due Re? Cioè un Re e una Regina separati. Io sono stato addestrato da Re John e suo fratello in persona; mi hanno spiegato in maniera riassuntiva com'è strutturato questo mondo. Dovrebbe esserci solo una casata reale per ogni stato, non due”.

“Ecco perchè le tue arti marziali sono tanto buone, Re John è famoso per essere un artista marziale che avrebbe pochi eguali anche in questo stato. E la motivazione potrebbe essere che non lo sapeva a causa dell'isolazionismo dei vari stati. Comunque è una scissione avvenuta dieci generazioni fa: due fratelli si contendevano il trono e combatterono per molti giorni, cercando di far prevalere le proprie convinzioni attraverso lo scambio di colpi. Alla fine del combattimento il risultato fu un pareggio che non accontentò nessuno dei due. Lo stato era sul baratro di una guerra civile. Per evitare la guerra il padre dei due fratelli, il Re, sul letto di morte ordinò che entrambi i suoi figli fossero convocati a palazzo per metterli davanti alla prova che avrebbe stabilito chi dei due sarebbe diventato il successore. Arrivati al suo cospetto, contro ogni aspettativa, si alzò dal letto, prese la sua arma ancestrale...”.

Fermo Chuluun con un cenno della mano.

“Dimmi”.

“Vedi la mia spada? Hai già detto che è un fardello pesante. Ecco. È l'arma ancestrale di Re John e so che è una di un set di sei armi”.

“Cosa?” esclama Chuluun aggiungendo parecchie o alla parola “Re John ti ha dato la sua arma ancestrale?”.

“Esatto”.

Chuluun si beve un lungo sorso dalla borraccia ridacchiando incredulo.

“Sei una sorpresa dietro l'altra. Ora. prima di continuare la seduta di confidenze ho bisogno di chiederti una cosa: perchè mi stai rivelando tutte queste cose? Dovresti avere l'ordine tassativo di segretezza...quindi...perchè? Perchè mi racconti tutti i segreti che fino ad ora hai taciuto?”.

“Perchè so che mentirti è inutile e inoltre...vorrei che tu mi aiutassi nel mio viaggio. Un guerriero come te è raro da trovare. Io non ti conosco, è vero. Ma sono sempre stato bravo a giudicare le persone, ho una specie di sesto senso nel capirle e tu emani vibrazioni positive”.

Chuluun si gratta la testa, prima di tornare a giocare con la mano nella barba, quasi fosse un qualche rituale per riflettere.

“Prima voglio sapere tutta la storia, poi ti dirò la mia risposta”.

“Ti lascio finire il racconto allora, mi piace questo dialogo che si sta creando: tu mi racconti una cosa e io un'altra fino a che entrambi non ci raccontiamo tutto”.

“Anche a me in effetti. Quindi. Dove eravamo... Prese la sua arma ancestrale, che ai tempi aveva la forma di una spada, e disse ai due fratelli che l'avrebbero dovuta impugnare insieme, il fratello scelto dall'arma sarebbe stato il degno Re dello stato. Con grande sorpresa dei presenti, l'arma si divise in due, una per fratello, lasciandoli entrambi sorpresi. Così il Re, come ultimo editto prima di morire, decise che il regno si sarebbe diviso in due regioni in pace tra loro. Ogni regione avrebbe avuto le sue leggi ma i sovrani sarebbero sempre dovuti andare d'accordo tra loro”.

“Quindi le armi ancestrali sono sono sei, ma sette. E sopratutto, così non perdono metà del loro potere?”.

“Non lo so, ci sono molte leggende dietro le armi ancestrali. Qui non posso aiutarti, le mie informazioni sono limitate. Parlami della tua missione ora”.

“Prima permettimi di raccontarti della mia magia”.

Concentro la mia energia, preparando un incantesimo, giusto il necessario per aprire l'occhio sulla mia fronte.

“Ti presento l'occhio apparso al posto del mio catalizzatore”.

“Ormai non mi stupisco più di niente con te, dovrai impegnarti di più”.

“Praticamente al mio arrivo in questo mondo, avevo due libri con me. Re John mi disse che si trattavano di catalizzatori per usare la magia e che poteva condensarli in un cristallo per renderli più pratici; e così fecero. Successivamente lo impiantarono sulla mia fronte. Dopo aver manifestato i miei poteri per la prima volta ed essermi ripreso, il cristallo sparì. Da allora ogni volta che uso la magia si apre questo occhio sulla mia fronte. Il problema principale è che ogni volta che uso i miei poteri se non sto attento svengo, come hai potuto vedere oggi ero molto debole dopo l'incantesimo”.

Chuluun con gli occhi sbarrati dà un colpo con la mano aperta sul tavolo, come se avesse avuto un'illuminazione.

“Ecco perchè il tuo chi ha quella forma!!!! Il tuo catalizzatore si è fuso con uno dei tuoi chakra, mischia le energie e le usa insieme. Ecco perchè quella magia era potente abbastanza da superare le difese di Hanzo”.

Grattandomi la testa fermo Chuluun “Non ti seguo”.

“Allora ti spiego quello che so sulla magia e poi la mia ipotesi. La magia usa l'energia ambientale di ciò che ci circonda, usando il catalizzatore come canalizzatore e raffinatore di tale energia”.

“Quindi il catalizzatore assorbe l'energia e la rende utilizzabile?”.

“Esatto. Tecnicamente un mago potrebbe usare infinita energia. Con il problema che ad una certa tutto ciò che lo circonda inizierebbe a morire e persino le costruzioni, che se pur strano, inizierebbero a crollare. L'unica cosa dalla quale la magia non può attingere energia sono le persone ed il Sole. Solo i Negromanti possono succhiare magia dalle persone; mentre per il Sole è una questione complicata”.

“E allora perchè io svengo quando uso la magia?”.

“Ci stavo arrivando. Tu assorbi energia dal tuo occhio ma essendo fuso con uno dei tuoi chakra inconsciamente attinge energia anche dal tuo chi, quindi mischia le due energie e le usa insieme; dandoti una grossa potenza ma in quantità limitata”.

“Non capisco lo stesso perchè continuo a svenire”.

Chuluun quasi deluso si passa la mano sul viso, dalla fronte fino alla barba.

“Ti credevo più intuitivo”.

“Ehi, mi stai dicendo che sono stupido?”.

“Nooo... Scusa. Che per me sembra talmente intuitivo che pensavo potesse esserlo per chiunque. Comunque. Il chi non è infinito, se le tue cellule rimangono senza energia, tutto il corpo rimane senza energia e di conseguenza svieni...nel peggiore dei casi potresti anche morire”.

“Oh...se ti consola, ci ero arrivato, ma speravo di essermi sbagliato”. Facciamo una pausa, ho bisogno di elaborare tutte queste cose, vado a dare da mangiare a Rell”.

“Rell?”.

“Si, il mio cavallo”.

“Ahhh, come vuoi. Io mi faccio un goccio. Ne ho bisogno”.

Dopo essermi sgranchito un po' le gambe e la schiena, esco dalla casa, accarezzo un po' Rell, le metto il cibo nella musetta legandogliela dietro la testa e torno dentro; sedendo davanti Chuluun.

“Allora, mancano due cose di cui dobbiamo parlare: Hanzo e come incontrare la regina”.

Chuluun tira fuori da una tasca una piccola pipa, la mette in bocca e inizia a mordicchiarla.

“Non ti facevo un tipo che fuma la pipa”.

“In realtà ho smesso. La tengo solo per morderla come distensivo per i nervi. Di Hanzo, ci sarebbe tanto da dire, ma faremmo giorno. Noi due ci conosciamo da quando eravamo giovani. Ci addestravamo insieme a palazzo reale, io come guardia della Regina, lui come guardia di cancello. Solo che a lui stava stretta quella vita di sacrifici e continuava a uscire dal palazzo per svagarsi fino a che si fece brutte amicizie. Una sera irruppe dentro il palazzo con un gruppo di fanatici che erano contrari all'incoronazione di una Regina e gli avevano inculcato idee stupide. Uccisero la guardia che era di turno insieme a lui quella sera ed entrarono cercando di arrivare alla regina. Per fortuna l'attentato venne sventato e Hanzo catturato; la regina lo spedì in una prigione vicino al confine come esilio. Non si sa come scappò. Il nostro maestro preso dal disonore commise seppuku per lavare l'onta del disonore”.

Chuluun inizia a stringere i pugni davanti a lui, quasi a voler colpire qualcosa.

“Non immaginavo vi conosceste da tanto tempo. Per quello non volevi che lo affrontassi oggi?”.

“Esatto. Per quanto riguarda la regina” Chuluun si alza e inizia a camminare in tondo grattandosi la testa con una mano e la barba con l'altra. “Non saprei”. Si ferma e riparte diverse volte fino a che improvvisamente si posiziona davanti a me dall'altra parte del tavolo mettendoci le mani sopra sbattendole leggermente

“Hai un solo modo. E sei molto fortunato. La Regina riceve una volta l'anno il vincitore di un torneo che si svolge nella capitale della regione del sud una volta all'anno tra i guerrieri di tutto lo stato. Il vincitore può fare una richiesta alla Regina che entro il limite dei suoi poteri deve esaudire e verrà proclamato come miglior guerriero dello Stato. Non ci sono altri modi, la Regina non riceve mai. Vinci e potrai incontrarla. Il torneo inizierà tra venti giorni e durerà tre giorni, alla quale parteciperò anche io. Se ci scontriamo nel torneo e mi sconfiggi verrò con te. Come dovremmo fermare Viktor? Dimmi come dovresti svolgere la tua missione”.

“Speravo sinceramente ti fosse passato di mente. Io devo ottenere le adesioni di tutti i sovrani di tutti i regni che dovranno firmare un artefatto magico di cui non posso proprio svelarti ancora i dettagli. Questo artefatto custodisce un incantesimo antico che potrà fermare Viktor e le sue manie di conquista”.

“Non ti fai mancare niente eh. Va bene, battimi al torneo e parteciperò a questa missione con te. Il torneo non prevede l'uso della magia quindi prepara il tuo chi perchè sarà una lotta dura”.

“Proprio per questo oggi ti chiesi se saresti voluto diventare il mio maestro, io non ho idea di come usare il chi. Non potrei mai vincere senza usare la magia a quanto ho visto oggi”.

“Tu mi chiedi di addestrare un mio futuro rivale. AH!? Devi essere matto, però mi piaci ragazzo. Ti dedicherò tre giorni, dopo di che dovrai vedertela da solo. Io devo tornare a fare rapporto e catturare altri criminali prima del torneo, non posso stare qui ancora tanto”.

“Ormai sono abituato agli allenamenti intensivi”.

“Non hai idea di cosa ti aspetta”.

Non so se può essere peggio dell'allenamento di John, ma non si sa mai.

“Vado a dormire, a domani mattina”.

Salutando Chuluun, mi dirigo verso la stanza da notte cercando di non svegliare Izo; domani sarà una lunga giornata.

   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Fantasy / Vai alla pagina dell'autore: XI Dottore