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Autore: XI Dottore    18/02/2021    1 recensioni
Questa storia parla di un ragazzo qualsiasi che finisce catapultato in un altro mondo. Qui dovrà affrontare numerose sfide e difficoltà nel tentativo di ritornare al suo mondo dalla sua famiglia.
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Avevo promesso di rivelarvi dettagli sul mio patto con Aleksander, beh, penso sia il momento giusto. Non giudicatemi male, so che può sembrare brutto quello che gli ho promesso, ma era l'unico accordo che sono riuscito a pensare per poterlo avere come alleato e non come peso.

Tutto ha avuto inizio mentre ero al centro addestramento di Re John, stavo cercando di richiamare il potere dell'oscurità, per creare anche solo una nebbiolina ma sentivo come se i sigilli alle mie orecchie respingessero di propria volontà i miei tentativi...così provai a meditare...per vedere se potevo fare qualcosa, dato che anche Re John aveva detto che avrei potuto rimuoverli a mio piacimento col tempo. Così al terzo giorno di tentativi con la meditazione riuscii ad entrare nella parte del mio subconscio in cui era vincolato Aleksander, non riuscivo a vederlo ma solo a percepirlo, provai a crearmi un'immagine mentale di come poteva essere vincolato in modo da vedere se fosse apparso. Pochi secondi dopo lo vidi esattamente come me lo ero immaginato...Impalato ad un albero con otto paletti bianchi. Cercava di parlare...o ridere...non so bene, ebbi solo la sensazione che volesse parlare e così con la mano presi il paletto infilzato dentro la bocca e lo tolsi; il verso che fece fu straziante, la sua voce era gracchiante e roca.

“Bene, bene, bene, chi si vede qui...ti dispiace liberarmi la gola? Detesto la mia voce in questo stato...”.

Subito dopo aver tolto il primo sigillo, sentii una strana energia pervadermi il corpo ma in quantità limitata così, pensando di poter gestire anche il secondo sigillo, lo accontentai.

“Finalmente, posso parlare come si deve”.

“Sembra di sentirsi parlare in una registrazione, io odio riascoltare la mia voce”.

“Allora, parlerò molto ed in maniera rumorosa. Quindi, cosa ti porta qui? Hai voglia di giocare a carte? Facciamo due chiacchere come due vecchi amici? Mi lasci libero e trucidiamo un po' di persone?”.

“Quanto sei spiritoso, potrei quasi ridere se fosse qualcun altro a fare questa battuta...sai benissimo perchè sono qui”.

“Che maleducato, neanche un po' di chiacchere di cortesia...ti credevo una persona più a modo. Come vedi la mia situazione non è delle migliori, posso aiutarti in maniera limitata così...sai...se togliessi gli altri sei sigilli magari potrei...”.

“Na na...scordatelo...aspetta che mi pulisco, devo aver scritto idiota sulla fronte. Non ti lascerò mai totalmente libero di agire in modo da bypassarmi e scorazzare come un pazzo per questo continente uccidendo a random chiunque incontri”.

“Capisco il tuo dubbio, ma se non uccidiamo Viktor, finisco nel vuoto cosmico anche io...te ne sei dimenticato?”.

“Ciò non toglie che non farò le cose come vuoi te. Purtroppo per usare i tuoi poteri prima o poi dovrò toglierti per forza tutti i sigilli, ma ti vorrei come alleato, non come mina vagante all'interno del mio subconscio”.

Aleksander dopo quella frase rise di gusto, come se avessi detto la barzelletta migliore del mondo.

“Noi due siamo come l'acqua e l'olio, non andremo mai d'accordo, quindi passo l'alleanza”.

“Posso proporti un'alternativa...allora...un vincolo”.

“Mh...che tipo di vincolo?”.

“Ho letto di un incantesimo che veniva usato dai cacciatori di oscurità che serviva a estrarre il male dalle persone possedute e metterlo in un altro contenitore. Non conosco ancora la formula e non so se si possa usare su se stessi, ma ecco il vincolo...Io mi impegno a liberarti del tutto da me, sarai una persona nuova...te in cambio ti limiterai nel crearmi problemi e quando sarai senza sigilli te ne starai ai piedi di questo bellissimo albero e mi lascerai usare la totalità dei tuoi poteri. Ovviamente il vincolo è suggellato con il sangue e chi lo spezza verrà inglobato totalmente dall'altro che potrà usare tutti i nostri poteri uniti. Che ne dici?”.

“Quindi tu ti liberi di me e te ne torni nel tuo stupido mondo mentre io rimango qui a divertirmi?”.

“Esatto, totalmente libero da me”.

Dopo una grassa risata con le unghie appuntite delle dita si ferì sul palmo della mano per poi tenderla goffamente verso di me.

“Prestami un'unghia...”.

Mi avvicinai e passando la mano sopra le sue unghie mi tagliai sul palmo della mano, per poi stringere la sua.

“Ci sto! Mi piace come idea...ora toglimi i sigilli così possiamo iniziare subito a potenziare quel tuo fragile corpicino”.

“Ehm...no, tu adesso te ne tornerai buono buono a riposare con tutti i sigilli, quando richiederò i tuoi servigi allora verrai liberato, ma nel mentre starai qui in silenzio”.

“Sei un vile e anche stupido se pensi che me ne starò qui in silenz...”.

Lo zittii reinserendo i due sigilli tolti per poi risvegliarmi sdraiato sul pavimento della stanza dove mi allenavo.

 

E questo è quanto, so che lasciarlo libero non è un'idea geniale, ma penso che troverò una soluzione anche a quello. Intanto l'ho convinto ad aiutarmi, il resto verrà da se; eravamo rimasti a Izo ed ai briganti quindi bando alle ciance e ritorniamo a dove eravamo.

 

Mi sveglio abbastanza inquieto, mi è sembrato di sognare decine di persone che mi guardano e continuano a dire solo: “legione...legione...legione”...ultimamente i miei sogni fanno proprio schifo, prima o poi riuscirò a dormire decentemente. Mi guardo intorno e vedo che il signor Izo dorme mentre Chuulun non c'è. Mi alzo, mi sgranchisco un po' schiena e gambe, sento dei rumori provenire da fuori, mi affaccio alla finestra e vedo poco lontano dalla soglia di casa Chuulun sudato che medita, seduto per terra a gambe incrociate con le mani congiunte con i pollici che si toccano ad altezza ventre...come a formare un ovale. Mi giro e silenziosamente esco anche io dalla porta. Il sole sta sorgendo, tutto è in penombra ancora, ci sono solo le fiaccole accese dagli abitanti a fare luce. Come faccio il primo passo fuori casa in direzione di Chuulun gli sento esclamare:

“Sonno agitato eh? Il tuo chi è un disastro, dovresti iniziare a imparare a tenerlo sotto controllo oppure oggi dovrò fare tutto da solo. Sai che la spada che porti nascosta sotto il cappotto è un bel fardello, vero?”.

“Come hai visto la spada? L'ho tenuta nascosta tutto il tempo...comunque buongiorno anche a te...vedo che ti sei alzato presto”.

“L'ho intravista mentre ti dimenavi nel sonno...e io dormo sempre poco la notte, quindi mi sono messo un po' a meditare per concentrarmi. A proposito, ho riempito la borraccia con il vino, la tua parte è dentro casa; io odio bere se non uso la mia borraccia e detesto ancora di più dividere la mia borraccia con altre persone”.

“Io non so come manipolare il chi, è uno dei motivi per la quale sto viaggiando in questa terra...speravo di trovare un maestro. Per il vino non ti preoccupare, vorrà dire che per festeggiare la riuscita della battaglia, dovremo rientrare in casa per bere”.

“Un maestro eh...la cosa che non capisco...di te...del tuo chi...è che ha una forma strana. Solitamente dovrebbe essere un'aura leggera che permea il tuo corpo, invece la tua sembra più una fiamma indomita...sembra l'energia che i maghi sfruttano per i loro stupidi abrakadabra”.

Chino leggermente la testa, in segno di scuse.

“Non so come aiutarti, io ancora in questo argomento sono completamente ignorante, non so come motivare questa stranezza”.

“Senti una cosa, medita con me...segui i miei movimenti, non pensare a niente, non cercare di fare niente, senti solo l'energia del tuo corpo e lasciala scorrere”.

“Va bene, ci provo”.

Iniziamo una strana danza, molto lenta, movimenti calmi e pacati, ogni tanto giriamo, ogni tanto raccogliamo le mani in gesto di preghiera, sempre con movimenti molto rotondi e aggraziati, sferrando anche colpi nel vuoto...sembra un video sul Taijiquan visto al rallentatore; forse va piano per la mia presenza. Dopo qualche minuto inizio a riuscire a seguirlo smettendo di pensare o preoccuparmi, sento solo la mia energia che fluisce, dentro e fuori il corpo come un flusso caldo in perpetuo movimento. All'improvviso l'occhio sulla mia fronte si apre, come richiamato da questo flusso di energia. Preso dal panico che se ne accorgesse Chuulun, blocco i movimenti interrompendo il flusso di energia, in modo da chiudere immediatamente l'occhio. Chuulun che fino a quel momento stava eseguendo i movimenti ad occhi chiusi si ferma, iniziando a fissarmi.

“Non male come prima volta dai, c'è margine di miglioramento, ma se blocchi il flusso energetico così improvvisamente rischi che tutta la meditazione sia vana...specialmente il chakra della mente”.

Al mimino cenno di parole mi zittisce con un cenno della mano, sembrando un vecchio maestro che frena il giovane allievo, mentre china leggermente il capo verso l'ingresso del villaggio.

“Stanno arrivando, dobbiamo farci trovare pronti”.

“Ripassiamo velocemente il piano: tu attiri la loro attenzione all'ingresso del villaggio, cerchi di prendere tempo mentre loro cercheranno di sconfiggerti per entrare nel villaggio, io nel mentre faccio il giro e attacco il capo dei bringanti da dietro, cercando di prenderlo di sorpresa...poi gli altri dovrebbero capitolare facilmente di conseguenza”.

“Bene, le frecce per me non sono un problema...posso gestirle. Sbrigati allora, ricordati che se il loro capo è un utilizzatore del chi dovrai indietreggiare in fretta e unirti a me nella difesa frontale”.

“Ok”.

Scatto verso l'uscita posteriore del villaggio, passo davanti Rell che inquieta si sta agitando; mi fermo ed inizio ad accarezzarle il muso:

“Torna pure a dormire, ci penso io alla gente che sta arrivando”.

Vedendo che Rell si è calmata, riprendo a correre, esco dal villaggio, costeggio tutto il muro esterno ed in prossimità dell'altro ingresso mi allontano dal percorso principale; per mia fortuna non c'è solo pianura e posso mimetizzarmi nella boscaglia li presente. Ora devo solo attendere e aspettare il momento propizio. Sarò circa a 150m dall'ingresso ormai, decido quindi di fermarmi...spero solo di riuscire a sentire eventuali segnali di Chuluun. Inizio in lontananza a vedere i primi briganti, tutti a piedi, vestiti nei modi più vari: chi con vestiti molto poveri, chi in kimono da uomo, chi in tenuta da lavoro ma tutti rigorosamente di colore nero con pezzi di armatura qua e la sopra gli abiti. Il loro passo è veloce ma non cadenzato, il che fà presagire che non è una formazione da battaglia, quindi non sono preparati ad attacchi a sorpresa o alle spalle. Saranno un centinaio di uomini, tutti armati di spada, ma solo quelli più arretrati hanno gli archi...beh dai, allora sono un minimo organizzati. Gli ultimi due uomini sono a cavallo, il più vicino al gruppo è il capo banda del giorno precedente, l'altro invece sembra essere il capo. Costui sta guardando tutti con con sguardo truce, come ad essere stizzito dal dover essere uscito dal covo. Abbastanza alto, capelli rasati per tutta la testa, tranne al centro, dove raccolti in una lunga e sottile treccia che scende fin sotto le spalle, kimono rosso con uno scorpione nero disegnato sulla schiena, hakama nero, sandali di legno e due spade che scendono dai fianchi.

La marmaglia di uomini raggiunge i pressi dell'ingresso. Piano piano mi avvicino, quel tanto che basta per sentire se qualcuno urla qualcosa.

Il capo da ordine a tutti di fermarsi, appena visto Chuluun davanti l'ingresso del villaggio. Gli uomini si dispongono su quattro file, aprendosi al centro per far passare il capo ed il suo vice, che dopo aver superato la fila scende da cavallo. Tuonando con voce impostata e molto tranquilla:

“Mi venisse un colpo se quello...AH!...per forza hai perso mio fedele Akimi...Hai davanti niente meno che Chuluun, definito la Roccia...o la spugna, dipende dal momento della giornata in cui lo vedi. Come stai vecchio amico?”.

La calma impassibile di Chuluun vacilla, il suo volto prende i tratti dello sdegno e dell'incredulità.

“Vecchio amico? Sei proprio senza onore...Hanzo...o dovrei chiamarti Scorpione Nero? Ti piaceva come soprannome giusto?”.

I sottoposti di Hanzo, un po' sconcertati dal fatto che i due si conoscano, iniziano a guardarli con aria di sgomento e stupore.

“Devo supporre che non sei qui per chiaccherare con un vecchio collega...che ci fai qui?”.

“Mi hanno mandato perchè i cittadini hanno chiesto aiuto contro i briganti...ma sapere che sei te il problema...sarà più seccante del previsto”.

Mentre parla Chuluun mi guarda fisso con sguardo torvo...sembra che non voglia che io faccia la mia mossa, forse a causa del nostro avversario...non lo so, so solo che io invece voglio provarci lo stesso; ma non è ancora il momento.

“Chuluun, sei già ubriaco a quest'ora che guardi nel vuoto? Senti...a proposito...tu ieri hai colpito il mio secondo e gli abitanti si sono rifiutati di pagare...non posso lasciare correre. In onore dei vecchi tempi te puoi cavartela con qualche osso rotto, ma gli abitanti la devono pagare, altrimenti tutti gli altri villaggi penseranno di poter fare quello che vogliono...e non posso permettermelo”.

“Tu veramente mi stai minacciando Hanzo? Lo sai che sono più forte di tutti voi messi insieme vero? Ti sei dimenticato chi ti ha addestrato? Chi ci ha addestrati? E la fine che gli hai fatto fare?”.

“Non sono qui per parlare dei bei tempi...togliti di mezzo, non ti mettere sulla mia strada”.

Chuluun dopo un paio di passi in avanti si mette in posa, aspettando la mossa degli uomini di Hanzo.

“Come vuoi...arcieri...scoccate!!!”.

Una pioggia di frecce parte in direzione di Chuluun, che non si muove di un centimetro. Non si muove. Chiude gli occhi. Quando inizio a temere per il peggio...inizia a roteare le mani davanti a lui con le braccia stese, con un movimento fluido e continuo. Le frecce sulla sua traiettoria vengono tutte bloccate ed in alcuni casi spezzate. Per quanti colpi possano avergli lanciato contro neanche uno lo ha sfiorato. Tante frecce conficcate a terra, molte rotte, ma su di lui neanche un graffio. Chuluun ne raccoglie una da terra, la impugna a mo' di freccetta e la lancia verso il gruppo di uomini; la potenza è tale che in brevissimo tempo raggiunge il gruppo e colpisce alla spalla uno degli uomini, che non stava neanche prestando attenzione a quello che succedeva. Hanzo estrae la spada e scende da cavallo, nel mentre l'uomo colpito si è gettato a terra dolorante per il colpo subito. Aiuta l'uomo a rialzarsi.

“Tutto bene?”.

“S-si, grazie signore”.

“Bene, torna in fila”.

Mentre il soldato si rimette in fila Hanzo lo trapassa con la spada infilzandolo all'altezza del cuore.

“QUESTO E' QUELLO CHE SUCCEDE A CHI SI DISTRAE IN BATTAGLIA E MI FA FARE BRUTTA FIGURA IN QUESTO MODO. ORA PRIMA FILA ATTACCATE E UCCIDETE QUELL'UOMO” dice risalendo a cavallo.

Gli uomini in prima fila estraggono la katana e urlando come dei pazzi corrono verso Chuluun sventolando l'arma sopra la testa. La distanza tra le parti non è tanta, nel giro di pochi secondi gli uomini arrivano addosso a Chuluun...stranamente a ondate di due o tre uomini alla volta. Lui, quasi iniziando a danzare, schiva tutti i colpi con una facilità disarmante, come se gli altri si muovessero a rallentatore; ad ogni colpo schivato, seguiva un contrattacco veloce, un pugno, un calcio...ad ogni contrattacco seguiva un avversario steso. Nel giro di pochi minuti la prima ondata di uomini viene sconfitta. Al che Hanzo infuriato fa cenno alla seconda ondata di partire.

“Attaccatelo tutti insieme babbei, siete in superiorità numerica...sfruttatela!”.

La seconda ondata inizia a correre verso Chuluun, in maniera più ordinata della prima, ma sempre disorganizzati. Questa volta è Chuluun che fa la prima mossa, con una velocità spaventosa si lancia in mezzo agli uomini e con un doppio pugno fa volare indietro di qualche metro lo sgherro che sta davanti gli altri, urtando contro altri due uomini che rimangono tramortiti dalla botta. Mentre gli altri sgherri lo stanno per circondare, Chuluun si lancia in verticale sulle mani e roteando su se stesso come una trottola inizia a prendere a calci gli uomini in testa o al torace, facendoli volare via uno ad uno: a nulla serve provare a difendersi o attaccare con le spade, la pelle di Chuluun sembra fatta di acciaio. Al che tra gli uomini di Hanzo inizia a spargersi un sentimento di terrore alla vista di quell'uomo che non riuscivano neanche a graffiare.

“Siete tutti degli incompetenti...cosa vi pago a fare se non riuscite in venti a scalfire una persona sola. Akimi pensaci te. Non mi deludere, tu sei il mio miglior sottoposto”.

Mentre Akimi cammina con aria di superiorità verso Chuluun sguaina la spada e con fare beffardo inizia a sgranchirsi le spalle e le braccia.

“L'ultima volta mi hai colto di sorpresa, ma questa volta non sarai così fortunato”.

Hanzo, è rimasto praticamente da solo dietro le altre due linee di uomini, l'occasione perfetta per volargli alle spalle e tramortirlo.

“Attivazione sistema di movimento rapido”. Il chip che mi permette di guidarlo con la mente si attiva immediatamente e sento che in tutto il vestito si attivano le nanomacchine, è tempo di chiudere questa contesa...è già durata troppo. Con un'accelerazione istantanea parto verso Hanzo, questo sistema rispetto a quello usato da Jeff non è rumoroso, estraggo una pistola e la afferro dalla parte della canna per tramortire il nemico con il calcio della pistola. Mentre sto per colpire Hanzo mi percorre un brivido dietro la schiena, come se qualcosa non stesse andando per il verso giusto, a un metro dal mio obbiettivo, vedo che Hanzo si gira lanciando un fendente a mezz'aria per intercettarmi, lo schivo a malapena e rimango fermo a mezz'aria a pochi metri da lui.

“Oh ma guarda, tu devi essere quello che ha messo in difficoltà Akimi ieri...piacere di conoscerti. Lo sai che non è onorevole colpire alle spalle vero? Ma, io me lo aspettavo, così sono rimasto in tua attesa tutto il tempo. Arcieri, tiratelo giù”.

Gli arcieri iniziano a tirarmi contro tutte le freccie che hanno, inizio a volare in cerchio riuscendo ad evitarle tutte, provo ad avvicinarmi ad Hanzo, ma ogni volta che gli passo vicino loro smettono di lanciare fino a che non mi allontano; con la paura di colpire il loro boss.

“Prima mi attacchi alle spalle, ora cerchi di farmi colpire dai miei uomini. Mi piacciono le tue strategie meschine, ma con me non funzioneranno, i miei uomini sanno benissimo a cosa vanno incontro anche solo puntandomi l'arco contro”.

“Vorrà dire che tocca a me sparare allora”.

Impugno la seconda pistola ed inizio a sparare agli uomini di Hanzo, cercando di disarmarli e di ferirli, mentre gli volo intorno. Finiti entrambi i caricatori rinfodero le armi, guardo gli uomini doloranti a terra, spengo i reattori e atterro a pochi metri davanti Hanzo. Da lontano sento Chuluun gridare verso di me:

“Non sei ancora pronto Igor, lui è troppo forte per te”.

Con la coda dell'occhio guardo verso di lui e lo vedo mentre stende Akimi con una raffica di pugni al torace ed al viso.

“Così ti chiami Igor eh...nome interessante. Vediamo come te la cavi”.

Hanzo scende da cavallo mentre Chuluun arriva dietro di me di corsa.

“Igor, lascia combattere me...”.

“No amico mio...tocca a me. Fatti da parte”.

“Bene, e sia. Sappi solo che le sue lame sono avvelenate”.

“Tranquillo, non riuscirà a sfiorarmi”.

Hanzo estrae le sue spade e Chuluun si fa indietro. Decido di estrarre la katana, anche se preferisco i combattimenti a mani nude, la situazione lo richiede.

“Carina quella katana, la prenderò dal tuo cadavere...”.

“Vieni a prenderla allora...”.

Hanzo mi carica rotendo le lame, sventolando fendenti orizzontali a tutte le altezze, so bene che a lui basta graffiarmi per vincere, dovrò stare molto attento. Contrattacco, cercando di sfruttare le aperture, ma la seconda spada riesce sempre a coprire all'ultimo secondo. Dopo alcuni minuti scambiando colpi con lui inizio a prendere il ritmo del suo attacco a due spade. Sono attacchi precisi e veloci ma allo stesso tempo pieni di aperture. Cerco di mettere un po' di terreno tra me e lui mentre schivo i fendenti, concentrandomi sul colpire il più velocemente possibile. Schivo il suo attacco e parto al contrattacco con un attacco lineare e potente. Hanzo para il colpo ma perde il controllo della spada, ne approfitto e con un secondo attacco, lo ferisco alla mano mentre gli faccio volare via la spada di mano.

“Come...come hai fatto a ferirmi. Il mio chi dovrebbe rendermi impenetrabile alle lame...tu riesci ad infondere il chi alle armi?”.

Guardo verso Chuluun, leggendo lo sconcerto anche nei suoi occhi.

“Diciamo che sono bravo a maneggiare Questa katana”.

“Bene allora, ora ti mostrerò la mia specialità, la tecnica ad una spada dello scorpione nero”.

Seppur con una mano ferita, prende la Katana a due mani, ed inizia ad attaccarmi. Il suo stile è diventato più pulito. I suoi attacchi non sono più “casuali” o sporchi, attacca in maniera rapida e precisa, con attacchi singoli e molto potenti; come le punture degli scorpioni. Il combattimento si mette abbastanza male, continua a farmi indietreggiare vibrando colpi. Riprovo con la sfoderata rapida. La para con una facilità sorprendente per contrattaccare immediatamente.

“Allora non mentivi quando dicevi che la tecnica ad una spada è la tua specialità”.

“Devo ammettere che sei forte, ma non basterà contro di me...piano piano ti stancherai e poi mi assicurerò che soffrirai molto prima di morire”.

Rinfodero la spada.

“Allora ti sorprenderò con un'arma a sorpresa. Chuluun passami la borraccia per favore”.

Chuluun mi guarda male, temendo per la sua borraccia, e con molta riluttanza me la lancia.

“Vedi Hanzo, io vengo dalla città del futuro , qui dentro c'è un'arma chimica che prende fuoco dopo dieci secondi che rimane a contatto con l'aria”.

Tolgo il tappo e lancio il liquido verso Hanzo, con un movimento orizzontale del braccio che spaventato cerca di pararlo con la spada, pur venendo bagnato.

“Ma questo è vino...EHI!...mi hai preso per stupido? E anche se andassi a fuoco il mio chi mi proteggerebbe”.

“3...2...1...”.

“Non succederrà niente, non mi fai paura”.

Unisco pollice e destro con la mano destra, concentro quanta più energia magica riesco nel successivo incantesimo; l'occhio si apre nella mia fronte.

“Esplosione Rapida”.

All'aprirsi del mio occhio vedo il terrore negli occhi di Hanzo. Schiocco le dita. Dalla mia mano parte una scintilla. Una fiammata scarlatta parte in direzione di Hanzo, provocando una potentissima esplosione che lo colpisce facendolo volare a molti metri di distanza lontano da me, avvolto dalle fiamme. Chiudo l'occhio prima che Chuluun riesca a vederlo. Mi avvicino ad Hanzo. Svenuto. A terra. Bruciacchiato ma vivo.

Girandomi verso Chuluun lo vedo sconcertato che mi guarda incredulo.

“Dovrai spiegarmi un po' di cose”.

 

   
 
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