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Autore: LudwigGhost    21/03/2021    2 recensioni
Nel mondo ci sono solo tre tipi di persone: i normali cittadini, le prede e i predatori.
Izuko ha sempre sognato di fare il cacciatore dal momento in cui da piccolo a seguito di un attacco di un lupo è rimasto ferito per proteggere la gente, ma non essendo selezionato si è arreso a una vita mediocre in un'ambulatorio. Ma tornando a casa una sarà troverà propio un lupo mannaro Bakuguo e dovrà scegliere cosa esattamente è per lui essere un'eroe come desiderava da piccolo. La guerra incombe "i selvaggi" attaccheranno la città e tutti e due saranno mottetti a schierarsi. Segreti, legami e molto altro. (avvertenze: BakuDeku, hawksxDabi)
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Izuku Midoriya, Kaminari Denki, Katsuki Bakugou, Kirishima Eijirou
Note: AU | Avvertimenti: Violenza
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(Bakugou)

 

Riconobbe il latrato.

Si voltò di scatto verso l’umano, sembrava spaventato.

Dabi era un beta, più allenato di lui e più grande, oggettivamente non aveva molte possibilità senza contare che sicuramente qualcuno nel quartiere aveva già chiamato i cacciatori.

-Kacchan devi scappare- ma si guardò la spalla, diavolo! 

-Usciamo qui siamo il pericolo, la casa è troppo chiusa- il biondo aprì la porta ma poi gli venne in mente -nasconditi dentro, cerca me- ma il ragazzo dai capelli verdi ribatté -non sappiamo se tornerà indietro per vendicarsi anche di me, ci conviene prendere la macchina e andare da Aizawa- il mezzo lupo dovette a sua discolpa trovarsi d’accordo, Dabi era un tipo imprevedibile.

All’ennesimo ululato dannatamente vicino e assordante corsero giù per le scale, per fortuna la sua spalla stava meglio dopo la medicazione del veterinario e riusciva a camminare e correre da solo.

Ma quando aprì la porta l’enorme lupo nero era lì davanti, Midoriya spostò Bakuguo con una botta e bloccò il salto dell’animale mettendogli un’ombrello, appena raccolto dal porta ombrelli di fianco, tra i denti.

-Vai via Dabi- minacciò l’altro lupo, il maggiore lasciò l’ombrello -ti sei alleato con un umano quindi, sei un traditore. Ma non importa, io sono incaricato di ucciderlo per riportarti a casa- mostrò di nuovo i denti e l’uomo intelligentemente indietreggiò.

Fu però Kastuki il primo ad attaccare saltando al petto del moro per rimanere attaccato, l’altro iniziò a divincolarsi indietreggiando fino all’esterno poi si buttò a terra schiacciando il giovane lupo.

Midoriya approfittò della porta libera per correre verso la macchina.

Il beta se ne accorse e provò a scattare ma fu addentato a una zampa.

Il lupo degli occhi cremisi non aveva mai avuto uno guardo tanto spaventoso, arrancava zoppicando affondando i denti ovunque pur di fermarlo.

Dabi si girò mordendolo tra schiena e la pancia, lo fece mugolare -Kacchan!- l’urlo gli svegliò qualcosa dentro, una scarica di adrenalina gli invase il corpo facendolo fremere.

Si girò e lacerando la ferita si aggrappò al collo dell’avversario, provò a stringere, a stringere con rabbia.

Dabi iniziò a divincolarsi, lasciò la presa dalla pelle del ferito e prese a mugolare.

Quella sensazione di potere, di dominanza, eccola…stava vincendo non importava se fosse morto dissanguato dopo il duello.

All’improvviso un’ombra a tutta velocità si avvicininò in picchiata.

Un paio di secondi…fece giusto in tempo ad indietreggiare per non farsi afferrare dagli artigli rapaci, era un falco…che si era messo a difesa del lupo.

Si scambiarono uno sguardo, e capì che quell’animale sarebbe morto lì piuttosto che lasciargli finire il corvino, era la stessa fiamma che aveva travolto lui, la stessa cieca sicurezza e mancanza di ragione o paura.

Si tirò indietro mugolando e saltò dentro l’auto.

Si stese sul sedile detrasformandosi, prese ad ansimare.

-Sono arrivati i cacciatori- Izuko premette sull’acceleratore ma un proiettile ruppe il vetro per fortuna non colpendo nessuno.

Intanto Bakuguo udì l’ululato del suo alfa in lontananza, lo cercavano, ma essendo inseguiti dai cacciatori non poteva di certo fermarsi e unirsi a loro.

Poi con buona probabilità gli altri lupi avrebbero fatto a brandelli l’umano.

Sfrecciarono a tutta velocità verso il fuori città, il petto il bruciava così come la schiena e l’effetto dell’adrenalina pian piano lo abbandonava.

-Andiamo nel bosco, almeno perderemo le tracce dei cacciatori- -ti faranno a pezzi- ringhiò stringendo la ferita -allora sarai tu a guidarmi, non tornerò indietro- come faceva un umano a tenergli testa? Perché? Dov’erano finite le gerarchie?

Ma non si fece altre domande, si addormentò troppo stanco.

(Hawks)

I cacciatori arrivarono trovando lui e Dabi, -finisco quel lupo!- ordinò Endevar ma mentre prendeva la mira il volatile gli si fiondò spaventato sugli occhi penetrandoli con gli artigli.

L’uomo urlò e fece partire un colpo dell’arma che gli colpì l’ala.

Cadde su un fianco.

Tutto gli sembrò offuscato, capì solo che stavano per riprendere la mira.

Non pensò -non fatelo!- tornò umano, lasciandosi solo le ali rosse e ferite.

Ora tutti lo guardavano.

Lui il terzo cacciatore più bravo, il più giovane ad entrare in classifica era davanti a loro come Selvaggio.

Scattò a gattoni per rimettersi davanti a Dabi e privo di forze si alzò piangendo.

Aprì mani e l’ala sana per parare l’animale.

-Keigo, tu traditore!- gli urlò il secondo in classifica con le mani sugli occhi, gli altri si mormoravano a vicenda spaventati.

Forse si pentivano per ogni confidenza, ogni parola, ogni cosa fatta davanti a lui, o cercavano indizi per poter dire “perché non ci sono arrivato prima?”.

-Dabi!- urlò il biondo -Dabi alzati ho bisogno di te! Un’ultima volta cazzo alzati per me! Vattene! Puoi darmi ciò che voglio solo per una volta?!- era disperato, sapeva come sarebbe finita quella situazione.

Erano soli con almeno 9 cacciatori.

Stava arrivando l’ambulanza per Enji ne sentiva il rumore.

Prese la pistola dalla sua cintura, non che potesse servire a molto, la puntò ancora una volta contro Todoroki.

Gli arrivò un’altro colpo alla spalla, cadde in ginocchio, sparò ma non colpì Enji bensì un’altro cacciatore.

Un ululato, sempre più vicini.

Notò alla sua sinistra il branco -siamo salvi Dabi- sorrise alzando il volto al cielo e piangendo ma poi una fitta di dolore lo fece piegare in due.

(Dabi)

Il corvino si svegliò al sicuro, nella sua tenda e già medicato.

E pensare che si era già dato per morto.

Provò ad alzarsi ma il collo li faceva molto male.

Notò Kirishima fissarlo dalla soglia della porta -stai bene?- si mise seduto a fatica -sono stato peggio- -ah ok- sembrava troppo spento per essere il solito Kirishima -che succede?- -niente è per…niente solo niente- provò a concentrarsi sui suoi occhi e mostrare i denti -Hawks…- sussurrò sottomesso il rosso.

Che c’entrava Keigo? Aveva un vago ricordo nel falco sopra di lui, degli spari, poi nulla.

Cos’era successo?

Si alzò di scatto -dov’è?!- urlò, lui che non perdeva mai la calma -è nella tenda di recovery girl, ma non dovresti vederlo deve riposare e non è messo bene- il corvino invece scattò senza pensare al dolore.

Colpa sua, era tutta colpa sua.

Se non avesse inventato quella cosa su Bakugou, se non avesse preceduto il branco per cercarlo, se non avesse fatto di testa sua…

Lo vide e si pietrificò.

La guaritrice si stava disperando tra ago filo e bende, era circondato da bende insanguinate e portava un asciugamano tra i genti mentre le lacrime gli velavano gli occhi.

Ecco che effetto faceva lui alle persone.

Si avvicinò per prenderli la mano.

Non sentiva più neanche l’odore del compagno troppo coperto da quello del sangue.

-Dabi dovresti andartene non è un bel momento- gli consigliò la donna ma neanche la sentì -non puoi andartene così, il mondo non ha valore senza di te, non mi interessa essere libero, voglio stare con te…tu sei l’unico che non mi tratta come se fossi un mostro, ti prego- gli passò la mano sul viso -sei l’unica cosa a cui tengo, non possono portarmi via anche te- sfiorò l’asciugamano pieno di saliva e lacrime.

-Dabi vieni dobbiamo organizzarci per attaccare la città- non aveva mai visto la madre di Bakugou tanto infuriata, era inespressiva ma ogni suo movimento era piano di odio -arrivo- baciò la fronte al suo falchetto -ti farò giustizia- poi si alzò per andare a pianificare l’attacco definitivo.

 

(((((angolino: ciao a tutti, spero che il capitolo vi sia piaciuto, sto provando a ridurre gli errori di battitura spero di starci riuscendo, finalmente un po’ d’azione. Alla prossima, bye bye)))

   
 
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