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Autore: Devoosha    22/03/2021    1 recensioni
Tratto dal primo capitolo:
“Eddward? Posso parlarti un momento? "Chiese Mrs. Travers mentre gli alunni della sua classe di Calcolo raccoglievano i loro libri dopo che la campana era suonata.
"Sì, Mrs. Travers?"
"Ho bisogno del tuo aiuto, Eddward," disse. "Ho uno studente nella mia classe di Geometria che sta lottando con il lavoro. È un bravo ragazzo e si sta impegnando a fondo, ma sembra che non riesca a comprendere la nostra unità attuale. È venuto da me a chiedermi se conoscevo qualcuno che poteva aiutarlo. Speravo non ti dispiacesse fargli da tutor dopo la scuola."
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La storia di Edd e Kevin come senior al liceo.
Ho notato che Kevin è spesso interpretato come la metà aggressiva della coppia, che spesso fa il prepotente con Edd anche se gli piace. L'ho cambiato e reso un po 'più maturo in una versione molto più dolce.
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 9 – You May as Often as You Like
 
 


 
Sabato mattina Edd attraversò il cul-de-sac per andare a casa di Kevin, trasportando due borse e ben coperto contro il freddo e la neve leggera, proprio come aveva predetto con gli strumenti per il tempo che aveva in camera. 
Erano anni che non andava a casa di Kevin e, anche ai tempi, non era mai per molto – di solito aveva il tempo di dare una veloce occhiata mentre veniva mandato via. 
Si sentiva stressato e nervoso. Tutto quello che Eddy aveva detto la sera prima gli rimbombava in testa. Aveva paura che Kevin provasse a fare qualcosa, e anche che non ci provasse. Edd voleva disperatamente stare con Kevin, ma l’idea di essere in una relazione lo intimidiva 
 
“Saluti Kevin” disse educatamente passando accanto al ragazzo che aveva  aperto la porta. Riusciva a sentire il tremolio nella sua voce. “Posso levarmi le scarpe?”
Kevin sorrise “Si Doppia D, fai come fossi a casa tua.” Prese le borse dalle mani di Edd, così che riuscisse a togliersi la giacca, che appese su un gancio vuoto dell’ingresso. 
Posizionò le sue scarpe una accanto all’altra vicino alla pila che già era vicino alla porta. La maggior parte sembrava essere di Kevin.
“Cosa hai portato?” Chiese Kevin, sollevando le due borse. Guardò Edd, sorpreso di vederlo vestito casual. Il suo stile di solito virava verso il professore nerd, con tanti cardigan e maglioni. Stavolta però aveva una maglietta di Iron Man sopra una maglietta a maniche lunghe e jeans. 
Anche Kevin aveva deciso di indossare la sua maglietta di Captain America preferita e i jeans.
“Si dovrebbe sempre portare qualcosa quando qualcuno ti invita a casa propria come ospite” rispose Edd, aggiustandosi la maglietta e assicurandosi il berretto ancora più in basso sulla testa, a prova del suo nervosismo. Eddy aveva suggerito il suo guardaroba. “Ho portato qualche snack da mangiare più tardi”.
“Fico!” Disse Kevin. “Andiamo a metterli in cucina.”
 
Edd lo seguì in cucina, gli occhi che andavano veloci da un punto all’altro curiosi. La casa certamente non era simile alla sua. Sentì quasi la pelle pizzicare all’idea dei germi, anche se sembrava pulita. Sembrava solo più vissuta, in una maniera che lo faceva sentire triste nel compararla alla sua casa sterile.
Aiutò Kevin a sistemare gli snack che aveva preparato sul piano di marmo e indicò un piatto coperto dicendogli che era una salsa che avrebbero scaldato più tardi. Alle dieci di mattina era un po' presto per della salsa fredda. Aveva portato anche dei biscotti fatti in casa, patatine per la salsa e una ciotola piena di macedonia. Si sentiva così in ansia quella mattina da cercare di distrarsi cucinando. 
“Li hai fatti tutti tu?” Chiese Kevin attonito. Quando Edd aveva parlato di snack si era aspettato di tirare fuori una scatola di crackers e una busta di patatine. Non si aspettava certo che cucinasse nulla.
Il ragazzo sembrava imbarazzato “Beh si, ho avuto molto tempo questa mattina. Mi sono svegliato presto.”  
“Che tipo di biscotti?” Chiese Kevin.
“Snickerdoodles. Spero ti piacciano.”
“Li adoro! Mi piacciono molto le cose dolci, e se anche solo si avvicinano a quei brownies che avevi preparato allora saranno la fine del mondo,” disse Kevin spostando la carta e prendendone uno. “Santo cielo Doppia D! Sono buonissimi!” Disse, con la bocca piena e facendo storcere leggermente il naso a Edd a quella vista. Il ragazzo mandò giù. “Scusami, non ho resistito,” si scusò timidamente. 
“Non ti preoccupare Kevin,” disse, sorridendo nervosamente. “Sono felice che ti piacciano”. Ripensando al consiglio di Eddy sul provare a flirtare disse un po' in imbarazzo “volevo fare qualcosa di carino per te”.
 
Kevin sembrò lusingato. Perlomeno contraccambiò il sorriso di Edd. “Sei gentile, grazie! Possiamo metterli da parte per dopo, a meno che tu non abbia fame adesso?” Chiese Kevin, e quando Edd scoste la testa continuò, “allora siamo pronti per una la lunga giornata di riposo, andiamo di sotto. Abbiamo una meravigliosa sala multimediale nel seminterrato. E c’è un frigorifero per le bevande, se avessi sete non esitare a usarlo. Noi non siamo formali qui, e mi casa es tu casa, okay?”
Disse Kevin mentre faceva strada verso la porta del seminterrato. “Voglio che tu ti senta come a casa qui.”
 
Il cuore di Edd batté più velocemente mentre seguiva Kevin al piano di sotto. Avrebbe fatto la sua mossa in quel momento? Ci pensò la stanza a distrarlo dai suoi pensieri. 
Il ragazzo era stupito, Kevin non stava esagerando nel dire che era meravigliosa. Lo era. Su una parete c’era uno schermo per la proiezione con un largo divano a scomparti posizionato comodamente davanti. Edd non aveva mai visto un divano simile. Era grande e sembrava coperto da una stoffa morbida, cosa che ebbe modo di confermare poco dopo.  Kevin lo indicò. “Prendi l’angolo del divano Doppia D, è il posto migliore.”
 
Timidamente Edd prese l’angolo e si sedette sullo schienale morbido. Probabilmente era il pezzo di mobilio più comodo su cui era mai stato, si sentiva quasi racchiuso in quell’angolo, e lo scomparto del divano era grande, scoprì che che non poteva appoggiare la schiena allo schienale e avere contemporaneamente le ginocchia sul bordo così da poter mettere i piedi a terra. Edd non era sicuro di cosa fare finché Kevin non lanciò sul divano alcuni cuscini e ci si sedette a gambe incrociate. L’idea di posare i piedi sul mobilio era qualcosa che faceva sentire male Edd, ma immagino che ‘quando sei a Roma…’ e si posizionò a sua volta a gambe incrociate rilassando la schiena. 
‘Non sembra intenzionato a fare un mossa’ pensò Edd, un po' deluso. 
Kevin aveva già preparato il proiettore mettendo il blue ray di Iron Man, quindi premette play sul telecomando per far iniziare il film. 
 
 
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“Hai fame? Potremmo salire e magiare qualcosa per pranzo?” Suggerì Kevin quando si alzò per cambiare il film. 
“Certo Kevin, ottima idea” disse Edd alzandosi mentre si stiracchiava. Amava Iron Man, quindi era stato semplice farsi coinvolgere dal film, ma non così tanto da non continuare a lanciare spesso occhiate a Kevin dall’altro capo del divano. Continuava a sperare che facesse qualcosa oltre a restare seduto lì. Quindi Edd iniziò a chiedersi se avesse dovuto fare lui qualcosa, ma il solo pensiero lo faceva tremare. 
 
Al piano di sopra Kevin infilò la salsa nel forno, seguendo le istruzioni di Edd mentre discutevano del film appena visto. Aspettando che la salsa si scaldasse si rimpinzarono di frutta e fecero dei panini con i vari tipi di carne e formaggio che Kevin aveva tirato fuori dal frigorifero della cucina. 
 
“Oh mio.. questa salsa è così buona!” disse Kevin, mettendosene di più sul piatto. “Seriamente, non ho mai assaggiato niente di così buono. Mi sento un maiale per quanta ne sto mangiando.”
Edd rise “Grazie Kevin! È piuttosto semplice da fare in realtà.” 
“Semplice o no la devi fare di nuovo per me!”
“Certamente, in qualsiasi momento vorrai” disse Edd, cercando di usare un tono leggero che sperò  potesse sembrare da flirt. “Se ti rende felice” dentro di sè si rimproverò perché gli sembrava di averlo detto con voce da ragazza. 
Il sorriso furbo e gli occhi socchiusi tornarono sul viso di Kevin mentre diceva con voce bassa  “oh, in qualsiasi, credimi.” 
 
Edd cadde di nuovo nella confusione, per suo dispiacere. Quello era un modo di flirtare? Kevin stava rispondendo al suo flirt? Pensava di si, ma agonizzò sul fatto che non lo sapeva. Pensò a qualcosa da dire per rispondere, ma Kevin parlò prima che potesse dire nulla. 
“Andiamo Doppia D, sono pieno e Hulk sta aspettando” disse Kevin, gettando il braccio intorno alle spalle di Edd. “E noi non facciamo arrabbiare Hulk perché HULK SPACCA!”
Edd sussultò ancora, anche se questa volta Kevin non ritrasse il braccio. 
“Ecco, visto? Ti stai abituando a me!” Disse Kevin, ridendo. “Più volte lo farò e più facile sarà.”
Edd non poteva controbattere con quella logica e gli faceva piacere avere le braccia di Kevin intorno a lui. “Sono d’accordo Kevin”. Kevin sembrava star flirtando, ed Edd si appoggiò lievemente contro il suo fianco e disse, audacemente, “fallo quante volte vuoi.”
 
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“Che ne dici di una pizza?” Chiese Kevin nel mezzo di Thor, il quarto film del giorno. Era all’incirca l’ora di cena, cinque ore dal pranzo, e il brontolio del loro stomaco si faceva in qualche modo sentire durate i momenti più silenziosi del film. 
Edd premette la mano contro lo stomaco. “Penso che sia un’ottima idea Kevin. Sono affamato.” 
 
Kevin mise in pausa il film, ordinò la pizza, e lo fece ripartire. Mentre il film andava la sua mente riprese il pensiero che gli correva in testa ripetutamente. ‘Edd stava flirtando con me?’ si chiese per la milionesima volta dall’ora di pranzo. Pensava di si, ma non ne poteva essere sicuro. Edd generalmente era un ragazzo amichevole, quindi poteva essere stata una cosa innocente. Sembrava si fosse leggermente appoggiato a lui mentre gli passava il braccio intorno alle spalle ma, di nuovo, poteva essere stata la sua immaginazione.
 
Durante i tre film dopo il pranzo Kevin aveva continuato a guardarlo nervosamente. Era, di nuovo, la sua immaginazione a credere di aver beccato Edd a guardarlo di rimando praticamente ogni volta? Sembrava che gli occhi di Edd tornassero al film ogni volta che Kevin lo guardava. Avrebbe dovuto dirgli qualcosa? Avvicinarsi? Kevin sbirciò oltre il bordo del divano, verso l’angolo della stanza dove era la sua chitarra e si chiese se avrebbe dovuto prenderla e suonare la canzone che aveva pensato per lui. Sarebbe stato troppo? E se Edd non fosse stato interessato?
 
Kevin lo aveva invitato con la speranza di poter smuovere le cose tra loro. Il cambiamento di Edd durante la settimana, dalla melanconia che aveva avuto per le due settimane precedenti all’umore allegro della prima settimana di studio, dava a Kevin un certo livello di speranza. L’altro ragazzo sembrava voler spendere tempo con lui; anche quando si mostrava estremamente triste, non aveva mai detto di no a Kevin sull’andare da lui ogni giorno. 
 
Quando i genitori di Kevin avevano deciso di andare a visitare sua zia Kathy per il fine settimana avrebbero voluto che il figlio andasse con loro, ma la sua mente aveva lavorato in fretta e aveva detto loro che preferiva restare a casa e studiare. 
Erano rimasti piacevolmente sorpresi, e si erano detti d’accordo sulla capacità del figlio nello stare solo. 
Il figlio in questione non aveva avuto alcuna intenzione di restare solo. Aveva subito programmato di invitare Edd da lui, soprattutto dopo che il morale del ragazzo era cambiato mercoledì, tentandolo con la Marvel. 
 
Kevin aveva discusso a lungo tra sé e sé, e con Nazz e Rolf, sul dire o meno ad Edd come si sentiva.  I suoi amici lo avevano incoraggiato a parlare, ma era esitante, dato che ancora non aveva idea di cosa provasse Edd. Una grande parte di lui voleva buttarsi. Sia Nazz che Rolf avevano ragione nel dire che non conoscere lo avrebbe fatto impazzire. Lo stava facendo. Almeno se avesse saputo che Edd non era interessato sarebbe potuto andare avanti,  ma il solo pensiero di doverlo fare lo deprimeva. 
 
Per quando Thor finì la pizza era arrivata e fecero onore alla loro cena sul piano della cucina. Ancora una volta discussero dei meriti del film che avevano visto, entrambi d’accordo che Thor non era esattamente il loro preferito. Edd espresse la speranza che il nuovo Thor in programma per l’anno seguente fosse migliore. 
 
“È arrivato il momento di Captain” disse Kevin, ghignando ad Edd.
“Solo perché sono nel Team Iron Man” disse Edd, guardando Kevin con finto rimprovero e indicando la sua maglietta di Iron Man, “non significa che non mi piaccia Captain America. Penso semplicemente che Iron Man sia migliore.”
 
Kevin rise posando i piatti vuoti nel lavandino. “Okay, okay. Mi sembra giusto” disse, tornando da Edd, che era in piedi accanto al bancone. Senza avvisarlo Kevin passò il braccio intorno alle spalle del ragazzo più piccolo. “Torniamo ai film!”
 
Poteva sentirlo sforzarsi di non sussultare, ma si sorprese di sentire il braccio di Edd avvolgersi intorno al suo fianco. Kevin però non voleva tirare troppo la corda, quindi lo lasciò andare dopo averlo stretto brevemente e tornarono di sotto insieme.  Il gesto di Edd gli aveva dato una grande dose di confidenza. 
 
Il rosso andò in bagno prima del film, quindi Edd si prese un momento per guardare un po' in giro nella stanza multimediale. Era decorata con poster di film e aveva molti trofei sportivi posti sugli scaffali, Edd suppose fossero di Kevin.  Fu in quel momento che notò la chitarra posata in un angolo della stanza, sulla parte opposta rispetto a quella dello schermo. Si avvicinò per guardarla. Era un bella chitarra e accanto c’erano una sedia e un leggio con alcuni fogli pentagrammati sopra. Edd si chiese se fosse la chitarra di Kevin e se l’altro ragazzo suonasse. 
 
Quando il ragazzo tornò Edd era già tornato all’angolo del divano, e si sorprese quando Kevin si sedette direttamente accanto a lui. Per gli altri film si era seduto all’altra fine del divano ma in quel momento era lì, vicino ad Edd. 
Il ragazzo si sentì esitare, anche se Kevin si limitò a premere play sul telecomando, appoggiarsi al sedile e incrociare le braccia al petto senza guardarlo.  
 
Internamente Kevin si stava contorcendo per la sua audacia. Aveva pensato tutto il giorno a mettersi accanto ad Edd sul divano e si sorprese quando lo fece e vide con la coda dell’occhio che Edd lo stava guardando con occhi spalancati. Il rosso si preoccupò di essere stato troppo ovvio e sollevò la mano per mordersi l’unghia del pollice. 
Kevin non aveva capito che quando Edd aveva sollevato le sopracciglia era stato più per abitudine che per la scelta audace dell’altro.
Il film si rivelò una grande distrazione, perché Kevin amava questa entrata nell’Universo Marvel, ma occasionalmente occhieggiava Edd, seduto accanto a lui  silenzioso come un topolino. Silenzioso certo, ma Kevin era sicuro di averlo beccato a guardare lui invece del film alcune volte. 
 
 
 
 
 
 
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Ciao a tutti e ben tornati!
La sessione d’esame è durata molto e altrettanto possiamo dire della mia stanchezza, ma ho visto che la serie originale è stata aggiornata quindi ho cercato di ripartire. Come ho detto precedentemente ora arriva il bello, quindi farò il possibile per non far passare troppo tempo tra questo aggiornamento e il prossimo.
La sola cosa che, come sempre, mi sento di dirvi è di andare a leggere l’opera originale se non avete problemi con l’inglese, perché ne vale davvero la pena. Non avete idea di quanto saranno difficili i prossimi capitoli, sono pieni di doppi sensi divertenti intraducibili in italiano e la cosa è davvero frustrante. 
Comunque buon primo giorno di primavera a tutti, alla prossima!
 
Konny
 
Questo autore è straniero e a gestire questo account è la persona che traduce le sue storie.


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