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Autore: IvanaAnkhese    22/03/2021    2 recensioni
Questa è la mia prima fanfiction su Dragon Ball, in particolare su Freezer. Ho immaginato un futuro possibile per Freezer dopo gli avvenimenti del Torneo del Potere e del film su Broly. Per questa storia ho creato due miei OC, in perfetto stile Dragon Ball Multiverse, che avranno uno stretto legame con Freezer. Faranno la loro comparsa in questa storia anche Goku&co.
NOTA BENE: Ho deciso di essere fedele allo stile di Toriyama per quanto riguarda il metodo di scelta dei nomi dei personaggi. Quindi, per quanto riguarda la mia storia, ricordate che "Nebbia"fa riferimento a qualcosa che non si vede, che viene nascosto, quindi a qualcosa o a qualcuno avvolto nel mistero, invece "Sangria"si riferisce ovviamente all'omonima bevanda alcolica che va bevuta...fredda!
Spero vi piaccia, buona lettura!
Genere: Azione, Hurt/Comfort, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Altri, Freezer, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era in attività di perlustrazione. Di solito usava una piccola navicella per servizi di questo tipo, per non dare troppo nell'occhio. Era una detective. Di solito lavorava nella pattuglia galattica, ma era riuscita ad avere un accordo con Lord Zeno. Non che non le piacesse questo lavoro, ma  le serviva per nascondere la sua vera identità, le sue origini. In realtà non era ancora pronta.  Nebbia era fatta così! Era per metà umana, così Zeno le aveva  fatto una proposta: << Finché non sarai pronta, sarai la mia spia! >>, le aveva ordinato il Re di tutti gli universi. Il suo compito era quello di perlustrare tutti gli universi, per accertarsi se ci fosse qualcosa di strano, e poi avrebbe dovuto riferire tutto a Zeno.

Era stata inviata nell'universo 2, e, durante la perlustrazione, si ritrovò su un pianeta sconosciuto. Sembrava disabitato, e addirittura per metà distrutto. Si presentava come un pianeta caratterizzato da boschi, ma vi erano crepe ovunque. Oltre alla desolazione, un'altra cosa aveva destato l'attenzione della ragazza: si gelava. Si muoveva cauta tra le macerie, occultando la sua aura, e rendendosi invisibile a seconda delle necessità. Quelle erano le capacità tipiche di una detective o di una spia al suo livello. Quando si dedicava alle attività di perlustrazione di solito indossava una tuta nera, con stivaletti e guanti abbinati, come richiesto. Improvvisamente avvertì un'energia molto particolare. Si voltò, e scorse in lontananza una luce viola-fucsia. Sul suo scouter apparvero delle notizie molto interessanti: si trattava di un individuo con una forza notevole. Si precipitò subito sul luogo dove proveniva quell'energia, e quello che scoprì la lasciò a bocca aperta: un cucciolo della razza di Freezer si era raggomitolato in una piccola fossa, e aveva creato una sorta di bolla protettiva attorno a lui, tra le macerie. Aveva gli occhietti chiusi e coperti dai suoi pugni serrati, e la coda tra le sue gambe.  Nebbia non si sarebbe mai aspettata una forza del genere da un neonato! Quasi si emozionò. Evidentemente era l'unico superstite. La ragazza non sapeva cosa fare. Aveva sentito parlare di alcuni alieni di quella razza, e di quello che avevano combinato a causa della loro malvagità. Nonostante tutto, però, lei credeva in quello che le avevano sempre insegnato: << Non si nasce cattivi. Gli esseri scoprono il Male durante la loro vita, perché sono imperfetti, ma un bambino piccolo non può nascere cattivo. >>  La ragazza pensava che ognuno potesse essere sempre libero di scegliere, e che non ci fosse una razza di natura esclusivamente malefica. Sapeva che era meglio non fidarsi di niente e di nessuno, questo sì, ma dopotutto quello che aveva davanti era solo un cucciolo, e non poteva lasciarlo lì! Inoltre, sarebbe stata una scoperta interessante, anche per Lord Zeno, ma Nebbia non era ancora sicura di presentarlo al Re. Nonostante fosse conscia della canaglia che sarebbe diventata quella creatura in futuro, confidava nel fatto che avrebbe potuto crescerlo insegnandogli il Bene, ed era per questo motivo che non avrebbe potuto abbandonarlo al suo destino. Così, nonostante fosse a conoscenza dei rischi a cui sarebbe andata incontro, decise di prendere quel bambino con sé, e si promise che lo avrebbe protetto e nascosto a occhi indiscreti. Forse quello fu un errore. Fu così che incominciò a trasgredire. Ma era in buona fede. E poi anche lei avrebbe voluto essere libera. Libera di scegliere. Forse quel bambino sarebbe stato la chiave di tutto? Forse era lui quello che lei stava cercando?

Il bimbo abbassò le sue difese, così Nebbia poté prenderlo tra le sue braccia. Il piccolo attorcigliò la sua coda al braccio della ragazza, così lei capì che si fidava di lei. Lo osservò bene: era bianco, con delle placche fucsia in alcune parti del suo corpo. Non aveva nulla con sé. Era senza nome. << Va bene. Poi ti troverò un nome.>>, disse la ragazza, e lo portò con sè nella sua navicella. 

Nebbia era caratterizzata da una forte personalità. Tutti la descrivevano come fredda e impassibile, soprattutto quando lavorava. Non le sfuggiva nulla. Si mostrava precisa e ubbidiente, in realtà faceva solo quello che voleva. Tutti i suoi colleghi la consideravano autoritaria, a tratti anche antipatica. Chissà cosa aveva sentito nel suo cuore quando vide quel cucciolo! Forse le aveva fatto una sorta di incantesimo?


   
 
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