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Autore: Allen Glassred    24/03/2021    1 recensioni
Si: una semplice parola. Una semplice parola che cambierà la vita di alcune persone.
Raccolta dedicata agli Arcangeli, Lucifero incluso, ed ai loro tramite terreni. Collocata per la maggior parte, nella prima parte di Bloody Sunset, ossia la battaglia terrestre. Spero possa piacervi e, se vi va, che mi seguirete.
Genere: Generale, Sovrannaturale, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Incest
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- Questa storia fa parte della serie 'Bloody Sunset '
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Gocce di memoria
Gabriel ( In Ridge's body )

 

E’ una serata piovosa, un giovane dalla chioma corvina è seduto sul divano del proprio appartamento a leggere un libro: sul naso degli occhiali riposa vista e la mente libera da ogni pensiero, almeno per ora. Il ragazzo è così immerso nella lettura che, da prima, non si rende conto che la luce della lampada ha iniziato a fare le bizze. La cosa tuttavia diviene più evidente quando, di colpo, questa inizia a spegnersi ed accendersi. “ Ma che succede? “. Si chiede perplesso, posando il libro e togliendo gli occhiali. La luce continua a fare le bizze per poi spegnersi definitivamente. “ Ma cosa… “. Borbotta semplicemente il ragazzo.

“ Tranquillo, non durerà a lungo: succede sempre così quando faccio visita a qualcuno, sarà per la mia grazia angelica che contrasta con l’elettricità “. Borbotta un po' seccato colui che si è appena palesato nella stanza. Il ragazzo si volta di scatto verso chi ha parlato. “ Ciao, Ridge “. Lo chiama per nome la figura alata, l’altro strilla spaventato, la luce ritorna in quell’istante e lui, sconvolto, cade all’indietro rovesciando il vetro del tavolino lì presente e facendolo cadere in un sonoro tonfo. L’altro lo guarda perplesso per poi incrociare le braccia al petto. “ Oh mamma mia, quanto baccano fate voi umani! “. Si avvicina e, per istinto, l’altro indietreggia seppur sia ancora seduto a terra.

“ Stai lontano, mostro! Chi sei?! Cosa vuoi?! “. Chiede spaventato, impugnando un crocefisso. La figura misteriosa lo osserva perplesso e, in seguito, sbuffa sonoramente.

“ Metti giù quel crocefisso. Credi potrebbe far qualcosa contro di me? Non sono un demone “. Fa, ma l’altro non pare aver idea di dargli retta ed inizia a pregare.

“ Arcangelo Gabriel, tu che risplendi come la Stella del Mattino e che porti nel mondo la Luce
della Purificazione e della Rinascita, rischiara il mio cuore di viandante… “. Inizia la preghiera, serrando gli occhi e giungendo le mani in preghiera. L’altro lo osserva per un istante per poi prendere parola.

“ Ridge! Fai sul serio? “. Chiede, l’altro tuttavia non smette di pregare terrorizzato.

“ … e spazza via le tenebre della notte. Orienta i miei passi, dirigi il mio sguardo… “. L’altro sbuffa pesantemente: non che gli dispiaccia che qualcuno lo preghi, ma questo non è il momento opportuno.

“ Uffa, voi umani siete proprio sciocchi a volte: davvero non mi riconosci? “. Chiede, l’altro continua nella sua preghiera e trema spaventato, non sapendo cosa sia o chi sia colui che si trova davanti. Il bruno gli si inginocchia di fronte. “ Oh si, è vero: fui io quella volta a cancellare la tua memoria. Io volli che non ricordassi nulla del nostro incontro, ma ora… “. Ridge vorrebbe indietreggiare ma, prima che possa farlo l’altro gli pone un dito sulla fronte. Immediatamente questa si illumina di una forte luce dorata, delle visioni si fanno strada nella mente del corvino.

Un volo da un dirupo quando, da molto piccolo, scappò al controllo dei genitori. Il grido di suo padre che cercò di afferrarlo, le lacrime di sua madre poi, improvvisamente un forte calore: era come se qualcuno lo avesse avvolto in un abbraccio. No: no, la sensazione era differente. Sembrava quasi che qualcuno lo avesse avvolto con delle ali, come fosse… “ Un Angelo? “. Chiese sorpreso il piccolo, aprendo gli occhi e notando una figura immersa nella più totale luce: il viso non era del tutto visibile, la sua chioma bruna però si. Chioma che sembrava rifulgere di luce propria, baciata dal sole stesso così come quelle maestose ali che ancora lo avvolgevano. “ Chi sei? “. Chiese curioso il piccolo Ridge. L’Angelo da prima non proferì verbo ma si limitò ad osservarlo, ponendo il proprio sguardo sul suo viso confuso. In seguito prese parola.

“ Io sono… “. Il bimbo si sentì posare su un cespuglio, impedendo che cadesse e rendendolo visibile ai genitori, che avrebbero così potuto soccorrerlo. “… Gabriel. Sono l’Arcangelo Gabriel “. Sentenziò la figura alata, facendo sgranare gli occhi al bambino. “ Un giorno ci rivedremo, ma fino ad allora… “. Ad un tocco dell’Arcangelo, il bimbo cadde nell’incoscienza e, per il momento almeno, scordò quell’incontro.

La luce si dissolve, Ridge lascia cadere a terra il crocefisso. “ G.. Gabriele?! “. Chiede sconvolto: dunque, quella volta fu salvato dall’Arcangelo Gabriele? Per questo pensa, gli è così devoto? Ecco da dove viene quella sua fede incrollabile verso l’Arcangelo, quella fede di cui non sapeva l’esatta provenienza che, in questo momento, gli è invece molto più chiara. Gabriel fa un cenno affermativo con il capo mentre, sconcertato, l’altro prende nuovamente parola. “ Cosa… cosa ti porta qui? Da un comune essere umano… “. Gabriel lo interrompe ponendogli un dito sul labbro. I due si guardano un momento e, in fine, l’Arcangelo decide di dare una spiegazione all’altro.

“ Ho bisogno di prendere il controllo della tua mente e del tuo corpo. Sarà solo per un po', non ti preoccupare. Ma ho bisogno che tu mi dica si, che mi lasci entrare di tua spontanea volontà. Capisci? “. Chiede, Ridge riflette: quello di fronte a lui è un Arcangelo, colui che lo ha salvato. Non può essere malvagio, in cuor suo lo sa bene: c’è un motivo per cui lo ha salvato, quel lontano giorno.

“ Io… “. Il ragazzo inizia a ricordare: tantissime volte ha sentito la voce di Gabriel dentro di sé, tantissime volte lo ha incoraggiato ed aiutato, tante volte lo ha spronato a reagire e tante volte gli ha suggerito le parole giuste per poterlo pregare. Tante volte e forse indirettamente gli ha salvato la vita, consigliandogli che cosa fare e che cosa no. A lui deve molto, ed ora sa come ripagarlo. “ Perchè ti serve il mio corpo? “. Chiede, curioso: come mai Gabriel avrà bisogno del suo corpo per scendere sulla Terra, invece di utilizzare il proprio?

“ A tempo debito capirai, ed anche tu riceverai la ricompensa per avermi aiutato “. Sussurra semplicemente l’Arcangelo, con voce calma che automaticamente trasmette calma anche allo stesso Ridge. “ Ma ora, Ridge, ho bisogno che tu mi dica si. Ho bisogno di te “. Sussurra al suo orecchio, cingendolo quasi in un abbraccio. A quel solo tocco il ragazzo si calma, si rilassa e sente una pace interiore che mai prima d’ora ha percepito, mai in tutti gli anni della sua vita ha sentito una pace del genere.

“ Va bene “. Sentenzia solamente Ridge, annuendo alle parole dell’Arcangelo e sentendo nel profondo che sono vere, che se dirà si il patto non gli recherà alcun danno. “ Ti dico si. Prendi il mio corpo e la mia mente, rendimi te, fammi essere te e che il mio destino si compia “. Sussurra. Gabriel lo guarda qualche istante, poi un’intensa luce dorata investe l’intero appartamento: sulle spalle di Ridge compaiono delle maestose ali bianche, che sembrano avvolgerlo e proteggerlo in attesa del suo risveglio come Gabriel.

   
 
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