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Autore: _L_Black_    29/03/2021    1 recensioni
James e Lily Potter sono morti, lasciando dietro di loro la disperazione e la gioia per una guerra finita.
Ma quella notte, anche un'altra famiglia fu spezzata dai seguaci del Signore Oscuro.
Sirius Black è ad Azkaban e sua moglie brutalmente uccisa dai mangiamorte, lasciando la loro unica figlia in mano agli ultimi parenti rimasti.
Orion e Walburga Black.
Alyssa Black crescerà con gli ideali della purezza, con una voce dentro di lei che urla "libertà" e la voglia di scoprire cosa sia davvero successo quella notte.
La guerra l'aspetta e Alyssa è pronta a combatterla per i suoi ideali.
Genere: Azione, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Potter, Nuovo personaggio, Orion Black, Theodore Nott
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4, II guerra magica/Libri 5-7
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Capitolo 39
 
Parigi d’estate era meravigliosa, i turisti correvano di qua e di là alla ricerca dello scorcio perfetto e le bancarelle di libri lungo la Senna venivano puntualmente fotografate da tutti ma pochi si fermavano a comprare uno di quei libri. Il sole splendeva sopra Notre-Dame e un sorriso spontaneo comparì sulle sue labbra. Parigi, la Francia erano diventate la sua casa dopo anni di latitanza in giro per il mondo. Un bateau-mouche navigava tranquillo lungo il fiume e da lì, riusciva a vedere bene i turisti che fotografavano il Pont Neuf, ignorando completamente la guida che ne decantava le bellezze storico-artistiche.
 
-Un giorno ti porterò a Parigi e vedrai che adorerai tutto di lei- disse sorridente.
Sirius la guardò e, ne fu certo, Grace non era più a Hogwarts ma in qualche arrondissement della capitale francese.
 
Serrò la mascella al ricordo di quel pomeriggio sulle rive del Lago Nero, tutta la sua esistenza era cambiata a causa di quel gruppo di Grifondoro che aveva conosciuto. Loro l’avevano fatta diventare così.
Si avvicinò all’unica bancarella di libri dove nessuno si fermava a dare un’occhiata, un vecchio fumava la sua pipa con accanto una bottiglia di whisky dall’etichetta sconosciuta ai Babbani. Diede uno sguardo veloce ai libri che vendeva, prese una copia di Les fleurs du mal dall’aspetto consunto e la passò all’uomo con due galeoni.
L’anziano le sorrise e Grace scoprì con ribrezzo che gli mancava tutta la dentatura.
 
-Bonjour mademoiselle- le disse con un tono da far rabbrividire qualsiasi donna. Non lei.
 
-Bonjour- rispose laconica. -Pouvez-vous me donner le journal du sorcier s’il vous plaît?- chiese impaziente.
 
-Oui ma belle demoiselle- disse, guardandola ammiccando.
 
Alzò gli occhi al cielo irritata mentre l’anziano le passava il giornale. Non ringraziò e si allontanò da lì con l’intenzione di tornare ad ucciderlo, le era diventato così facile togliere la vita a qualcuno e si sentì fiera di sé stessa. Se sua madre pensava che non avrebbe mai torto un capello neanche ad un bambino, se l’avesse vista in quel momento si sarebbe subito ricreduta. Tornò nel punto dove poco prima ammirava Notre-Dame e aprì il giornale.
 
IL MINISTRO DELLA MAGIA È STATO UCCISO!
 
È stato trovato proprio ieri sera da sua moglie e dagli auror, che la donna aveva chiamato non avendolo visto tornare a casa. Il ministro della magia Chrétien Chevalier è stato sicuramente ucciso da una maledizione senza perdono, sul corpo sono state rinvenute tracce di maledizione cruciatus. Si indaga nella cerchia più vicina all’uomo, che negli ultimi tempi era alle prese con un nuovo decreto legge per l’ulteriore miglioramento dei rapporti con il governo babbano francese. Il presidente della Repubblica francese è stato subito allertato e la chambre de magicien si è già riunita per la nomina di un nuovo ministro. I nomi più accreditati sono quello di Marilou Masson e Marcel Lemaire. Leggete il journal du sorcier per ulteriori aggiornamenti.
 
Sorrise vittoriosa e sfogliò il giornale fino alla pagina che le interessava.
 
FAMIGLIA NATA BABBANA TROVATA MORTA A VILLAGE MAGIQUE DE LA MER ORIENTAL
 
La famiglia Meunier è stata trovata morta nella loro casa di fronte al mare alla periferia di Village Magique de la mer oriental. Il padre Maurice Meunier e le figlie Eulalie e Agathe sono stati trovati in salotto, privi di vita. Gli auror stanno indagando su una possibile correlazione con la morte della madre, Lucille Meunier avvenuta mesi fa. Secondo il capo auror non si esclude la mano del famigerato pluriomicida Sirius Black. Seguite il journal du sorcier per aggiornamenti.
 
Alzò lo sguardo dal giornale e lo richiuse soddisfatta, osservò i turisti babbani che rovinavano la bella Parigi e ghignò.
Manca poco e diventerete tutti schiavi del grande Signore Oscuro.
 
 
Al numero dodici Grimmauld Place non ci era mai entrata. Sirius ai tempi gliene aveva parlato sempre male, come se fosse il luogo più orrendo della terra, una prigione di cristallo da cui scappare il prima possibile. Eppure quando era entrata non le era parso poi così male, Orion Black le aveva aperto la porta e prima di farla entrare, aveva dovuto chiederle la parola d’ordine scelta e si era scusato per quel modo poco educato di accoglierla.
Lo aveva ringraziato ma con il tono glaciale che l’uomo meritava. Non aveva dimenticato nulla di ciò che Sirius le aveva raccontato anni prima, al diavolo lui e i purosangue.
Guardava le foto poste sopra il camino e una smorfia le comparì sul viso. Orion e Walburga al loro matrimonio, Regulus a Hogwarts, Sirius e Orion in Irlanda, il quarto compleanno di Alyssa e la squadra di Hogwarts con la coppa vinta a gennaio.
Scene di vita che non doveva vivere Orion Black, lui non meritava nulla.
Si guardò attorno, sentendosi a disagio di essere in quella casa e avendo timore di rivederlo. Voleva uscire da lì e non entrarci più.
Non voleva rivedere Sirius.
 
-Allora Mary..?- le chiese Orion, guardandola.
 
-Si, sono una sudicia sanguesporco. Adesso vuole che me ne vada?- sbottò lei, guardandolo con astio.
 
Orion la osservò in silenzio e Mary si sentì soddisfatta di averlo zittito così, una parte di lei voleva che l’uomo la cacciasse da casa sua. Così da non essere costretta a ripensare al suo passato.
 
-Veramente volevo chiederti se ti andava una limonata. Però se vuoi usarmi come scusa per non incontrare mio figlio va bene, quella è la porta-
 
Mary sgranò gli occhi e fu come se avesse appena preso uno schiaffo in pieno volto, Orion Black aveva capito tutto ciò che le stava passando per la testa e si sentì in imbarazzo per essersi comportata in quel modo.
Fece per rispondergli ma il rumore della porta d’ingresso che sbatteva, li fece sobbalzare entrambi. Orion si affacciò al corridoio e Mary trattenne il fiato, immaginando chi potesse essere.
 
-Alyssa non sbattere la porta in quel modo e vieni a salutare- esclamò Orion, con tono irritato.
 
Un’adolescente dai capelli corvini entrò nel salotto e Mary dovette far fronte a tutto il suo autocontrollo per non scappare da lì. Gli occhi nocciola della ragazza si posarono su di lei e si sentì come sprofondare nella terra. È uguale a lei, le disse la voce di Lily nella testa.
Chissà se sa della volta in cui hai mandato Dahlìa in infermeria, le disse invece la voce divertita di Marlene.
Le accadeva da quando erano morte, la sua coscienza si era presa la voce delle sue amiche e lei non aveva mai provato a cambiare questo suo essere.
Sono sicura che non lo sa e potrai farci amicizia, s’intromise la voce squillante di Emmeline.
Non voglio farci amicizia, voglio uscire di qui.
Alyssa Sophie Black le fece un sorriso di circostanza e le si avvicinò per stringerle la mano. Le dita strinsero quelle della giovane e riuscì a mantenere un comportamento distaccato.
 
-Molto piacere- disse la ragazza, facendole un mezzo sorriso. -Vuole scusarci?- si voltò verso il nonno e si avvicinò a lui. -Riunione di famiglia nello studio. Ci deve essere anche la nonna-
 
Orion la guardò confuso e annuì, si voltò verso Mary e si scusò per lasciarla sola in salotto. Quando finalmente lasciarono la stanza, Mary si permise di tornare a guardare la stanza in piena libertà.
 
-SIRIUS ORION BLACK- urlò Alyssa. -RIUNIONE DI FAMIGLIA, SUBITO-
 
Il rumore di piedi che calpestavano di corsa le scale la fece tremare, al pensiero che quello fosse proprio Sirius.
 
-Principessina mia cosa è successo?- chiese Sirius, con tono innocente.
 
Si morse il labbro al suono della sua voce. Quella stessa voce che le aveva detto di non amarla più, era a pochi passi da lei e stava parlando a sua figlia.
Mary MacDonald riprenditi subito, è Black e tu sai quanto sia un coglione, la vocina di Marlene la faceva sempre tornare con i piedi per terra.
 
-Principessina un corno!-
 
-Alyssa abbiamo ospiti, non ti ho insegnato ad essere maleducata-
 
Dei passi dietro di lei la fecero sobbalzare. Neanche un’ora dentro Grimmauld Place, e aveva perso il conto di quante volte lo aveva fatto.
 
-Tranquilla Mary, sono io- disse Remus.
 
Mary si voltò di scatto e sorrise, guardando il suo vecchio amico. Si avvicinò a lui e non c’erano più bisogno di parole, si abbracciarono e per Mary fu come tornare ai tempi in cui erano a Hogwarts.
 
-Sai cos’ha fatto? Lo sai? HA ORDINATO A KREACHER DI SEGUIRMI A DIAGON ALLEY CON THEODORE!-
 
Mary e Remus si staccarono dall’abbraccio e si misero in ascolto della conversazione tra i Black. Mary guardò l’amico e lo scoprì ridere sotto i baffi.
 
-Alyssa sei una ragazza intelligente. Sicuramente lo ha fatto perché di questi tempi non è sicuro uscire-
 
-No no, io l’ho fatto perché non voglio che il figlio di un Mangiamorte metta le mani addosso a mia figlia!- ribatté Sirius, con tono ovvio.
 
-Ah quindi gli hai dato anche l’ordine di intromettersi se mi baciava!-
 
-Oh no cara- disse Orion. -Quell’ordine gliel’ho dato io-
 
-Fatemi capire, l’unica persona sana di mente in questa famiglia sarei io?- chiese la ragazza, irritata.
 
Remus scoppiò a ridere e anche Mary era vagamente divertita da quella litigata che aveva un ché tragicomico. Gli anni erano passati ma Sirius, non era cambiato di una virgola.
 
-Da quando Sirius ha saputo che Alyssa sta con il figlio di Nott fa sempre così-
 
-Nott? La figlia di Sirius sta con il figlio di un Mangiamorte? Questa si che farebbe ridere di gusto Marlene- esclamò Mary sorridendo. Il sorriso scomparve subito quando si rese conto, di aver parlato come se l’amica fosse ancora viva.
 
Remus non rispose ma le sorrise dolcemente. Aveva sempre adorato il tatto dell’uomo, si preoccupava prima degli altri e solo dopo pensava a sé stesso. La prese per mano e la portò nella stanza adibita alle riunioni dell’ordine, con le urla dei Black di sottofondo.
 
~
 
-Scusate il ritardo- esclamò Emmeline, entrando nella stanza con aria trafelata. -Le bambine non volevano saperne di dormire-
 
I presenti la salutarono e Mary le fece segno di sedersi accanto a lei. Loro non si erano mai lasciate, dalla morte di Marlene e Lily le due ragazze non avevano mai smesso di farsi forza l’un l’altra e Remus le aveva sempre invidiate. Per anni era rimasto solo mentre Mary aveva Emmeline e viceversa. Le aveva invidiate così tanto da isolarsi anche da loro, non avrebbe mai osato prendere il posto di Marlene o Lily.
 
-Tranquilla Emmeline- esclamò Silente con tono gentile. -Come stanno Clarence, Lilian e Marlene?-
 
-Clarence è sempre impegnato con il padre, da quando è stato aggredito da un cane non riusciamo più a farlo uscire. Ha paura anche dei bassotti- spiegò Emmeline, sorridendo imbarazzata. -Lily e Marlene stanno benone, il primo di settembre compiono quattro anni-
 
Remus ricordava ancora del giorno in cui gli era arrivata la partecipazione al matrimonio di Emmeline e Clarence Kreft. Si era ubriacato e si era risvegliato tre giorni dopo, solo perché Mary aveva bussato alla sua porta.
Lanciò un’occhiata a Orion e Sirius e si trattenne dal ridere, i due uomini guardavano qualsiasi cosa che non fosse Emmeline, memori di aver aggredito Arthur Kreft.
Quando Emmeline si sedette accanto all’amica, Silente li guardò uno ad uno e iniziò la prima riunione dell’ordine dopo quattordici anni.
 
-Bene, innanzitutto diamo il benvenuto ai nuovi arrivati- esclamò, indicando il gruppo di persone che prendeva parte alle riunioni per la prima volta. -Come sapete, il ministro francese è morto e stanno avendo i primi attacchi ai Nati Babbani. Caramell continua a non credere a nulla di tutto ciò-
 
-Cosa vuole?- sbottò Elphias Doge, irritato. -Che Voldemort esca in strada con un cartello che dica “sono tornato”?-
 
-Cavolo ottima idea. Mocciosus che ne dici di radunare i tuoi vecchi amici e chiederglielo? Ci sarebbe più facile- esclamò Sirius, sarcastico.
 
-Tua figlia è più adulta di te, Black- rispose Severus, guardandolo con odio. -Ah a proposito, non mi hai ancora ringraziato per averla salvata. Prego-
 
Sirius serrò la mascella e Remus sospirò, quelle scenette erano all’ordine del giorno, da quando Severus aveva salvato Alyssa dal rapimento. Non capiva proprio cosa volesse Barty da Alyssa e se lo avesse avuto tra le mani quando Orion lo aveva avvisato di ciò che aveva fatto alla sua figlioccia, il suo istinto animale sarebbe sicuramente uscito fuori.
E nessuno lo avrebbe fermato.
 
-Dal dipartimento dei Misteri posso solo dirvi che siamo preoccupati- esclamò Fresia Brown. -Bob Dunham ha richiesto un incontro con Caramell per parlare delle profezie ma non glielo ha permesso-
 
-Di che profezie parli?- chiese Sturgis, guardandola.
 
-Non posso dirlo, ho già detto troppo- rispose la ragazza, con tono professionale.
 
-Sono andato spesso dai Nott e pare proprio che abbia riunito tutti i vecchi compari- disse Orion, guardando i presenti. -Ma c’è di più, sta cercando seguaci tra i giovanissimi. So che Bernard Parkinson ha preso il marchio nero giusto qualche giorno fa-
 
-Bernard ha preso i M.A.G.O. giusto quest’anno e solo per pura fortuna- fece presente Severus, sospirando. -È messo male se vuole gente come lui-
 
-Secondo me- esclamò Mundungus, mentre si ripuliva le unghie logore con i denti. -Dovremmo trovare altri seguaci, la scorsa volta eravamo troppo pochi, è il caso di trovarne altri. Magari più giovani- disse, lanciando un’occhiata a Orion.
 
-Su questo concordo- disse Severus. -Vorrei proporlo a Jocelyn Perks e a Josirée Edwards-
 
-Fantastico, vuoi fare entrare l’amica di tre Mangiamorte e l’ex fidanzata di uno di loro. Che bella idea- disse Mary, con tono sarcastico.
 
-Jocelyn e Josirée non sono mai entrate nei Mangiamorte, MacDonald. Sciacquati la bocca quando parli di loro-
 
-Mocciosus datti una calmata- lo riprese, Sirius.
 
-Oddio ma fate sul serio?- sbottò Eliot Macmillan, con tono esasperato. -Gli adolescenti sono Alyssa e i suoi amici o voi? No perché ho un dubbio al riguardo-
 
Remus sospirò, innervosito dal tanto battibeccare dei suoi colleghi e spostò lo sguardo sulla parte opposta del tavolo. Ninfadora Tonks lo stava osservando con un sorriso divertito.
 
-Eliot ha ragione- disse Silente, guardandoli. -Ma ha ragione anche Mundungus, quindi si Severus, chiedi loro se vogliono partecipare-
 
-Ci sarebbe anche la questione Grace- disse Severus, guardandolo.
 
-Non osare pronunciare Grace, Mocciosus- disse Sirius, irritato.
 
-È innegabile che Barty l’ha nominata e conosco quello squilibrato. Non avrebbe avuto motivo di rapire tua figlia-
 
-E pensi che Grace avesse motivo?- ribatté Sirius, alzandosi in piedi.
 
Severus fece per controbattere ma Silente lo fermò con la mano, per non iniziare una nuova discussione e Remus lo ringraziò con lo sguardo. La luna piena era stata giusto tre giorni prima ed era ancora stanco, nonostante ciò non poteva non presentarsi a quella riunione. Voltò di nuovo gli occhi e non si sorprese di rincontrare lo sguardo di Ninfadora. La ragazza gli sorrise di nuovo e Remus abbassò gli occhi, imbarazzato.
 
-Ad ora dobbiamo preoccuparci più di Harry, mi dispiace Severus ma l’idea che Grace possa fare una cosa del genere stento a crederlo- esclamò Silente, guardando Severus. -Moody si occuperà dei turni per sorvegliarlo, sarebbe meglio che Remus non partecipi, onde evitare di essere riconisciuto-
 
Vide Severus serrare la mascella e non comprese il perché di quel comportamento, Alyssa era la figlia di Sirius e si sapeva cosa gli avesse fatto durante i suoi anni a Hogwarts.
Il nome di Grace non lo sentiva da anni e in un’ora scarsa di riunione era stato pronunciato così tante volte, da fargli credere che il dolce sorriso della ragazza potesse tornare di lì a poco.
Ma Grace era ritenuta morta, uccisa da chissà quale Mangiamorte.
 
-Ci sarebbe anche la questione della Tana- disse Molly, imbarazzata.
 
-Chiunque stia controllando i vostri movimenti si dispiacerà nello scoprire che voi abiterete a Grimmauld Place- disse Sirius, sorridendo alla donna.
 
-Non potremmo mai accettare- disse Arthur, guardando l’uomo. -È fuori discussione-
 
-Però papà…potremmo almeno far stare i ragazzi qui- esclamò Bill, con tono preoccupato.
 
-Signori Weasley, per me non c’è alcun problema nell’ospitare i vostri figli e anche voi, che s’intenda. Alyssa sarebbe felice di avere un po’ di compagnia- s’intromise Orion, guardando la coppia. -Poi da quando è morta Walburga non facciamo più feste in casa, a Grimmauld Place non ci viene mai nessuno, preferiamo sempre spostarci noi-
 
-È sicuro?- chiese Molly, preoccupata.
 
-Signora Weasley, più sicuro di un covo di Purosangue non so cos’altro possa essere-
 
Sirius ridacchiò alla battuta di suo padre e Remus si permise di osservarli. Da quando si era trasferito lì, aveva potuto constatare che quella convivenza forzata aveva fatto bene sia a Sirius che a Orion. Il primo stava insegnando al padre ad essere più spensierato mentre il secondo, stava insegnando al figlio ad essere un buon genitore.
Sulla serietà ci stava ancora lavorando.
 
 
Il ventiquattro luglio arrivò velocemente e in casa Black c’era fermento. Kreacher correva da una parte all’altra della casa come fosse impazzito, indeciso se ascoltare gli ordini di Orion o quelli di Alyssa. Nel dubbio li seguiva entrambi e si era ben presto ritrovato a cadere giù dalle scale, con una pila di documenti e una montagna di abiti eleganti che la ragazza aveva scartato. Si era rialzato ed aveva portato prima le scartoffie a Orion e successivamente nuovi abiti ad Alyssa.
Il perché di tutto quel trambusto era semplice, sarebbero dovuti andare al matrimonio di Eliot Macmillan e Fresia Brown e siccome all’ultimo minuto era stata invitata anche Hermione, le ragazze si erano impegnate a cercare nuovi vestiti tra quelli che già aveva la giovane Black.
 
-Kreacher ha portato gli abiti regalati da zia Narcissa- disse l’elfo, trafelato.
 
Alyssa si voltò mentre acconciava i capelli nella stessa pettinatura del ballo del Ceppo e lo ringraziò sorridendo. Narcissa Malfoy le regalava sempre degli abiti che utilizzava negli eventi dei purosangue e quella volta, quei regali servivano a qualcosa. Si alzò dalla toeletta che Sirius aveva fatto apparire per l’occasione e si avvicinò ai vestiti. Si lisciò il suo abito in pizzo color turchese e rimirò uno dei vestiti, che Kreacher aveva lasciato sul letto.
 
-Che ne dici di questo?- chiese porgendolo ad Hermione. -Abbiamo la stessa taglia-
 
Hermione afferrò il vestito con i volant e se lo avvicinò al petto, lo osservò dubbiosa e scosse il capo sconsolata.
 
-Non ne sono certa-
 
-Se non lo vuoi posso prenderlo io? È così carino- s’intromise Ginny, guardando il vestito con gli occhi che luccicavano. -È un Telami & Tartalame?-
 
-Si, zia Narcissa è in fissa con il loro atelier- rispose Alyssa, tranquilla.
 
Hermione lo passò direttamente a Ginny e si mise a spulciare tra gli abiti stesi sul letto. Ne prese uno in tulle rosa pesca e decise finalmente di provarlo, con grande gioia di Alyssa e Ginny. In breve tempo le tre ragazze erano pronte per scendere le scale di Grimmauld Place dove in salotto le attendevano gli Weasley, Remus e Tonks.
Alyssa prima di raggiungere gli altri, andò nello studio del nonno per salutare i due uomini. Solo Orion e Sirius non avrebbero potuto partecipare al matrimonio, il primo per mantenere le apparenze con gli altri purosangue e il secondo, perché era un ricercato. Motivi più che validi.
 
-Principessina del mio cuore ma sei bellissima- esclamò Sirius, guardandola.
 
-Sirius ha quindici anni non quattro-
 
-Per me rimane la bimba bellissima che tirava i capelli a Peter per il puro gusto di vederlo soffrire- esclamò nostalgico. -Avevi capito tutto tu a un anno-
 
Orion e Alyssa si guardarono divertiti mentre Sirius si avvicinava a lei per abbracciarla, stando attento a non rovinarle i capelli.
 
~
 
Casa Brown era una bellissima tenuta immersa nella campagna del Kent e quel giorno era stata addobbata a festa con fiori e piante. Alyssa lo scoprì solo quando parlò con la zia di Lavanda, Ortensia che quei fiori erano proprio collegati ai nomi della famiglia. Fresie,lavande e amarilli componevano il bouquet della sposa e aster erano stati scelti come centri tavola. Una tradizione che veniva tramandata di generazione in generazione e anche il matrimonio di Fresia, non faceva alcuna eccezione. Ad accoglierli ci fu proprio Lavanda, che li aveva visti arrivare dalla finestra ed era corsa da loro.
Le quattro ragazze si abbracciarono come se non si vedessero da anni e si staccarono, solo quando la voce di Ortensia Brown la richiamò.
 
-Penso che ucciderò mia zia e mia cugina Tulip- borbottò Lavanda, contrariata.
 
L’espressione irritata di Lavanda cozzava con il suo vestito color pesca che la rendeva ancora più slanciata e il suo sguardo omicida, era in perfetta contrapposizione con l’aria angelica che aveva normalmente. Portò il gruppo sul retro della casa dove il giardino era stato allestito per la cerimonia e qualche minuto dopo la funzione iniziò.
 
~
 
Fresia ed Eliot erano perfetti insieme. Lo aveva pensato si dalla prima volta in cui lì aveva visti insieme a casa Brown, Fresia era dolce ed aveva un umorismo da quattro soldi, eppure quando lei faceva una battuta, Eliot rideva sempre. Si aiutavano l’un l’altro e se qualcuno non credeva nell’amore, bastava osservare come Eliot guardava Fresia e si cambiava subito idea.
 
-Troverò mai un ragazzo come Eliot?- chiese Hermione, ammirava la coppia ballare in mezzo alla pista da ballo.
 
-Non lo so però se divorziano io mi propongo- sospirò Ginny.
 
-Mettiti in fila- risposero in coro Alyssa e Lavanda.
 
La pista da ballo era piena di invitati che si scatenavano nelle danze, Molly e Arthur stavano seguendo un ritmo tutto loro e Ron, era riuscito ad invitare Tulip Brown a ballare.
 
-Glielo dovrei dire che Tulip preferirebbe Ginny a lui?- chiese Lavanda, guardando i due ragazzi ballare.
 
-Na- risposero le altre.
 
Alyssa spostò lo sguardo e vide Remus chiacchierare con Ninfadora. Durante le cene a Grimmauld Place infatti, aveva notato tra i due un gioco di sguardi che si era tramutato in un invito della ragazza, a farsi accompagnare da lui al matrimonio.
Ovviamente come amici.
Alyssa fece segno a Lavanda di guardare nella direzione del loro ex professore, che in quel momento stava trucidando con gli occhi Bill Weasley per il solo fatto di aver invitato Tonks a ballare.
Ginny e Hermione furono invitate a ballare dai cugini di Lavanda, per cui le due ragazze rimaste decisero di alzarsi per andare da Remus Lupin, che stava sorseggiando del vino senza staccare gli occhi di dosso dai capelli rosa di Ninfadora.
 
-Professor Lupin- disse Lavanda, mentre si sedeva alla sinistra dell’uomo.
 
-Zio Remus- esclamò Alyssa, sedendosi alla sua destra.
 
Remus guardò prima una poi l’altra sorridendo. -Ragazze. Lavanda ti ho già detto che puoi chiamarmi Remus-
 
-Allora Remus, Ninfadora Tonks mh?- disse Lavanda, con un sorrisetto.
 
-Una bella ragazza, non c’è che dire- s’intromise Alyssa con lo stesso sorrisetto divertito dell’amica.
 
-Mi stai ricordando tuo padre- bofonchiò Remus, guardando la sua figlioccia. -E tra me e Tonks non c’è assolutamente nulla. Ci portiamo troppi anni-
 
-Ah beh se è solo un problema di anni- esclamò Lavanda, ammiccando. -È opinabile-
 
-Allora ti piace!- disse Alyssa, sorridendo. -Come dicono i grandi poeti, gli anni non contano, caro zio-
 
-Si cioè no… è un’ottima Auror- disse con un tono professionale. -Darà una grossa mano a…sapete cosa- abbassò il tono per non farsi sentire.
 
-La frase ha un che di doppio senso, vero Lavanda?- ghignò Alyssa.
 
-Concordo Alyssa- ghignò l’amica.
 
Il volto di Remus divenne di un rosso acceso che fece ridere di gusto le due ragazze. Aveva appena scoperto che era diventato il loro passatempo e se fino a poco prima, era contento di passare del tempo con la sua figlioccia ora…beh avrebbe evitato.
 
-Non dovreste andare a ballare? Divertirvi con i vostri compagni?- chiese imbarazzato.
 
-No- risposero in coro.
 
Poco dopo i gemelli Weasley le invitarono a ballare e Remus fu finalmente libero da tutte quelle domande. La verità, era che non sapeva neanche lui cosa provasse ma una cosa era certa, non avrebbe fatto gli errori del passato. Non avrebbe mai fatto avvicinare Tonks a lui.
Ignorò volutamente le occhiate della ragazza dai capelli rosa e si alzò dal tavolo, per andare a fare gli auguri ai giovani sposi. Mentre camminava il suo sguardo fu rapito da Alyssa e le sue amiche, che si erano messe in posa per una foto. Sorrise, vedendo le quattro ragazze fare facce buffe davanti al fotografo e un moto di nostalgia tornò a dargli fastidio.
Gli ricordavano troppo Lily, Marlene, Emmeline e Mary.
 
 
Avevano finito di cenare da poco, nessuno degli invitati al matrimonio erano tornati e per questo, Orion e Sirius si erano presi il lusso di un bicchiere di whisky in cucina. Da quando in casa erano entrate tutte quelle persone, era difficile anche solo avere un po’ di silenzio. Il fatto poi che Kreacher si sentisse bistrattato da Molly Weasley non aiutava, anche se Sirius si divertiva da morire vedere il vecchio elfo litigare con la donna.
 
-Secondo te ci stavano seguendo in Francia?- chiese Orion, guardando il camino spento.
 
-Hanno ucciso una famiglia intera dopo qualche mese che siamo andati noi. Si, ci seguivano e mi preoccupa aver nominato Josirée- rispose Sirius cupo mentre sorseggiava il suo Whisky.
 
-Dobbiamo avvisarla prima che sia troppo tardi- esclamò Orion, sospirando. -Domani vedremo come fare- disse alzandosi dal suo posto, seguito a ruota da Sirius.
 
I due uomini si divisero per tornare nelle rispettive camere a riposare.
Da quando era tornato a Grimmauld Place e aveva ripreso la sua stanza, ogni volta che apriva la porta tornava a sentirsi per un attimo il Sirius quattordicenne che odiava i genitori. La stanza era illuminata dalla sola luce lunare e si godette per un secondo la tranquillità della penombra, prima di illuminare la camera con un colpo di bacchetta.
Lanciò un’occhiata alle poche foto che aveva lasciato a Grimmauld Place quando era fuggito e sospirò, guardando il sorriso di James. Aveva sempre pensato che sua madre avesse messo a fuoco ogni cosa di quella stanza e invece, Walburga Black aveva tenuto tutto come se lui potesse tornare un giorno.
Aprì l’armadio dove aveva riposto il pensatoio che Orion gli aveva regalato, indeciso se guardare o meno. Dopo quegli attimi di esitazione immerse il volto nel fumo bianco-grigio.
 
-Secondo te la Evans mi ama?-
 
-No- rispose guardando James divertito.
 
I due ragazzi camminavano lungo il corridoio del quarto piano, con i libri in mano e poca voglia di andare a studiare. Voltarono l’angolo e la figura di Grace con sua sorella li fece fermare all’istante, perché ogni scusa era buona per tardare l’orario di studio.
 
-Bellissime ragazze, che fate?- chiese Sirius, guardandole sorridendo.
 
-Chiacchieriamo- rispose Grace sorridendo. -Deduco che tu stia andando in biblioteca per studiare con Mary- guardò James e ghignò. -È tu vai con lui perché dove c’è Mary c’è la Evans-
 
-Adoro la tua intelligenza, Grace- rispose James divertito. -Quasi quanto la tua bravura come portiere-
 
-Che vuoi farci- esclamò Sirius ridacchiando. -La mia bella pretende che io studi, quando preferirei mille volte di più approfondire le conoscenze della Stanza delle Necessità, non so se mi spiego-
 
James e Grace risero, mentre la sorella rimase interdetta da quelle parole. Grace se ne accorse e abbracciò la ragazza, ridendo.
 
-Voi non la conoscete comunque, lei è mia sorella Dahlìa- disse Grace con tono orgoglioso. -La migliore cacciatrice di Corvonero-
 
-Dimentichi che sono anche capitano- disse Dahlìa divertita, prima di porgere la mano ai due ragazzi, indugiando lo sguardo su Sirius. -Piacere-

 
Tornò alla realtà e gli ci volle un po’ per accorgersi che aveva il volto rigato da lacrime. Guardò il pensatoio e senza aspettare neanche un secondo, decise di immergere nuovamente il viso.
 
Una ragazza dai capelli corvini guardava l’acqua del lago, con l’aria di chi avrebbe voluto immergersi e non tornare mai più a galla. Si era avvicinato cauto, non sapendo come potesse prendere la sua intrusione e si era seduto accanto a lei.
La conosceva da mesi eppure non era mai riuscito a conoscerla meglio, complice il fatto che Mary fosse gelosa di qualsiasi essere vivente gli passasse accanto.
 
-Tutto bene, Dahlìa?- chiese Sirius, guardando il lago.
 
-Grace ti ha mandato qui?- sbottò lei, nervosa.
 
-Oh no, tua sorella penso sia troppo impegnata con Michael Turpin- disse ammiccando. -Probabilmente lo lascerà a momenti- tornò serio quando notò che la ragazza non aveva riso. -Sul serio, cos’hai?-
 
-Il mio ragazzo mi ha lasciata- disse, trattenendo un singhiozzo. -Tramite lettera, ha conosciuto un’altra al corso di magisprudenza e ha pensato bene di non trovare il coraggio per dirmelo in faccia-
 
-È un coglione, lascialo perdere uno così- gli disse Sirius, sorridendole gentile. -E so che è una frase tipica di chi vuole farti stare meglio ma sul serio, uno che ti lascia tramite lettera è solo da dimenticare-
 
Dahlìa sospirò e fece uscire dalla tasca del mantello due biglietti. -Beh la fortuna è che mi ha regalato i biglietti del concerto prima di lasciarmi. Insomma una bella consolazione, se non fosse che i Boys from Scotland non piacciono a nessuno dei miei amici-
 
-Hai i biglietti per il concerto dei Boys from Scotland?- chiese Sirius, strappandoglieli dalle mani per ammirarli. -Sono finiti da mesi-
 
-Prendili tu- gli disse con un mezzo sorriso. -Tanto da sola non mi fanno andare, tu almeno puoi portarci Mary-
 
-Mary?- esclamò Sirius, ridendo. -Lei odia i Boys from Scotland e i miei amici non ne vanno matti-
 
-Li rivenderò a qualcuno allora- rispose Dahlìa, sospirando.
 
-E se ci andassimo noi due?- chiese d’istinto, non riflettendoci. -Come amici, intendo-
 
-Okay Sirius Black- disse sorridendo. -Andremo a cantare Janie Don’t take your love to town alle prossime vacanze Natalizie-
 
-Perfetto Dahlìa Moldian- disse elettrizzato, all’idea di vedere i suoi idoli cantare dal vivo. -Andremo a cantare Janie Don’t take your love to town a Diagon Alley e fanculo il tuo ex-

 
Si costrinse a tornare al presente. Tutto di lei gli mancava e da quando era tornato in libertà, non era riuscito neanche ad andare al cimitero dove era stata sepolta. Uscì dalla stanza e andò a svegliare Orion.
 
-Portami a Godric’s Hollow- disse impaziente.
 
Orion aveva visto il volto del figlio bagnato da lacrime e non replicò ulteriormente. Si vestì velocemente e uscirono di casa, stando attenti a non farsi vedere da nessuno. Sirius si era trasformato nel meticcio e assieme a Orion, si smaterializzò trovandosi di fronte all’entrata del cimitero. A quell’ora non c’era nessuno in giro ma Sirius, tornò in forma umana solo quando si trovò davanti la tomba di sua moglie.
La foto era stata scattata qualche mese prima della sua morte, Dahlìa sorrideva stanca, dopo un turno di ronda a Diagon Alley assieme a Peter. Strinse la mano a pugno, marchiando il palmo con le unghie e Orion guardò la lapide come rapito. Era la prima volta che andava a trovare la nuora al cimitero.
 
“Moglie e Madre amorevole”
 
Volle scoppiare a ridere ma si trattenne, Dahlìa non avrebbe mai voluto una frase del genere sulla sua lapide.
 
-Se mai morirò voglio che scrivi sulla mia tomba “Ho spaccato il mondo in vita, ora spacco anche l’aldilà”-
 
Si spostò davanti la sepoltura del suo migliore amico e di sua moglie. Una foto di loro due insieme lo fece sorridere, ricordando degli anni passati a star dietro a lei. Dovevano essere tutti insieme a ridere dei tempi andati, raccontando ai loro figli di come James avesse conquistato Lily o di come Dahlìa era riuscita a trovare una ragazza a Peter. Dovevano ricordare della volta in cui Grace se l’era date di santa ragione con Marlene per difendere la sorella o di Mary e Emmeline ubriache perse a ballare sui tavoli della Sala Comune di Grifondoro. Avrebbero sorriso, ripensando a Remus che baciava la sua Marlene sulle rive del Lago Nero.
Dovevano dire di come Lily, fregandosene di tutti, aveva baciato James in Sala Grande.
 
Orion gli fece segno di tornare a Grimmauld Place e Sirius non poté controbattere, avendo rischiato troppo. In un attimo si ritrovarono sul marciapiede davanti al numero dodici e, senza attendere oltre, entrarono nella casa.
Orion tornò in camera sua e Sirius seguì il suo esempio ma anziché mettersi a letto, si sedette a terra, guardando il cielo scuro dalla finestra.
 
Ricordò quel famoso concerto, dove cantarono a squarciagola fino a perdere la voce. Risero davanti alla caduta della donna davanti a loro e divisero un pacchetto di cioccorane, dividendo la figurina in due, per tenere un ricordo di quella serata.
Durante una notte senza stelle lei era la sua fonte di luce pura. Non si era mai sentito così felice.
 
Sirius sorrise malinconico e fece uscire dalla tasca dalla tasca una mezza figurina delle cioccorane, dove Nicholas Flamel era tagliato a metà.
 
ANGOLO DELL’AUTRICE
 
Tadaaaann. Ho scritto nelle pause e la sera, vi giuro ero così ispirata che sono stata velocissima. Stavolta i protagonisti possiamo dire che sono i Malandrini e voglio dire una cosa su questo, i personaggi della mia Era dei Malandrini sono tutti legati ad una mia fan fiction la quale altro non era che il prequel di questa. Non so se la riprenderò a scrivere ma era giusto che ci fossero tutti.
Sorpresi di Grace? Chi lo immaginava?
Vogliamo parlare di Severus che difende le sue amiche? Quanto è dolce?
 
Fatemi sapere cosa ne pensate,
 
_L_Black_
  
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