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Autore: Piccola_Stella_Senza_Cielo    27/08/2009    9 recensioni
"Sorrisi di nuovo al mio riflesso. Era un'eternità ormai che aspettavo quel giorno, e adesso che era arrivato avevo intenzione di godermelo fino alla fine. Istante dopo istante..." Questa é la storia di Chiara, liceale appena maggiorenne, circondata da persone che ritiene fondamentali per la sua esistenza. E' conscia del fatto di non poter fare a meno di nessuna di loro, ma soprattutto sa che nessuno può sostituire il loro affetto, nessuno... Ma tutti possono sbagliare, perfino lei, ed un giorno, si renderà conto che in fondo le persone di cui non può fare a meno non sono solo quelle che considerava un tempo... adesso c'è anche lui... Leggete in tanti... vi prego ;) N.B. STORIA MOMENTANEAMENTE SOSPESA!!!
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Salve a tutti... eccomi di ritorno dopo un lungo letargo... lo so, adesso vorreste tutti ammazzarmi e poi vendere la mia pelle all'asta (nn vi consiglio di farlo, ci ricavereste ben poco ^^) però, cercate di perdonarmi... ho un'altra storia in corso (nn contando che mi sto spremendo anche x gli extra) e l'ispirazione spesso mi abbandona (kissà poi, dove andrà ^^) però, qst capitolo è molto caruccio, spero vi possa intenerire cm ha fatto cn me... e vi prometto, se qst possa bastare a farsi perdonare x il mostruoso ritardo, che i prossimi capitoli a venire saranno particolarmente felici... ^^ bene, un bacio e un grazie immenso a tutti... ciaooooo
p.s. Scusate ma non riesco proprio a rispondere alle recensioni. Sono di fretta... ringrazio di vero cuore le 12 meravigliose persone che hanno recensito... è merito vostro se continuo a trovare la forza x aggiornare... grazie... se potete, perdonatemi un bacione tutto x voi ^^


Capitolo 16
Bacio al gusto pesca

Le onde del mare si infrangevano indisturbate sul bagnasciuga, emettendo, ritmicamente, un rumore a dir poco rilassante e piacevole. Il faro lontano del molo, illuminava a tratti una porzione di mare, mentre le luci del ristorante ancorato sulla spiaggia, bastavano ad illuminare una parte di questa distesa sabbiosa.
Era un'atmosfera pienamente suggestiva, e il tutto era completato dalla piacevole compagnia.
Ecco a lei, signorina, limone e pesca!” e mi passò la coppetta del gelato, che io afferrai con un sorriso
Grazie mille!” esclamai, proprio mentre lui prendeva posto sulla sdraio accanto a me. Portai un po' di gelato in bocca, assaporandolo, e nel frattempo lanciai un'occhiata a Mirko, stranamente silenzioso. Guardava la distesa di mare davanti a noi, e ogni tanto portava il cucchiaino di gelato alla bocca.
.... Io mi sono innamorato di te...
Avvampai all'istante, al solo ricordo di quelle parole. Lui, Mirko, l'irresistibile dee-jay dagli occhi azzurri, si era innamorato di me, insulsa liceale, dal carattere particolarmente sbarazzino... che accoppiata vincente!...
Più lo guardavo e più mi rendevo conto di quanto fossi stata fortunata a conoscerlo, ma soprattutto quanto fossi imbarazzata al suo fianco. Non mi era mai capitato prima. Dopo le sue splendide parole, non ero stata capace di dire nulla, mi ero limitata a sorridere e ad ingannare il tempo e il disagio con una lunga sorsata d'acqua.
.... Io mi sono innamorato di te...
Portai altre due cucchiaiate voraci alla bocca
Però... vedo che la cena non ti ha soddisfatta particolarmente!” esclamò Mirko, tra il divertito ed il sorpreso. Avvampai di nuovo, ringraziando la semi oscurità della sera. Mi bloccai a fissarlo, con il cucchiaino ancora in bocca. Mandai giù un altro po' di gelato.
Ma no, è che... questa pesca è la più buona che io abbia mai assaggiato!” feci io, sperando di recuperare, almeno in parte, la situazione.
E allora devo necessariamente provarla!” esclamò sorridente, dopodiché inserì il suo cucchiaino nella mia coppetta e, dopo aver preso una manciata del gusto pesca, lo mise in bocca. Io lo guardai, completamente imbarazzata, senza contare che, dopo quel suo gesto, in me era nato l'ardente desiderio di baciarlo, così da assaporare quelle splendide labbra morbide, al gusto pesca.
Hai ragione... è davvero buonissima!” esclamò sorridendomi. Gli occhi, alla semplice luce della luna, sembravano due palle di cristallo trasparenti. Ci sarei annegata dentro volentieri. Il suono della sua risata mi fece riprendere.
Se avessi saputo che il mio discorso ti avrebbe destabilizzata in questo modo, sarei rimasto zitto!” esclamò posando la coppetta ormai vuota sul tavolino dell'ombrellone chiuso.
No, non è questo... sono ancora leggermente sorpresa, tutto qui!” ammisi a testa bassa
Cosa c'è... non ti fidi?” mi chiese allora
Ma no...” tentai di dire
E allora, cosa?” domandò
É che...”
Non provi le stesse cose ce provo io!” concluse con un sospiro
Dannato Mirko, vuoi chiudere quella boccaccia!” sbottai infastidita. Ma dopo poco, me ne pentii e mi coprii la bocca con un mano. Santo cielo, avevo pensato ad alta voce!
Si è sentito?” chiesi ingenuamente. Lui scoppiò a ridere
Qualcosa sì!” esclamò divertito. Io, per compensare l'imbarazzo, sorrisi, dopodiché poggiai anche la mia coppetta, ormai vuota, sul tavolino.
Non mi hai preso in giro, vero?” chiesi in un sussurro. Quello era il primo timore che mi aveva invaso, dopo aver decifrato la sua frase al ristorante. Avevo un'enorme paura che si stesse prendendo gioco di me, considerando che proprio lui, qualche giorno prima, mi aveva confessato di non volersi impegnare con nessuna perché era contrario all'amore e a tutto ciò che questo comportava. Però... era stato lui a dirmi di provare qualcosa per me.
Aspetto che accetti di diventare il mio mondo, tutto quello per cui, in questa vita, non ho ancora lottato, mi aveva detto. E al solo sentirle quelle parole mi si era accesso qualcosa dentro, qualcosa di inspiegabile ed incontrollato, ma allo stesso tempo piacevole.
Chiara...” mi chiamò, portando una mano sotto al mio mento per potermi guardare negli occhi “Io non ti prenderei mai in giro su una cosa del genere. Se te lo dico è perché è davvero quello che provo. E sarei disposto perfino a prendermi il mio bel no, pur di sapere di essere stato sincero con te!” e mi sorrise.
Quindi... tu sei convinto che io ti dica no?” gli chiesi curiosa. Lui fece un mezzo sorriso, evidentemente non era affatto sicuro di quello che, quella sera, gli avrebbe riservato
Diciamo solo che la percentuale del no è più alta rispetto a quella del sì!” rispose sincero.
E se invece io ti dicessi... sì?” gli chiesi allora. Lui sospirò
Beh in quel caso, non ti nascondo che mi renderesti felice!” ammise... Bene, adesso bisogna farsi un rapido esame di coscienza, per capire se la sua presenza è oppure non è essenziale per me...
Vedi... io.. devo confessarti una cosa!” esclamai liberandomi della sua presa
Ti ascolto!” disse
Il mio primo ragazzo... quello che mi ha illusa e fatta stare male, mi ha lasciato un vuoto dentro, incolmabile. Non mi fidavo di nessuno, benché meno dei ragazzi. Li trovavo tutti superficiali, facilmente corrompibili, ma soprattutto per niente affidabili. Io mi ero innamorata di quel ragazzo e non avevo avuto in cambio altro che dolore. Così, mi ero ripromessa che, per nulla al mondo, ci sarei ricascata. Ma purtroppo, c'è stato qualcosa, anzi qualcuno, che mi ha scombinato tutti i piani.”
Che guastafeste, eh?” mi fece lui sorridendo. Io ricambiai il gesto e continuai
Non ti nascondo che qualche giorno fa, quando... quando sono scappata da casa tua senza dirti nulla... un po' ci sono stata male...”
A chi lo dici...” sussurrò lui accennando un sorriso, ma non ci badai
Però era necessario. O almeno, ho cercato di convincermi che fosse così. Io avevo paura, Mirko, una paura incontrollata delle conseguenze che, rimanere a casa tua avrebbero portato. Mi sono subito resa conto che la differenza, che c'era tra il nostro primo incontro ed il secondo, era abissale. Noi, eravamo diversi. Io lo ero, a prescindere. E questo non andava bene. Mi convinsi con tutta me stessa, che io e te non potevamo stare assieme perché non avremmo avuto un futuro e soprattutto perché uno dei due si sarebbe fatto male, ed era logico che quella fossi io, come era già successo una volta. Quindi, ho preferito allontanarti, prima di imboccare una strada a senso unico, tra l'altro senza uscita!” dire quelle cose mi costava parecchio, ma ormai tanto valeva essere sinceri
Forse, l'unica cosa di cui non mi ero veramente resa conto era che ormai il guaio era fatto e che io, per quanto cercassi in tutti i modi di negarlo, mi ci ero affezionata davvero a te, più di quanto potesse essere consentito. Quindi, quello che adesso voglio dirti è...” feci una pausa, incrociando i suoi occhi tranquilli
Io mi fido di te, Mirko, e ti credo quando mi dici di essere innamorato. E tutto questo per una semplice ragione...”
Quale?” mi chiese curioso
La stessa per la quale io quella mattina me ne sono andata senza dirti niente. Perché ora come ora non... riesco più a fare a meno di te!” ammisi infine. Mi girai verso di lui, ed incrociai il suo sorriso, ampiamente soddisfatto.
Io sarò anche riuscita a farti innamorare di me, ma tu... no, tu hai fatto molto di più...” affermai, prendendo la sua mano “Dopo tanto tempo, riesco a fidarmi di qualcuno, riesco a fidarmi di te... e ti devo ringraziare per questo!” lui scosse la testa, per sminuire la cosa ma io confermai
Davvero, Mirko... grazie!” e gli sorrisi. Nello stesso modo in cui lui sorrise a me. Mi portò una mano sulla guancia e me la accarezzò con un gesto lento
Possiamo dire di essere guariti!” esclamò divertito. Io scoppiai a ridere
Eh già... ci avevano dati tutti per spacciati, eppure... insieme ce l'abbiamo fatta!” aggiunsi io... Insieme, insieme, insieme...
Dopo un ultimo sorriso, finalmente, il suo viso si avvicinò pian piano al mio, mentre io rimanevo ferma, con gli occhi chiusi, in attesa del contatto che da tutta la sera bramavo. E pochi istanti dopo, tutto si realizzò. Non seppi dire con certezza, se era stato il gelato al gusto pesca a rendere quelle labbra così invitanti, oppure erano state le parole che fino a qualche istante prima ci eravamo detti, fatto stava, che trovai non poca difficoltà a separarmene. Forse fu il semplice fatto di dover necessariamente respirare... che cosa inutile, poi, respirare, quando si ha a disposizione un ragazzo del genere...
Posso chiederti una cosa?” mi fece dopo poco, mentre, sistemati meglio sulla sdraio, io mi ero appoggiata al suo petto, e lui mi stringeva da dietro.
Certo!” risposi tranquillamente
Che scusa hai inventato a casa, per giustificare la tua assenza questa sera?” mi domandò leggermente divertito
Mmm... ho detto che la mia amica, quella che ha il bar, aveva bisogno di una mano e che sarei andata ad aiutarla!” risposi. In effetti quella scusa era stata davvero bella grossa, soprattutto perché non era mai successo che, Alessia mi chiedesse di aiutarla, visto che c'era Jessica, la sua vice, ad occuparsi di tutto. Peraltro... con tutta quella storia mi ero totalmente dimenticata di avvisarla. Quindi sperai ardentemente che i miei, anzi, che mio fratello, non la chiamasse per chiedere conferma.
E mi togli una curiosità?” mi fece accarezzandomi i capelli
Mmm... sei un po' troppo curioso stasera per i miei gusti!” esclamai divertita. Lui scoppiò a ridere, e mi lasciò un bacio sul collo che mi fece venire i brividi.
Comunque, dimmi... ti ascolto!” lo incoraggiai
Ecco, mi chiedevo... se avessi intenzione di parlare alla tua famiglia di me... un giorno!” spiegò. Deglutii a fatica... famiglia? Di lui? Eh???...
Chiara?” mi chiamò notando il mio silenzio “Ho detto qualcosa di sbagliato?”
No, no... è che... non vorrei che pensassero che per tutto questo tempo li abbiamo presi in giro!” affermai
In che senso, scusa?” mi domandò
Ecco... se domani io dicessi loro che io e te...” mi bloccai, accorgendomi del fatto di non essere pienamente sicura se stessimo o meno insieme, così decisi di modificare il corso della frase
Che... si insomma, se io parlassi loro di noi due... potrebbero sentirsi presi in giro. Ti ricordo che oggi tu sei venuto a casa mia... che conosci mio padre e che soprattutto hai incontrato mio fratello... potrebbero capire che ci conoscevamo da prima dell'incidente in ascensore!” spiegai. Al solo pensiero della faccia furiosa di mio fratello mi partì un altro brivido, che per fortuna sparì, grazie all'intensificarsi dell'abbraccio di Mirko.
Potresti sempre dire che mi hai visto per la prima volta, quel giorno in ascensore e che da quel momento non hai potuto più fare a meno di me!” mi disse sorridendo. Io ridacchiai. In effetti proprio in quell'occasione mi ero resa conto di quanto fosse importante e di quanto io avessi bisogno di lui. Però... no, non potevo proprio dirlo ai miei. O almeno, non in quel momento.
Mirko, io...” cercai di dire, ma lui mi anticipò
Facciamo così... se per te va bene, rimandiamo le spiegazioni... vorrà dire che quando ti sentirai pronta, gliene parlerai!” mi disse posandomi un bacio, quella volta, sulla spalla
E nel frattempo?” chiesi ansiosa. Avevo il timore che mi stesse dicendo che, per colpa di quella mia insicurezza, non potevamo continuare a vederci.
Nel frattempo... penseremo a noi... ci metteremo d'impegno per far sì che questa cosa abbia un futuro, nonostante il sottoscritto sia un'emerita testa di cazzo!” e se la rise da solo, contagiando anche me.
Una testa di cazzo di cui, io, mi sono innamorata!” bisbigliai con il sorriso sulle labbra
Cosa hai detto?” mi chiese curioso. Avvampai all'istante, ed alzai la testa al cielo stellato
Ho visto una stella cadente!” mentii indicando la distesa sopra le nostre teste. Lo sentii ridacchiare, dopodiché alzò la testa verso il cielo e chiese
Hai espresso il desiderio?”
Ovvio....” esclamai
Mi raccomando, appena si avvera, avvertimi!” scherzò lui.
Mi liberai della sua presa, dopodiché mi girai, guardandolo finalmente negli occhi. Mi sorridevano anche quelli. Due specchi chiari di assoluta bellezza. Gli accarezzai la guancia, per poi affondare la mano tra i suoi capelli. Com'erano morbidi. Cosa c'era di sbagliato in lui, d'altronde? Possibile che, tutto ciò che faceva e diceva, fosse così dannatamente perfetto ai miei occhi innamorati? Eh sì, perché era quella la verità... io ero innamorata di Mirko, benché avessi paura ad ammetterlo. Avevo preferito cambiare discorso, piuttosto che essere sincera con lui... lui però... lo ha ammesso. Lui mi ha confessato tutto. E allora perché io non ci riesco? Cosa c'è che mi blocca?...
Avvicinai le mie labbra alle sue, e mi persi di nuovo, travolta dalla passione, dal desiderio, dalla voglia che avevo di lui. Perfino con un semplice bacio era capace di farmi sentire così. Mi tirò a lui, portando una mano sulla schiena, e l'altra la poggiò sulla mia guancia, accarezzandola piano con il pollice. Anche quel semplice gesto, quelle piccole carezze erano per me il paradiso. Tutto in lui mi faceva pensare al benessere totale. Ed io, continuavo a dirlo, ero stata fortunata. Lui era innamorato di me. Solo e soltanto di me.
Mirko...” sussurrai ad un millimetro dalla sua bocca. Gli sfiorai di nuovo le labbra con le mie prima di parlare di nuovo “Mi sono innamorata anche io di te!”... ho detto davvero quello che penso di aver detto? Ah, ma allora non era così difficile? Bastava un piccolo incentivo per cacciare fuori la verità?...
Un sorriso gli si aprì sulla bocca, mentre continuava a stampare piccoli baci sulle mie labbra
Allora avevo sentito bene, prima...” sussurrò divertito. Sorrisi anch'io, arrossendo di nuovo, e cercai, dopo l'ennesimo bacio leggero, di mordergli un labbro, con scarso risultato
Dopo aver aggredito in malo modo il gelato, ora vorresti mangiare anche me?” mi domandò con un'espressione buffa sul volto. Scoppiai a ridere seguita da lui.
Hai un buon sapore...” feci io, affondando il viso nell'incavo della sua spalla
Non è una scusa plausibile, questa!” si lamentò divertito. Dopodiché mi strinse a sé più forte, mentre un venticello, molto più prepotente di prima, mi colse alla sprovvista, facendomi tremare per il freddo.
Forse è meglio andare... non vorrei che ti prendessi un accidente!” mi disse. cercando di scaldarmi la schiena. muovendo ritmicamente la sua mano su e giù
Si stava così bene...” bisbigliai
Lo so... ma è tardi... e a quest'ora. perfino le pulizie al bar della tua amica sono giunte al termine!” mi fece notare. Sbuffai, e controvoglia mi raddrizzai, perdendo così il contatto con il suo corpo
Su, non fare quella faccia. Ne avremo di tempo a nostra disposizione per stare insieme!” esclamò, facendomi l'occhiolino. Si alzò dalla sdraio e mi porse la mano. che strinsi volentieri. Dopo pochi passi, però, dato che il vento si alzava sempre di più e i miei brividi di freddo aumentavano, lasciò la mia mano, e mi passò il braccio attorno alle spalle, stringendomi a sé e tamponando così i brividi. Arrivammo alla macchina, l'unica rimasta ormai nel parcheggio del ristorante, e vi salimmo. Subito lui accese il riscaldamento
Grazie!” mormorai, colta dall'ennesimo brivido. Lui mi sorrise, e fece retromarcia per uscire dalla piazzola. Ben presto ci ritrovammo sulla strada per tornare in città.
Mi girai per lanciare un ultimo sguardo al mare che, indisturbato, ondeggiava sulla spiaggia. E sorrisi. Senza dubbio quella era stata la serata più bella della mia vita, anche se, senza saperlo, sentivo che, quelle a venire, si sarebbero rivelate ancora più belle. Perché ormai io e Mirko eravamo insieme, e questo nessuno poteva rovinarlo.


  
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