Storie originali > Fantasy
Segui la storia  |       
Autore: ArrowVI    31/03/2021    0 recensioni
Gli umani regnano su Gaia, ma le pietre di questo continente trasudano memorie di creature ben più antiche e potenti.
Sono passati circa diciassette anni da quando l'imperatore dei Dodici Generali Demoniaci è stato imprigionato nel mezzo di questo e un altro mondo... Ma, ormai, il sigillo che lo teneva rinchiuso sta cominciando a spezzarsi.
Cosa accadrà quando Bael sarà libero? Verrà fermato o porterà a termine il piano che, diciassette anni fa, gli è stato strappato dalle mani?
Quattro nazioni faranno da sfondo a questa storia:
Mistral, Savia, Asgard ed Avalon.
Io vi racconterò di quest'ultima......
Come? Chi sono io? Non ha importanza, per adesso...
Umani contro Demoni... Chi sarà ad uscirne vincitore?
Se volete scoprirlo allora seguitemi... Vi assicuro che non rimarrete delusi dal mio racconto.
Genere: Avventura, Comico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Capitolo 10-33: Ultimo Atto



<< Hey, Vermilion! >>
Esclamò una voce femminile, senza ricevere alcuna risposta.

<< E' per caso...? >>
Domandò un'altra donna.

<< No, è ancora viva. Luciana, mi senti? >>
Rispose la prima voce.

<< Luciana! >>


Quando Vermilion riaprì gli occhi vide Ehra e Sarah, inginocchiate nel terreno vicino a lei con espressioni preoccupate. 

<< Siete rumorose... >>
Sussurrò, ancora provata dallo scontro che ebbe con il demone, provando a rialzarsi ma senza successo.

<< ... Lasciatemi riposare ancora per qualche minuto... >>
Continuò, tirando un grosso sospiro.
Non appena la sentirono parlare, Ehra e Sarah si scambiarono sguardi sollevati.


<< Avevamo paura che tu fossi... >>
Disse Sarah, senza finire quella frase.

<< Non ancora... >>
Rispose Vermilion, con tono ironico.

<< Hai usato troppo mana, sei quasi a secco. Non devi prendere decisioni così avventate: la prossima volta potresti non essere così fortunata. >>
Subito dopo averla rimproverata, con l'aiuto di Sarah, Ehra sollevò la ragazza dal terreno, permettendole di reggersi sulle sue spalle. 

<< Ti porto subito all'infermeria. >>
Disse la donna, posando poi il suo sguardo preoccupato su Sarah.

<< Puoi andare ad cercare Arthur? Qui posso cavarmela da sola. Tornerò ad aiutarti non appena mi sarò accertata che Vermilion stia bene. >>
Continuò subito dopo.
Sarah rispose con un rapido cenno con il capo, e le due donne si separarono.



Ehra si diresse il più velocemente possibile dentro il palazzo, incontrando Andromeda durante il suo tragitto che la informò di qualcosa di assurdo.
"Azael è vivo, si trova dentro il corpo di quel ragazzino."


Quelle parole la lasciarono completamente di stucco. Era la prima volta che sentì parlare di qualcosa del genere. 
All'iniziò le sembrò uno scherzo di pessimo gusto, ma sapeva perfettamente che Andromeda non avrebbe mai scherzato su certi argomenti.

Confusa e preoccupata dalle sue parole, si fece raccontare brevemente cosa fosse successo, per poi dirigersi il prima possibile verso l'infermeria, dopo aver chiesto anche al soldato di correre in soccorso di Arthur.

Dopo essersi lasciata Sarah e Andromeda alle spalle, Ehra raggiunse finalmente l'infermeria e le bastò un semplice sguardo per realizzare che ci fosse qualcosa di strano, in Michael.



Sarah si guardò intorno, ascoltando in silenzio per qualche istante alla ricerca di rumori che potessero indicarle in che direzione andare. Dopotutto sapeva che Arthur si stesse scontrando con Belzebub, da qualche parte, e che le Tre Bestie erano state ormai sconfitte: quindi se avesse seguito i rumori di uno scontro, allora avrebbe trovato anche Arthur.


... O, per lo meno, questo è quello che sperava.

Improvvisamente una figura si lanciò a tutta velocità verso di lei, cogliendola alla sprovvista, obbligandola a bloccare con il suo stocco un potente fendente che, altrimenti, l'avrebbe sicuramente uccisa.
Sarah indietreggiò rapidamente a causa dell'impatto, per poi sollevare lo sguardo verso la figura che l'assaltò.

<< Chi sei?! >>
Esclamò, puntando la sua lama verso quel nuovo avversario, senza però ricevere alcuna risposta. Con sua grande sorpresa, però, Sarah notò che dai suoi avambracci sbucassero due lame gemelle ricurve: s
orpresa, realizzò ben presto che la donna davanti a se non potesse essere altro se non un demone.

< Non mi aspettavo ci fosse un altro demone... >
Pensò, preoccupata, senza però perdere di vista il suo obbiettivo: l'aria intorno al suo stocco cominciò a farsi gelida, segnalando anche al suo avversario che fosse pronta allo scontro.



La figura dai capelli azzurri cominciò a ridacchiare.

<< Non ho tempo da perdere con te! >>
Ruggì Sarah, infastidita.

<< Levati di torno! >>
In quell'istante tagliò l'aria davanti a se con un gelido fendente, scagliando una infinità di piccoli proiettili di ghiaccio verso il demone davanti a se.

Con sua grande sorpresa, però, quella figura non si mosse neanche di un millimetro: rimase immobile, venendo trivellata dai suoi proiettili ghiacciati, senza però cadere al suolo.
Sarah osservò incredula quella scena fino a quando non realizzò che quel demone non stesse sanguinando, nonostante i proiettili di ghiaccio l'avessero trapassata da parte a parte in svariate parti del corpo.


Ridendo con fare maniacale, le sue ferite cominciarono a rimarginarsi a una velocità impressionante davanti allo sguardo incredulo e impotente del suo avversario; poi scattò ancora una volta all'offensiva, bersagliando Sarah con una combinazione di rapidissimi fendenti che a malapena fu in grado di bloccare.

< E' veloce! >
Pensò, evitando per un soffio un fendente che però la ferì nel braccio sinistro.

Notando il sangue che cominciò lentamente a sgorgare dalla ferita, il demone arrossì: cominciò a leccarsi le labbra, come se fosse davanti a un piatto prelibato.

<< Tu sembri gustosa... >>
Disse la figura, ansimando.

<< Astarte... Vuole mangiarti... >>
Continuò.


< Astarte? >
Pensò Sarah, confusa da quel nome.

< Non ho mai sentito quel nome, prima d'ora... >
Eppure c'era qualcosa in quella donna che le sembrò fin troppo familiare. Era sicura di aver visto quelle lame da qualche parte.

< E' forte. Se non faccio attenzione, potrebbe rivelarsi pericolosa. >
Pensò, osservando la ferita nel suo braccio.



Quando Ehra raggiunse l'infermeria, notò ben presto che qualcosa, in Michael, fosse diverso da prima.
Era nella sua forma da demone, ma c'era qualcos'altro nei suoi occhi.

Non distolse lo sguardo dal ragazzo neanche per un istante, mentre accompagnò Vermilion verso un letto per farla sdraiare.


<< Se continui a fissarmi così intensamente potrei farmi l'idea sbagliata, Ehra. >>
Ridacchiò il ragazzo.


In quell'istante Ehra venne raggiunta da Xernes, che le toccò la spalla con una mano, attirando la sua attenzione.
Anche lui, però, non smise di osservare Michael neanche per un istante.

<< Non sembravi sorpresa nel vederlo in questo stato. Sai qualcosa di questa situazione? >>
Le domandò il Gran Generale.

<< Ho incontrato Andromeda, prima di arrivare. Mi ha raccontato bene o male cosa sta succedendo. >>
Sospirò la donna. Nel mentre, Xernes cominciò a guardarsi intorno.

<< Non vedo mia figlia e Arthur. E' successo qualcosa? >>
Le domandò, con una espressione preoccupata.
Per un istante, Ehra sembrò sorpresa da quella domanda.

<< Sarah sta bene. Ha intrappolato Ifrit in una bara di ghiaccio. Gli altri due demoni sono stati sconfitti. >>
Sentendo la risposta della donna, tutte le persone nella stanza tirarono un grosso sospiro di sollievo.

<< Le Tre Bestie sono state sconfitte? >>
Domandò Azael, incredulo davanti a quelle parole.

<< Sembrerebbe che il tuo amico Belzebub ci abbia sottovalutati, Azael. >>
Rispose la donna, con uno sguardo minaccioso.
Azael rispose con una espressione divertita e compiaciuta.

<< "Amico". Questa si che è una battuta divertente. >>
Disse il demone, tra se e se.



Ignorando Azael per la prima volta da quando entrò nella stanza, Ehra si diresse rapidamente verso Seryu, realizzando che avesse immediato bisogno di cure.
Gli domandò come si fosse fatto quella profonda ferita, senza però ricevere una risposta precisa: "Ho commesso un errore e ne ho pagato il prezzo."

Sorrise, realizzando che anche Arthur fosse solito comportarsi in quel modo quando veniva ferito durante le missioni. Slegò il laccio emostatico che si fece intorno alla gamba, per poi chiedergli di lasciar finalmente scorrere normalmente il sangue nella sua gamba prima che andasse in cancrena.
Se non fosse stato per le sue abilità nel controllo del Ki, sarebbe successo molto prima.

Le bastarono pochi secondi per far rimarginare la ferita, lasciando i ragazzini completamente sbigottiti. 

<< Ho chiuso la ferita, ma non dovresti comunque muoverti troppo. Va bene? >>
Domandò a Seryu, mostrandogli un sorriso gentile.

Il ragazzino la ringraziò, ricambiando il sorriso.


Subito dopo essersi assicurata che anche Vermilion non avesse alcun problema, Ehra tirò un sospiro di sollievo.
Era un miracolo che non fosse morto nessuno, e che i feriti non avessero subito danni permanenti. 

Ma non poteva ancora abbassare la guardia: la battaglia non era ancora finita.
Belzebub era ancora in circolazione e Azael era una mina vagante.

Nonostante volesse correre in soccorso di Arthur, doveva assicurarsi che il demone in quella stanza non potesse causare alcun problema.
Si fece, quindi, raccontare da Xernes per filo e per segno gli avvenimenti che portarono al risveglio di Azael alla ricerca di qualcosa che potesse tornarle utile.

Ma prima che potesse mettere insieme i pezzi del puzzle, Azael disse qualcosa che la sconvolse.


<< E' passato un bel po' dall'ultima volta che ci siamo incontrati. Ti ricordavo... Diversa. >>
Disse, sorridendo con fare malizioso.
Sentendo le parole del demone, Ehra sbiancò di colpo. In vita sua non incontrò mai Azael, prima d'allora. Eppure comprese perfettamente di cosa stesse parlando.



Lo scontro tra Sarah e Astarte continuò per minuti che sembrarono interminabili, minuti durante i quali gli attacchi della donna non ebbero il benché minimo effetto sul suo avversario.

Infastidita dal tempo che sapeva stesse sprecando contro quell'avversario, Sarah digrignò i denti. Non poteva continuare a perdere tempo con lei, doveva assicurarsi che Arthur fosse ancora vivo.

<< Perché non muori!? >>
Ruggì, colpendo il suo avversario in pieno petto con un fendente ghiacciato.

Astarte cadde al suolo, rialzandosi poco dopo con movimenti simili a quelli di una marionetta, voltandosi poi verso Sarah e mostrandole un grosso squarcio nel suo petto, dal quale non uscì neanche una goccia di sangue.

<< E' ridicolo...! >>
Ringhiò la donna, confusa e disgustata da quella scena.

<< Come fai a rigenerarti così velocemente?! >>
Domandò subito dopo, non riuscendo a capire come qualcosa del genere fosse possibile.
Ovviamente, non ottenne alcuna risposta: non appena lo squarcio nel petto di Astarte si chiuse, infatti, scattò ancora una volta all'offensiva, ridendo di gusto come una pazza.

Bloccare l'offensiva di quel demone sembrava impossibile: non solo vantava una rigenerazione a dir poco mostruosa, ma sembrava anche non stancarsi mai. Al contrario, Sarah cominciò ben presto a trovare difficile parare i suoi attacchi. Stava fornendo costantemente mana alla bara di ghiaccio che teneva Ifrit intrappolato, quindi le sue riserve si facevano sempre più limitate: se lo scontro fosse andato avanti per troppo tempo, non sarebbe più stata in grado di trattenerlo.


Improvvisamente, però, una voce familiare attirò la sua attenzione.

<< Susanoo! >>
In quell'istante Astarte venne colpita in pieno da un fendente di aria nera che la scagliò contro il muro del palazzo, mandandolo in frantumi.
Sarah tirò un sospiro di sollievo, vedendo Andromeda correre nella sua direzione, inginocchiandosi nel terreno, finalmente in grado di prendersi una pausa.

<< Non abbassare la guardia. >>
Disse il soldato, non appena la raggiunse, osservando con uno sguardo cupo i resti del muro contro cui Astarte collise.

<< Cosa vuoi dire? >>
Gli domandò Sarah, non riuscendo a capire perché fosse così serio.

<< E' una non morta. Non possiamo ucciderla con metodi classici. >>
La donna non riuscì a credere a quelle parole, in un primo momento, ma dovette ricredersi quando vide il demone alzarsi in piedi senza neanche un graffio in corpo.

<< Quindi dovremmo usare magie curative? Non sono esperta in quel campo. >>
Sarah digrignò i denti.

<< Io ne conosco alcune, ma non sono abbastanza per fare danni considerevoli. >>
Aggiunse il soldato, senza distogliere lo sguardo dal demone.

<< Quindi non possiamo ucciderla... Ma non possiamo restare qui a combatterla per sempre. >>
Continuò, Andromeda, ringhiando dalla rabbia.


Sarah, però, ebbe una idea che avrebbe potuto aver successo.
Sarebbe stato difficile per lei sopportare uno stress del genere... Ma, contro un avversario di quel tipo, sapeva che non ci fosse nessun'altra opzione.

<< Potrei intrappolarla... Con il Permafrost. >>
La sua proposta colse anche Andromeda alla sprovvista.


____________________________________________________________________________________________________________


Fine del capitolo 10-33, grazie di avermi seguito e alla prossima!


 

   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Fantasy / Vai alla pagina dell'autore: ArrowVI