Al pari di quella di Wakatoshi
Era già caduto un paio di volte e, cosa ancor più fastidiosa, aveva sabbia ovunque.
Nei capelli.
Nelle bermuda e persino in bocca.
In sintesi, un disastro su tutta la linea
“Allora, come andiamo?”
Hinata li fissava con un gran sorrisone sulle labbra.
“Che domande, se la stanno cavando benissimo Shoyo.”
Aoba aveva poggiato le mani ai fianchi, altrettanto compiaciuto e sul punto di prorompere in uno sghignazzo indelicato.
“Siamo solo al primo set, non vorrete fare una pausa?”
Kageyama rilassò le spalle, sul punto di precipitare in una crisi di isteria.
“Chi ha parlato di pausa?”
Anche Wakatoshi pareva un tantino fuori fase.
“Dopotutto è soltanto sabbia, vero Tobio?”
Fu esilarante l’occhiata che si scambiarono Hinata e Aoba, eterni complici.
“Possiamo continuare, nessun problema.”
“Non aspettiamo altro.”
Aoba si affiancò al rossiccio, fingendo di sistemarsi il berretto.
“Che dici, li strapazziamo ancora un po’?
Il piccolo gigante sgranò gli occhi.
“Certo, e me lo chiedi anche?”
Una risatina appena accennata.
“Sei tremendo.”
“Anche tu.”
Il ragazzo dalla folta chioma ramata schioccò le dita con decisione, specchiandosi negli occhi dell’eterno rivale di sempre.
Tobio pareva davvero sconvolto
“Pronti ragazzi?”
“Quando volete.”
Wakatoshi si mise in posizione, pronto a riprendere quella sofferenza.
“Io odio la sabbia.”
Silenzio, almeno fin quando Kageyama non lo fulminò con lo sguardo.
“Non una parola.”
Quanto mai
avevano proposto a quei due una sfida a Beach Volley