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Autore: MusicAddicted    04/04/2021    9 recensioni
AKA Le Avventure di JJ&KK!
Killgrave si incammina sul lungo e tortuoso sentiero della redenzione, tra uno scivolone e l’altro.
Jessica cerca di mantenerlo sulla retta via, tra un battibecco e l’altro.
Se volete farvi strada fra quintalate di fluff, situazioni tragicomiche e una spruzzata di romanticismo, siete i benvenuti ;)
Teoricamente sarebbe il sequel della miniserie ‘Stupid Christmas Time!’ … ma se volete la reader’s digest version: Kevin sta cercando di rigare dritto. Per lei. Sempre per lei.
Genere: Comico, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jessica Jones, Kilgrave, Malcolm Ducasse, Trish Walker
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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“Questa storia partecipa alla ‘Challenge di Pasqua’ indetta dal gruppo facebook Il Giardino di Efp”

 

Prompt utilizzati:
15 "Perché la cucina sta andando a fuoco?" "Volevo prepararti un pranzo degno di Pasqua…"
31 Scrivere una minaccia su un uovo
28 "Stai veramente preferendo il cioccolato a me?" "Il cioccolato è dolce." 




 

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AKA Beyond my purpliest expectation 

Se qualcuno chiedesse a Killgrave come stiano andando le cose fra lui e Jessica, lui non saprebbe rispondere.
Avrebbe detto: ‘Oltre le mie più rosee aspettative’.
O forse no, conoscendolo, è più probabile che avrebbe detto: ‘Oltre le mie più violee aspettative’.


Questo subito dopo la loro missione a Chicago, quella famiglia che lui stesso, dopo averla distrutta, ha provveduto a riunire.
Quella notte insieme, fosse anche solo per dormire uno vicino all’altra, la conserva fra i suoi ricordi più preziosi.
Per non parlare della mattina seguente, quando, aprendo gli occhi, ha trovato Jessica ancora lì con lui, che dormiva, e memore di una promessa che si erano fatti l’ha lasciata riposare, andando in cucina.

Ha fatto ritorno circa un’ora dopo, trovandola sveglia e un po’ confusa.
Le si è avvicinato sorridente, reggendo un vassoio con pancake, uova strapazzate, caffè e succo di frutta e un piccolo vaso con una rosa.
Viola, ovviamente.


“E questo?” gli ha chiesto lei, stiracchiandosi e stropicciandosi gli occhi.

“Se ben ricordi, qualcuno di molto sexy mi aveva detto ‘Se vuoi portarmi la colazione a letto, prima a letto mi ci devi portare.’ Eccoti qui, nel mio letto, quindi…”

“Aspetta, mi stai dicendo che hai fatto tutto tu?” gli ha chiesto lei, colpita, afferrando un pancake.

“Già, mia cara, vedi? Sto cercando di fare a meno degli altri il più poss…”

Il bacio con cui l’ha interrotto lei è stato anche più dolce dello sciroppo d’acero che hanno aggiunto a quei pancake successivamente.

Anche la settimana successiva è trascorsa piacevolmente, con Jessica che non è sembrata affatto restia a passare del tempo con lui, gli ha sfoderato più di un sorriso e non è stata parsimoniosa nemmeno coi baci.

È nell’ultimo mese che le cose sembrano essere drasticamente cambiate.
Jessica sembra evitarlo, si assenta con sempre maggior frequenza e non vuole che lui la affianchi.

In un primo momento Killgrave ha pensato si potesse trattare di un caso particolarmente impegnativo, dove però né lei, né l’Ispettore Costa volessero il suo aiuto, cosa che lo ha contrariato un po’.

 

Tuttavia, a lungo andare, il persuasore ha ipotizzato che potesse trattarsi di qualcosa di diverso di un caso.

Gli è venuto il sospetto che Jessica non gradisse più la sua compagnia, semplicemente.
Se ne è chiesto il motivo, non ha fatto alcun passo falso.
Non è andato a importunare nemmeno Trish o Malcolm a riguardo, perché sa che Jessica in qualche modo prima o poi l'avrebbe scoperto e non avrebbe gradito.
Anche con il suo staff si sta comportando in modo encomiabile, tende a concedere loro più tempo libero, questo una volta che hanno portato a termine le loro mansioni, ovvio.

Quindi Killgrave non riesce proprio a capire dove stia sbagliando.


In una di queste giornate, passeggiando per il corridoio si imbatte in Ingrid, che sta rassettando proprio la stanza di Jessica.

“Se vuoi lo puoi fare anche dopo, Ingrid, perché non approfitti di questa bella giornata per uscire un po’ con Daniel?” le propone il suo datore di lavoro, che stranamente si sente piuttosto generoso.


Danke, Herr Killgrave, lo farei, se solo potessi!” risponde lei, piuttosto seccata, cosa che le fa tradire le sue origini nordiche, poi sembra ricordarsi con chi stia parlando. “Mi scusi, Signore, voglio dire, Lei è fin troppo gentile con noi, ma nell’ultimo mese Daniel lo vedo solo quando è in cucina per Lei. Anche stamattina è andato via quasi all’alba, ma se lui crede di poter fare come gli pare si sbaglia di grosso!” borbotta lei, tornando alle sue faccende.

Killgrave ha già sentito fin troppo.


A quanto pare Daniel continua ad assentarsi spesso, fuori dal suo orario di lavoro.
Nell’ultimo mese.
Proprio come sta facendo Jessica.

 

-Quei due stanno uscendo insieme! Altro che retta via, a cosa porta se lei mi tradisce così impunemente? Non che stiamo effettivamente insieme, ma qualcosa c’è e lei non aveva alcun diritto di rovinarlo. Non stavolta, non me lo merito.- riflette, sempre più furente.

- Piccola ingrata, fa’ pure i tuoi sporchi comodi, ma la mia vendetta arriverà, quando meno te lo aspetti. - pianifica lui, rientrando nella sua camera. -Se Daniel con quelle mani ti ha accarezzato vorrà dire che quella mano se la taglierà, la cucinerà e te la servirà per cena… la cena di Pasqua, mi sembra il momento perfetto. È pittoresco e non manca molto. E come dessert… lo farò dissanguare, con la mano che gli resta utilizzabile, davanti ai tuoi occhi, Jessica. La sua morte ricadrà su di te. Quanto a Ingrid, lei ha solo da guadagnarci a perdere un fidanzato così fedifrago. Sì, questa sarà la vendetta perfetta. - si crogiola lui, nelle sue terrificanti macchinazioni.

Del resto non c’è cosa più pericolosa di un cuore spezzato.

Nei restanti giorni prima di quell’evento, la situazione sembra essersi ribaltata: nei pochi momenti che passano insieme è Kevin quello scostante, che si dimostra piuttosto freddo e rimane sulle sue, tanto che è Jessica a chiedersi se ci sia qualcosa che non va.

-Sarà di malumore per le mie continue assenze, ma non importa, a Pasqua capirà tutto!- si rincuora lei.

 

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La Domenica di Pasqua finalmente arriva.

Jessica si precipita nella stanza di Kevin, impaziente di svegliarlo.

Potrebbe essere un dejavù di ciò che è accaduto a Natale, se non fosse per due dettagli.
Il primo è che non sono le sette di mattina, ma le dieci, quindi il suo non vuole essere un brusco risveglio, tutt’altro.
A Natale l’intento di Jessica era stato regalargli una giornata da incubo, nel corso di quella Pasqua invece lo vuole solo premiare.

“Sveglia, dormiglione!” mormora lei, scuotendolo gentilmente.


Basta questo a fargli aprire gli occhi.


“Jessica?” esclama confuso.

“Lo so, in queste ultime settimane sono stata piuttosto assente, ma ci tenevo a far bella figura con te oggi, quindi ho lavorato sodo. Ho visto come ti stai comportando da quando siamo tornati da Londra, quello che stai facendo, come lo stai facendo… e tutto questo merita un premio.” gli sorride lei, mentre lui si alza.

 

“Non sto parlando di aggiungere una X ai tuoi casi risolti, anzi, scusami, non ti ho nemmeno dato modo di continuare. E non sto parlando nemmeno di altri massaggi. C’è un’espressione italiana che spiega quello che voglio fare stavolta: ‘Voglio prenderti per la gola’.”
 

Istintivamente Kevin si porta le mani sulla sua gola, per proteggersi, indietreggiando da lei.

- Oh no, non so come ma deve aver scoperto qual è il mio piano e ora vuole uccidermi!- teme il peggio lui, non capendo perché lei stia ridendo.

“Lo so che può sembrare ambiguo, ma significa semplicemente che voglio far leva sulla tua golosità, voglio stupirti con un pranzo che adorerai.” chiarisce lei.


Lui la guarda ancora più sconvolto.


“Sì, hai capito bene, Jessica Campbell Jones si è rimessa ai fornelli, ma questa volta sa il fatto suo!” lo informa la ragazza. “Diciamo che… ti ho un po’ ‘rubato’ Daniel e mi sono fatta dare delle lezioni in privato, nel mio appartamento, non potevo certo farlo qui, tu avresti scoperto tutto e volevo fosse una sorpresa.”
 

Kevin sente il bisogno di sedersi nuovamente sul letto, dopo quella notizia.

“No, no, no…” borbotta come un mantra, reggendosi la testa fra le mani.


Jessica lo guarda confusa.

“Non c’è bisogno di fare così, cazzo, ti ho detto che sono migliorata sensibilmente rispetto a Natale!” mugugna lei offesa, mentre prende posto accanto a lui.

 

“Non è questo, Jessica. Io… io ho travisato tutto, ho pensato cose pessime su di te!” la guarda serio lui, quasi con le lacrime agli occhi.
 

Ogni tanto la parte più sensibile di Kevin affiora e questo è uno di quei momenti.


“Beh, con tutte le volte che l’ho pensato io di te!” sdrammatizza lei, ridacchiando, ma lo vede ancora in evidente stato di crisi.

“Kevin… me lo dici che c’è?” lo affronta, seria e preoccupata.

Per tutta risposta lui le prende le mani, cosa che la coglie di sorpresa. 


“Jessica, pensavo che tu e Daniel… che voi due… e non hai idea delle cose orribili che stavo per fare.” confessa lui, angosciato.


“Oh!” esclama la detective, ma stranamente non toglie le mani dalle sue. “Ma non le hai fatte… giusto?” domanda, titubante.


“No, ma se non lo avessi capito in tempo… Jessica, ti prego, prometti che non mi lascerai, senza di te precipiterei nel baratro. Ero a tanto così dal tornare alle mie vecchie abitudini… e non voglio, non mi piace.”

Jessica stavolta si libera della sua presa, ma solo per abbracciarlo.

 

“Non ti ci farò tornare più in quel baratro. Ora non pensarci, non è successo niente, ti sei fermato in tempo, hai capito i tuoi errori e questa non è una cosa da poco.” lo rincuora, prima di alzarsi.

“Io ora torno in cucina, tu vestiti, ma quando mi raggiungi non voglio più vedere quella faccia. Oggi è un giorno di festa, comportati da tale!” gli impone lei, andandosene.


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Circa mezz’ora dopo, rimesso a nuovo, nell’animo, con le parole di Jessica, e nell’aspetto, in un completo blu scuro con camicia a righe blu e viola, Kevin scende le scale.


Com’è facile intuire, Jessica ha mandato via dalla cucina Daniel, per occuparsi lei di ogni cosa e il cuoco ne ha approfittato per dedicare le sue attenzioni a Ingrid.

 

"Perché la cucina sta andando a fuoco?" esordisce il persuasore, attirato da un po’ di fumo che esce dal forno.

"Volevo prepararti un pranzo degno di Pasqua…" borbotta lei, desolata, infilandosi un guantone e recuperando la pirofila.

 

“Certo però che… hai un radar o che cosa? Stava andando tutto a meraviglia e sei arrivato solo quando ho avuto questo piccolo intoppo!” aggiunge, un po’ scontrosa. “Volevo farti le patate in salsa di menta… ma a quanto pare ora mi rimane solo il pesto di menta…” sbuffa lei. “Non è giusto, giuro che quando c’era Daniel ho provato a farle, almeno una dozzina di volte, senza che lui facesse un solo passaggio… e mi venivano bene!”

“Jessica, ti credo, apprezzo la tua buona volontà e a parte questo.. devo dire che si sente un profumino delizioso!” le sorride lui.

 

“E vorrei ben vedere, ti sto preparando la pasta all’amatriciana, ho sbollentato i pomodori, passato il guanciale in padella, devo solo mettere a cuocere i bucatini e grattugiare il pecorino.”

A Kevin si illuminano gli occhi.

“Mi hai davvero preparato il mio piatto preferito?”

“Sì e sarà a regola d’arte. Lo sapevi che, grazie ai suoi nonni, Daniel per un quarto è Italiano? E mi ha indicato prodotti di prima qualità, c’è un Eataly a Manhattan, ho preso tutto lì.” spiega lei, con aria fiera.

 

- Altro che fargli tagliare una mano, io a Daniel darò un aumento di stipendio!- si appunta mentalmente il persuasore.


“È stato lui a spiegarmi quella buffa espressione Italiana. Il contorno sarebbe stato l’unica cosa delle tue tradizioni, invece ci dovrai rinunciare.”

“Al diavolo le tradizioni, Jess, io non potrei essere più felice di così!” sorride lui, tirandola a sé per le spalle per darle un breve ma intenso bacio. “E per dolce cosa c’è?” cerca di curiosare lui, ma lei lo respinge.

“Quello è una sorpresa, ora fila via, ti chiamo io quando è pronto,” decide, cacciandolo dalla cucina.

 

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Quando Jessica porta i piatti in sala da pranzo, con Kevin che la attende, il persuasore è stupefatto, non solo per il piatto che gli si presenta davanti agli occhi che alla vista e all’olfatto ricorda perfettamente una pasta all’amatriciana, quanto per l’abbigliamento di Jessica.

 

Si  è andata a cambiare i consueti jeans e T-shirt, optando per un vestito color verde smeraldo, longette, con scollo alto dritto e delle maniche corte con dei fiori ricamati a uncinetto.
 

Per la cronaca, è il vestito che Kevin le ha comprato prima che uscissero a cena insieme, dopo l’episodio del tappeto stinto.

 

Le è sembrato adatto anche a quell’occasione.

“Jessica, sei…”


“Una visione, blah, blah, blah. Sì, afferrato il concetto, ma ora mettiti a mangiare che se ti azzardi a farlo freddare ti cambio i connotati!” ringhia lei, facendolo ridere. “A me di solito questo piatto fa schifo, ma visto che l’ho preparato io…”

Lui le sorride annuendo e cominciano a mangiare.

“Jessica, è… paradisiaco!” commenta lui a bocca piena, una cosa che stona non poco col suo solito bon ton, ma che Jessica sembra apprezzare molto.

 

“Beh sì, sono stata fottutamente brava!” approva lei, soddisfatta, prendendo un’ampia forchettata.

“Sai, un po’ sono contento che tu abbia carbonizzato il contorno,” commenta lui, finendo il piatto di pasta in pochi minuti.

“E perchè scusa?”

“Un po’ devi rimanere sempre il mio piccolo disastro viola!”

“Avevamo detto che non mi avresti mai più chiamato così!” gli rinfaccia Jessica.

 

“Non è esatto, tu hai espresso questa richiesta ma io non ho mai detto che ti avrei accontentata!” controbatte caparbio lui.

Quando lei serve il dolce, Kevin osserva ammirato il tortino al cacao monoporzione nel suo piatto, prima di romperlo con la forchetta e accorgersi che dentro ha un cuore morbido e cremoso di cioccolato.

 

La stessa cosa si ripete anche nel piatto della detective.

“Jessica, sono sempre più ammirato.”

 

“È sempre una ricetta italiana, non è nemmeno così semplice da realizzare.”


“Fortuna del principiante?” la punzecchia Kevin, prima di deliziarsi con l’assaggio.


“Fortuna del principiante un cazzo!” replica lei, piccata. “Nel corso di questo mese avrò fatto almeno quarantacinque stra dannati tortini e sono bruciati almeno quaranta volte! Questa volta non si dovevano azzardare!”

“È stato un pranzo memorabile, mia cara, dico davvero. Non sembri più nemmeno la stessa persona che era in cucina a Natale,” le sorride lui.

“Già, ma non ti illudere che questo significhi che io abbia imparato a cucinare. So fare unicamente questi due piatti e non so quanto a lungo me ne ricorderò,” puntualizza lei, sparecchiando, una volta che hanno finito.

 

“Me lo farò bastare.” le urla lui in lontananza.


Quando torna in sala da pranzo, Jessica regge fra le mani un grosso ovale, avvolto in una carta variopinta.

“E quello cos’è?” si sorprende lui.

“Un’altra tradizione Italiana, nonché il mio piano B nel caso il tortino fosse uscito una merda,” spiega lei, scartandolo e scoprendo un uovo di cioccolato fondente. “E l’ho fatto personalizzare apposta per te.”

Kevin osserva con interesse sia quel dolce così particolare, sia i caratteri viola arzigogolati, che su quel cioccolato così scuro da sembrare nero risaltano a meraviglia, leggendo ad alta voce la frase che vanno a comporre.

 

“‘Se non righi dritto, farai la sua stessa fine’?” la guarda intrigato lui. “Cioè? Coprirai di cioccolato anche me?”

“Cazzo, no, intendo che ti faccio a pezzi, così!” dà una dimostrazione pratica della sua minaccia Jessica, spaccando l’uovo in più parti con un pugno deciso.

 

Kevin non dice nulla, limitandosi ad agguantare un pezzetto di cioccolato e concentrandosi sul suo ottimo sapore.
 

“Minacciarmi usando uno strano dolce…” borbotta lui.

 

“Beh, sono o non sono unica nel mio genere?” si avvicina a lui la detective per un bacio che però lui le nega, continuando a mangiare.

 

"Stai veramente preferendo il cioccolato a me?" si imbroncia lei, ma lui continua a ignorarla, offeso.


"Il cioccolato è dolce." mugugna, senza nemmeno guardarla.

“Un’altra cosa che non sai di questo dolce è che notoriamente all’interno del suo involucro ha anche una sorpresa,” cattura la sua attenzione Jessica.

Seguendo il suo consiglio, Kevin estrae un sacchettino dal fondo dell’uovo, osservando perplesso il contenuto.

 

“Ma questa è…” mormora, guardando la chiavetta usb gialla, identica a quella che conteneva i filmati degli esperimenti dei suoi genitori.

“Non sai che fatica per trovarne una uguale, volevo creare un po’ d’effetto, però, fidati, il contenuto sarà molto diverso.” lo rassicura lei. “Vogliamo guardarlo insieme?” gli propone.

Si spostano in sala, Kevin prende il suo laptop e Jessica inserisce la chiavetta.

 

Partono una serie di immagini, dalle foto e dai video di Kevin a Natale coi bambini, alle foto da turisti a Londra, con qualche scatto che Jessica gli ha rubato senza che lui si accorgesse.
 

“Ma…”
 

“Dài, continua a guardare,” lo sprona lei.

Seguono alcune immagini di lui alle prese col gatto che era riuscito a trovare.

 

“Beh, quel momento andava immortalato,” dice in sua difesa lei, “Così come questo,” continua, cliccando e mostrandogli foto che ha scattato di lui alle prese con la sua sbornia.
 

“Jess, in che modo questo dovrebbe essere un bel regalo?” protesta lui.


“Tu continua a guardare,” gli fa l’occhiolino lei. “E comunque, l’intento è ricordarti quanto le cose fra noi sono cambiate da quando hai promesso di essere un uomo migliore.”
 

Kevin continua a scorrere le foto e arriva a quelle che non aveva mai visto, di loro due all’aeroporto JFK, prima di partire per Chicago.
Osserva rapito quegli scatti che ritraggono lui e Jessica in sintonia così perfetta.

“Ma queste chi…” le domanda.

“Pensi che Trish sia una fotografa sopraffina e discreta solo al tuo servizio?” lo stupisce lei con la sua risposta.

“Mi sta sempre più simpatica quella ragazza,” ridacchia lui.

 

“Oh, credo l’adorerai ulteriormente quando vedrai cos’altro mi ha aiutato a realizzare,” gli anticipa lei, con aria furbetta.
 

Killgrave ringrazia la sua buona stella di essere già seduto, perché le foto che seguono sono qualcosa di davvero inaspettato.

Davanti ai suoi occhi si palesa una serie di foto erotiche, ma mai volgari, di Jessica con addosso solo un perizoma di pizzo viola, sdraiata sul tappeto tanto caro a Killgrave.

 

Le foto giocano con la sensualità e il vedo non vedo, nascondendo o mostrando solo in parte in seni, mentre, nelle varie pose, Jessica ammicca seducente verso l’obiettivo.

“Per l’inferno maledetto, Jessica!” annaspa Kevin, piacevolmente sconvolto.
 

“Che dici, sono argomentazioni sufficienti per continuare a restare sulla retta via?” gli domanda retorica lei.

Killgrave la tira a sé per un bacio mozzafiato,

“Altrochè, diventerò il più buono fra i buoni!” le promette, quando si separa da lei.

“Era quello che volevo sentire. Che dici? Niente male come Pasqua, no?”

“Oh, mia cara, è andata ben oltre le mie più violee aspettative!” le sorride lui.

“Bene,” si alza dal divano lei. “Perché l’anno prossimo lo voglio io un uovo personalizzato da te!”

TBC


Jessica che fa già progetti così in là nel tempo… la stiamo perdendo, vero? XD 


Ho un po’ di cose da dire su questo capitolo o shottina, non so mai come chiamarli…

Benedette ricerche, io pensavo che l’uovo di Pasqua fosse conosciuto a livello mondiale e invece no, in America, ma pure nel Regno Unito, hanno tradizioni differenti… quindi viva Daniel e le sue origini Italiane che mi hanno permesso di realizzare questa fluffosa follia ^^
E speditegli taaaaaanto amore, visto che ha rischiato davvero grosso e nemmeno lo sa!

Quanto a Ingrid, sono solidale con Jess, non la sopporto, è un po’ come se ci si fosse infilata a tradimento in questo sequel … però mi diverte che quando si innervosisce comincia a parlare un po’ Tedesco (okay, quel poco che so farle dire XD)

A Manhattan esiste davvero un Eataly.

Considerato quanto Jessica ami provocare, non fatico a immaginarla capace di fare un servizio fotografico così … infuocato ;P


e questo è il vestito di Jess <3
https://ibb.co/QFrZGFy

Mi scuso per questo capitolo non previsto, ma non ho resistito alla Challenge Pasquale, così come non ho resistito ad abbondare col fluff.
La prossima volta (forse) ci sarà il capitolo (folle e delirante) che avevo intenzione di scrivere ^^’

Liberi di dirmi quello che volete, ma intanto una cosa ve la dico io:

BUONA PASQUA!!!!
   
 
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