Bentornati
in questo nuovo capitolo di GOLDEN BULLET - THE HUNTER WARRIOR.
Lo scorso
capitolo ci ha lasciato con una pila di cadaveri sulla mia
coscienza… poco
male! XDDD
Mi sono
ritrovato l’auto bruciata, le mura della mia casa imbrattate
da insulti… eppure
nessuno riuscirà a fermarmi… nessuno…
;-(
Comunque
sia, in questo capitolo si faranno scoperte incredibili su alcuni dei
nostri
nemici principali. La nuova fazione di Cell, Lilith e Hinode
è pronta a
compiere il suo primo passo verso il loro obiettivo…
…
far
diventare l’androide il nuovo Dio Supremo!
Ci
riusciranno? O saranno i nostri eroi a prevalere… o il
misterioso candidato?
Vi
anticipo
subito che il prossimo capitolo sarà pubblicato
martedì 4 Maggio!
Qui,
di seguito il link dove poter ascoltare le OST
della storia!
... e, dopo ciò, posso augurarvi una BUONA LETTURA!!!
P.S. Ho pubblicato una nuova storia a un solo capitolo, dedicata a My Hero Academia. Per chi vuole leggerlo, lascio il link in descrizione.
https://efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3970167&i=1
GOLDEN BULLET - THE HUNTER WARRIOR
Fiducia Tradita! Il litigio tra Simon e Chi!
Martedì 28 Agosto 2018
06:00
BETA CHI
“Non
sei riuscita a dormire?”
A
parlarmi era stato BETA Ventus. Era quasi mattino e avevo
dormito soltanto per qualche ora. Quando avevo riaperto gli occhi, non
ero
stata più in grado di chiuderli e riaddormentarmi. Quel
senso di euforia dopo
aver sconfitto Lust era già sparito, soprattutto dopo quanto
fosse successo.
“Solo
un po’...”
ALFA
Dragon era stato condotto alla larga da me e Simon,
controllato a vista da ALFA Kairi e Saitama. La regina gli avrebbe
raccontato
quanto successo solo quando il guerriero si sarebbe ripreso.
Per
nostra grande fortuna, nessuno dei Deadly Sins
approfittò di quel momento per attaccarci. Sarebbe stato un
vero disastro, in
tal caso.
“Dubito
che qualcuno possa aver fatto sogni tranquilli”
ammise Peach, la quale si era alzata da poco anche lei “Lord
Freezer non è ancora
tornato?”
“La
sua aura si sta riavvicinando al nostro rifugio”
la rassicurò BETA Ventus, invitandola a sedersi di fianco a
lui “Anche lui
aveva bisogno di sfogarsi ma è troppo orgoglioso per farlo
davanti a noi”
In
effetti Freezer non era ancora tornato. Subito dopo
l’incidente con ALFA Dragon, l’alieno era partito a
razzo senza darci il tempo
di chiedergli spiegazioni. Simon non sembrò preoccupato e ci
chiese
semplicemente di lasciar stare. Se il mio ragazzo si fidava di quel
tipo,
allora potevo stare tranquilla.
“Già...
lo è sempre stato” ammise lei,
con un
sorriso molto triste, prima di domandarci “Sapete
già se qualcuno di noi
vuole tornare a casa?”
“Goten
ha detto che Pan e Bra non devono rimanere qui
per nessuna ragione al mondo. Si sono già spinte oltre le
loro capacità, e ha
paura che possano fare la stessa fine di Ayumi”
le spiegai io,
amareggiata “Alcune delle ragazze non si
sentono sicure di restare. Hanno
assaggiato la vera potenza di Hinode e temono di pestare i piedi ai
più
esperti. Eppure io sono convinta che tutti, dentro il nostro Cuore,
vogliano
rimanere qui a combattere. Persino Hiro, che tra di noi è
quello messo peggio,
vorrebbe restare”
“La
situazione a Cair Paravel è molto più grave. I
nostri migliori guerrieri sono stati spazzati via senza alcuna
difficoltà”
analizzò Peach, con preoccupazione “I
Deadly Sins possono attaccare
simultaneamente Roma, Cair Paravel e questo pianeta. Il loro obiettivo
principale è sempre quello di uccidere Simon,
l’unico che aspiri a diventare
Dio Supremo, ma hanno deciso anche di dimezzare le nostre forze. Alcuni
di
noi possono essere molto più utili a Roma o Cair Paravel per
proteggere coloro
che non sanno combattere!”
“E
tu?” mi chiese BETA Ventus, con
curiosità “Non
vorresti andare via? So che sei in dolce attesa...”
“...
la mia situazione è completamente differente”
Era
la verità. I Deadly Sins non mi avrebbero lasciata mai
andar via di mia spontanea volontà. A loro non fregava nulla
che io fossi
incinta...
...
per il loro Candidato al Trono di Dio Supremo, ero una
pedina indispensabile nella sua scacchiera.
“A
proposito!” esclamai io, quando mi venne
in
mente una domanda che avrei voluto fare ad un Custode del Key-Blade
“Al
termine della battaglia contro Lust, quest’ultima mi ha dato
un Cuore...”
“In
che senso, te lo ha dato?” domandò,
stranita,
Peach.
“...
ecco... dopo averla sconfitta, di lei era rimasto
soltanto un Cuore... ma invece di volare via come gli altri in suo
possesso,
questo si è avvicinato a me e mi è entrato nel
petto” rivelai io, lievemente
preoccupata “E’... è grave?”
BETA
Ventus sembrò riflettere a lungo sul mio racconto, ma
non dava l’idea di essere preoccupato.
“Non
credo... lei non ha preso il possesso del tuo corpo
come ha fatto Xehanort con uno dei miei vecchi amici. E’
una storia molto
più simile a quella tra me e Sora...”
“...
il suo Cuore era entrato dentro di te?”
“No.
Fu il mio a entrare in lui” corresse BETA
Ventus, con tono amareggiato “Ero stato sconfitto e,
per salvarmi, Sora
accettò di accogliere il mio Cuore dentro di sè
nonostante fosse un bambino. Io
credo che Lust abbia fatto lo stesso, ma non so dirti quale sia la vera
ragione
dietro a tutto questo...”
In
effetti, quello era il maggior mistero dietro la
decisione di Lust. Perchè aveva deciso di entrare dentro il
mio corpo? E cosa
me ne dovevo fare del suo Cuore? E poi... era davvero il suo Cuore
quello che mi era entrato dentro?
“Comunque,
devo farti i miei complimenti!” dichiarò
il Custode, osservandomi molto soddisfatto “Sei
stata in grado di dare il
colpo di grazia ad un Deadly Sins! Non è da tutti!”
“E’
solo merito di Tanjiro, Simon e Dragon...”
ammisi io, con umiltà, mettendomi una mano dietro la nuca
“... sono stati
loro ad indebolirlo. Io devo ancora fare tantissima strada!”
“Sei
stata in grado di liberare l’uomo che ALFA Kairi ama
con tutta se stessa... e nessuno sapeva dove si trovasse!”
continuò
ad elogiarmi Peach, anche lei molto orgogliosa dei miei progressi
“Questa è
un’impresa eroica! Persino Lord Freezer non ti guarda
più come se fossi
una caccola!”
Mi
cadde letteralmente una goccia di sudore dalla fronte. In
effetti non avevo ricevuto altri insulti da parte
dell’imperatore quella sera
o, almeno prima di rimanere completamente solo, aveva deciso di
ignorarmi e di
non rivolgermi la parola.
Sembrava
già un grosso miglioramento.
“Freezer
sta arrivando...”
Le
parole di BETA Ventus ebbero presto conferma, quando
l’alieno atterrò in mezzo alla radura dove avevamo
deciso di sostare per quella
notte. Tutti e tre decidemmo di raggiungerlo, io con una certa
riluttanza.
“Stanno
ancora dormendo tutti, vedo...”
“...
già” ammisi io, con sincerità
“Dopo quello
che è successo, ne avevano decisamente bisogno...”
L’imperatore
non accennò alcuna protesta, cosa per me molto
insolita da quando l’avevo conosciuto.
“Allora
lasciateli riposare ancora un po’. Tra una
mezz’ora conviene svegliare tutti” ci
suggerì l’alieno, rivelandoci “Mentre
tornavo mi sono imbattuto nella pioggia... non penso che i
vostri amici
vogliano riaprire gli occhi in mezzo al fango e alla cenere”
In
effetti Freezer aveva la pelle molto umida, e qualche
goccia di pioggia gli stava ancora scivolando addosso. Il boato di un
fulmine,
a molti chilometri di distanza, gli dette pienamente ragione.
“Direi
che è una scelta piuttosto saggia. La
ringrazio, Lord Freezer” gli rispose BETA
Ventus con eleganza, prima di
allontanarsi e dirci “Ora, se volete scusarmi, devo
andare a controllare che
la Gummi-Ship si sia ricaricata per la partenza! Con
permesso...”
Quando
il custode si allontanò, anche io feci per imitarlo
ma la coda dell’alieno mi fermò la mano. Non era
una presa forte, ma quel gesto
mi fece intendere che non mi avrebbe fatto andare da nessuna parte.
“No...
tu resti qui!”
Oh,
merda.
E
ora cosa voleva Lord Freezer da me?
“Seguitemi...
tutte e due...” ci ordinò
l’imperatore, mollando la presa sul mio polso e iniziando ad
incamminarsi
all’interno di ciò che era rimasto della foresta.
Io
e Peach, intimorite, fummo costrette a ubbidirgli.
La
camminata non fu molto lunga. La radura era ancora ben
visibile quando lui decise di fermarsi. Aveva preso quella decisione,
molto
probabilmente, per mantenere la discussione a un livello privato e
confidenziale.
Quando l’alieno si voltò verso di me, sembrò tutto tranne che maleducato.
[Roxas
Theme - KINGDOM HEARTS ORCHESTRA]
“Per
prima cosa, ammetto che sono rimasto leggermente
meravigliato dalle tue capacità. Era da anni che non vedevo
una spadaccina così
promettente. Sei la prima persona, dopo il mio Generale
ovviamente, che
riesce a stupirmi”
“Ehm...
ecco... a dire il vero quelle capacità sono
tutte merito di Tanjiro...” gli rivelai
io, cercando nuovamente di
essere umile “... sa... l’anima
che risiede dentro di me...”
“Non
interrompermi!”
Impaurita
dal suo comando, mi affrettai a ubbidirgli. Per
solidarietà, Peach mi cinse la vita con il suo braccio
destro. Lei doveva
essere molto più abituata di me a certi comportamenti.
“Non
sono stupido. So perfettamente che, senza l’aiuto di
questo Tanji-chisachi non saresti riuscita a combinare
granché” confermò
lui con fermezza, deprimendomi, ma aggiungendo pure “Quello
che mi ha
sorpreso, in realtà, è stata la tua tenuta fisica
e il tuo talento
nell’impugnare un’arma. Anche io ho appena scoperto
di avere qualcuno al mio
interno e, con lui, questa notte abbiamo provato a studiare le nostre
possibili
connessioni. In questo modo, ho scoperto che la Seconda Anima non
è mai in
grado di prendere completamente possesso del Corpo Condiviso, ma manda
degli
impulsi nervosi a quest’ultimo che le permettono, in completa
fusione con
l’Anima Originale, di controllarne i movimenti e le azioni. Questo,
però,
vale solo se le due anime hanno una completa sintonia tra di loro.
Detto in
parole povere... tu non saresti mai stata in grado di usare
le tecniche di
questo Ammazza-Demoni se non avessi già in te delle
capacità intrinseche,
probabilmente dettate da una tua predisposizione genetica o, come
preferisco
credere, a un talento innato nella lotta con la spada”
Io
non riuscivo a capire in pieno le parole di Freezer.
Perciò io ero già in grado di combattere fin
dall’inizio, anche senza l’aiuto
di Tanjiro?
- Non
esattamente, Chi. Quello che vuole farti capire
Freezer è che tu sembri nata per combattere con il
Key-Blade. Molto
probabilmente questo è dato dalla genetica. Non aveva detto
Luxu stesso che tua
nonna fosse stata un’eccellente Custode? Forse è a
questo che si sta riferendo
l’imperatore. Le mie tecniche stanno risvegliando in te
quelle capacità che tu
possiedi già per merito della tua discendenza con Strelitzia
–
“Credimi...
se ne avessimo il tempo, ti avrei condotto
sul mio pianeta e ti avrei impartito un addestramento come si deve”
continuò Freezer, spiazzandomi del tutto con tale
rivelazione “La
situazione, purtroppo, non ce lo consente. Perciò,
in questi pochi giorni,
ho deciso di prenderti sotto la mia custodia, insegnandoti i principi
dell’Allenamento Fisico con il quale sono stato in grado di
raggiungere lo
stesso potere di Son Goku! Non mi aspetto miracoli,
premetto... ma
pretendo che tu comprenda sino in fondo la teoria!”
La
mascella mi cadde per terra a causa dello shock. Avevo
sentito bene...
...
Freezer voleva farmi da Sen-Sei?! Era per caso uscito
di senno?!
“Signor
Freezer... si sente bene?!” gli domandò
infatti Peach, avvicinandosi verso di lui e provando a toccargli la
fronte “Non
si sarà preso una botta in testa mentre era via?!”
“Torna
al tuo posto, Generale... io non ho finito di
parlare...”
Anche
Peach fu costretta ad ubbidirgli, impaurita.
“Quello
che ti impartirò è un allenamento atto a
migliorare la tua resistenza, Chi Miura.
Fino a quando potrò
permettermelo, dovrai stare a pochi passi da me e da Simon, al quale
parleremo
di questa mia decisione affinché possa aiutarti il
più possibile. Sarò molto
chiaro con entrambe... quello che ieri è morto era il
guerriero più forte con
il quale mi sono scontrato in tutta la mia vita. Lo odiavo a
morte, ma
provavo rispetto per le sue capacità nella lotta... se
lui non è stato in
grado di vincere contro un Deadly Sins, dubito di poterlo fare io”
Lo
ammetto. Questa volta rimasi di sasso davanti alle sue
parole. Freezer, per la prima volta, stava ammettendo i suoi limiti e
lo stava
facendo con due ragazze molto più deboli di lui.
“Signor
Freezer... cosa sta dicendo...?” gli
domandò Peach, iniziando ad avere seriamente paura.
Lei
aveva sempre avuto fiducia nel suo imperatore e nella
sua capacità di proteggere il regno. Sentirlo ammettere di
essere debole
l’aveva colta alla sprovvista, come se le avessero tirato uno
schiaffo per
svegliarla da un sogno.
L’ordine
che le dette Freezer ci prese completamente alla
sprovvista.
“Generale
Peach... sarò molto franco con lei... è
molto probabile che io non sopravviva a questa guerra. Rischio
di
lasciare il mio regno incustodito, se mai dovessimo vincere, e la mia
morte
causerebbe una rivolta di proporzioni mastodontiche della quale
qualcuno
potrebbe approfittare. Per questo ho preso una decisione sul
mio prossimo
successore... e sarai tu!”
“CO-COSA?!
IO!”
“Sì,
Generale Peach! Lei sarà la prossima Imperatrice del
mio regno, se mai riusciremo a restaurarlo, a partire da oggi!”
annunciò
l’imperatore, senza mezzi termini “Per
questo, il mio ultimo ordine che ti
impartirò è quello di tornare indietro assieme a
BETA Ventus e BETA Riku, per
comunicare la notizia ai restanti membri dell’esercito! Non
tollererò rifiuti!”
“Ma...
ma signor Freezer!” cercò di dissuaderlo
Peach, quasi in preda alle lacrime “Io non potrei
mai sostituir...”
Entrambe,
però, ci paralizzammo per la paura quando un
raggio di KI partì dal suo indice, sfiorandole la guancia e
non dandole il
tempo di replicare. Freezer era stato abbastanza chiaro, ed il suo
sguardo
inferocito non lasciava alcun dubbio.
Peach
sarebbe dovuta andare via e non avrebbe continuato il suo
viaggio con noi.
“Prima
di raggiungere gli altri, voglio darvi due ultimi
regali... ma di questi, vi informo, non dovrete parlarne con
nessuno, fino
al momento opportuno”
Solo
a quel punto mi resi conto che Freezer, alle sue
spalle, portava lo Zaino che Riku e Ventus gli avevano concesso. Dal
suo
interno, Freezer cacciò un’enorme bottiglia di
vetro colma d’acqua e due
fialette, con annesse siringhe.
Peach
comprese al volo di ciò che si trattasse e
sbiancò
letteralmente. Forse fu solo in quell’istante che
l’aliena si rese conto che il
suo imperatore non stesse minimamente scherzando.
Senza
darci il tempo di reagire, il Demone del Freddo usò la
sua coda e la sua massima velocità per infilzare i nostri
avambracci con gli
aghi di quelle siringhe, iniettando i contenuti di quelle fialette
dentro le
nostre vene.
“Tornate
dagli altri solo quando avrete bevuto metà
ciascuno di quella bottiglia!” ordinò
alla fine l’imperatore,
allontanandosi da noi senza voltarsi “Guai a voi se
ne lasciate indietro una
sola goccia!”
Non
avevamo altra scelta che ubbidirgli. Peach faticava a
trattenere le sue lacrime, mentre io iniziai a bere da
quell’ampolla.
Stavo
per vomitare. Quella cosa faceva letteralmente
schifo, ed era viscida come la bava di una lumaca.
“Bleah...
Peach! Si può sapere cos’è
quest...”
Fui
costretta a fermarmi. Improvvisamente il mio petto smise
di muoversi, avvolto da un calore e una sensazione a dir poco
indescrivibili.
Era una sensazione simile a quella che provavo quando ero leggermente
brilla, solo
molto più accentuata ma di durata minore.
- Ma
questo sapore... quello non sarà per caso Liquore
di Glicine!?
–
“E...
e a cosa servirebbe... bleah!” terminai
di bere io, passando la bottiglia alla mia collega, la quale non attese
nemmeno
un secondo, tracannando quello schifo come se fosse una medicina per la
tosse.
Anche lei iniziò a tossire, inizialmente, e la sua pelle
divenne molto più
arrossata del solito.
- Impedisce
ai demoni di farti cadere nelle illusioni.
Non solo... modifica il tuo sangue in modo da non fargli desiderare la
tua
carne!
–
In
poche parole, Freezer mi aveva indesiderabile agli occhi
dei Deadly Sins? Comodo!
“E...
e la fiala? Cosa conteneva, al suo interno?”
A
quella domanda fu Peach, ancora assuefatta dal liquore, a
rispondermi...
...
e credetemi se vi dico che rimasi letteralmente
scioccata da quella rivelazione.
***
06:15
[Ventus Theme - KINGDOM HEARTS ORCHESTRA]
Si
erano svegliati tutti, quando li raggiungemmo. BETA Ventus
probabilmente aveva deciso di accelerare i tempi ed evitare che guai
peggiori
interrompessero l’operazione di salvataggio. Per fortuna, sia
io che Peach ci
riprendemmo istantaneamente dalla sbornia provocata da quel liquore di
Glicine.
Nel Primo Universo, mi aveva rivelato la ormai nuova Imperatrice del
Regno di
Freezer, questo veniva chiamato Acqua Benedetta e serviva a tenere
lontani gli
spiriti malvagi.
Pan
e Bra stavano ancora bisticciando con Goten, il quale
però era più che risoluto sulla sua decisione.
Alla fine le due bambine si
arresero quando il giovane sayan fu più dolce e comprensivo
con entrambe,
sussurrando qualcosa nel loro orecchio che fu in grado di farle
commuovere
nuovamente.
Tutte
le allieve di Son Goku, alla fine, avevano deciso
anch’esse di abbandonare l’avventura, tranne Ai e
Ub. La piccola non sarebbe
sopravvissuta in ogni caso, anche se fosse fuggita, e per questo aveva
deciso
di giocarsi tutte le sue carte dando un’ultima mano a suo
fratello Simon. A lasciare
la dimensione DELTA sarebbe stata anche Marron, allieva di Ten Shinan,
spronata
da Simon per non dare ulteriori preoccupazioni a Crilin e C-18.
Capii
che il liquore stesse facendo effetto quando Ub,
per poco, non svenne davanti ai nostri occhi, mentre io e Peach gli
passavamo
davanti. Poverino. Avendo lui un Majin dentro, percepiva il cambiamento
dentro
i nostri corpi.
Anche
Simon, tuttavia, aveva notato qualcosa, iniziando
ad annusare l’aria.
Saitama
e Tatsumaki avevano deciso di rimanere entrambi.
Sarebbe stato molto problematico affrontare il carattere della piccola
donna,
ma rimanere lì era stata una sua scelta. Di certo
l’eroe pelato, in quel
momento, sembrava donare molta più fiducia rispetto alla sua
più esperta
compagna d’armi.
Hiro,
invece, sarebbe tornato su Hearts ma non perché si
fosse arreso. Quando aveva scoperto che Juzo e Akemi fossero cyborg, i
suoi
occhi si erano illuminati e, perciò, aveva chiesto a tutti e
due di seguirlo al
castello di ALFA Kairi per poter dar sfogo alla sua geniale mente da
ingegnere.
Con l’aiuto di Bulma, Clarice, Adolf e Rosalia, ero certa
sarebbe stato in
grado di creare qualcosa di utile ad aiutarci.
Per
tenerci in comunicazione con la Base della F.O.F., Riku
e Ventus ci avevano donato un Gummi-Phone ciascuno, col quale avremmo
potuto
chiamare tutti i nostri amici, sia di Roma che di Cair Paravel. Quando
scoprii
di poter chiamare anche i miei genitori, per poco non mi venne da
piangere.
Quando tutti sarebbero partiti con la Gummi-Ship, avrei fatto loro uno
squillo
per tenerli tranquilli.
Furono
due gli abbandoni che ci colsero completamente alla
sprovvista. Uno fu quello di Ochaco Uraraka.
“Siamo
sinceri, Midoriya... se io rimanessi qui, tu penseresti
soltanto a proteggermi” ammise, con
sincerità, la giovane ragazza “Tu
sei il più forte eroe che sia rimasto tra di noi...
hai bisogno di
combattere al cento per cento, senza tenere conto di me. Io
rimarrò su Hearts e
farò il tifo per te!”
La
seconda, con nostra grandissima sorpresa, fu Kale.
“Vorrei
tanto aiutarvi a sconfiggere i Deadly Sins... ma
ho l’enorme presentimento che qualcosa di brutto possa
accadere su Hearts. Ho
sempre seguito Caulifla perché ammiravo la sua tenacia
nell’aiutare i bambini
del nostro rifugio... se non mi prendessi cura dei vostri amici su
Hearts, io
non potrei mai guardarla in faccia! E
poi... io ho paura per i
bambini che io e Caulifla abbiamo salvato dallo sterminio”
“E
Hinode?” provò a chiederle
Kairi, stupita
da quella decisione.
“Se
non l’ho sconfitta prima, dubito di poterlo fare dopo
qualche ora... e poi ho la netta sensazione che lei non
proverà a combattere
voi... è strano... è una sensazione, ma penso di
non sbagliarmi...”
“Ok...
credo di capirti...” la
rassicurò la
regina, rivolgendosi ad Ochaco, a Kale e a tutti coloro che se ne
stavano
andando “... vi affido il mio regno! Sarà
vostro compito difendere i
nostri amici... i Deadly Sins ci hanno dimostrato che possono
puntare anche
a loro! Non esitate a combattere se si rivelasse necessario”
Poi
la regina si voltò verso BETA Emerald e BETA Cristal, i
quali sembravano più rammaricati che mai. Sapevano
già cosa stesse per
ordinargli l’alter-ego della loro madre.
“Sapete
benissimo che non potete rimanere qui. E’
troppo pericoloso e la vostra vera mamma vi aspetta
dall’altra parte. E’
rimasta senza un marito... e voi non avete più vostro padre.
Avete bisogno di
appoggio, di sostenervi a vicenda...”
“Lo...
lo sappiamo...” ammise BETA Emerald,
tristemente “... è che avremmo
davvero voluto aiutarvi a sconfiggere i
Deadly Sins e gli assassini del nostro papà. E
poi, questa faccenda
di Hinode ci ha letteralmente colto alla sprovvista...”
“Io
rimarrò qui”
Tutti
si voltarono sorpresi verso BETA Cristal, la quale non
voleva demordere.
“Sorella
mia... stavolta sua maestà ha pienamente ragione”
la rimproverò dolcemente BETA Emerald, cercando di non
essere troppo duro con
lei “Noi daremo soltanto fastidio a tutti loro...
non possiamo abbandonare
il regno di Hearts solo per un nostro capriccio...”
“No,
Emerald... tu
non vuoi
abbandonare il Regno di Hearts... non io”
“Cristal!”
esclamò sconvolta ALFA Kairi, davanti a
quella dichiarazione della giovane, la quale però non le
prestò ascolto.
“Fratello
mio... non prendiamoci in giro... sappiamo
bene chi sarà, tra noi due, il vero Re di Hearts!
Tu sei sempre stato più
intelligente di me e conosci a menadito le leggi del nostro regno. Io
invece
sono quella che finiva sempre nei guai ma che era pronta a difenderti
dai bulli
della scuola. Chi potrebbe mai vedermi come regina? Ce lo
eravamo promessi
da piccoli, te lo ricordi?”
rivelò a tutti noi BETA Cristal, quasi
commuovendosi “Tu saresti diventato il Re
di Hearts e io sarei diventata
la tua spalla destra... e avrei viaggiato per tutto
l’universo, raccontandoti
tutte le mie avventure...”
“...
questa non è un’avventura, Cristal”
specificò
BETA Ventus, con fermezza “Potresti
lasciarci la vita. Sei sicura di
voler combattere qui?”
“Sì...
se dovessimo tornare tutti e due indietro, non
potremmo creare equilibrio nel Regno di Hearts”
affermò BETA Cristal,
più che decisa sulla sua decisione “Io
dovrei vivere per sempre a palazzo, e
sarei soltanto la sorella del Re... voglio essere molto di
più. Voglio
essere come Cristal Orochi, la più grande e leggendaria
guerriera ed eroina del
regno di Hearts. Voglio aiutare il mio popolo, ma lo
farò a modo mio, come
Emerald può aiutarli con il suo. Se mio fratello
può rendere orgogliosi mia
madre e mio padre rendendo prospero il regno... io
darò giustizia a loro, ai
miei amici e a tutti coloro che sono morti... e lo farò con
le mie forze!”
ALFA
Kairi si voltò preoccupata verso ALFA Dragon, il quale
però sembrava tutt’altro che indisposto verso di
lei.
“Quindi
non posso fare nulla per convincerti a
seguirmi...”
“No,
Emerald! Non mi hai mai convinto, e di certo non ci
riuscirai nemmeno questa volta!”
Mi
venne da sorridere davanti a quella battuta, ma la verità
è che quello fu un singhiozzo. Mi ero commossa, e lo stesso
valeva per ALFA
Kairi la quale si fece abbracciare da ALFA Dragon per trovare conforto.
“Allora
non mi resta altra scelta che darti questi!”
BETA
Emerald, cogliendo tutti alla sprovvista, porse a sua
sorella lo scudo e la spada donatili dal padre defunto. Come era
prevedibile,
sua sorella rimase sbigottita di fronte al gesto del giovane e
tentò invano di
rifiutare quei regali.
“Io...
io non posso...”
“Questi
servono più a te che a me!” insistette
BETA
Emerald, lasciando quei doni definitivamente nelle mani della sua
sorellina “Non
posso farmene molto di una spada se dovrò restare nel
castello, non ti pare? Queste
armi appartengono a colui che prenderà il comando
nell’esercito di Hearts... e
posso solo fidarmi di te! Se davvero vuoi rimanere qui... allora
accetta questi doni e dimostrati degna della tua promessa!”
BETA
Cristal sospirò con forza, consapevole del peso che le
aveva donato suo fratello, prima di annuire con decisione verso di lui.
Tutti
avevano preso la loro decisione definitiva.
“Allora
direi che è deciso!” annunciò
BETA Riku,
voltandosi verso coloro che sarebbero rimasti.
Il
suo sguardo era più duro che mai.
“Possa
il vostro Cuore essere la vostra chiave-guida! Il
destino di ogni mortale è nelle vostre mani!”
Il
suo tono di voce del Maestro Ventus era molto grave.
Quelle parole pesarono come un macigno nel mio Cuore, ma mi promisi che
ci
sarei riuscita...
... avrei salvato tutti, anche a costo della mia vita...
... anche a
costo di andare contro il Destino!
***
10:00
SIMON
A
restare in quella dimensione fummo in dodici. Eravamo io, Chi,
ALFA Kairi, ALFA Dragon, Ai, Ub, Freezer, BETA Cristal, Saitama,
Tatsumaki,
Midoriya e Goten. Come gruppo, dovevo ammetterlo, eravamo tutto tranne
che
degli sprovveduti. Potevamo giocarcela tranquillamente contro i Deadly
Sins,
soprattutto se tutti noi possedevamo un’efficiente Seconda
Anima dentro di noi.
Gli
altri, invece, riuscirono a partire senza alcun intoppo.
Sperai con tutto il cuore che il viaggio di ritorno si svolgesse senza
alcun
problema.
Ci
eravamo rimessi subito in cammino, dirigendoci verso una
delle tante forme di energia che percepivamo. Ormai avevamo capito il
funzionamento di quel gioco. Quelle erano le aure dei Deadly Sins.
Dovevamo
eliminarle tutte per vincere quella battaglia.
Ci
avremmo messo l’intera mattinata a raggiungere quella
più
vicina, perciò camminammo senza sosta evitando qualsiasi
pausa. Nel mentre,
alcuni di noi avrebbero sostenuto i tremendi allenamenti di resistenza
di
Freezer.
Come
Ochaco Uraraka, Freezer era in grado di usare molti
poteri tele-cinetici. In particolare, quello che l’imperatore
voleva sfruttare
era il potere della gravità, aumentandola a coloro che
necessitavano di
migliorare la propria resistenza fisica. Molti di noi, tuttavia, non
avevano
soltanto bisogno di allenamenti fisici, ma anche qualcosa di specifico
sul
controllo dell’aura. In tal senso, Freezer chiese aiuto ad
alcuni di noi.
Io,
Tatsumaki, Dragon, Freezer, Saitama e Goten camminavamo
normalmente, svolgendo anche degli allenamenti particolari durante la
camminata. L’eroina di classe S, ad esempio, aveva chiesto a
Freezer di
aumentare la gravità su di lei per allenare la resistenza
nella sua tele-cinesi,
mentre io avevo deciso di esercitarmi sul controllo del tempo con la
mia nuova
compagna Hitomi.
Sopra
ciascuno di noi vi stava una persona, tenuta in aria
dai primi sei (chi con i poteri mentali, chi con la mera forza bruta,
chi con
l’equilibrio di un oggetto piatto quale una tavola di legno
creata sul momento),
la quale subiva la gravità di Freezer e imparava a
controllare la propria aura
per mezzo della meditazione. Tali persone erano Chi, ALFA Kairi, Ai,
Ub, BETA Cristal
e Midoriya, ovvero quelli più deboli fisicamente o inesperti
nella lotta tra di
noi.
Questo
tipo di allenamento avrebbe permesso a tutti di
migliorarci, nel bene o nel male, in particolare i più
deboli che avrebbero
quantomeno raggiunto la nostra resistenza fisica.
L’esperienza l’avrebbero
ottenuta combattendo, e su quel pianeta non sarebbero mancate le
occasioni per accumularla.
Io,
in particolare, mi presi cura di Chi. Freezer la stava
letteralmente martoriando, spingendola subito a subire una
gravità cinquanta
volte maggiore rispetto al normale. Solo quando incominciai a camminare
mi resi
conto delle reali potenzialità della mia ragazza, intuite da
Freezer ma non
ancora pienamente sviluppate. Prima di tutto, lei stava apprendendo al
volo le
basi del KI, riuscendo a tenere accesa la sfera di energia apparsa
sulle sue
mani e riuscendo a controllarla sempre meglio. Come aveva detto Luxu,
lei aveva
quelle qualità nel DNA, ma io non me ne ero mai reso conto,
forse perché puntavo
sempre a proteggerla, essendomi innamorato perdutamente di lei. La mia
ragazza,
invece, mi dimostrava ogni secondo di più che fosse in grado
di affrontare le
difficoltà, a volte anche da sola, riuscendo in imprese che
io ritenevo impossibili.
Certo, con le mie capacità mi ero reso conto al volo che
qualcosa fosse
cambiato nel suo corpo, ma ero più che tranquillo sulle
intenzioni di Freezer.
“E’ tutta farina nel suo sacco!” mi aveva invece confermato ALFA Kairi, assolutamente soddisfatta della mia ragazza “Invece di farsi condizionare dalla paura, ha deciso di affrontarla a petto in fuori!”
[Destinys Union - KINGDOM HEARTS ORCHESTRA]
In
qualche modo, Chi stava riuscendo a sopportare l’aumento
di gravità di Freezer come se nulla fosse, grazie a dei
particolari respiri che
Tanjiro le stava insegnando per irrobustire i suoi muscoli e per
rendere
d’acciaio anche le sue ossa. Tenni sotto controllo i
movimenti della mia
ragazza e, quando cominciai a comprendere il funzionamento di quei
respiri,
decisi di condividere la mia telepatia con Chi, dando la
possibilità a Tanjiro
di insegnarli anche agli altri nostri alleati. Da quel momento tutti
noi,
incluso Freezer, iniziammo a darci consigli a vicenda su come
migliorare le
nostre tecniche o abilità.
Decisi,
da quel momento, di studiare le mosse di ALFA
Dragon.
Quella
mattina, si era avvicinato a me e Chi, chiedendoci
scusa per il suo comportamento. Vederci gli aveva fatto tornare in
mente due
suoi vecchi nemici che aveva affrontato prima di conoscere ALFA Kairi,
e
istintivamente ci aveva scambiato per loro. Gli credetti, rendendomi
conto non
stesse scherzando e lo stesso valse per Chi.
A
giudicare dalle sue rughe, doveva avere la stessa età di
Domenico e Claudia. Da quello che mi aveva raccontato, la sua
età era rimasta
immutata dal giorno in cui lui fu imprigionato in quella statua da
Diablo ed i
Deadly Sins. Perciò lui e ALFA Kairi avevano una decina
d’anni di differenza,
ma questo non si notava per nulla grazie alla maturità della
giovane regina.
L’uomo si era perfettamente integrato nel gruppo, ed era uno
dei primi a
condividere la sua esperienza nel combattimento. Rimasi impressionato
quando mi
resi conto fosse in grado di controllare quasi il novantacinque per
cento
dell’aura che possedeva in corpo. Per questo Dragon era in
grado di migliorare
così velocemente anche in quei pochissimi minuti di
esercizi.
Dragon
mi ricordava moltissimo il me del passato. Duro,
cinico e freddo al primo sguardo, ma gentile e coraggioso nel suo animo.
A
dire il vero, io lo invidiavo, e non poco.
“Tu
sei molto più pulito di quanto credi, giovanotto”
mi rispose lui, quando gli raccontai la mia storia “Io
ho fatto molto di
peggio nella mia vita precedente, dato che ho ammazzato più
gente di te! Certo,
come te mi sono fatto aiutare da qualche mostro, ma mi
sentirò per sempre il
responsabile di quelle morti...”
“...
di certo non siete crudeli come lo è Freezer”
affermò
Goten, prendendo in giro l’alieno.
Freezer,
invece di rispondergli a tono, sogghignò sembrando
quasi lusingato. Ero quasi certo lo fosse.
“Vedete?!
Cosa vi dicevo?!”
“Il
passato non si può cambiare e il futuro sarà
sempre
incerto... possiamo decidere soltanto il nostro presente. Non
mi pentirò mai
delle mie scelte, né tantomeno lo farò ora!”
specificò Freezer, con
fermezza “Di certo, voi non potete più
rimangiarvi ciò che siete stati!”
“Il
passato no... ma il presente lo posso cambiare per
salvaguardare il mio futuro e quello delle persone a cui voglio bene”
ammisi io, con sincerità, prima di stuzzicare anche io
l’ex-imperatore “Da
quando in qua sei diventato un filosofo, Lord Freezer?”
“Una
persona in particolare mi ha dato molto su cui
riflettere...”
Davanti
a quella frase il volto di ALFA Kairi, la quale si
trovava sopra la testa di Dragon, era diventato color bordeaux.
“...
già... 'quella persona' dà sempre modo di
riflettere” ALFA Dragon comprese al volo
la frecciatina di Freezer,
facendo fumare le orecchie alla povera regina la quale non sapeva
più cosa
inventarsi.
“Sme-smettetela...
che vergogna...”
Era
davvero molto bello vedere ALFA Dragon e la regina di
Hearts scherzare così. BETA Cristal, sopra la testa di
Tatsumaki, stava
sorridendo e stava cercando di asciugarsi le lacrime con la mano.
Rimasi
stupito quando vidi l’eroina togliersi un fazzolettino dalla
tasca, passandolo
alla giovane figlia dei due sovrani (quelli della mia epoca) la quale
ringraziò
sottovoce Tatsumaki per il gesto.
“Di
niente... sono felice che tu sia rimasta qui! Hai
dimostrato molto carattere!” ammise la donna dai
lunghi capelli verdi,
lusingando Cristal.
“Di-dice
sul serio?” le domandò la
giovane
principessa.
“Eccome...
anche io, da piccola, ero come te.
Testarda, cocciuta... anche un po’ viziata, ma spero che tu
non abbia preso
questo difetto da me” scherzò lei,
facendo ridere di nuovo Cristal “Ma
non ho mai avuto paura di affrontare la morte in faccia... proprio
come il
mio eroe preferito! Non a caso sono la numero 2
dell’Associazione Eroi,
mentre lui è il numero 1... al contrario di quel
pelato davanti ai noi!”
affermò poi, indicando Saitama al quale stavano
pericolosamente pulsando le
vene della tempia “Non so perché, ma da
quando lo conosco me lo ritrovo
sempre tra i piedi!”
“Anche
io ne farei volentieri a meno!” dichiarò
l’uomo, visibilmente arrabbiato.
Qualcosa,
tuttavia, mi fece supporre che il motivo del suo
momentaneo astio fosse la battuta sulla sua calvizia.
“A
proposito, signor Saitama...” esclamò
Midoriya,
domandando all’eroe di classe A “... quale
allenamento ha svolto per
diventare così forte?”
“Una
vera faticaccia, mio giovane discepolo”
gli rispose Saitama, scuotendo la testa “Un
allenamento di tre anni... cento
flessioni, cento piegamenti sulle gambe, cento addominali, dieci
chilometri di
corsa e tre pasti al giorno tutti i giorni. Non utilizzare mai il
riscaldamento
o il ventilatore, né in estate né in inverno. Per
colazione basta una banana. Fine...
tutto qui!”
“Ehm...
non credo che questo basti a renderti
improvvisamente invincibile!”
dichiarò Ai, con incertezza “E
l’allenamento che ci hai descritto è molto semplice”
Se
il suo metro di paragone era quello degli esercizi svolti
assieme a Goku (o, peggio, Piccolo Sen-Sei), non potevo darle torto.
“Non
si tratta dell’allenamento in se”
le fece
capire Goten, spiegandole “Generalmente una persona
aumenta la propria forza
in base all’impegno che ci mette. Un umano semplice
può diventare fortissimo
semplicemente passando gran parte della sua vita ad allenarsi, senza
pensare ad
altro. Io, ad esempio, potrei avere la stessa potenza di mio
padre o mio
fratello, ma per gran parte della mia vita ho studiato e vissuto in pace”
“Non
si tratta soltanto di questo” ammise Saitama,
con sincerità “Anche tuo padre, Goten, si
allenava moltissimo ma passava
anche un po’ di tempo con voi. Io, invece, sono un
orfano e ho vissuto
sempre da solo, senza amici. Quando ho deciso di
diventare un eroe, ho
pensato solo ad allenarmi... tutto qui... mi sono focalizzato soltanto
su me
stesso. Per questo sono riuscito a raggiungere questa
potenza...”
“...
perché tutte le tue energie vitali si sono
concentrate sull’aumento della tua potenza fisica”
comprese anche ALFA
Dragon, impressionato.
In
un certo senso si trattava dello stesso allenamento a cui
Whis aveva sottoposto me e Zero. A differenza di Saitama, noi due
riuscimmo a
collaborare e questo, con tutta certezza, ci aveva agevolato. Tuttavia
Saitama
era stato in grado di emulare in parte la stessa concentrazione
necessaria a
superare i propri limiti fisici, e questo tutto da solo.
“Una vera
sofferenza, non c’è che dire...”
ammise Ub, domandando con curiosità
all’eroe “... ci sono dei difetti
nei suoi esercizi?”
“Prova
a guardargli la testa, se non ci arrivi da solo...”
dichiarò Tatsumaki beffardamente, puntando il dito verso la
testa di Saitama,
il quale fu costretto ad ammettere la verità.
“E’
come dice lei... CI SONO DIVENTATO CALVO A
CAUSA DI QUELL’ALLENAMENTO! E CHE CAZZO!”
“AHAHAHAHAH!
ALLORA PER ME NON CI SARANNO PROBLEMI!”
scherzò ALFA Dragon sulla propria calvizia e tutti faticammo
a trattenere una
risata.
[Case of The Foretellers - KINGDOM HEARTS ORCHESTRA]
Stavamo
legando come non avevamo mai fatto in quei pochi
giorni. Ognuno stava finendo per affezionarsi all’altro, o
quantomeno a
mostrargli rispetto. Tatsumaki, la più antipatica del
gruppo, o Freezer,
stavano tenendo delle normalissime conversazioni e non battibeccavano
più.
Questo fu un vero piacere per me. Non avrei dovuto più
preoccuparmi di una loro
bighellonata.
Camminammo
ancora per qualche minuto, prima di annunciare a
tutti loro.
“Ragazzi...
credo proprio che siamo arrivati!”
Avevamo
abbandonato la foresta da molte ore. L’ambiente
circostante ora era irto di rocce e spuntoni. Mi ricordò
tantissimo il deserto
dei film western...
...
solo... solo che il cielo non era così cupo...
...
e le rocce non erano così rosse...
...
sembrava fossero state impregnate da fiumi di sangue.
“Questo
posto...”
“Conosci
questa zona?” domandò ALFA
Dragon a sua moglie, la quale annuì con decisione.
“Noi
lo chiamavamo Cimitero dei Key-Blade.
E’ il mondo dove avevamo combattuto la seconda Guerra dei
Key-Blade. Guardate!
Da quella parte!”
La
scena che si parò davanti ai nostri occhi fu a dir poco
orripilante. Sulla radura di fronte a noi vi erano ammassati migliaia e
migliaia di Key-Blade, le cui lame affondavano nel terreno circostante.
“Circa
mille anni fa... durante la prima Guerra dei
Key-Blade, cinque Unioni iniziarono a combattere per il possedimento di
Kingdom
Hearts. In quella battaglia... parteciparono in gran parte
bambini,
inconsapevoli di cosa stesse realmente accadendo”
“Oh...
oh mio Dio...” esclamò BETA Cristal,
quasi
nauseata “... perciò questi...”
“...
sì...” confermò ALFA Dragon,
ammettendo “...
la prima volta che raggiunsi questi mondi, scoprii anche io questa
leggenda. Me
la raccontò Yen Sid, prima di farmi ripartire.
Almeno, io credevo fosse un
mito...”
“Purtroppo
è una storia vera. Solo in pochi riuscirono
a sopravvivere” continuò a
raccontare ALFA Kairi, specificando “A
dire il vero, si salvarono semplicemente perché decisero di
non combattere e di
fuggire in un Data-Mondo, a noi sconosciuto.
Anche io sono vittima
di questi viaggi, motivo per il quale tutti i Custodi ora sono
sorvegliati da
Chronoa per impedire loro altre modifiche irreparabili”
“Qualcosa,
però, non quadra” si rese
conto
ALFA Dragon, confuso, rivelandoci “Il
castello nel quale sono rimasto
imprigionato questi anni... e questo cimitero... non si trovavano su
due
pianeti differenti?”
ALFA
Kairi confermò con un cenno del capo.
“Perciò,
questa è la conferma definitiva che tutti i
mondi si sono fusi in uno solo” ipotizzò
Freezer, ragionandoci su.
Molto
probabilmente
i nostri nemici avevano deciso di
fondere gran parte dei mondi conosciuti da Kairi e da noi per
destabilizzarci. In qualunque caso, loro stavano puntando a combatterci
e sconfiggerci.
Li
avremmo accontentati affrontandoli, ma quelli che
avrebbero perso la vita erano loro.
“Questi
Key-Blade, ormai, sono inutilizzabili. Ho
indovinato?” domandò Ub alla
regina, la quale però ci sorprese con la
sua risposta.
“Sapete
che non lo so? Di solito un Key-Blade può
essere tramandato, ma solo se lo desidera il suo vecchio Custode o se
viene accettato dall'arma stessa! Non so per
quale motivo questi non siano mai stati toccati”
“Ok.
Quello che mi stai dicendo, Kairi, non mi piace per
niente” dichiarai, fermamente, indicando tutte
quelle chiavi “Non so se
siano state lasciate così in memoria di tutti i bambini
caduti in guerra... ma abbandonare
armi così potenti in giro è qualcosa di molto
pericoloso, soprattutto se ci
sono mostri come i Deadly Sins”
“Se
sono davvero così potenti, questi Key-Blade,
perché
avrebbero dovuto lasciarli qui?” ci
chiese allora Tatsumaki “I
Deadly Sins potevano sfruttarli fin dall’inizio, invece di
lasciarli qua!”
“Probabilmente
perché non possono essere semplicemente
estratti”
A
parlare era stata Chi, che ci raccontò.
“Quando
ho provato a prendere il Key-Blade di Dragon, si
è attivata una protezione che mi ha impedito inizialmente di
afferrarla. Forse
vale anche per questi! Solo chi ne è degno può
estrarli dal terreno, come Artù
con la Spada nella Roccia!”
Anche
quell’ipotesi non era niente male. Tanto valeva fare
un tentativo, no?
“Forse
Chi ha ragione...” confermò
l’eroina di
classe S, rivolgendosi ad ALFA Kairi “Cosa
facciamo adesso?”
“Ah,
non chiedete a me! Non avevamo deciso che sarebbe
stata Chi a prendere il comando?”
dichiarò, senza mezzi termini, la
regina facendo arrossire la mia ragazza che, alla fine, prese una
decisione.
“Io
penso che i Deadly Sins ci vogliano qui per
combattere. Anche se ora non ci stanno, non è detto che non
si presenteranno...”
“...
o che siano già qui” fu sincero
Midoriya,
guardandosi attorno.
“...
fatto sta che, con tanti Key-Blade in giro, riuscire
a darne uno a qualcuno di noi sarebbe in grosso vantaggio, e impediremo
a quei
farabutti di impossessarsene. Tutti coloro che non hanno un
Key-Blade, fino
all’arrivo di qualche nemico, possono provare a estrarne uno!
Meglio usarli che
lasciarli qui, no?”
“Come
desideri, Chi. Freezer, annulla momentaneamente la
gravità su di noi” chiesi, gentilmente
all’imperatore “Se dobbiamo
andare in giro, tanto vale fare una pausa con gli allenamenti”
Presto
detto, la pressione su tutti noi si affievolì fino a
sparire. I nostri muscoli tornarono a respirare e i ragazzi che si
trovavano
sopra le nostre teste, alla fine, poggiarono i piedi per terra.
“Ouch!
Ouch! Sono tutta intorpidita! Ouch!”
esclamò
la mia ragazza, massaggiandosi i suoi muscoli.
“L’avete
sentita, vero?” dichiarò ALFA
Dragon,
rivolgendosi a tutti coloro che non avevano ancora un Key-Blade
“E’ il
vostro momento! Abbiamo un po’ di tempo libero,
perciò sfruttatelo al meglio!
Io, Kairi e Chi terremo la situazione sotto controllo!”
***
10:20
ALFA DRAGON
Da
quando ero tornato indietro, dentro al mio vero corpo,
l’aria che respiravo mi sembrava più leggera che
mai. Non mi ero reso conto,
imprigionato come statua, di quanto mi fosse mancato vivere.
Più le ore
passavano, più mi sentivo onorato di poter provare
nuovamente tutte quelle
sensazioni.
La
brezza che mi sfiorava il collo...
...
il calore della mano di Kairi...
...
il suo profumo...
...
il suo sorriso.
“BETA
Chi... ti devo la mia vita per ciò che hai
fatto!” ammisi io alla giovane ragazza,
lasciandola completamente di
stucco “Se non fosse stato per te... forse non sarei
mai riuscito a scappare
dalle loro grinfie. Perdonami, nuovamente, se vi ho attaccato!”
“Io...
non c’è bisogno di ringraziarmi! L’ho
fatto con
piacere!” dichiarò lei, con
immensa soddisfazione, voltandosi verso
Kairi “All’inizio, quando ho sentito
quella voce, mi è venuto un grandissimo
spavento... perciò ho deciso di fidarmi del mio Cuore,
proprio come mi aveva
detto lei, mia regina... ed è andata bene!”
La
donna dai capelli rossi cinse le spalle di BETA Chi con
le sue braccia, avvolgendola in un caloroso abbraccio.
“Dragon
ha ragione... noi due ti saremo per sempre
riconoscenti!”
“O...
ok... adesso basta! Mi fanno ancora male i
muscoli!”
Kairi,
imbarazzata, lasciò subito andare la ragazza di BETA
Simon Kog, incominciando a massaggiarsi le spalle ed il collo.
L’allenamento di
Freezer, per una ragazza agli inizi nell’apprendimento della
lotta come lei,
doveva essere un vero strazio.
Durante
quel breve discorso, tutti gli altri si erano
allontanati e stavano provando ad estrarre un Key-Blade ciascuno dal
campo di
battaglia. Mi venne da ridere quando vidi Freezer intestardirsi con
uno,
cercando di tirarlo su con tutte le sue forze, senza successo.
“Ehm...
credete che questo valga come un successo o
no?”
“Io...
credo di no!” ammise Kairi,
dubbiosa,
quando rispose a Saitama il quale, nel tentativo di estrarre il suo
primo
Key-Blade, aveva letteralmente tirato su anche un gran bel pezzo di
terra “Non
si è estratto di sua volontà, per questo
è ancora incastrato”
“Ah...
che peccato!” esclamò scocciato
l’eroe,
provando a rimettere delicatamente l’arma estratta da dove
l’aveva strappata...
...
o, almeno, fece questo poco prima che Ai si
avvicinasse allo stesso Key-Blade, estraendolo senza il pezzo di terra
in più!
Era
un Key-Blade abbastanza piccolo, molto particolare, con
l’elsa affusolata e a scaglie, come quelle di un serpente. Il
pezzo più bello
dell’arma, tuttavia, era l’impugnatura, color
ambra, la cui lucentezza mi
lasciò del tutto senza fiato. Non sembrava aver subito le
intemperie del tempo,
per niente.
“Grazie
tante, Saitama!” disse soddisfatta la piccola
bambina, con la faccia di Saitama che si deformò in una
smorfia di pura
invidia.
“Ah-ha!
Eccoti qua!”
Anche
Tatsumaki era riuscita nell’impresa e, in compagnia di
Ai, stava tornando trionfante vicino a noi, con il suo nuovo Key-Blade.
Questo
era molto più simile a una lancia,
dall’impugnatura smeraldina e l’elsa
appuntita. Se quello di Ai era adatto a una battaglia a corto raggio,
quello di
Tatsumaki era adatto per gli attacchi ad ampiezza maggiore.
“E’
stato semplicissimo! Ho provato a usare la mia
tele-cinesi su tutti i Key-Blade nel campo di battaglia, e questo
è stato
l’unico a farsi estrarre! E tu?”
domandò l’eroina a Saitama, felice “Sei
ancora qui a bighellonare? Scommetto che non ci riuscirai mai!”
“PROVA
A RIPETERLO SE NE HAI IL CORAGGIO... ah...
l’ho trovato!”
Saitama,
a causa della frustrazione, aveva preso il primo
Key-Blade che aveva visto incastonato per terra e l’aveva
estratto senza
pensarci due volte, puntandolo verso Tatsumaki e rendendosi conto solo
dopo
qualche secondo di esserci riuscito.
L’arma
di Caped Baldy assomigliava a una normalissima chiave
di casa, semplicemente in versione maxi. Non aveva
un’impugnatura vera, e
l’unico modo in cui l’eroe riusciva a prenderla era
afferrare il punto più
largo del Key-Blade come se fosse un piatto. Decisamente scomodo,
compresi, ma
a dire il vero dubitavo che a Saitama potesse davvero servire un
Key-Blade.
“Niente
di così complicato, in fondo!”
affermò
Freezer, subito dopo aver trovato il suo. Era lo stesso sul quale si
era
impuntato fin dall’inizio, dall’impugnatura
violacea e dall’elsa chiara come
l’avorio.
Chissà
come era riuscito a farsi accettare dall’arma.
“Perciò
rimangono soltanto Simon, Cristal, Ub e
Midoriya” fece il conto Kairi, tenendo
d’occhio nostra figlia.
Mi
avevano spiegato che lei ed Emerald facevano, in realtà,
parte di una linea alternativa, la BETA, quella dalla quale provenivano
tutti
gli altri. I miei veri figli si trovavano al sicuro, sulla Terra,
controllati
dalla versione BETA della mia amata.
Cominciavo
a capire il motivo per il quale agli Dei non
piacevano i viaggi nel tempo. Incontrare una versione alternativa di te
stesso
non era certamente il miglior modo per evitare che il futuro cambiasse.
“Dragon... pensi che lei ci riuscirà?” mi domandò la mia amata, leggermente preoccupata.
[Riku's
Theme - KINGDOM HEARTS ORCHESTRA]
In
effetti, tra i quattro, lei sembrava quella più in
difficoltà, e stava andando alla cieca. Lei non aveva mai
sentito parlare di
Key-Blade in tutta la sua vita, nonostante sua madre fosse una Custode
eccellente. Trovavo normale che si sentisse leggermente spaesata.
“ACCIDENTI!
PERCHE’ MI BECCO SEMPRE LA SCOSSA?!”
urlò
BETA Cristal, decisamente furibonda.
Tipica
reazione adolescenziale, suppongo.
“Ci
penso io...” dichiarò Kairi,
comprensiva,
avvicinandosi alla giovane ragazzina mentre BETA Simon e gli altri si
avvicinarono a tutti noi con il loro nuovo Key-Blade in mano.
Midoriya
aveva certamente il Key-Blade coi colori più
variegati. Impugnatura a strisce bianco-rosse, manico azzurro e lama
bianca a
forma di stella. Ub non era da meno, con una lama molto più
simile a un
lecca-lecca che a un’arma da combattimento, senza una vera
impugnatura.
Da
quello di Simon, tuttavia, percepivo la maggior potenza.
L’elsa del Key-Blade era bianca, mentre l’elsa era
dorata, con bordi interno
neri. La guardia era circolare, ma spezzata in mezzo, mentre la parte
superiore
era decorata con tre cristalli rossi, uno nella base della lama e due
nei lati.
Vi era un buco a cuore sopra l’elsa e sotto il cristallo
centrale. La lama,
infine, era nera con bordi dorati e concavi, piena di bichi a forma di
rombo,
mentre la punta era un arco d’oro con tre spine dorate
all’esterno e tre nere
all’interno.
Mancava
soltanto l’alter-ego di nostra figlia.
Mi
voltai nuovamente verso BETA Simon e BETA Chi, cercando
di comprenderli fino in fondo. Mi erano sembrati subito molto simili a
quelli
che avevo conosciuto e coi quali avevo legato moltissimo.
“ALFA
Dragon... posso farti una domanda?” mi
chiese il primo, cogliendomi di sorpresa con il suo quesito “Cosa
è successo
alle due versioni di me e Chi della Dimensione ALFA?”
***
Trenta anni prima, nella Linea
Spazio-Temporale ALFA...
I preparativi erano stati
ultimati. Chi e Simon avevano preparato tutto l’occorrente
necessario per il
collegamento in diretta mondiale, mentre Alucard e Seras si erano
sfamati con i
corpi di alcuni farabutti dell’esercito musulmano, i quali
avevano provato a
far saltare in aria un orfanotrofio ancora pieno di bambini, nel quale
eravamo
stati fino a tre ore prima.
Quello di oggi era e doveva
essere l’atto finale di quella tremenda guerra, e non avrei
tollerato alcun
fallimento.
“Quanto manca?”
chiesi a
Chi, con impazienza.
“Tranquillo,
Dragon... tra un
minuto saremo in onda!” mi rispose lei,
allegramente “Pronuncerai il tuo
discorso di vittoria... e poi... tutto questo sarà finito!”
“Me lo auguro...
soprattutto
per voi due!” affermai io, riuscendo a imbarazzare
entrambi “Così
potrete sposarvi e andare in luna di miele! Mi raccomando. Mandatemi
tante foto
delle Maldive!”
“Cerchiamo prima di
zittire e
fermare quei due imbecilli che hanno fatto partire la Guerra! Poi, io e
Chi
penseremo a trovarti un buon partito!” si
vendicò Simon, scherzosamente “Comunque,
le preferisci coi capelli o senza? O, per caso, ti stanno iniziando a
piacere
gli uomini?”
“Non pensate a me...”
li
tranquillizzai io, stendendomi sulla mia sedia e stiracchiandomi
“... ciò
che farò, d’ora in avanti, sarà
viaggiare per il mondo e svagarmela! Ammirerò
tutto ciò che ho perso di vista in questi tremendi anni!”
Ne erano passati all’incirca
cinque, se non erro, dal giorno in cui quella guerra senza senso era
scoppiata.
Avevo conosciuto Simon e Chi in Giappone, e li avevo convinti delle mie
motivazioni. Anche loro, come me, desideravano la fine di quel
conflitto
suicida tra Cristiani e Musulmani, e mi erano stati di grandissimo
aiuto per
non perdere la mia ragione, cosa facile se eri il padrone di due mostri
succhia-sangue come Alucard e Seras.
Dentro quella villa sperduta
nelle campagne inglesi, la Terza Guerra Mondiale avrebbe cessato il suo
corso.
“Perfetto!
Siamo in onda, Dragon! Puoi cominciare!”
Davanti all’invito della mia
amica, presi un bel respiro e mi portai davanti alla tele-camera,
mostrando per
la prima volta il mio viso davanti a tutto il mondo. In quegli anni
avevo usato
un nome fittizio suggeritomi da Simon, ovvero Hunter Warrior, e avevo
indossato
una maschera identica a quella di un wrestler di nome Bray Wyatt.
Ora, però, non era
più
necessario celare la mia identità.
“Buonasera a tutti. So che in tanti non
conoscono le mie
gesta, pertanto mi presento. Il mio nome è Dragon Oronar, e
sono colui che, in
questi cinque anni, si è mostrato a voi con una maschera da
Fiend con il nome
di Hunter Warrior, mettendo a soqquadro i piani di entrambe le fazioni
partecipanti a questa guerra. Sono colui che comanda i vampiri Alucard
e Seras,
i quali hanno ubbidito a ogni mio singolo ordine. Quest’oggi,
io comunico al
mondo intero che la Terza Guerra Mondiale è giunta al
termine, senza alcun
vincitore. Del resto, cosa ci si poteva aspettare da un conflitto
apocalittico
come questo? Convinti dei vostri ideali, avete dato per scontato che il
mondo
dovesse essere solo bianco o solo nero, tutto questo per poter mettere
fine a
queste battaglie insensate. La condanna a morte dei Cristiani e dei
Musulmani è
giunta nel momento in cui avete deciso di sterminare tutte le altre
popolazioni
con religione diversa dalla vostra, finendo poi con lo scannarvi a
vicenda. Nel
momento in cui il vostro cuore si è lasciato corrompere
dall’odio e
dall’avidità, la vostra fine è stata
segnata per sempre. E’ stato a causa
vostra se io mi sono trovato costretto a intervenire con la forza.
Oggi, tutti
i soldati Cristiani e Musulmani che si sono rifiutati di deporre le
armi sono
morti. Da questo momento, chi si azzarderà a far scoppiare
una nuova guerra,
dovrà vedersela con il sottoscritto. Se i due comandanti di
entrambe le fazioni
sconfitte avessero il coraggio di mostrare il loro viscido volto in
pubblico,
lo facessero ora o che taccino per sempre!”
Simon, da dietro la cinepresa,
mi fece un segno di vittoria. Ci eravamo riusciti. Avevamo messo fine
alla
guerra!
Ora dovevamo soltanto aspettare
un collegamento da Washington e da La Mecca. Ero convinto, al cento per
cento, che quei due
farabutti sarebbero
usciti fuori dai loro nascondigli, senza celare le loro vere
intenzioni,
provando a rigirare subito la frittata.
“Simon... due
collegamenti
sono stati attivati sul nostro stesso Canale!” mi
avvisò sottovoce Chi,
preparando il necessario affinché potessi vederli e udire le
loro parole.
Eccoli lì. Di fronte al
televisore acceso dalla mia amica, poco sotto la cinepresa, vi stavano
Shane
Callaway e Mohamed Al-Hihal, rispettivamente il Presidente degli Stati
Uniti
d’America e il comandante dell’esercito
dell’ISIS.
[Colonna Sonora - SQUADRA ANTIMAFIA]
- Chi mai avrebbe
immaginato... che dietro alla nostra disfatta ci fosse lo zampino di
tre
giovani ragazzi. No... a dire il vero, era da tempo che aspettavamo di
parlare
con voi... Simon Kog... Chi Miura... e te, Dragon Oronar!
– affermò
Shane, cogliendomi di sorpresa.
Quindi loro conoscevano la
nostra identità già da un pezzo.
- Ci dica, signorino
Oronar... – lo seguì Mohamed,
con tono grave - ... come ci si
sente a essere la causa della morte di milioni di esseri umani?
–
“Gli unici colpevoli
di tali
morti, mi spiace affermarlo, siete proprio voi!”
dichiarai, senza alcuna
vergogna o traccia di pentimento nella mia voce “Dal
primo giorno in cui
sono diventato il padrone di Alucard e Seras, vi ho chiesto di cessare
il fuoco
e di porre fine al conflitto. Voi, invece di ascoltarmi, avete deciso
vigliaccamente di continuare a uccidere i civili dell’altra
fazione! Mi duole
ammetterlo... ma ve la siete proprio cercata questa sconfitta!”
- Non lo neghiamo...
quanto è avvenuto in questa guerra resterà una
macchia indelebile che sporcherà
per sempre il nostro futuro... – ammise
il comandante dell’ISIS,
dichiarando però - ... tuttavia... non
credere che il conflitto sia già
giunto al termine! –
- Cristiani e
Musulmani,
ormai, sono del tutto incompatibili –
affermò il Presidente degli Stati
Uniti, puntando il dito verso la sua cine-presa – Troppo
odio circola nei
cuori dei nostri popoli, Troppo sangue è stato versato...
non interromperemo la
Guerra solo perché ce lo ordina un miscredente con manie da
Dio! –
Scossi la testa, del tutto
contrariato ma anche divertito dal loro vano tentativo di lavarsene le
mani.
Quindi, per loro, ero io quello che si atteggiava da Dio. La loro mente
era
deviata fino a quel punto, a causa della loro avidità.
“Parlate proprio
voi, che
avete sterminato il popolo Ebraico solo perché si trovava
nei territori che più
vi interessavano! Non solo loro... gli Induisti, i Buddisti... avete
sterminato
tutte le religioni diverse dalle vostre solo per saziare la vostra fame
di
ricchezza terrena! La verità è che questa guerra
è nata solo per scopi
territoriali e ricerca di benessere economico. Gesù o Allah
non c’entravano un
cazzo in tutto questo”
- Non neghiamo
nemmeno
questo – ammise Shane, ancora una volta,
confessando anche quella
verità – Chi riusciva a
conquistare Gerusalemme guadagnava non soltanto
una posizione strategica per far cessare la guerra... –
- ... ma avrebbe
ottenuto
tutte le sue ricchezze artistiche e religiose, dal valore inestimabile!
– lo seguì a ruota Mohamed – Avrebbe
permesso al vincitore di cancellare
per sempre l’esistenza del proprio avversario distruggendo il
passato della
Religione avversaria, distruggendo le sue fondamenta fisiche ma,
soprattutto,
filosofiche! Una cosa, tuttavia, dobbiamo confermarla tutti... il tuo
intervento, Dragon Oronar, non era affatto necessario!
–
Questa frase non piacque per
niente a Simon e Chi, con quest’ultima che
abbandonò la sua postazione,
portandosi davanti alla nostra cine-presa e urlando a squarciagola con
l’intento di rispondere ai nostri nemici per le rime.
“NON ERA
NECESSARIO?! SE
DRAGON NON FOSSE INTERVENUTO, NON CI SAREBBE STATO UN VINCITORE IN
NESSUN CASO!
SE DRAGON NON AVESSE DECISO DI FERMARE QUESTO CONFLITTO...
L’INTERA RAZZA UMANA
SI SAREBBE...”
- ... estinta?
Smettiamola
con questa favola della buonanotte! La guerra esiste per risolvere
conflitti
impossibili d’attenuare con le parole, e non hanno mai
portato ad alcuna
estinzione! Sai perché, Chi Miura? Perché la
Guerra, per essere tale, necessita
di un vinto ma, soprattutto, di un vincitore! Non importa se, al
termine della
Terza Guerra Mondiale, ci fosse un solo sopravvissuto... se questo
sarà un
Cristiano, allora la vittoria andrà a questi ultimi!
–
- ... e lo stesso
vale per
i Musulmani! –
“Voi siete
semplicemente
senza cervello!” confermò tuttavia Chi
la mia ipotesi, arrabbiandosi ancora
di più “Per continuare a esistere, la
razza umana necessiterebbe sempre di
un uomo e di una donna per procreare! Se sopravvivrà
soltanto uno... la vostra
vittoria sarebbe futile!”
- Non lo sarebbe,
grazie
alla scienza! Le nostre tecnologie ci permettono di usare la
pro-creazione
artificiale in ambito medico, per coloro che lo desiderano, e...
–
Iniziai a scuotere la testa,
ancora una volta, infastidito dai loro ingenui modi per giustificare i
loro
mezzi. Puntavano, scioccamente, a un dominio totale della loro fazione,
un
concetto troppo surreale e lontano dalla vita vera. Non avrebbero mai
ottenuto
ciò che desideravano, perché nessuno avrebbe
permesso loro di ottenerlo.
- ... e
così, finalmente
avremmo potuto ottenere una società Perfetta, senza alcuna...
–
“Basta
così... state
delirando” interruppi immediatamente Shane,
deridendolo “Siete entrambi
due deviati di mente, da ricoverare in un ospedale psichiatrico”
- Vedo che non sei
in
grado di comprendere sino in fondo la magnificenza della Terza Guerra
Mondiale,
giovane Oronar. In effetti, il nostro piano sarebbe andato tutto
liscio... se
non fossi arrivato tu! –
Era tutto inutile. Quei due
erano andati fuori di testa. Non mi restava altra scelta che chiamare i
miei
vampiri e ordinare loro di togliere di mezzo Shane e Mohamed, prima che
i loro
ideali potessero deviare qualche altro innocente, causando un altro
conflitto
inutile.
- Ci dica, Dragon
Oronar... – seguì al volo
Shane le parole del suo avversario,
accennando anche un ghigno a dir poco diabolico - ...
lei davvero pensa
che il mondo intero accetti la sua decisione senza alcuna protesta?
Pensi di
essere una vittima dei nostri schemi, quando la verità
è che tu sei mille volte
peggio di noi! Ti vanti di aver salvato milioni di vite, ma saresti
disposto a
uccidere tutti coloro che la pensano diversamente da te!
–
- E’ vero.
I Cristiani e i
Musulmani hanno perso tutti i loro soldati... ma questo, che ti piaccia
o meno,
è colpa tua! Se veramente desideravi vivere pacificamente il
resto dei tuoi
giorni, la miglior scelta che avresti dovuto compiere era quella di
restarcene
nascosto... o unirti a una delle fazioni! Invece hai commesso
l’errore più
grave... ti sei trasformato in un carnefice! Invece di continuare a
fermarci
con la pace, hai agito con la guerra! Perciò
sì... Cristiani e Musulmani non
combatteranno tra loro per un bel po’. La guerra,
però, non è conclusa...
–
Oh no.
Non avevano per caso...?
- E’ dal
giorno in cui ci
hai messo i bastoni tra le ruote che noi due abbiamo trattato un
armistizio tra
Cristiani e Musulmani, con un solo e unico scopo... allearci per
scacciare la
minaccia rappresentata dai vampiri Alucard e Seras!
–
Ok. Era ufficiale. Quei due
erano dei completi idioti! Speravano davvero di poter mettere in
difficoltà due
vampiri?
- Ovviamente, non
siamo
così sciocchi da combattere direttamente contro di loro.
Nessun’arma è in grado
di ucciderli... almeno così pensavamo... fino a quando non
abbiamo conosciuto
loro! Voglio farti una domanda, Dragon Oronar... dove pensi siano
finiti i tuoi
compagni demoniaci? –
Chi e Simon si guardarono negli
occhi, in preda al panico, ma io ero più tranquillo che mai.
Il legame tra me e
i due vampiri era ancora attivo e i due non erano certamente in
pericolo di
vita. Se non erano tornati, molto probabilmente, era perché
erano stati
trattenuti.
“Non sarà
con la paura e le
insinuazioni che riuscirete a sconfiggerci!”
affermai io, per nulla
terrorizzato “Mi basta dare un comando, anche se si
trovano a centinaia di
chilometri dal sottoscritto... e voi siete spacciati! Non ve lo
ripeterò una
seconda volta... se oserete continuare questo conflitto, voi due lo
pagherete
con la vita!”
Non potevo essere più chiaro
di
così. Non esisteva nessuno in grado di...
- Era la tua ultima possibilità di redimerti per i tuoi peccati, Dragon Oronar... – dichiarò sconsolato Mohamed, scuotendo il capo - ... non ci sarà perdono per la tua anima, all’Inferno. E’ giunta l’ora di pagare per la tua arroganza! Attaccateli... SPIRITI EROICI! –
[Sotto
Copertura - SQUADRA ANTIMAFIA]
Non ebbi il tempo di reagire.
Una figura minuta sbucò dalla finestra e affondò
una spada invisibile dentro al
mio petto dopo essersi gettata al mio attacco. Era un colpo mortale e
me lo
aveva inferto una giovane ragazzina bionda con indosso
un’armatura.
Simon e Chi non fecero in tempo
a rendersi conto dell'attacco nei miei confronti. Una lunga lancia
rossa infilzò il ragazzo,
mentre una donna dai lunghissimi capelli lillà
affondò i suoi canini nella
giugulare di Chi, sgozzandola e bevendone il sangue senza curarsi degli
spasmi
incontrollabili della sua vittima.
Chi erano quei figli di puttana?
Non li avevo mai visti combattere in guerra.
L’unica cosa di cui ero certo era la loro
immensa forza sovrumana.
Ero stato uno sciocco. Avevo
immaginato che le loro intere forze si sarebbero concentrate solo sui
due
vampiri, non che avrebbero provato ad attaccarmi quando ero sprovvisto
della
loro protezione. Il fatto più grave, tuttavia, era un
altro...
- Senza il loro
padrone...
i due vampiri accetteranno solo uno tra noi come il loro nuovo capo!
–
La mia bocca si riempì del
mio
sangue, mentre dello stesso liquido si era imbrattato anche il mio
vestito. Il
dolore era insopportabile.
Merda. Sapevano anche quello?
Chi glielo aveva raccontato?
- Ora la Guerra
è finita!
– annunciò Shane, mentre io crollai per terra dopo
che la mia assassina tolse
l’arma del delitto dal mio ventre.
Ormai in fin di vita, mi voltai
un’ultima volta verso i miei amici. Simon aveva subito perso
la sua vita, e
colui che l’aveva ucciso aveva estratto la sua lancia dal
cadavere. Si trattava
di un uomo dai capelli azzurri, con indosso un’armatura blu e
due pendenti sul
suo orecchio.
La povera Chi, invece,
nonostante i suoi tentativi di liberarsi, stava sempre più
perdendo le forze e
la sua nemica l’aveva ormai quasi dissanguata del tutto.
Persino un leone
avrebbe avuto più pietà di quell’arpia.
La mia amica, prima di morire
agonizzante, riuscii a rivolgermi un ultimo sguardo esalando il suo
ultimo
respiro.
“Simon... Dragon...
perd...”
CRACK!
SLASH!
SPLAT...
SPLAT...
Una testa era voltata verso il
mio corpo morente. Era quello della donna che aveva ucciso e
dissanguato Chi.
“RI-RIDER!”
urlò, in
preda al panico, l’assassino di Simon, prima che una mano
perforasse il suo
petto, strappandogli il cuore e stritolandoglielo senza alcuna
pietà.
Efficienti come sempre. Un
semplice comando mentale, e quei due mi avevano raggiunto subito.
“LANCER!”
urlò colei che
aveva tentato di uccidermi, altrettanto sconvolta, quando si rese conto
di chi
fossero stati gli assassini dei suoi compagni.
- SABER! SABER! COSA
SUCCEDE?! – provarono a chiamarla Shane e
Mohamed dalle loro postazioni
dall’altra parte del mondo, ma lei non poteva rispondere
loro, troppo scioccata
dalla presenza dei due mostri assetati di sangue.
“Impossibile... come
avete
fatto a raggiungerci così in fretta?! Gli altri quattro
avrebbero dovuto...”
“Se parli di quella
donna con
le orecchie a punta, di quel ragazzo dai capelli biondi, di
quell’uomo dai capelli
argentati e il cappotto rosso...” le
rivelò Alucard, leccandosi le labbra “...
e, infine, di quel gigante tutto muscoli, ti informiamo che hanno fatto
una
fine orrenda!”
“... e i loro padroni li hanno seguiti! Slurp!” confermò Seras, portandosi vicino al corpo di Rider, affondando i suoi denti dentro al petto del cadavere e bevendone il sangue in meno di dieci secondi, vendicando così l’atroce morte della mia amica “Pensavate davvero che quelle sciocche armi bastassero a sconfiggerci?”
[L'Aquila
- SQUADRA ANTIMAFIA]
La ragazza chiamata Saber
cominciò ad arretrare, orripilata. Persino i due farabutti
in tele-visione
erano sbiancati per la paura.
Cominciai a tossire
pesantemente, e altro sangue fuoriuscì dalla mia bocca. Mi
restavano sì e no
altri cinque minuti di vita. Non provai nemmeno a controllare le
condizioni in
cui versavano i cadaveri di Simon e Chi.
Le
uniche due ancore che mi avevano permesso
di rimanere umano erano state spezzate e separate dal mio cuore,
lacerato sia
fisicamente che interiormente.
“Non avreste dovuto
tirarmi
questo giochetto...”
Con una forza che neanch’io
sapevo di possedere, mi alzai e mi portai davanti alla causa della mia
futura
morte. Non osavo nemmeno lontanamente immaginare a quanto la mia faccia
si
fosse deturpata per colpa della mia sete di sangue. Mi bastò
la reazione di
Saber, che fu costretta a tapparsi la bocca con una mano, a farmi
intendere che
la mia anima, ormai, aveva cessato di essere umana.
Dall’esterno della casa,
riuscivo a udire moltissime voci. Come era prevedibile, in molti
avevano subito
intuito dove mi ero nascosto e ci avevano raggiunto. Furono le loro
urla di
rabbia, tuttavia, a rendermi ancora più furioso e carico di
odio.
“BRUCIATE LA CASA!
QUEI DUE
FARABUTTI DEVONO SPARIRE!”
“MALEDETTO HUNTER
WARRIOR!
PER COLPA TUA, IL MONDO E’ CADUTO IN ROVINA! DOVEVI LASCIARCI
STARE!”
“PERCHE’
HAI TRADITO I
CRISTIANI, PUR ESSENDO UNO DI LORO?! DOVEVI AIUTARCI A STERMINARE I
MUSULMANI,
VENDICANDO GLI ATTENTATI NEI NOSTRI CONFRONTI!!!”
E io che speravo, con tutto il
cuore, di non trovarmi di fronte a persone così ingenue. Si
erano fatte fare il
lavaggio del cervello e la loro mente viaggiava in un loop impossibile
da
invertire con le buone.
Nel mentre, Saber, si era
nuovamente portata davanti ai due vampiri, pronta a combatterli.
“Voi due... NON LA
PASSERETE
LISCIA! EX-CALI... AAAAAAAAAAAAAAAAAAAHHHHHHHHHHHHHHHHH!!!”
Seras non le dette mai il tempo
di sferrare il suo attacco. Il braccio con il quale Saber impugnava
l’arma
venne divelto dalla mia vampira con una mano, e spezzò la
lama invisibile con
un calcio prima di divorare l’arto monco della sua
avversaria, davanti al mondo
intero.
L’urlo della spadaccina aveva
ammutolito tutti coloro che si trovavano all’esterno. Solo
due voci avevano
intonato il nome della ragazza, probabilmente perché la
conoscevano.
Saber aveva perso tutta la sua
volontà di combattere, ormai disarmata e ferita a morte.
“Tu... per colpa
tua... i
miei amici sono morti. ERANO DUE RAGAZZI PER BENE CHE VOLEVANO LA PACE!
COME
AVETE POTUTO FARLO!?”
La ragazza, impotente, dinanzi
allo strapotere dei suoi nemici, a ogni mio passo indietreggiava
terrorizzata,
ma la sua breve corsa raggiunse il culmine quando si trovò
schiena contro
schiena contro il muro...
... faccia a faccia con il
sottoscritto, il quale aveva recuperato un pezzo della sua invisibile
spada!
“No... non farlo...
ti
scongiuro...”
“Perché
dovrei lasciarti in
vita? Così potrai continuare a seguire gli ordini di quei
due farabutti?”
“Io... non ho altra
scelta...
se non vi fermo... per la Terra non ci sarà un futuro”
“SEI TU CHE HAI
CANCELLATO
QUEL FUTURO, LURIDA FIGLIA DI PUTTANA! NEL MOMENTO IN CUI LI HAI
APPOGGIATI, CI
HAI CONDANNATI TUTTI A MORTE!!! LI SENTI, FUORI DALLA FINESTRA? QUEL
CORTEO DI
IDIOTI SI UCCIDERA’ DA SOLO SE QUALCUNO NON LI
FERMERA’! CRISTIANI... MUSULMANI...
SIETE ESSERI UMANI COME ME, SIAMO TUTTI UGUALI, UN’UNICA
REALTA’! PERCHE’
NESSUNO RIESCE A VEDERLO?!”
“Dragon. Non
è colpa sua”
Alucard si avvicinò a me, divertito dalle mie condizioni
“Lei è soltanto uno
Spirito Eroico. E’ un omuncolo che obbedisce soltanto agli
ordini del suo
padrone... lei non potrà mai capire quello che provi.
Nessuno proverà a capirlo”
“Alucard... cosa...?”
“Tu non sei esente
da colpe,
mio padrone. Tu hai ragione nell’accusare le due persone
dietro quelle
tele-camere... ma anche loro hanno detto una cosa molto giusta. Hai
sbagliato a
uccidere tutti quei soldati. Hai sbagliato a cercare di fermare quel
conflitto
con la forza. Ti sarebbe bastato rimanere in disparte, senza voler
uccidere
nessuno, magari salvando soltanto coloro che non desideravano la
guerra...
invece, quel giorno, tu hai accettato di diventare il mio Padrone!”
Sbiancai, davanti alle sue
parole, orripilato dalle affermazioni di Alucard, il quale
però continuò a
inveire su di me.
“Guerra e Pace sono
esattamente come l’Oscurità e la Luce, come lo Yin
e lo Yang... opposti e
separati, ma che non possono esistere l’uno senza
l’altro. Tuttavia, non esiste
un via a metà tra di loro. Nel momento in cui hai accettato
di diventare il mio
padrone, tu hai usato il tuo nuovo potere per convincere i tuoi nemici
ad
arrendersi, ma questo non avrebbe mai portato alla fine delle
ostilità. Le hai
soltanto insabbiate, momentaneamente, fino al giorno in cui qualcuno
non avrebbe
cercato di fermarti. Tu, Dragon Oronar, ti sei atteggiato da Dio di
questo
pianeta... e lo stesso pianeta, adesso, ti sta ripudiando... ti sei
condannato
a morte da solo!”
Quello che aveva perso la
volontà di combattere, stavolta, ero io. Crollai nuovamente
in ginocchio, di
fronte a Saber, la quale tirò un lungo sospiro di sollievo.
La consapevolezza
di ciò che avessi realmente compiuto con le mie azioni
cominciò a gravare sul
mio cuore, portandomi letteralmente alla pazzia.
Come avevo potuto trasformarmi
in un mostro simile? Ero stato cieco fino a quel punto? Avevo portato
la razza
umana all’Auto-Distruzione totale!
Mi restavano sì e no tre
minuti
di vita.
“Ormai il danno
è tratto...
devo solo decidere se dare il colpo di grazia a questo mondo moribondo
oppure
no... è questo che mi stai dicendo, Alucard?”
Davanti alla risposta
affermativa del vampiro, Saber sbiancò letteralmente e si
inginocchiò davanti a
me, in preda al panico.
“Non... non vorrai
continuare
con il tuo piano?”
“No...
l’ho cambiato... se
non posso fermarvi con le mie sole forze da buono... tanto vale
trasformarmi
nel cattivo peggiore di tutti e sterminare per sempre la razza umana!”
“NO! DRAGON! NON
PUOI FARLO!”
“Troppo tardi,
Saber... ormai
ho finito di restare cieco. Che io vi fermi o meno, Cristiani e
Musulmani si
uccideranno a vicenda. Tutte quelle stupidaggini dette da Shane o
Mohamed sono
cazzate... loro desiderano soltanto ottenere un potere assoluto e non
gliene
frega un accidenti di chi si sacrificherà per i loro culi.
Loro desiderano
soltanto una cosa... sopravvivere solo con la loro famiglia”
“MI DISPIACE! SO CHE
E’ COLPA
NOSTRA SE I TUOI AMICI SONO MORTI, MA...”
“... no... la colpa
è mia...
io li ho trascinati in questo inganno...”
“ERI... tu eri da
solo...
solo contro tutti...” continuò
imperterrita Saber, cominciando a piangere
disperata “... non è vero che non posso
capirti, Dragon. Tu... tu volevi
soltanto che nessuno morisse più per colpa della guerra. Tu
speravi di fermare
tutto questo, ma eri da solo e senza potere. Anche io ho perso tanti
miei
amici, anche se volevo salvarli tutti... so cosa si prova. Ma quello
che vuoi
fare, non risolverà la situazione. Provare a uccidere tutti
quanti non li
fermerà, Dragon. Odieranno ancora di più i propri
nemici...”
“Basta, Saber...
ormai...”
“... io... io posso
curarti,
se lo desideri!”
La guardai dritta negli occhi,
incredulo e senza parole.
“Io... io possiedo
poteri
curativi. Mi basterà usare il potere del Fodero di
Ex-Calibur e rigenerare le
tue ferite. Forse posso perfino rigenerare le ferite dei tuoi amici, se
sono
ancora vivi. Ma ti scongiuro.... non uccidere altre persone innocenti.
Se
vuoi... potrai uccidere anche me, dopo che vi avrò curato!
In questo modo,
Cristiani e Musulmani non potranno più ucciderti, con la
protezione di Alucard
e Seras!”
I miei vampiri erano rimasti
completamente spiazzati, esattamente come me. Che storia era quella?
Saber
stava mostrando una propria volontà? Sembrava di
sì, a giudicare dalle proteste
di Shane e Mohamed.
- SABER! COME OSI
TRADIRE
IL TUO STESSO PIANETA?! ABBIAMO UCCISO IL TUO PRECEDENTE PADRONE,
RUBANDOGLI I
SUOI INCANTESIMI DI COMANDO, SOLO PER COMBATTERE CONTRO ALUCARD E SERAS!
–
- PERCIO’
NON PERDERE TEMPO E UCCIDILI! OBBEDISCI AI NOSTRI ORDINI!
–
Molte scariche elettriche
percorsero il corpo della spadaccina, la quale inarcò la
schiena a causa degli
spasmi.
“Dr... Dragon...
aaaaahhhhh... sbrigati... prima che l’Incantesimo di
Comando... AAAAAHHHHH!”
***
“Non
ricordo più nulla, da lì in poi. Restai di
sasso quando scoprii che ero sopravvissuto.
Solo Alucard e Seras mi
raccontarono tutti gli avvenimenti seguenti. Saber fu in
grado di curarmi, e
stava per guarire anche le vostre versioni dei miei amici quando,
improvvisamente, lei sparì alla nostra vista. Shane e
Mohamed avevano usato
tutti i loro Incantesimi di Comando, mettendo fine alla sua vita.
Questo mi
aveva fatto nuovamente impazzire... e detti ai miei vampiri
l’ordine di
sterminare la razza umana. Il capo dei Cristiani e quello dei
Musulmani
avevano ragione. Potevano aver commesso tutte le colpe di
questo mondo, ma
io diventai cieco per colpa del mio stesso potere” finii
di raccontare
io a BETA Simon e BETA Chi, spiegando loro “Quando
vi ho visti, davanti
ai miei occhi mi sono tornati in mente quei momenti... e i vostri volti
si sono
mutati in quelli di Shane e Mohamed. Mi spiace avervi fatto
pensare al
peggio... Simon e Chi erano due dei miei più cari
amici, ed erano tutto
tranne che cattive persone!”
I
due giovani tirarono un sospiro di sollievo. Anche in loro
percepivo bontà che sprizzava da tutti i pori.
“Che
bello! Allora mi sono preoccupata per nulla!”
ammise BETA Chi, con il volto colmo di gioia “Temevo
che la Chi del Futuro
fosse malvagia e che stesse ingannando la Regina! Allora i vostri figli
sono in
ottime mani!”
Davanti
a quell’affermazione, io rimasi senza parole, ma
avevo notato anche della confusione nelle sue parole. Si vedeva da un
miglio
che avesse avuto qualche dubbio al riguardo della mia storia, e non ne
capivo
il motivo.
Quando
feci più attenzione alle sue parole, sgranai gli
occhi scioccato.
“Un
momento... AVETE INCONTRATO UNA CHI NELLA MIA DIMENSIONE?!”
“Già!
Si trovava a Cair Paravel, ed era viva e vegeta!”
mi confermò la ragazza di BETA Simon, raggiante “E’
la baby-sitter di tuoi
bambini!”
Sarei
voluto saltare in aria per la gioia, ma la ragione mi
riportò coi piedi per terra. Troppe domande mi stavano
frullando nella testa,
in quel momento...
...
perchè
Alucard e Seras non mi avevano detto nulla a
riguardo della sopravvivenza di Chi? E se mi avevano nascosto
qualcos’altro? Forse era quello il motivo per il quale BETA
Chi
non aveva creduto fino in fondo alla mia storia!
“SMETTILA!
NON SEI MIA MADRE! LASCIAMI STARE!!!”
“CRISTAL! ASPETTA!!!”
[Malefica's
Theme - KINGDOM HEARTS ORCHESTRA]
Tutti
i presenti si voltarono verso Kairi e la versione
adolescente di mia figlia, la quale aveva iniziato ad allontanarsi, in
lacrime, verso
l’enorme canyon davanti ai nostri occhi. Raggiunsi senza
perdere tempo la mia
donna, la quale era più distrutta che mai.
“Che
è successo?”
“Cristal
non è stata accettata da nessun Key-Blade”
mi rispose Kairi, mentre anche tutti gli altri ci raggiungevano senza
perdere
alcun minuto “E’ strano, anche
perché il suo Cuore è di Pura Luce come il
mio e quello di Chi. Ho provato anche a offrirle il mio... e
lì avete visto
la sua reazione...”
“Tipico
comportamento adolescenziale” si
affrettò
subito a rassicurarla Tatsumaki, capendo subito il vero problema dietro
il
comportamento di BETA Cristal “Si è
sentita umiliata nel momento in cui le
hai offerto una strada più semplice, come se da sola non
sarebbe mai stata in
grado di essere accettata. Non è così
che rasserenerai il cuore di una
giovane ragazza caparbia come lei...”
“Io...
io volevo soltanto esserle di aiuto... sniff...”
iniziò a singhiozzare Kairi, rivolgendosi a me e BETA Chi,
ferita nell’animo “...
e ora Cristal non vuole nemmeno vedermi... sniff...”
“Scherzi,
Kairi?! Crescere un’adolescente è
un’impresa
titanica per chiunque, non solo per te!”
la rassicurai io,
abbracciandola con affetto.
“Dragon
ha ragione!” affermò subito BETA Chi,
tranquillizzandola “Lei non pensa queste
cose per davvero! Cristal è tua
figlia, e ti vuole...”
“... non
è così...”
Rimasi
letteralmente senza parole davanti all’uscita di BETA
Simon, che si beccò un’occhiataccia anche da parte
della sua ragazza.
“SIMON!
RIMANGIATI SUBITO QUELLO CHE...”
“Non posso, Chi.
Kairi non è la madre
di questa Cristal... nessuna delle due ha legami biologici con lei!”
Stavolta
sì che tutti rimanemmo sbigottiti davanti alle
parole del guerriero cacciatore. Kairi...
...
BETA Kairi non era la madre biologica di BETA
Cristal?!
“Nel
suo sangue non circola il tuo genoma, Kairi”
confermò BETA Simon, rammaricato “Non so
se Cristal ne è al corrente o
meno... ma questo potrebbe anche spiegare il motivo per il quale ha
reagito in
quel modo”
“Simon...”
si voltò Ai verso suo fratello adottivo,
con sguardo accusatore “... questa non mi
sembra una rivelazione da fare
su due piedi! Possono esserci tante spiegazioni dietro al comportamento
di BETA
Cristal, anche più banali!”
“A
prescindere da ciò, conviene cercare subito BETA
Cristal” dichiarò Midoriya, preoccupato
“Non vorrei che qualche
nemico provasse a catturarla!”
Simon
stava per incamminarsi verso il canyon, ma con nostra
grande sorpresa venne fermato da tre donne...
...
Chi, Ai e Tatsumaki!
“A
parlare con BETA Cristal ci andrò io!”
dichiarò
Tatsumaki, freddando il giovane con lo sguardo “Se
ci andassi tu, diresti
un’altra cavolata e la faresti arrabbiare ancora di
più!”
BETA
Chi e Ai annuirono all’unisono, arrabbiate con BETA
Simon, dando ragione all’eroina di classe S. Il volto del mio
nuovo amico
divenne la copia sputata di quello di Saitama. Il pelato, per
compassione, gli
poggiò una mano sulla spalla.
“Verremo
noi con te” affermai, affiancato dalla mia
ragazza, e Tatsumaki ci rivolse un sorriso rassicurante.
All’inizio
quella donna mi era sembrata tutto tranne che
alla mano. Con quei gesti, tuttavia, mi stavo ricredendo sul suo conto.
Non
perdendo altro tempo, tutti e tre iniziammo a correre
all’impazzata verso il canyon, per cercare di recuperare BETA
Cristal.
Il
peso della rivelazione di Simon, tuttavia, si sentiva
eccome, anche perché vi stava un particolare argomento del
quale dovevo parlare
a Kairi...
...
quello riguardante la nostra Cristal, quella della
Dimensione ALFA!
***
Sopra
uno dei tanti canyon...
DIABLO
“Nessuno
di voi sa che fine abbia fatto Lilith-Sama?”
“Nessuno,
mio signore...”
Scossi
la capo, leggermente infastidito. Ero in compagnia di
Glacial e di tutti i restanti Deadly Sins, su un dirupo del Cimitero
dei
Key-Blade. Da quando la loro compagna era stata uccisa, tutti e sei
sembravano
leggermente scossi. Erano stati in grado di affrontare e imprigionare
gli
angeli, ma nonostante ciò una di loro aveva subito una
cocente umiliazione per
mano di due pretendenti al ruolo di Dio Supremo. Non solo. Aveva subito
ferite
perfino da una stupida mocciosa alle prime armi!
Poveri
idioti. Non avevano intenzione di rivoltarsi
contro di noi, spero?!
“Sta
tranquillo, Diablo-Sama... sono qua!”
Lilith
era appena tornata, come se nulla fosse. Era in
compagnia degli altri due assenti, ovvero Cell e Hinode, i quali
sembravano
pronti per la battaglia.
“Dove
siete andati a cacciarvi, voi tre?”
domandò loro Glacial, minaccioso.
“A
controllare la situazione su Hearts, nella Dimensione
ALFA” rispose l’androide, con fermezza
“I guerrieri che hanno
abbandonato questa dimensione sono giunti lì sani e salvi.
Perché lo chiedi?”
“Perché
mi dici?”
Il
ceffone improvviso di Glacial nei confronti dell’androide
perfetto sul suo viso rimbombò per tutta la vallata,
facendomi rabbrividire per
la paura.
“NON
VI ERA STATO CHIESTO DI UCCIDERLI DURANTE IL
TRAGITTO, RAZZA DI INCOMPETENTI?!”
Il
volto di Cell era illeggibile. Era impossibile
comprendere cosa stesse passando per la sua mente, ma era saggio non
provocarlo
ulteriormente. Dovevo fermare quell’imbecille di Glacial,
prima che commettesse
una sciocchezza.
“Devono
aver avuto le loro buone ragioni per non farlo”
lo calmai immediatamente io, voltandomi nuovamente verso i tre,
cercando le
dovute spiegazioni...
...
le quali giunsero senza attendere oltre.
“Lui
ci ha ordinato di non attaccare le
navicelle in viaggio” ammise Hinode, senza alcuna
vergogna “Ci ha
semplicemente chiesto di controllare dove si sarebbero diretti...”
“Perciò non provare nuovamente a metterci le mani addosso, Glacial Gelo!” lo minacciò Lilith, con durezza “Sei stato molto fortunato a poter tornare in vita... ma prova ancora a comportarti in questa maniera e non garantirò la tua sicurezza!”
[Crimson
Blaze - BEST OST IN THE WORLD]
Glacial
stava nuovamente per ribattere, quando Lilith
aumentò drasticamente la sua aura per chiarire fino in fondo
la serietà della
sua minaccia. Tutti quanti decidemmo saggiamente, anche il figlio del
Dr. Gelo,
di non provocarla.
La
Regina dei Demoni era già parecchio nervosa di suo. Il
fatto che Zero fosse affidato al nostro momentaneo capo la rendeva
molto
instabile.
Avevo
un solo modo per controllare la rabbia di Lilith, ed
era confinarla all’interno di una speciale barriera
anti-demoni, la stessa che
aveva costretto Majin Buu al letargo forzato. Avendo lei le cellule di
quell’essere (lo stesso valeva anche per gli altri demoni),
quella barriera
avrebbe sicuramente fatto effetto sulla regina.
Solo
questo ci permetteva di tenerla sotto controllo. In
caso contrario, non ne sarei mai uscito vivo in un combattimento a pari
livello
contro di lei.
Quando
avevo cominciato quella battaglia cruenta contro il
Regno di Hearts, dieci anni prima, mai mi sarei immaginato di dover
sottostare
nuovamente agli ordini di un altro essere pericoloso. Avevo perso degli
uomini,
durante quella guerra logorante, ma l’esercito della regina
era stato decimato
grazie a ciò.
Lui.
Quel farabutto aveva distrutto tutti i miei
piani di conquista, prendendosi tutti i meriti. Ero diventato, assieme
a
Glacial, il più debole del nostro originale gruppo ed ero
certo che, ben
presto, si sarebbero tutti rivoltati contro di me.
Tra
tutti loro, quella che più mi impauriva era Lilith ma,
in particolare, ero preoccupato per la sua instabilità
mentale. Fui in grado di
convincerla a collaborare con me solo perché Zero si era
fatto ingannare dal
sottoscritto per primo, accettando la fuga da quel varco che io avevo
‘magicamente’ fatto apparire, anche grazie
all’aiuto del mio capo, davanti a
lui. Se Zero non era più in mio possesso, lei diventava
incontrollabile.
Nemmeno
le Sfere del Drago sul mio bastone mi avrebbero
permesso di recuperarlo se l’avessimo perso di vista. Avrei
dovuto agire con
cautela sino alla fine.
“A
proposito... ci sono giunte novità
dell’ultimo
minuto!” ci rivelò Hinode, con
grandissima soddisfazione “A quanto
pare, le Custodi Accettate Completamente dal Key-Blade su questo
pianeta non
sono due... ma addirittura tre!”
Tre?!
Che storia era questa?
“A
quanto pare, anche la figlia di Kairi ha ereditato
la volontà di un Key-Blade, durante il soggiorno su
Tournament Planet... e non
uno qualunque!” ammise Lilith, per niente
preoccupata “Lui ha
cambiato tutti i piani... per ora
scordatevi di attaccare il regno di
Hearts. Entro la fine di questa giornata, vuole una delle tre
in nostro
possesso!”
“Solo
una? Perché non recuperarle tutte e tre in un
colpo solo?” affermò invece
Glacial, sfrontatamente “Quell’imbecille
crede che non ne siamo capaci? Mi sono stufato di stare al suo gioco!
Prima
rapiamo sette Custodi Originali, prima potremo...”
“...
l’imbecille sei tu, Glacial” lo
rimproverò
Pride, puntandogli il dito contro e dicendo “Non ci
servono semplici
Custodi... ma Principesse dal Cuore di Pura Luce, ancor meglio se sono
in grado
di padroneggiare un Key-Blade con il Marchio di Maestria. Tra le tre,
solo la
regina Kairi è a quel livello”
“A
dire il vero...” specificò
improvvisamente Lilith,
sogghignando divertita “... lui ci
ha semplicemente suggerito
di rapire una delle tre... non di prenderne soltanto una!
Non
solo... nessuno dei nostri nemici l’ha ancora
scoperto, ma quella giovane
ragazzina ha anch’essa un Cuore di Pura Luce, e possiede un
potere perfino
maggiore rispetto alle altre due! E’ molto
probabile... che lei sia il
Possessore del Key-Blade Originale, quello dal quale sono nati tutti
gli altri!”
Quella
frase fu in grado di ammutolire tutti i presenti, me
incluso. Quel Key-Blade? Quell’arma leggendaria capace di
soggiogare universi
interi?!
Non
potevamo lasciarla nelle mani di quella sciocca
incapace! Dovevamo rapirla!
“I
suoi ordini precisi sono stati questi! Tu e Glacial
affronterete Dragon e Kairi. Limitatevi a rapire la regina e non
provate a
combattere ad armi pari contro loro due insieme”
Dallo
sguardo di Glacial, intuii che lui avrebbe fatto
esattamente il contrario. Forse avrei fatto meglio a sacrificarlo per
approfittare di un’apertura dei miei nemici.
Mi
sarei finalmente liberato di un peso inopportuno, del
quale mi ero caricato contro la mia volontà.
“Gluttony
ed Envy si occuperanno di Simon e Chi... se
volete vincere, che uno di voi si prenda cura della ragazza da solo.
Sappiate,
però, che Freezer le ha iniettato una nuova versione dello
Yilar nelle vene, e
le ha fatto bere anche il Liquore di Glicine. Lasciate che sfoghi la
sua nuova forza
fisica e catturatela quando si troverà a corto di energie.
Colui che affronterà
Simon, cerchi di non strafare. Non sappiamo quanto la Fusione Anomala
tra lui e
questa sua nuova anima possa essere efficace. Ci manca solo che un
altro di noi
perda subito la vita”
“Aaaaahhhhh...
posso prendere io la ragazza?”
domandò Gluttony al suo amante “Quella
lì mi ha rubato le telecamere! Voglio
vendicarmi di lei e torturarla lentamente prima di catturarla!”
“Come
desideri... io tratterrò il suo amato!”
accettò
Envy, sicuro di se.
Poveri
idioti. Entro la fine di agosto, tutti loro sarebbero
morti per aiutare lui a ottenere il suo obiettivo.
Come potevano non
essersene ancora accorti?
“Hinode!
Tu ti occuperai di Cristal... non sarà
difficile, per te, viste le tue capacità!”
Il
ghigno assassino della figlia di Glacial e Malefica mi
fece venire letteralmente i brividi. Non invidiavo per niente
l’ingenua e pura
Cristal, anche perché tra lei e Hinode c’era un
passato molto oscuro.
Imparando
a conoscerla, ero certo di cosa avrebbe fatto la
strega all’adolescente non appena l’avrebbe rivista.
“Greed...
tu sai già che cosa fare... a te la scelta su
come attuare il tutto!”
“Ihihihihih...
allora credo che farò una capatina a
Roma... per recuperare e assaggiare il piatto più
prelibato della tavolata!”
affermò il demone, con uno sguardo così sadico
che avrebbe fatto venire i
brividi a chiunque.
Non
a me. Alcuni dei suoi gusti erano molto simili ai miei.
“Per
voi altri non c’è nulla... aspettate altri ordini
da
parte sua!” concluse la regina dei Demoni,
riferendosi a Cell, Pride, Sloth
e Wrath.
“E
tu, Lilith?” chiesi io, con curiosità.
“Rimarrò
in attesa anche io, ma nel Regno di Hearts.
Quando sarà il momento, mi farò avanti io stessa
per attuare la Nuova Fase del
suo piano”
Quella
sua risposta mi portò ancora più in confusione.
Cosa
significava tutto questo? Cosa puntava a fare quella
donna? Lui non poteva aver chiesto...
“Ah...
a proposito...” si affrettò ad
aggiungere la
sovrana, avvicinandosi a me e gonfiando la sua pancia “...
ieri questo
idiota ha provato ad affrontarmi. Questo è ciò
che ne è rimasto”
L’arpia
spinse ciò che portava nello stomaco fino alla gola,
rigurgitandola disgustosamente nel palmo della sua mano. Quando mi resi
conto
di cosa fosse, sbiancai improvvisamente.
No...
impossibile...
“Direi
che è tutto...”dichiarò
la donna,
lasciando cadere per terra la testa mozzata di Alucard “...
credo di essere
stata piuttosto esplicita sulle mie intenzioni, Diablo. Prova pure a
sigillarmi...
se ci riesci!”
Con
una pedata, la regina dei Demoni spiaccicò il cranio del
vampiro e, con un colpo di KI, ne incenerì i resti senza
lasciarne nemmeno una
traccia.
“E’
TUTTO! ORA ANDATE!”
Tutti
i Deadly Sins che avevano ricevuto gli ordini di
Lilith, quest’ultima inclusa, si tele-trasportarono lasciando
i restanti
completamente da soli. Pride, Sloth e Wrath sembravano divertiti dal
mio
sguardo attonito e orripilato.
[Detective, Danger, scary, creepy, crime scene investigation - BEST OST IN THE WORLD]
Alucard.
Quella creatura immonda era impossibile da
ammazzare anche per uno come me. Come diavolo ci era riuscita lei
a
ridurlo in quelle condizioni?
“Ehi,
Diablo-Sama... non te la starai facendo sotto,
spero?!” mi prese in giro Hinode, portandosi
davanti a me e fulminandomi
con gli occhi “Vedete di muovervi, sia te che
papà! BLEAH!” terminò di
parlare, rivolgendoci una linguaccia a dir poco infantile e
stringendomi la
mano.
Perfino
Cell sembrava divertito da ciò che era avvenuto, e
la cosa non mi piaceva per niente. Non aveva alcun timore del figlio
del suo
creatore, il quale si era reso conto di non avere alcun potere di
controllo
sull’androide.
Saggiamente,
come risposta, evocai il mio scettro
avvicinandomi a Glacial e minacciandola.
“Esegui
gli ordini, Hinode... rapisci Cristal, e io mi
occuperò di Dragon e Kairi!” le ordinai
io cercando di non crollare
davanti a lei e tele-trasportandomi via da quei mostri, assieme al mio
compagno
d’armi.
***
Dimensione di Narnia - Cair Paravel
10:20
CLAUDIA
[Continuazione - Detective, Danger, scary, creepy, crime scene investigation - BEST OST IN THE WORLD]
Mi
ero svegliata molto presto quella mattina. Cercando di
non disturbare Domenico, ero uscita dalla nostra stanza già
lavata e preparata
e mi ero diretta subito in cucina. Le cuoche avevano saputo della mia
gravidanza, perciò mi accerchiarono subito, offrendomi la
colazione senza
perdere alcun secondo. Adoravo il cibo di Cair Paravel,
perché riusciva a
saziare sia me che il mio piccolo bambino, ma non solo.
Da
quando mi trovavo dentro quello stranissimo armadio, non
stavo più rimettendo il cibo, e questa era la miglior
notizia personale. Mi ero
letteralmente stufata di dover passare ore in bagno, inginocchiata sul
cesso.
Raggiunsi
la Torre di Controllo un quarto d’ora più tardi.
Solo due persone si trovavano al suo interno, ovvero GAMMA Trunks e
BETA
Ventus. La presenza di quest’ultimo mi confermò
che i partecipanti fuggitivi
erano stati tratti in salvo.
“Stanno
tutti riposando nelle loro camere” mi
dette conferma il Maestro del Key-Blade, con un sorriso “Hanno
passato
dei bruttissimi momenti... hanno bisogno di rimettersi in forze”
“Capisco.
Grazie per i vostri sforzi” li
rincuorai io, portandomi vicino al computer che stavano utilizzando
“E,
Trunks... scusami per quanto è accaduto ieri.
Avremmo dovuto parlarvi delle
nostre intenzioni, prima di...”
“Tranquilla,
Questore... mio padre aveva ragione. Non
stavamo facendo altro che scappare dai nostri problemi”
mi rispose il
mezzo sayan della Dimensione GAMMA, permettendomi di osservare gli
schermi.
Su
di esso vi stavano le immagini di una donna, la cui
identità mi venne rivelata da Ventus stesso.
“Hinode,
la figlia di Malefica. All’inizio
credevamo provenisse dalla mia dimensione ma, da alcune ricerche che
Mai ha
svolto a Conton City, è saltato fuori che costei
è originaria della
Dimensione GAMMA, la stessa di Trunks. Chronoa
ha deciso di
controllare personalmente quanto è avvenuto in quella
dimensione
spazio-temporale... e cercherà di capire in quante
altre i Deadly Sins
abbiano provato a infiltrarsi”
Bene.
Di male in peggio. La situazione si aggravava ogni
minuto che passava. Lust era già stata sconfitta, ma nulla
sapevamo sulla reale
potenza degli altri nostri nemici. Tutto quello che conoscevamo era il
loro
numero e gran parte dei loro nomi e capacità. BETA Kairi,
ironicamente, li
aveva soprannominati come una nuova Organizzazione XIII, un gruppo di
farabutti
che lei aveva già sconfitto.
I
Deadly Sins ne facevano sicuramente parte. La più forte,
tra di loro, era sicuramente Lilith la quale tuttavia non era al
massimo della
sua vera potenza. Se, infatti, si fosse fusa nuovamente con Clarice,
quel
demonio avrebbe potuto facilmente soggiogare tutti quanti noi. Era un
bene che
la scienziata fosse dalla nostra parte. Sloth e Pride, purtroppo per
noi, non erano
da meno, viste le loro immense e incredibili capacità. Se
quanto ci aveva
raccontato Vegeta era vero, sarebbero serviti non pochi sacrifici per
mettere a
tacere quei due. Dopo di loro, dai racconti dei Cyber-Rainbow, seguiva
Wrath il
quale aveva un conto in sospeso proprio con una di loro. Poi vi stava
la coppia
del gruppo, ovvero Gluttony ed Envy, mentre l’ultimo della
lista in merito a
potenza era Greed.
A
questi dovevamo aggiungere Diablo e Glacial, i quali
furono i primi creatori di questo gruppo. La loro potenza, rispetto a
quella
dei Deadly Sins, era immensamente inferiore ma non andavano
sottovalutati per
niente. Lo avevano spiegato perfettamente Jiren e Broly, il giorno
prima di morire. I loro
poteri erano molto insidiosi.
I
due nemici provenienti dalle Dimensioni ALFA e GAMMA,
invece, erano avvolti dal mistero. All’inizio avevamo
supposto che Hinode fosse
una di queste, e la rivelazione di qualche minuto prima mi aveva
costretto a valutare
attentamente quella ipotesi. Fino a quel momento, questi due stavano
continuando a vagare nell’ombra e, con tutta
probabilità, sarebbero stati il
nostro tallone d’Achille preparato su misura
dall’angelo traditore.
Lui...
[Carry Me - BEST OST IN THE WORLD]
“Chronoa...
come credi l’abbia presa?”
domandò
BETA Ventus a GAMMA Trunks, anticipando la mia domanda.
“Non
bene, purtroppo. Credo lei sia ancora convinta
delle sue ipotesi...” ammise il figlio
futuro di Vegeta, affranto e
rammaricato “... quel che è certo
è che non intende accettare la realtà dei
fatti”
“Bisogna
capirla, purtroppo” la compresi io
con sincerità “Lei conosceva Whis e il
Sommo Sacerdote da molto più tempo
rispetto a noi... e chissà da quanto quel
farabutto ha escogitato un piano
talmente malefico...”
“...
in effetti potrebbe averlo studiato fin
dall’inizio...”
Shinichi
ci aveva appena raggiunto, entrando dentro la Torre
di Controllo, con uno sguardo molto più tranquillo e
rilassato.
“Ehi,
amico! Come stanno Ran e le altre?” gli chiese
Ventus, allegramente.
“Sono
tutte nelle loro camere. Lì staranno al sicuro”
ci spiegò il detective, ammettendo tuttavia “Però...
il fatto che Ayumi sia
morta...”
Tutti
quanti abbassammo lo sguardo, distrutti e tristi. La
morte di quella piccola bambina era la palese dimostrazione di quanto
quella
guerra fosse atroce e senza pietà.
“...
a cosa ti stavi riferendo prima, Shinichi?”
domandò Trunks al giovane investigatore, il quale prese un
bel respiro prima di
ammettere.
“Con
le informazioni di cui disponiamo, credo di aver
formulato la deduzione più probabile
sull’identità del nostro nemico. Sono
sicuro al novantanove per cento che l’Angelo impostore,
quello che ha tradito
tutti i suoi simili... sia il Sommo Sacerdote!”
Era
un’accusa molto pesante, la sua, ma d’altronde si
trattava pur sempre di deduzioni alle quali bisognava trovare
fondamento per
dimostrare la loro autenticità.
“Cosa
te lo fa credere?” domandai io, cercando delle
spiegazioni dal Detective dell’Est “Nemmeno
Whis dispone di un valido
alibi”
“Per
questo non posso darvi una risposta totalmente
affermativa” mi seguì subito
Shinichi, facendoci però notare “Se
dovessi far scegliere il mio Cuore, io non esiterei a difendere Whis a
spada
tratta, e in molti sarebbero pronti a giurare che l’Angelo
protettore del
Settimo Universo abbia allenato personalmente Simon con lo scopo di
aiutarlo. Ciò
che mi rende sospettoso del Sommo Sacerdote, tuttavia, riguarda proprio
il
passato di Lilith e di Zero...”
“...
quando erano ancora umani, intendi?”
comprese al volo GAMMA Trunks “Cos’è
che ti sta turbando?”
“Noi
conosciamo la storia dal lato del Sommo Sacerdote,
di Zero e di Lilith” appuntai subito,
stranita “Se anche l’angelo
avesse mentito, gli altri due avrebbero dovuto raccontare una storia
del tutto
diversa...”
“...
sbagliato. Noi conosciamo la storia dal lato del
Sommo Sacerdote e di Zero, ma non abbiamo più la certezza
che entrambi abbiano
detto la verità”
dichiarò però Shinichi, spiazzandoci con la sua
analisi “Ma noi non conosciamo la versione
di Lilith... e non
scordiamoci la versione dell’altro personaggio presente in
quel racconto...”
“...
Ulquiorra!!!”
Davanti
alla mia esclamazione, Shinichi annuì con la testa e
si rivolse a GAMMA Trunks domandandogli.
“Sapete,
per caso, dove si trovi la sua anima?
Potrebbe essere molto utile cercare di estrapolare qualche informazione
da lui”
“Niente
da fare. La sua anima sembra sia stata
completamente cancellata da Lilith, quando quest’ultima lo
uccise”
ammise però il mezzo sayan, nuovamente dispiaciuto
“Inoltre, le pergamene di
quelle linee spazio-temporali sono completamente sigillate e nemmeno
Chronoa
può modificarle”
“Cosa?!
E per quale motivo?”
“Dovete
sapere che, dopo un certo intervallo di tempo,
in genere ogni cento mila anni, le Pergamene del Tempo si
auto-sigillano da
sole, impedendo ogni sorta di cambiamento radicale”
ci spiegò GAMMA
Trunks, severamente, rispondendo all’esclamazione di BETA
Ventus “E’ un’auto-protezione
che impedisce la lettura o il viaggio temporale in quella pergamena. Non
c’è
bisogno di spiegarvi quali conseguenze potrebbe portare una modifica in
quel
passato così lontano...”
“...
capisco... è un vero peccato”
dichiarò
sconsolato Shinichi, dicendoci “Ulquiorra ci avrebbe
senz’altro rivelato se
lui avesse davvero ucciso il figlio di Zero e Lilith...”
Tutti
noi ci voltammo, orripilati, verso di lui con gli
occhi sgranati per lo shock.
“Non
ci starai dicendo che...”
“...
invece avete capito bene” confermò il
detective,
amareggiato e cupo “Il racconto ci narra che Zarama
avesse intenzione di scegliere
un nuovo Candidato al Trono di Dio Supremo, e le due scelte ricadevano
su Zero
o Lilith. Per scegliere, lo stesso Dio fece incontrare i due che, in
pochissimo
tempo, si innamorarono sposandosi in segreto e concependo un bambino,
ma anche
provocando la gelosia di Ulquiorra. Proviamo a fare un collegamento... all’epoca,
il Sommo Sacerdote era il Consigliere di Zarama, perciò
conosce tutto ciò che è
avvenuto e ha seguito tutte le mosse di Zarama... e se
l’Angelo avesse avuto
intenzione di spodestare il suo padrone sin dal primo momento?”
Se
quelle di prima erano accuse pesanti, quelle che ci aveva
rivolto ora il giovane liceale erano dichiarazioni mille volte
più pericolose.
Se quanto stesse affermando fosse vero, allora...
“...
quindi a uccidere il piccolo Zeno...”
“...
potrebbe essere stato il Sommo Sacerdote stesso.
O, più probabile, è il mandante di
quell’omicidio”
confermò Shinichi,
affermando con decisione “Sicuramente puntava a
togliere di mezzo il bambino
per creare odio e rancore da parte di entrambi i genitori, i quali
avrebbero
perso la loro purezza davanti alla morte del loro figlio...”
“...
ma questo lo ha condotto a un errore madornale...”
compresi alla fine io, incredula “...
perché di persone dal Cuore Puro, a
quel punto, ce ne erano addirittura tre! Se davvero fosse
così...”
“...
il Sommo Sacerdote avrebbe giocato con le vite di
tutti i mortali fin dall’inizio” si rese
conto alla fine Ventus, con uno
sguardo a dir poco abbattuto “Ora capisco
perché Chronoa se la sia presa
così tanto con noi... è
un’ipotesi al limite del surreale! Come avrebbe
potuto, il Sommo Sacerdote, ingannarci tutti in questo modo?”
Non
solo noi mortali. Quel farabutto aveva ingannato anche
tutti i suoi simili e i suoi sottoposti. Si sarebbe preso gioco anche
dei suoi
superiori, ovvero i due Zeno. Il fatto più grave, tuttavia,
restava il
tradimento nei confronti di Zarama, il suo stesso creatore, colui che
gli aveva
donato la vita. Cosa poteva aver spinto uno come lui a commettere una
simile
atrocità?
[Exorcist - BEST OST IN THE WORLD]
Improvvisamente
la porta si spalancò con un boato. A entrare
era stato Shuichi Akai...
...
ed era completamente ricoperto di sangue!
“Sbrigatevi...
è... è un’emergen...”
L’agente
dell’FBI crollò davanti a noi, esanime, sotto il
nostro sguardo attonito e orripilato. Shinichi, urlando il suo nome, si
affrettò subito a controllare le sue condizioni.
“E’
solo svenuto” si rese conto al volo,
mentre BETA Ventus si era portato al capezzale del ferito, pronto a
curarlo con
il suo Key-Blade.
Come
diavolo era potuto succedere? Cosa stava accadendo?
Mi
avvicinai subito a uno dei computer, provando ad
accenderlo. La porta si spalancò nuovamente, e da
lì entrarono tutti i nostri
esperti d’informatica, ovvero Bulma, Clarice, Berry, Rosalia,
Adolf e Domenico,
con quest’ultimo che mi abbracciò con un sospiro
di sollievo.
“Claudia...
per fortuna stai bene!”
“Cosa
sta succedendo!?” urlai loro, inferocita, prima
che un’altra persona entrasse dentro la stanza.
Era
uno dei guerrieri che Chronoa ci aveva affiancato, lo
shinobi di nome Sasuke Uchiha. Fu lui a farci la sconcertante
rivelazione.
“Siamo
sotto attacco. Voi eravate finiti in un’illusione
e non avete potuto percepire le aure dei nemici... e i nostri computer
sono
stati messi nuovamente fuori uso!”
La
terrificante scoperta ci venne data quando Berry tirò un
poderoso pugno sugli schermi davanti a lui. Non era un guerriero
eccelso, ma
era riuscito comunque a incrinarne i vetri.
“E’
tutto inutile... hanno bruciato tutti gli
hard-ware e riempito di virus quelli ancora interi! Siamo nella merda
più
totale!”
Ero
troppo sconvolta per poter ribattere. Come diavolo
avevamo fatto a non accorgercene?!
“FUORI!”
GAMMA
Trunks, cogliendoci di sorpresa, abbatté una delle
finestre e volò verso l’esterno del castello.
Affacciandomi da essa, vidi ciò
che mai e poi mai avrei voluto vedere in tutta la mia vita.
Si
era scatenato il putiferio, davanti al cancello
principale. Gran parte dei nostri guerrieri si trovavano lì,
a combattere
contro una marmaglia di mostri neri e orripilanti. Vegeta stava
proteggendo
gran parte dei suoi compagni assieme a Toppo, con grande maestria, ma
tutto ciò
non era bastato a salvare tutti.
Corpi.
Decine di corpi ammassati l’uno sopra l’altro, con
due ragazzi che stavano urlando a squarciagola per la rabbia.
Erano
Bakugo e Todoroki. Molti dei loro compagni e tutti
i loro insegnanti erano periti in quella battaglia.
***
Dimensione
DELTA - Cimitero del Key-Blade
Subito
dopo l'allontanamento di BETA Cristal...
SIMON
“Lo
ammetto... forse sono stato troppo indelicato e
sintetico...”
“Io
non ci so fare con le donne, Simon...” mi
rispose Goten, con sincerità “...
ma mi farei sparare un Raggio Letale da
Freezer sulle palle si mi azzard... AAAAHHHH! ACCIDENTI A TE, FREEZER!
ERA UNA
BATTUTA!”
“Ops...
pensavo ti stessero attaccando!” fece finta
di scusarsi l’ex-imperatore, divertito dalla reazione del
giovane sayan che
aveva salvato le sue parti intime per un soffio “Era
soltanto un
moscerino!”
“E
comunque...” li tenne a bada Ai, rimproverandomi
ancora “... un argomento simile va
affrontato in privato. Che BETA
Cristal sia o meno la figlia di BETA Kairi non è importante,
al momento”
“Già...
forse sarà meglio chiedere scusa sia ad ALFA
Dragon che ALFA Kairi” ammisi io,
dispiaciuto. Ero stato troppo
puntiglioso, in quella circostanza.
“Io,
però, non penso che Simon abbia sbagliato del
tutto” affermò Saitama,
specificando “Facciamo finta che BETA
Cristal sappia la verità... se ALFA Kairi avesse continuato
a insistere sulla loro
parentela...”
“BETA
Cristal non l’avrebbe presa affatto bene”
confermò Ub, con molta sincerità “E
poi, la madre di Cristal non è quella
che si trova qui, almeno biologicamente e temporalmente...”
“BETA
Kairi è e rimane la mamma di BETA Cristal!”
sbraitò
Chi, cominciando a farmi paura con il suo comportamento “Non
importa se non
l’ha fatta nascere... resta colei che l’ha
cresciuta e l’ha fatta diventare la
ragazza meravigliosa che è, a prescindere dalla linea
temporale differente!”
Inutile
provare a protestare con lei. Su questo Chi aveva
pienamente ragione e nessuno aveva provato a ribattere. Ai e Selena, ad
esempio, erano state adottate e non si erano vergognate di chiamare i
loro
nuovi genitori mamma o papà, e lo stesso valeva per Ayumi,
almeno fino a quando
era ancora in vita. Ciò che contava era l’affetto
che ciascuno di loro provava
per i loro genitori adottivi, e persone come mio padre o C-17 avevano
dimostrato di poter essere dei genitori stupendi anche se non avevano
legami di
sangue con la loro prole.
Non
sapevo il motivo per il quale BETA Cristal e i suoi
genitori non avessero alcun legame di sangue tra di loro, ma
l’affetto tra le
parti era reciproco e indistruttibile. Metterlo in dubbio era da idioti.
“Chi...
perché hai preso questa situazione così a
cuore?” le chiese Midoriya, ingenuamente
“E come se...”
Quando
lui, tuttavia, vide le lacrime rigare il volto di
Chi, decise saggiamente di fermarsi e io la consolai subito con un
abbraccio.
Sapevo
perfettamente il motivo per il quale lei era così
tanto legata a quell’argomento, anche se non ne avevamo mai
parlato, per mio
rispetto nei suoi confronti. Lo avevo intuito dal primo giorno in cui
conobbi
Chi e la sua famiglia, e non mi era mai sembrato il caso di fare
domande a
Nishikata o Takagi al riguardo.
D’altro
canto, con ALFA Kairi la situazione era stata
differente. Avevo sbagliato nei modi, vero, e avrei dovuto parlarne in
privato
con la regina e con il suo uomo da soli, per non metterli in imbarazzo
con la
figlia della Dimensione BETA.
Il
mio abbraccio, però, non fu affatto ricambiato.
“Chi...
tutto ben...?”
Quando
vidi il suo sguardo confuso e sconvolto, mi resi
conto che lei, in quel momento, avesse intuito la verità, e
la cosa sembrò non
piacerle affatto. Le era bastato leggermi l’anima dallo
specchio dei miei
occhi, come qualunque donna sarebbe stata in grado di fare con
l’uomo che tanto
amava.
Ma
quello che le lessi, purtroppo, non era amore. Farmi
scoprire in quel modo l’aveva ferita, e il suo cuore si era
fatto colmare dalla
rabbia e dal disappunto.
“Tu...
tu... TU SAPEVI ANCHE QUESTO E NON ME NE HAI
MAI PARLATO?! CHI TE LO HA DETTO?! QUANDO L’HAI SCOPERTO?!”
Tutti
avevano improvvisamente fatto un passo indietro,
davanti alla sfuriata di Chi, io incluso. Inutile nascondere tutta la
verità, a
quel punto, ma avrei cercato quanto meno di parlarne in maniera tale da
non far
intuire a persone estranee di cosa stesse parlando la mia ragazza,
evitando
così di fare lo stesso errore precedente.
“Nessuno
me ne ha parlato... l’ho scoperto subito il
primo giorno che ti ho conosciuta, usando i miei poteri”
“HAI
USATO I TUOI POTERI A CASA MIA?!”
“ERO
SVENUTO, PORCA MISERIA! MI SONO RISVEGLIATO DENTRO
LA CASA DI UNO SCONOSCIUTO! CERTO CHE HO USATO I MIEI POTERI!”
Stavolta
mi stavo arrabbiando. Lei non poteva ribattere
anche su quel punto, perché non ne aveva alcun motivo. Il
giorno in cui l’avevo
conosciuta, io ero svenuto a causa della battaglia che avevo affrontato
contro
Goku e i suoi compagni. Lei poteva anche avermi salvato, ma restava il
fatto
che mi fossi svegliato improvvisamente in un luogo a me sconosciuto,
perciò non
poteva arrabbiarsi con me perché avevo usato il Biological
Traces per capire
dove mi trovassi e con chi avessi a che fare.
Di
certo non potevo rivelare a tutti e cinque i membri
della famiglia Miura cosa avessi fatto, non lo stesso giorno in cui li
conobbi.
Inoltre, non ero così intimo da poter chiedere a Nishikata e
Takagi delle
spiegazioni.
“Tu...
possibile che non riesci mai a fidarti di
niente e di nessuno?” esclamò
Chi, stringendo con forza i suoi pugni “Eri
appena svenuto davanti ai miei piedi, ti avevo portato a casa mia per
curarti... E TU, INVECE DI FIDARTI, HAI STUDIATO ME E LA MIA
FAMIGLIA
COME SE FOSSIMO CRIMINALI DA QUATTRO SOLDI?! E NON ME NE HAI MAI
PARLATO?!”
Inutile.
Potevo giustificarmi con il mio passato quanto e
come volevo, ma la verità era che a Chi non gliene sarebbe
comunque fregato
nulla. Fin dall’inizio le avevo dato un’idea
completamente diversa di me, e
ogni volta avevo tradito le sue aspettative. Era successo quando le
avevo
raccontato di Hunter Warrior, e speravo di aver risolto tutta la
situazione, ma
mi sbagliavo.
Avevo
iniziato a mentirle fin dall’inizio. Lei conosceva
parte dei miei poteri, non tutto il mio arsenale. Ora che
l’aveva scoperto, a
Chi non interessava altro che conoscere il perché non gliene
avessi mai parlato.
“Come
immaginavo... sempre a seguire il tuo cervello,
Simon Kog, e mai una volta che segui indiscutibilmente il tuo Cuore...”
“Chi...
non è...” provai a ribattere io,
cercando di
afferrarle la mano.
Il
gesto di stizza con il quale mi allontanò mi
ghiacciò sul
posto. Non mi aveva mai rivolto uno sguardo del genere da quando
l’avevo
conosciuta. Mai.
Chi,
visibilmente inferocita con me, si allontanò da tutti
noi e venne prontamente inseguita da Ai, il suo fidanzatino Ub e
Freezer, il
quale sbuffò veementemente, affermando infastidito
“Ci risiamo… ancora una
volta!”
Eravamo
rimasti soltanto in quattro, ovvero io, Saitama,
Goten e Midoriya. Tutti e tre mi rimproverarono con sguardo colpevole,
senza
parlarmi. Sapevo perfettamente il perché. In cuor loro, se
avevo avuto la
faccia tosta di analizzare la famiglia della donna che amavo senza
parlarne con
lei, allora avevo probabilmente commesso lo stesso errore anche con
loro.
Avevo,
tuttavia, compreso le parole che Claudia mi rivolse
quel giorno e non sentivo di aver fatto errori così gravi da
beccarmi quegli
sguardi. Non stavolta.
Io
avevo imparato a fidarmi delle persone, anche senza
l’utilizzo del Biological Traces. Da quando la mia collega mi
aveva rivolto
quel rimprovero, avevo deciso di lasciare che fossero gli altri a darmi
la loro
fiducia, e non io a imporla con la forza. Era stato grazie a
ciò se, in quel
torneo e nella Dimensione DELTA, io ero riuscito a legare tantissimo
anche con
i partecipanti. Per la prima volta da quando ero fuori dalla X-X-I, io
non mi
sentivo un pesce fuor d’acqua, ma il membro di un gruppo
socievole, affiatato e
con gli stessi interessi…
… no, ancora meglio…
… sentivo di essere
loro amico.
Chi
aveva frainteso tutto, dando per scontato che io invece
non avessi fatto alcun miglioramento in me stesso. Ma non era
così. Mi
rifiutavo di pensare ciò.
Se
un errore l’avevo commesso, e su questo potevo darle
pienamente ragione, era stato quello di non raccontargli la
verità sul primo
giorno che avevo conosciuto lei e la sua famiglia. E’ vero
che avevo analizzato
la mia ragazza di nascosto, prima che lei si presentasse davanti ai
miei occhi,
ma non valeva, non quando ero ricercato da tutte le organizzazioni
malavitose
del Giappone e non quando, pochi giorni prima, la mia centrale aveva
dovuto
affrontare la situazione dell’attentato nei confronti della
Scuola Elementare
Teitan.
Non
potevo restare lì. Dovevo parlare con la mia ragazza a
quattr’occhi, da uomo maturo quale dovevo essere diventato.
[Brothers (Full Metal Alchemist) - TAYLOR DAVIS]
“Simon…”
mi fermò però Saitama, con decisione.
“…
ascoltatemi attentamente…”
chiesi loro,
cercando di mantenere la calma, ma non servì a nulla
“… potete credermi o
meno, a me non interessa. Io non ho fatto ricerche sulle vostre vite,
come non
ho cercato di fare il pettegolo. Ho scoperto di Kairi e
Cristal solo perché
intendevo analizzare le loro capacità fisiche prima
dell’inizio del tor…”
“…
non vogliamo saperlo. Non è nostra intenzione giudicare
le tue azioni” mi bloccò subito Goten,
rivelandomi “Però,
dal tuo sguardo,
sembri fin troppo infervorato e questo non è un buon segno.
Non hai pensato
che, forse, Chi si è comportata in maniera rude per via del
bambino?”
“…
del bambino?” chiese Midoriya, davanti
all’affermazione
del giovane mezzo sayan.
“Anche Videl, quando era incinta
di Pan, aveva degli sbalzi
di umore molto frequenti” ci rivelò
Goten, facendomi comprendere quello che
stava dicendo “Passava da momenti di dolcezza a
situazioni in cui non
riusciva ad avere nessuno in casa, nemmeno Gohan o Mr Satan. Non
mi
interessa quali siano le vostre ragioni… ma non pensi che,
forse, sia più
saggio parlare con lei quando si sarà tranquillizzata un
pochino? Così, se
il motivo della vostra discussione è una sciocchezza, fare
pace sarà ancora più
semplice…”
La risposta di Goten mi aveva sorpreso. In effetti poteva essere andata davvero così. La mia ragazza, di solito, era molto più pacata e composta quando voleva far valere le sue ragioni. Da quando era incinta, tuttavia, i suoi sbalzi di umore erano più che evidenti. Anche le situazioni in cui Chi ragionava a mente fredda sul momento, potevano essere frutto dello stress.
E
non solo. Ero
convinto, al cento per cento, che lei non ci avesse detto tutta la
verità su quello che era successo con quel Puk. Non era
voluta
entrare nel dettaglio e la cosa aveva insospettito tutti.
In
effetti, stavo esagerando un po’ troppo con Chi. Lei era
pur sempre una giovanissima ragazza, incinta di pochi giorni, che si
era
ritrovata costretta a combattere per la prima volta contro demoni
assetati di
sangue. Normale che lei reagisse in maniera così stressata e
inferocita nei
miei confronti. Si vedeva tutto il mondo contro, e faceva fatica a
trovare un
po’ della tranquillità che le serviva.
Goten
aveva ragione. Se avessi cacciato nuovamente quel
discorso in quel momento, l’avrei soltanto fatta arrabbiare
ancora di più.
BOOM!
Un’immensa
coltre di fumo avvolse la cima del canyon nel
quale era scappata Cristal, la cui aura era improvvisamente sparita.
Da
quella parte, compresi, stava accadendo il finimondo.
“Ragazzi!
Vado io!” urlò stranamente Saitama,
preoccupato,
cogliendoci alla sprovvista.
In
effetti, anche l’aura di Tatsumaki era sparita, e questo
non mi piaceva affatto. In meno di un secondo, due nostri compagni
erano
diventati impercettibili ai nostri sensi.
Orripilato,
mi voltai nella direzione dove era scappata Chi
e il panico prese possesso del mio cuore. Avevamo commesso di nuovo lo
stesso
errore.
Ci
eravamo tutti separati come degli idioti invece di
restare uniti, e i nostri nemici ne avevano subito approfittato.
“SIMON!
DIETRO DI TE!”
Troppo
tardi.
Preoccupato
per la sorte della donna che amavo e per quella
del nostro piccolo, non mi accorsi dell’aura che avevo alle
mie spalle e non
feci in tempo a reagire. In meno di un secondo, qualcuno mi aveva
afferrato per
l’avambraccio, ed io ero stato tele-trasportato via dai miei
amici, trascinato
in un angolo remoto del pianeta.
Fu
a quel punto
che cominciò il mio vero incubo…
Davanti
ai miei occhi, con mio immenso sgomento, vi stava la
mia vecchia casa, quella nella quale avevo vissuto prima di conoscere
mio padre
e Ai. Il suo scheletro mi riportò alla mente molte memorie,
sia belle che
brutte.
Lo
stesso giorno in cui mia madre era appena morta, io ero
fuggito verso la nostra dimora per sincerarmi delle condizioni dei miei
nonni.
Ricordavo perfettamente le fiamme che avevano avvolto la mia casa. Mi
tornò in
mente il folle tentativo che feci per salvare le loro vite, mettendo a
repentaglio anche la mia. Non sapevo come fossi stato in grado di
sopravvivere,
quel giorno, anche perché i vigili non erano stati in grado
di spegnere quel
tremendo incendio.
Il
capo dei vigili, in un’intervista, aveva affermato che
quelle fiamme “sembrava fossero uscite
dall’Inferno” e che “non erano affatto
naturali”.
Solo
in quei giorni, io avevo cominciato a capire cosa fosse
successo. Quelle in cui mi ero immerso erano fiamme demoniache, ecco
perché non
si erano estinte. E conoscevo perfettamente anche il demone che
possedeva tale
capacità.
Wrath,
il Demone dell’Ira appartenente ai Deadly Sins.
Quello
che mi aveva trascinato lì, tuttavia, era un altro
suo compagno.
“Un
posto perfetto dove lasciarci le penne... vero Hunter Warrior?”
Mi
voltai, inferocito, verso Envy, ma quello che vidi mi
fece ribollire ancora di più il sangue.
Davanti
ai miei occhi, infatti, non vi stava il volto che
avevo imparato a conoscere in quei giorni...
...
ma quello di un motociclista che, qualche anno prima,
provò a uccidere me e mia madre, colui che aveva dato il via
alla mia vita
d’inferno.
Mi
ricordai dei giorni in cui mia madre mi leggeva le favole
di quel libro, traducendo quelle scritte per me, bambino, impossibili
da
comprendere. Mi tornarono in mente i miei compleanni, i miei primi
amici, le
mie prime cotte…
…
e mi tornò in mente quel giorno, quello della morte di
mia madre all’entrata della mia sede universitaria.
Ricordai
il volto di quell’assassino maledetto, ricordai il
dolore della pallottola che perforò il mio petto da parte a
parte…
…
e, infine, ricordo il volto senza vita di mia madre,
che si era sacrificata per salvarmi da morte certa.
Non
poteva essere una coincidenza.
Mi
rifiutavo di credere che fosse frutto del caso. Quello
che avevo di fronte, doveva per forza essere…
“Cosa
si prova, Simon Kog, a scoprire che tutta la tua vita è
stata manovrata dai
Deadly Sins?”
affermò quel bastardo, mostrandomi con
arroganza il numero 7 sull’anello che portava al dito
“Sì... sono
stato io stesso a uccidere la tua cara mammina!”
La
mia mente andò in tilt. Tutto ciò che ricordo, di
quei
momenti, fu che andai a sferrare il mio attacco contro Envy. A nulla
valse il
richiamo di Hitomi, dentro il mio corpo.
Che
stupido. Mi ero lasciato trascinare dalla rabbia e dalla
mia sete di vendetta, e non mi ero reso conto che quel bastardo si
fosse
portato qualcuno appresso…
…
e ciò fu un errore fatale per me e la mia compagna.
***
Qualche
minuto prima...
BETA CRISTAL
Corsi
via da lì senza fermarmi, fino a quando non mi si
spezzò il fiato. Continuai a piangere come una bambina,
inginocchiata per terra
e incapace di tirarmi su. Ero scappata tra le altissime montagne di
quel
deserto, in particolare all’interno di una reggia in rovina.
Una
cazzata. Ora sarei
diventata un obiettivo dei Deadly Sins per una stupida cazzata che
avevo
commesso. Per colpa della frustrazione, avevo urlato parole disgustose
verso la
versione ALFA di mia madre, la quale aveva soltanto cercato di aiutarmi.
Non
aveva alcuna importanza la sua provenienza temporale.
Quella donna era mia madre e mi aveva dato al mondo. Come mi era potuto
venire
in mente di urlarle parole così feroci? Davanti
all’alter-ego ALFA di mio padre
morto, per giunta?
Era
da mesi che non me ne andava giusta nemmeno una. Pensavo
che, al termine del torneo, tutto si sarebbe risolto, e invece...
Cosa
avrei potuto fare, adesso?
“Oh,
ma guarda...
una piccola principessina sperduta nel bosco”
Sbiancai
quando riconobbi la voce alle mie spalle. Senza
perdere altro tempo riuscii a rimettermi in piedi ma, prima che potessi
usare
la Spada concessami da mio fratello, Hinode mi anticipò e mi
paralizzò al muro
con uno dei suoi incantesimi. Non riuscivo più a muovermi e
la mia bocca non si
apriva, probabilmente a causa di un’altra maledizione di
Hinode.
“Cosa
ti succede, principessina? Perché stai
piangendo? E’ per colpa di quella donna?”
iniziò a prendermi in giro
lei, avvicinandosi lentamente a me “Sei offesa con
lei, non è così? Fai bene
ad arrabbiarti... tu non volevi commettere un crimine. Volevi
soltanto
dimostrare a tua madre che potevi prendere un Key-Blade con le tue sole
forze,
mentre lei non ha creduto in te! Che razza di madre farebbe
questo alla
propria figlia?”
Schifosa
bastarda. Non insultare mia madre. Lei non aveva
commesso alcun errore, e io non avrei mai ignorato i miei per farmi una
ragione.
Provai
in tutti i modi a liberarmi, ma inutilmente. Mi resi
conto, tuttavia, di poter usare il mio KI.
Ottimo.
“Oh
no... non dirmi che ti sei già pentita di aver
detto la verità! Lei non ha affatto ragione... tu
non hai torto! Non
ti sei mai chiesta perché tu sei completamente diversa da
lei e da tuo padre?
Ti sei mai fatta qualche domanda sulle tue vere origini?”
Quelle
parole furono in grado di calamitare la mia
attenzione nei suoi confronti. Di cosa stava parlando quella megera
schifosa?
“Deduco
che tu non lo sappia, perciò te lo rivelerò io...
Kairi non è mai stata tua madre!!!
Tu non hai alcun legame di
sangue né con lei... né tantomeno con il tuo caro
fratellino... sei il
risultato di un tradimento!”
No.
Non poteva essere.
Mi
stava prendendo in giro! Non c’era altra soluzione!
“Ti
piacerebbe, non è così?”
continuò a
sbeffeggiarmi lei, dimostrandomi che fosse in grado di leggere la mia
mente.
Ormai
era a pochi centimetri di distanza dal viso. Quello
era il momento per provare a liberarmi...
...
ma che...
“Pensavi
davvero che mi sarei scordata di azzerare
anche la tua aura? Sei proprio una sciocca, principessina...”
Fu
a quel punto che mi resi conto di essere in pericolo. Ero
completamente alla merce del nemico, senza alcuna
possibilità di fuga. Se
qualcuno non fosse venuto a salvarmi, per me sarebbe stata la fine.
La
sua mano cominciò a insinuarsi tra le mie vesti, senza
trovare alcuna resistenza da parte del mio corpo, con la mia pelle che
venne
accarezzata dalle sue fredde e glaciali mani. Io, d’altro
canto, ripresi a
piangere disperata.
Mamma...
...
papà...
“Ancora
fissata con questa storia? D’accordo, ti
racconterò la verità...”
affermò Hinode, stringendo con forza una delle
sue mani sopra al mio gluteo.
La
mia voce non poté manifestare il disappunto che provavo.
Quella
donna continuò a giocare con il mio corpo come se fossi la
sua bambola
personale.
“...
tuo padre, prima di conoscere Kairi, era follemente
innamorato di una giovane guerriera... mai sentito parlare
della leggendaria
spadaccina Cristal Orochi?”
Il
mio cuore perse un battito. Cristal Orochi? La donna
che io avevo tanto provato ad emulare con le mie non eroiche gesta?
Mi
era stato rivelato che fosse morta durante una delle sue
avventure. Mio padre mi aveva raccontato di averla conosciuta durante
la sua
esperienza come soldato e generale dell’esercito, ma non mi
aveva mai detto
altro.
Io
non avevo mai pensato ci fosse altro...
“...
già... proprio lei, il tuo mito. In realtà tuo
padre
e Cristal si conoscevano molto meglio di quanto pensi... erano una
coppia
fissa, e si amavano come non mai. Poi, però,
arrivò Kairi... e per lui non
ci fu nessun’altra. Nel giro di poco tempo, lui
lasciò la tua vera mamma e si
mise con la sua nuova fiamma, sposandola ed avendo un figlio... tuo
fratello!”
Anche
l’altra mano si insinuò sotto la mia maglietta,
iniziando a toccarmi e palparmi con frenesia e voracità.
All’inizio si era
semplicemente limitata a sfiorarmi, ma in pochissimi minuti aveva
deciso di aumentare
il livello della tortura, stringendo con forza la mia pelle e facendomi
soffrire.
L’altra
mano, tuttavia, con mio immenso orrore, aveva
terminato di massaggiare il mio gluteo e si era spostata lentamente
verso un
altro punto del mio corpo, il più intimo...
...
e, da quel momento, iniziai ad avere paura di ciò che
mi sarebbe successo.
“Quello
che nessuno sapeva, però, è che, un giorno,
tuo padre e la tua madre biologica, subito dopo il matrimonio, ebbero
un
rapporto intimo e lei rimase incinta. Per
evitare di subire delle
ripercussioni e degli scandali, a Cristal venne permesso, o meglio
ordinato, di
vivere nella reggia con i due sposini. Prova ad immaginare quanto
rancore
provasse tua madre nei confronti del tuo caro papà... altro
che uomo d’onore, non
è vero? Era soltanto un maiale!”
“Mmmrrrgggghhh...”
“Inutile
che provi a lamentarti... quando
abbandoneremo questo castello, quello che ti farò non lo
scorderai mai più...”
Il
sangue mi si ghiacciò nelle vene. Non mi ero sbagliata,
allora. Quella schifosa voleva davvero fare quello. Dovevo provare a
liberarmi,
o non ne sarei uscita...
...
no...
...
aveva cominciato...
...
aiuto...
...
mamma...
“Ti
piace, non è vero? Tranquilla... tra qualche secondo
ce ne andremo via e sarai tutta mia, non prima di aver incontrato i
tuoi
genitori... non prima di metterli in trappola!”
Quello
fu l’inizio del mio incubo. Al fianco di Hinode
apparvero Diablo e Glacial, più assetati di sangue che mai.
Nel mentre, la mani
della strega non accennarono a smettere quella tortura dolorosa ma,
allo stesso
tempo, stranamente appagante.
Merda.
Quella Hinode stava cercando di abbattere non solo
il mio corpo, ma anche la mia anima e il mio orgoglio. Non potevo
permetterglielo!
“E’
tutto inutile, Cristal...” mi
sussurrò
all’orecchio la strega, iniziando a usare meno forza nella
sua tortura, cosa
che diminuì il dolore ma che, a causa della mia paralisi,
aumentò il piacere
fisico mandandomi ancora di più nel panico “...
ti conosco come le mie
tasche... so come sconfiggerti... amore mio... fidati della
donna che ti ha
amato da sempre!”
Quello
che avvenne fu in grado di cancellare tutte le mie
resistenze nei suoi confronti. La donna aveva portato i suoi occhi
davanti ai
miei, e le sue labbra assaporarono le mie senza alcun pentimento.
Ciò che
mi sconvolse, tuttavia, non era il fatto che mi avesse baciato, ma il
come
fosse arrivata a tutto questo.
Hinode
aveva smesso di torturarmi. Aveva portato entrambe le
sue mani sul mio volto, scostando le ciocche di capelli dietro le mie
orecchie
con le sue dita, le quali si erano riscaldate col calore del mio corpo.
Il suo
bacio non era né violento né atto a farmi alcun
male. Pensavo che quella strega
puntasse a stuprarmi, prima di uccidermi...
...
ma quello era tutto tranne che uno stupro...
...
perché Hinode sembrava sul punto di scoppiare a
piangere?
Con
le sue mani, la donna riuscii ad aprire leggermente la
mia bocca. Quei palpamenti si erano trasformati in dolci carezze,
talmente
affettuose da mandare il mio cervello nella confusione più
totale.
“Non
puoi immaginare, amore mio... da quanto tempo ho
aspettato di rivedere la donna che amo... di poterti baciare
ancora una
volta... Cristal...”
“CRISTAL!
CRISTAL!”
Un
momento... quella era la voce della mamma?!
Quella
scoperta mi ridette la carica necessaria a combattere
contro quegli incantesimi. Doveva essere un trucco di quella strega,
ecco perché
mi stavo facendo abbindolare. Dovevo combatterla.
“E
non sai quale è stata l’atroce fine della tua
mamma...”
riprese Glacial a raccontare la storia lasciata in sospeso da Hinode
“Cristal
è morta poco dopo il parto, avvelenata dal vecchio re e
dalla precedente
regina! Tutta la tua vita è stata un inganno!”
“E
non puoi immaginare la verità dietro la Kairi che
conosciamo noi, la Versione ALFA”
continuò a parlarmi Diablo,
rivelandoci “Se ti dicessi come mi sono divertito
con lei... la più bella
scopata della mia vita! C’è stato un
solo, piccolo intoppo... la nascita
della piccola Cristal! Ops... forse ho
parlato nel momento sbagliato!”
Kairi,
Dragon e Tatsumaki erano appena apparsi da dietro lo
spuntone di una roccia, e avevano ascoltato tutta la rivelazione di
Diablo, il
quale si era voltato maleficamente verso di loro.
Farabutto...
non poteva essere vero, non quella storia! L’aveva
fatto apposta per creare dissapori tra ALFA Dragon e ALFA Kairi! Allora anche la storia di
Hinode doveva essere
falsa!
Almeno,
così avevo inizialmente pensato.
La
strega, con mia grande sorpresa, si avvicinò nuovamente
al mio orecchio, cominciando a sussurrarmi con grande
velocità. Ciò che mi
disse mi lasciò completamente senza parole.
Lei
era davvero...
“Adesso
libererò la tua bocca e le tue vie orali... ubbidiscimi... e
manterrò la mia
promessa! Segui il tuo Cuore, Cristal... so che prenderai la giusta
decisione”
Hinode
fu di parola, e sbloccò le mie corde vocali, ma io
non riuscivo a credere a ciò che avessi ascoltato. Dovevo
crederle o meno?
Dovevo fidarmi delle rivelazioni che mi aveva fatto, oppure no? Cosa mi
stava
suggerendo il mio Cuore, in quel momento?
Osservai
gli occhi dei miei genitori, in preda al panico per
quello che mi stava accadendo. Poi osservai quelli di Hinode, talmente
diversi
da quelli che ci aveva mostrato il giorno prima, colmi di un affetto
nei miei
confronti di cui non comprendevo l’origine.
Tirai
un ultimo, lunghissimo, sospiro, prima di prendere la
decisione che avrebbe cambiato per sempre la mia vita.
“ANDATE
VIA! E’ UNA TRAPPOL...”
Troppo
tardi. Hinode rivolse ai miei genitori uno dei
sorrisi più terrificanti della mia vita, e la mia vista si
oscurò. Tuttavia,
non sentivo di essere più in pericolo.
“Brava,
amore mio... hai compiuto la giusta decisione.
Ora fidati di me, e non avere paura per i tuoi genitori... salveremo
tutti!”
***
Nello
stesso momento...
AI
“Chi!
Fermati! Non possiamo allontanarci troppo!”
“Ora
sono troppo furiosa per fermarmi!”
Per
la miseria. Quando ci si metteva Chi diventava davvero
cocciuta, soprattutto quando era arrabbiava. Poteva avere tutte le
ragioni del
mondo, ma allontanarci dagli altri e separarci era già
troppo rischioso,
soprattutto se i nostri nemici erano i Deadly Sins. Dovevano essere,
ipotizzai
subito, gli effetti della gravidanza e dello stress a farle avere tutti
quegli
sbalzi. Per questo non avevo fatto inseguire la figlia di Nishikata e
Takagi da
mio fratello.
Non
sapendo a chi dare ragione, era meglio che entrambi non
peggiorassero la loro situazione sentimentale.
Fu
Freezer, per fortuna, a bloccarle i movimenti
afferrandole la mano con la coda.
PUNCH!
...
CRACK!
“AHIAAAAA!”
Sia
io che Ub eravamo rimasti completamente sconvolti quando
vedemmo la reazione istintiva della ragazza di Simon, la quale non si
curò
dell’ex-imperatore sferrandogli un forte pugno sul viso.
Peccato solo che la
muscolatura dell’alieno fosse troppo spessa e resistente per
essere scalfita
dal debole e fragile pugno di Chi, fratturandole le dita.
Sì.
Quella ragazza era decisamente arrivata al limite della
sopportazione fisica e mentale se aveva avuto la faccia tosta di
colpire Lord
Freezer.
Tutto
ciò fu in grado di placare l’ira funesta della
giovane
che, con gli occhi lucidi a causa del dolore, finalmente decise di
arrestare la
sua fuga.
“La...
lasciatemi...”
“No”
affermò il demone del freddo, con severità
“Non
ti permetterò di ricommettere lo stesso errore di ieri! Non
ti allontanerai dal
sottoscritto per nessuna ragione al mondo!”
Quest’affermazione
avvilì ancora di più Chi, che crollò
in
ginocchio, sconfitta, lasciandosi medicare la mano da Ub. Non potevamo
più
permetterci di lasciare la nostra amica da sola, non se rischiava di
essere
catturata dai Deadly Sins.
“Chi...
prima, tu eri infastidita a causa dei tuoi
fratellini, non è vero?”
La
ragazza di mio fratello rimase spiazzata davanti alla
rivelazione di Ub. D’altro canto, lei non conosceva il reale
potere del piccolo
figlio di C-17 e Ajyna.
“Ma
come... perché lo sapete tutti?”
“Chi...
il KI delle persone con legami di sangue hanno
radici comuni che tutti i più grandi Artisti Marziali
riescono a leggere, con
tanta pratica...” dichiarai io,
rivelandole le mie impressioni “...
nascondere un fatto simile è impossibile se non sai celare
la tua aura. Simon
non l’ha fatto apposta... l’ha scoperto davvero per
caso”
Di
fronte alla verità, Chi iniziò a singhiozzare,
afflitta
ma ancora arrabbiata.
“Loro
lo sanno?” le domandai, avvicinandomi e
cercando di consolarla come meglio potevo.
“S...
sì...” mi rispose lei, asciugandosi le
lacrime
“Ci rimanevano sempre male quando i loro compagni di
classe li prendevano in
giro per questo. Anche se si comportavano normalmente durante il
giorno... la
notte si mettevano a piangere, in particolare la mia sorellina, e li
sentivo
parlare dei loro vecchi genitori. E’ stato in uno dei loro
sfoghi che ho
scoperto una storia tremenda... Naruto e Hinata non sono i
loro veri nomi,
ma quelli dei loro genitori biologici!”
Sgranai
gli occhi, sconvolta dalle sue parole. Per quale
motivo due bambini avrebbero dovuto mentire sulla loro
identità?
“Ne
hai mai parlato coi tuoi genitori, Chi?” le
chiese Ub, anche se lui conosceva già la risposta.
“Sì”
confermò Chi, rialzandosi in piedi “Cercammo
spiegazioni dal loro orfanotrofio, ma questo era stato improvvisamente
chiuso,
e colui che ci ha affidato entrambi è sparito senza lasciare
alcuna traccia. Ci
siamo insospettiti il doppio quando, alla centrale di polizia di Tokyo,
ci
hanno rivelato che quell’orfanotrofio non fosse mai esistito”
Un
orfanotrofio chiuso…
…
un momento!
Poteva
trattarsi dello stesso orfanotrofio che aveva
preso sotto custodia Ayumi, durante i suoi primi anni di vita?
Cosa
c’era, di così tanto misterioso, in quel posto?
“...
e non vi è passato per la testa di parlarne
proprio coi due bambini?”
Alla
domanda di Freezer, con nostra grandissima sorpresa,
Chi fece segno di sì con la testa, sorridendo dolcemente.
“Ci
hanno detto che il signor Aburame era una persona di
buon cuore, che conosceva perfettamente i loro genitori biologici. Ci
hanno
raccontato che sono fuggiti dalla loro terra natia per evitare di
essere
rintracciati da un certo dittatore, ma non ci hanno mai voluto dire
altro. E
poi... hanno detto che siamo la loro nuova famiglia e che i loro
genitori
sarebbero stati fieri e orgogliosi di come li stavamo crescendo”
Ero
a dir poco senza parole. Quale persona avrebbe mai
immaginato che la vita di Naruto e Hinata fosse stata così
complicata? Ora
capivo il motivo per il quale Chi soffriva molto per quei discorsi. Lei
si
sentiva inadeguata come sorella maggiore, quando vedeva i suoi
fratellini
adottivi tristi per colpa del loro passato.
“Io...
io non posso accettare che Simon abbia tenuto
un segreto simile nei miei confronti”
affermò Chi, improvvisamente
tornata furibonda “Io posso capirlo sul fatto che
lui abbia controllato me e
la mia famiglia coi suoi poteri, anche se con grandissima fatica... ma
nascondermi di averlo fatto... di aver nascosto la verità
sui miei fratelli...
nascondere di avermi controllato come se fossi l’indagata di
un omicidio,
nonostante l’avessi curato... COME HA POTUTO PENSARE CHE IO
POTESSI FAR FINTA
DI NULLA... sniff...”
“Chi...
supererai anche questo! Vedrai che tutto si
aggiusterà!” cercai nuovamente di
tranquillizzarla, invano “Hai
accettato il suo passato, perciò puoi comprendere come si
senta Simon adesso...”
“Non se la caverà così semplicemente, Ai... non con semplici scuse. Ha continuato ad accumulare menzogne dal primo giorno in cui mi ha conosciuto, senza curarsi dei miei sentimenti. Gli costava così tanto raccontarmi la verità? Se lo avesse raccontato subito, io lo avrei capito e lo avrei accettato. Ha avuto tantissime occasioni… mi ha raccontato della sua precedente vita e di quel demone, e non ha avuto le palle di dirmi la verità su Naruto e Hinata? Come posso fidarmi di un uomo che, nonostante tutto, ha continuato e cercato di tenermi all’oscuro dei suoi segreti? Lui, che ha sempre affermato di amarmi oltre ogni misura?”
Sospirai,
arrendendomi di fronte alla sua caparbietà. Un
fondo di verità si trovava anche nelle parole di Chi, e ne
ero consapevole
perché le paure di Simon le avevo avute anche io. Sapevo
cosa si provava a
ricominciare completamente da zero, dopo aver fatto sempre le scelte
sbagliate.
Vivere nella costante paura di perdere nuovamente tutto ciò
che hai costruito
con immensa fatica, non era affatto facile, soprattutto se circondato
da nemici
di ogni dove per il resto della tua vita.
Proprio
perché ne ero consapevole, io avevo paura per la
loro relazione. Temevo che Chi stesse seriamente pensando di lasciare
Simon, e
ciò mi rattristava non poco. Per me, loro due erano
l’emblema perfetto di cosa
significasse il Vero Amore. Non solo affetto, ma anche rispetto
reciproco, e
tanta forza per superare tutte le avversità.
Chi
aveva superato tantissime difficoltà. Non riuscivo a
credere che, proprio nel momento di maggior difficoltà, per
un semplicissimo
litigio, tutto questo potesse far scoppiare quella bolla.
Avevo perso la mia migliore amica Ayumi, la prima persona oltre Conan e il dottore a donarmi tutta la sua incondizionata fiducia. Avevo perso il mio sen-sei Goku, colui che mi aveva insegnato a combattere per la mia vita senza aver paura delle conseguenze. Invece di vendicarli, io li avrei seguiti nel giro di due giorni scarsi. Non volevo morire vedendo mio fratello e la sua ragazza soffrire così.
“Chi…
non hai pensato che, forse, Simon non te l’abbia
raccontato perché voleva sentirselo dire da te?”
La
ragazza di mio fratello scostò lo sguardo dal nostro, ma
non ebbe il coraggio di rispondermi. Si vedeva che fosse ancora
arrabbiata, ma
la mia domanda l’aveva presa alla sprovvista. Non sapeva come
rispondermi,
perché lei per prima aveva avuto paura di raccontare quella
verità a Simon. Non
le davo torto, tuttavia. Anche io avevo avuto paura di raccontare a mio
fratello adottivo della mia precedente vita, e le conseguenze erano
state
disastrose.
Più
che mai, potevo dare loro una mano.
“Chi...
so che hai tutte le ragioni per essere
arrabbiata con mio fratello. Ti supplico,
però... cerca di
comprendere le sue motivazioni, perché lui sarà
sempre pronto a comprendere le
tue. Lui ha vissuto per quattro anni con la certezza di aver
perso tutto.
Per lui era e resta difficile, dal giorno in cui è morta sua
madre... e ora ci
sono anche i Deadly Sins. Hai ragione a dire che ha sbagliato
a non
parlartene subito e a non essere sincero con te su questo aspetto.
Capisco
anche la tua rabbia, però gli errori non sono tutti dalla
sua parte, ed è
importante che tu lo capisca. Ti capirò se non
vorrai parlare per un po’
con lui... ma ti prego... promettimi
che
non... coff... coff...”
“Cos... cazzo! AI!”
[Too
Late - BEST OST IN THE WORLD]
Improvvisamente
mi sentii mancare gran parte delle forze e
crollai per terra a pancia in giù, rantolando e tossendo
pesantemente, mentre
Chi e Ub si avvicinarono panicati a me. La terra sotto il mio viso si
era
imbrattata di sangue...
...
il mio sangue, quello che era fuoriuscito dalla mia
bocca.
Non
riuscivo a sentire più la voce dei miei amici e il mio
sguardo era vacuo. Ero atterrita da ciò che stava accadendo
dentro di me. Cosa
diavolo mi stava succedendo?
Era
troppo presto! Mancavano ancora due giorni circa!
Perché stavo morendo proprio adesso?
“Hai consumato
troppe energie, piccola
sorellina di Simon Kog! Ihihihihih!”
No.
Non adesso. Non loro.
“Il combattimento
contro Hinode ti ha
letteralmente risucchiato le energie che ti restavano... anticipando
la tua
morte!” affermò
quella puttana, portandosi davanti ai nostri
occhi colmi di terrore “Comunque il mio
nome è Gluttony... e
sono venuta qui apposta per te, Chi Miura!”
Freezer,
con alcuni dei suoi temutissimi Raggi Laser,
trapassò il corpo della nostra nemica e la
riportò a distanza di sicurezza,
mentre io cercavo strenuamente di rimettermi in piedi, invano.
Mi
sentivo mancare il fiato. Il mio petto sembrava sul
punto di esplodere come una bomba, e mi mancava la voce per esternare
tutto il
mio dolore.
“Ub!”
ordinò Chi al ragazzo di colore “Porta
Ai
dagli altri! Io e Freezer ci occuperemo di...”
BOOM!
Un’esplosione
in lontananza ci ammutolì completamente.
No.
Non di nuovo. Non potevamo essere caduti nuovamente
nelle stessa trappola di ieri.
“...
e pensare che, oggi, vi siete letteralmente condannati da soli!”
Gluttony
cominciò a prendersi gioco di noi, rigenerandosi le
ferite prodotte da Freezer. Il suo aspetto era quello della giornalista
Sasha
Orton, e non avrebbe incuto timore in nessuno di noi…
…
se sul suo anello, quello che ci aveva descritto Simon
ieri notte, non vi fosse inciso il numero 8.
Era,
perciò, molto più forte di Lust. Questa non ci
voleva.
“Oggi il gioco
sarà molto più divertente!
Tu ed io, in uno scontro uno contro uno! Vince chi sopravvive!”
“E
tiro a indovinare...” affermò
Chi,
ferocemente “... se non accetto, tu ucciderai i miei
amici!”
“Che brava
ragazza... hai indovinato!”
confermò il demone puro, ghignando maleficamente verso di
noi “Anche
Simon parteciperà a questo gioco, con il mio ragazzo!
Prima riuscirete a sconfiggerci... meno persone moriranno per
mano di Greed!”
Mio
Dio...
...
perciò, ad attaccarci, stavolta erano tre demoni
puri...
...
e io mi trovavo in quello stato pietoso, senza
poter far nulla!
La
situazione era delle più critiche. Provai a contattare
telepaticamente Simon, quando mi resi conto che la sua aura non era
percepibile
e ciò mi spaventò ulteriormente. Inoltre, dalla
frenesia di tutte le altre
forme di energia nel Cimitero del Key-Blade, compresi che le battaglie
fossero
già incominciate.
“D’accordo!
Accetto!” dichiarò Chi, senza alcun
tentennamento, e si rivolse nuovamente a noi “Cambio
di programma!
Raggiungete gli altri, prima che ci lascino le penne! A Gluttony ci
penserò io!”
“No,
Chi!” gli urlò Ub, più
preoccupato che mai “Non
puoi affrontarla da sola!”
“Non
abbiamo altra scelta!” insistette nuovamente
Chi, rivolgendo uno sguardo misterioso verso Freezer, il quale
sembrò capire al
volo le intenzioni della giovane.
L’alieno
mi raccolse da terra e, senza perdere alcun minuto,
fece un cenno deciso a Ub intimandogli di ubbidire.
Il
loro comportamento mi sembrò molto strano, come se
avessero tenuto in serbo un segreto nei nostri confronti. La sicurezza
con cui
Chi si era rivolta verso la sua avversaria ne era una chiara
dimostrazione!
***
Tra le
strettoie del Canyon...
Nello stesso momento...
ALFA KAIRI
Quando
raggiungemmo BETA Cristal, la scena che ci si parò
davanti assomigliò tantissimo a uno dei miei incubi
peggiori. C’era soltanto un
piccolo problema...
...
quella era la realtà.
Nostra
figlia era rimasta imprigionata da un incantesimo
magnetizzante su una parete rocciosa, e stava subendo
oscenità e violenze da
parte di una ragazza molto giovane, il cui aspetto mi
ricordò molto Malefica.
Doveva trattarsi della versione alternativa di Hinode. BETA Cristal
stava
cercando in tutti i modi di sfuggire a quello che, era fin troppo
chiaro, si
trattasse di uno stupro.
Non
persi tempo e provai a raggiungerle, inferocita, ma
Glacial e Diablo ci si pararono davanti impedendo a tutti e tre di
raggiungerle.
Fu
a quel punto che l’orrore si impossessò del
mio Cuore,
quando dietro le spalle di BETA Cristal apparve un varco oscuro nel
quale sparì
assieme alla strega.
No...
se non la raggiungevamo, rischiavamo di perderla
per sempre!
Dovevamo
superare quei due bastardi, prima che...
“NO!
NO! CRISTAAAAAAAL!”
“Penso
io a lei!”
Tatsumaki,
con un’agilità incredibile, fu in grado di
sorpassare sia Diablo che Glacial ed entrò dentro quel varco
prima che si
richiudesse, lasciando noi quattro tra le mura in rovina
dell’antica Daylight
Town.
Il
fatto che l’eroina di classe S si trovasse assieme a
Cristal mi rasserenava. Se non altro, qualcuno avrebbe potuto
proteggere mia
figlia. Io e Dragon, in quel momento, eravamo impossibilitati a
seguirle.
Dovevamo occuparci di due nostre vecchie conoscenze.
Il
ricordo di quelle battaglie riaffiorò nella mia mente, a
dimostrazione di quanto entrambi avessero lasciato segni indelebili
nella mia
anima…
… cicatrici dolorose
e ancora aperte, che non si sarebbero
alleviate facilmente.
Notammo
all’istante gli anelli di cui Simon ci aveva
parlato, descrivendoci i nostri avversari. Glacial e Diablo avevano,
rispettivamente, i numeri 13 e 12.
Ergo,
erano i più deboli tra i nostri nemici.
“Da
quanto tempo... Dragon Oronar”
“Dieci
lunghi anni, Glacial Gelo” ammise il mio uomo,
per niente intenzionato a dialogare con loro “Non ho
tempo da perdere...
se è la morte che desiderate, state pur certi che la
otterrete!”
Durante
l’ultima, tremenda battaglia nella quale persi contatto
con lui, Dragon aveva perfino provato a perdonare Glacial, intimandogli
di
arrendersi e di non commettere più atrocità. Se
l’uomo che amavo, stavolta, non
gli aveva concesso quella opportunità, era perché
Glacial l’aveva malamente
sprecata.
Entrambi
l’avevano sprecata nel peggiore dei modi,
alleandosi con i Deadly Sins e diventando i loro sottoposti.
“Mi
duole ammetterlo... ma non intendiamo perdere
troppo tempo neanche noi” ci colse alla
sprovvista Diablo, indicandomi
“Il nostro compito è quello di
catturare le tre Principesse dal Cuore di
Pura Luce e impedire ai vostri amici di intromettersi”
Male.
Questo significava che, in quel momento, anche tutti i
nostri amici erano sotto attacco...
...
molto probabilmente minacciati dai Deadly Sins!
“Potete
scordarvelo!” urlò, inferocito, Dragon
mettendosi in posa di combattimento e trasformandosi in Super Sayan
“Col
cavolo che vi permetterò di causare altri disastri! Voi due
morirete qui e
adesso!”
Io
lo seguii a ruota, portando il mio Key-Blade davanti al petto
e trasformandomi in Super Sayan di primo livello.
La
maligna risata dei due nostri nemici, tuttavia, mi
preoccupò seriamente.
“Davvero
pensate di farci paura?”
affermò
Glacial, scuotendo divertito il capo “A differenza
vostra, noi ci siamo
allenati per dieci, lunghi anni... quella ridicola
trasformazione non
funzionerà nuovamente contro di noi!”
“Allora
combatti contro di noi, se ne hai il coraggio!”
lo intimai io, sicura di me.
Quel
bastardo aveva, per tutta risposta, incrociato le
braccia al petto, certo della sua superiorità. Io e Dragon
non potevamo
chiedere di meglio.
Il
nostro nemico era rimasto arrogante come l’avevamo
lasciato. Avevamo già sconfitto Glacial una volta...
...
potevamo farlo ancora!
Noi
due partimmo all’attacco spiazzando completamente lo
Yilancar e, con un calcio ciascuno al massimo della nostra potenza, gli
staccammo la testa di netto. Di quest’ultima me ne occupai
io, schiacciandola e
lasciandone soltanto i rimasugli sotto le suole delle mie scarpe,
mentre Dragon
polverizzò i resti di Glacial con un attacco di KI.
La
sua arroganza l’aveva condannato ancora una volta.
Glacial era già morto, senza poter mostrare tutta la sua
massima potenza di cui
si vantava.
Di
lui, con mia grandissima sorpresa, restò soltanto un
Cuore, colmo di Luce, che entrò lentamente dentro il mio
corpo, donandomi la
sua energia.
Quella
sensazione mi tolse il fiato. Quel potere immenso io
lo conoscevo alla perfezione.
“Che
peccato... speravo durasse di più”
ammise
Diablo, per niente impressionato, facendoci ironicamente
l’applauso.
Conoscevo
perfettamente le capacità di quello stregone,
anche perché lo avevo affrontato più volte nel
corso di quegli anni. Il suo
scettro poteva esaudire qualunque desiderio, ed ero certa che avrebbe
usato le
Sfere del Drago incastonate su di esso per riportare in vita il suo
alleato.
Ovviamente poteva esprimere soltanto Sette Desideri, esattamente quante
erano
le sue Sfere del Drago, ma non sapevo ancora quanti gliene fossero
rimasti.
Dovevamo
coglierlo alla sprovvista, prima che cercasse di
esprimerne uno. Coi suoi poteri, molti dei miei amici erano stati
uccisi prima
che potessero affrontarlo.
Per
questo, inferocita, provai a colpire a tradimento il
maledetto con un affondo del mio Key-Blade, ma lui lo evitò
troppo facilmente
con una delle sue magie, che lo rese intangibile ai nostri attacchi. Io
e il
mio uomo arretrammo, studiando la nuova situazione che si era creata.
Il
nemico fisicamente più potente era già andato, ma
dovevamo occuparci del più ostico. Diablo era molto meno
potente di Glacial, ma
il nostro obiettivo restava distruggere il suo scettro.
“Mi
dica, sua maestà... come sta mia figlia?”
Quell’improvvisa
domanda da parte di Diablo provocò delle
scariche elettriche su tutto il mio corpo. I ricordi di quanto mi fece,
anni
prima, viaggiarono davanti ai miei occhi.
Quello
stupro...
...
l’iniezione dello Yilar.
“Quanto
è beffardo il destino... tutto ciò che
hai
costruito fino a questo momento è soltanto opera mia”
continuò lo
stregone, leccandosi le labbra “Persino la
nascita di Cristal è colpa del
sottoscritto e non di Dragon”
Anche
il mio uomo si stava infuriando davanti alle sue
parole. Era meglio se non si fosse azzardato a pronunciare altro, se
non voleva
che...
“Non
vedo l’ora di incontrarla... così
potrò divertirmi
anche con il suo piccolo corpicino!”
Quella
fu la goccia che fece traboccare il nostro vaso.
La
nostra aura aumentò in maniera vertiginosa, ancora una
volta, senza alcun freno. Il nostro urlo di rabbia fu talmente potente
da
oscurare il cielo e ricoprirlo di nuvole. Riuscivo soltanto a percepire
la mia
furia ribollire nel mio sangue. Lo stesso valeva per Dragon, il cui
sguardo
assassino sembrò inizialmente paralizzare Diablo.
Lo
stregone, però, era tutto tranne che furioso. In
pochissimi secondi, evocò il suo scettro con il potere
dell’Oscurità, pronto a
combattere. Mi accinsi subito a contare le Sfere del Drago ancora
attive...
...
ma...
“E’
tutto inutile... anche se raggiungeste il secondo
Livello, niente potrete fare con i miei...”
La
sua voce si spezzò quando osservò attentamente il
suo
fido bastone. Diablo era diventato pallido come un lenzuolo, come se
fosse
successo qualcosa di terribile.
In
effetti, osservando il suo scettro, qualcosa non
quadrava. Le Sfere del Drago di Namecc, rubate dieci anni prima dalle
mani di
Cargoth, non c’erano più.
***
DIABLO
[Premonition
- BEST OST IN THE WORLD]
Come
diavolo era potuto succedere? Dove erano finite le
Sfere del Drago?! Un dubbio iniziò a viaggiare nella mia
mente, che diventò
conferma quando compresi l’amara verità.
Quello
non era il mio Scettro Magico. Quella era la
versione antecedente, appartenuta a Malefica prima della sua morte.
Solo una
persona poteva possedere quell’artefatto magico, in quel
momento.
“Hinode...
brutta zoccola... ma come...”
Sul
mio polso vi stava un Sigillo Maledetto.
Dallo
stesso, prima che potessi far qualcosa per fermarlo,
si attivò una Barriera di Anti-Magia che mi tolse la
possibilità di usare
qualsiasi altro incantesimo in maniera definitiva.
Ero
stato privato dei miei poteri, e mi trovavo di fronte a
due nemici che mi avrebbero tolto la vita in quattro e
quattr’otto!
Il
problema era… quando? Quando mi era stato imposto quel
marchio?
Ehi, Diablo-Sama... non te la
starai facendo sotto,
spero?! Vedete di muovervi, sia te che papà! BLEAH!
Stupido.
Ero un idiota.
Mentre
mi rivolgeva quella frase, Hinode mi aveva stretto la
mano. E’ stato in quel momento che il sigillo mi era stato
imposto.
Ero
stato un ingenuo. Me ne resi conto solo qualche istante
dopo. Solo lei aveva le capacità per creare un simile
sortilegio.
Mi
ero fatto ingannare dalle parole di Lilith, Hinode e
Cell, i quali avevano sicuramente agito in combutta.
La
mente dietro questo piano, tuttavia, poteva essere
soltanto quel farabutto...
...
a lui non ero mai servito a nulla...
...
io e Glacial eravamo soltanto le sue pedine...
...
lo eravamo tutti...
...
ci aveva illuso sin dall’inizio...
...
non ci avrebbe mai tenuti in vita.
“Tu...
che tu sia maledetto... CHE TU SIA MALEDETTO,
LURIDO FIGLIO DI... AAAAAAHHHHH!!!”
***
Cimitero del Key-Blade - Vicino alle pareti del Canyon
Nello stesso momento...
AI
Ci
eravamo allontanati già di molte centinaia di metri, in
volo, seguendo le aure dei nostri amici che, purtroppo, erano
già stati
attaccati. Cercavo insistentemente l’aura di mio fratello,
preoccupata, prima
che Ub si rivolgesse a me con tono colmo di panico.
“Ai,
ti scongiuro... resisti! Non puoi...”
“Ub...
è tutto inutile. Gluttony ha
ragione!”
lo avvilì io, ancora in bracco a Freezer “Ieri
ho usato gran parte della mia
forza restante per contrastare Hinode. Non me ne resta nemmeno un
briciolo per
poter camminare. Per esaudire il mio desiderio, mi
è stata imposta una
Maledizione, un pedaggio che sono obbligata a pagare per dare a tutti
una
possibilità di vivere!”
“Quindi
cosa ci proponi di fare, Ai?” mi
domandò l’alieno, con severità
“I nostri nemici sono i Deadly Sins. Non
possiamo più permetterci il lusso di proteggere un
indifeso...”
“LA
PROTEGGERO IO!”
“METTENDO
IN PERICOLO TUTTI NOI?! Sacrificheresti uno
dei tuoi amici pur di proteggere la tua amata che nel bene o nel male
ci
lascerà comunque le penne, marmocchio?!”
Prima
che potessi accennare delle proteste, Ub mi strappò
dalle braccia di Freezer, colmo di rabbia e di frustrazione.
Lo
sapevo. Ero, da giorni, stata consapevole che questo
momento sarebbe giunto, quello in cui il ragazzino che si era
innamorato di me
non avrebbe sopportato la separazione dalla sottoscritta.
“Freezer...
raggiungi gli altri... a lui ci penserò io”
L’ex-imperatore comprese anche stavolta le mie intenzioni, e decise saggiamente di ubbidire, lasciandomi da sola con lui. Era insensato costringere Ub a lasciarmi contro la sua volontà, anche perché rischiava di perdere il controllo del suo nuovo potere.
[Comet
- NARUTO]
L’unica
che potesse farlo ragionare ero io.
“Ub...
ascoltami, ti prego...”
“...
no... non puoi...”
“Freezer
ha ragione. Sto morendo e non esistono cure o
miracoli che possano salvarmi” insistetti io,
addolorata a morte per la
sofferenza che gli stavo procurando “La tua nuova
forza sarà molto più utile
agli altri... non ti perdonerò se lascerai morire
qualcuno di loro per
proteggere me! Devi lasciarmi qui, Ub.
Devi abbandonare il mio corpo”
“Cosa?!
Non se ne...”
“Basta,
Ub. Mi resta sì e no un’ora di vita. Non
comportarti come un bambino. I nostri amici hanno bisogno di
te!”
Non
gli detti modo di reagire. Decisa più che mai, lo
aggrappai per la tunica e lo tirai verso di me, con le poche forze che
mi
restavano, cercando le sue labbra e donandogli un ultimo regalo, prima
di
sussurrargli all’orecchio le mie ultime volontà.
Le lacrime amare di quel
giovane dall’animo puro e sincero straziarono la mia anima
più di quanto non lo
fosse già.
Quando
avevo pensato di aver finalmente trovato la mia
felicità, questa mi era stata strappata via per colpa dei
Deadly Sins. Quando
immaginavo di poter ottenere una seconda possibilità, la
realtà dei fatti
restava soltanto una.
Io non ero soltanto
Shiho Miyano, non ero solo Ai Haibara. Io ero entrambe, e dovevo pagare
a caro
prezzo le colpe dell’una e dell’altra. Troppo
sangue era stato versato a causa
mia e delle mie creazioni, e ormai avevo appreso cosa succedeva a chi
si
divertiva troppo a giocare col destino degli altri.
Nonostante ciò, il mio
dolore non faceva che aumentare. Le lacrime di Ub mi contagiarono, e
poggiai il
mio viso, rigato dal pianto, sul suo già possente petto.
Non
è vero che non mi era stata concessa una seconda
opportunità.
Conan,
il Dottor Agasa, i Detective Boys, Simon...
...
avevo rivisto mia figlia...
...
avevo compreso cosa fosse il Vero Amore, quello
che provavo per quel piccolo ragazzino di colore, il cui cuore era
riuscito a
sciogliere il mio, come nessuno era stato in grado di fare in venti
anni, che
mi erano parsi lunghi come una vita intera.
“Vai,
Ub... sii ciò che non sono mai potuta essere... sii
il mio eroe! Salva tutti!”
Il
suo lungo sospiro fu la dimostrazione della sua resa
definitiva.
Ub
cominciò a scendere verso terra e, quando si
trovò a
pochi centimetri dal suolo, mi poggiò delicatamente per
terra. Eravamo molto
distanti dalle battaglie che si stavano svolgendo. Fino a quando avrei
avuto la
mia aura completamente azzerata, nessuno avrebbe potuto uccidermi nel
mentre.
Mi dette un solo, unico bacio sulla fronte, guardandomi negli occhi per
un’ultima volta.
Non
volevo morire, ora più che mai...
...
ma il suo sguardo colmo di amore fu il giusto
compromesso per accettare il mio destino.
***
Cimitero
del Key-Blade - Sommità del Canyon
CELL
Quando
le aure di Diablo e Glacial sparirono del tutto,
iniziai a sogghignare divertito. Il piano era stato un vero successo.
Quell’imbecille dello stregone si era fatto ingannare troppo
facilmente dalla
mia nuova alleata che, con un semplicissimo sortilegio, aveva scambiato
i due
scettri. Questo aveva permesso a Hinode di rendere ancora
più potente
l’artefatto magico e di ricaricare tutti e sette i desideri.
Uno
di questi l’avevamo usato per riportare in vita tutti i
guerrieri che erano morti il giorno prima. Costoro erano stati
tele-trasportati
tutti all’interno della sua dimora, all’interno
della Dimensione GAMMA, il
quale aveva una protezione che impediva a tutti di percepire
l’aura dei nostri
avversari. Fui sorpreso dal fatto che una di queste, la piccola Ayumi
di sette
anni, in realtà non fosse mai morta e che ci avesse
ingannato per avere salva
la sua vita. Anche lei, però, era stata tele-trasportata
nella dimensione
originaria della strega ed aveva deciso saggiamente di non fare
stupidaggini.
Era
stato il secondo desiderio di Hinode a lasciarmi ancora
più divertito. Erano stati in tre a cercare Cristal dopo il
suo sfogo, ovvero
Dragon, Kairi e Tatsumaki. Dato che quest’ultima avrebbe
potuto dare molto
fastidio se avesse scoperto il nostro covo, Hinode aveva fatto credere
a tutti
e tre che lei fosse fuggita da quel varco.
La
verità, invece, era che quel buco oscuro aveva portato
Tatsumaki dritta in una trappola...
...
nella fossa dei leoni...
...
nella quale vi eravamo io, Pride, Wrath e Sloth!
Immaginate
il panico nello sguardo della famosa esper, la
quale cercò subito di far finta di niente. Povera illusa.
Non poteva certamente
prenderci in giro. Noi non eravamo degli idioti.
“C-ciao,
luridi bastardi! Oggi m-metterò fine alle vostre
esistenze...”
“Sei poco
credibile, mocciosa...”
la prese in giro il numero 6 di quel gruppo, di nome Wrath, che
divertito si
rivolse a tutti noi leccandosi le labbra “... scommetto
quello che
volete... questa ragazzina se la farà sotto tra
meno di un minuto!”
“NON
SOTTOVALUTATEMI!”
La
donna dai capelli verdi cercò, con le sue
capacità, di attaccare
sia me che i miei ‘alleati’, fallendo miseramente.
Quegli incantesimi di
gravità ci stavano soltanto facendo il solletico.
“Io, invece...”
il numero 4
Sloth contraddisse il suo amico, portandosi di fronte a Tatsumaki la
quale
perse tutta la sua sicurezza, cominciando a tremare come una foglia
“...
credo che ci metterà solo qualche secondo”
“Signori...
non scomodatevi!” li fermai subito io,
preparando la mia coda e terrorizzando ancora di più
l’eroina “A lei ci
penserò io... dopo tanto tempo, sto ricominciando
ad avere fame di energia!”
Tatsumaki,
colta dal panico, cercò invano di fuggire dal
sottoscritto, ma la mia lunga appendice l’aveva
già afferrata e imprigionata
nella mia morsa. Non sarebbe più potuta fuggire dalla mia
presa.
“Pride
è d’accordo con Cell... non ha
voglia di combattere, adesso!”
esclamò il demone dell’orgoglio e
della superbia, il numero 5, levitando via assieme ai suoi compagni
“Occupati
tu della donna! Noi raggiungeremo il prossimo step!”
Tutti
e tre i demoni mi lasciarono da solo con l’esper, le
cui lacrime di paura mi facevano soltanto venire più fame.
Il piccolo pranzetto
dello scorso giorno era più paragonabile a uno stuzzichino.
Quell’eroina,
al contrario, mi sembrava un ottimo e
succulento dessert. La sua aura era decisamente superiore a quella di
Ayumi e,
al contrario della mocciosa, possedeva un Key-Blade. Inoltre, i suoi
poteri
tele-cinetici erano molto particolari...
...
troppo per essere soltanto risucchiata come mio
nutrimento.
Tatsumaki
doveva essere inglobata nel mio organismo!
“Co-cosa...?!
Mio Dio! NO!”
L’esper
iniziò a dimenarsi come una matta, quando si rese
conto che l’estremità della mia coda si era aperta
improvvisamente, pronta ad
avviluppare la testa scoperta della donna, le cui lacrime mi
divertirono ancora
di più.
L’ultima
persona che avevo assorbito in quel modo era stata
C-18. Niente avrebbe potuto battere quel pranzetto perché,
con
quell’inglobamento, la mia precedente versione fu in grado di
trasformarsi
nell’Essere Perfetto.
“Q-qualcuno...
mi aiuti... aiutatemi... non voglio
morire... Sai... Saitama... ragazzi... aiutatemi!”
Tatsumaki
aveva smesso di fare l’arrogante. Ormai si era
resa conto di tutta la sua debolezza, e da avvoltoio si era trasformata
in
coniglio. Il terrore era aumentato al punto tale da chiedere aiuto a
una delle
persone che più disprezzava, quell’eroe pelato che
tanto le ricordava il suo
idolo.
“Morire?
Affatto” la rassicurai io, avvicinando
l’appendice della mia coda al suo viso rigato dal pianto
“Diventerai
semplicemente parte del mio organismo perfetto... e mi
aiuterai a diventare
il nuovo Dio Supremo di tutti gli Universi!”
“Per
me... sarebbe ancora più umiliante!
Lasciami... sniff... lasciami andare...”
“E’
troppo tardi, donna... ormai sei mia!”
“...
no... no! NOOOOOO... MMMRRRGGGHHH...
mmmrrggghhh...”
Fu
troppo facile. La mia forza era troppo elevata in
confronto a quella della sciocca eroina, la quale venne totalmente
risucchiata
dalla mia coda.
Tatsumaki
non esisteva più. Ora c’ero soltanto io, con i
poteri tele-cinetici di quella esper...
...
e il suo nuovo Key-Blade, ormai in mio potere, che
evocai all’istante!
“Perfetto...
direi che è il momento di scoprire se il
piano di Lilith è andato in porto!”
ammisi io, dopo essermi divertito
con l’eroina di classe S mettendomi due dita sulla fronte,
pronto alla seconda
fase del nostro piano.
***
Nello
stesso momento...
MIDORIYA
[Continuazione
- The Scarlett Letter - NARUTO]
Io
e Goten non avevamo fatto in tempo a voltarci che i nostri
nemici ci avevano già attaccato. Saitama si era subito
allontanato per accertarsi
delle condizioni di chi si trovava tra le rocce del canyon, mentre
Simon era
stato tele-trasportato via da qualcuno di cui, purtroppo, non avevano
riconosciuto il volto. Non assomigliava affatto a nessuno dei Deadly
Sins.
“Deku!
In guardia! Potrebbero riattaccarci da un
momento all’altro!”
Goten
aveva ragione. Non dovevo farmi cogliere impreparato,
o sarei stato ucciso subito. Mi sbrigai subito a mettermi in posizione
di difesa,
esattamente come il figlio di Goku, il quale si trasformò in
Super Sayan senza
battere ciglio.
Tra
di noi, il più forte era sicuramente lui. Era suo il
compito dell’attacco, mentre io avrei dovuto proteggerlo.
Sapevo usare sia il
Quirk di One for All che Black Whip, al cento per cento. Avrei reso
fiero sia
All Might che Eraser Head, oltre a Piccolo Sen-Sei, il vero
responsabile dei
miei miglioramenti assieme ad Ai.
L’attacco
non tardò ad arrivare. La pressione sulle nostre
spalle iniziò ad aumentare vertiginosamente, e feci molta
fatica a rimanere in
piedi.
“Non...
non tenere la tua aura azzerata!” mi
rimproverò Goten, allarmato ma ancora in grado di sopportare
quel cambiamento “Il
nostro nemico sta aumentando la gravità! Se fai un solo
error... ma che...?!”
Improvvisamente
Goten cominciò a levitare, senza alcun
controllo, e il suo sguardo colmo di panico mi fece capire che, al
contrario
mio, a lui fosse accaduto l’esatto contrario. Se non avessi
usato Black Whip
sul mezzo sayan, riuscendo a recuperarlo e a tenerlo fermo, Goten
sarebbe volato
nello spazio. Per sicurezza, presi anche una seconda decisione, usando
lo
stesso trucco per tenermi attaccato a terra, facendo passare altri miei
nastri
attorno alle else di qualche Key-Blade incastonato per terra.
La
nostra situazione era tutto tranne che tranquilla.
Saitama aveva dimostrato che il terreno, a differenza dei Key-Blade
incastonati,
fosse facile da distruggere. A uno dei nostri nemici sarebbe bastato
far
esplodere l’intero Cimitero del Key-Blade e lasciarci
levitare nello spazio.
Eravamo
in netto svantaggio. Eppure doveva esserci un punto
debole dietro questo trucco.
Ragiona,
Midoriya...
...
quell’attacco era simile al potere della tua ragazza!
Doveva essere collegato, in qualche maniera!
Improvvisamente,
come iniziò quel potere si annullò
all’istante. Una strana foschia annebbiò la mia
vista, e qualcosa aderì alla
mia pelle, azzerando e cancellando quella sensazione di disagio sia da
me che
da Goten, che lasciai prontamente a terra.
“Midoriya...
come hai fatto?” mi domandò
confuso Goten, ma nemmeno io sapevo che risposta dargli.
Cosa
era successo? Possibile che fosse un altro dei miei
poteri?
Non importava. Dovevamo trovare subito il nostro nemico, prima che potesse provare nuovamente ad attaccarci.
[The
Sealed Kingdom - BEST OST IN THE WORLD]
“Vi siete salvati
solo per miracolo... ne
siete consapevoli, non è vero?”
Quella
voce...
...
no, era impossibile!
Io
e Goten, orripilati, ci voltammo alle nostre spalle, nel
punto da cui proveniva la voce.
Greed,
il numero 9 dei Deadly Sins, stava tranquillamente
camminando tra i Key-Blade del Cimitero, scostandosi i suoi lunghi
capelli
color cacao. Il suo ghigno di trionfo era insopportabile...
...
ma lo era ancora di più il suo aspetto fisico.
Greed
non si trovava nel suo corpo...
...
quella era...
...
quindi era quello il motivo per il quale il suo
potere mi aveva ricordato tanto Ochaco-chan.
Come
avevo fatto a non capirlo prima?
“Le-lei
è...” iniziò a
comprendere Goten,
tremando di paura.
Sì.
Greed
si trovava
nel corpo della mia ragazza.
“Che
c’è? Ti ho traumatizzato, Deku-kun?
Ahahahahahahahahah!!”
iniziò a sghignazzare lui, allargando le
sue braccia in segno di vittoria e facendomi una linguaccia,
mostrandomi un
lungo e orripilante tatuaggio, il simbolo dei Deadly Sins “Era
esattamente questa la reazione che sognavo di vedere!
Tu e i tuoi stupidi compagni siete la causa per la quale il piano di
assorbimento di tutti gli studenti del Liceo Shiketsu è
fallito! Il tuo legame
con Uravity ci ha impedito di raggiungere l’energia
necessaria per
l’assorbimento degli Angeli, dovendo aspettare la fine della
Seconda Fase del
Torneo del Potere! Perciò... questa è
la vostra punizione!”
Quel
viscido sudiciume si strappò letteralmente di dosso
ogni vestito, restando completamente nudo davanti a noi. Ciò
che vidi mi
orripilò al punto tale da far scattare la mia aura alle
stelle.
Il
nuovo corpo di Greed aveva un lungo squarcio, dalla
trachea all’inguine. Da esso, riuscivo a intravedere un corpo
formato da
insetti, vermi, lombrichi e mosche, prima che si richiudesse come per
incanto.
Ochaco
doveva essere ancora viva. Non potevo lasciarmi
condizionare da quella vista o dalla razionalità. Non
importava se quegli
esserini le avevano letteralmente divorato tutti gli organi interni
della mia
ragazza, rendendoli marci come frutta andata a male. Anche se non
percepivo più
la sua aura, ma solo quella di quel mostro, lei doveva ancora essere
viva.
“Se ne sei
così sicuro... tanto vale
distruggere tutte le tue speranze”
Greed,
con nostro immenso disgusto, rigurgitò qualcosa dalla
sua bocca, sputandola per terra.
No.
Quello
era...
Prima
che potessi raggiungerlo, il suo piede schiacciò
ciò
che restava del cuore della ragazza che amavo, mettendo fine alle sue
sofferenze.
“Ora non hai
più scuse, Deku-kun...
Ochaco è morta per sempre! Devi distruggermi... prima che ti
uccida io!”
Non
riuscivo più a sentire niente. Ogni mio senso era andato
in tilt.
Morta.
Ochaco era morta e non avevo potuto difenderla.
Erano
morte tutte le persone a cui volevo più bene. Erano
morti i miei genitori, erano morti i miei maestri...
...
e ora mi aveva lasciato anche Ochaco-chan, nella
maniera peggiore che le potesse capitare...
...
lasciandosi strappare il suo corpo da colui che aveva
provato a distruggerle la vita.
“Io...
io... io ti ammazzo...”
Il
potere di One For All iniziò a fuoriuscire dal mio corpo,
per istinto. Ero diventato una bomba a orologeria, pronto a scoppiare
nel
momento in cui il dolore, la frustrazione e la rabbia avrebbero preso
il
sopravvento della mia anima.
Anche
Goten cominciò ad allontanarsi, e non aveva tutti i
torti. Stavo per perdere il controllo e non avevo la minima idea di
come fermarmi.
No.
Io non volevo fermarmi. Non questa volta.
Non
avevo più intenzione di giocare a fare l’eroe...
...
se quell’abominio voleva morire...
...
se quell’essere immondo voleva soffrire come un
cane...
...
allora l’avrei accontentato!
“... IO TI AMMAZZO, BASTARDOOO!!!”
***
Come vi è sembrato questo capitolo? Ne ho fatte di rivelazioni, non è così?
BETA Cristal non è la figlia di nessuna delle due Kairi. I fratellini di Chi sono adottivi e non di sangue, e sembra siano molto legati al passato di Ayumi...
... e i due nemici più forti e pericolosi di KINGDOM HEARTS - THE LEGEND OF THE EARTHLY YILANCAR ci hanno già lasciato le penne, come se niente fosse!
Nuove battaglie stanno per cominciare, e sembra ci siano già delle vittime.
Greed si è insinuato nel corpo di Ochaco, non prima di aver ucciso quasi tutti i ragazzi della 2-A. Dopodichè è tornato nella dimensione DELTA dove si è mostrato di fronte a Midoriya, il quale sembra aver perso il lume della ragione.
Da un'altra parte, Simon è stato isolato da Envy e tele-trasportato in un'altro punto della dimensione DELTA... la sua vecchia casa! Dalle premesse, tuttavia, non sembra che il nostro protagonista possa farcela... sarà davvero così?
E Chi sarà in grado di affrontare e sconfiggere Gluttony tutta da sola? Ai morirà davvero in meno di un'ora?
Lo scoprirete nel prossimo capitolo di GOLDEN BULLET - THE HUNTER WARRIOR!
Alla prossima!!! ;-)