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Autore: Farkas    08/04/2021    3 recensioni
Le sorelle Halliwell e i loro compagni hanno affrontato tante sfide nella loro vita, ma forse la più grande è l'essere diventati genitori.
Fare il genitore è molto più dura che che affrontare le forze del male, ma può dare molta più soddisfazione.
Una raccolta che presenta alcuni importanti momenti tra i figli delle sorelle e i loro genitori.
Genere: Angst, Generale, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altro Personaggio, Paige Matthews, Phoebe Halliwell, Piper Halliwell, Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Genitori e figli
Capitolo 10: Tale madre tale figlia

 
“Lo scopo di una rinascita nel buddismo è quello di adempiere a compiti che non sono stati soddisfatti in una vita precedente” Dalai Lama.
 
 
Phoebe non aveva idea di cosa avesse scelto Peyton al giorno delle carriere. La sua figlia minore aveva deciso di far loro una sorpresa e avrebbero saputo solo quella sera cosa pensava di fare della sua vita.
Be’ forse detto così era un po’ melodrammatico, ma Phoebe e Coop erano davvero curiosi di sapere qualcosa sulle intenzioni della figlia. Aveva parlato un paio di volte di psicologia e una volta di programmazione, ma non aveva ancora deciso che carriera intraprendere.
Nessuna delle sue figlie aveva deciso di fare la giornalista, ma a Phoebe la cosa non era mai importata molto. Sapeva bene che chiunque deve forgiarsi da sé la propria strada.
Be’ non aveva proprio la certezza, che nessuno dei suoi figli lavorasse in un giornale. Va’ a sapere come si guadagnava da vivere quello (quanto odiava non sapere neppure il suo nome!). Poteva solo sperare che lo facesse in modo onesto.
Stop” si ordinò la moglie di Coop. Quella serata era dedicata a Peyton. Doveva concentrarsi su di lei.
La sua ultima figlia continuò a ignorare le loro domande, fino a che non furono arrivate allo stand della carriera che lei aveva scelto.
-Mamma questa è la dottoressa Brenda Hills, quella che ha tenuto il corso d’orientamento di oftalmologia- sentenziò in tono trionfante la ragazzina portando Phoebe e Coop di fronte allo stand. - E ha detto che non me la sono cavata male-.
Coop sorrise gentilmente al giovane medico, ma Phoebe si pietrificò nel vedere quelle ragazza. I capelli neri lunghi fino alle spalle. Gli occhi verdi che la scrutavano con cortesia. L’aria di chi è sempre molto indaffarato. Quella era sua sorella. Era Prue.
-Sua figlia ha tutto ciò che serve per diventare un grande medico. Intelligenza, spirito d’osservazione, empatia con i pazienti…-.
In un altro caso Phoebe sarebbe stata fiera di Peyton, ma in quel momento era troppo sconcertata per preoccuparsene.
 
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La moglie di Leo rimase sorpresa nel vedere la sorella arrivare a casa sua con quell’aria stravolta a quell’ora… ma fu esattamente quella che assunse anche lei quando Phoebe pronunciò la frase: -Prue. Si è reincarnata. In una certa Brenda Hills*-.
 
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Piper schiumava di rabbia, quando evocarono la mamma e la nonna e le due non fecero nemmeno in tempo a chiedere cosa volessero, che ruggì: - Perché non ci avete mai detto che Prue si era reincarnata? -.
-Come l’avete scoperto? - si limitò a chiedere Patty.
-Ho incontrato la sua reincarnazione. Quando è successo? – chiese la veggente.
-Subito dopo che avete trovato Paige- ammise Penny. -Ecco perché non siamo mai riuscite ad evocarla*- realizzò Piper.
-Ma come mai ha preso questa decisione? - domandò angosciata Phoebe.
-Non ne abbiamo idea… e non ve lo abbiamo detto perché altrimenti l’avreste cercata. Non volevamo che ogni volta che vedevate una bimba v’illudeste che fosse lei- spiegò la nonna.
-Senza contare che se aveste saputo che era di nuovo in giro, non sareste mai riuscite a legare con Paige- soggiunse loro madre.
-Cioè… ha scelto di reincarnarsi a causa mia? - mormorò la figlia di Sam sopraggiunta dopo una concitata telefonata di Piper.
-No, no, no- si affrettò a rassicurarla Penny. - Ci ha detto che sentiva che non c’era più bisogno di lei ora che c’eri tu… e che non era pronta a rimanere nell’aldilà e basta ad aspettare che arrivaste pure voi. Voleva… ricominciare. Capita che chi muore giovane decida di rinascere, perché non ha fatto in tempo a prendersi tutto ciò che la vita può dare-.
-Meritavamo di sapere che nostra sorella era tornata in vita! - urlò Piper.
-Quella donna… non è più vostra sorella. Sì, in lei c’è qualcosa di Prue, ma è una persona completamente diversa. Non ti ha riconosciuto e non lo farà mai- mormorò ancora Penny rivolta alla madre di Peyton.
 
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Phoebe e Piper sapevano che era ridicolo ma si erano comunque appostate di fronte allo studio medico la cui targa dichiarava: “Dottoressa Brenda Hills. Oftalmologa”.
Un’oculista. Perché cavolo aveva deciso di fare l’oculista, dopo che nelle ultime due vite aveva scelto di fare la fotografa?
Per fortuna c’era un bar vicino allo studio dove potevano trattenersi e intravederla mentre entrava e usciva dal lavoro.
Sembrava così… normale. Allegra. Era pure brava coi bambini a detta di qualche cliente che prima o dopo la visita si concedeva un giretto al bar. Phoebe aveva finto di voler fare una visita e di voler cercare qualche informazione su un medico di cui le avevano parlato bene.
Poi era arrivato lo stalking online. Brenda purtroppo non sembrava una grande patita dei social e da lì non avevano cavato niente.
Una sera, mentre le due sorelle tornavano a casa videro per strada l’oggetto del loro tormento stanca, sudata e con un’aria terrorizzata.
-Ehi! - urlò Phoebe per attirare la sua attenzione.
-Lei è la madre di una delle mie tirocinanti vero? - fece Brenda. - Senta vado di fretta…-.
-Sei in pericolo? Per motivi… magici? -. rispose la donna, vedendo la sorpresa sul viso della sua interlocutrice
-Phoebe e io ti possiamo aiutare… guarda- fece Piper facendo scoppiare un sacchetto dell’immondizia poco lontano.
-Ah, ora ho capito chi siete! -.
-L’hai capito? - chiese speranzosa Piper.
-Certo siete le sorelle Halliwell. Wow, non avrei mai pensato d’incontrarvi di persona. Certo siete in pensione da anni, ma… wow-.
Phoebe avrebbe voluto mettersi a piangere. Lei era una delle sorelle Halliwell. E parlava di loro come se fossero delle attrici famose, o roba del genere. Mamma e nonna avevano ragione. Non si ricordava di loro.
Di colpo si sentì un furioso abbaiare e di colpo comparve un cane nero, grosso come un orso che si lanciò contro Brenda come una furia, a fauci spalancate. La ragazza si lanciò contro il nemico a supervelocità riuscendo ad assestargli un violento calcio sul muso. Un attimo dopo afferrò le mani delle altre due streghe e in lampo svanirono dalla piazzetta.
 
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-La supervelocità è un gran bel potere, utile per scappare come per attaccare, ma a volte mi piacerebbe sviluppare almeno un altro potere offensivo- sospirò Brenda. - Il guaio è che anche quel coso è superveloce. Considerato anche il suo olfatto non ci metterà molto né a ritrovarmi né a raggiungermi-.
-Co… non hai la telecinesi? – chiese la moglie di Coop.
-La telecinesi? - ripeté stupita Brenda. – No, anzi nella mia famiglia a quanto ne so nessuno*, ha mai avuto quel potere. Oddio potrei sbagliarmi, la storia di famiglia non è mai stata il mio forte… -.
-Nessuno te ne ha mai parlato? Hai imparato da sola la magia da autodidatta? – chiese ancora Phoebe.
-No, mi ha insegnato mio padre- fece perplessa Brenda. - Sentite, i segugi infernali sono invisibili per i mortali, ma quel cagnaccio potrebbe comunque provocare scompiglio…-.
-Tuo padre? - ripeté sconvolta Piper.
-Sì. Mia madre è una mortale, la magia l’ho ereditata da lui. Ed è stato lui ad insegnare come usarla a me e a mio fratello Brandon-.
-Tu hai un fratello... e i vostri genitori vi hanno chiamato Brenda e Brandon? – chiese stupita la moglie di Leo.
-Trovavano carino e divertente che i loro gemellini avessero nomi simili- rispose Brenda col tono scocciato di chi si è sentito fare una determinata domanda un milione di volte. - Se mi potete dare qualche consiglio su come sistemare quella belva…-.
-Gemellini. Quindi… non sei una sorella maggiore? - fece Phoebe.
-No. Brandon è nato un paio di minuti prima di me…- fece perplessa la strega. Perplessa e anche un po’ irritata dalle continue interruzioni delle due. Tutto quell’interesse nei confronti della sua famiglia era un po’ strano. - Se abbiamo finito con questo interrogatorio, ho un mostro da sconfiggere. Mi sapete dare qualche consiglio su come farlo o no? -.
In quel momento un ragazzo della stessa età di Brenda, biondo e con gli occhi marroni comparve di fronte a loro grazie a una pozione di teletrasporto.
-Brenda stai bene? Quel maledetto angelo nero, mi ha mandato contro un segugio infernale sono riuscito a liberarmene solo ora…-.
-Tutto a posto fratellone. La mia velocità mi ha permesso di sfuggire a quello mandato a cercare me…-.
-Restare in strada è pericoloso! Torniamo a casa, lì saremo più al sicuro! E sono preoccupato per Dana, quando l’ho chiamata non è comparsa…- fece Brandon notando solo in quel momento la presenza di Piper e Phoebe.
-Brandon loro sono Phoebe e Piper Halliwell-.
-E chi… ah. Quelle Phoebe e Piper Halliwell? -.
-Sì, ma purtroppo al momento non abbiamo consigli da darvi- bofonchiò la madre di Chris.
-E allora ritorniamo subito a casa. Conviene anche a voi, anche se non so se il segugio infernale possa essere interessato a cacciarvi-.
Phoebe sperò che Brenda per qualche motivo rifiutasse. La ragazza invece si limitò a fare spallucce e a dire:-Ok, come vuoi. Sei tu il maggiore-.
Quanto stonavano nella sua bocca quelle parole?
-E il più sveglio. Ricordatelo sempre sorellina-.
Brenda rise, e ammollò un giocoso pugno sulla spalla al fratello prima di prenderlo per mano e portarlo via a supervelocità sotto gli sguardi lacrimevoli di Piper e Phoebe.
Prima di partire Brenda si girò per fare alle due streghe più anziane un cenno di saluto e rimase piuttosto perplessa nel vedere le loro facce. Non fosse stato assurdo avrebbe giurato che quelle due erano gelose.
 
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Peyton stava per andare in classe, quando vide una sorta di ombra confusa agitarsi a mezz’aria. Strizzò gli occhi, ma l’ombra era scomparsa.
Nel corso della giornata la rivide due volte. Tre il giorno successivo, dodici nella settimana seguente. Attivò la sua vista a raggi-x, tutte le volte che poteva ma non vide nient’altro di strano nella scuola (tranne i tatuaggi di certi studenti). Chiese anche a Henry e cercò di indicargliela, ma il cugino non vedeva niente. La cupido-strega però, aveva visto l’ombra tendere una mano verso di lei… e la cosa le era parsa una disperata richiesta d’aiuto.
 
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Phoebe e Piper erano ancora al bar. Quello che frequentava con Paige, aveva dolci migliori, ma Phoebe doveva ammettere che lì si recuperava abbondantemente con il caffè. Paige non aveva voluto partecipare alla loro… cosa. Nemmeno Phoebe sapeva dire cosa stessero facendo lei e Piper lì. Paige l’aveva apertamente definito stalking e la madre di Prue temeva si sentisse gelosa o qualcosa del genere… al loro prossimo incontro senza Piper gliene avrebbe parlato.
-Avete deciso di mettere radici qui? - chiese di colpo una voce alle loro spalle.
Le due sorelle si voltarono sorprese per ritrovarsi di fronte a Prue… a Brenda. Ora era Brenda. Eppure per loro era innaturale chiamarla così.
Senza chiedere permesso l’oculista si sedette al loro tavolo.
-Ecco… noi…- cominciò Piper.
-Mi spiate- fece la mora. - Credete che non me ne fossi accorta? Sono una strega io. A vedere strana gente ronzare attorno al mio studio, faccio indagini. Be’, le ho fatte dopo essermi sbarazzata dell’angelo nero. Sapevo già chi eravate, però non capivo perché foste così interessate a me. Così ne ho parlato al mio angelo bianco…-.
-E cosa ti ha detto? - chiese debolmente Phoebe.
-Che sono la reincarnazione di vostra sorella - la ragazza esitò. - Mi dispiace-.
-È… è… una cosa strana- mugolò Piper.
-E molto triste anche. Mi spiace per voi… ma io… be’ io sono io. Non centro niente con Prue Halliwell. E… preferirei che mi steste lontano. Ora che so di questa storia… mi mette a disagio vedervi-.
-Potremmo… potremmo frequentarci- mormorò Phoebe. - Potremmo ancora …-.
-Preferisco di no. Non credo che sarebbe una buona idea- fece la giovane Hills alzandosi. - Mi spiace che voi soffriate… ma… ma non posso farci nulla-.
Piper pensò disperatamente a qualcosa da dire, ma la sorella di Brandon uscì dal locale prima che lei potesse anche solo provare a formulare una frase.
 
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Quella sera Phoebe se ne stava seduta triste in soggiorno. Non si sentiva così giù da quando aveva scoperto di quello lì.
“Sono una persona così orrenda?” si chiese affranta. “Mio figlio e mia sorella non vogliono saperne di me”.
“Brenda non è tua sorella” le disse una vocina nel cranio. “Non lo è più. Al posto suo tu che faresti?”.
Con un sospiro la terzogenita di Victor aprì il portafoglio e prese il biglietto da visita della dottoressa Hills. La donna glielo aveva dato la sera in cui l’aveva vista allo stand e per mille volte aveva desiderato chiamare quel numero, senza riuscirci. Ma ormai era inutile. Tanto valeva buttarlo.
Di colpo venne trascinata in una premonizione: in una grande stanza circolare Brenda venne scaraventata contro un muro. Cadde sul pavimento a bocconi, mentre su di lei torreggiava una figura incappucciata.
Phoebe ritornò al mondo normale terrorizzata. Non poteva permettere che accadesse di nuovo.
In quel momento Peyton entrò nella stanza: - Mamma devo parlarti. È da un po’ che a scuola…-.
-Non ho tempo! - urlò Phoebe dirigendosi verso la porta a tutta velocità.
Peyton sospirò e prese il cellullare per chiamare suo cugino: - Henry? Stasera avrei bisogno del tuo aiuto per quella cosa-.
 
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-Dobbiamo informarla. E proteggerla come meglio possiamo- annunciò Phoebe alle sue sorelle dopo aver parlato loro della sua premonizione.
Ma non fecero in tempo ad avvertire Brenda. Quando arrivarono nel suo studio, una figura incappucciata armata d’ascia la minacciava mentre lei alzava le mani in un disperato tentativo di autodifesa. Altre tre figure incappucciate, armate all’arma bianca sorvegliavano l’uscita della stanza. Piper fece esplodere il terreno su cui la prima figura poggiava i piedi, mentre Phoebe lanciava le pozioni e Paige faceva orbitare via le armi.
Un attimo dopo Phoebe si ritrovò intrappolata in una colonna d’acqua, mentre un getto super-pressurizzato investì in pieno Paige mandandola a gambe all’aria.
Piper si voltò pronte a bloccare il nemico… che si rivelò essere Brandon. La strega lo fissò scioccata, ma in quel momento Brenda spinse via Phoebe e corse verso la figura ammantata aggredita da Piper.
-Sally! Oh mio Dio! Stai bene? -.
-Ma… lei… ti ha appena aggredito…- balbettò incredula la madre di Melinda.
-Sally è una regista dilettante! Stiamo girando un cortometraggio da inviare a un concorso per registi esordienti! - sbottò irato Brandon.
Di colpo a Phoebe parve di ringiovanire di quarant’anni. Era di nuovo un’adolescente combina guai a cui la sorella maggiore stava per fare un cazziatone.
-Senti noi ti credevamo in pericolo… ho avuto una premonizione in cui venivi lanciata contro un muro… Prue è morta così… e… e… - balbettò la moglie di Coop.
-Molto gentili a preoccuparvi per me, ma ho un fratello, dei genitori e un angelo bianco per questo- rispose acida Brenda. - Quella è una scena del film. Comunque, il mio personaggio sopravvive, non temete-.
-Tu non capisci…- cominciò Phoebe.
-No, siete voi che non capite! Ficcatevelo in quelle teste dure: io sono Brenda Hills. E non voglio essere nessun altro, certo non Prue Halliwell! Quindi lasciatemi in pace. Io ho un solo fratello ed è Brandon! Voi non siete nessuno per me, non avete nessun diritto immischiarvi nella mia vita! Nessuno! - ruggì la mora.
-Va bene. Non ti disturberemo più, Brenda- rispose in tono amaro Piper pronunciando quel nome come se fosse una parolaccia.
La giovane Hills pensò che forse aveva ferito i loro sentimenti, ma in fondo aveva solo detto la verità e se per quelle due era sgradevole non poteva farci niente. Lei era lei. Che pretendevano quelle, che andasse a casa loro, fingendo di riconoscere gli oggetti o che cercasse d’introdursi nella loro famiglia? Assurdo. Come potevano credersi le sue sorelline due che avevano l’età di sua madre?
-Chiama Dana, dovrà usare la polvere della memoria* per far dimenticare tutto agli altri. E cancella la registrazione- bofonchiò rivolta al fratello maggiore.
-Ci posso pensare io- fece timidamente Paige- Ce l’ho anch’io la polvere della memoria-.
-Si sbrighi allora. Ah e grazie: per merito vostro abbiamo buttato tre ore di lavoro- fece acido Brandon mentre si avvicinava alla macchina da presa perfettamente celata poco lontano. In tutto i questo i mortali sconvolti, cercavano disperatamente di fuggire o chiedere spiegazioni ai gemelli.
Paige aveva appena cancellato i loro ricordi, quando ricevette una chiamata: - Junior? Cosa… COME?! Che è successo a Peyton?! Sì. Sì arrivo subito-.
-Che è successo a Peyton?- chiese angosciata Phoebe, ricordando il tentativo della figlia di parlarle.
Paige le diede una sommaria spiegazione per poi teletrasportarla a casa, da dove orbitò via per recuperare il figlio.
 
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-Non pensavo che l’avrei mai fatto- commentò Henry mentre apriva la serratura con la magia.
-Un’effrazione? -.
-No, andare a scuola anche se non devo-.
Peyton lanciò un’occhiataccia al cugino. Pur avendo ben altro per la testa non riusciva a non chiedersi cosa avesse sua madre di così importante da fare per ignorarla in quel modo. Non si era aspettata chissà che per la sua idea di studiare medicina, ma la cosa in quei giorni era passata quasi completamente sotto silenzio. Forse pure lei aveva qualche innocente da salvare?
-Allora quest’ombra... cosa credi che sia? -.
-Qualcuno che soffre. Ho cominciato a intravedere dei lineamenti… cercherò di rintracciarla con un incantesimo. Se un innocente soffre qua/ ai miei occhi si rivelerà/ con lui devo poter comunicare/ per sapere se lo posso aiutare-.
Poco dopo la ragazzina prese a parlare con un ascoltatore invisibile.
-Sei prigioniero? Da secoli? Al di fuori dello spazio e del tempo… per via di una strega malvagia? Non temere ti aiuterò. Devo toccarti? Tutto qui? - chiese la terzogenita di Coop allungando la mano.
Di colpo si spalancò un roteante trapezio viola, da cui uscirono catene che intrappolarono Peyton trascinandola all’interno. Un attimo dopo un ragazzino con i capelli rossi venne sputato fuori dal trapezio, per poi accasciarsi svenuto sul pavimento.
Henry cercò disperatamente di far ricomparire il trapezio e la cugina, ma tutti i suoi tentativi fallirono, così preso il ragazzino, chiamò sua madre per farsi venire a prendere.
 
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Quando il rosso riaprì gli occhi si ritrovò intrappolato in un campo di forza, di fronte all’intero clan Halliwell-Mitchell.
-Cos’hai fatto a mia figlia?!- urlò Phoebe.
-Cosa sei maledetto?! Un demone, uno stregone, un…-gli abbaiò contro la madre di Patty stringendo in pugno un athame.
-Cilecca bella. Cilecca. Sono un mortale-.
-Un mortale? - chiese incredula Parker.
-Già. Mi chiamo Tim. È stato a causa di Cheryl Flowers che sono stato intrappolato lì-.
-Ne ho sentito parlare. È stata una delle streghe più malvage e pericolose della storia- fece sbigottita Prue.
-Già. Ed era la mia orribile madre-.
-Co… ma allora come puoi essere un mortale, se tua madre era una strega! - ruggì imbestialita Melinda.
-Può capitare che la magia salti qualche generazione*- rilevò Henry Jr.
-Già, e il fatto che io non ce l’avessi è stata una vergogna per mia madre. Però quella maledetta ha trovato lo stesso il modo di sfruttarmi: ha fatto in modo che l’incantesimo che doveva imprigionare lei, si ripercuotesse su di me, grazie al nostro legame di sangue-.
-La tua stessa madre, ti ha fatto imprigionare in quel modo?!- fece orripilata Piper.
-Già. Un po’ per volta l’incantesimo ha iniziato ad indebolirsi e sono stato in grado di farmi vedere da una strega con degli occhi potenti come quella. Dato che l’incantesimo era stato creato per intrappolare mia madre ho pensato che se lei avesse usato i suoi poteri vicino al sigillo, avrebbe preso lei e lasciato andare me-.
-Co… cioè tu hai intrappolato mia figlia di proposito?!- ruggì Phoebe.
-Certo, visto che tua figlia è la reincarnazione di mia madre. Avrei riconosciuto quella faccia ovunque, quindi avevo la certezza che percependola usare la magia l’incantesimo riconoscesse il bersaglio originale. Non avrò poteri, ma qualcosa sulla magia l’ho imparato convivendo con una strega per anni-.
-Ma non è più lei… Peyton è una brava ragazza … cercava di aiutarti… e tu l’hai ingannata in quel modo! - gridò ancora Phoebe.
-Rimani tu intrappolata in uno spazio immateriale per trecentododici anni, poi mi dirai quanto te ne importa del metodo che usi per uscire! - ringhiò Tim in risposta.
-Be’, sappi che ti manderemo di nuovo lì dentro, così potremo liberare Peyton!- fece decisa Parker
-Ma sei matta?! Non possiamo. Non importa cos’abbia fatto è pur sempre un mortale! - urlò Henry.
-È vero. Non possiamo usare la magia contro di lui, diventeremmo come Tamo…- cominciò Prue per poi lanciare uno sguardo preoccupato ad Henry. Il ragazzino però fece finta di non aver sentito e si limitò a sbottare al rosso: - Vattene, prima che cambiamo idea-.
Senza dire una parola Tim uscì dalla casa di corsa. Non riusciva a credere di essere di nuovo libero.
 
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Phoebe aveva sfogliato il libro delle ombre come una forsennata, ma non aveva trovato nulla sulla vita passata di Peyton. Gli altri membri della famiglia stavano spulciando la biblioteca della scuola di magia, ma tornarono a notte fonda senza alcuna notizia utile.
-Trovato niente? -.
-No. La congrega che voleva intrappolarla venne eliminata dalla stessa Cheryl… non è rimasta traccia dell’incantesimo che usarono-.
-Che fine ha fatto Cheryl? -.
-A quanto ho scoperto alla scuola di magia, venne uccisa da un demone. A quanto pareva facendosi pagare in denaro per usare la magia a favore dei mortali, rovinava la piazza per gli affari demoniaci… ma questo successe circa quindici anni dopo- sospirò Leo.
-Era proprio una bella tipa: ad elencare tutte le sue malefatte ci vorrebbero ore. Uccideva, rubava, violava tombe… tanto per dirne alcune- sospirò Prue.
Parker cercava di farle forza più che poteva (dovendo badare a Patty, non partecipava alle ricerche), ma Phoebe era divorata da preoccupazione e senso di colpa.
Ah, se solo non avesse creduto che Brenda fosse in pericolo… se solo avesse portato con sé Peyton… ma in fondo lei non aveva poteri adatti a battersi… aveva fatto la cosa giusta… doveva continuare a ripeterselo e a lasciarselo ripetere fino a che non ci avesse creduto.
-Ho detto alla scuola che si è ammalata di tracheite. Se qualcuno verrà a trovarla, Paige prenderà le sue sembianze… Dio mio, mi sento come un’assassina che cerca di coprire le tracce- gemette la strega una settimana dopo l’imprigionamento di Peyton.
-Stiamo facendo quello che si deve. Fatti forza- rispose Coop abbracciando la moglie e carezzandole la schiena. - Anch’io sono terrorizzato, ma farsi prendere dalla disperazione non risolverà nulla-.
Malgrado le sue parole dopo un’altra settimana di ricerche inutili, anche Coop era al limite, ma per fortuna Jim riuscì a trovare una soluzione. Kat gli aveva parlato del problema e lui era riuscito a escogitare un piano.
-Dato che l’incantesimo originale, ha imprigionato il figlio al posto della madre, ho pensato che forse un incantesimo che riunisca madre e figlia, potrebbe spezzare la prigione. Io e mio fratello abbiamo creato una bozza. Signora Halliwell, ovviamente dovrà lanciarlo lei-.
Lo sguardo di Kat sembrava dire: “E allora? Ho trovato o no l’Uomo Perfetto?”.
-Devo avvertirla però, che non è certo che funzioni. Potrebbe rimanere intrappolata anche lei o peggio- si sentì in dovere di aggiungere il figlio di Kelly.
-Non importa. Mia figlia vale ogni rischio. Tutte le mie figlie valgono ogni rischio-.
 
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La giornata fu interminabile quasi quanto quella che era dovuta passare per andare a salvare Parker, ma almeno stavolta Phoebe non dovette restarsene a casa a pregare che qualcun altro riuscisse a salvare sua figlia.
Una pozione soporifera fu sufficiente a liberarsi del guardiano notturno.
-Piano, piano- fece Henry mentre sorreggeva l’uomo. La cugina e la zia lo aiutarono ad appoggiarlo alla parete.
Arrivati al punto in cui Peyton era stata intrappolata, Phoebe si schiarì la voce e pronunciò: - Una madre crudele un figlio al posto suo ha intrappolato/ la sua reincarnazione lo ha liberato/ dacché malvagia non è più/ che sia resa alla madre che per lei teme orsù! -.
Immediatamente, Henry pugnalò la zia al braccio, per far uscire un po’ del suo sangue che colò al centro del trapezio che Prue aveva disegnato sul pavimento.
Un trapezio speculare al loro disegno si materializzò a mezz’aria per poi tremolare e dissolversi, producendo un suono di catene spezzate. E Peyton comparve di fronte a loro, per poi crollare a terra, un po’ malconcia ma illesa. Immediatamente fu circondata da tutti loro con Phoebe che si sentiva il cuore in gola. La sua bambina. Ormai aveva diciassette anni ma sembrava talmente piccola e indifesa in quel momento… perché, perché non riapriva gli occhi?
Esitante la donna le appoggiò due dita sul collo. Era gelido. Stava per scoppiare in lacrime quando vide il petto della sua terzo – no, quarto- genita che si alzava ed abbassava molto lentamente. Era semplicemente svenuta. Gli occhi della donna si riempirono di lacrime di gioia.
“Come sono sciocca… per inseguire una morta, ho rischiato di perdere te che sei ancora viva” pensò Phoebe cullando il corpo della figlia.
-Mamma? - la chiamò gentilmente Prue. -Dobbiamo, andarcene.
-Prima svegliamo il guardiano con la magia. Non merita di perdere il lavoro per colpa nostra- ricordò il ragazzino.
 
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Buio. Freddo. Paura. Solitudine.
Non c’era nulla, a parte lei.
-Mamma! Papà! Prue! Parker! Henry! - urlava disperata Peyton. O meglio tentava di urlare, perché in quel vuoto non si trasmetteva alcun suono.
-Aiuto! Aiuto! C’è qualcuno?! Nessuno?! Aiuto! Aiuto! Aiutoooooooooooooooo!-.
Le sue urla risuonavano solo nella sua mente. Apriva la bocca e muoveva la lingua, ma non riusciva a produrre alcun suono.
Di colpo venne avvolta da una luce rossa e si sentì spinta in avanti da una forza inarrestabile.
Peyton riaprì gli occhi.
-Cosa… dove…- chiese con voce arrochita.
-Peyton! Ti sei svegliata! - urlò sua madre.
La ragazza si voltò e capì di essere sdraiata sul divano del salotto.
In breve la ragazzina ricevette le informazioni desiderate. Più che arrabbiata sembrava sconvolta.
-Ma come ho fatto ad essere una madre tanto orribile? - borbottò Peyton a racconto finito, prima di bere un altro sorso della tisana che Prue era corsa a prepararle appena aveva aperto gli occhi.
-Quella non eri tu. Tu non sei più Cheryl Flowers, come io non sono più Russell. E… come Brenda non è più Prue-.
Peyton la fissò interrogativa e Phoebe le raccontò tutta la storia della sua vita precedente e della reincarnazione di sua sorella.
Per un attimo Phoebe pensò che Peyton si sarebbe arrabbiata un’altra volta con lei, ma la figlia si limitò a sospirare: - Meglio che non ti reincarni più. Come si dice “La terza è quella buona”. Prima amante di uno stregone, poi Regina degli Inferi… nella prossima vita magari, qualche vampiro s’invaghirà di te e ti farà diventare la sua immortale compagna della notte. E io forse metterò me stessa, prima dei miei figli-.
“Proprio come ho fatto io questa volta” si disse amara la sorella di Piper per poi esclamare decisa: -Peyton tu non hai nulla di quella Cheryl. Abbiamo cercato informazioni su di lei mentre cercavamo un modo di liberarti. Definirla un mostro sarebbe stato gentile e non solo per quello che ha fatto a Tim-.
-Ma è pur sempre una parte di me, in qualche modo… tu hai quasi fatto lo stesso errore della tua vita passata! -.
Phoebe accusò il colpo, e la cupido-strega dovette accorgersene, perché disse subito: - Scusa, ma è la verità. Come faccio a non sapere che Cheryl mi abbia trasmesso la sua avidità, la sua crudeltà e il suo menefreghismo? -.
-Quel che capita in una vita passata, non sempre condiziona quella attuale… anche la vita precedente di Paige era malvagia, ma lei non ha mai ripetuto le sue azioni. Sono certa che sarai una madre fantastica. Non come me- aggiunse l’ultimogenita di Victor in tono mesto.
-Lo sai che ti ho perdonato per non averci mai raccontato di Cole- fece la ragazzina. A dire la verità era stato difficile. Dopo una storia del genere si era chiesta come avessero potuto le zie continuare a fidarsi di sua madre e in un paio di occasioni il pensiero era venuto pure a lei, anche se poi se n’era profondamente vergognata.
-Non è per quello. All’inizio di tutta questa storia tu sei venuta da me, e io non ti ho dato retta. Avevo in mente solo Pr… Brenda. Tu avevi un problema e io…-.
-Direi che vista la situazione, sei giustificabile. Ritrovarsi di fronte la reincarnazione di una sorella morta... Sono io che sono stata imprudente … mi sentivo in dovere di tirare quel tipo fuori di lì. Forse inconsciamente ricordavo chi fosse e mi sentivo in obbligo. Papà e Prue non c’erano, Parker doveva badare a Patty… non riuscivo a togliermi dalla mente quel poveraccio e sono corsa senza consultare nessuno eccetto Junior-.
Madre e figlia rimasero in silenzio per un po’.
-Sai, non ho mai pensato se mi sarei reincarnata o no dopo la morte… ma vorrei essere tua madre in ogni vita. La tua, di Parker e Prue. Siete il mio più grande successo-.
-Be’… chissà, forse ti sarà concesso il bis. Ma ora occupiamoci di questa vita, che ne dici? -.
-Che ho messo al mondo un genio. Una figlia medico? Fantastico. Allora, dimmi. Com’è che ti è venuta l’ispirazione? -.
-Be’ combattere il male risolve solo alcuni problemi… perché, non fare qualcosa per aiutare la gente, anche in modo normale? -.
-Ragazza ambiziosa. E con un cuore d’oro. Ricordati della tua vecchia madre, quando sarai arrivata in cima-.
Peyton sorrise: - Ne dovrò fare di strada per raggiungerti, figurati per superarti-.
 
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Va detto per completezza che la primogenita di Peyton non avrebbe ereditato la magia, ma questo non avrebbe impedito a lei e sua madre di avere un ottimo rapporto.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
  • Può capitare, che qualcuno si reincarni come membro della stessa famiglia della sua vita precedente, ma non è una regola ferrea e si capisce dalla serie stessa. La vita passata di Paige, la Malvagia Incantatrice era nata nel 12 secolo, mentre Melinda Warren, la strega da cui discende la famiglia Halliwell nacque nel 1670, più di cinquecento anni dopo e fu lei la prima ad avere poteri magici in famiglia. Ergo l’Incantatrice non può essere un’antenata della famiglia Halliwell.
  • Prue non è mai più comparsa nella serie, nemmeno come spirito, perché l’attrice che la interpretava aveva avuto gravi screzi con altri membri del cast e non voleva più lavorare con loro. Ho voluto far sì che nell’universo della serie dipendesse dal fatto che si era reincarnata.
  • La telecinesi è il potere più presente nella famiglia Halliwell. Nella serie lo possedevano: Melinda Warren, Penny, Prue, L’erede della Sorgente e Chris. In effetti era un potere che avevano anche Cole e la Sorgente, quindi non so quanto centrino i geni Halliwell con il fatto che lo possegga anche il quarto nominato nell’elenco. Nella famiglia Hills invece non lo ha mai avuto nessuno compresa Brenda.
  • Polvere usata dagli angeli bianchi per cancellare i ricordi.
  • Anche questo è un elemento della serie. La nonna di Billie e Christy era una strega, ma sua figlia Helen non aveva alcun potere magico, mentre le sue nipoti invece sì.
 
 
 
 
 

ANGOLO DELL’AUTORE

 
Non avevo molte idee per questo capitolo, fino a che non mi è venuto in mente che la serie conteneva la reincarnazione. Da lì è arrivata più o meno tutta la storia, anche se ho deciso di inserire pure la vita passata di Peyton solo in un secondo momento.
Avrei voluto aggiornare prima, ma ho avuto alcuni imprevisti… e francamente ho preferito dedicarmi a concludere una long che mi trascinavo dietro da troppo tempo.
E Prue, più o meno entra nella storia. Se Brenda caratterialmente sembra diversa da lei, è perché a differenza sua è cresciuta in una famiglia unita e felice. I genitori di Brenda non sono morti e non hanno divorziato, lei non si è mai ritrovata a fare da vice-mamma o da sorella maggiore a nessuno visto che Brandon ha la sua stessa età, così anche se magiche ha vissuto un’infanzia e un’adolescenza abbastanza spensierate.
Il suo nome è lo stesso del personaggio interpretato da Shannen O’ Doherty nel teen drama degli anni’90 Beverly Hills 90210. Ho visto solo una decina di puntate, ma mi pare davvero una serie che vale la pena di recuperare. Il fatto che abbia un gemello di nome Brandon è un’altra cosa estratta da quella serie. Il cognome Hills viene dal titolo di essa, mentre il fatto che faccia l’oculista non ha alcun significato recondito. Ho scelto il primo mestiere che mi è venuto in mente.
Dana ovviamente è l’angelo bianco dei gemelli Hills. Era stata attirata in una trappola dall’angelo nero, ma è riuscita a sopravvivere. Non ha risposto alle chiamate dei gemelli perché era ferita ed era dovuta andare a farsi curare da altri angeli bianchi.
Qualcosa mi dice che il prossimo capitolo, vi sorprenderà. Restate sintonizzati!
  
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