Anime & Manga > Yu-gi-oh serie > Yu-Gi-Oh! 5D's
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Autore: eli_mination    09/04/2021    2 recensioni
[AU Distopico]
Sembrava tutto troppo perfetto per gli abitanti del Satellite. Dopo anni, finalmente si sarebbero riscattati con la costruzione del ponte che collega la zona malfamata alla grande città, Nuova Domino. Qualcosa va però storto, a qualcuno piace giocare con il tempo e inserisce un pezzo mancante nella storia che Allen, neo-diplomato nato nel Satellite che è cresciuto con i cambiamenti del suo luogo, conosce. Perché, improvvisamente, si ritrova in una guerra civile che vuole rivendicare i diritti di quell’isola? Con quale assurda coincidenza si unisce ad una banda di sciroccati del Satellite capitanati da Crow Hogan? E come mai quest’ultimo gli ride in faccia quando Allen gli racconta della lotta contro Z-ONE? In quello che sembra un assurdo sogno, Allen abbraccia la causa e darà un’importantissima mano alla rivoluzione in corso. Il tutto mentre cerca di capire come sia finito in quell’arco temporale a lui totalmente nuovo…
Genere: Angst, Azione, Dark | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Crow Hogan, Nuovo personaggio, Yusei Fudo
Note: AU, Missing Moments | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
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Tornati a casa, non rimane altro da fare. Quando giungiamo a destinazione, troviamo tutti gli altri nel covo, che ci aggiornano sulle varie situazioni avvenute in ricognizione. Crow e Alyssa, ad esempio, ci rendono partecipi di quello che è successo con l’incontro con gli alleati.

Qui vengo a sapere alcune informazioni importanti: innanzitutto, l’incontro con un rappresentante dei Flamvell si è concluso con l’arrivo di alcuni feriti. A quanto pare, i Vylon di cui mi hanno parlato ieri non hanno gradito una loro visita e hanno cacciato i coltelli. In ogni caso, si discute l’ipotesi di utilizzare un condotto di scarico per arrivare a Neo Domino… Cosa che non viene molto apprezzata da Lucy, a dire il vero.

“Ragazzi, quello è un tunnel dove vengono scaricati i rifiuti. Avete idea di che fine potremmo fare se dovessimo camminarci negli orari in cui la spazzatura arriva qui?” protesta, mettendosi un po’ di cibo in bocca. Siamo tutti a tavola, a consumare il pranzo.

“Moriremmo soffocati dalla merda…” sussurra Tom.

“Esatto!” annuisce la ragazza. “Se Yusei è sopravvissuto attraversandolo è stato solo un insieme di fortuna e mezzo veloce… Farci passare una grande quantità di persone? Non lo vedo molto bene…”

“In effetti, il nucleo di sicurezza potrebbe tranquillamente bloccarci l’accesso, tra le varie cose…” aggiunge Ruby, grattandosi la testa, pensierosa. “Argh, cosa potremo fare?”

“Posso dire una cosa?” attiro l’attenzione su di me. Se tutti prima avevano gli occhi fissi sul proprio piatto di udon, ora diverse pupille mi fissano, in attesa di un parere. “Ok, allora… Sono sicuro che la spazzatura non arrivi gradualmente qui, ma viene spinta nel Satellite tutta in una volta ad orari precisi. Ora, dovremmo solo capire quando non dovremmo muoverci, magari uno di noi si apposta nelle vicinanze sia per assicurarsi che sia libero dalla polizia, sia per trovare questi momenti…”

“Allen, c’è un problema…” si intromette Crow. “Non so se tu lo sai, ma il tunnel è stato costruito sotterraneo, si trova addirittura sotto il mare! Non solo, è praticamente parallelo al ponte, ma contrariamente a quello che si potrebbe pensare non ha un percorso dritto. Ci sono svariati cunicoli ed è facile perdersi… Alla luce di ciò, a piedi potrebbe trattarsi anche di una traversata lunga… Ci potremmo mettere giorni per arrivare in città.”

“Per questo potremmo muoverci in moto!”

“Bravo! È il modo più veloce non solo di spostarci, ma anche di attirare la polizia e diventare degli insaccati!” ribatte ironico il rosso, imboccandosi con le bacchette. “Il rumore della mia Blackbird arriverebbe a Neo Domino!”

“Il che sarebbe alquanto figo!” aggiunge Tom. “La città deve sapere che stiamo arrivando! Sarebbe un’entrata in scena pazzesca!”

“Boom, bitch!” ride Alyssa, mimando con la mano una pistola che spara verso l’alto.

“Si, esatto, faremmo ‘Boom’ nell’arco di due millesimi di secondo.” spezza l’entusiasmo Jasper. Sempre il solito, anche se non ha tutti i torti.

“In effetti, ci sarebbe un modo per rendere i mezzi più silenziosi… Il problema è che ciò richiederebbe una modifica drastica al motore…” riflette Crow.

“Vuoi farla diventare totalmente elettrica?” gli domando. Lui solleva lo sguardo su di me. “Voglio dire, so che questi modelli hanno un motore ibrido, cioè sia a benzina che elettrico. La batteria si ricarica con l’energia cinetica della frenata, giusto?”

“A parte il fatto che mi hai letto pienamente nel pensiero, come fai a sapere queste cose?” mi domanda, sorridendo. Facile, me lo ha detto Damien, lui è un appassionato di motori, in particolare di Duel Runner.

“Diciamo che conoscevo una persona patita di meccanica…” spiego, cercando di non suonare troppo vago.

“Capisco. Comunque, si, pensavo di usare lo stesso sistema ma adattandolo in modo che non sia necessario il motore a carburante, solo che… sarebbe troppo utopistico e non so nemmeno se abbiamo i materiali a sufficienza per convertire tutte le moto. Se fossimo solo noi sette a compiere questa pazzia, si riuscirebbe a realizzare… Ma capisci che da soli non andremo da nessuna parte…”

Giusto. Una minoranza contro un’intera metropoli.

“Yusei saprebbe cosa fare, in questo momento io non ho uno straccio di idea…” continua Crow, mettendosi le mani nei capelli con i gomiti poggiati sul tavolo.

Il resto del pranzo lo consumiamo in modo silenzioso. Nessun altro ha qualcosa da dire, probabilmente perché stiamo cercando di farci venire l’idea brillante che salverà tutti. Eppure, è tutto così difficile…

 

“Andiamo, Allen! Ti ho detto un milione di volte che a destra c’è l’acceleratore, a sinistra il freno!”

Tom mi sta guidando, come un maestro, all’arte del “saper portare la moto”. Perché? Oh, semplicemente gli è venuta questa improvvisa voglia!

“Vuoi sentire l’ebbrezza di rischiare la vita perché stai su un mezzo che ha pochissimi sistemi di protezione, guidato da te?” mi aveva proposto. Io ero rimasto a guardarlo, usando i muscoli facciali per formare un’espressione che si traducesse in “Tu sei fuori di testa se hai intenzione di propormi ciò!”.

“Assolutamente no!” gli avevo risposto, con quella medesima espressione.

“Questo è lo spirito giusto! Andiamo!”

Poi non ricordo più nulla, so solo che mi ha preso per un braccio, mi ha condotto fuori, ignorando bellamente le mie proteste e i miei inviti a lasciarmi andare, accanto alla due ruote grigia che guida uno dei ragazzi e mi ha invitato (quasi obbligandomi, a dire il vero!) a montare in sella e farmi dei giri qui attorno.

“Sai andare in bicicletta? Perché è la stessa cosa, ma senza pedali!” aveva detto. Si, certo, “come una bicicletta”… Questo veicolo sarà grande e pesante il doppio di una mountain bike! Quando gliel’ho detto, mi ha preso in giro dicendomi “Che esagerato!”. Che odio! Nonostante tutto, mi sono infilato il casco e ci sono salito su. Alla fine, che mi costa imparare? Potrebbe essere un’abilità che mi tornerà molto utile… Solo che volevo essere pronto ad una simile eventualità! Andiamo, non mi aspettavo di certo che oggi a Tom venisse questa voglia di vedermi spiaccicato sull’asfalto dopo essere volato via dal veicolo.

“Stai andando lento!” urla, sovrastando i rumori circostanti.

“Dammi il tempo di prendere confidenza con il mezzo!” gli ho urlato, di tutta risposta. In effetti, starò andando a passo d’uomo in questo momento. Non mi interessa, devo imparare gradualmente! Devo capire ancora la percezione della mia mano sul manubrio, quanto devo girare il polso per accelerare e quando devo usare l’altro per frenare. È importante, perché quando vai a velocità elevate hai poco tempo per pensare e devi agire in automatico.

Lo vedo alzare le mani, mentre percorro il vialetto esterno cercando di non sbandare troppo. Vado solo dritto e poi, arrivato alla fine della strada, segnato da un muro con delle scritte inquietanti che non voglio decifrare, faccio inversione con non poca paura. È proprio con questa manovra che ho paura di cadere, poiché da bambino, imparando ad andare in bici, trovandomi a cambiare strada in quel modo, soprattutto in strettoie, cadevo cercando di imitare i motociclisti durante le gare sui circuiti internazionali, quando dovevano fare delle curve e si piegavano quasi fino a toccare l’asfalto. D’accordo, su questo Tom ha ragione, c’è una similitudine tra la moto e la bici…

“Se non aumenti la velocità non ne avrai abbastanza per avere equilibrio mentre curvi e cadrai a terra!” mi spiega Tom, urlando e tenendo le mani attorno alla bocca per farsi sentire meglio.

Colgo il suo consiglio. Arrivo alla fine della strada e quello che faccio è girare per fare inversione… Finisco a terra. Piuttosto che percorrere la curva, mi fermo proprio lì in mezzo cadendo dalla moto, mentre quest’ultima struscia a terra prima di fermarsi. Dannato Tom!

“Ouch!”

Mi fa male il braccio, ma devo essermi semplicemente fatto un livido perché riesco a muoverlo e rialzarmi proprio con l’aiuto della mano a terra. Per il resto, sto bene. Solo un po’ provato per l’incidente… Oh, andiamo, che sarà mai, Allen?! Poteva andarmi peggio…

“Tutto bene?”

Tom intanto mi è corso incontro per assicurarsi che io stessi bene. Gli faccio un cenno con il pollice alzato.

“Mi hai dato un consiglio sbagliato!” protesto io, togliendomi un po’ di polvere dai pantaloni grigi. Fortuna che non mi sono fatto nulla di che, altrimenti… No, non avrei potuto prenderlo a pugni con un braccio rotto.

“Che ti credevi? Che andando a quella velocità in una curva così stretta saresti riuscito ad eseguire un’inversione da paura?” si giustifica lui. “Se facevi così anche in bicicletta non ho capito come hai fatto a non romperti mai un osso… Capisco che io ti abbia detto di andare più veloce, ma in curva devi sempre rallentare, soprattutto se non è larga… Una mossa del genere si può fare derapando, ma è una cosa troppo avanzata per un principiante…”

“Non mi è venuto in mente di farlo, ero troppo in ansia di cadere…” sussurro io, recuperando la moto dall’asfalto. È pesante, quindi mi aiuta a rimetterla dritta.

“Indovina cosa è successo?” obietta lui, mettendo le braccia conserte. “D’accordo, fa nulla! L’importante è che non ti sia fatto troppo male. Sai, per imparare per bene ad andare in moto sono dovuto cadere non so quante volte. Te la senti di riprendere?”

Annuisco, rimettendomi in sella e togliendo il cavalletto. Ripercorro lo stesso viale, con il vento che sferza il mio viso e il gomito un po’ dolorante, faccio le stesse identiche cose ma stavolta do un tocco di freno, prima di svoltare e cambiare corsia di marcia. La moto sbanda leggermente, ma ci sono riuscito. Faccio più volte lo stesso movimento, con Tom che mi osserva e mostra approvazione.

Ci sto prendendo gusto, è davvero figo guidare una Duel Runner. All’inizio, l’idea mi spaventava non poco, ma ora vorrei solo correre per queste strade e null’altro.

Il biondo mi fa cenno di smettere, agitando le braccia in aria. Mi fermo proprio davanti a lui, sganciando il casco e liberando la mia testa dal suo ingombro. Riesco a percepire il contatto dei miei capelli sudati con il freddo dell’aria.

“Beh, che dire? Impari in fretta!” commenta. “La prossima volta spingerò Crow a farti fare un giro di ricognizione proprio a bordo di questo rottame!”

“Non lo definirei proprio un ‘rottame’…” gli comunico, massaggiandomi il polso dell’acceleratore. “Fa il suo dovere e la trovo molto veloce, anche se devo ancora sfruttare appieno le sue potenzialità!”

“Obiettivamente, però, è un rottame. È fatta con materiali da discarica. Il termine vuole essere un complimento, qui. Nonostante sia un insieme di rottami, va che è una meraviglia!” mi spiega, con gli occhi che brillano. “Solo così possiamo arrangiarci, eppure…”

“L’avete costruita voi?”

Sono perfettamente consapevole che prima, al Satellite, era prassi costruirsi una Duel Runner partendo da zero, per quanto fosse illegale andarci in giro. Nonostante ciò, vedere che c’è qualcuno che sa farlo è ammirevole!

“Si e no. Era una moto già bella che fatta, però era quasi inutilizzabile. Era parcheggiata fuori da un palazzo quasi distrutto, in uno dei quartieri che ora è in mano ai Vylon. Con l’aiuto di Crow e Lucy, l’abbiamo rimessa a nuovo. Credimi, portandola qui avevo paura di-”

“Allen, vedo che stai imparando le nostre stesse abilità…”

La voce profonda di Jasper arriva alle nostre orecchie. Quando è arrivato qui? Non che questa via sia lontana dal covo, anzi, semplicemente non avevo proprio percepito la sua presenza…

“Diciamo di sì…” affermo, con un mezzo sorriso, in contrasto alla sua serietà. “Ho bisogno di esercitarmi ancora, però posso dire di essere a buon punto!”

“Sarebbe interessante fare delle simulazioni di inseguimento. Magari potremmo chiedere ad Alyssa di fare finta di essere una poliziotta che ci segue e che vuole catturarci!” propone Tom, dando una leggera spallata a Jasper e smuovendolo. Oddio, sarebbe difficile seminare Alyssa… Ho potuto constatare che è un’esperta ad usare quella macchina…

“Di solito odio questi giochi da bambini idioti… Ammetto che, però, potrebbero tornarci utili delle esercitazioni simili, soprattutto in vista di un golpe…” blatera, a voce bassa. “In ogni caso, mi piange il cuore ma sono consapevole del fatto che debba condividere le mie armi con voi, quindi… Seguitemi.”

“C-come?!” domanda il biondo, stranito. “Non avrai mica intenzione di-”

“Si, voglio mettervi in mano una pistola!” lo interrompe immediatamente il corvino. “Siete a piedi e vi si palesa davanti un individuo sospetto che vuole farvi del male. Non avete via d’uscita e l’unico oggetto che avete con voi è un’arma da fuoco. Cosa fate?”

“Scappiamo?” propongo io.

“Così che vi possa lanciare un coltello nella schiena o vi possa paralizzare con un proiettile piantato nel collo? Ma bravo!” ironizza il corvino. “Ottimo senso di sopravvivenza, davvero! Avete una pistola, usatela. Sparate. Abbandonate per una volta l’etica a favore di una via sicura verso la salvezza e la vita.”

Il pensiero di dovermi difendere sparando a qualcuno non mi piace per nulla. Ma perché diavolo sono finito in questo posto?! Sto ancora sperando che il vero Allen si svegli da questo incubo. Mi hai sentito, ‘me stesso’? Svegliati! Apri gli occhi! Alza il culo dal letto, fa’ qualcosa! Ah, al diavolo, non ci spero più…

Ho quasi paura di dover dire a Jasper che mi rifiuto di fare una cosa del genere. Mi sono guadagnato un minimo di rispetto da parte sua mettendolo a tacere (anche se non avevo nessuna intenzione di ferirlo…), non voglio perderlo tutto in una volta. Avrebbe nuovamente ragione di credere che non sono adeguato e finirebbe con il prendermi di nuovo di mira.

Do una rapida occhiata a Tom, cercando di comprendere anche le sue intenzioni. Entrambi facciamo spallucce, capendo che non abbiamo alcuna via di scampo e che ci tocca seguirlo in questa pazzia.

Devo vedere il lato positivo delle cose… Almeno impareremo qualcosa. Così come io ho imparato a portare la moto.

“D’accordo, ci vediamo alla discarica!” esclama, salendo subito sulla stessa moto che ho usato prima per esercitarmi.

“Ma che- Ehi!” protesta Tom. “Usa la tua moto!”

Troppo tardi. È già partito, diretto chissà dove.

“Quello stronzo…” mormora il biondo. “Poteva usare l’altra, invece ce la deve soffiare come se fosse un fottuto ladro-”

“Calma!” lo fermo io. “Ci sono altri veicoli per spostarci…”

“Crow e Lucy sono usciti in ricognizione pomeridiana, non abbiamo moto da utilizzare…”

“Chi ha parlato di moto?” gli dico, alzando il sopracciglio.

 

“Così voi due avreste bisogno di un passaggio per la discarica perché quel figlio di buona donna di Jasper vi ha fregato la moto sotto il vostro naso…” esordisce Alyssa, seduta sul divano con le gambe accavallate. “Ma bravi!”

“Non ci giudicare, ci ha colti di sprovvista!” si lamenta Tom.

“Già… Probabilmente avrà colto di sprovvista anche sua madre, appena è nato, nel momento in cui è uscito dalla sua-”

“Ci accompagni o no?!” taglia corto il ragazzo.

“Dovete andarci per forza? Voglio dire, potreste pure farlo aspettare lì come un idiota senza concludere nulla…”

“Sai che appena ci vedrà ci farà fuori.” le risponde lui.

“Uhm… Fammici pensare…” sussurra lei, alzandosi in piedi e facendosi un giro. “Cosa otterrei in cambio?”

Inizio anche io a guardarla storto.

“Alyssa!” la richiama Tom.

“Sto scherzando, ragazzi! Vi accompagnerò, ma poiché non posso lasciare Ruby da sola…”

Non riesco a seguire il resto del discorso perché la mia mente inizia ad offuscarsi, quasi come se mi stessi per addormentare. In un attimo, mi ritrovo al buio. Non vedo nulla, zero. Cosa è successo? Sono morto?

Più mi guardo intorno, più mi gira la testa. Come è possibile? Un attimo prima ero nel piano terra del covo, ora invece sono nel… Niente, non c’è niente qui.

Anche a livello uditivo, non sento nulla.

“Ehi!” provo a dire. Almeno riesco a sentire la mia voce, segno che non sono diventato sordo. Provo a guardarmi intorno ma non riesco a girarmi più di tanto. I miei piedi non toccano terra, è come se io stessi galleggiando nell’aria. O in quello che è, chiaro.

Cosa dovrei fare in questo momento? Non è che finalmente sto abbandonando quella realtà in cui mi trovavo prima e mi sto svegliando? Spero vivamente di sì…

All’improvviso, un lampo rosso davanti a me mi acceca, costringendomi a ripararmi gli occhi. In quel frangente, mi rendo conto che ho ancora il corpo, sono tutto intero e sto effettivamente in aria, come in mancanza di gravità. Quel poco di luce rossa, però, non mi ha permesso di vedere quanto questo posto fosse grande e… profondo? Su dove mi trovo, ho ancora troppi dubbi.

Il lampo in questione si ripete, stavolta alla mia destra. Adesso pare che sia comparso più lontano… Un momento, non è un lampo. La luce forte mi aveva impedito di comprendere la natura di quel fenomeno… È una creatura, dal corpo lunghissimo, come se fosse un serpente… O meglio, deduco che lo sia, ne vedo soltanto una sottile lingua… Probabilmente è una coda, la cui punta presenta delle righe. Si agita come se fosse impazzita, per poi sparire e ricomparire davanti a me. Lo fa all’infinito e io cerco di seguire quei movimenti, girando la testa ad ogni cambio direzionale. Finché non scompare… Senza riapparire.

“Ma che…”

Questa sensazione non mi piace. È come se io fossi tirato giù da qualcosa. C’è una strana forza che mi spinge verso il basso, che vuole farmi sprofondare in un abisso. Cerco di trattenermi e di non lasciarmi cadere, annaspando per mantenere quell’equilibrio. Ma non ci riesco.

Inizio a scendere giù, aumentando la velocità e senza avere la possibilità di controllarla. Come se stessi cadendo dal cielo, le sferzate del vento che investono il mio corpo in contrapposizione alla mia caduta verso il basso, facendo attrito con la forza di gravità. E io cado, cado, sembra che io stia per toccare il fondo di questo immenso abisso.

“Allen!”

Una voce appannata. Mi chiama. Penso di riuscire a capire chi sia…

“Allen! Svegliati!”

La voce è più chiara. È Alyssa che mi sta parlando.

“Allen, ma che cazzo!”

Chiudo gli occhi perché capisco di essere arrivato giù, pronto ad assorbire quel potente colpo. Pensavo di cadere di schiena, invece i miei piedi iniziano a sentire la stabilità di un pavimento. Riapro gli occhi… e mi ritrovo di nuovo nel covo, con Alyssa che mi sta scuotendo per le spalle.

“Che cosa…”

 

Angolo autrice

Che parto che è stato finire questo capitolo o.O

Ehm, ma ciao! ^^’ Queste ultime settimane mi hanno messo K.O. e quindi zero ispirazione, ma nonostante tutto sono riuscita a portare a termine il capitolo ^^’

Inizio con la canzone di oggi, che è “Falling Apart” dei zebrahead. Fa da sfondo a tutto il capitolo, in generale, anche se il titolo si potrebbe riferire alla “caduta” di Allen! Scoprirete più avanti di che si tratta ^^

C’è una canzone in particolare che è una bomba che non vedo l’ora di buttare, ma mi sa che toccherà aspettare (sad me T.T), ho in mente un momento preciso nella fic in cui metterla ^^

Anyway, mi prendo questo piccolo spazietto per dei piccoli ringraziamenti, ma dovuti ^^

In primis CyberNeoAvatar e Jigokuko, che hanno sempre la santa pazienza di recensirmi la storia. Consiglio di passare da loro per la lettura, rispettivamente, di “Yu-Gi-Oh! 5D's Spirits Unleashed e “La Voce della Speranza”. Sono storie molto valide e in quanto tali meritano tanto ^^

Altra persona da ringraziare, anche se silenziosa, è Sasa1809, che ha aggiunto la mia storia tra le preferite ^^

Infine tutti voi che leggete, mi fate tutti andare avanti nel migliore dei modi ^^

Ho finito le cose da dire, ci vediamo la settimana prossima con un nuovo capitolo di Riots :D

See ya!

  
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