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Autore: lisi_beth99    10/04/2021    0 recensioni
Il matrimonio tra James Rauner e Isabel Bledel assume una piega molto spiacevole quando lo sposo viene ucciso proprio al momento dello scambio delle promesse. Sarà compito dell'Intelligence scoprire chi è stato e perché. Inizialmente si cercano i moventi nella vita politica della vittima, ma forse la pista è quella sbagliata...
Nel frattempo, la relazione tra Alex e Jay vedrà un cambiamento importante.
AVVERTIMENTO! Questa storia è il seguito di "Nothing will drag you down - L'attentato"
Genere: Azione, Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jay Halstead, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 2

La marcia nuziale invase l’intera navata della St. James Cathedral, sulla Huron Street. La sposa fece il suo ingresso esattamente alle 21:30, come era stato stabilito durante le prove per l’evento. La commozione si poteva vedere sul volto dei genitori dei futuri coniugi e sulle damigelle che avevano appena terminato di calcare la navata. Lo sposo si era completamente focalizzato sulla bellissima donna che da lì a qualche ora sarebbe stata la sua compagna di vita. L’intero percorso della sposa fu illuminato da decine di flash prodotti dalle macchine fotografiche dei giornalisti presenti all’evento: quel matrimonio sarebbe entrato nella storia di Chicago come “il matrimonio dell’anno”. L’unione tra James Rauner, figlio del governatore Bruce Vincent Rauner, e Isabel Bledel, giovane imprenditrice che aveva lavorato duramente per aiutare donne vittime di abusi e figlia del membro dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite Markus Bledel. Già da mesi i gossip riguardanti quest’unione avevano riempito decine e decine di pagine di riviste più o meno accreditate. Tutti erano rimasti colpiti dalla scelta di celebrare le nozze di sera e fare un ricevimento nella notte. La coppia aveva spiegato che, a causa dei molti impegni dei padri, avevano optato per questa scelta che avrebbe evitato loro di dover decidere tra il lavoro e la famiglia.

Isabel raggiunse l’altare e lasciò il braccio di suo padre con un sorriso che l’uomo non le aveva mai visto prima. Le lasciò un leggero bacio sulla fronte e mise le sue delicate mani in quelle di James. Quando gli sposi si voltarono verso il cardinale Blase Joseph Cupich, Sua Eminenza poté cominciare la celebrazione.

-*-

Madison, dopo il secondo bicchiere di vino, aveva estratto dalla borsa la rivista di spose più amata da tutte le donne di Chicago e la sfogliò rapidamente per arrivare alla parte che le interessava – Vedi? – domandò porgendo il giornale ad Alex – Loro sì che hanno pensato in grande! – esclamò indicando un gazebo rivestito interamente di rami di ciliegio in fiore e delicate cascate di lucine al neon – Se solo riuscissi a procurarmi anch’io dei fiori di ciliegio… - Alex chiuse bruscamente la rivista – Mady! La smetti di guardare questa roba?! Ti mette in testa delle cavolate! Non c’è bisogno di avere fiori di ciliegio, un colore come tema o dei presenti per gli ospiti! Il matrimonio non dovrebbe essere un modo per farsi vedere… Dovrebbe essere una promessa intima fra due persone che si amano. – guardò con serietà la sua amica che rimase per un attimo spiazzata – Ma vorrei che fosse il secondo matrimonio dell’anno… Non posso sperare di superare quello tra James Rauner e Isabel Bledel ma posso almeno provarci! Tu non puoi capire Alex. Ci tengo che venga ricordato come evento! -. Quei nomi riportarono alla mente della castana un servizio che avevano trasmesso in tv qualche sera prima.

Jay stava accarezzando distrattamente la schiena della sua ragazza mentre erano sdraiati sul divano, al telegiornale avevano annunciato “il matrimonio dell’anno” dando qualche dettaglio sull’organizzazione. Alex aveva ascoltato tutte le cose folli che avevano allestito: una scultura di ghiaccio che ritraeva gli sposi a grandezza naturale, un gazebo interamente ricoperto di fiori di ciliegio e chissà quante altre cose. Avevano anche fatto un’intervista agli sposi che sembravano veramente innamorati. – Non capisco che bisogno ci sia di fare le cose così in grande… - commentò lei sistemandosi fra le braccia di lui – Sono figli di gente importante, penso che gli tocchi fare le cose in grande… Ne va anche della carriera dello sposo: ho sentito dire che sta organizzando una campagna per candidarsi a sindaco… - rispose Jay lasciando poi un bacio sulla testa di Alex.

-Terra chiama Alex! – esclamò Madison muovendole una mano davanti al viso – Ti eri persa nei tuoi pensieri? – sorrise capendo che l’amica non avrebbe mai capito cosa volesse dire per lei quel matrimonio – Sì, scusa… - si affrettò Alex facendo un altro sorso di vino.

Ruzek, Atwater e Halstead entrarono al Molly’s dopo essere scappati dalla centrale. Si avvicinarono al bancone, notando tutti la presenza di Alex. Adam si avvicinò all’orecchio del suo collega – Non la lascerei da sola, o qualcuno potrebbe rubartela! – scoppiò a ridere mentre l’altro lo allontanava malamente – Sei un idiota… -. Ma Ruzek non aveva tutti i torti: un tizio sui venticinque aveva già puntato le due ragazze.

-Ciao bellezze! – Alex si vide spuntare un tipo insulso proprio accanto alla sua spalla. Gli rifilò uno sguardo di gelo puro – Guarda, lascia perdere. Io e la mia fidanzata stiamo cercando di organizzare il nostro matrimonio. A meno che tu non venda fiori o tovaglie, puoi anche tornare da dove sei venuto. – questo rimase immobile per qualche secondo, quando notò la rivista per spose aperta sul tavolo, sbiascicò qualcosa e si eclissò nel giro di un battito di palpebre. – Sei terribile! – disse Madison cominciando a ridere.

Fu allora che Alex vide Jay. La sua espressione cambiò completamente e gli occhi le si illuminarono di gioia. A Mady quel cambiamento non passò inosservato e non tardò a captare dove fosse ricaduto lo sguardo della sua amica. L’uomo si avvicinò spostando solo all’ultimo l’attenzione sulla donna seduta di fronte alla sua ragazza – E così tu devi essere il bel detective! – esclamò Madison causandosi un ematoma sullo stinco provocato dal calcio dell’altra – E tu l’amica pazza… - rispose con lo stesso tono – Vedo che mi ha descritta bene! – Madison porse la mano a Jay – Madison la pazza Gray. – Halstead la strinse – Jay Halstead. Ah scusa… Meraviglioso detective Halstead. – Non seppe perché, ma Alex avrebbe tanto voluto sprofondare in una voragine in quel momento. – Mi piaci! – rise Mady tornando a guardare la sua amica.

-*-

La cerimonia era arrivata al momento più atteso da tutti: lo scambio delle promesse. Il cardinale Cupich guardò prima la sposa e poi lo sposo - Carissimi James e Isabel siete venuti insieme nella casa del Padre, perché la vostra decisione di unirvi in matrimonio riceva il suo sigillo e la sua consacrazione davanti al ministro della Chiesa e davanti alla comunità. Voi siete già consacrati mediante il Battesimo: ora Cristo vi benedice e vi rafforza con il sacramento nuziale, perché vi amiate l’un l’altro con amore fedele e inesauribile e assumiate responsabilmente i doveri del matrimonio. Pertanto, vi chiedo di esprimere davanti alla Chiesa le vostre intenzioni. – un microfono fu messo nelle mani tremanti della sposa che, combattendo con la commozione per quel momento, cominciò a parlare – Io, Isabel Bledel, prometto di amarti ed onorarti… - ma non le fu possibile continuare perché l’infrangersi di una delle vetrate della chiesa la bloccò. Guardò il suo amato con il terrore negli occhi e non poté impedirsi di urlare quando una macchia di sangue si espanse sulla camicia di James. L’uomo cadde al suolo privo di vita. Isabel si accasciò su di lui cominciando a piangere disperata. In chiesa scoppiò il panico, tutti cercavano di uscire da lì al più presto. Le guardie del corpo corsero a proteggere la sposa e la costrinsero ad uscire. In balia delle sue emozioni si lanciò fra le braccia del padre che non sapeva come consolarla. Il governatore, appena messo in salvo nella sua vettura con la moglie e la secondogenita, estrasse il cellulare e chiamò l’unica persona di Chicago che sapeva avrebbe trovato il responsabile per la morte di suo figlio.

-*-

Madison stava raccontando di come lei ed Alex si fossero conosciute, ormai 5 anni prima. Adam e Kevin avevano presto raggiunto il loro collega e le due giovani nella speranza di scoprire qualcosa di più sulla loro nuova collega che era ancora un mistero per la maggior parte del tempo. – Un giorno arrivo al lavoro e mi ritrovo una ragazzina che mi viene presentata come la “nuova collega” che avrei dovuto formare! – stava dicendo Mady indicando l’amica che si era coperta la faccia con un tovagliolino di carta – Pensavo avesse 16 anni… E poi parlando scopro che ne aveva quasi 20! – scoppiò a ridere costringendo Alex a scoprirsi il viso – Era così fredda e distaccata da tutto e tutti… Rifilava degli sguardi killer a chiunque provasse ad avvicinarsi. – era tornata seria – Siete fortunati ad averla conosciuta ora che è migliorata nelle relazioni sociali! -. La diretta interessata le rifilò un pugno – Guarda che sono qui! Perché mi dipingi sempre come un mostro?! Avevo anche tanti lati positivi… - corrucciò lo sguardo e incrociò le braccia al petto, abbassando leggermente lo scollo dell’abito, cosa che non passò inosservata a Jay. Madison colse quella rapida occhiata da parte del detective ma non disse nulla – Amore! Avrai anche avuto delle qualità ma erano perennemente messe in ombra dal tuo caratteraccio con tutti quelli che ritenevi inferiori a te! – appoggiò una mano sulla spalla di Alex poi tornò a guardare i tre uomini – C’era un tipo, veniva spesso per delle informazioni di ogni tipo. Avevamo capito tutte che era interessato a lei – indicò l’amica mentre i ricordi le tornavano alla mente e la facevano ridere – Il poveretto ci aveva provato in ogni modo ad attirare la sua attenzione, ma lei? Alex, no! Alex era in grado di disintegrare con uno sguardo. E, quando quel tipo, arrivò con un mazzo di fiori e un… cos’era? Un peluche?! – domandò all’altra che scuoteva la testa rassegnata – Sì, un insulso orsetto rosa! Perché mai avrà preso un orso rosa?! Era così senza senso! – Adam lanciò uno sguardo ad Halstead che si stava mordendo un labbro per non scoppiare a ridere. – Sì, sì… Comunque – Mady interruppe Alex perché già sapeva che avrebbe cominciato a farne una questione infinita – Fatto sta che quel ragazzo si ritrovò davanti al nostro banco informativo con il mazzo di rose e l’orso. Gli ci vollero dei minuti prima di riuscire ad avere l’attenzione di Alex. Quando poi riuscì a chiederle di uscire lei l’ha praticamente masticato e risputato. Se n’è andato rosso dalla vergogna e non l’abbiamo mai più visto in zona… Poveretto, ancora mi chiedo che fine abbia fatto… -. L’altra si scostò una ciocca di capelli che erano scivolati davanti agli occhi – Io no. È stato imbarazzante e inutile! –. Atwater stava morendo dalla curiosità – Cosa gli ha detto? – Madison finì di bere il suo drink – Non mi ricordo esattamente ma il succo era che i fiori poteva metterseli su per il culo, l’orsetto poteva regalarlo a qualche bambina bisognosa e che lei non sarebbe mai uscita con lui perché non aveva il minimo interesse. – La diretta interessata, colta da un senso di godimento al ricordo di quella scena, si sentì libera di aggiungere – Credo di avergli anche detto che se si fosse fatto vivo di nuovo lo avrei fatto arrestare per molestie. -. Ruzek fissò la giovane che, aveva sempre inquadrato come una persona pacata e sempre educata, - Sei un mostro! – esclamò scoppiando a ridere. Lo sguardo che gli rivolse Alex lo fece smettere di botto. Mady si intromise – Lei è tanto carina e gentile ma se la fai incazzare è la fine… Quindi è meglio se state attenti ragazzi. –

Jay non aveva proferito verbo. Era rimasto a guardare le espressioni che si alternavano sul volto della sua ragazza. Ciò che lo aveva colpito la prima volta che l’aveva vista, in ospedale, era la freddezza e il modo distaccato che aveva di rapportarsi con tutto e con tutti. Appena incontrata era convinto fosse più giovane dei suoi 24 anni, poi l’aveva sentita parlare, ed aveva creduto di avere a che fare con una donna matura. Molte cose in Alex sembravano un controsenso; qualcosa nelle parole di Madison l’aveva colpito: sembrava sempre distaccarsi dagli altri. E poi aveva imparato a conoscere il suo lato duro e posato che aveva con il resto del mondo, completamente l’opposto di come si comportava quando erano solo loro due; lì Alex si scioglieva sempre e diventava così rilassata e infantile, nel senso più buono che Jay potesse pensare: viveva con emozione ogni cosa. Quel grande divario tra la Alex del lavoro e la Alex di casa poteva spaventare chi non la conosceva ma Halstead era abbastanza certo di capirla, probabilmente perché in fondo era come lei.

Si allontanò dal tavolo per chiedere un’altra birra. Si voltò leggermente quando sentì una presenza accanto a lui. Madison lo stava fissando seriamente – Sappi che se le spezzi il cuore, io ti spezzo qualcos’altro! Sei fortunato ad averla trovata. – si fermò per un attimo per guardare la sua amica, ormai una sorella – Lei è una persona fantastica, ti rende la vita più interessante… Devi solo imparare a capirla. Il suo più grande difetto è quello di non fidarsi mai delle persone, se ha deciso di venire a vivere con te significa che ti affiderebbe la sua vita in ogni istante, che per te farebbe qualunque cosa… Da che state assieme ho visto un grande cambiamento in Alex, è più rilassata, più incline ad esternare le sue emozioni. – si interruppe per un attimo – Credimi Jay, non l’ho mai vista così. Ma ripeto: se le fai del male, io ti uccido! – non lasciò il tempo all’uomo di replicare perché tornò al tavolo proprio mentre il cellulare di uno dei due agenti cominciò a squillare.

Ruzek tornò al tavolo con uno sguardo torvo, agguantò la giacca e fece un cenno ai due colleghi – Ha appena chiamato Antonio. C’è stato un omicidio alla St. James Cathedral. Dobbiamo andare. – infilò il giubbino di jeans e salutò rapidamente le due ragazze. – Ciao! È stato un piacere Madison. Devi raccontarci altre chicche su Alex! – esclamò Kevin prima di seguire il suo amico – Ciao Kevin! – rispose a tono la diretta interessata. Jay, intanto, si era avvicinato maggiormente a lei – Alex… - ma lei non lo lasciò finire – Ci vediamo domani in ufficio. Tengo il tu SUV in ostaggio! – disse col sorriso. Lui fece un cenno di assenso – ‘Notte! – la lasciò con uno dei suoi sorrisi che metteva in evidenza le fossette.

Rimaste sole, Madison fissò l’amica per una buona manciata di secondi – Che c’è?! – chiese fintamente scocciata Alex – Nulla, Jay sembra una brava persona. State bene assieme… O forse dovrei dire “stareste” visto che non vi siete nemmeno sfiorati per tutta la sera! – ed ecco che era tornata la Madison che conosceva! – Tesoro io ti ho insegnato di meglio per far cadere gli uomini ai tuoi piedi! Così mi deludi… - Alex sghignazzò finendo di bere il suo bicchiere di vino – Sei la solita. Sai che non sono per lo spettacolo gratuito. E poi è ancora presto, nessuno al lavoro sa che stiamo per andare a convivere… e preferirei che rimanesse così ancora per un po’. – confessò in tutta onestà. Mady rimase ad osservarla con lo sguardo di una sorella maggiore protettiva, poi interruppe i suoi pensieri – Beh allora?! Avete stabilito qualche regola? O è ancora troppo presto? – mentre tornava alla carica con le domande richiamò l’attenzione di uno dei baristi per farsi portare un altro giro. – Divideremo l’affitto, questo credo sia l’unico punto su cui abbiamo speso delle parole. Per il resto non ci abbiamo ancora riflettuto, però alla fine sarà come praticamente è stato da qualche tempo a questa parte. Sto da Jay quasi ogni sera… - Mady fece un ghigno malefico – Hai capito la ragazzina qui?! – Alex le diede una leggera spinta – Non credere che io sia tanto santarellina… Ma questo è tutto ciò che saprai! – l’altra si fiondò sul bicchiere di prosecco che Otis le aveva appena portato – E come farete a lavoro? Non ci sono delle regole o qualcosa del genere? – la castana si perse per un attimo nei suoi pensieri – Quelle regole valgono solo per il corpo di polizia. Io sono solo una civile che fa la segretaria. E poi il Sergente Voight mi ha fatto intendere che va bene fin quando la nostra storia non interferisce con il lavoro. Su quel punto ho già espresso la mia opinione a Jay, voglio che la nostra vita come coppia e quella come colleghi rimanga separata nettamente. – la sicurezza con cui lo affermava fece tenerezza a Madison – Tesoro, non voglio infrangere i tuoi sogni ma, sono abbastanza certa, che sarà impossibile. –

Quella frase lasciò ancora più pensierosa Alex che, quando tornò a casa verso le due di notte, non fu in grado di chiudere occhio e cominciò a riempire i primi scatoloni che aveva preso sia al lavoro che al Molly’s, dove Herrmann le aveva permesso di recuperare tutte le scatole di birra che sarebbero state raccolte dalla nettezza urbana l’indomani mattina.

 
   
 
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