Questi personaggi non mi appartengono, ma sono proprietà di
Stefhanie Meyer. Questa storia è stata scritta senza alcun scopo di lucro.
RICORDARE IL PASSATO
Capitolo 10
ANDARE VIA
Era
giunto il momento di parlare con gli altri, così, io e Renesmee, ci dirigemmo nel salone per poter parlare con loro.
Fortunatamente li trovammo tutti riuniti lì, probabilmente
Aro, Caius e Marcus stavano comunicando qualcosa alle guardie, perché a
parte me e Renesmee erano tutti lì. Da quando mi ero chiusa nella mia stanza non si erano permessi di disturbarmi, nemmeno per
comunicarmi gli aggiornamenti delle guardie, e li apprezzai per questo. Non appena
entrai insieme a Renesmee vidi i loro volti illuminarsi, forse pensavano che eravamo lì per chiarire la situazione, ma in realtà non era
così.
- Ciao
ragazze, che bello vedervi – disse Marcus tutto contento.
- Bella,
finalmente ti fai vedere, siamo contenti – continuò
Caius.
- Gradirei di essere chiamata Isabella – gli dissi con
risolutezza.
- Ma Bella, hai sempre odiato essere chiamata così – mi disse
Aro stupito.
-
Continuo a dire che gradirei essere chiamata Isabella
– gli dissi nuovamente.
- Ma perché scusa? – continuò Aro.
- Perché
certe confidenze non sono più gradite – gli risposi
senza problemi.
- Da
questo dovremmo dedurre che sei ancora molto arrabbiata con noi, vero? – mi
disse Marcus.
- Mi
sembra normale dopo quello che avete fatto – rispose
al mio posto Renesmee.
- Si hai
ragione. E vedo che non è passata nemmeno a te
l’arrabbiatura. Speriamo solo vi passi presto – disse
Caius con tono colpevole.
- Non
credo questo possa succedere. Comunque io non la
chiamerai arrabbiatura, ma solo forte delusione – risposi precedendo mia
figlia, che era già pronta a rispondere.
- Non
possiamo darvi torto. Sappiamo di aver sbagliato, ma se siete qua e avete deciso di parlarci un motivo ci sarà. Forse, in
fondo, avete capito che l’abbiamo fatto perché vi vogliamo bene – mi disse Aro.
- Forse
la nostra presenza qui, non è molto chiara. Se pensate siamo
venute qua per chiarire, vi informo che vi sbagliate. Siamo venute, per
comunicarvi la nostra decisione – dissi cercando di essere
più chiara possibile.
- Credo che
nessuno abbia capito cosa vogliate dire. Potreste spiegarvi meglio? – mi disse
Caius visibilmente confuso.
- Certo,
adesso mi spiegherò meglio. Io e Renesmee intendiamo
andarcene – gli dissi in modo breve e conciso. La mia affermazione non lasciava
spazio ad equivoci.
- Oggi, subito
dopo aver parlato con voi – continuò mia figlia.
Non
appena tutti compresero la notizia, nei loro sguardi c’era di tutto. In alcuni
si vedeva preoccupazione, in altri inquietudine, in
altri ancora colpevolezza, ma in tutti si poteva scorgere il dispiacere. Tutti erano ammutoliti, nessuno riusciva a parlare, a chiedere spiegazioni.
In me si stava facendo strada un’irritazione che avevo
cercato in tutti i modi di sopperire, ma, ormai, senza alcun risultato. Era
meglio sbrigarsi, prima che mi sarebbe uscita dalla bocca qualcosa di cui poi
mi sarei pentita, in fondo, era grazie a loro che mia figlia era accanto a me.
Questa era l’unica cosa che mi permetteva di non sputargli in faccia tutto
quello che pensavo di loro, ma, se non mi sbrigavo, con l’irritazione che avevo,
rischiavo di non riuscire a controllarmi.
- Vedo
con piacere che nessuno a niente da obiettare, quindi vogliate scusarci, ma noi
andremo a prepararci – dissi sapendo che forse era
l’unica cosa da dire per farli smuovere, per farli parlare.
- Aspetta
– si affrettò a dire Aro – era questo quello che
volevamo evitare. Sapevamo che dicendoti quello che sapevamo
saresti corsa a cercare quell’Edward – concluse.
- Punto
primo credo che mi abbiate già fatto aspettare pure troppo, punto secondo credo
tu non abbia nessun diritto di nominare Edward e punto terzo quello che farò da ora in poi saranno solo problemi miei – dissi con la
rabbia che scalpitava in me.
- Non era
mia intenzione offendere nessuno, quello che vogliamo è
che tu resti con noi. Siamo noi la tua figlia, non un vampiro di cui non
conosci nemmeno il volto. E poi chi ti dice che
andandolo a cercare, sempre ammettendo che tu possa trovarlo, lui ti voglia
ancora? Ti ricordo che sono passati 25 anni – continuò
a dire Aro.
- Innanzitutto mi sembra che nessuno qui abbia detto il motivo
per cui c’è ne andiamo. Chi andrò a cercare o cosa
farò una volta uscita da qui, ti ripeto, non sono più problemi vostri. Se sono
passati tutti questi anni lo devo solo a dei
vigliacchi come voi, quindi mi sembra superfluo dire che la colpa è vostra. Ah
un’altra cosa, forse la più importante, voi non siete la mia famiglia e non lo
sarete mai. L’unica famiglia che ho è Renesmee, mia figlia – gli risposi senza farmi problemi.
- Noi
capiamo che tu sei arrabbiata, e che lo sia anche Renesmee, ma andarvene sarebbe un errore madornale, perché quando la rabbia vi
passerà vi renderete conto che avete fatto uno sbaglio, uno sbaglio che noi
vorremmo impedirvi di commettere. Andandovene perdereste molto. Ragionateci – mi disse Caius.
- Sei
davvero sicuro che saremmo noi a perdere qualcosa? O,
invece siete voi che con la nostra partenza perdereste qualche cosa? – gli
dissi con tono arrogante.
- Ci
perderemmo tutti. Voi qui avete una casa, tutte le
comodità che vi servono, l’affetto di tante persone e andandovene perdereste
tutto questo, e noi perderemmo due persone alle quali vogliamo molto bene, due
persone che ci hanno permesso di cambiare – mi rispose Caius.
- Dite la verità, per una volta abbiate il coraggio di dire la
verità. Quelli che ci perdereste siete solo voi, ma non perdereste
quello che hai detto tu. Perdereste l’unico potere che vi assicura
l’inattaccabilità. Qui tutti possiedono poteri molto forti, grazie ai quali
potete vincere senza problemi, ma sapete che questi poteri non vi assicurano
l’invincibilità, poiché in una spedizione, nonostante i poteri dei ragazzi, c’è
il rischio che perdiate dei componenti validi. Con me,
invece, è sempre stato tutto fin troppo facile. L’unica cosa che dovevo fare
era espandere il mio scudo su tutto l’esercito, in modo
che
gli attacchi avversari fossero su di loro nulli. Io proteggevo loro e loro
attaccavano, semplice, ma efficace. La mia partenza
arrecherebbe danno al vostro esercito, al vostro potere, non a voi come persone
– conclusi io.
- E’ vero – mi disse Marcus – il tuo potere ci serve, più di
tutti gli altri. E’ il potere più importante che possediamo, ma tu sei più
importante di tutto questo. Una volta avresti avuto ragione nel dire che non volevamo che te ne andassi per il tuo potere,
ma adesso non vogliamo che tu vada perché ti vogliamo bene. Ti prego pensaci,
riflettici e resta con noi – concluse.
- Mi dispiace, la mia decisione è stata presa. Io e Renesmee c’è ne andiamo e voi non potete dire nulla per farci cambiare
idea, avete già fatto fin troppo – dissi con assoluta certezza guardando mia
figlia che mi appoggiava con lo sguardo.
- Sai
quali sono le regole – mi disse Caius dispiaciuto –
noi non possiamo obbligare nessuno a restare. Fare parte delle guardie deve
essere un atto volontario, ma se per te non è più così, niente e nessuno ti può obbligare a restare tra noi, anche se ci farebbe enorme
piacere se tu e tua figlia restasse. Vedo, però, con mio sommo dispiacere, che
non avete nessuna intenzione di farlo. Abbiamo
sbagliato e ne pagheremo le conseguenze. Possiamo solo augurarci, che lì fuori
tu possa trovare la felicità che cerchi, ma se così non sarà sappi che qui, tu
e tua figlia, sarete sempre le benvenute – concluse.
- Una
cosa che vi chiediamo, però, è di aspettare almeno un giorno
prima di partire, chissà, magari, potreste cambiare idea. Accontentateci
almeno in questo. Partite domani, è l’ultimo favore che vi chiediamo – mi disse Aro.
- Va
bene, partiremo domani mattina, non più tardi, sia chiaro
– gli dissi con fermezza, per fargli capire che, pur rinviando la partenza di
un giorno, non sarebbe cambiato nulla.
- Ma mamma, perché? Avevamo deciso di partite oggi, perchè
questo cambio di programma? Dopo quello che hanno
fatto noi non gli dobbiamo più niente – mi disse mia figlia sbalordita della
mia decisione.
-
Renesmee ci hanno chiesto un favore, è giusto
accontentarli. Abbiamo vissuto con loro 25 anni, 25 anni
sono tanti e non è giusto cancellarli di punto in bianco – gli dissi cercando di
farla ragionare.
- Si certo come no. Abbiamo vissuto con loro 25 anni, 25 anni
in cui non hanno fatto altro che raccontarci bugie. Loro per noi non hanno
fatto niente. Ci hanno fatto vivere in questa casa così come a tutti gli altri,
forse, rispetto agli altri, ci hanno concesso solo qualche favore in più, ma ci
credo con il tuo potere non potevano fare altrimenti.
Noi non gli dobbiamo niente – mi disse mia figlia
sempre più testarda.
- E’
vero, ci hanno dato quello che hanno dato agli altri, e, forse, hai ragione tu,
ci hanno accontentati perché avevano bisogno del mio
potere, ma questo non ha importanza. Se io, oggi, posso dire, nonostante la mia
natura dannata, di non sentirmi un mostro lo devo al fatto che mi hanno
permesso di nutrirmi di sangue animale, e non mi importa
perché l’hanno fatto, se per ilo mio potere o se perché mi volevano bene, ciò
che conta, per me, è che l’abbiano fatto. E c’è un’altra cosa per cui è giusto concedergli questo favore: tu. Se non avessero cambiato idea, tu oggi non saresti qui. E,
nemmeno per questo mi importa sapere perché l’hanno
fatto, se per il mio potere o se, perché volevano semplicemente vedere cosa
nasceva da un’unione tanto assurda come quella tra vampiri e umani. Non
m’importa nulla di tutto ciò. Importa solo che tu sia qui oggi, e se ci sei
devo solo ringraziare loro. Quindi, restare un giorno in più non cambierà
nulla, noi domani c’è ne andremmo, sta tranquilla
partiremmo lo stesso, chiaro? – gli dissi cercando di essere il più convincente
possibile.
- Cristallino
– mi rispose mia figlia regalandomi quel sorriso sghembo che tanto amavo.
Forse, aveva capito che per me era importante fare in quel modo, era un modo per ringraziarli.
- Adesso
se non vi dispiace andremmo in camera – dissi
rivolgendomi agli altri.
- Si certo andate pure – mi disse Aro – e anche se, forse, non
servirà a nulla, grazie del favore Bella – concluse.
-
Isabella – lo corressi io e dopo mi voltai e insieme a
Renesmee uscimmo dal salone per dirigerci nelle nostre stanze.
Anche
questa era fatta.
Risposte alle vostre
recensioni:
- marco: Lo so il capitolo era un po’ corto,
considerando anche i precedenti, per questo chiedo scusa. Comunque
anche se non hai indovinato, spero che comunque ti piacerà come ho impostato la
storia.
- shasha5: Si adesso finalmente lo andrà a
cercare. Comunque per adesso capitolo Pov Edward non c’è ne sono. Ti anticipo però che quando
qualcuno della famiglia Cullen vedrà Bella, allora ci sarà anche un lungo
capitolo raccontato da Edward.
- Uchiha_chan: Lo so era un po’ corto e me ne scuso. Comunque credo di aver aggiornato abbastanza in fretta e
spero che anche questo capitolo ti piacerà.
- rebecca73: Non me ne intendo molto di letteratura russa, anzi a
dire il vero non me ne intendo per niente, quindi non ho capito bene cosa
volessi dirmi. Comunque grazie per i complimenti.
- RenEsmee_Carlie_Cullen: Si certo, sta
tranquilla. Il lieto fine tra Bella e Edward ci sarà.
Un grazie di tutto cuore a tutti voi che avete recensito, a quelli che
hanno messo la mia storia tra i preferiti e nelle seguite. Un altro grazie di cuore anche a
gamolina che mi ha inserita tra gli autori preferiti.
Spero che questo capitolo vi piaccia e recensite. Un
bacio.