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Autore: adry91    28/08/2009    8 recensioni
Edward lascia Bella per permettergli di vivere una vita normale, ma prima di farlo esaudisce il desiderio dell’unica ragazza che abbia mai amato. Dopo la sua partenza le cose cambiano e Bella non vivrà la vita che Edward ha sperato per lei. Si ritroverà vampira, con un figlia da crescere e un passato da ricordare. Riuscirà a ricordarsi del suo unico e vero amore? Ma soprattutto riuscirà a rincontrarlo?
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Questi personaggi non mi appartengono, ma sono proprietà di Stefhanie Meyer

Questi personaggi non mi appartengono, ma sono proprietà di Stefhanie Meyer. Questa storia è stata scritta senza alcun scopo di lucro.

 

 

RICORDARE IL PASSATO

 

Capitolo 10

ANDARE VIA

 

Era giunto il momento di parlare con gli altri, così, io e Renesmee, ci dirigemmo nel salone per poter parlare con loro. Fortunatamente li trovammo tutti riuniti lì, probabilmente Aro, Caius e Marcus stavano comunicando qualcosa alle guardie, perché a parte me e Renesmee erano tutti lì. Da quando mi ero chiusa nella mia stanza non si erano permessi di disturbarmi, nemmeno per comunicarmi gli aggiornamenti delle guardie, e li apprezzai per questo. Non appena entrai insieme a Renesmee vidi i loro volti illuminarsi, forse pensavano che eravamo lì per chiarire la situazione, ma in realtà non era così.

- Ciao ragazze, che bello vedervi – disse Marcus tutto contento.

- Bella, finalmente ti fai vedere, siamo contenti – continuò Caius.

- Gradirei di essere chiamata Isabella – gli dissi con risolutezza.

- Ma Bella, hai sempre odiato essere chiamata così – mi disse Aro stupito.

- Continuo a dire che gradirei essere chiamata Isabella – gli dissi nuovamente.

- Ma perché scusa? – continuò Aro.

- Perché certe confidenze non sono più gradite – gli risposi senza problemi.

- Da questo dovremmo dedurre che sei ancora molto arrabbiata con noi, vero? – mi disse Marcus.

- Mi sembra normale dopo quello che avete fatto – rispose al mio posto Renesmee.

- Si hai ragione. E vedo che non è passata nemmeno a te l’arrabbiatura. Speriamo solo vi passi presto – disse Caius con tono colpevole.

- Non credo questo possa succedere. Comunque io non la chiamerai arrabbiatura, ma solo forte delusione – risposi precedendo mia figlia, che era già pronta a rispondere.

- Non possiamo darvi torto. Sappiamo di aver sbagliato, ma se siete qua e avete deciso di parlarci un motivo ci sarà. Forse, in fondo, avete capito che l’abbiamo fatto perché vi vogliamo bene – mi disse Aro.

- Forse la nostra presenza qui, non è molto chiara. Se pensate siamo venute qua per chiarire, vi informo che vi sbagliate. Siamo venute, per comunicarvi la nostra decisione – dissi cercando di essere più chiara possibile.

- Credo che nessuno abbia capito cosa vogliate dire. Potreste spiegarvi meglio? – mi disse Caius visibilmente confuso.

- Certo, adesso mi spiegherò meglio. Io e Renesmee intendiamo andarcene – gli dissi in modo breve e conciso. La mia affermazione non lasciava spazio ad equivoci.

- Oggi, subito dopo aver parlato con voi – continuò mia figlia.

Non appena tutti compresero la notizia, nei loro sguardi c’era di tutto. In alcuni si vedeva preoccupazione, in altri inquietudine, in altri ancora colpevolezza, ma in tutti si poteva scorgere il dispiacere. Tutti erano ammutoliti, nessuno riusciva a parlare, a chiedere spiegazioni. In me si stava facendo strada un’irritazione che avevo cercato in tutti i modi di sopperire, ma, ormai, senza alcun risultato. Era meglio sbrigarsi, prima che mi sarebbe uscita dalla bocca qualcosa di cui poi mi sarei pentita, in fondo, era grazie a loro che mia figlia era accanto a me. Questa era l’unica cosa che mi permetteva di non sputargli in faccia tutto quello che pensavo di loro, ma, se non mi sbrigavo, con l’irritazione che avevo, rischiavo di non riuscire a controllarmi.

- Vedo con piacere che nessuno a niente da obiettare, quindi vogliate scusarci, ma noi andremo a prepararci – dissi sapendo che forse era l’unica cosa da dire per farli smuovere, per farli parlare.

- Aspetta – si affrettò a dire Aro – era questo quello che volevamo evitare. Sapevamo che dicendoti quello che sapevamo saresti corsa a cercare quell’Edward – concluse.

- Punto primo credo che mi abbiate già fatto aspettare pure troppo, punto secondo credo tu non abbia nessun diritto di nominare Edward e punto terzo quello che farò da ora in poi saranno solo problemi miei – dissi con la rabbia che scalpitava in me.

- Non era mia intenzione offendere nessuno, quello che vogliamo è che tu resti con noi. Siamo noi la tua figlia, non un vampiro di cui non conosci nemmeno il volto. E poi chi ti dice che andandolo a cercare, sempre ammettendo che tu possa trovarlo, lui ti voglia ancora? Ti ricordo che sono passati 25 anni – continuò a dire Aro.

- Innanzitutto mi sembra che nessuno qui abbia detto il motivo per cui c’è ne andiamo. Chi andrò a cercare o cosa farò una volta uscita da qui, ti ripeto, non sono più problemi vostri. Se sono passati tutti questi anni lo devo solo a dei vigliacchi come voi, quindi mi sembra superfluo dire che la colpa è vostra. Ah un’altra cosa, forse la più importante, voi non siete la mia famiglia e non lo sarete mai. L’unica famiglia che ho è Renesmee, mia figlia – gli risposi senza farmi problemi.

- Noi capiamo che tu sei arrabbiata, e che lo sia anche Renesmee, ma andarvene sarebbe un errore madornale, perché quando la rabbia vi passerà vi renderete conto che avete fatto uno sbaglio, uno sbaglio che noi vorremmo impedirvi di commettere. Andandovene perdereste molto. Ragionateci  – mi disse Caius.

- Sei davvero sicuro che saremmo noi a perdere qualcosa? O, invece siete voi che con la nostra partenza perdereste qualche cosa? – gli dissi con tono arrogante.

- Ci perderemmo tutti. Voi qui avete una casa, tutte le comodità che vi servono, l’affetto di tante persone e andandovene perdereste tutto questo, e noi perderemmo due persone alle quali vogliamo molto bene, due persone che ci hanno permesso di cambiare – mi rispose Caius.

- Dite la verità, per una volta abbiate il coraggio di dire la verità. Quelli che ci perdereste siete solo voi, ma non perdereste quello che hai detto tu. Perdereste l’unico potere che vi assicura l’inattaccabilità. Qui tutti possiedono poteri molto forti, grazie ai quali potete vincere senza problemi, ma sapete che questi poteri non vi assicurano l’invincibilità, poiché in una spedizione, nonostante i poteri dei ragazzi, c’è il rischio che perdiate dei componenti validi. Con me, invece, è sempre stato tutto fin troppo facile. L’unica cosa che dovevo fare era espandere il mio scudo su tutto l’esercito, in modo

che gli attacchi avversari fossero su di loro nulli. Io proteggevo loro e loro attaccavano, semplice, ma efficace. La mia partenza arrecherebbe danno al vostro esercito, al vostro potere, non a voi come persone – conclusi io.

- E’ vero – mi disse Marcus – il tuo potere ci serve, più di tutti gli altri. E’ il potere più importante che possediamo, ma tu sei più importante di tutto questo. Una volta avresti avuto ragione nel dire che non volevamo che te ne andassi per il tuo potere, ma adesso non vogliamo che tu vada perché ti vogliamo bene. Ti prego pensaci, riflettici e resta con noi – concluse.

- Mi dispiace, la mia decisione è stata presa. Io e Renesmee c’è ne andiamo e voi non potete dire nulla per farci cambiare idea, avete già fatto fin troppo – dissi con assoluta certezza guardando mia figlia che mi appoggiava con lo sguardo.

- Sai quali sono le regole – mi disse Caius dispiaciuto – noi non possiamo obbligare nessuno a restare. Fare parte delle guardie deve essere un atto volontario, ma se per te non è più così, niente e nessuno ti può obbligare a restare tra noi, anche se ci farebbe enorme piacere se tu e tua figlia restasse. Vedo, però, con mio sommo dispiacere, che non avete nessuna intenzione di farlo. Abbiamo sbagliato e ne pagheremo le conseguenze. Possiamo solo augurarci, che lì fuori tu possa trovare la felicità che cerchi, ma se così non sarà sappi che qui, tu e tua figlia, sarete sempre le benvenute – concluse.

- Una cosa che vi chiediamo, però, è di aspettare almeno un giorno prima di partire, chissà, magari, potreste cambiare idea. Accontentateci almeno in questo. Partite domani, è l’ultimo favore che vi chiediamo – mi disse Aro.

- Va bene, partiremo domani mattina, non più tardi, sia chiaro – gli dissi con fermezza, per fargli capire che, pur rinviando la partenza di un giorno, non sarebbe cambiato nulla.

- Ma mamma, perché? Avevamo deciso di partite oggi, perchè questo cambio di programma? Dopo quello che hanno fatto noi non gli dobbiamo più niente – mi disse mia figlia sbalordita della mia decisione.

- Renesmee ci hanno chiesto un favore, è giusto accontentarli. Abbiamo vissuto con loro 25 anni, 25 anni sono tanti e non è giusto cancellarli di punto in bianco – gli dissi cercando di farla ragionare.

- Si certo come no. Abbiamo vissuto con loro 25 anni, 25 anni in cui non hanno fatto altro che raccontarci bugie. Loro per noi non hanno fatto niente. Ci hanno fatto vivere in questa casa così come a tutti gli altri, forse, rispetto agli altri, ci hanno concesso solo qualche favore in più, ma ci credo con il tuo potere non potevano fare altrimenti. Noi non gli dobbiamo niente – mi disse mia figlia sempre più testarda.

- E’ vero, ci hanno dato quello che hanno dato agli altri, e, forse, hai ragione tu, ci hanno accontentati perché avevano bisogno del mio potere, ma questo non ha importanza. Se io, oggi, posso dire, nonostante la mia natura dannata, di non sentirmi un mostro lo devo al fatto che mi hanno permesso di nutrirmi di sangue animale, e non mi importa perché l’hanno fatto, se per ilo mio potere o se perché mi volevano bene, ciò che conta, per me, è che l’abbiano fatto. E c’è un’altra cosa per cui è giusto concedergli questo favore: tu. Se non avessero cambiato idea, tu oggi non saresti qui. E, nemmeno per questo mi importa sapere perché l’hanno fatto, se per il mio potere o se, perché volevano semplicemente vedere cosa nasceva da un’unione tanto assurda come quella tra vampiri e umani. Non m’importa nulla di tutto ciò. Importa solo che tu sia qui oggi, e se ci sei devo solo ringraziare loro. Quindi, restare un giorno in più non cambierà nulla, noi domani c’è ne andremmo, sta tranquilla partiremmo lo stesso, chiaro? – gli dissi cercando di essere il più convincente possibile.

- Cristallino – mi rispose mia figlia regalandomi quel sorriso sghembo che tanto amavo. Forse, aveva capito che per me era importante fare in quel modo, era un modo per ringraziarli.

- Adesso se non vi dispiace andremmo in camera – dissi rivolgendomi agli altri.

- Si certo andate pure – mi disse Aro – e anche se, forse, non servirà a nulla, grazie del favore Bella – concluse.

- Isabella – lo corressi io e dopo mi voltai e insieme a Renesmee uscimmo dal salone per dirigerci nelle nostre stanze.

Anche questa era fatta.

 

 

Risposte alle vostre recensioni:

 

- marco: Lo so il capitolo era un po’ corto, considerando anche i precedenti, per questo chiedo scusa. Comunque anche se non hai indovinato, spero che comunque ti piacerà come ho impostato la storia.

 

- shasha5: Si adesso finalmente lo andrà a cercare. Comunque per adesso capitolo Pov Edward non c’è ne sono. Ti anticipo però che quando qualcuno della famiglia Cullen vedrà Bella, allora ci sarà anche un lungo capitolo raccontato da Edward.

 

-  Uchiha_chan: Lo so era un po’ corto e me ne scuso. Comunque credo di aver aggiornato abbastanza in fretta e spero che anche questo capitolo ti piacerà.

 

- rebecca73: Non me ne intendo molto di letteratura russa, anzi a dire il vero non me ne intendo per niente, quindi non ho capito bene cosa volessi dirmi. Comunque grazie per i complimenti.

 

- RenEsmee_Carlie_Cullen: Si certo, sta tranquilla. Il lieto fine tra Bella e Edward ci sarà.  

 

Un grazie di tutto cuore a tutti voi che avete recensito, a quelli che hanno messo la mia storia tra i preferiti e nelle seguite. Un altro grazie di cuore anche a gamolina che mi ha inserita tra gli autori preferiti. Spero che questo capitolo vi piaccia e recensite. Un bacio.

 

 

 

 

 

  
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