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Autore: Yurippe    14/04/2021    11 recensioni
Storia scritta per il writapril 2021 indetto da lo scambio libero recensioni efp.
Serena Kuran, la mezza vampira che ha il potere di aiutare le anime irrequiete in sogno, stavolta si trova ad affrontare una nuova missione, una missione che non ha nulla a che vedere con il suo potere...di cosa si tratterà? non spetta altro che scoprirlo.
Genere: Comico, Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Challenge: Writapril 2021;

Prompt: Matite colorate;

Avvertimenti: i personaggi di Kai, Andrew e Haron non mi appartengono ma appartengono all'autrice e mia amica Sarah Shirabuki.

Matite colorate:

“Accidenti! Non avrei mai pensato che comprare delle matite colorate sarebbe stato così complicato…”

Serena Kuran sbuffò sonoramente, mentre poggiava sullo scaffale il contenitore di matite colorate, l’ennesimo, sullo scaffale.

Era da almeno un quarto d’ora che rovistava tra gli scaffali della cartoleria alla ricerca di matite colorate, si esatto, delle matite colorate per la scuola. Come mai? semplice: aveva perso l’astuccio che le conteneva due giorni fa a scuola, ella  era sicura che qualcuno in classe gli ello avesse rubato, in quanto lei era sempre molto attenta alle sue cose e quindi che lo avesse perso era impossibile.

Inutile erano stati i tentativi di spiegare la faccenda a suo padre Andrew, infatti egli appena lo aveva saputo le aveva urlato di tutto, dandole dell’incosciente e della sbadata, affermando che se non avesse avuto la testa attaccata al collo probabilmente avrebbe perso anche quella!

Ma il peggio era arrivato dopo: infatti aveva dichiarato che lui non gli avrebbe ricomprato né un nuovo astuccio e tantomeno delle matite colorate e dato che lei non aveva cura delle sue cose se li sarebbe ricomprati da sola, con i suoi soldi!

Così la povera Serena Kuran aveva dovuto aprire il suo salvadanaio a forma di mucca e prendere i suoi risparmi, per poi correre alla cartoleria della città.

Beh…doveva ammettere che suo padre su una cosa aveva ragione: cose simili costavano! Infatti non era ancora riuscita a dirigersi alle casse, non tanto per l’astuccio, che già aveva scelto, ma per queste dannate matite colorate! O erano troppo costose, o non c’erano abbastanza colori, o erano di una marca talmente scadente che non avrebbero colorato nemmeno un foglio bianco!

Serena si era appena inginocchiata per guardare lo scaffale più in basso, quando una voce maschile e odiosa le arrivò alle orecchie:

“Cerchi qualcosa, Serenuccia?”

La ragazza quasi rischiò di cadere in avanti e dare una testata allo scaffale alla sua altezza per la sorpresa, ma per fortuna si tenne in tempo, poi, lentamente, si girò alla sua destra, dove aveva sentito arrivare la voce, avendo così conferma che l’aveva riconociuta: infatti, poco distante da lei, appoggiato di lato agli scaffali, con le braccia incrociate e che la osservava con un sorriso tra il divertito e  lo sarcastico, c’era nientemeno che suo cugino Haron.

“Ciao Haron…che ci fai qui?”

Serena era alqah Shirabuki.uanto stranita da ciò, ella conosceva bene suo cugino, come conosceva i suoi gusti e anche i luoghi che lui era solito frequentare e una cartoleria non era c’erto tra questi.

Di tutta risposta l’altro sbuffò “che c’è? non posso andare in cartoleria come tutte le persone normali?”

A quella domanda Serena alzò gli occhi al cielo “ no figurati….ma siccome di solito non frequenti certi negozi mi sembrava strano, tutto qui…”

“Beh c’è sempre una prima volta per tutto, ma tu cosa fai qui? Sei alla ricerca di qualcosa di inesistente?”

“No, mi hanno rubato l’astuccio con le matite a scuola e ora devo comprarmene di nuovi…”

All’udire ciò il ragazzo dai lunghi capelli corvini scoppiò in una fragorosa risata.

“Hai perso l’astuccio delle matite?? Sul serio?? Ma non ci credo, sei proprio una sbadata! Scommetto che se non avessi la testa attaccata al collo perderesti anche quella!”

All’udire ciò Serena rischiò seriamente un diavolo per capello, non era possibile…suo cugino era riuscito a dire le stesse cose dette da suo padre! Beh…forse non avrebbe dovuto nemmeno sorprendersi più di tanto, infondo Haron era il figlio di suo zio Kai, nonché gemello di suo padre, quindi era probabile che un po’ da lui avesse preso, come lei aveva preso la testardaggine.

“Per piacere Haron…mi sembra di sentire mio padre, non è colpa mia se me lo hanno rubato! Ora lasciami fare…prima trovo ste dannate matite prima esco da qui!

 

***

 

Dopo finalmente un’ora buona di ricerche Serena Kuran, insieme ad Haron, uscì dal negozio con un sacchetto in mano contenente i suoi acquisti: un astuccio color lilla e una scatola con le matite colorate di qualsiasi colore, di buona marca e per di più scontate, meglio di così non poteva andare!

Fiera dell’operato Serena stava per accingersi a salutare il cugino quando quest’ultimo richiamò la sua attenzione:

“L’astuccio che hai perso…è per caso questo?”

Il sacchetto che Serena teneva in mano cadde dalle mani della ragazza per finire a terra con un sonoro tonfo: quello che Haron teneva tra le mani, a pochi metri da lei era proprio l’astuccio che le avevano rubato!

 

  
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