Inizio settembre...

 

Da: Cute as Hell

Sei occupato domani?

 

A: Cute as Hell

Vado a correre la mattina

Per il resto non ho nulla da fare

 

Da: Cute as Hell

Ti va se ci vediamo?

Potresti venire da me

Puoi venire all'ora che ti pare, tanto io sono a casa

 

A: Cute as Hell

Sì, per me va bene

E' successo qualcosa?

 

Da: Cute as Hell

No no

Ho solo voglia di passare un po' di tempo con te

 

A: Cute as Hell

WOW sei così carino

 

Da: Cute as Hell

Stavo scherzando

Non ho più voglia di incontrarti

 

A: Cute as Hell

Troppo tardi, l'ho già segnato sull'agenda

Ci vediamo domani

Alle 17?

Così poi ceniamo insieme?

 

Da: Cute as Hell

Perfetto

 

 

 

 

 

***

 

 

 

Da: Samu

Domani che fai?

 

A: Samu

Vado a correre la mattina e poi alle 17 ho un impegno

 

Da: Samu

Bene

Passi dal ristorante?

 

A: Samu

Non mi farò schiavizzare di nuovo

 

Da: Samu

Ti ho dato il pranzo, non è schiavismo

Comunque, passi o no?

 

A: Samu

Sì passo

Devo lavare di nuovo i piatti?

 

Da: Samu

No, dobbiamo parlare

 

A: Samu

Non sono stato io a finire il gelato.

E' stato SunaRin

 

Da: Samu

Lui mi ha detto che sei stato tu, ma comunque non è di questo che ti devo parlare

 

A: Samu

ok ok a domani

 

 

 

***

 

 

 

Atsumu, dopo essere andato a correre, tornò a casa a farsi una doccia e poi andò al negozio di Osamu, non sapeva di cosa dovessero parlare ma voleva assolutamente essere pronto per l'appuntamento con Sakusa.

In quei mesi, in realtà, era scesa di molto l'ansia da appuntamento, sapeva di non dover essere impeccabile perchè, semplicemente, a Sakusa piaceva per altri motivi che non comprendevano l'aver la pettinatura sempre al top.

 

 

 

Quando arrivò al negozio, ancora chiuso, Osamu non gli diede nemmeno il tempo di salutare che già aveva iniziato a parlare.

 

-Senti Tsumu, non ce l'ho con te ma ho bisogno di capire.-

-Capire cosa, con esattezza?- Domandò Atsumu che aveva già iniziato ad agitarsi.

-Capire cosa stai facendo della tua vita. E non pensare che mi sia dimenticato di quel tizio immaginario di settimane fa.- Il biondo poteva chiaramente vedere una scintilla di rabbia negli occhi del fratello.

 

Non lo biasimava, in fondo sapeva di avergli mentito e sapeva che lui era forse l'unico sulla faccia della terra che non lo avrebbe mai giudicato.

Atsumu si passò una mano sulla faccia prima di sospirare, non sapeva da dove cominciare quel lunghissimo discorso.
 

-Avevo paura.- Sussurrò solamente.
 

Quelle parole stupirono un po' Osamu. Atsumu se n'era sempre fregato dell'opinione degli altri e, soprattutto, aveva sempre fatto tutto ciò che riteneva necessario senza pensare a cosa gli altri avrebbero detto di lui; il fatto che, in un modo o in un altro, qualcosa gli impedisse di agire liberamente lo inquietò.
 

-Cosa? Perché?-

-Perché Sakusa...-

-Sakusa? Non fate altro che litigare voi due!- Lo interruppe Osamu che non poteva credere veramente che suo fratello si stesse facendo così tanti problemi solo per un ragazzo.

-Oh Samu sta' zitto un attimo! Lasciami finire!- Sbottò agitando le braccia. -Io e Sakusa stiamo insieme. Per di più, stiamo insieme da mesi. Da febbraio.-

Gli occhi scuri di Osamu si dilatarono dalla sorpresa a quelle parole.

-Avevo paura che non fosse pronto per far sapere a qualcuno che stava con me.- Disse. -E poi è riservato e non so nemmeno se qualcuno, oltre a suo cugino, lo sa che gli piacciono gli uomini, ok? Solamente non volevo rovinare tutto.-

-Oh...-

-E quel giorno sono andato a pranzo con Sakusa.-

-Oh...-

-Puoi non fare quella faccia da pesce lesso, per favore?-

Osamu sbatté le palpebre un paio di volte.

-Sono solo sorpreso.- Disse. -Non pensavo ti importasse così tanto.-

Atsumu emise una risata ironica. -Sono solo sette anni che ci provo.-

Rimasero a fissarsi per qualche momento, Osamu aveva risolto i suoi dubbi e si ritrovò infastidito da quella notizia, non gli piaceva essere così felice per suo fratello, ma non poteva farci nulla e, alla fine, sorrise tranquillo.

-Vuoi qualcosa da mangiare? Ho preparato degli onigiri poco fa.-

-Ti ho già detto che non si risolve tutto col cibo.-

-Ti ho già detto che per me invece sì?-

-Comunque accetto.-

 

 

 

***

 

 

Uscì dal ristorante che erano quasi le sedici, alla fine Osamu lo aveva incastrato a lavare i piatti come faceva sempre e lui, come un pesce che abbocca all'amo, si era lasciato trascinare per l'ennesima volta in quella trappola.

 

A: Cute as Hell

Sto arrivando

 

Da: Cute as Hell

Sono a casa, ti aspetto

N.d.A.
Mancano pochi capitolo (3 pe l'esattezza anche se forse scriverò un capitolo 13 di conclusione, ma ancora non ne sono sicura).
Purtroppo da ora in avanti ci saranno alcunealcune parti narrate senza messaggi, spero possa piacervi comunque.
Giulia