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Autore: Cesca_Haibara20    14/04/2021    1 recensioni
[Katsuki x OC] [¡U.A. Traitor AU!]
X: Non ho più paura di stare insieme a lei. Adesso so che lei è la mia vita.
Y: Non ho più paura di lui che se ne andrà. Adesso so che è lui la mia strada.
X: Lei mi donerà il suo amore, io col cuore la difenderò.
Y: Io gli guarirò il dolore, lui col cuore mi proteggerà.
X: Stringo le mani e giuro insieme a lei di non tradire mai la grande promessa.
Y: Stringo le sue mani e giuro insieme a lui che d'ora in poi sarà per sempre così.
X: Lei non è un caso, lei non è un miraggio, lei non è un passaggio, lei resterà.
Y: Lui non è un caso, lui non è un miraggio, lui non è un passaggio, lui resterà.
Soojin Choi è una ragazza di 16 anni che si unirà alla U.A. per seguire il suo sogno. I suoi capelli sono celesti, ha un occhio marrone e l’altro azzurro ed il suo quirk consiste nel vento, anche se, inspiegabilmente caldo. Cosa succederà tra lei e i ragazzi della 1^A? Lei è veramente colei che racconta o ha dei segreti che non può rivelare?
Genere: Fluff, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Shouto Todoroki
Note: Lime | Avvertimenti: Triangolo
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«E-emh… niente! Davvero! Non è nulla di che! È una cosa nostra! Sì! Una cosa nostra!» farfuglio presa dal panico. «Io vado a recuperare Ochako, okay?»
Sorrido e mi allontano di fretta per evitare di parlarne con Deku.

Dopo la colazione io e Katsuki ci siamo evitati per tutta la mattinata, anche a pranzo c’è stata distanza tra i due. Io voglio dirgli subito la mia risposta, ma lui non vuole guardarmi in faccia od ascoltarmi.
Cosa Diavolo gli passa per la testa?
Dopo pranzo, sono andata in camera a cambiarmi per uscire con la Dekusquad.
Apro l’armadio ed estraggo: un cerchietto con delle corna da Diavolo, un body a maniche lunghe ed a collo alto nero con sopra stampato un dragone verde, una camicia scozzese aperta sopra, una gonna scozzese stile scolaretta, calze a rete, parigine nere ed ai piedi i miei immancabili anfibi neri. La collana che indosso ha come ciondolo un infinito, metto un anello ed infine lego i miei capelli con una coda a metà lasciando il resto dei capelli sciolti. Spruzzo un po’ di profumo e dopo aver preparato la borsa, chiudo a chiave la porta di camera mia e raggiungo gli altri.
Prima di uscire do un’ultima occhiata a Katsuki ma ha volutamente evitato qualsiasi tipo di contatto, anche visivo.
Spero che quando tornerò mi guarderà negli occhi…
Usciamo e passiamo il resto del pomeriggio al centro commerciale comportandoci come dei completi ebeti. Abbiamo scherzato e riso per tutto il tempo, perfino Shoto si è lasciato scappare una risatina e si è anche guadagnato un bacio sulla guancia da me e Ochako.
Si sono fatte le quattro e mezza e prima di tornare ci fermiamo in un fast food a prendere questo, tanto agoniato, gelato. Io lo prendo al gusto vaniglia e cocco, Shoto fiordilatte e amarena, Tenya puffo e vaniglia, Deku menta e limone mentre Ochako nocciola e stracciatella.
Mentre siamo seduti sento il cellulare vibrare a causa di un messaggio.
Chi è?” penso estraendolo, controllo la notifica e sobbalzo. “È Shigaraki!

Verremo a prenderti in camera tua fra venticinque minuti. Fatti trovare pronta.

Merda!
Scatto in piedi come se fossi stata punta da uno spillo.

«Che succede Soojin? Hai ricevuto una brutta notizia?»

Domanda Shoto colto di sorpresa dalla mia preoccupazione.

«Oh… ecco.. io… devo… devo andare via!»
«E perché?» domanda Deku.
«Perché… perché mia madre è stata male ed è ricoverata in ospedale.» mento.
«Oh mamma mia! Vuoi che ti accompagniamo?»
«N-no Ochako, stai tranquilla.»

Lascio il gelato a Shoto e mi affretto ad andarmene ai dormitori per aspettare Dabi e gli altri.
Entro in camera dalla finestra senza farmi vedere dagli altri, la lascio aperta e mi cambio per il colpo: mi tolgo la parrucca celeste scoprendo i miei veri lunghi capelli metà rossi e metà neri, lavo via il fondotinta rivelando la mia lunga cicatrice sull'occhio destro, tolgo la lentina marrone scoprendo entrambe i miei occhi azzurri e mi svesto per poi indossare una tuta in latex nera pronta per il colpo. Prendo il cellulare e scrivo a Dabi.
Sono pronta.
Anche noi.<3

Mi affaccio dalla finestra e vedo Dabi e Kurogiri sotto di essa ad aspettarmi. Chiudo la finestra ed esco grazie ad un portale.

«Facciamo in fretta, gli altri credono che sono in ospedale.»

Riferisco a Dabi con una leggera punta di ansia nella voce.

«Davvero?» replica divertito. «E chi ci sta in ospedale? Tu o il tuo fidanzatino, Katsuki
Mi volto sconvolta verso di lui.

«Ma cosa…? Come hai fatto...?»
Dabi sorride.
«Mia cara fiammella...» mi accarezza una guancia. «Io scherzavo, ma a quanto pare è vero.»
Arrossisco imbarazzata.
«Glielo devi dire, sai?»
«Lo saprà a tempo debito.»
«Ovvero mai?»
Sospiro.
«Sappiamo entrambe come andrà a finire se non glielo dici, soprattutto dopo quello che mi hai detto che pensa riguardo al tuo mondo.»
«Sono sicura che non mi odierà… lui… lui mi ama.»
«Sarà anche vero, ma io ti consiglio comunque di stare attenta.»

Mezz'ora dopo arriviamo al luogo del colpo: un hangar gigantesco dove all'interno ci sono varie di ogni tipo a disposizione dell’esercito per poterle usare in situazioni di estrema emergenza.
Perché a Shigaraki servono queste armi…? Non vorrà utilizzarle contro i Pro Heroes? Magari le vorrà solo usare come scusa per uno scambio…

«Perché il Labello vuole queste armi Toga?»
«In realtà non lo so, cucciola.» scrolla le spalle. «Lo sanno solo lui e Kurogiri e la cosa, francamente, non mi interessa.»
«Allora perché hai accettato di venire?»
«Mi ha costretta, come ha fatto con te. Sai bene che siamo pochi e ci dobbiamo arrangiare in qualche modo.»
«Hai ragione… andiamo allora.»

Di fronte all'hangar c’era una fila di guardie che è stata sbaragliata via da una sola fiammata di Dabi.
Il Labello aveva ragione, il suo quirk non è adatto a spazi piccoli.
Con i documenti che avevo recuperato sono riuscita ad annullare i codici di sicurezza e«d a spegnere le telecamere prima che potessero inquadrare i nostri visi o quello di Dabi. Col mio quirk ho aperto un foro nella porta grande per tutti con inclusa una piccola “I” come riconoscimento di “Inferno”, Twice ha creato alcuni suoi cloni che ci aiutassero col portare tutte le armi all'interno di un varco di Kurogiri che porta direttamente al covo.
Dovrò inventarmi una scusa molto convincente quando tornerò a scuola… se ci tornerò…

Alla fine, dopo aver recuperato tutte le armi, Kurogiri mi riaccompagna in camera mia, e prima di chiudere il varco, Dabi mi da un piccolo cerca-persone. Dice che mi servirà nel caso voglia tornare al covo senza farmi vedere troppo in giro.
Dopo pochi minuti che se ne sono andati tutti, controllo l’ora sul cellulare e noto che sono le sette in punto. Sospiro e mi stropiccio il viso.
Sono stanca morta” penso togliendo la chiusura a chiave della porta.
Poggio la parrucca celeste sopra l'abat jour e le lentine le sposto accanto a cellulare, mi tolgo la tuta in latex nascondendola in un borsone, dall'armadio recupero una maglietta a maniche corte bianca con stampate sopra varie scritte ed indosso la tuta della scuola. Come mi metto seduta alla scrivania, sento qualcuno bussare alla porta.
Sospiro.

«Arrivo.»

Mi alzo dalla sedia dirigendomi pigramente ad aprire e davanti a me trovo Katsuki.

«Oh, eccoti Soojin. Quando sei tornata dall’ospedale? Faccia Tonda mi-...»

Come alza lo sguardo su di me rimane pietrificato.
Perché ha quella faccia…?
Abbasso lo sguardo sul mio corpo e noto una ciocca di capelli rossi.
OH MERDA! MI SONO COMPLETAMENTE DIMENTICATA!
Katsuki fa per parlare ma io lo trascino dentro la camera e chiudo nuovamente a chiave la porta.

«Prima che tu possa parlare, posso spiegarti tutto, io-...»

Katsuki mi interrompe.

«Tu sei Inferno...»
«Kacchan…»
 
   
 
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