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Autore: principessa1793    15/04/2021    2 recensioni
Sono trascorsi 25 anni dalla nascita degli ultimogeniti della famiglia Mendoza Pinzon e del primogenito di Mario Calderon. Quelli che allora erano bambini,ora sono donne ed uomini che si troveranno a vivere la loro vita lavorativa all'Ecomoda. Nasceranno nuovi legami e forti sentimenti. Se siete curiosi... date un'occhiata!
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Un imprevedibile futuro'
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[Betty]
“ Mostro,non me la conti giusta!” soffia mio marito contro la mia tempia. Mi conosce bene purtroppo ed ha ragione! Ma come glielo spiego che la sua bambina,la stessa con cui ora è ai ferri corti,si è fatta sverginare dal nipote di uno dei suoi migliori amici?
“ Perché?” faccio la gnorri disegnando cerchi immaginari con l’indice sulla sua spalla.
“ Perché sai che un determinato tipo di buongiorno e la colazione a letto mi mettono di buonumore la mattina e te ne sei ricordata! Che devi dirmi di brutto,amore mio?” mi domanda cingendomi fra le sue braccia. Poggio il capo sul suo torace nudo.
“ Magari mi sono svegliata con determinate intenzioni e basta!” cerco di divagare.
“ Sì,e sono contento di farti questo effetto,ma c’è altro. Te lo leggo in faccia,Betty!” risponde. Non ha abboccato! In effetti è sempre stato così.
 
Chiusi l’auto mediante il telecomando apposito ed entrai nell’ingresso del cinema cercando il mio fidanzato. Provavo un’emozione assurda ad appellarlo in tal mondo,anche se solo nella mia testa. Non ero più l’amante di un uomo con un piede sull’altare,ma ero la donna per la quale Armando Mendoza aveva detto addio a tutte le altre,la sola che desiderava,colei per cui aveva rischiato la…
Pensare a quella rivelazione doleva da morire e quindi la scacciai con forza quando mi imbattei nel suo sorriso luminoso,che ricambiai con amore. Neanche il tempo di scacciare quella tristezza fastidiosa,che un’altra preoccupazione mi attanagliò lo stomaco: come avrei fatto a dirgli che il motivo del mio ritardo era la telefonata incivile e maleducata dell’uomo che più detestava al mondo senza indisporlo e rovinare così uno dei nostri primi appuntamenti? Quell’uomo era in grado di farlo imbestialire anche solo evocando il suo nome!
“ Scusa,Armando! È che il dottor Valencia ha attaccato una delle sue solite chiacchieratine pacifiche e mi ha bloccata al telefono dell’Ecomoda per un quarto d’ora!” mi scusai quando per la fretta di raggiungerlo gli atterrai sui piedi. Ricevetti un bacio sulle labbra che ricambiai emozionata carezzando la sua nuca con la punta delle dita.
“ Mi è mancato il tuo atterrarmi addosso! Non importa per il ritardo,amore! O meglio,importa perché quello ti ha invitata a cena,ma credo di avergli reso chiaro che è me che ami!” rispose possessivo. Mi sfuggì un risolino divertito prima di stringermi forte a lui.
“ Dai! Era per l’azienda sia quell’invito a cena che questa chiamata. Da quando sua sorella se n’è andata,credo ci odi ancora di più! Gli abbiamo tolto la sua famiglia!” replicai sfiorandogli il viso. Il suo sguardo si adombrò per poi carezzarmi la guancia. 
“ Sembra una maledizione! È la seconda volta che perde qualcuno che ama per colpa mia!” borbottò. Lo fissai confusa.
“ Mia sorella. Prima di innamorarsi di Guido,stava con lui. Quando i miei lo hanno esiliato,Daniele si è rifatto avanti. Dovevano sposarsi,ma io l’ho aiutata a fuggire. Mi odia per questo. L’azienda non c’entra niente. Eravamo amici e l’ho tradito,come ho tradito te,i miei,i Valencia! Tradisco sempre tutti!” mi raccontò. Sembrava una maledizione quella dei Mendoza che mollavano i Valencia per altre persone!
“ Ha rischiato per due volte di imparentarti con lui… questo è masochismo!” ironizzai rubandogli un sorriso. Gli donai un breve bacio.
“ A proposito di mia sorella,le ho detto di noi. Era molto contenta. Non vede l’ora di conoscerti!” mi comunicò stringendomi forte a sé.
“ Anch’io. Chissà che non piaccia almeno a lei!” borbottai. Mi dispiaceva che la sua famiglia mi vedesse come una ladra e come un’usurpatrice del posto della signora Marcella in società.
“ A Cami piacerai tantissimo. Ed anche ai miei. Hanno solo bisogno di tempo,lo stesso che noi non abbiamo se vogliamo riuscire a vedere il film per intero!” rispose ironizzando sul finale per poi stringermi a lui.
 
“ Promettimi di non arrabbiarti! Non voglio che rischi di sentirti male!” lo esorto. Ci manca solo che peggiori i suoi rapporti con Milla,che ha il carattere di mia suocera!
“ Quando mi chiedi di non arrabbiarmi,vuol dire che è qualcosa che mi manderà in bestia,quindi che è successo? Devo recuperare dal cassetto la mia pallina antistress?” replica. Ce ne vorrebbero almeno un centinaio di palline antistress!
“ Ieri sera mi ha…” il mio esordio viene interrotto da alcune nocche contro la porta.
“ Chi è?” domanda mio marito a gran voce.
“ Papà,che fai? Ci accompagni o andiamo in taxi? Rischiamo di perdere l’aereo così!” esclama Maggie. Sono sollevata ed urtata da quest’interruzione. Ho bisogno di un momento di tranquillità con mio marito,maledizione!
“ Due minuti e sono pronto,tesoro!” le risponde Armando.
“ Mostro,ne parliamo più tardi,ok? Vorrei provare a parlare loro durante il viaggio verso l’aeroporto!” mi sussurra. Annuisco.
“ Poi vorrei passare da Hermes. Abbiamo visto Charlotte ieri,ma non sappiamo come l’abbia presa nostro figlio!” aggiunge. Annuisco.
“ Allora io passo da Cami e ci vediamo a pranzo,così parliamo con calma,che stasera ci tocca un’altra cena a casa Valencia!” rispondo.
“ Almeno con tutte queste cene,Daniele avrà modo di smaltire l’alcool ricevuto in omaggio 3 sere fa!” ironizza strappandomi un sorriso e poi un dolce bacio. Dopo quello che devo dirgli,non avrà molta voglia di scherzare!
 
[Charlotte]
Credevo avrei trascorso una nottataccia insonne,invece,forse per la gravidanza forse per le coccole di Hermes,ho dormito finora dimenticando persino lo schifo che mi ha travolto ieri. Allungo la mano per cercare mio marito,ma il cuscino è freddo. Spalanco di scatto gli occhi notando sul suo comodino un vassoio con un’abbondante colazione. Il biglietto che lo accompagna è impregnato del suo profumo.
 
{Buongiorno principesse,
sono andato a correre,quindi ho pensato di lasciarvi dormire. Spero di trovare il vassoio vuoto al mio ritorno e di trovarvi pronte perché l’uomo più fortunato del mondo ha preparato una sorpresa per voi!
Con tutto il mio amore
Hermes}
“ Papà è super dolce,piccole mie! E anche la colazione è super dolce. Se penso che quando sono venuta a vivere qui,mi bruciava il pane rendendolo carbone! Credo di non aver mai visto tanti grassi saturi in tutta la mia vita,come da quando ci siete voi due. La mamma però è contentissima di avervi dentro di sé,anche perché so che finché sarete dentro di me nessuno potrà farvi del male. Lo so che ieri abbiamo vissuto un momento un po’ brutto,ma non ce ne saranno altri,ve lo prometto. Io sarò un’ottima mamma come la vostra nonna lo è stata con me. Nonna Marcella è una donna speciale e vi adorerà! Papà ci ha chiesto di farci trovare pronte senza specificare che tipo di outfit dobbiamo indossare. Ma perché è sempre così vago? Almeno stavolta so per certo che non sarà una richiesta di mano…siamo già sposati!” parlo con la mia pancia. Il mio cellulare mi fa allontanare la mano dal bicchiere di frullato che stavo afferrando.
“ Fratellino,buongiorno! Come mai già sveglio di domenica mattina? È successo qualcosa alla mamma?” esordisco.
“ La mamma sta bene. Volevo sapere di te e delle mie nipotine. Oltre che del cognatone,naturalmente!” risponde.
“ Hermes è andato a correre,lasciandomi un vassoio pieno di leccornie. Io e le pulcine stiamo bene! Oggi Hermes mi ha organizzato una sorpresa!” ribatto.
“ Bene! Tanto stasera ci vediamo da zio Daniele,no?” replica.
“ Sì. Magari non gli portiamo altri alcolici o finisce che si ubriaca davvero! Aisha mi ha scritto che ieri il marito della loro arredatrice gli ha portato una bottiglia di vino come omaggio!” gli racconto. Scoppia a ridere divertito.
“ Peccato esserci persi la scena in cui scartava la confezione!” sghignazza. Questo sadismo l’ha ereditato da zio Daniele! Papà non era così!
 
[René]
Il suono del campanello mi impone di spegnere la tv e raggiungere la porta sebbene sia alquanto preoccupato dai membri di quella famiglia strana che ha cresciuto mia nipote e a cui appartiene biologicamente mia figlia. Lì nessuno ci va leggero,purtroppo!
La presenza di Hermes Mendoza sulla soglia mi lascia alquanto sbalordito,tanto che rimango impietrito perdendo persino la buona creanza di invitarlo ad accomodarsi.
“ Non sono Gesù Cristo,quindi può anche aprir bocca,finché non riceverà qui mia suocera,Aisha,il mio futuro zietto…forse allora perderà qualche dente! Mia suocera dava ceffoni pure a mio suocero,sebbene fosse pazza di lui,figuriamoci se non sarebbe capace di darne a lei che le sta sull’esofago! E del mio nuovo zietto…che dire? Non è di certo un Nobel per la Pace!” esordisce. Mi sposto perché si accomodi.
“ Non ho intenzione di bere nulla né di sedermi. Ho una sorpresa da organizzare e non ho intenzione di perdere la giornata qui nei perché e nei per come che ritengo inutili! Mia moglie è la persona più importante della mia vita e le altre due persone più importanti della mia vita sono grandi circa come dei limoni e vivono dentro di lei, quindi direi che è 3 volte importante. Mi sono innamorato di lei in modo così semplice e rapido da non accorgermene neppure. Charlotte è un dono del Cielo: lo è per me,che ho smesso di fare il coglione grazie a lei; lo è per sua madre,che ha imparato a fare la mamma con lei; lo è per Jean,che ha una sorella maggiore meravigliosa; lo è persino per Daniele Valencia,che gioca a fare il cerbero,ma la adora. Non c’è un componente della famiglia Mendoza né della famiglia Valencia che non l’adori e che non sia in grado di ammazzare per lei. Dopo questo bel cappelletto,arriverò al punto: IO NON PERMETTERÒ NÉ A LEI NÉ AD ALTRI DI FARE DEL MALE A CHARLOTTE,CHIARO? Ieri sera ha scatenato un uragano,un uragano che Charlotte non può permettersi in questo momento della sua vita,non mentre vive mille paure terrorizzata all’idea di ammalarsi come la donna che l’ha messa al mondo. Charlotte ne ha vissute tante,ha avuto una vita difficile da subito (e da quando ha conosciuto me che le ho regalato un babydoll dopo neanche 48 ore dall’assunzione, non è andata meglio) e non merita anche questo. Una neonata che a 3 mesi rischia di essere allattata con l’alcool non merita che le venga rovinata anche la gravidanza! Io non la sto implorando perché Hermes Mendoza non implora,ma la sto avvisando: stia lontano da mia moglie perché io per lei sono disposto a tutto e potrei renderle la vita difficile,più di quanto farebbero Marcella e Daniele!” afferma per poi uscire da casa mia sbattendo la porta senza che io abbia detto neanche una parola.
“ Mia nipote è finita in una comune di pazzi!” borbotto fra me e me sconcertato.
 
[Camilla Senior]
A destarmi è la sensazione di essere osservata,ma quando apro gli occhi e scorgo il viso di Daniele ancora dormiente al mio fianco ammetto di essermi solo suggestionata. Ha un’espressione così serena,che considero un delitto svegliarlo,eppure non riesco a fermare la mia mano prima che le mie dita prendano a sfiorare il suo arco di Cupido,gli angoli della sua bocca,la sue palpebre chiuse. Se potessi,trascorrerei ore a fissarlo! Daniele mi ha sempre attratto come una calamita e al magnetismo dell’attrazione fisica,si aggiunge anche quella mentale: ci piacciono le stesse cose,ridiamo delle medesime battute. Siamo simili. Due figure simmetriche in grado di comporre un’immagine perfetta e completa. Negli anni mi è mancato da morire il mio Dan!
“ Lo stai divorando dalle nozze di Bob! È imbarazzante vederti guardarlo con gli occhi a cuore,mamma!” esclama nostra figlia facendomi sobbalzare ed arrossire. Sì,a quelle nozze non ho mascherato molto bene ciò che provavo per lui!
 
Ero nervosa,frustrata ed eccitata. Eravamo tornati da poco dal bagno,dove avevo smacchiato la camicia di Daniele e non riuscivo a cacciare quella sensazione di calore,che ancora accendeva la mia pelle al ricordo del suo respiro su di essa,delle sue dita,al pensiero delle sue labbra vicine alle mie. Se non ci avessero interrotto,mi avrebbe baciata? Si sentiva in tumulto come me o era stato solo un attimo di nostalgia il suo?
“ LA SMETTI DI FISSARE MIO MARITO CON LA BAVA ALLA BOCCA?” mi ridestò dai miei pensieri quella sgualdrina della bionda finta. Daniele si accorse del mio sguardo su di sé e non trattenne un sorriso compiaciuto. Distolsi lo sguardo prendendo a fissare il piatto.
“ Ero solo assorta nei miei pensieri. Capisco che per una con la scatola cranica vacante sia strano,ma ci sono persone che pensano, sai? Io ho delle responsabilità che non hai mai avuto,visto che quando hai ripreso a lavorare,sappiamo com’è finita! E meglio di tutti lo sa Daniele.” la umiliai. Ero irritata come quando da ragazzi ci interrompevano ed eravamo costretti a rivestirci in fretta. Sentivo ancora la sensazione delle sue dita sulle labbra,sul collo e non riuscivo a non pensare al suo petto villoso,a quanto mi sarebbe piaciuto baciarlo,mordicchiarlo.
“ COME OSI?” trillò quell’oca spingendomi a tapparmi l’orecchio per salvare i miei timpani già provati dalla convivenza con Armando. Daniele si massaggiò l’orecchio concentrandosi sull’elice e mi sfuggì un sorriso pensando alla somiglianza con Roby.
“ Non sapevo ti fossi ripreso l’azienda,Valencia! Felicitazioni! Oddio,ci senti ancora o devo imparare il linguaggio dei segni per parlarti? Sempre che la mogliettina ti dia il permesso di parlare con me!” ironizzai sortendo una risatina di Daniele.
“ La nostra relazione ti ha rovinata,Mendoza: sei diventata peggio di me! Ed io non ho bisogno del permesso di nessuno! Tantomeno per parlare con te!” borbottò divertito.
“ E un matrimonio in crisi è presente nei tuoi pensieri?” replicò. Fissai Bea in tralice e mi accorsi dello sguardo di Daniele sbalordito.
“ Davvero hai paura di me? Una donna sicura dell’amore di suo marito non se ne frega proprio se la sua ex è in crisi o meno,sai? Se Daniele fosse interessato a me sarebbe diverso,ma dubito che sia così… Se Daniele fosse stato innamorato di me si sarebbe fatto avanti fregandosene del resto. Puoi dormire serena ed impicciarti della tua vita vuota ed insignificante perché domani riparto. Alla mia vita penso da sola e non ho bisogno di guardare con la bava nessuno perché non sono una cagna come qualcun’altra che per farsi notare si è messa ad elemosinare una cena e ad inscenare gravidanze. Se voglio qualcosa me la prendo e non mi lascio ostacolare di certo da una nullità istrionica e ignorante come te!” sbottai. Daniele continuava a fissarmi. Ad oggi immagino quanto deve aver sofferto pensando che sarei ripartita di nuovo.
“ Cami è sempre stata così: una che sogna ad occhi aperti! Non stava di certo fissando Danielino,vero?” mi giustificò Bea chiedendomi conferma. Sorrisi sfidando quella stronza.
“ E sognasse qualcun altro!” le rispose quella gallina spennata.
“ PATRIZIA,STAI DIVENTANDO RIDICOLA E PARANOICA! TI PARE CHE CAMILLA SI METTA A FARE SOGNI SCONCI SU DI ME AD UN RICEVIMENTO?” la rimproverò lui urtato. Era irritato pure lui! Ma c’era da dire che sua moglie avrebbe irritato anche un Santo!
“ Ancora non ci posso credere!” borbottò Bea.
“ Prendila da parte,falle un prelievo del sangue,confrontalo col tuo e datti pace,Bea!” replicai sfinita. Daniele ridacchiò.
“ Lo sai che mi fa impressione il sangue!” replicò.
“ Una cosa che mia figlia non ha preso né da te né dal padre: a lei non fa impressione. Le piacciono le serie tv medical drama!” risposi.
“ Tipo Gray’s Anatomy? Quello piace anche a me!” intervenne la figlia di Daniele.
“ No,potrebbe portarla a dubitare della fedeltà di Joseph ed è parecchio gelosa. Intendevo The Resident,The Good Doctor…sceneggiati molto cruenti. Pare si senta più vicina a suo marito così!” risposi. La faccia disgustata di Daniele mi fece ridere.
“ Comunque io mi riferivo al sorriso. Ha lo stesso sorriso di Daniele e non l’ho mai notato!” trillò Bea.
“ Sarà perché entrambi ridono poco! Sì,ha la stessa arcata dentaria di Daniele!” risposi perdendomi ad ammirare Daniele.
“ E di cosa avete parlato? C’hai messo tanto a tornare!” trillò Bea. Sentii un immenso calore alle guance.
“ Camilla,stai bene? Sei tutta rossa!” mi fece notare Nicola.
“ E lei non ha nulla di meglio da fare che guardare Camilla? Ha sua moglie,si concentri su di lei!” lo ammonì Daniele. Lo fissai sconcertata. Era geloso di me? In quella giornata era la seconda o la terza volta che sbottava contro qualcuno per me!
“ Camilla è una mia amica. Sono solo preoccupato!” rispose Nicola.
“ Sto bene! Dev’essere il caldo!” balbettai. Feci per ferrare la bottiglia d’acqua,ma mi scontrai con la sua mano. Sollevai a stento lo sguardo trovando i suoi occhi già fissi su di me. Le sue dita si fecero spazio fra le mie per intrecciarle e sentii il cuore arrivarmi in gola.
“ Faccio io. Volevi l’acqua,no?” borbottò. Annuii scostando la mano dalla sua.  
“ Me lo dici che vi siete detti?” mi chiese con insistenza Bea. Io e Daniele ci scambiammo un’occhiata e perse di vista il livello dell’acqua che stava versando nel mio bicchiere tanto da farla cadere sulla tovaglia.
“ DANIELE! MA CHE DIAVOLO!” lo ammonì quell’oca.
“ Ma che ti urli? Non sei al mercato del pesce,se non te le fossi accorta! È acqua…si asciuga!” intervenni.
“ E TU DI CHE TI IMMISCHI?” sbottò. 
“ Smettila di urlare! Ho mal di testa. E tu,Bea,piantala con queste domande. Se avessi voluto rendere pubblico il contenuto della nostra conversazione,le avrei parlato qui. Ci sono ancora cose fra me e Camilla che è giusto restino private!” esclamò Daniele esacerbato. Il suono del mio cellulare pose fine alle occhiate maliziose di Bea. Sorrisi leggendo il nome di Clizia.
“ Lo zio Guido? Non dirmi che è qualche messaggio sconcio!” esclamò mia nipote.
“ Come minimo lo denuncia per molestie sessuali!” sghignazzò Bea.
“ È un vocale di Clizia che canta!” risposi fissando la foto di mia nipote. Sollevai il capo notando la curiosità negli occhi di Daniele.
“ Se ti va,possiamo ascoltarlo adesso!” gli proposi. Si alzò dalla sua postazione con un sorriso per avvicinarsi a me.
Estrassi dalla borsa gli auricolari ed infilai la destra per passare a lui la parte sinistra come facevamo quando tutto era perfetto,prima che rovinassi ogni cosa. Si chinò poggiando il mento sulla mia spalla e il cuore riprese a battermi così forte,che speravo non si udisse da fuori.
“ Si sente il rumore di un tamburo!” mormorò. Il suo fiato caldo sul mio collo mi fece tremare.
“ Soffri da molto di allucinazioni?” replicai beffarda. Mi voltai verso di lui per chiedere se potessi far partire l’audio,ma me ne pentii ritrovando la sua bocca così vicina da poterne percepire il calore. Scorsi un sorriso farsi largo sul suo viso e lo beccai a  fissarmi con la coda dell’occhio. Ritornai alla posizione originale facendo partire la canzone.
Le note di << Cuando estés aquí >> di Pablo Alborán si diffusero lasciando che la voce di nostra nipote ci deliziasse. Tuttavia fui distratta dal godermi quell’interpretazione dal  polpastrello del suo indice lungo la mia colonna vertebrale. Cercai di non dare a vedere l’effetto che aveva su di me tutto ciò e maledissi la mia pelle d’oca. Furtivamente con i polpastrelli dell’altra mano scese a carezzarmi il braccio fino ad intrecciare la mano che tenevo in grembo con la sua.
“ Volverán a vernos sonreír. Sabré que hay cura cuando estés aquí” canticchiò al mio orecchio. Mi alzai di scatto spiazzando tutti,incluso lui.
“ Vieni un attimo con me,per favore!” gli intimai trascinandolo via.
“ Che entusiasmo!” ironizzò.
“ Entusiasmo un corno! Capisco che per te sono una poco di buono,ma non lo sono. Smettila con questo modo di fare! Sei sposato e lo sono anch’io! E soprattutto non sono nessuna di quelle con cui sei finito sui rotocalchi! Io non sono un dannato pezzo di carne con cui sfogarti! Tanto vorresti solo questo da me,no?” esclamai. Credevo mi stesse prendendo in giro e ad oggi mi maledico per averlo trattato tanto male.
“ Io non ti considero un pezzo di carne con cui sfogarmi né tantomeno una poco di buono!” si difese.
“ No,certo. Solo una che si è venduta per un orgasmo!” borbottai sarcastica facendo per andarmene,ma mi attirò contro il suo corpo.
“ Lasciami!” farfugliai non abbastanza perentoria stregata dai suoi occhi. Scosse il capo lasciando schioccare la lingua contro i denti.
“ È un sequestro di persona questo! Potrei denunciarti!” affermai in modo non sufficientemente inflessibile. Sorrise malizioso.
“ E magari ammanettarmi,no? Mi dispiace per le cose brutte che ti ho detto!” soffiò contro il mio viso lasciando giocare i nostri nasi. Dopo 40 anni,l’effetto che mi faceva era sempre lo stesso ed ero tuttora incapace di gestire le sensazioni esplosive che mi regalava.
“ Daniele,ti prego… Non puoi fare così,sperando di risolvere tutto con 4 moine!” mormorai cercando di non saltargli addosso. Non poteva tenermi stretta a sé per poi lasciarmi ancora! E soprattutto non poteva fare certe cose per poi tornare al tavolo con quella sgallettata!
“ Dimmi che mi perdoni!” mi esortò carezzando il mio mento con la punta del naso scendendo poi lungo la gola. Mi stava facendo impazzire!
“ Daniele,può vederci qualcuno,ti prego! Già Barbara crede chissà cosa e di sicuro lo dirà anche a Giulio!” cercai di farlo ragionare.
“ Paura che lo dica al maritino?” mi irrise. Gli tirai una gomitata.
“ Io non ho paura di nessuno,chiaro? Ma non ci tengo a perdere l’affetto dei miei figli!” chiarii.
“ Come invece è successo a me,no?” si risentì.
“ Non volevo dire questo e non è così!” obiettai.
“ No,certo: Giulio mi odia,ad Aisha faccio schifo,Susanna probabilmente pensa che sia un fallito perché ho perso l’azienda… Roberta mi apprezza,ma non credo sarà felice di avermi come padre!” elencò. Fu naturale per me circondare il suo viso con le mani.
“ Sai cosa è peggio dell’odio?” replicai lasciando che miei polpastrelli carezzassero i suoi capelli e la sua cute. Si godette quel contatto.
“ Non tirare fuori il tuo umorismo ora. Lo adoro,ma non è proprio il momento!” mugugnò con gli occhi chiusi. Sospirai divertita.
“ L’indifferenza. Giulio litiga con te perché occupi un posto importante nella sua vita e ti vorrebbe dalla sua parte; Aisha ti conosce troppo poco e male per provare ribrezzo nei tuoi confronti; Susanna ha avuto modelli sbagliati,ma può ancora divenire la figlia che meriti; e Roberta quando saprà la verità potrebbe diventare un po’ appiccicosa con te!” lo rassicurai. Sorrise sfiorandomi il viso con la punta delle dita.
“ Prima hai detto che se ti amassi,mi farei avanti…” farfugliò guardandomi negli occhi.
“ Era per provocare Patrizia. Non c’è bisogno che tu mi ribadisca che non mi ami più. Non importa che il tuo amore per me fosse più autentico e forte…Patrizia è fortunata lo stesso e se avesse un briciolo di cervello in quella testa vuota lo saprebbe senza rischiare di devastarti i timpani! Possedere anche solo un posticino piccolo nel tuo cuore,vuol dire essere una delle persone più ricche e fortunate al mondo!” straparlai ignorando la sua mano sulla mia schiena,il suo viso accostarsi sempre di più al mio e le sue dita sfiorarmi il collo.
“ Dimmi che non mi odi,ti prego!” soffiò sulle mie labbra lasciando giocare il suo naso freddo con il mio.
“ No,non ti odio. Mi hai dato una figlia che abbiamo cercato tanto. Non potrei mai odiarti!” risposi fissando i suoi occhioni scuri lucidi. Le sue palpebre si abbassarono qualche secondo prima delle mie. Non trascorse molto tempo prima che le sue labbra soffici e tanto anelate carezzassero le mie con tenerezza. Una voce maschile che lo chiamò per nome ci impedì di andare quel leggero sfioramento di labbra e ci impose di allontanarci celermente. Manuel Sinisterra stava cominciando a starmi sulle scatole!
“ Interrotto qualcosa?” chiese sornione. Daniele lo incenerì con un’occhiataccia. Se avesse potuto ucciderlo,forse l’avrebbe fatto.
“ Ti aspetto al tavolo,Daniele!” mormorai per poi lasciarlo lì e tornare dagli altri commensali sperando che la bionda finta fosse rimasta afona nel frattempo onde evitare di perdere l’udito.
 
“ Buongiorno amore!” mugugna assonnato con gli occhi ancora chiusi. Mi stringo forte a lui carezzandogli i capelli e inalando il suo olezzo. Sbaciucchia dolcemente l’incavo del mio collo. Può sembrare melenso,ma per me rappresenta un dono iniziare la giornata fra le sue braccia!
“ Il buongiorno potreste darvelo dopo? Clizia vorrebbe salutarvi. Joseph vi manda i saluti tramite me perché non voleva rischiare di imbattersi in qualche scena hard!” interviene Roberta. A me e a Dan scappa un sorriso. Il mio amore apre gli occhi prima di strapparmi un breve bacio.
“ Buongiorno! Ti sei svegliata male?” domandiamo quasi all’unisono a nostra figlia.
“ Ho discusso con Joseph grazie a vostra nipote e alle sue amicizie << discutibili >>! Però sono stata comunque una figlia amorevole preparandovi la colazione!” ci rivela. Clizia china lo sguardo.
“ Nonno,nonna,mi mancherete tantissimo! Vi chiamerò spesso, promesso!” ci saluta nostra nipote con un abbraccio ciascuno.
“ Vedrai che 2 settimane ti aiuteranno a ritrovare la bussola senza più atti vandalici (anche se sacrosanti) ed amicizie sbagliate!” la rassicura Daniele sfiorandole i capelli.
“ Ho portato già i cani fuori,così oggi vi riposate e vi concentrate sulle decorazioni natalizie!” ci spiega. Le accarezzo il viso.
“ Li accompagno in taxi e poi vado da zia Marcella. Vorrei sincerarmi sulle sue condizioni dopo ieri! Ci vediamo più tardi per ornare l’albero tutti insieme!” ci comunica Roberta.
“ Tesoro,mi raccomando!” replico ansiosa.
“ Sì,mamma! Semmai porto al centro commerciale lei e zia Bea,così che quest’ultima non regali ai miei fratelli qualcosa di imbarazzante per le loro nozze! Il lampadario con i merletti lo risparmierei a quei due!” ribatte baciando la guancia a me e suo padre.
“ Ci vediamo presto!” ci saluta Clizia con un bacio ciascuno prima di allontanarsi con sua madre.
“ Comunque zia Susy non ha dormito con me stanotte!” ci comunica prima di andarsene con Roberta.
“ Daniele,non credo abbiano fatto nulla di male! Non in casa nostra!” cerco di calmarlo. Oddio,non ci metterei la mano sul fuoco,però!
“ Ma nella nostra macchina in una via trafficata ci sono andati vicino! Ma perché fanno così?” replica nascondendo il capo nell’incavo del mio collo,che ricopre di baci strappandomi dei risolini divertiti.
“ Amore,dobbiamo scendere a fare colazione,dai!” mugugno poco convinta.
“ Prima il mio bacio del buongiorno!” soffia per poi catturare le mie labbra in un dolce bacio. Adoro svegliarmi così!
 
[Susanna]  
Sbatto le palpebre ritrovandomi nella mia stanza da bambina. Devo essermi addormentata mentre leggevo con Dodo ieri sera. In quella storia erano tutti svitati!
Mi stropiccio gli occhi e mi accorgo che si sta vestendo. Resto a fissarlo approfittando che si sta allacciando le scarpe e sperando in cuor mio di non farmi beccare. Ci manca solo che si accorga di quello che provo e mi prenda in giro a vita!
“ Dove vai?” gli chiedo mordendomi poi la lingua.
“ Buongiorno anche a te,principessina. È stato molto maleducato lasciarmi leggere il finale da solo! Questa cosa non te la perdonerò mai!” borbotta. Ridacchio divertita.
“ Vado al bilocale. Non vedo Hildegard da ieri e devo prendere qualche cambio. I vestiti di Giulio mi stanno un po’ stretti di spalle!” risponde alla mia precedente domanda. Va da quella!  
“ Non resti lì?” gli chiedo confusa e sollevata. Scuote il capo.
“ Stiamo insieme da troppo poco per vivere nella stessa casa. La convivenza è un passo importante e la mia ultima esperienza in merito è stata a dir poco disastrosa! Voglio andarci piano!” risponde. Reprimo un sorriso.
“ Ti ha invaso casa,vero? Cami si è lamentata della tua ex!” replico.
“ Fra le tante! La mia casa era piena di piastre in ogni stanza. Ancora un po’ e mi piastravo i capelli pure io!” risponde facendomi ridere.
“ Io non uso la piastra!” replico.
“ Interessante! Mi stai invitando a vivere con te? Ti ricordo che sei qui anche tu perché hai un ex con tendenze da stalker e dovrai abbandonare la tua casetta di Barbie a breve!” scherza beccandosi una cuscinata in faccia.
“ Prendo un caffè ed un biscotto al volo e poi mi avvio!” mi comunica per poi baciarmi la fronte prima di andare via.
 
[Giulio]
Anche solo guardarla nutrirsi è una delizia per gli occhi,qualcosa di meraviglioso. Barbara è stupenda e se penso ad un figlio nostro,vedo il suo ritratto,le sue labbra impasticciate di omogeneizzato alla frutta,i suoi occhioni che mi fissano…
“ Ti sei incantato?” mi domanda strappandomi un bacio.
“ Sarebbe troppo spararci la notizia stasera alla presenza di tutta la famiglia?” le chiedo. Si adombra.
“ Non so se sia il clima adatto. Probabilmente dalla cena ne usciremo tutti con l’umore sotto i piedi! La mamma era a pezzi quando le ho parlato della mia reminescenza di ieri. Come posso accettare che un uomo che mi ha fatto soffrire di enuresi notturna presenzi al giorno più bello della mia vita?” si sfoga. Le accarezzo i capelli stringendola a me.
“ Anch’io ho sofferto di enuresi notturna da bambino. Quando mia madre ha cacciato di casa mio padre e ha portato me e Susanna dal nonno 26 anni fa,avevo paura di non rivedere mai più papà. Siamo rimasti un mese dal nonno e quando c’hanno riportati a casa avevo paura di svegliarmi e non trovare più papà! Ogni scusa era buona per stargli attaccato alle caviglie!” le confido. Mi bacia stringendosi forte a me.
“ Quindi è per questo che tuo padre sta sempre a telefonarti e prima che tornasse mia madre,stava sempre fra i piedi: voleva vendicarsi!” scherza strappandomi una risata.
“ Probabile!” ironizzo.
“ E tua madre? In fondo era colpa sua il tuo trauma!” replica carezzandomi i capelli.
“ Mia madre,così presa dal suo shopping,non se n’è mai accorta. Per lei era una cosa normale! Non dico che quando ci ha sbolognati a zia Marce sia stata colpa sua,visto che c’era di mezzo un aborto,ma non si è neppure domandata cosa potessi provare io rivivendo di nuovo la situazione di essere trattato come un pacco dopo solo 4 anni dalla prima volta! Susanna era neonata,ma io avevo 3 anni la prima volta che è successo e non è stata una bella sensazione per me! Mio padre gliel’ha detto tante volte e può apparire brutale,ma aveva ed ha ragione: mia madre non avrebbe dovuto riprodursi. È troppo egoista per pensare a qualcuno che non sia se stessa!” rispondo.
 
[Santiago]
Ticchetto nervosamente le dita sul tavolo della mia sala da pranzo incredulo e basito di dover intraprendere questo genere di conversazione con mia figlia. Quando Daniele si lamentava di Susanna,ringraziavo il Cielo di avere una figlia così ed invece Natalia è peggio!
Ma la colpa è mia: sono io che mi sono incaponito con sua madre fino a farla cedere; sono io che mi sono innamorato di Rebecca generando due figli con lei,non prendendo in considerazione che potessero somigliarle nel lato peggiore! Quando mi sono accorto di non avere speranze con Becky,ho provato a dimenticarla e Marcella (sempre fra i piedi quando frequentavo la casa di Daniele) era la ragazza perfetta,ma neanche a lei sono mai interessato,visto che le piaceva Armando Mendoza! Avrei potuto avere dei figli normali,come quelli che ha avuto lei dal suo defunto e compianto marito,e invece…
 
Alla fine Daniele ce l’aveva fatta ad affrancarsi dai Mendoza, lasciando l’azienda in cui correva il rischio di imbattersi ogni volta nel suo grande amore mai dimenticato e nel cameriere che gliel’aveva portata via. Avevo accettato l’invito a quell’inaugurazione non perché fossi interessato agli abiti da sposa,visto che ero sposato,ma per felicitarmi con il mio amico. Ma avevo evidentemente sbagliato,visto che mia moglie aveva attaccato bottone con la consorte di Daniele ed io avevo pensato di ripiegare sul buffet ben fornito.
“ Resta per molto a fissare il buffet?” mi irrise una voce femminile facendomi trasalire. Quando mi voltai,mi specchiai negli occhi di Marcella sorpresa quanto me. Aveva partorito da poco e aveva in braccio il suo bimbo,che fissava tutto,in paricolare la mia cravatta rossa.
“ La cravatta stile laurea non è stata una buona idea… No,Jean,non ci si butta così addosso alla gente!” mi ammonì per poi rivolgersi a suo figlio,intenzionato ad un contatto ravvicinato con la mia cravatta. Il piccoletto continuava a tirarla.
“ Guarda che non mangio i bambini,te l’assicuro!” scherzai.
“ Ma lui potrebbe mangiare la tua cravatta e credo che gli sarebbe indigesta!” intervenne Daniele prendendolo in braccio per poi lanciarlo in alto e riacciuffarlo fra le sue risate.  
“ Sei diventato proprio un giovanotto! Vieni con lo zio a cercare la tua sorellina e il tuo cuginetto,che staranno facendo danni in giro! Appena Michel si libera,te lo mando!” sussurrò al bimbo per poi rivolgersi a sua sorella prima di congedarsi da noi.
“ Non ti somiglia molto!” osservai.
“ No. Somiglia a mio marito! Anche tu hai un figlio,vero?” replicò. Annuii.
“ Con la babysitter a casa. Fernando sarebbe diventato lo show della festa,se l’avessimo portato!” risposi.
“ Io e Michel usiamo poco la babysitter. Preferiamo portare con noi i bambini!” borbottò. Annuii.
“ Come va?” mi chiese.
“ Con un bimbo nato da poco,dovrei dire di toccare il cielo con un dito,immagino. Hai presente quando ami così tanto qualcuno che preferisci essere infelice con lei,piuttosto che stare senza di lei?” replicai.
“ Lo domandi a me? Dopo il disastro con Armando Mendoza,tu mi domandi se ho presente questo masochismo?” scherzò facendomi ridere.
“ Amore,eccoti! Il piccolo esploratore l’ha sequestrato tuo fratello un’altra volta?” esclamò un tipo abbracciandola da dietro con tenerezza.
“ Sì,tesoro. Continua a lanciarlo in aria e temo la sua reazione semmai nostro figlio dovesse essere tanto maleducato da vomitargli addosso!” rispose lei strappandogli una risata.
“ Amore,lui è Santiago Corral,un amico di Daniele dai tempi dell’università. Santiago,lui è Michel Doinel,il martire che mi sopporta e tanto masochista da amarmi!” ci presentò. Quel tipo mi strinse la mano cordiale.
“ Quanto sei scema! Possibile che tu non ti accorga di essere meravigliosa,nonostante ci siano donne al mondo come tua cognata? Non capisco se Daniele la ami sul serio o semplicemente la tolleri!” le sussurrò lui facendola ridere.
“ La seconda direi! La versione di Daniele melenso,innamorato e appiccicoso non credo tornerà mai più!” rispose Marcella.
“ Beh io vi lascio. Buona serata!” mi congedai. Una coppia ben assortita la loro…io e Daniele invece eravamo ognuno infelice a suo modo.
 
“ Papà,sei caduto dal letto?” mi domanda mia figlia stiracchiandosi.
“ Non si dorme molto bene quando si teme di dover portare le arance in carcere alla propria figlia,sai? Né quando si scopre di avere una figlia pervertita che se ne va in giro a spiare le coppiette filmandole!” rispondo. Fa la finta sorpresa.
“ Papà,che vuoi dire?” mi chiede mettendosi a sedere e giocando col suo smartphone.
“ POSA QUEL DANNATO CELLULARE E STAMMI A SENTIRE! Ci sono dei testimoni che ti hanno vista filmare Daniele Valencia e Camilla Mendoza! Perché l’hai fatto? Non hai nulla contro loro due,quindi qualcuno ti ha pagato? E il conte di Montecristo chi è?”  replico.
“ Quale conte?” mi chiede interessata. La letteratura questa sconosciuta!
“ DANTÈS! Chi è il giornalista che ha scritto l’articolo? Di chi si vuole vendicare? Di Daniele o di Camilla? Di entrambi? Chi c’è dietro questa storia? Patrizia o il cameriere? Non vedo altre alternative, visto che quei due poveretti il male,più che farlo,l’hanno subito!” ribatto.
“ Papà,io…” piagnucola.
“ NATALIA,NON ATTACCA,CHIARO? CON TUA MADRE FUNZIONA,MA CON ME NO! SEI UN’INCONCLUDENTE,PORCA MISERIA! E ORA SCOPRO CHE TI METTI PURE NEI CASINI! Se Daniele scopre che ci sei tu dietro tutto questo,non avrai alcun futuro in Colombia e in America in generale! Vuoi andare a contare i canguri in Australia pure tu come tua madre?” mi altero.
“ Io non sapevo chi fossero quando li ho filmati. Era una cosa divertente: due vecchi che pomiciano per strada!” si difende.
“ No,questa è malattia mentale! Tu trovi divertente guardare due persone adulte pomiciare? Ma tu sei malata!” commento disgustato. Ho avuto anch’io la sua età,ma non facevo di certo il guardone!
“ Papà,ti prego! Il conte Egisto,come lo chiami tu,non aveva come obiettivo nessuno dei due protagonisti del video! Quei due tizi non gli hanno fatto nulla,ma qualcuno della loro famiglia sì!” borbotta in lacrime. Mia figlia deve farsi una cultura!
“ E ALLORA CHI? BABBO NATALE? CHI ERA IL SUO OBIETTIVO?” sbotto.
“ La mamma mi odierà!” mugugna nascondendo il viso fra le mani e lasciandomi ancora più confuso. Che c’entra Rebecca ora?
“ Non preoccuparti perché non t’imbatterai nell’odio di tua madre in quanto probabilmente morirai quando Daniele saprà che c’eri tu dietro quel video! E sappi che per una cosa del genere non mi costituirei parte civile in un processo! QUEI DUE ASPETTAVANO DI RICONCILIARSI DA 40 ANNI E TU LI HAI SPUTTANATI IN RETE. MA CHE TI DICE LA TESTA? Spero non c’entri anche tua madre in questa storia perché altrimenti Camilla chi la sente?! Tutte a me!” borbotto massaggiandomi le tempie con i polpastrelli.
“ Papino,mi spiace!” farfuglia con voce pietosa.
“ E perché? Mi sono solo beccato insulti,ceffoni e parolacce per colpa tua! Sappi che non esci di qui finché non mi spieghi per filo e per segno tutta la faccenda. Poi penseremo a come rimediare. E accetterai qualsiasi risarcimento vogliano Daniele e la sua famiglia!” replico seccato.
 
[Armando]
Vederle partire è sempre doloroso,ma lasciarle andare via in questo clima di freddezza è pure peggio. Non mi odiano,ma qualcosa nel nostro rapporto è cambiato e non oso domandarmi come muterebbe in peggio il tutto se conoscessero per intero la storia,quella che vede coinvolta anche la mia sfera privata e l’inizio della mia storia con la loro mamma. Se Hermes,a suo tempo,passò settimane senza parlarmi,so per certo che Maggie e Milla non le rivedrei più dopo una scoperta del genere!
“ Allora,chiamate quando arrivate!” si raccomanda mia moglie con gli occhi gonfi di lacrime.
“ Oh Signore,ci risiamo! Mamma,stiamo qui ogni 3 settimane! E la raccomandazione è sempre la stessa,dai!” replica Maggie.
“ Andiamo? Rischiamo di perdere l’aereo!” taglia corto Milla.
“ Meglio se portiamo i bimbi al bar,Jimmy!” propone Rodolfo ottenendo l’approvazione di suo cognato.
“ Nonno,non essere triste! Tanto ci vediamo a Natale a casa di zio Daniele con Cookie!” mi rassicura Stewart. Gli accarezzo il capo sforzandomi di sorridere,sebbene quel cane non rappresenti un incentivo per me. I bimbi seguono i loro papà dopo aver salutato me e Betty.
“ Proprio non ce la fai a passarci sopra,vero?” domando alla mia primogenita.
“ Deve passarmi. Qualcosa della mamma dovevo ereditarla,no? Sono delusa e devo elaborare. Non ho detto di non voler bene a te,alla mamma,a zio Nicola e a zio Mario,ma scoprire che in passato avete fatto quel poco ha cambiato l’immagine che avevo di voi. Io non sono una santa,ma tu sei sempre stato il mio supereroe e non è facile accettare i tarli del tuo fulgido mantello. Credo che lo stesso sia per Maggie! Dacci tempo! E non pressare il povero Nick,che per 8 anni ha dovuto fare sesso col cronometro ed ora è libero di sfogare la sua creatività! Avrete modo di parlarne quando torneranno!” risponde ironizzando sul finale.
“ Anche la mamma ha il mantello? Io me la immaginavo con una tutina attillata!” replico cercando di smorzare il clima teso.
“ Grazie,ma già c’è Giulia con un trauma per colpa vostra! Come immagini la mamma,tienitelo per te,per cortesia! Sì,per noi anche la mamma ha il mantello!” risponde Maggie. Questa storia che Giulia c’ha beccati a letto,ha fatto il giro del mondo!
 
[Junior]
Cerco di non pensare al profumo dei capelli di Susanna nelle mie narici,al suo corpo abbracciato al mio,al ritmo del suo respiro mentre infilo la chiave nella serratura e do due mandate. Io ed Hildegard non stiamo insieme davvero,ma le devo comunque rispetto e rischiare di fare l’amore con un’altra donna,appena questa è nei paraggi,non lo considero un atteggiamento corretto!
Entro in casa e ad accogliermi è un singhiozzo dismesso. Mi chiudo la porta alle spalle rassegnato all’ennesimo casino nella mia vita ingarbugliata. E Daniele sostiene pure che dovrei parlarne con Susanna! Per far cosa? Rovinare la vita pure a lei?
La ritrovo rannicchiata sul divano. Credo che a Daniele prenderebbe un infarto se vedesse il suo soggiorno costellato di fazzolettini usati!
“ Ciao! Immagino che per i prossimi mesi dovrò abituarmi alle crisi di pianto! Film melenso?” esordisco cercando di sfoggiare più tatto possibile,sebbene non sia propriamente la mia dote migliore.
“ S-Sta c-con…S-Sta c-con un’altra!” singhiozza tirando su col naso prima di scoppiare a piangere di nuovo.
“ Tim? L’hai chiamato per parlargli e te l’ha detto? Ti ha risposto lei al cellulare?” le domando curioso e sbalordito.
“ No. Ho visto la loro foto su Instagram!” singulta. Andiamo bene! Io detesto vedere le persone piangere!
“ Te l’ho già detto: devi chiamarlo e dirgli tutto. Compreso che lo ami ancora!” le consiglio.
“ Disse colui che se la fa sotto ad ammettere che è innamorato cotto della sorellastra!” ironizza fra le lacrime. Sorrido divertito.
“ Susanna non aspetta un figlio da me. Sarebbe materialmente impossibile,visto che non abbiamo mai consumato!” obietto.
“ Io e lui ci eravamo appena lasciati. Era un periodo complicato per la dipendenza di mio padre!” borbotta fra le lacrime.
“ Appunto: era un periodo complicato!” sottolineo.
“ Se Susanna si fosse fatta ingravidare da quel tipo odioso che ha appena mollato perché voi due vi eravate appena conosciuti,imparentati e innamorati,cresceresti quel bimbo come se fosse tuo?” replica. Possibile che i suoi unici termini di paragone siamo io e Susanna?
“ Non lo so. Penso di sì. Se Daniele accetta me,col mio caratteraccio e sapendo come sono stato concepito,non vedo perché non potrei accettare di crescere un figlio generato da Susanna!” rispondo.
“ Gli uomini purtroppo non sono tutti come te o come Daniele Valencia!” bofonchia giocando col fazzolettino che ha in mano.
“ Tu temi il suo giudizio? Non hai rinunciato a rappacificarti con lui per paura di aspettare un figlio da Guido Lascano ma per paura che Tim ti giudicasse per aver ceduto al ricatto sessuale!” ne deduco.
“ Pure tu giudichi Susanna per i suoi ex anche se la ami! Perché non dovrebbe farlo lui? ERAVAMO IN UNA CAZZO DI PAUSA DI RIFLESSIONE ED IO HO COMBINATO UN CASINO!” esplode scoppiando a piangere sulla mia giacca. Si sarà sentita così anche la mia mamma quando ha scoperto di aspettare Roby e credeva di aver tradito Daniele? Aveva qualcuno (possibilmente diverso da Maria Beatrice Valencia) con cui piangere o era sola come quando ha tentato di tagliarsi le vene? E Daniele come si sarà sentito quando la mamma gli ha rivelato di averlo tradito e poi di aspettare un figlio non suo?
“ Fra gli ex di Susanna ci sono Bob ed Hermes,due miei consanguinei…è diverso! E comunque a quanto pare,Guido Lascano è uno specialista nell’approcciarsi alle donne in crisi con i partner…in fondo è così che ha rovinato la vita di mia madre!” borbotto seccato. Dopo quello che è venuto fuori non riesco più a chiamarlo << papà >>!
“ Junior,mi dispiace!” farfuglia.
“ Lascia perdere! Vado a prendere un borsone da portare a casa dei miei genitori,così che abbia qualcosa di pulito da indossare domani al lavoro!” rispondo alzandomi dal divano per raccattare un po’ di abiti ed evitare di testare la resistenza di quelli dismessi di Giulio.
 
[Clizia]
Almeno al bar da sola mi ha lasciata andare! Mancava poco che volesse scortarmi anche in bagno! Ha paura che mi metta a civettare col barista? Possibile che tutti mi vedano come fossi una bambola di porcellana?
“ Cosa le porto?” mi chiede il barman.
“ Tè alla vaniglia e una girella danese,grazie!” rispondo laconica.
“ La girella anche per me,ma assieme ad un caffè macchiato,grazie!” ordina una voce che conosco facendomi sobbalzare. Mi volto di lato trovandomi due occhi verdi divertiti che mi fissano.
“ Parti anche tu o mi stai seguendo?” gli chiedo.
“ La seconda. Ho visto che all’aeroporto c’era tuo padre,che ieri mi ha chiarito di non essere entusiasta del mio comportamento,ed ho pensato di pedinarti quando ti sei allontanata!” mi risponde Leonardo.
“ E se mi fossi diretta alla toilette?” lo punzecchio. Il barman ci porta le ordinazioni e lo ringraziamo.
“ Saresti dovuta uscire prima o poi! Volevo salutarti ed evitare il linciaggio!” risponde. Adopero la mia girella per nascondere il sorriso intenerito che è riuscito a strapparmi.
“ Addirittura? Non hai paura di perdere la tua fama correndo all’aeroporto per salutare una ragazza a cui sei riuscito a strappare solo due miseri bacetti? Che penseranno adesso di Leonardo Uribe?” scherzo. Scoppia a ridere.
“ Che sei un mix perfetto: bella e con un ottimo senso dell’umorismo! Una rarità! Ecco perché i tuoi parenti si affaccendano a proteggerti come il più prezioso dei monili!” risponde. Arrossisco.
“ Io devo andare o perderò l’aereo!” bofonchio imbarazzata.
“ Quando tornerai?” mi chiede.
“ Il 24. Giusto in tempo per vedere mio nonno travestirsi da Babbo Natale per i nipoti di zio Armando come non ha mai fatto per me perché quello stronzo gliel’ha impedito. Come vedi,la scritta se l’è meritata tutta! Il nonno non sa come dirlo a me e la mamma,ma ho visto per caso il suo costume quando sono arrivata per le nozze di zio Nick!” gli spiego.
“ E questa cosa ti fa male perché avresti potuto avere un nonno affettuoso ed amorevole ed invece l’ha ritrovato solo ora,che non può spingerti sull’altalena,non può leggerti le fiabe,non può guardare i cartoni animati con te e non può travestirsi da Babbo Natale per te!” ne deduce. Negarlo è inutile,pertanto confermo con il capo.
“ Quindi quando hai saputo dell’ennesima cattiveria dell’uomo hai sbottato! Forse dovresti parlarne ai tuoi!” mi consiglia.
“ Lui non si è mai vestito da Babbo Natale neanche per la mamma e non so come glielo dirà! Non vorrei essere nei suoi panni! Già ha preso male la storia del fratellino!” rispondo. La vibrazione del mio cellulare e il nome << papà >> sul display mi palesano che devo sbrigarmi.
“ Ora vado davvero!” affermo. Mi fissa intensamente.
“ Che c’è? Sono sporca di crema? Mi sporco sempre sono un…” non riesco a finire la frase perché le sue labbra sfiorano delicate le mie strappandomi un bacio. Le sue labbra sanno di caffè e crema pasticcera.
“ Deliziosa questa crema! Buon viaggio! Se ti va,possiamo vederci per un aperitivo quando torni! Chissà che non ti aiuti a tollerare la vigilia che ti aspetta!” scherza strappandomi un sorriso. Scuoto il capo divertita quando abbandono la caffetteria.
 
[Daniele]
“ Nostra figlia si è superata,amore mio!” affermo dopo aver assaporato la crostata preparata dalla mia bambina. Camilla allontana la rimanente parte dal tavolo lasciandone solo una fetta per Susanna.
“ Perché?” le chiedo.
“ Perché ci tengo ad averti a lungo con me e ci sono parecchi zuccheri e grassi lì dentro,amore mio!” risponde amorevole.
“ Ma tanto smaltisco molte molte calorie,quindi non c’è di certo il rischio che si depositino da qualche parte! Non a caso mi trovi irresistibile!” le sussurro suadente ottenendo un breve bacio.
“ Presuntuoso!” soffia sulle mie labbra. È automatico trascinarla sulle mie gambe per poi carezzarle il viso.
“ Ho sentito Santiago. Dice che farà di tutto per scoprire chi è stato a filmarci!” affermo.
“ Buon per lui! Sta solo facendo la metà del suo dovere,visto che non è riuscito neanche a badare alla sua auto! Sia chiaro che se non ci porta la testa di chi ci ha filmato,il nostro ricevimento di nozze e quello dei nostri figli se li sogna! Già c’ha rovinato la cena di ieri e non ci tengo a vedere Marcella prenderlo a sberle di nuovo magari proprio al nostro matrimonio,visto che lo aspetto da quando avevo 4 anni,o a quello di Barbara e Giulio,che ne hanno già passate tante! Era la prima cena con i nostri amici a casa nostra e lui l’ha rovinata!” replica. Concordo su tutta la linea purtroppo!
“ Mica poteva venire in bicicletta per non scatenare il pandemonio?” obietto.
“ Anche a piedi,se necessario,visto che ha evidenti problemi a tenere sotto controllo la sua auto!” risponde totalmente nel giusto.
“ È pur vero che Marcella dovrebbe praticare un po’ di yoga! Non oso immaginare cosa sarebbe accaduto se lei e Armando si fossero sposati! Sono due isterici!” commento strappandole una risata. 
“ E non oso domandarmi come starà dopo la bella trovata del dottore!” replica. A quello stronzo penserò io!
“ Almeno è chiaro che Lotte vuole lei. Che vuole noi!” ribatto. Si stringe forte a me strappandomi un bacio. Un colpo di tosse ci fa staccare.
“ Buongiorno!” esclama Susanna baciando la mia guancia e poi quella di Camilla.
“ Dormito bene?” le chiediamo.
“ Sì,grazie. Clizia e Joseph sono già partiti?” replica versandosi del succo di papaya. Annuiamo.
“ Peccato! Clizia mi mancherà! La sua vita è così dinamica da farmi dimenticare certe cose!” ribatte prima prendere un pezzetto di crostata e portarselo alla bocca con la forchetta.
“ Smeaton?” le domando.
“ Un’altra storia inutile. Ti sentivi così quando collezionavi donnine dopo Camilla?” replica. Annuisco.
“ Tesoro,ma tu non puoi stare così! Questa storia,a parte l’enorme delusione,non ti ha causato alcun danno irreparabile,quindi vedila come un’esperienza: grazie a questa relazione hai capito che non vuoi accanto un uomo che non crede in te,che vuoi una persona responsabile che non molla un figlio di 16 mesi senza alcun rimorso!” cerca di rincuorarla il mio scricciolo. Il suono del cellulare di Susanna interrompe l’atmosfera,ma lei chiude la chiamata.
“ E che mia madre è una stronza!” sbotta. Ci mancava solo lei! Già ho la testa che mi scoppia dopo ieri e direi che Patrizia non è un argomento di conversazione che apprezzo!
“ VUOLE CHE CHIARISCA CON JORGE!” strepita. Mi massaggio l’orecchio concentrandomi sull’elice. Santa pazienza!
“ E tu vuoi chiarire con Jorge?” le domando. Ci manca solo questo!
“ No. È andato a letto con l’Andrade! E soprattutto non lo farei mai perché lei venga finanziata da lui. Io non sono in vendita! Dodo dice che valgo troppo per diventare merce di scambio!” risponde. Trattengo un sorriso. Chi l’avrebbe mai detto che sarebbero finiti in questo modo?!
 
[Guido]
“ Quindi con Jorge come siete rimasti?” mi domanda versandosi il caffè.
“ Tuo…ehm il tuo ex genero non mi ha dato sue notizie! Dovrò ricominciare a cercare lavoro! Non ho intenzione di lasciare i miei figli qui da soli nelle mani di quello!” rispondo.
“ In effetti neanch’io! Per colpa di Camilla,mia figlia non mi parla più e non si è riconciliata con Jorge,che spero mantenga lo stesso gli accordi presi! Però potrei reclutarti io! Potresti lavorare per me e Lucia!” replica. Interessante! Faccio per approfondire l’argomento, ma il suono del campanello stronca le mie intenzioni.
Mi alzo svogliatamente togliendomi il fazzoletto dal coletto della camicia. Raggiungo in poche falcate la porta e la apro trovandomi dinnanzi mia figlia e mini Cullen. Vederli assieme è come prendere la macchina del tempo e tornare indietro di 40 anni: melensi e stucchevoli uguali (non che ad oggi quei due non siano una colata di melassa!).
“ Babi!” esclamo sorpreso. Mi fissa gelida come sua madre le volte in cui il suo sguardo cade su di me.
“ Guido,chi… Giulietto!” trilla Patrizia.
“ In realtà non siamo qui per te,ma per il signore,sempre che non voglia farci congelare qui fuori e che ci dia il permesso di entrare nella casa che paga mio padre e in cui è solo uno sgradito ospite! Che poi definirlo << signore >> è un regalo. Devo essere entrato nel mood natalizio in anticipo perché di solito sono meno magnanimo!” ribatte mini Cullen con lo stesso caratteraccio del padre. Mi faccio da parte per farli entrare.
“ Volete fare colazione con noi?” chiedo.
“ No. Mi fa troppo schifo anche solo respirare la tua stessa aria. Non ho intenzione di condividere proprio un bel nulla con te!” risponde mia figlia disgustata. Ci mancava solo che anche lei cominciasse a fissarmi schifata come ha sempre fatto la madre.
 
Eravamo a tavola tutti insieme,ma Camilla sembrava altrove con la mente e non era solo per la dipartita di suo padre,morto 5 mesi prima. Sembrava da tutt’altra parte,come su in pianeta tutto suo.
“ Alla fine ho preso 7 in matematica,mamma!” le comunicò Barbara. Camilla le sorrise.
“ Tesoro,le formule di geometria vanno imparate a memoria, altrimenti non riuscirai mai a trovare le formule inverse! Non è come quando impari le poesie: quando le impari,devi anche capirle o non potrai ricavare il dato che ti serve!” le rispose taciturna Camilla.
“ Mamma,guarda che il nonno manca tanto anche a noi!” la rassicurò Junior.
“ Lo so. Il nonno manca a tutti e mi dispiace aver lasciato la nonna sola!” rispose Camilla.
“ Te l’avevamo detto di restare a Bogotà per qualche tempo quando siamo stati lì a Natale! Babi l’avrei portata a casa da me e anche Junior. Lo sai che quando Joseph lavora,mi piace non restare da sola con la pulcina! E poi siamo grandi…possiamo occuparci da soli di Babi,sai?” replicò Roberta giocando con sua figlia. In fondo a Bogotà c’era solo il suo ex pronto a consolarla saltandole addosso!
“ La nonna se la cava benissimo da sola. Anzi,la sua solitudine potrebbe salvare la vita di qualcuno,data la sua spiccata simpatia e il veleno che sputa ogni volta che si trova in presenza di umani!” borbottai. Fui incenerito da tutta la tavolata.
“ Dovresti imparare a rispettare chi è più agée di te! E chi è più ricco di te,in tutti i sensi! La nonna ha classe,stile,denaro, potere,cultura,cose che tu non avrai mai! E dovresti domandarti il motivo del suo veleno nei tuoi riguardi. Con gli altri,compresa zia Betty,è sempre un angelo!” mi ammonì velenosa quell’altra spina nel fianco della figlia di mia moglie.
“ Curioso che sia tu a parlarmi di rispetto!” ribattei.
“ Il rispetto va meritato ed io non ti dico cosa meriteresti per la presenza di minori a bordo e perché,a dispetto della metà di corredo genetico ereditata da te,sono una signora!” rispose altezzosa. A dire il vero non aveva nulla di me. I suoi geni erano tutti di quello stronzo di suo padre,che per fortuna non ero io!
“ Ho letto che a Bogotà,nonostante la crisi di governo,il ministro dell’Economia è stato riconfermato! Praticamente da anni è stabile al potere solo lui. Che fa? Gli alleati li compra?” scherzò Junior per distendere il clima. Roberta lo fissò scandalizzata smettendo di giocare con sua figlia. Camilla scosse il capo sfiduciata.
“ Sì,li compra al mercato assieme alle rape! Magari è semplicemente bravo in ciò che fa! Se lo riconfermano un motivo dev’esserci,no? Ha affrontato crisi economiche,sociali con una calma invidiabile! Io sarei già uscita di testa,al suo posto!” intervenne Roberta. A Camilla sfuggì un sorriso. Anche solo parlare di quello stronzo senza udire il suo nome la metteva di buonumore!
“ Non credo. Anche tu sei calma e pacata. Dai di matto solo a casa! Non dovresti sottostimarti,sai? Anche se in politica non ti ci vedo molto, ad essere onesta!” le rispose sua madre guardandola con amore.
“ No,in politica no. La sola idea che qualcuno mi intervisti,mi mette panico! Anche se il tipo,questo Diego,pare allergico a rilasciare interviste. I giornali lo descrivono come uno abbonato al << No comment! >>. Si possono contare sulle dita di due mani le interviste rilasciate in tanti anni di carriera!” rispose Roberta.
“ Macché Diego? Si chiama Daniele! Magari è un tipo riservato o non ha nulla da dire! Forse è uno di quelli che non ha interessi diversi dall’economia e per evitare di ammorbare qualcuno preferisce stare zitto. Se così fosse,lo apprezzerei: è sempre meglio essere consci dei propri limiti piuttosto che aprir bocca ed annoiare gli altri!” replicò Junior. 
“ Tesoro,vuoi fermarti a dormire qui?” chiese Camilla alla figlia.
“ Se non ti diamo fastidio!” rispose lei.
“ No,mi faresti felice! Potrei dormire con te e Clizia,così non dovresti svegliarti sempre e solo tu di notte. Potresti riposare un po’!” si offrì Camilla. Tutto pur di starmi lontano! Come se avessi la peste!
“ Ok. Grazie,mamy. Vado a sistemare la mia camera allora!” accettò lei prima di lasciare la tavola.
“ Babi,vai a lavarti i denti e a mettere il pigiama,che è tardi! E anche tu,Junior,fila a letto che domani hai l’ultimo esame!” ordinò ai ragazzi,che eseguirono come soldatini i suoi comandi. Feci per aprir bocca,ma il suo cellulare mi anticipò.
“ Bea,come va?...Sì,l’ho saputo: con due figli appassionati di Economia,la notizia mi è giunta!...Lo capisco! È giusto che tu partecipi alla cena di famiglia per festeggiare!...Bea,ti prego!...Sì,ci vediamo un’altra volta!...Ma sì,che sto bene!...Se hai tempo e se ti va,potresti passare da mia madre per starle un po’ vicino? Ho paura che questa cosa di papà le abbia creato dei danni! Più di 50 anni insieme non si dimenticano!...Bea,non sto esagerando: l’altrieri l’ho chiamata e mi ha detto che stava aspettando papà per uscire e che era passato tuo fratello a trovarla perché cercava papà! Dubito Daniele soffra di arteriosclerosi tanto da cercare papà quando sa benissimo che non c’è più!...Quindi lui è passato davvero!... E va da lei a giorni alterni!...Immagino i teatrini le volte in cui incrocia Armando!...No,che non voglio chiedergli come l’abbia trovata!...Ok! A presto!...Anche a te!” le sentii dire prima che riagganciasse. Fece per andarsene,ma le poggiai la mano sulla spalla. Si allontanò come scottata.
“ Mi dispiace per tua madre!” borbottai.
“ Come no! Immagino tu sia affranto! Come quando le hai rovinato il vestito,no? In fondo lei è stata la tua prima vittima! Anche se i danni sono stati man mano peggiori fino a che non hai distrutto ogni cosa! Non ho bisogno della tua finta compassione! Non voglio niente da te! Hai già fatto abbastanza!” sbottò prima di andarsene inferocita.
 
“ Senti,Babi…” mi interrompe.
“ Non ho nulla da ascoltare. L’unico a dover ascoltare qualcosa sei tu: il 31 non ti voglio alle nostre nozze. È un giorno importante e saremo già in troppi perché imponga alla mamma e a Daniele la tua presenza! In fondo sarà Daniele a scortarmi all’altare sia per quel che concerne la vettura che a braccio!” afferma raggelandomi.
“ MI STAI COGLIONANDO? SONO TUO PADRE!” sbotto.
“ Anche questa cosa è risolvibile,ma direi che non è il caso di parlarne adesso. Non ho intenzione di consentirti di rovinare il mio matrimonio! Sogno questo giorno da quando ero bambina!” risponde.
“ DI NON ROVINARLO A VOI DUE O A QUI DUE? È UNA RICHIESTA DI QUEL FIGLIO DI PUTTANA E DI TUA MADRE O DI UNO DEI DUE?”  mi altero.
“ NON OSI PARLARE COSÌ DI MIO PADRE,A CUI NON È DEGNO NEANCHE DI LUSTRARE LE SCARPE!” mi attacca mini Cullen.
“ Daniele non c’entra nulla. E neanche la mamma. Per carità, sarebbero felici di non averti fra le scatole quel giorno,ma non mi chiederebbero mai una cosa simile! Sono io che non ti voglio lì per come hai agito con la mamma! Averti lì mi ricorderebbe come sono stata concepita e voglio ci sia solo amore alle mie nozze! Voglio che la mamma almeno per un giorno dimentichi l’inferno che le hai fatto vivere!” risponde.
“ Se non fosse stato per me,tu non ci saresti! E neppure Junior. Tua madre voleva solo Roberta. O meglio…non voleva neanche Roberta prima che nascesse e s’innamorasse pure di lei come di quello stronzo del padre!” replico.
“ Che vuol dire che non voleva neanche Roberta?” mi domanda Barbara confusa.
“ Chiedi a tua madre cosa nasconde il suo inseparabile bracciale. Non solo ho sposato una pazza aspirante suicida,per quanto ora sarei io il cattivo! Verrò alle tue nozze perché se sei nata lo devi a me!” rispondo. Roba da matti! Parlano tanto di famiglia e poi si nascondono le cose!
“ Camilla ha tentato il suicidio?” domanda mini Cullen.
“ Che acume! Mentre aspettava Roberta,che se è viva e vegeta col suo bel caratterino da stronza,lo deve a me. Le mancava lo stallone con cui si sollazza e voleva farla finita con tutta la figlia nella pancia! Bella madre,complimenti!” rispondo stanco di passare io per lo stronzo della faccenda. Patrizia è scioccata.
“ E poi ero io la madre sconsiderata!” commenta sdegnata. Il figlio le lancia un’occhiataccia.
“ NON SI AZZARDI! ALMENO MIA MADRE NON PENSA SOLO A SCARPE E BORSETTE! NON ERAVAMO GRAVIDANZE VOLUTE,MA C’HA AMATO CON TUTTA SE STESSA ED È STATA ED È UNA MADRE MERAVIGLIOSA,A DIFFERENZA SUA CHE HA ABBANDONATO I SUOI 2 FIGLI,DI CUI UNA NEONATA,PER UN MESE PER ANDARE A DIVERTIRSI IN GIRO E FARLA PAGARE AL CONIUGE INFEDELE! ALMENO MIA MADRE NON C’HA MAI ABBANDONATI!” si ribella mia figlia col viso rigato da una copiosa dose di lacrime.
“ Amore,non piangere!” sussurra mini Cullen a mia figlia abbracciandola. La lacrima facile come la madre!
“ Pensi che mio padre lo sappia?” aggiunge.
“ Magari Junior e Susanna parlavano di questo. È questa la cosa che Daniele ha scoperto quando la mamma si è tolta il bracciale mentre…” singhiozza Barbara.
“ Sì,ho capito. Non c’è bisogno di scendere nei dettagli,grazie!” bofonchia mini Cullen strappandole un sorriso.
“ Amore,ascolta,non so se sia consono parlarne con loro,sai? Quando si sentiranno pronti,saranno loro a parlarcene!” aggiunge carezzandole amorevolmente il viso.
“ Come per la storia dello stupro? La mamma non ci ferirebbe mai!” obietta Barbara.
“ Amore mio,più tardi dobbiamo vederli,quindi ora usciamo di qui e ci svaghiamo un po’. Se ti vedono con gli occhi lucidi e rossi,finisce che mi fanno nero! Vedrai che si sistemerà tutto! Saranno felici assieme col fratellino che avremo!” la rassicura quello. I due vanno via senza neanche salutarci.
“ Bell’educazione!” borbottiamo quasi all’unisono io e la mia coinquilina.
 
[Roberta]
Ad aprirmi la porta,dopo aver suonato il campanello,è la domestica di zia Marcella,che mi accoglie con un sorriso. Rispondo anch’io con un ghigno cordiale,sebbene non abbia avuto propriamente una giornata tranquilla.
“ Buongiorno! Le mie zie sono in casa?” esordisco.
“ Buongiorno signora! C’è solo sua zia Maria Beatrice!” mi spiega facendomi accomodare e togliendomi il blazer che indosso.
“ Questo sì che è un colpo di fortuna! Mi dica almeno che è vestita da giorno e non da Teletubbies come la prima volta che sono stata qui!” replico leggermente spaventata. La domestica scuote il capo divertita,sebbene non ci sia nulla da ridere. Con zia Bea non so mai cosa aspettarmi e le scarpe di ieri erano too much per chiunque!  Non mi meraviglierei se me la trovassi vestita di lucette la vigilia di Natale!
“ Robertina!” trilla quando accedo alla sala da pranzo saltandomi praticamente al collo. Niente! Proprio non ce la fa a capire che non deve stritolarmi in questo modo come se avessi 3 anni! Anche se anch’io stritolo così la mia mamma e il mio papà!
“ Ciao zia! Vedo che per mia fortuna sei già abbigliata! Sai dov’è zia Marcella?” replico. << Fortuna >> per modo di dire,visto che è vestita con un completo color giallo fluo che mi ricorda i tempi dell’università,quando adoperavo tale tinta per evidenziare i passaggi salienti dei tomi che dovevo studiare! Continuo a pensare che al suo ornitorinco prima o poi verrà un coccolone e finiremo per dover risarcire i figli!
“ No. Vuoi un bel succo d’arancia?” ribatte.
“ No,grazie. Ti va se andiamo a fare shopping e poi magari chiediamo a zia Marce di raggiungerci?” le propongo pentendomene quando il suo entusiasmo a momenti mi spacca i timpani. Mi massaggio l’elice dell’orecchio chiedendomi come abbia fatto il mio papà a sopravvivere a 61 anni con zia Bea. Non che per me sia stata una passeggiata imbattermi in lei negli anni…i nostri incontri sono sempre stati alquanto traumatici!
 
Ero seduta sul tappeto del salotto intenta a sbrigare i miei compiti per le vacanze da ultimare prima del rientro a scuola. Mi piaceva studiare guardando l’albero di Natale con tutte le sue lucine, anche se i gorgoglii e gli urletti di giubilo del mio fratellino (alias Raganella) non erano positivi per la mia concentrazione!
“ Sai quante solo queste melanzane disegnate nell’insieme?” chiesi a Raganella,che mi fissò confuso per poi regalarmi un sorriso sdentato. La tata ci aveva lasciati in salotto perché nostro padre l’aveva mandata a chiamare.
“ Sono 7. Come i giorni della settimana. Quindi io adesso scrivo un bel 7. Anche i nani di Biancaneve sono sette,ma la mamma si dimentica sempre di Brontolo! Peccato perché lui è il mio preferito! Il principe azzurro non la fa morire con un bacio. Io vorrei solo che la mamma non piangesse! Dobbiamo trovare un principe che non la faccia piangere!” mi rivolsi a lui compilando col numero 7 i puntini sulla pagina del mio libro. Junior mosse con i piedini un sonaglino a forma di campanella.
“ A te non te ne frega niente che la mamma piange? Non ti piacerebbe aiutarmi? Hai fame? Anch’io dovrei fare merenda,ma Kelly non c’è e quindi dobbiamo aspettare che tornino o lei o la mamma. Non ti devi preoccupare perché mammina non ci lascerebbe mai da soli. Lei ci vuole bene e ti darà il tuo latte e mi preparerà i muffin salati che mi ha promesso!” asserii.
Lasciai perdere i compiti che avevo quasi finito e mi accomodai vicino a lui e alla sua palestrina dei giochi,fatta di tutti ninnoli idioti,che emettevano musichette idiote,ma dietro a cui Junior ci si perdeva per ore intere. Non capivo cosa ci trovasse di bello,ma se andava bene a lui,fatti suoi! L’importante per me era non sentirlo piangere di continuo.
Fu il rumore delle chiavi nella serratura a farmi scattare in piedi provocando un leggero sussulto nel mio fratellino,che mi fissò un po’ spaventato. Gli accarezzai la mano,ma mi strinse il dito come se avesse delle tenaglie al posto di quelle dita cicciotte.
“ Non ti preoccupare! Non facciamo la fine del protagonista di << Mamma,ho perso l’aereo! >>! Pure perché la mamma non ci lascerebbe mai da soli!” lo rassicurai sperando che non piangesse. Odiavo sentirlo piangere come l’allarme antincendio!
Fu la voce della mamma a tranquillizzarmi e ad incentivare gli urletti di gioia di Raganella,che probabilmente la vedeva come una specie di distributore di cibo. Mamma mi aveva spiegato che c’era un certo Pavlov aveva fatto un esperimento con i cani su ciò che faceva Raganella ogni volta che aveva fame e udiva la sua voce. Non c’avevo capito molto,ma avrei preferito di sicuro un cane alle grida isteriche di Junior!
“ Stellina,hai già finito i compiti? Come mai siete soli? Dov’è Kelly?” esordì entrando in sala con la signora strana,vestita strana e con degli orecchini molto strani che avevo visto in ospedale quando era nato Raganella. Pensare che avevo pensato di regalarle Raganella all’inizio… il mio fratellino nelle sue mani avrebbe fatto una brutta fine!
“ Kelly è andata da papà. Junior ha fatto ancora come i cagnolini di Pavlov!” risposi. La mamma mi baciò il capo prendendomi in braccio.
“ Amore,lei è Bea,la ricordi?” mi domandò. Annuii. Ricordavo che il giorno in cui lo zio non si era più sposato con la sua vecchia fidanzata, una signora con la voce spacca timpani aveva chiamato la mia mamma e per disgrazia avevo risposto io.
“ Urli ancora a telefono? Junior ha paura dei rumori troppo forti e piange. E io non voglio che pianga perché altrimenti mi dà fastidio alle orecchie!” chiarii decisa tappandomi preventivamente le orecchie e massaggiandomi le elici di entrambi i padiglioni.
“ Ha ancora un bel caratterino!” squittì verso la mamma.
“ E tu un bel paio di orecchini!” affermai con sarcasmo. Mia madre alzò gli occhi al cielo. Erano molto brutti! 
“ Amore,mentre tu finisci i compiti,la mamma e Bea portano Junior a fare merenda e poi la mamma ti prepara i muffin,ok?” pattuì la mia mamma. Annuii attirandomi una carezza sul capo.
“ Ma no,vai. Io resto qui con lei. Le faccio compagnia!” si propose quella donna. Fissai la mamma intimorita.
“ Bea,mi raccomando! A Roby non piacciono le persone troppo chiacchierone e non fare niente che io non farei! Lasciale fare i compiti in pace,che le vacanze di Natale stanno per terminare!” l’ammonì la mia mamma prima di abbandonare la stanza con Junior in braccio non prima di avermi riempito il viso di baci.
“ Fai la prima elementare,vero?” mi chiese. Annuii contando in mente i pesciolini nell’insieme disegnato sul mio libro.
“ E qual è la tua materia preferita?” mi domandò. Scrissi il numero 8 accanto all’insieme sforzandomi di crearlo come mi aveva insegnato la mamma e non con 2 cerchi sovrapposti,come mi veniva più facile.
“ Tutte. Ma quella che mi piace un po’ più delle altre è matematica. A me piace tantissimo contare!” risposi.
“ Beata te! Io la odiavo da bambina!” commentò. La fissai sconsolata. Mi chiesi come potesse essere amica della mia mamma, vista la loro totale diversità. Già vestita così pareva venuta direttamente dalla Luna,in più non le piaceva neanche contare! 
“ Se tu e la mamma siete amiche,perché non le trovi un principe azzurro come quello di Biancaneve che la fa ridere,visto che è sempre tanto triste quando non ci siamo io e Raganella?” le chiesi.
“ Vedrai che prima o poi la mamma riuscirà ad essere felice! Sono sicura che ce la farà!” rispose.
“ Pensi che il principe non la vorrebbe perché ci sono io che sono antipatica e Raganella che piange? Papà ci guarda sempre male per questo!” replicai. Mi accarezzò la testa sistemandomi il fiocchetto che avevo fra i capelli.
“ No. Un principe azzurro che si rispetti ama i bambini e poi quello della tua mamma dovrebbe adorarvi per forza o lei lo prenderebbe a calci nel sedere così forte da non farlo mai più avvicinare ad una sedia in tutta la vita!” rispose. Annuii poco convinta.
“ E Babbo Natale che ti ha portato?” mi chiese.
“ Io volevo un cane,ma lui mi ha portato un libro che si chiama << Il barone rampante >>. Io non so ancora leggere benissimo come la mamma,ma lei mi ha promesso che mi insegnerà a leggerlo da sola,così mi esercito. Tu leggi?” replicai.
“ Preferisco la manicure!” rispose mostrandomi con un certo orgoglio le sue unghia lunghe con lo smalto fucsia con le macchie nere stile leopardo. Rimasi basita.
“ Ti va se giochiamo con le Barbie dopo?” mi propose. Possibile che fossero tutti fissati con le Barbie? Io le odiavo!
“ Io non ho le Barbie. Non mi piacciono! Però se vuoi,puoi prendere il tè con me,la mamma e le mie bambole!” risposi.
“ Solo se il mio tè posso correggerlo con del gin!” ribatté lasciandomi di nuovo senza parole.
“ Bea!” l’ammonì mia madre tornando in soggiorno con Raganella,che pareva finalmente meno spiritato del solito.
“ Mamma,che vuol dire correggere il tè con una di nome Ginevra? Il mio tè mica è fatto male?” chiesi confusa ottenendo un bacio sulla fronte dalla mia mamma.
“ Guarda,Cami! Tiene la penna come Danielino!” trillò lei indicando la mia mano che impugnava la penna. Fissai anch’io lo stesso oggetto di attenzione per poi rivolgere l’attenzione alla mia mamma e a quella signora.
“ Danielino è il tuo fratello che si chiama come il mio bambolotto? Lui lo sa fare l’8 come lo fa la mamma o lo fa con i due cerchietti? La mamma dice che non si fa così!” esclamai. Quella signora annuì.
“ Sì,sa fare l’8. Ed imparerai anche tu,te lo prometto!” mi rassicurò la mia mamma carezzandomi i capelli.
 
“ Vado a scegliere il cappellino!” mi avvisa per poi zampettare verso il piano di sopra. No,anche il cappellino no! Mica è Mary Poppins?  Ma perché è così?
“ Signora Roberta,posso offrirle qualcosa?” mi domanda la colf.
“ No,grazie. Magari per quando torniamo,prepari un analgesico per contrastare l’emicrania che mi verrà. Zia Marcella non ha lasciato detto a che ora sarebbe tornata?” replico.
“ No,ma la signora Marcella è molto strana da un paio settimane. Anche stamani,è andata via stravolta. Sembrava essersi ripresa dalla morte del signor Michel,invece è sempre così mogia e triste!” risponde. Annuisco per poi trasalire quando sento il rumore di alcune chiavi nella serratura. Entrambe ci dirigiamo all’ingresso restando deluse quando ci troviamo dinnanzi Jean e Giulia,anziché la padrona di casa.
“ Che ci fai qui?” mi domanda Jean.
“ Grazie,sto bene anch’io,cuginetto! Sono venuta a prendere zia Bea e speravo di trovare anche tua madre per coinvolgerla in una breve maratona di shopping al fine di distrarla. Spero che almeno zia Bea si sbrighi perché a pranzo devo tornare a casa per addobbare l’albero di Natale!” rispondo guardandomi intorno per constatare che qui il Natale non sembra arrivato. Sembra la casa del Grinch!
“ Da quando il signore è morto,la signora non addobba più la casa!” mi spiega la domestica leggendomi quasi nella mente.  
“ Magari il prossimo anno con le bambine di Charlotte ed Hermes, tornerà il suo spirito natalizio,il quale sembra sia stato inghiottito tutto da zia Bea. Non mi meraviglierei se si vestisse da elfo di Babbo Natale per il suo fidanzato!” replico. Jean scuote il capo divertito.
 
[Marcella]
Fino ad un anno fa credevo non avrei mai più rimesso piede nel posto dove,assieme alla mia migliore amica,seguii Armando,finendo la serata in commissariato; e invece sono stata costretta a tornare in questo posto,non per risollevare il morale di Patrizia,in pieno esperimento sociale di convivenza con uno stupratore,ma per affrontare quel coglione,reduce da un olocausto di neuroni. 
Gli do a stento il tempo di aprire la porta di casa prima di mollargli un ceffone e farmi spazio in casa sua per evitare che la sua vicina che sta stendendo il bucato,assista anche alla vagonata di insulti che lo attendono.
“ Lei è uno stronzo,un insensibile egoista,un bastardo!” mi sfogo.
“ Vedo che il << buongiorno >> quando ci si presenta a casa di qualcuno,a maggior ragione se non si è stati invitati,è passato di moda come le pashmine!” cerca di fare lo spiritoso.
“ Vedo che continua ad abusare di qualcosa che le riesce malissimo: l’umorismo!” replico urtata dal fatto che faccia l’imbecille dopo aver turbato la mia bambina. Io non permetterò mai a nessuno di fare del male alla mia bambina! L’ho promesso a suo padre in tempi non sospetti e manterrò la parola data ad ogni costo!
 
“ Voglio che tu mi prometta una cosa,Marce!” mi sussurrò.
“ Si ho capito,non vuoi che mi alzi dal letto!” gli risposi.
“ No… cioè…anche,ma voglio che mi giuri un’altra cosa!” replicò.
“ Cioè?” gli domandai curiosa.
“ Devi giurarmi che se dovesse accadermi qualcosa,tu ti prenderai cura di Charlotte come fosse figlia nostra,che non permetterai ai miei genitori di crescerla lontana da nostro figlio. Voglio che Charlotte e il nostro bambino crescano insieme,come fratelli,anche se non lo sono realmente!” mi spiegò.
“ Michel,mi nascondi qualcosa? C’è qualcosa che non va?” gli domandai allarmata. L’idea di perdere anche lui come avevo perso i miei genitori mi atterriva a morte.
“ No,amore mio,ma la morte non avvisa di certo ed io,semmai dovesse arrivare prima del previsto,voglio sapere che Charlotte vivrà con te e con suo fratello e che tu la crescerai con amore,con lo stesso amore con cui crescerai il nostro bambino!” mi rassicurò.
“ Sai,che anche se conosco Charlotte da poco,le voglio bene e ti assicuro che semmai dovesse accadere qualcosa di brutto,io crescerò entrambi i bambini con lo stesso amore che metterei se tu fossi al mio fianco!” gli promisi.
“ Sai bene che mio padre finirebbe per allontanare Charlotte dal bambino che aspetti ed io non voglio… per la legge saranno entrambi miei figli,anche se solo il figlio che aspetti ha il mio stesso sangue!” replicò.
“ Adesso voglio che sia tu a giurarmi una cosa!” risposi.
“ Cioè?” mi chiese.
“ Voglio che mi giuri che semmai dovessi essere io a lasciarvi per una complicazione durante il parto,un incidente,una malattia,tu non ti lascerai andare allo sconforto,che non vivrai nel dolore per la mia morte e che ti occuperai di Charlotte e del nostro bambino,che farai in modo che crescano felici… me lo prometti?” ribattei.
“ Si,amore mio,te lo giuro! Anche se so che noi due invecchieremo insieme,giocheremo con i nipotini al parco racconteremo loro del nostro grande amore!” mi giurò. Suggellammo quelle promesse con un bacio.
 
“ I gusti sono opinabili!” borbotta.
“ Non riguardo l’ironia. Se lo lasci dire da una che ha fatto tutta la vita i conti con quella di suo fratello e di suo marito!” lo freddo.
“ Vuole un caffè,un tè,un…” lo interrompo.
“ VOGLIO CHE LASCI IN PACE LA MIA FAMIGLIA. È COMPRESO NEL MENÙ O DEVO PAGARLO A PARTE? MIA FIGLIA ERA IN LACRIME IERI SERA. LA MIA BAMBINA,LA MIA CHARLOTTE,NON PIANGE MAI ED ERA IN UN MARE DI LACRIME PER COLPA SUA!” affermo puntandogli il dito contro.
“ Io volevo solo spiegarle. Non pretendo nulla da lei!” cerca di giustificarsi inutilmente.
“ NO,CERTO,NON PRETENDE NULLA DA LEI! COME NO! AVREBBE POTUTO MILLANTARE DIVERGENZE D’OPINIONE SU AISHA,SU QUALSIASI ALTRA COSA SENZA RIVELARLE LE SUE TEORIE SENZA FONDAMENTO!” ribatto furiosa.
“ LEI PUÒ ODIARMI QUANTO LE PARE,MA LE MIE NON SONO TEORIE SENZA FONDAMENTO: CHARLOTTE È MIA NIPOTE. CHE LE PIACCIA O MENO,È COSÌ!” sbotta.
“ IO NON HO PROVE. È LA SUA PAROLA E NON MI BASTA. IN FONDO CHI DIAVOLO LA CONOSCE? SI È INSINUATO NELLA NOSTRA CERCHIA PER SBAGLIO E ORA MILLANTA PARENTELE A CASO!” replico.
“ Io non millanto nulla! Non era mia intenzione parlarne né con lei né con Charlotte,ma c’è stato un effetto domino!” si scusa.
“ NO,CERTO! NON ERA SUA INTENZIONE,MA HA ROVINATO LE NOSTRE VITE! LEI È UN CODARDO! PRIMA FA LE COSE E POI LE ATTRIBUISCE AL FATO COME SE FOSSE UN BURATTINO NELLE MANI DEL DESTINO!” lo accuso.
“ IO NON SONO UN CODARDO!” si risente.
“ PERCHÉ SALVA VITE NELLE ZONE DIMENTICATE DA DIO? NO,QUELLO LO FA PER IL SUO EGO,PER NON ESSERE IL SOGGETTO ANONIMO CHE È IN REALTÀ! LEI DISPREZZA DANIELE PERCHÉ IN REALTÀ LO INVIDIA: VORREBBE ESSERE CARISMATICO COME LUI, AVERE IL SUO POTERE,LA SUA FAMA,UNA DONNA CHE LO AMA E LO HA SEMPRE AMATO,DEI FIGLI SUOI CHE NON HA RUBATO AD ALTRI, DEI NIPOTI CHE HA…” le sue labbra che catturano prepotentemente le mie mi impediscono di continuare la mia sequela di meritatissimi insulti verso quest’inetto che è pure un maniaco sessuale. Lo spingo via da me disgustata. E menomale che era innamorato ancora della defunta madre di Aisha! Se non l’avesse amata,avrebbe organizzato un’orgia?
“ Mi…” l’ennesimo << mi dispiace >> pronunciato da quando lo conosco viene stroncato da un mio manrovescio che lo lascia senza parole.
“ Non si azzardi mai più,idiota!” ringhio per poi uscire da quella casa sbattendo la porta. Ma roba da matti…in meno di 24 ore due cani in calore che mi saltano addosso!
 
[Hermes]
In questo esercizio commerciale ci fissano tutti. Non ce n’è uno che non ci guarda confuso e curioso. Poi si lamentano che uno affitta un castello per fare una sorpresa alla sua donna! Se per portarla qui bendata,abbiamo monopolizzato l’attenzione di un intero negozio;se le avessi chiesto di sposarmi in un comune ristorante,che sarebbe accaduto?
“ Amore,dai! Devo anche chiamare mia madre! Si può sapere dove ci hai portate? Io e le tue bimbe dobbiamo fare pipì!” mi sussurra. L’ultima cosa che ha detto non è una novità!
“ Un po’ di pazienza e ci siamo!” la rassicuro facendola camminare verso il reparto adatto. Gli scaffali sono pieni di articoli da festa azzurri da un lato e rosa dall’altro. Ci sono cappellini,piattini,posate,bicchieri,pirottini da cupcake,palloncini.
“ Ecco qui la sorpresa!” esclamo teatrale sbendandola. Si guarda attorno meravigliata,sorpresa e confusa.
“ Hermes,che vuol dire? Siamo in un negozio che tratta articoli da festa. È il compleanno di qualcuno?” mi chiede.
“ No. Questo è il reparto dei baby shower!” la correggo. Sorride.
“ Amore,ma lo sanno anche le pietre che sono due bambine…non fai che dirlo a tutti! Che senso ha? Vuoi dare una festa che ribadisce l’ovvio?” replica carezzando una busta di coriandoli rosa con cui di solito si riempiono i palloncini che si fanno scoppiare per dare l’annuncio.
“ Non vuoi festeggiare le pulcine? Sarebbe anche un modo per distrarre tua madre,trascorrere una serata tutti insieme senza intoppi…non ti piacerebbe? Una festa tutta rosa per le nostre principesse!” ribatto. Ci resterei male se bocciasse la mia idea!
“ Sì,che mi piacerebbe. Loro meritano di sentire tutto l’amore che le circonda e quello che le accoglierà quando verranno al mondo!” accetta entusiasta e commossa carezzando la sua pancia.
“ Ti amo da morire,sai?” mi sussurra abbracciandomi e tempestando le mie labbra di baci.
“ Anch’io,amore. Tu e le pulcine siete la mia vita! E voglio organizzare per le mie meraviglie una super festa indimenticabile!” replico.
“ Non troppo super o diventa indimenticabile in senso non troppo positivo. E direi che abbiamo già dato con le nozze di Nick! Mi piacerebbe ci fosse solo la famiglia,che è già ingombrante!” risponde. Annuisco.
“ Tutto quello che vuole,signora Mendoza! Ci tocca solo scegliere una data vicina alle feste di Natale,così che ci siano anche le mie sorelle. Hai visto mai che archivino una volta per tutte la faccenda di papà?!” brontolo sul finale. Mi stringe forte a sé.
“ Vedrai che supereremo anche questo uragano!” mi rassicura. Senza di lei non avrei superato proprio nulla!
 
[Betty]
Suono al campanello alquanto incerta e il fatto che la porta mi sia aperta di poco più che uno spiraglio mi fa pensare che non sia stata una buona idea presentarmi da loro senza avvisare.
“ Beatrice! Aspetti solo un paio di minuti!” borbotta il padrone di casa facendo sbucare solo la testa dalla porta schiusa.
“ Mi dispiace!” borbotto. Con la casa libera,avrei dovuto aspettarmelo di rompere loro le uova nel paniere!
“ […] No,Silvia,devo lasciarti! Ho Betty alla porta!...Va bene!... Facciamo che prima metabolizzo la cena di ieri e poi pensiamo a quando replicare!...Sì,te lo saluto!...A presto!” sento dire da Camilla impegnata a telefono. Menomale! Non sarebbe stato facile per me averli interrotti e avere poi la faccia tosta di domandare ad entrambi un consiglio su come raccontare ad Armando che Milla ha perso la verginità con Max!
“ Betty,il tempo che tolga la scala che abbiamo usato per appendere la serie di luci alla porta!” mi comunica Camilla.
La porta si apre totalmente dopo qualche minuto e,una volta dentro, mi guardo intorno per ammirare le lucine attaccate al soffitto che donano una gradevole atmosfera natalizia a questa casa. Ad accogliermi ci sono entrambi: lui vestito in modo formale,Cami in modo più sportivo. La luce che le illumina gli occhi la rende bellissima. Niente a che vedere col giorno in cui l’ho conosciuta!
 
Io e Armando ci eravamo praticamente innamorati di quell’esserino dolcissimo che rappresentava il frutto del nostro amore e che sapevamo ci avrebbe uniti per sempre. La mia piccola,dopo un’abbondante poppata,si era addormentata stringendo l’indice del suo papà fra le dita.
“ Forse dovreste poggiarla nella sua culletta perché non si abitui a dormire in braccio!” ci consigliò mia suocera.
“ E chi ce la fa a lasciarla andare,mamma? Tu sei la bambolina di papà!” replicò Armando prima di rivolgersi dolcemente alla nostra piccolina,che inconsciamente sorrise.
“ Mi ha sorriso! Amore,l’hai vista?” si esaltò mio marito.
“ Era un sorriso involontario,amore. E così la svegli! Già l’ha sentita tutta la clinica!” mormorai accoccolandomi fra le sue braccia. Subitaneamente la porta si aprì lasciando entrare una piccoletta dai capelli scuri raccolti in due treccine e gli occhioni neri.
“ Robertina!” la salutò mio suocero.
“ Ciao nonno! Ciao nonna! Ciao zio! Ciao zia!” replicò lei abbracciando le gambe di mio suocero. Mia suocera le baciò il capo.
“ Sei cresciuta tantissimo,tesoro!” si complimentò mio marito.
“ Certo a settembre vado in prima elementare!” rispose orgogliosa strappandomi un sorriso intenerito.
La porta si schiuse di nuovo lasciando entrare una donna della mia età dagli occhi blu e i capelli biondi. Sfoggiava un vistoso pancione,che non riusciva a privarla della sua grazia. Nonostante fosse totalmente diversa da mio marito,era facile intuire la sua identità. Camilla Mendoza Lascano era di una bellezza semplice e pulita e probabilmente era stata quella semplicità mista ad eleganza a far innamorare alla follia quella specie di orso marsicano che si divertiva ad avvelenare il fegato di Armando.
“ Roberta,lo sai che non devi scappare!” l’ammonì. Anche la sua voce era melodiosa e delicata.
“ Scusa,mamma. Io volevo solo salutare i nonni,gli zii e conoscere la mia cuginetta!” si difese abbracciandola. Mia cognata la prese per mano per poi avvicinarsi al mio letto. La bimba si fece prendere in braccio da Armando per baciargli la guancia e sbirciare la piccola Cami.
“ Vuoi vederla meglio?” le chiesi. Annuì. L’accontentai scoprendole leggermente il viso.
“ Io sono Camilla e questo terremoto è Roberta. Tu devi essere Betty. Mi dispiace non aver presenziato alle vostre nozze,ma l’azienda mi prende gran parte del tempo e l’altra parte la assorbe pienamente questa piccola principessa!” esordì mia cognata porgendomi la mano,che strinsi con difficoltà per via della piccolina.
“ Mammina,ma anche il fratellino dorme così nella tua pancia? Anche lei prende a calci la zia? Ora sta ferma!” esclamò la bambina.
“ Amore,il fratellino se a volte scalcia lo fa solo perché è costretto a dormire raggomitolato. Ha poco spazio e quindi dà dei piccoli calcetti per comunicare con noi e dirci che non vede l’ora di conoscerci!” le rispose sia madre con dolcezza.
“ E anche io lo facevo quando stavo nella tua pancia? Ti facevo male? Scusa!” replicò la bambina. Gli occhi di Camilla divennero lucidi.
“ No. Tu non mi hai mai fatto male,amore. Come potresti se sei meravigliosamente perfetta? Sei la cosa più bella che ho e sarà così per sempre!” le rispose Camilla carezzandole le guance e baciandole la fronte.
 
“ Vieni! Accomodati!” mi invita Camilla.
“ Desidera un caffè,un tè,un bicchiere d’acqua?” mi offre il suo compagno. Scuoto il capo ringraziandoli.
“ Cami,ne ho sciolta un’altra!” annuncia con voce soave la sua figliastra ex allieva della San Marino. Mal di testa assicurato!
La raggiungiamo tutti e 3 in salone trovandola seduta per terra con uno scatolone fra le gambe e intenta a sbrogliare delle lucine in serie di quelle che servono ad addobbare gli alberi di Natale.
“ Buongiorno!” mi saluta.
“ Buongiorno!” replico incredula dal suo look fatto da un maglione aran color petrolio e dei jeans. Le si sono stinte le minigonne?
“ Betty,accomodati! Scusa il disordine,ma prima di cominciare ad addobbare un po’ casa stavamo cercando di farci un’idea sul tableau de mariage per le nostre nozze!” esclama mia cognata prendendo posto sul divano fra le braccia del suo amore.
“ Quello per il mio matrimonio lo ideasti e disegnasti tu!” farfuglio pensando a quel giorno di totale felicità. Daniele le sorride con amore.
“ Poi ti faccio vedere le partecipazioni che abbiamo scelto. In questi giorni iniziamo a compilare le buste con gli indirizzi!” mi narra allegra.
“ Dovrei parlare di una cosa importante ad Armando e non so come fare,anche per evitare che stasera col suo malumore vi rovini la cena!” esordisco accomodandomi.
“ Una cena rovinata…sarebbe una novità in casa nostra!” borbotta sarcastico il padrone di casa ottenendo una gomitata da mia cognata.
“ Che altro è successo?” mi domanda con una sorta di rassegnazione e sfiducia Camilla.
“ Milla è il suo fiore delicato,come sai. La adora. Sandra mi ha rivelato una scoperta su una cosa passata e Armando potrebbe prenderla male!” rispondo torturandomi le dita.
“ Non vorrà dirgli di sua figlia e Max,vero?” mi domanda Susanna Valencia. Lo sa pure lei?
“ Milla e Max? Sono amanti?” chiede Camilla sbigottita.
“ No. Ha solo deflorato tua nipote. Io li ho beccati 18 anni fa che entravano in un hotel. Non l’ho mai detto a tuo fratello per evitare di essere accusato di istigazione a delinquere. L’avrebbe ucciso!” interviene il suo compagno. Gli unici scemi eravamo noi,a quanto pare!
“ Come glielo dico?” chiedo nascondendo il viso fra le mani.
“ Un brocca di camomilla ed eviterà di andare da quel coglione a  strappargli i genitali!” risponde il padrone di casa beccandosi una leggera gomitata da Camilla,la quale ridacchia divertita. Le sue risate si placano quando si accorgono che sto piangendo.
“ Betty,ma che ti prende? Ehi!” mi consola mia cognata.
“ Ho paura che si senta male. Milla è la sua bambina! E se gli accadesse qualcosa una volta appresa la faccenda? Se accadesse qualcosa ad Armando,io ne morirei!” singhiozzo.
“ Sì,Armando è in là con l’età,come tutti noi,ma se non gli è successo nulla a 20 anni,quando portava avanti 3 o 4 relazioni in parallelo con la costante ansia di non farsi scoprire,non vedo perché per una cosa di 18 anni fa debba sentirsi male. In fondo di quel ragazzo ha già una pessima impressione,sapeva che sua figlia aveva perso la verginità,visto che ha 3 bambini,non vedo perché la cosa dovrebbe turbarlo!” interviene il compagno di Camilla.
“ Papà,perché non glielo dici tu?” propone Miss San Marino.
“ Ma che sei matta? Io voglio vivere! Di Beatrice è innamorato e quindi non le farebbe mai del male,ma per una cosa del genere potrebbe scaraventarmi dalla finestra!” obietta suo padre. 
“ L’unica è preparargli una cenetta,un bel dopocena e dirglielo dopo averlo saziato in tutti i sensi! Gli uomini sono creature elementari!” mi consiglia Miss San Marino. Arrossisco imbarazzata.
“ Susanna! Qualcosa mi dice che c’ha già provato e non è riuscita a parlargli!” l’ammonisce Cami per poi ironizzare. L’arrivo di qualcuno segnalato da una chiave nella serratura ci interrompe. Sentiamo il rumore della porta che si apre,di un mazzo di chiavi poggiate sul mobiletto e il tonfo di alcuni borsoni poggiati sul pavimento.
“ Sono a casa! C’è nessuno?” esclama Junior.
“ Già come l’ha detto,fa pensare al peggio!” borbotta Camilla. Junior arriva in salotto in camicia e pantaloni con la giacca a braccio.
“ Buongiorno!” ci saluta a mezza bocca.
“ È il 7 dicembre. Ti pare il caso di stare così leggero? Come mai porti la giacca a braccio come fosse aprile?” gli chiede il patrigno. Lui lo fissa per poi mostrarci la giacca con una macchia sul carré davanti.
“ Sembra…” farfuglia Camilla. Quel bianco tendente al trasparente e la consistenza appiccicosa non lascia spazio a molti dubbi.
“ Sembra che la mia giacca sia stata usata al pari dei Kleenex? Deduzione corretta! Vado a mettere un maglione e poi la metto in un sacchetto per portarla in lavanderia! Che croce!” risponde lui. Non mi sembra contento!
“ Tua zia non sa come dire a tuo zio di tua cugina e Max!” gli racconta la figlia di Daniele Valencia.
“ Una bella cenetta a lume di candela con dopocena piccante?” propone lui. Ma si sono messi d’accordo?
“ Non ha avuto feedback positivi!” gli risponde il patrigno. Il mio cellulare mi avverte dell’arrivo di un vocale di Armando.
“ Mostro,Charlotte non era in casa,quindi sto venendo a prenderti, sperando di scoprire un volta per tutte che avete da dirvi di tanto segreto tu e mia sorella. Hermes ha organizzato una specie di baby shower il 30 dicembre. Non ne comprendo il senso ad essere onesto, ma se serve a tirare su il morale a sua moglie,per me va bene! Tempo di mettermi in macchina e arrivo,amore!” gli sentiamo dire.
“ Il baby shower tutto rosa sarà come entrare in casa di Susanna!” ironizza mio nipote beccandosi un’occhiataccia dalla sorellastra.
“ Che fai seduta per terra?” domanda a Miss San Marino.
“ Sbroglio le luci per l’albero. Comunque Giulietto mi ha mandato un messaggio: pare che la loro giornata sia cominciata decisamente male e a breve dovrebbero essere qui!” risponde lei.
“ In che senso? Hanno litigato?” domanda Camilla.
“ Non fra di loro. Con quel macaco in calore che vive da mia madre. Erano andati lì perché li dispensasse dalla sua presenza alle nozze e pare che Barbara sia uscita da quella casa in lacrime. Giulietto mi ha detto solo che l’ha portata a prendere una cioccolata calda e ha apostrofato con tanti aggettivi poco garbati quel disgraziato!” spiega lei in breve.
“ E ti pareva! Figuriamoci se non c’entrava lui! Immagino che dopo la richiesta dei futuri sposini,sarà ancora più intenzionato a presentarsi a quelle nozze,anche se non si sa bene a far cosa,visto che nessuno lo vuole!” borbotta Junior sfiduciato.
“ A rovinarci la giornata,ecco a far cosa! Ci mancava solo questa!” borbotta Camilla seccata. Il suo compagno le bacia la mano.
“ Ti va se andiamo a prendere un po’ d’aria? Così mi accompagni in un posto ed eviti che finisca in carcere?” gli propone Daniele Valencia.
“ Ok,ma sappi che ho solo 2 guance,quindi spero non ispirerai cazzotti a qualcuno pure oggi o sarò costretto ad immolare anche l’altra guancia!” scherza Junior facendolo ridere.
“ Non penserai di andare da quello,vero?” gli domanda spaventata Camilla.
“ No,amore. È un’altra la faccenda che devo risolvere. Marcella ha solo me! Non posso di certo mandare Maria Beatrice a chiarire le cose con Dr. House! Sarebbe capace di riderle in faccia!” risponde lui. Effettivamente!
“ Questo vuol dire che devo allontanarmi dalle tue braccia? Non è giusto! Ma torni presto,vero,amore?” chiede lei abbracciandolo e strappandogli un sorriso languido. Fisso la figlia di quell’uomo preoccupata che le venga una crisi iperglicemica,ma pare abituata a tale clima. Poi eravamo io e mio marito i melensi! Ma nel loro caso sono giustificati! Chissà se Camilla si rifugiava nei momenti d’amore della loro storia quando quell’essere le faceva del male!
“ Sì,amore. Neanche a me piace stare senza di te e dovermi allontanare dalle tue braccia,ma tornerò prestissimo,scricciolo! Vuoi che prenda qualcosa per pranzo? Vorrei che almeno oggi stessi un po’ tranquilla,vista la giornataccia di ieri! E per stasera la cena la ordiniamo da qualche parte! Non voglio che ti stanchi!” replica lui carezzandole la punta del naso.
“ Per stasera va bene. Per pranzo pensavo di preparare dei club sandwich con il paté di olive e le verdure grigliate. Qualcosa di leggero e poco impegnativo. E così se Babi decidesse di darmi una mano,finirebbe anche per distrarsi un po’ dai pensieri di questi giorni!” risponde Camilla. Il campanello suona e lui le bacia la tempia prima di andare ad aprire.
“ Perché papà vuole farti riposare a tutti i costi? Quando aspetterai il fratellino,ti porterà in giro su una lettiga?” le domanda Susanna Valencia.
“ Tuo padre è fatto così. È molto apprensivo!” risponde Cami.
 
[Asia]
“ Dimmi che tuo nipote ha un deficit mentale,Mario!” lo esorta mio marito scioccato quanto me. Armando gli farà saltare tutto l’apparato genitale! Milla è la sua bambina!
“ Temo di no! Tu dimmi perché tutte a me!” si lamenta Mario col capo nascosto fra le mani.
“ E la cena di ieri com’è andata?” ci chiede Sandra.
“ A parte l’esordio con Daniele Valencia che mi ha lanciato un’occhiata omicida solo per aver portato le cheesecake salate che piacciono a Camilla,interpretandole erroneamente come un sintomo d’interesse,direi bene. Hanno scoperto di chi era la vettura da cui sono stati filmati lui e Cami. L’ha scoperto Armando. E la signora Marcella ha tirato un ceffone al titolare dell’auto,Santiago Corral!” riassume brevemente Nicola.
“ Capirai! Daniele era geloso pure di me. Solo perché lui è innamorato perso di Camilla da quando ancora sgambettava nella culla,pensa che tutti s’innamorino istantaneamente di lei!” commenta Mario.
“ E Betty come l’ha presa questa cosa di Max?” domando loro.
“ Preoccupata all’idea che Armando finisse per alterarsi come al solito. Non sapeva come dirglielo. Non so se ieri abbia avuto modo di parlarne con Camilla,ma voleva un consiglio da lei!” mi spiega Sandra. Effettivamente,nonostante gli screzi vari e le divergenze di opinione e carattere,è la sorella e lo conosce da più tempo!
“ E i ragazzi li avete sentiti?” domanda mio marito.
“ Come no! Mia figlia mi parla e mi risponde a monosillabi grazie al tuo consuocero!” borbotta Mario.  Alzo gli occhi al cielo. Il cellulare di mio marito squilla e sorride contento.
“ Bianca,tesoro,finalmente!...Ah! Mi dispiace!...Siccome a breve io e la mamma avremo quell’appuntamento con quella signora per il negozio della nonna,volevamo chiederti un favore!...Sì,come hai fatto a saperlo?...Davvero?...Le chiavi sono a casa nella vetrinetta!...Grazie mille, amore mio!...Ci sentiamo più tardi!” gli sentiamo dire.
“ Sicuro che non si tratti di un fastidio per loro?” mi informo.
“ Ma no,amore mio! Si è offerta lei senza che io dicessi neanche una parola. Per lei quella panetteria è un luogo speciale! Ti ricordi quando andavamo a riprenderla da mia madre e la trovavamo tutta sporca di farina?” replica cingendomi in una stretta.
“ Chissà che non s’infarinino anche lei e Marietto,concependo in quella panetteria un bel nipotino!” commenta Mario urtando mio marito. Ma che modi! Lo sa che Bianca e Pilar per lui sono ancora due bambine!
 
[Bea]
“ Ne sei davvero convinta?” domando a mia nipote squadrandomi allo specchio. Avrei voluto qualcosa con più lucine per il matrimonio di Giulietto,visto che sarà anche l’ultima notte del 2036!
“ Sì,zia. Il cerchietto per capelli paiettato con la scritta << Happy New Year >> lo eviterei! Papà potrebbe fargli fare una brutta fine!” risponde guardando vari orecchini di bigiotteria dall’espositore.
“ Ti piacciono?” le domando.
“ Non molto. Pensavo a quando Pilar produrrà gioielli augurandomi di non vederli su un espositore simile anziché in una gioielleria di prestigio. È la prima volta che l’Ecomoda produce accessori e i cambiamenti mi spaventano un po’!” risponde. Tutta suo padre!
“ Beh Cami e Danielino,se hanno proposto un investimento simile,è perché può fruttare!” la rassicuro.
“ E perché credono nel talento di Susanna e Junior. Io non vorrei che fossero i sentimenti invece che i numeri a farla da padrone! Ho paura. Paura che le cose vadano male e zio Armando,Mario e Nicola se la prendano con papà,che lui e la mamma vengano guardati male per aver avuto un’idea sbagliata in grado di farci fallire. Io ero piccola quando è successa la faccenda della Terramoda,ma zio Armando non deve aver trascorso un bel periodo e vorrei che a mamma e papà fosse risparmiato,visto che ne hanno già passate tante,purtroppo!” risponde. E purtroppo né lei né i suoi fratelli conoscono il peggio di ciò che ha passato Cami o probabilmente quel barile di strutto di Lascano sarebbe finito al rogo!
 
Feci per infilare il mio orecchino con le nappine rosa,quando il mio cellulare squillò facendomi sobbalzare. Attendevo notizie da Cami,che non vedevo dalla sera prima,e ricevere la sua chiamata mi entusiasmò.
“ CAMI!” trillai entusiasta. La sera prima,durante la cena, avevo percepito le occhiate languide fra lei e Danielino ed ero curiosissima di sapere cosa si fossero detti durante il tragitto verso casa di Armando. Fra i due c'era una tensione sessuale palpabile da quando si erano rivisti e non mi mancava l'immaginazione per dedurre cosa avessero fatto in auto la sera prima.
“ Siamo tornati insieme. Daniele mi ama!” esclamò contenta. E poi ero io la tonta: era lampante che si amavano ancora da matti!
“ Qualcosa mi dice che avete ripristinato la vostra abitudine imbarazzante di saltarvi addosso nei luoghi più impensati. Che superficie avete battezzato? Perché dubito ti abbia detto di volerci riprovare e basta! Dopo 40 anni senza toccarvi e dopo che non aspettavate altro che strapparvi i vestiti di dosso reciprocamente da quando vi siete rivisti da Marce,immagino c’abbiate dato dentro!” replicai.
“ MARIA BEATRICE!” mi spappolò un timpano.
“ Parlando di cose serie,della cicatrice che gli hai detto?” replicai. Si prese un attimo di silenzio.
“ Ho provato a rifilargli una balla,ma l’ha capito. Non smetteva di piangere. Ho avuto paura che potesse odiarmi e invece è stato dolcissimo! Anche se poi a casa ha vomitato. Questa cosa l’ha distrutto…povero il mio biscottino!” balbettò con voce tremante. Stava piangendo.
“ E gli hai detto anche il resto? Immagino tu abbia avuto qualche difficoltà a lasciarti andare dopo quello che hai passato!” replicai.
“ All’inizio,quando ha iniziato a toccarmi,l’ho fermato. Non perché mi ricordasse quello schifo,ma per timore che qualcosa nel mio modo di amarlo,di toccarlo,gli rivelasse che non ero più abituata all’amore,che il mio corpo e la mia anima erano pieni di ferite inferte da quello,di risultare algida,scostante. Però Dan è stato così dolce, che è riuscito a mettermi a mio agio,nonostante l’alcova improvvisata. Col suo amore è riuscito a obliare quello schifo. E credo di non essere risultata né algida e né scostante con lui,di essere riuscita a fargli sentite quanto lo amo. Dirglielo sarebbe una sofferenza gratuita,quindi non è nelle mie intenzioni rivelarglielo!” mi confessò.
“ Quindi hai anche elaborato il trauma! E come siete rimasti?” replicai.
“ Da ieri sera non facciamo che chiamarci e messaggiare. Mai visti tanti cuori in tutta la vita e se qualcuno analizzasse il cellulare di Dan nelle ultime 24 ore potrei essere accusata di plagio o di stregoneria. Ma lo amo,che ci posso fare?” ribatté trasognata. Ricominciava con la colata di melassa!
“ Ricominci ad essere ricoperta di miele. Se è ridotto pure lui in questo stato,stiamo freschi! Inutile aspettarsi qualcosa di diverso: di certo sarà ridotto pure lui in questo stato!” borbottai strappandole una risata divertita.
“ Ti lascio per andare in Ecomoda. Ci vediamo lì e poi vuole portarmi in un posto!” mi rispose contenta.
“ A letto! È lì che finirete! Ci sentiamo!” replicai prima di riagganciare. Solo 3 giorni prima si azzannavano al tavolo ed erano bastate meno di 48 ore per tornare ad essere super melensi!
 
“ E di Clizietta che mi dici?” le domando per allontanare dalla nostra conversazione il suo pessimismo ereditato da mio fratello.
“ Che deve smetterla di vedere quella specie di tombeur de femme! Non posso litigare di continuo con Joseph per colpa sua! Ragazzi della sua età meno navigati non ce ne sono? Cos’ha di bello quell’Uribe?” si lamenta.
“ Se ha ripreso del padre…” commento trasognata pensando alle beltà del mio ornitorinco.
“ Zia,ti prego! Pure se dovesse essere superdotato,io non posso diventare la suocera del tuo figliastro,lo capisci?” borbotta scioccata.
 
[Nick]
Stamani ce la siamo presa comoda optando per una sostanziosa colazione in camera compresa di ogni sorta di leccornia. Mia moglie,tuttavia, scarta tutto,resta a giocherellare con ciò che ha nel piatto e a fissare il vuoto. La delusione verso i nostri genitori ci accomuna,ma la mia fame è aumentata da questi sentimenti negativi; mentre la sua,complice le nausee,è rasente a 0!
“ Amore mio,rispondere a monosillabi a tuo padre non mi pare la strategia corretta per affrontare la faccenda e archiviarla definitivamente! In fondo non hanno ucciso nessuno! Erano giovani e un po’ cazzoni! E poi anche noi per 8 anni non siamo stati proprio il ritratto della sincerità con loro!” esordisco.
“ Lo so. Mi secca averlo scoperto al nostro matrimonio e in quella maniera. Non ho più 3 anni! È da un pezzo che sono un’adulta!” replica.
“ Prova a spiegarlo ai miei genitori o ai tuoi che non siamo più bambini!” borbotto. Emette un leggero sorriso.
“ Adesso ha un po’ più senso l’odio di Daniele Valencia per mio padre,per tuo padre,per zio Nicola!” commenta. In più mio padre ha pensato bene pure di aiutare zia Cami a scappare! Altra trovata geniale con risvolti traumatici per la povera zia Camilla!
“ Pensi che Barbara e Junior stiano un po’ meglio dopo quella bella botta?” le chiedo. Mi accarezza la mano dove brilla la fede.
“ Non lo so. Se scoprissi che mio padre va in giro a giocare con la vita delle persone,a stuprare le donne e di essere il frutto di uno di questi atti sconci,non credo mi passerebbe! Quell’uomo si è rivelato un mostro. Ogni volta che ci riuniamo o che lo incontriamo viene fuori una delle sue nefandezze pronta a peggiorare la sua posizione già piuttosto disagiata!” risponde.
“ Spero solo che mio cugino non si sia messo nei guai,magari mettendogli le mani addosso! È pur sempre nipote di mio padre!” borbotto.
“ Ed ha pure il suo stesso nome! Tua zia se l’è andato cercando un figlio con quel temperamento!” scherza facendomi ridere.
“ Un po’ come mio padre con la questione << fame >> chiamandomi Nicola!” replico. Ridacchia divertita.
 
[Barbara]
Ero così contenta questa mattina della decisione mia e di Giulio di riprovare ad avere un bimbo,che credevo fosse lo scotto da pagare dovermi imbattere in quell’uomo per imporgli di non presentarsi alle mie nozze. Non credevo sarebbe riuscito a rovinarmi la giornata!
“ Amore mio,vuoi che chiamiamo Giulio perché torni qui? Perché con lui hai finto di esserti calmata,se in realtà non è così?” mi domanda mia madre carezzandomi i capelli. Scuoto il capo continuando a singhiozzare fra le sue braccia.
“ Non hai pensato a Daniele e al dolore che avrebbe provato se ti fosse capitato qualcosa?” chiedo a mia madre.
“ Ogni istante. Lui e la bambina che portavo dentro erano il mio solo pensiero. Non pensavo al dolore dei tuoi nonni,a quello di zio Armando, allo scandalo che avrebbe travolto la mia famiglia. Volevo solo che tua sorella non stesse troppo male e che ad accompagnarmi verso la pace fossero i miei ricordi con Daniele: il nostro primo bacio,la prima volta che mi ha detto di amarmi,quando mi ha chiesto di sposarlo. Però per fortuna ora va tutto bene ed io e tua sorella stiamo benone!” risponde. Anche Susanna ha gli occhi lucidi.
“ E c’era anche mia madre quando quel disgraziato ti ha vomitato addosso quelle cose?” mi domanda Susanna. Ho sconvolto anche Aisha raccontando la verità,visto che quando siamo arrivati in casa c’erano già sia lei che Carlos!
“ Ha definito la mamma una sconsiderata!” singulto fra le lacrime. Aisha continua a guardarsi le scarpe non sollevando lo sguardo da terra.
“ Guarda che Cookie sta dormendo in cucina,quindi non c’è pericolo che ti mordicchi le scarpe!” la rassicura mia madre. Aisha si passa una mano sulla guancia facendo intuire a tutti il motivo per cui sta tenendo il capo chino.
“ Allora,bimbe,è una cosa successa 40 anni fa,quindi possiamo evitare di rovinarci questa giornata e di stingere i tappeti per qualcosa che non vale la pena considerare? Così la date vinta a lui,che vuole solo rovinarci la vita. Io vorrei solo evitare che Roberta lo sappia. Non so come potrebbe prenderla,visto che c’era lei nella mia pancia!” esclama mia madre. Annuisco.
“ E Daniele come l’ha presa?” lo domandiamo quasi all’unisono io e Aisha. Gli occhi di mia madre si inumidiscono.
“ Non bene,ma stiamo superando la cosa insieme. Posso tranquillamente dedurre che tanta sfacchinata abbia sortito il solo risultato di far arrivare quell’uomo per primo alle tue nozze,per effetto contrario alla tua richiesta!” risponde per poi rivolgersi a me. Annuisco costernata. Dovrà sopportarlo anche quel giorno!
“ Mi dispiace. Non volevo imporre a te e a Daniele tutto questo!” mugugno dispiaciuta.
“ Amore mio,Daniele è contentissimo di scortarti all’altare. Per lui quel giorno sarà speciale: per via delle vicissitudini,sei la prima figlia che accompagna all’altare!” mi rassicura la mia mamma.
“ Sì,ma dopo la cerimonia,ci sarà il rinfresco e vi rovineranno la giornata! Pensavo di riuscire a risparmiarvi almeno uno dei due! Daniele dà giustamente di matto ogni volta che lo vede. Neanche immagino come possa sentirsi,sapendo tutto ciò che hai passato per colpa sua!” obietto.
“ Amore,quella location è così mastodontica,abbiamo fatto di tutto per disporre i nostri tavoli in sale diverse! Come vedi,un matrimonio con molti invitati,porta parecchi vantaggi,tra cui quello di poter evitare coloro che ti stanno sulle scatole!” replica mia madre strappandomi un sorriso.
“ Lo sai che anche Giulio quando era piccolo faceva la pipì a letto?” le domando. Annuisce.
“ Daniele me l’ha raccontato. Diciamo che la crisi di 26 anni fa ha portato con sé degli strascichi. Susanna era troppo piccola,ma Giulio era un bimbo perspicace e sensibile,quindi vivere lontano dal papà non gli ha fatto bene!” risponde mia madre.
“ Giulio mi ha detto che quando a Daniele è stato concesso di tornare a casa ed è finito il loro esilio dal nonno,lui non si staccava mai da suo padre!” replico. Mamma annuisce.
“ Quando 4 anni dopo si è ripresentata la stessa situazione,Daniele giustamente ha messo Giulio e Susanna dinnanzi a tutto: non avevano neanche 8 e 5 anni e non poteva costringerli di nuovo ad essere esiliati solo per ferire lui! Ha fatto ciò che farebbe qualcunque genitore amorevole: proteggere i suoi figli a dispetto della morale e di tutto il resto! Ma sono certa che se avesse saputo di aver generato una ragazza meravigliosa,si sarebbe comportato diversamente!” mi spiega mia madre.
“ Voleva solo evitare che quella donna facesse casino? Perché non me l’ha detto?” le domanda Aisha sorpresa.
“ Ha senza dubbio sbagliato a tentare di pagare tua madre perché sparisse,ma temeva che i suoi figli fossero spediti di nuovo lontano da lui. Erano piccoli e Giulio aveva già vissuto una situazione simile, da cui,in un certo senso,ancora non si riprendeva! Non poteva rischiare che la storia si ripetesse!” risponde mia madre.
“ Messe così le cose,sembra solo disposto a tutto per difendere la sua paternità! Avrebbe dovuto dirmelo!” borbotta Aisha. Poteva dirlo prima,si sarebbe evitato gli insulti e le offese! Possibile che riesca ad essere così limpido e ad aprirsi solo con mia madre?
“ Però ti prego di non piangere anche per questa cosa! Tuo padre è fatto così: se pensi a quanto tempo ha impiegato per dirmi che mi amava ancora… Non è molto bravo a parlare di sentimenti!” replica mia madre.
“ Parliamo di cose belle: hai qualcosa di blu e qualcosa di vecchio?” mi chiede Aisha con gli occhi ancora rossi.
“ Di blu indosserò gli orecchini con gli zaffiri e i diamantini che mi ha regalato Giulio per il nostro mesiversario. Di vecchio metterò il punto luce che abbiamo uguale io e Roby da quando ero ragazzina!” rispondo.
“ Di prestato,di nuovo e regalato devi trovare qualcosa. Indosserai la giarrettiera?” mi domanda Susanna. Arrossisco imbarazzata.
“ Visto che sei già in modalità torcia umana,scarta questo,così sei avvantaggiata nell’arrossire!” mi punzecchia mia madre passandomi un pacchetto di una costosa marca di lingerie.
“ Mamma,dev’esserti costato un botto! Mica l’hai scelto con Daniele, vero?” esclamo quando mi ritrovo dinnanzi un completo bianco ottico composto da una bralette di pizzo bianca ed un tanga anch’esso di pizzo e del medesimo colore.
“ No. Si è rifiutato di vederlo dicendo che l’avrebbe imbarazzato troppo ritrovarsi dinnanzi il completino con cui potreste concepire il nostro nipotino!” risponde. Il mio viso si arroventa ancora di più.
“ Non fare complimenti! Mangialo un pasticcino,eh!” borbotta Susanna rivolgendosi a Carlos,che ha fatto fuori mezzo vassoio di pasticcini. Aisha ridacchia divertita.
 
[René]
Sono un cretino. Quella donna ancora soffre per la perdita del marito,mi odia a morte per la questione di Charlotte,ed io che faccio? La bacio! Certo è che con quei ceffoni dovrebbe piantarla! A momenti mi faceva saltare un dente!
Non oso neanche domandarmi se l’abbia saputo Aisha e come abbia preso la mia iniziativa,visto che quello lì la sta plagiando. Maledizione, volevo solo rassicurare mia nipote perché non vivesse tutta la gravidanza con l’ansia per la donna che l’ha cresciuta! Mai mi sarei sognato di scatenare tutto questo pandemonio!
Abituato a questa giornata piena di visite,non mi formalizzo quando sento di nuovo bussare alla porta,pertanto mi reco ad aprire. E non mi lascia neppure chissà quanto scioccato trovarmi dinnanzi Daniele Valencia col figlio biologico e quello rubato a quel povero tizio a cui ha rubato pure la moglie.
“ Ecco! Come concludere in bellezza la sequela di visite che è iniziata di prima mattina e che forse,se tutto andrà bene,terminerà in serata! È venuto a prendermi a pugni?” esordisco.
“ Solo se me le farà girare. E considerato che già mi girano da ieri sera e che quindi la mia soglia di tolleranza è più bassa del solito,le consiglio di aprir bocca il meno possibile!” risponde fissandomi truce.
“ Immagino che nella sua ottica dovrei solo fare da uditore a lei,che è qui per propinarmi una morale,non essendone neanche all’altezza!” affermo spazientito. Soffre di memoria corta? Non lo ricorda il male che ha fatto a Lauren,a sua moglie?
“ No,non sono qui per farle la morale,ma per ricordarle che mettersi contro di me potrebbe fare decisamente male alla sua carriera! Con uno schiocco di dita posso sbatterla a prescrivere supposte,chiaro? Charlotte è mia nipote. È nella mia famiglia da quando non sapeva neppure scrivere il suo nome ed io non permetterò né a lei né a nessun altro di arrogare diritti su di lei solo perché ora ha contratto un matrimonio vantaggioso! MALEDIZIONE,CHE DIAVOLO NE SA DI QUANTO C’ABBIAMO MESSO A FARLA APRIRE CON NOI SENZA CHE SI CONSIDERASSE UN’ESTRANEA? DI QUANTO C’HA MESSO A CHIAMARE MIA SORELLA << MAMMA >>? LEI NON SA NULLA PERCHÉ NON È NULLA NELLA VITA DI MIA NIPOTE. PER LEI È MENO DI QUEL GRANELLO DI POLVERE SU QUELLA CASSETTIERA! DOV’ERA QUANDO SUO PADRE È MORTO ED È STATA MALE?” sbotta.
“ Forse dov’era lei quando io e Lauren crescevamo Aisha,su cui lei crede di avere dei diritti!” esplodo. Prima che me ne renda conto un pugno mi colpisce lo zigomo destro facendomi barcollare.
“ NON SI AZZARDI MAI PIÙ A TIRARE IN BALLO MIA FIGLIA,HA CAPITO? Ha voluto la guerra? E l’avrà! Tanto chi si farà male non sarò di sicuro io!” mi minaccia prima di andarsene con quei due sbattendo la porta.
 
[Patrizia]
Alla fine ho trovato un vestito adatto per le nozze di mio figlio e,a sopresa,è stato Guido Lascano a regalarmelo. Quando riuscirò ad avviare la mia attività,potrei assumerlo per ripagarlo! Anche se dovrei dargli delle lezioni di bonton! In fondo avremo della clientela prestigiosa!
“ Grazie mille per esserti disturbato!” lo ringrazio.
“ E di che? Mica pago io? È la liquidazione di Camilla dopo avermi sbattuto fuori dall’impresa! Dovresti ringraziare lei! Chissà che faccia farebbe!” sghignazza strappandomi un sorriso. Un sorriso che si ridimensiona quando svoltiamo l’angolo e vediamo uscire dalla casa di René, Daniele,Giulietto e il figlio maleducato dell’uomo che mi accompagna. Daniele chiude poco delicatamente il cancelletto e sembra furioso.
“ Pure qua sta questo!” borbotta Guido.
“ Ecco! Ti pareva!” sibila Daniele quando ci vede arrivare.
“ Cosa ci fa un damerino come te in un quartiere simile?” lo punzecchia Guido.
“ Mi domandavo quale fosse il livello medio di quoziente intellettivo in questa zona. Immagino che da quando voi due fate parte della mischia, la media sia crollata a picco,visto che il vostro QI è pari a 0! Complimenti per la scelta azzeccata (vista la posizione in cui ti trovi) di narrare a Barbara cose che hanno peggiorato l’opinione già schifosa che aveva di te! Una scelta davvero intelligente!” sputa acido Daniele facendo per superarci.
“ Junior,se senti Nick e sua moglie puoi scusarti da parte mia?” domanda Guido a suo figlio,il quale emette un sorriso sarcastico.
“ Tu hai la disgrazia di conoscerlo da più tempo: ci sta prendendo in giro?” domanda quello a Daniele esacerbato.
“ Mi cogli impreparato. Non mi addentro nelle menti disturbate degli psicopatici,mi spiace! Però se vuoi un fazzolettino per le lacrime che ti sono sfuggite a causa della sua gentilezza,ti posso prestare il mio!” risponde Daniele. Quel ragazzino ridacchia divertito.
“ Hai una sconcertante lista delle priorità,sai? Chiedi scusa a Nick per avergli rovinato il ricevimento come se fosse la cosa peggiore che hai fatto in vita tua; e a mia madre? Quando ti scuserai con mia madre per il male che le hai fatto? La mia famiglia non ha bisogno delle tue scuse. Nessuno di noi vuole nulla da te,a parte che tu sparisca per sempre dalle nostre vite!” risponde quel ragazzo.
“ Mai sconcertante come il suo modo di stare a tavola!” borbotta Daniele scuotendo il capo seccato. I tre si allontanano in direzione dell’auto.
“ Alle nozze di Giulietto,la tua aspirante suicida indosserà il cappello? Chissà come reagirebbe se le regalassi delle lamette per Natale!” lo provoco. Torna sui suoi passi come una furia ed è il figlio di quella donna ad impedirgli di tirarmi un ceffone.
“ Non ne vale la pena! Inoltre la mamma non ripeterebbe mai il gesto,visto che ora siete felici insieme ed avete la famiglia che avete sempre meritato! Quando l’ha fatto,tu le mancavi,ma ora sei qui e la ami!” lo rassicura.
“ Sei tornato con lei per questo? Per paura che si ammazzasse? Per pietà?” gli chiedo.
“ Non lo sapevo quando abbiamo posto fine alla pausa di riflessione che ci avete imposto tu e quest’altro stronzo! Sto con Cami perché la amo da quando ancora si cibava col latte materno. Il tuo problema è che nessuno ti ama e non ti domandi neppure il motivo. Te lo spiego io: perché sei una stronza menefreghista,una materialista inutile e vuota. E se di apprezzabile prima avevi il corpo,ora sei pure in decadimento. Sei un essere superfluo,quindi comprale per te le lamette,che i tuoi figli ti hanno già sostituita con una donna decisamente migliore di te!” risponde.
“ Una che tenta di ammazzarsi con la figlia nella pancia sarebbe migliore di me? Hai degli strani criteri per valutare le donne!” obietto.
“ Chiunque è migliore di te e di quest’altro e Cami,che è la donna perfetta,si trova infiniti gradini sopra di voi. E,giusto per essere chiari,non avrete vita facile in questa città! Vuoi aprire la tua attività? Fallo,ma sappi che non avrai un locale,né clienti. Fallirai,parola mia!” ribatte.
“ Metterà il cappello sì o no?” gli chiedo stizzita.   
“ Perché dovrebbe,visto che Giulio non indosserà il tight? No. Camilla non ci tiene ad essere al centro della scena,come qualcun’altra. Sa benissimo che quello è il giorno degli sposi,non il suo,visto che il nostro sarà fra 126 giorni!” risponde acido.
“ A proposito,hai poi comprato le scarpe e la cintura nella boutique che ti avevamo consigliato io e Armando?” si rivolge a Giulietto,che scoppia a ridere.
“ Sicuro che poi Cookie non prenda di mira pure i miei piedi?” sghignazza. Il figlio di quella donna si sbellica dalle risate.
“ Giulio,lo sai che è importante! Devono essere stringate in pelle di vitello spazzolato e in coordinato con la cintura. Non puoi comprarle in due negozi separati! Mancano 24 giorni e non puoi ridurti all’ultimo! Barbara ha già tutto pronto!” lo rimprovera.
“ Adesso avete da fare tu e Junior? Così le compriamo uguali per tutti e 3. E magari pensiamo ad un coordinato anche per Jean,che immagino non abbia proprio la testa al momento!” propone Giulietto. Daniele annuisce.
“ Per tirarsi un po’ su,verranno anche tua sorella,Charlotte e Jean oggi a pranzo?” gli domanda il figlio di quella. 
“ I vostri cugini vogliono cercare di convincere Marcella ad addobbare casa almeno quest’anno,visto che sta per diventare nonna. Andranno a sorpresa a pranzo da lei! In compenso,ci sorbiremo Bea,che almeno ieri ha distratto Cookie dalle scarpe di Armando!” risponde Daniele.
“ Sperando di non scambiare lei per l’albero finendo per avvolgere le lucine attorno a lei e piazzarle il puntale in testa! C’è da dire che la frequentazione con mia madre sin da quando ero piccolo,mi ha reso la faccenda meno traumatica!” borbotta quel tale facendoli ridere. Per la sua frequentazione con Bea,mio marito non faceva che ammirare colui che ad oggi considera un figlio e non si è mai tolto quella dalla testa!
 
Eravamo a cena tutti insieme dopo la riconferma della nomina di Daniele come Ministro dell’Economia e tutto ciò era la riprova che avevo scelto bene: ero seduta su una montagna d’oro e poco importava che litigassimo praticamente ogni giorno! Avevo sempre la Platinum carica con cui consolarmi!
“ Danielino,dovrei dirti una cosa,ma non so come evitare di indisporti!” esclamò Bea. L’attenzione si concentrò tutta su di lei.
“ Quanto ti serve?” le chiese rassegnato mio marito.
“ Non riguarda i soldi!” rispose sua sorella.
“ E allora perché dovrei indispormi?” replicò lui.
“ Perché riguarda Camilla e non so come dirtelo!” borbottò Maria Beatrice. Daniele si versò dell’altro vino per poi berne una generosa sorsata. Marcella lo fissò preoccupata.
“ Che l’è successo? È incinta? Quello le ha fatto del male?” le chiese mio marito allarmato.
“ No. Credo che con i figli abbia già dato,visto che è in pieno trauma di dover spiegare le divisioni con due cifre al divisore alla bambina! Margherita è fuori di testa. Camilla dice che sta perdendo colpi!” rispose Bea scioccandolo.
“ Scusa,ma detto da una che ha sposato quella specie di ameba,mi sembra un po’ curioso che veda la pagliuzza nell’occhio di sua madre (abbastanza in là con l’età) e non la trave nel proprio,che quando ha sposato quello era nel fiore degli anni!” replicò mio marito astioso. Odiavo che avesse tanto livore verso quella per averlo lasciato,per non aver scelto lui!
“ Stupida io che non le ho dato retta! Aveva ragione a non volerti coinvolgere!” si risentì la sorella.
“ Sempre orgogliosa e testarda la nostra Camilla! Che ha detto di Margherita?” le chiese Daniele arrendevole.
“ Che una volta le ha telefonato per sincerarsi delle sue condizioni e Margherita le ha detto della tua visita e di essere in attesa di Roberto per uscire. Ma la cosa peggiore è che ha detto che pure tu cercavi Roberto!” narrò Maria Beatrice.
“ Se è tanto preoccupata,perché non torna invece di lasciare tutto nelle mani di quel clown del fratello?” replicò Daniele.
“ Come se non avesse abbastanza grattacapi: il figlio che si laurea,la figlia sposata… Volevo solo sapere come l’avessi trovata! Potrei occuparmi io di lei!” borbottò Bea. A Michel scappò una risata che mascherò con un colpo di tosse.
“ Un po’ giù. È ancora sotto shock. Credo vaneggi per questo! Ma continua a definire quel morto di fame con gli epiteti che merita, quindi direi che non ha alcuna demenza! Il test di Trimalcione è ottimo per diagnosticare la demenza senile e ti assicuro che per quell’essere non ci sono stati complimenti,ma solo insulti! Riferisci questo alla tua amica!” rispose Daniele.
“ In effetti quel ragazzo ha l’età per la triennale. E in cosa si laurea?” chiese Marcella.
“ Economia. Ha fatto pure uno stage in azienda. Tra Cami e Roberta lo hanno praticamente schiavizzato! Ha detto che la specialistica la farà a Londra così da perfezionare anche la lingua. Ha un umorismo tutto suo,tipo Cami,ma è simpatico! Più cordiale di Roberta!” narrò Bea.
“ Che poi non capisco cosa c’entri la laurea del figlio…mica deve scrivergliela lei la tesi?” aggiunse mio marito. A Bea sfuggì una risata.
“ Come te lo spiego? Roberta non può stargli dietro,quindi Camilla deve stargli col fiato sul collo per evitare che si distragga! Lo sai com’è perfezionista! Bacchettava anche te con la tesi!” rispose Bea. Daniele arrossì.
“ Ma che c’entra? Io pensavo a…” farfugliò mio marito.
“ A saltarle addosso. Suo figlio è come te! Se ha scelto di sottostare alla rigidità di Camilla e di Roberta scegliendo l’azienda di famiglia per lo stage,un motivo c’è: le modelle!” rispose sua sorella. A mio marito sfuggì un sorriso. Il cellulare di Bea squillò e lei lo fissò allibita.
“ Che ci fai sveglia a quest’ora? Stavamo parlando di te!” trillò.
“ Sto traducendo in inglese il mio intervento per il congresso. Bea,quanto hai bevuto? Sei arrivata al plurale maiestatis? Parli di me allo specchio con te stessa?” esordì quella donna messa in viva voce.
“ No,sono a cena e parlavo di te. Sono sobria,giuro!” si difese mia cognata.
“ Sì,ed io sono la Regina Elisabetta!” borbottò lei sarcastica. Daniele scosse il capo divertito.
“ Al massimo sei Camilla Parker Bowles!” scherzò Bea.
“ Carlo d’Inghilterra non è proprio il mio tipo. Spero terrai la bocca chiusa su mia madre. Ci manca solo che trasformi tuo fratello in un assistente sociale! Anche perché credo di aver risolto!” rispose quella. 
“ Vieni a Bogotà?” chiese Bea entusiasta. Daniele s’illuminò.
“ No. Ancora non mi riprendo dal Natale cacofonico che ho trascorso,quindi non nominarmi Bogotà. Io stavo solo guardano un bonsai. Mai avrei pensato che fissare un dannato bonsai potesse scatenare il pandemonio!” rispose quella.
“ Credo che non sia stato il bonsai in sé ad indispettire tuo marito. Ci manca solo che sia geloso di una pianta!” scherzò Maria Beatrice.
“ Ha rovinato il Natale litigando con mia madre. L’avrei ammazzato! Menomale che Roby e suo marito erano di sopra e che i bambini erano a giocare tutti insieme! Che figura! E Armando l’ha pure difeso!” si lagnò lei. Non potei evitare di notare il sorrisetto compiaciuto di mio marito.
“ Ammetterai che tuo marito è un maestro nel fare la vittima…potrebbe tenere dei corsi,se non fosse per i suoi strafalcioni linguistici! Sei sicura di non poter tornare a Bogotà? Ti farebbe bene! Rivedresti pure il bonsai!” scherzò Maria Beatrice.
“ Beata te che riesci a ridere sul mio terribile Natale…sembrava un cinepanettone! Comunque per Bogotà,è escluso. Ho un miliardo di cose da fare: stanno per scadere i 3 mesi,quindi a breve mi ritroverò senza colf; ho un congresso a Savannah per un tizio che ha dato buca; la pulce che ancora non impara a fare le divisioni. Ad ogni modo,per mia madre ho trovato un collega di mio genero che fa il geriatra. Lavora a Montréal. Hanno frequentato medicina assieme,ma con specializzazioni diverse!” rispose quella.
“ Speriamo sia come tuo genero! È un bocconcino super sexy!” squittì Bea. Michel si passò una mano sulla fronte.
“ E non ha neanche 30 anni! Ti rendi conto che mi hai traumatizzato Roby dicendole che suo marito dev’essere erotismo puro più col camice che nudo? Era scioccata! Inoltre è così gelosa, che potrebbe mozzarti la testa alla prossima sconcezza su suo marito. E la pulce mi ha chiesto cosa volesse dire << erotismo >>. Ti pregherei di evitare certi termini,visto che la mia bambina ha solo 10 anni!” rispose quella. 
“ Ti ho già detto che dovresti trovarti un amante? Possibile che non ci sia nessuno che ti fa sangue?” ribatté Bea. Mio marito strinse i pugni fino a farsi divenire le nocche bianche.
“ BEA! Ti pare che abbia tempo per complicarmi di più la vita?” l’ammonì quella.
“ Cami,come stai? Scusa se mi intrometto,ma credo ci vorrebbe un terapeuta specializzato nell’elaborazione del lutto!” intervenne Marce.
“ Vedo che Bea ha omesso di dirmi di essere in vivavoce. Sto bene,grazie. E spero che anche tu,tuo marito e i tuoi ragazzi stiate bene. Non vedere le cose che mi ricordano papà aiuta parecchio ad attutire un po’ il dolore. In merito al terapeuta,se ne conoscessi uno,lo userei io per prima,Marcella,credimi. Grazie comunque per l’interessamento e per esserci stata!” rispose Camilla.
“ Comunque pare stia bene perché continua ad insultare tuo marito,quindi sta benone!” le comunicò Bea facendola ridere. Daniele sorrise.
“ E immagino che questa constatazione sia opera dell’attuale Ministro dell’Economia,che ti avevo espressamente chiesto di non coinvolgere in questa faccenda. È così bello quando mi dai retta! Proverò a sottoporre questa prova a chi di dovere per farlo entrare nelle batterie di test per le demenze! Torno al lavoro!” borbottò lei. Lei e Daniele avevano fatto la stessa battuta.
“ Sì,è una battuta del tuo Biscottino. Lo chiamavi così,no? Chissà cosa ne penserebbero al Ministero!” la punzecchiò Bea. Daniele arrossì.
“ MARIA BEATRICE! Credo sia meglio che tu ti tenga la curiosità. Non gioverebbe al vostro nome e alla sua nomina un fratricidio,anche se credo gli darebbero le attenuanti generiche! Torno al lavoro!” rispose lei dopo svariati colpi di tosse.
“ Sono le 4 e mezza di mattina da te. Non sarebbe il caso di andare a letto?” le chiese Bea fissando suo fratello.
“ Lo sai che dormo poco e che preferisco tenermi lontana dal letto quando si avvicina il cambio della domestica! Poi ci accordiamo per vederci,ma tieni a freno gli argomenti tabù dinnanzi alla bambina,altrimenti me la traumatizzi!” rispose lei prima di riagganciare.
“ Che c’entra il cambio della domestica col fatto che non dorme?” le chiese Daniele curioso. Bea rise.
“ Chiamala e chiediglielo. Sempre che non riattacchi. Sai che il tuo scricciolo le cose se le lega al dito e ci sei andato giù pesante con lei! Oramai ha talmente tanti dei tuoi sgarbi legati alle dita,da non usare più anelli!” gli rispose Bea. Mio marito serrò i pugni urtato.
“ Immagino partirai per Savannah,no?” mi rivolsi a mio marito. Il suo sguardo truce rispose per lui.
“ ADOPERA I MIEI SOLDI PER TROVARE QUALCUNO CHE TI CURI PERCHÉ SEI COMPLETAMENTE FUORI DI TESTA! TIENI LA MIA AGENDA E VEDI SE TROVI UN DIAVOLO DI BUCO CHE MI CONSENTA UN VIAGGIO DI 7 ORE E MEZZO,IDIOTA!” sbottò gettandomi quasi in faccia la sua agendina. Feci per afferrarla,ma se la riprese incazzato strappandomela quasi dalle mani.
“ Perché se avessi il tempo,ci andresti,no?” replicai incazzata. Emise un ghigno malvagio.
“ Sì,io e Camilla non abbiamo mai avuto problemi a condividere gli spazi,meglio ancora se angusti!” rispose con una faccia da schiaffi.
“ SEI UN DISGRAZIATO!” sbottai furiosa.
“ Daniele,smettila!” lo ammonì Marcella.
“ Scricciolo? Davvero ti chiamava Biscottino? Vuoi dire che quella tipa è stata una tua ex?” gli chiese Giulio. Daniele s’irrigidì.
“ Di tutta questa conversazione,ti è rimasto solo il gossip? Pensa a quel ragazzo che a 21 anni è già quasi laureato! Seguire le sue orme sarebbe  un ottimo traguardo per un ragazzo in gamba come te. Tanto più che una metà dei geni non ha aiutato né nel suo caso né tantomeno nel tuo! Per fortuna,avete sviluppato i geni sani miei tu e della madre lui o chissà cosa sarebbe uscito fuori!” rispose con una nota malevola nell’ultima parte. Sbattei il tovagliolo sul tavolo prima di andarmene inferocita in bagno.
A seguirmi fu Marcella,raggiungendomi fino in bagno,dove mi ero rifugiata per non fare una scenata e passare dalla parte del torto,come quella che aveva rovinato la festa del marito.
“ C’ERA BISOGNO DI VANTARE IL FIGLIO DI QUELLA TROIA COME FOSSE SUO,RIMARCANDO LE SIMILITUDINI CON QUELLA SGUALDRINA?” mi sfogai.
“ Patrizia,questa storia finirà male! Te l’ho già detto fino alla nausea: sentirti in eterna competizione con Camilla,finirà per farti uscire di testa,di questo passo. Camilla è stata una parte importante della sua vita,su cui dovresti evitare di pungolarlo!” rispose.
“ NON ME NE FREGA UN ACCIDENTI! LO CAPISCI CHE MI HA DATO DELL’IDIOTA DINNANZI A TUTTI? HA DETTO CHE SOLO I GENI SUOI E DI QUELLA SONO SANI,COME SE IO E IL MARITO DI QUELLA FOSSIMO DEI MINORATI MENTALI!” mi offesi.
 
Il suono del cellulare di quel maleducato mi ridesta dai miei ricordi rovinosi,che dimostrano che dovrei essere io ad essere risarcita da Daniele.
“ Nana. Carlos ha fatto fuori mezzo vassoio di pasticcini e lei,Aisha,la mamma e Babi stanno preparando i biscottini allo zenzero. Vogliono sapere se possiamo passare dal supermercato per comprare gli zuccherini!” annuncia quello. Daniele alza gli occhi al cielo.
“ Ci vuole un consiglio migliore che pregare per non ritrovarmi un nipote che mi svuota la dispensa!” borbotta rivolgendosi a quello,che ride.
“ Però Bianca non mangia così tanto!” sghignazza Giulietto.
“ Impegnata com’è a cercare test di gravidanza  e notizie scioccanti da rivelare,mica ha tempo per mangiare?” replica Daniele facendoli ridere.
“ Toccherà tenerla lontana da casa tua e della mamma nei mesi a venire o scoprirai da lei l’arrivo di un possibile fratellino o sorellina!” scherza quello. Daniele scuote il capo divertito finché il suo cellulare non lo distrae. Emette un sorriso che va da un orecchio all’altro.
“ Amore,già ti manco?...E hai parlato col tuo ginecologo? È una cosa buona?...Davvero?...Domani mattina va benissimo!...Sì,ma tu come ti senti? Hai dolori? Vuoi stenderti e rimandare a domani la decorazione della casa?...Al supermercato devo prenderti qualcosa o hai tutto?...Il cioccolato al peperoncino lo prendo lo stesso!...Ti amo da morire,cucciola!...Un bacio!” gli sentiamo dire.
“ La mamma aspetta un bambino?” domanda quel bifolco.
“ Non ancora. Ma accadrà presto! E spero che almeno stavolta tuo fratello non voglia regalare il bambino a zia Bea come voleva fare con Susanna da piccola!” risponde Daniele. Quello scuote il capo divertito.
“ E tu che gli hai risposto?” gli domanda quel buzzurro fra le risate.
“ Che saremmo finiti in carcere. Che gli dovevo dire? Pure tua madre si è sbellicata dalle risate quando gliel’ho raccontato!” replicò Daniele. Le loro risate cessano quando vediamo arrivare mano nella mano la figlia minore di Nicola e il suo ragazzo.
“ Che ci fate qui?” domanda lei a Giulietto e al figlio di quella troia.
“ Abbiamo evitato un omicidio anche se papà dovrà mettere lo stesso del ghiaccio su quella mano!” risponde quello lì. Mi volto istintivamente verso Guido,che,come me,ha notato l’appellativo usato da suo figlio verso Daniele. È spiazzato.
“ Noi invece andiamo a dare un’occhiata al magazzino che papà dovrà affittare a breve! Non vuole sorprese! Io credo che una mano di vernice ci vorrà!” esclama quella ragazza.
“ Ha trovato un affittuario…almeno di una cosa si è liberato. Per la casa,dovrà affittarla o gli rimarrà sullo stomaco!” commenta Daniele.
“ Tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare e zio Nicola è attaccato alle sue cose come la buon’anima del signor Hermes! La vedo dura… Noi andiamo!” commenta il fidanzato di Bianca Mora prima di allontanarsi con la sua ragazza.
“ C-Come l’hai chiamato?” balbetta Guido verso suo figlio.
“ Non c’è niente da scandalizzarsi: se ho usato per 35 anni questo appellativo con te,che mi hai usato come un modo per evitare che la mamma ti mollasse,non vedo perché non possa chiamare così un uomo che mi vuole bene,che adora la mamma e che non mi tratta da oggetto! Per chiamarti << papà >> non devo chiederti per forza la mano di Susanna,vero?” risponde quello per poi rivolgersi a Daniele,che scuote il capo tra il divertito e il commosso.
“ Ci manca solo questa! MIA FIGLIA NON È ALLA TUA PORTATA!” intervengo.
“ Meglio piazzarla con colui che dovrebbe finanziare la sua attività destinata al fallimento,trattandola come un oggetto,no? Susanna non è un giocattolo!” replica quel maleducato.
“ Andiamo che dobbiamo fare altre commissioni e la mamma ci aspetta a casa! Ci siamo trattenuti qui fin troppo e mi sta scoppiando l’emicrania!” li esorta Daniele allontanandosi con quei due.
 
[Jorge]
Inaspettatamente la porta si spalanca e il maggiordomo di casa Valencia mi fissa per qualche attimo per mettermi a fuoco. In effetti,si possono contare sulle dita di una mano le volte in cui sono stato qui.
“ Lei è il fidanzato della signorina,vero? Si accomodi!” mi accoglie cordiale lasciandomi passare.
“ John,chi… Ecco! Peccato che i pasticcini siano finiti!” esclama la rossa quando mi vede all’ingresso. Andiamo bene!
“ Susanna,credo tu abbia visite! O magari il signore vuole farci qualche altra rivelazione sotto l’albero,visto che ha già donato perle di verità alle nozze di Nick e Carmen!” aggiunge per chiamare la mia ragazza,che raggiunge l’ingresso assieme alla matrigna,alla cognata e a Mora.
“ Che diavolo ci fai qui?” mi accoglie. Indossa un grembiule e dei guanti alimentari sporchi di impasto.
“ Stavi cucinando?” replico.
“ No,facevo un’operazione a cuore aperto! E non si risponde ad una domanda con un’altra domanda. Che diavolo ci fai qui?” ribatte.
“ Susanna,la nostra storia è importante. Non è giusto chiuderla con 4 parole in croce come se ci fossimo solo rotolati fra le lenzuola. Siamo stati insieme dei mesi,avevamo dei progetti comuni,volevamo vivere la nostra vita insieme…” esordisco.
“ Noi vi lasciamo soli! Susanna,se ti serve una mano,noi siamo in cucina! E non ti preoccupare perché per decorare i biscotti aspettiamo papà, Junior,Giulio e Roberta!” esclama la sua matrigna donandoci la meritata privacy.
“ Progetti comuni ne avevi anche con la tua ex o avresti usato il profilattico e non ti ritroveresti un bambino che non vuoi!” mi fa notare.
“ Quel bambino non ha nulla a che vedere con noi!” la rassicuro.
“ Non esiste nessun << noi >>! Non ho la benché minima intenzione di continuare la nostra relazione! Non lo voglio uno che mente, omette,manipola. Non è il massimo dell’aspirazione per una che non è il frutto di un amore,ma di una manipolazione che ha impedito al proprio padre di ricongiungersi alla donna che ha sempre amato! Né voglio diventare la posta nelle trattative fra te e mia madre. Io valgo di più. Lo dice anche Dodo!” replica urtata. A quel nome mi irrito io.
“ GIÀ,TU NON MUOVI UN PASSO SENZA DI LUI,NO? E SE LUI TI DICE DI LANCIARTI DALLA FINESTRA LO FAI SENZA OBIEZIONI, NO?” sbotto. Da quando è arrivato quello nella nostra vita,sono cominciati i problemi!
“ DODO NON MI CONSIGLIEREBBE MAI DI LANCIARMI DALLA FINESTRA PERCHÉ TIENE A ME. LUI HA STIMA DI ME,MI CONSIDERA IN GAMBA E CAPACE. NON MI REPUTA UNA BAMBOLINA SENZA CERVELLO BRAVA SOLO A LETTO! HA FIDUCIA NELLE MIE CAPACITÀ,COME TU NON HAI MAI FATTO!” mi accusa.
“ Non è vero che non ho fiducia nelle tua capacità. Non mi fido di lui,di come ti guarda,di quanto è invadente,ok?” replico.
“ Ti fidi così tanto delle mie capacità che non mi hai voluta a lavorare per te. Ti andavo bene come spia,ma come disegnatrice no. Io ora ho delle persone che credono in me ed avrei voluto lo facessi anche tu,mentre vedi Dodo solo come un rivale,invece che vederlo come colui che potrebbe aiutarmi a fare carriera,a migliorare nel disegno!” risponde.  
“ Io ti amo!” affermo.
“ Io no. L’ho realizzato adesso,ma no. Io non ti amo!” risponde ghiacciandomi.
“ Susanna,lo so che sei arrabbiata,ma non puoi essere seria!” replico. Fino ad un mese fa era certa e sicura dei suoi sentimenti!
“ L’incazzatura non c’entra nulla. Io vedo come si guardano papà e Camilla e non so se ti guarderò mai così né se tu mi guarderai mai in quella maniera!” risponde.
“ Meglio così! Tuo padre da quando sta con quella donna neanche si riconosce! Quei due sono melensi. Io e te…” mi interrompe.
“ Io voglio essere melensa. Voglio qualcuno con cui essere melensa, con cui avere dei bambini,qualcuno che creda in me,che mi ami! Non voglio di sicuro una vita come quella di mia madre! E non voglio uno che lascia suo figlio così a 6 fusi orari da lui senza neanche battere ciglio! Non ci pensi a quel bambino?” ribatte risoluta.
“ Io ho offerto a Susan del sostegno economico. È lei che non ha voluto nulla! Che dovrei fare?” mi difendo.
“ Il padre. Prima che quel bambino piombi nella tua vita fra 20 anni per riempirti di meritate parolacce e dirti quanto gli fai schifo!” risponde.
“ Susanna…” farfuglio.
“ Non dovresti essere qui a supplicarmi per avere un’altra chance,ma su un aereo diretto a Londra per domandare a quel bambino un’altra chance!” afferma.
“ Susanna,io voglio te. Magari tu hai solo paura che un giorno quel bambino piombi nella nostra vita ed io possa lasciarti per Susan come ha fatto tuo padre con tua madre,ma ti assicuro che non è così!” replico.
“ Se ci sei riuscito per una notte a dimenticarti di me,non vedo perché tu non possa farlo per una vita intera. Ieri mentre ero a fare shopping con Roberta ho incontrato quella gallina dell’Andrade e non è stata molto discreta sui suoi partner di letto. Nulla che non mi aspettassi conoscendo la tipa in questione! Vuoi sapere se mi ha fatto male? No,ho solo avuto l’ennesima conferma di quanto sia facile per le persone, soprattutto quelle di sesso maschile, dimenticarsi di me! Ora se te ne vai,evitando altre scene pietose,è cosa gradita! A papà non piacciono certe scenette da soap e potrebbe farti uscire di qui non toccando terra con i piedi!” risponde mettendomi praticamente alla porta.
 
[Pilar]
“ Queste qui sono le tue tutine,sai? Mamma e papà le hanno lavate con il disinfettante,così per quando nascerai saranno pulite e igienizzate! Tu sei il nostro principino!” sussurra Bob alla mia pancia mentre continuo a piegare le tutine immaginandole indosso al nostro piccoletto. Nostro figlio approva con un calcetto.
“ Mi sa che è un fan dell’igiene!” scherza prima di strapparmi un bacio.
“ No,è un fan dell’egocentrismo. Gli piace essere il nostro principino!” replico strappandogli un bacio. Le nostre mani si intrecciano mentre accarezziamo la mia pancia.
“ Comodo,ma un po’ basso questo divanetto! Non consigliato per le donne pancione!” commento. Bob mi porge le mani per aiutarmi ad alzarmi,ma nel farlo mi attira fra le sue braccia. Mi bacia la punta del naso.
“ Il baby hug lo teniamo in camera nostra,giusto?” mi chiede conferma.
“ Amore,sì. Se ti agiti così,al 15 marzo non ci arriviamo! Amore,l’hug sarà il letto del nostro pulcino e quindi starà in camera nostra. Il lettino invece resterà qui ad attenderlo per quando sarà un po’ più indipendente!” lo rassicuro. Annuisce.
“ Bimba,lo so che sembro pazzo,ma ho sempre paura di dimenticare qualcosa,di farlo piangere per la mia inettitudine!” mi confessa stringendomi a sé. Lo sapevo che questo momento prima o poi sarebbe arrivato! Ogni volta che comincia una nuova avventura, finisce per andare nel pallone!
“ Tu non sei inetto! Saprai perfettamente cosa fare con Dino perché lui ti adora già. Non a caso balla nella mia pancia quando rientri dal lavoro!” lo rincuoro rubandogli un sorriso.
“ Sicura che sia lui a ballare o non siano le farfalle allo stomaco che ti assalgono quando mi vedi?” mi punzecchia ottenendo un pizzicotto sull’addome. Mi sorride carezzandomi il viso.
“ Che c’è?” gli domando. Scuote il capo per poi abbracciarmi.
“ Sono così fortunato ad averti! Ho rischiato di perderti ed invece,per fortuna,sei ancora qui!” mi sussurra. Lo cingo forte.
“ E dove dovrei essere? Io e Dino non ti lasceremo mai solo!” lo rassicuro.
“ Ah,amore,quasi mi dimenticavo: ma la sua letterina per Babbo Natale? I bambini delle mie sorelle volevano sapere chi scriverà la letterina per Dino!” esclama preoccupato. Mi gratto la testa. Non so cosa rispondergli!
“ Amore,dovremmo pensarci noi! Ma cosa vorrà mai Dino?” replico piuttosto confusa. Conosco i suoi calcetti,i suoi gusti culinari,ma non so che giocattoli gli piaceranno!
“ Io ho già un’idea,ma sarà una sorpresa e siccome Dino ci sente,lo scoprirai anche tu la sera di Natale!” risponde esaltato.
“ Ma non è giusto!” protesto venendo zittita con un bacio.
 
[Armando]
“ Dimmi che scherzi! Tu mi hai portato a pranzo fuori perché sapevi che non avrei dato in escandescenza in un locale pubblico?” chiedo a mia moglie su tutte le furie.
“ Sono proprio una pessima moglie a non volere che a mio marito venga un coccolone,restando quindi vedova!” risponde urtata. Mi basta guardarla negli occhi per rendermi conto che mi ha appena confessato la sua più grande paura. Le prendo la mano fra le mie.
“ Tranquilla perché sarà qualcun altro a finire nella fossa. Di sicuro non io!” la rassereno.
“ Armando,ti prego! È successo 18 anni fa! E nostra figlia è maggiorenne!” cerca di placarmi Betty. Ora è maggiorenne,ma all’epoca chiunque delle tre sia finita nelle mani di quel maniaco era minorenne!
“ Giulia non può essere: aveva 7 anni e potrei arrivare a castrarlo per una cosa simile. Anche se non è detto che non lo castri ugualmente!” rifletto. Mia moglie mi accarezza la mano.
“ È Milla. E pare sia stata in grado di suscitare dei sentimenti in quel ragazzo!” borbotta.
“ LA MIA BAMBINA,QUELLA CHE NON VOLEVA ANDARE A DORMIRE SENZA IL SUO LATTE,SI È FATTA SVERGINARE DA QUELLO?” sbotto. A fissarmi non c’è solo mia moglie,ma pure il resto della clientela. Che si facessero gli affaracci loro!
“ Amore,tra la bambina che non voleva andare a dormire senza il suo latte e quella che ha perso la verginità sono trascorsi 16 anni!” mormora.
“ E cosa pretendeva? Che gli concedessi la sua mano? Nostra figlia era una bambina,la mia bambina,e lui ha pensato bene di deflorarla!” mi altero cercando di contenere il tono di voce nonostante la voglia che avrei di urlare.
“ In realtà è stata nostra figlia a chiederglielo,da quello che ho capito. Pare volesse farsi trovare esperta da Jimmy,qualora questi l’avesse notata!” replica. Esperta? Esperta di che?
“ E il marito lo sa?” chiedo nascondendo il viso fra le mani.
“ Non lo so. Ma non sarò di certo io a dirglielo,rischiando che gli salti alla giugulare a casa di tua sorella la sera di Natale!” risponde. Anche questo è vero…Daniele chi lo sente?
“ In compenso lo sanno Susanna e Daniele Valencia e da oggi anche tua sorella!” aggiunge. Bene!
“ Susanna Valencia,la quale,si sa,va a fare shopping con la riservatezza! Ci rovineremo anche la vigilia di Natale!” replico affranto.
 
[Mario jr.]
Questo posto è accogliente,ma anche desolato. Si vede che non è più una panetteria da molto tempo e purtroppo prima di essere riutilizzato andrà data almeno una mano di vernice. E magari andrà data anche una controllata all’impianto elettrico.
“ Stai dando una stilettata al cuore al mio povero papà!” mi sussurra la mia fidanzata sbirciando dal mio blocchetto degli appunti.
“ Non più di quando gli ho chiesto la tua mano o di quando ha capito che dormiamo insieme!” replico ottenendo un bacio sul collo.
“ Dici che ci vorrà un po’ e che la cliente desisterà?” mi domanda scoraggiata. Poggio le mani sulle sue intrecciate sul mio addome.
“ Pulcetta mia,qui dentro manca anche il wifi. Non so che attività abbia in mente l’affittuaria in questione,ma dubito si possa lavorare senza internet. Anche una panetteria al giorno d’oggi necessita della connessione. Mai sentito parlare di spesa online?” replico. Mi dispiace buttarla giù,ma purtroppo è così!
“ Chissà in che mani finirà!” borbotta. Questo è uno dei luoghi della sua infanzia e capisco che ci sia molto affezionata! In fondo è qui che trascorreva tutti i pomeriggi da bambina!
“ Speriamo bene! Magari diverrà un salone di bellezza!” fantastico.
“ Permettimi di dubitarne,amore. È un ambiente troppo piccolo. Di solito un salone ha parecchie stanze,mentre qui ce ne sono solo 2,a parte il bagno. Dubito anche che rimarrà una panetteria: una signora di classe fatico a crede che sogni di avviare una panetteria!” ragiona.
“ Potrebbe diventare un’agenzia viaggi o un’agenzia matrimoniale!” fantastico.
“ E allora la connessione ad Internet ci vorrà di certo! Sempre che papà decida di staccarsi da questo posto! Lo sai quanto è attaccato alle sue cose e qui dentro è cresciuto,ha i pochi ricordi con suo padre…” risponde. È troppo sensibile la mia pulcina!
“ Dipende tutto dall’affittuaria: se dovesse essere una mezza svampita,l’affare salterebbe prima ancora della stretta di mano di presentazione!” commento. Speriamo bene!
 
[Marcella]
Trovarli qui insieme ai loro partner per costringermi ad addobbare casa per Natale mi ha commosso,anche se senza Michel non sono nel mood adatto per questo genere di cose. Probabilmente lo sarò il prossimo anno con la nascita delle bambine! Mio marito sarebbe impazzito di gioia all’idea di diventare nonno e avrebbe riempito di cazzotti quei due impuniti per aver osato baciarmi contro la mia volontà! Una non ha neanche la libertà di star male per il proprio marito!
“ Mamma,che hai?” mi domanda la mia bambina mettendosi a sedere di fianco a me. Le accarezzo la pancia oramai evidente.
 
Charlotte lo guardava da quando eravamo tornati a casa. Vederlo da vicino e non nell’incubatrice era tutt’altra cosa per lei. Se ne stava a fissarlo nella culletta e lo studiava finendo col tapparsi le orecchie quando cominciava a piangere.
“ Adesso si addormenta di nuovo?” mi chiese sfiduciata mentre cullavo il mio piccolo Jean,il quale aveva appena fatto il ruttino dopo la poppata. Annuii carezzandole la fronte.
“ Amore mio,ci vorrà un po’ perché il tuo fratellino giochi con te! Ma sono sicura che lo aspetterai!” le risposi.
“ Ci vorrà del tempo perché è nato tanto presto?” mi domandò.
“ No,pulcetta. Ci vorrà del tempo perché è piccolino! A giocare proprio non ci pensa in questo momento! Non gliene frega nulla, amore mio!” le spiegò Michel carezzando con una mano la sua testa e con l’altra quella del nostro bambino.
“ Amore,vado a cambiarlo!” annunciai.
“ No,Marce! Perché lo devi cambiare? Mica è brutto il mio fratellino? Lui piange tanto,ma non è cattivo! Non fa niente se non gioca. Teniamolo con noi,ti prego!” si allarmò. Sorrisi intenerita.
“ Tesoro,vado solo a togliergli il pannolino sporco per mettergliene uno pulito come fai tu con le tue bambole!” la rassicurai.
“ Posso venire con te,Marce?” mi chiese facendomi gli occhioni dolci.
“ Certo! Mi fai da assistente?” replicai. Annuì contenta. Coinvolgerla in tutto avrebbe evitato che pure lei,come Giulietto, volesse regalare il nuovo arrivato a mia sorella. Daniele ancora non si riprendeva da quella proposta di suo figlio!
Mi seguì trotterellando a pochi passi da me finché non entrammo nella camera matrimoniale. Posai il mio piccolo pulcino sul suo fasciatoio.
“ Allora,tesoro,nel cassetto in fondo ci sono i pannolini,quindi, per favore,me ne prendi uno?” le chiesi. Annuì felice di rendersi utile. Afferrai intanto le salviette,il talco e la pomata antirossore dal cassetto superiore.
“ Adesso gli sbottono la tutina e il body e stacco le alette sul davanti del pannolino!” le spiegai mentre mi fissava ammirata. Svolsi le operazioni citate leggermente titubante. Avevo paura di romperlo ad ogni movimento.
“ Non lo svestiamo tutto altrimenti prende freddo,vero?” mi chiese. Annuii aprendo leggermente il pannolino. Afferrai delicatamente i piedini del mio piccolino per sollevarlo leggermente e togliergli il pannolino sporco. Baciai i piedini del mio piccolo ometto.
“ Amore,mi passi una salvietta,per favore?” le chiesi. Aprì la confezione e mi passò un pezzo di quella carta umidificata.
“ Perché mi fissa?” mi domandò dandogli l’indice perché lo stringesse nel suo pugnetto. Mi fermai notando Jean guardarla.
“ Lui per ora ti vede poco,ma evidentemente la tua voce gli piace. La sentiva anche nella mia pancia e lo fa sentire al sicuro!” le spiegai ritornando ad armeggiare col talco. 
“ Secondo te Susy sentiva la sua mamma e il suo papà litigare dal pancione? Giulio dice che ha paura quando la sua mamma e il suo papà litigano perché poi la mamma li porta dal nonno e lui non vede più il suo papà!” replicò. Fu automatico maledire Patrizia e la sua idea del cavolo di portare i figli da suo padre per spassarsela con Nicola Mora.
“ Spero che Susy non abbia sentito nulla dalla pancia della sua mamma. E Giulio può stare tranquillo perché il suo papà non permetterà a nessuno di allontanare lui e Susanna da sé!” risposi.
 
“ Nulla. Pensavo a tuo padre e al fatto che sarebbe stato un nonno incredibile!” le rispondo. Poggia il mento sulla mia spalla.
“ Mamma,tu non hai nulla da invidiargli. Vorrà dire che amerai le mie bambine anche per lui! Papà vorrebbe così! E non vorrebbe vederti triste. Non ne hai motivo!” mi rassicura abbracciandomi.
“ Sorellona,vieni a darci una mano,ti prego! Tuo marito si è incantato! Devo premere qualche pulsante?” la chiama Jean. Ridacchio.
“ Hai detto qualcosa di strano?” gli domanda Charlotte raggiungendoli.
“ Ha solo detto che l’anno prossimo le bimbe saranno qui ad addobbare l’albero con noi!” spiega Giulia. Charlotte scuote il capo divertita prima di posare un delicato bacio sulle labbra di suo marito.
“ Avete già pensato alla culla?” chiedo.
“ Ci penseranno i miei genitori. E avranno 2 hug separati per i primi mesi. Mia madre mi ha spiegato che facendo dormire me e Maggie sempre insieme sin da quando siamo arrivati a casa,poi per separarci e farci dormire prima in 2 lettini diversi e poi in 2 camere distinte,lei e papà hanno dovuto faticare il doppio,quindi con Giulia e Nick hanno imparato la lezione!” risponde mio genero. Buono a sapersi!
“ Quindi anche a scuola le iscriverete in classi diverse?” chiedo interessata.
“ Vedremo. Dipende da come cresceranno. Se saranno autonome l’una dall’altra,andrà pure bene andare in classe insieme; altrimenti no: non vogliamo che una delle due predomini sull’altra! Devono essere unite,ma distinte,mamma!” risponde mia figlia. Non fa una piega!
Catarina ci raggiunge in soggiorno dopo il suono del campanello della porta. Mi volto verso di lei sperando non sia portatrice di altre cattive notizie. Da qualche settimana,ho praticamente solo rogne nella mia vita e vorrei godermi i miei figli in pace!
“ Signora,c’è un certo signor Corrall sulla porta. Vorrebbe parlare con lei. Lo faccio accomodare?” esordisce. Se ha avuto il coraggio di presentarsi qui dopo i ceffoni ricevuti ieri,dev’essere per forza qualcosa di importante!
“ Sì. Lo lasci passare!” rispondo piuttosto incerta. I miei figli mi fissano confusi.
“ E questo che vuole ora da te?” mi domanda Jean sospettoso.
“ La macchina da cui hanno filmato Daniele e Camilla era la sua. Vorrà chiedermi di aiutarlo ad evitare di essere decapitato!” rispondo. Passano pochi istanti prima di vederlo varcare il soggiorno. Il suo viso è pallido ed anche il look mi pare piuttosto trasandato.
“ Mi dispiace disturbarvi,ma non sapevo con chi parlarne,Marcella!” si scusa.
“ Se sei qui dopo ieri,dev’essere importante! Posso offrirti qualcosa?” replico.
“ Qualcosa di forte possibilmente! E vorrei parlarti in privato!” risponde.
“ Seguimi nello studio. Berrai un whisky lì!” lo esorto. Ci mancava solo questa!  
Come un automa,gli faccio strada verso il mio studio e lo faccio accomodare prima di chiudere la porta. Sono piuttosto titubante all’idea di restare da sola con lui dopo ieri. Mi ha prevaricato e non mi sento a mio agio.
“ È stata Natalia. Ma non erano Daniele e Camilla il bersaglio del conte di Montecristo!” brontola. Lo fisso confusa.
“ E chi?” chiedo curiosa e preoccupata allo stesso tempo. Mi fissa per poi nascondere il viso fra le mani. 
 
[Daniele]
È incredibile come da un anno all’altro tutto possa cambiare per far combaciare tutti i pezzi al loro posto! Fino allo scorso anno il mio sogno era proprio lo scenario che si è materializzato nel salotto di casa mia,un sogno che credevo fosse destinato a rimanere tale perché purtroppo solo mio; invece sono qui tutti insieme a litigare per le decorazioni da applicare all’albero,mentre io e la donna della mia vita li fissiamo innamorati di quella famiglia che siamo riusciti a formare dopo tanta sofferenza.
“ Come stai?” le chiedo. Mi strappa un bacio.
“ Bene. Con le tue coccole va meglio,lo sai! Il dottore è rimasto strabiliato dalla velocità di reazione alla stimolazione,ma pensa sia dovuto al fatto che la mia menopausa è arrivata tardi per via della gravidanza di Babi avuta a 38 anni!” mi sussurra contenta stringendosi a me.
“ La tua mano come va,amore mio?” aggiunge afferrandomi la mano incriminata per baciarmi le nocche. Adoro la sua dolcezza!
“ Meglio. Mi ha chiamato di nuovo << papà >>,sai?” le rivelo. Sorride carezzandomi il petto.
“ Che bello questo pacchetto! È per me!” esclama Roberta.
“ Oggi è Natale?” le domando. Scuote il capo decisa.
“ E allora,visto che quel pacchetto ti aspetta da 40 anni,è il caso che lo rispetti e lo apri a Natale,amore mio! Ma da chi hai preso tanta curiosità?” aggiungo. In realtà anch’io sono curioso. E Camilla è pure peggio!
“ Da 40 anni? Davvero?” mi domanda raggiungendo me e sua madre sul divano e accoccolandosi a me. La mia bambina!
“ Papà l’ha comprato il giorno della tua nascita. Voleva venire a trovarci in ospedale,ma al nido ha visto un papà innamorato di suo figlio ed ha pensato che quello non fosse il suo posto,che non fossimo più interessate a lui!” le spiega Camilla. Quel ricordo fa male ad entrambi,ma lo stiamo superando e sono certo che ci riusciremo pienamente quando stringeremo fra le braccia nostro figlio!
“ Non ti devi preoccupare,papà,perché nessuno ci allontanerà da te!” mi rassicura Roberta baciandomi la guancia. Sorrido.
“ Ciò non toglie che quel pacchetto lo scarterai a Natale perché sarà uno dei tuoi regali. Non riuscirai a corrompermi!” replico.
“ Quello riesce a farlo solo tua madre in nuisette!” interviene Bea beccandosi un’occhiataccia da me e da Camilla.
“ Farò finta di non aver sentito che nella tua testa la mamma corrompe papà spogliandosi!” borbotta Roberta. Io e Cami ci fissiamo eloquenti.
“ Comunque quello è per Natale e non si discute!” ribadisco.
“ Vuoi dire che dovrò aspettare 18 giorni con questo pacchetto in casa senza scartarlo,papà?” ribatte piuttosto contrariata.
“ Pensa a me che dovrò aspettare 126 per poter sposare la mamma avendola ogni giorni sotto gli occhi senza poterla presentare come mia moglie…direi che c’è di peggio nella vita!” rispondo. La mia Cami si stringe forte a me mentre Roberta raggiunge i suoi fratelli.
“ Tesoro,alla fine hai fatto pace con Joseph?” le domanda Camilla.
“ Sì. Se non fosse che Clizia è una testarda e so per certo che con quel ragazzetto scialbo siamo solo all’inizio,purtroppo! E,zia Bea,sei pregata da non asserire più che mia figlia sarebbe fortunata qualora il figlio eguagliasse il padre fra le lenzuola!” risponde nostra figlia prima di rivolgersi a mia sorella. Ci deve solo provare quello sbarbatello a proporre sconcezze alla bambina!
“ Ma è la verità!” si difende Bea.
“ E allora se ci tiene ancora ai suoi preziosi gioielli,che li tenga lontani da mia figlia,che non posso di certo divorziare per colpa del figlio del tuo fidanzato!” replica Roberta. Mia moglie ridacchia divertita.
“ Non ci credo…sta ancora mangiando!” le sussurro baciandole la testa alludendo a Mora,che tiene in mano una ciotola di patatine fritte imbustate. Ma che diavolo!
“ Vedere Aisha litigare mi mette appetito e non solo! Ha un non so ché di erotico! Sarà che mi ricorda quando ci siamo conosciuti ed è divenuta un pensiero fisso per me! E comunque grazie per l’olio di mandorle!” borbotta. Io lo gonfio!
“ Carlos,ti sembra il caso?” lo ammonisce mia moglie intrecciando le dita con le mie.
“ Ma che lo decorate a fare il dietro che nessuno lo vede?” esclama Junior.
“ Che c’entra? Tu mica tieni i pantaloni di pigiama quando sei impegnato in una videochiamata di lavoro?” obietta Aisha.
“ Sì. È più comodo! Se poi fa caldo,resto in boxer!” risponde Junior scioccandola.
“ Io l’ho sempre detto che andava rimandato indietro e che aveva un difetto di fabbrica!” borbotta Roberta. Cami li fissa con le lacrime agli occhi prima di lasciarmi la mano ed allontanarsi verso la cucina.
“ Ma dove va?” mi domanda Bea.
“ Tienili d’occhio tu e cerca di non farti scambiare per l’albero che anche stamani hai dato il meglio di te in quanto a look! Sappi che non risarcirò il tuo orsetto,semmai dovesse venirgli un infarto per colpa tua!” le rispondo per poi alzarmi dal divano e raggiungerla.
Quando entro in cucina è di spalle alla porta dinnanzi alla penisola. Non mi pare stia piangendo,ma la cingo in un abbraccio ugualmente per tranquillizzarla. Inspiro a fondo l’olezzo dei suoi capelli.
“ Che c’è,scricciolo?” le sussurro. Porta le mani sulle mie.
“ Pensavo a quanti anni abbiamo sprecato. Ho cominciato ad immaginarli da piccoli nella medesima situazione e odio quei due per quello che c’hanno tolto!” mi spiega. La faccio voltare verso di me per sollevarla e farla accomodare sul ripiano.
“ Adesso però ce l’abbiamo fatta! Pensa che l’anno prossimo,nella sua piccola sdraio potrebbe esserci anche il nostro pulcino intento a fissare i suoi fratelli pungolarsi domandandosi se non sia nato in una famiglia di matti!” la rincuoro. Sorride.
“ Rendendosi conto di essere fortunato ad essere nato in una famiglia che lo amerà e lo proteggerà sempre!” aggiunge strappandomi un bacio. Afferra poi uno dei cioccolatini fondenti per portarlo alla mia bocca. Lo addento per poi porgerle l’altra metà.
“ Che c’è,amore mio?” le domando ad un soffio dalle sue labbra.
“ Giulio ha detto a Barbara del suo problemino di quando era bambino ed ora Aisha sa tutto. So che spettava a te,mi dispiace!” mormora. Assaporo di nuovo le sue labbra morbide.
“ Io o tu,non cambia nulla. A me basta solo che non siamo tornati indietro con lei che mi odia!” la rassicuro. Non importa che sia stata lei a spiegare come andarono i fatti all’epoca!
“ No. È solo arrabbiata con te per non averle detto le cose così com’erano. Avrebbe capito e non ti avrebbe trattato male. L’ho fermata a stento dallo scoppiare a piangere di nuovo!” replica. Immagino! Non so come faccia Carlos Mora a darle anche solo il buongiorno senza che gli allaghi casa! Questa gravidanza l’ha resa molto irritabile e molto sensibile!
“ Erano cose di Giulio. Non me la sentivo di parlarne e di rivangare quel suo trauma. Non volevo che pensasse di essere una figlia di serie B. Avrei agito in modo diverso se avessi saputo di lei. In fondo nessun tribunale mi avrebbe tolto i figli per darli a quella pazza della loro madre!” replico giocando con un suo riccio ribelle.
“ No. Sarebbe stato da svitati affidare due bambini a quella lì!” conviene. Sfioro il suo naso con il mio prima di avvicinarmi per baciarla. È un colpo di tosse,come sempre,a farci staccare.
“ Possibile che debba beccarvi sempre così?” ci domanda ironicamente Giulio beccandosi una gomitata da Barbara e strappandoci un sorriso.
 
Manuel Sinisterra era appena finito nella mia blacklist ed era stato espulso dai papabili partiti adatti a Marcella senza aver fatto nulla di apparentemente grave per gli altri,ma che per me rappresentava uno degli oltraggi più gravi ricevuti in vita mia. Avrei voluto assalirlo con una vagonata di parolacce in ordine alfabetico, ma mi ero trattenuto a stento e solo per non passare per il solito misantropo. Però da quando ero tornato al tavolo pochi minuti dopo Cami,non facevo che chiedermi cosa sarebbe accaduto se non fossimo stati interrotti: mi avrebbe baciato o respinto? Si sentiva turbata come me? In bagno se non fossimo stati sorpresi da Aisha e Barbara e poi da Roby,ci saremmo baciati?
Nonostante i tentativi continui,non riuscivo a staccare gli occhi da lei,dalla sua bocca carnosa,dai suoi occhi,dalle sue mani. Rise per qualcosa che non udii,preso com’ero dai miei pensieri,e di rimando sorrisi anch’io.
“ Mi hai dato una buona idea,Nicola: un post-it sullo specchio quando toccherà a Babi o scorderà pure lei il bouquet!” esclamò divertita.
“ Sì,tu ridi,intanto mi hanno detto che Bob per poco non scavava un solco nella navata! Temeva che mia figlia lo lasciasse lì? Aspettano un fi… Scusa,Cami,io non stavo rimandando alla tua storia con…” replicò quel cretino ravvedendosi solo quando notò l’espressione mia e di Camilla impegnati a fissarci. Patrizia fece per prendermi la mano,ma mi scostai infastidito.
“ Non importa! Aspettano un figlio,Pilar lo ama e non lo lascerebbe mai. Non ha motivo. Lei è sempre stata corretta con Bob (cosa che non si può dire di lui),non ha mai fatto nulla di male. Meritava il suo matrimonio felice con il suo amore!” balbettò Camilla ferrando la bottiglia di vino per versarne un po’ nel suo bicchiere. La fermai.
“ Non hai mangiato niente e l’alcool a stomaco vuoto non ti fa bene!” asserii. Le sfuggì un sorriso.
“ Senza Guido nei paraggi,che può accadermi di male se mi ubriaco? Non devo neanche andare lontano! La mia camera si vede da qui!” rispose con una chiara frecciata alla sbronza che ci aveva rovinato la vita.
“ Ok,mi sa che l’alcool ti ha già dato alla testa! Bea, cambiamoci un secondo di posto!” replicai prima di rivolgermi a mia sorella,che non ebbe l’ardire di contraddirmi. Camilla prese a ticchettare le dita sul tavolo nervosa.
“ Vado a fare un giro!” annunciò alzandosi di botto dalla sedia. Fece per allontanarsi,ma dovette reggersi allo schienale della sedia della moglie di Nicola Mora perché sbiancò improvvisamente. Fu automatico per me ergermi e sorreggerla.
“ Che hai?” le chiesi carezzandole la guancia atterrito dalla prospettiva di vederla star male. Lei non poteva star male!
“ Come tu stesso mi hai fatto notare,non ho toccato cibo. Un calo di pressione. Vado in casa a prendere qualche granellino di sale. Bea,mi accompagni?” rispose per poi rivolgersi a mia sorella. La mia sorellina minore fece per alzarsi,ma la bloccai con una mano sulla spalla.
“ Ti accompagno io. A Bea non affiderei mai neanche un criceto,figuriamoci se potrei mai consentirle di assisterti!” affermai perentorio.
“ Grazie per aver chiesto il mio parere. A tua moglie piacerà pure essere la tua bambolina di porcellana,ma a me no!” rispose offesa allontanandosi di gran carriera. La seguii incurante del fastidio di Patrizia e riuscii a raggiungerla in poche falcate afferrandole il braccio.
“ Non stai andando verso la cucina!” constatai. Sbuffò sonoramente.
“ Sono la tua opera pia della giornata? Della serie << Soccorriamo la mia povera ex a cui tutti ricordano di avermi mollato all’altare >>! Non voglio la tua pietà! Hai detto che per te sono morta!” replicò. In effetti trattarla male e poi soccorrerla mi faceva sembrare un pazzo!
“ Vieni! Non intendo discutere dinnanzi a tutti! E tu hai bisogno di mangiare! Non ti permetterò di svenire o collassare!” affermai prendendola per mano e trascinandola verso le cucine. Mi seguì come un automa,senza alcuna forma di volontà,come una bambola di pezza.
“ Dovrebbero esserci i flan al formaggio. Ti sono sempre piaciuti e non capisco perché prima non li hai mangiati!” esclamai rovistando nei vari scomparti una volta in cucina.
“ Puoi tornare al tuo tavolo? Penso da sola a trovare qualcosa di commestibile da mandare giù!” mi esortò. Mi voltai a fissarla trovandola poggiata col fondoschiena sul bordo del tavolo a braccia conserte.
“ Resterò qui finché non ti vedrò mangiare. Non sarò il tuo amore,ma la mia compagnia non ha mai ucciso nessuno!” replicai. Chinò il capo.
“ Ti pareva! È evidente che non potremo mai essere una famiglia. Neanche per nostra figlia,malgrado l’affetto che proviamo per lei. Tu non riesci a perdonarmi,a non farmi pesare la mia scelta! Pensi di farmi schifo scordando che ti ho amato per 7 anni!” rispose rassegnata.
“ Tu vuoi una famiglia con me?” le chiesi cercando di celare quanto fossi speranzoso.
“ Pensi che sarebbe troppo pretenzioso da parte di nostra figlia volere due genitori che non si scannano?” replicò seccata.
“ Quando parlavi della moglie di tuo nipote,hai detto che non ha fatto nulla di male e che per questo meritava il suo matrimonio felice,come se tu non lo meritassi. Almeno non con me. Tu senti di aver fatto qualcosa di male? Ti ricordo che eri ubriaca!” obiettai.
“ Io ho la vita che mi merito! Credi davvero che meritassi la tua devozione? No. Una donna pulita e fedele non si sarebbe fatta mettere le mani addosso da un altro,ubriaca o no! Ad ogni modo,non mi va di parlarne. Se vuoi restare qui,puoi farlo,ma non meravigliarti di veder spuntare Manuel Sinisterra da sotto questo tavolo! Oramai sembra il suo hobby per queste nozze!” rispose strappandomi una risata divertita sul finale. Mi chinai ironicamente per assicurarmi che non fosse presente sotto il tavolo trovandomi però ad ammirare meglio le sue gambe. Il vestito,culminando con una longuette,non mi permetteva di ammirarle per intero,ma i suoi polpacci e le sue caviglie erano la perfezione.
“ Finito di ispezionare le mie gambe? Mi spiace che tu abbia poco da ammirare: in confronto alle mise poco castigate di tua moglie,devo sembrarti una suora. Ma in fondo l’hai scelta per questo,no?” esclamò. La fissai dal basso con un ghigno malizioso per poi carezzare con la mano destra la sua caviglia sinistra risalendo lentamente verso il polpaccio e l’interno del ginocchio sotto il vestito godendomi ogni centimetro di quella pelle meravigliosa prima di tornare in posizione eretta. Mi avvicinai a lei impedendole ogni sorta di manovra poggiando i palmi delle mie mani sul tavolo ai lati del suo corpo. Il suo viso era rovente e teneva il labbro inferiore intrappolato fra i denti. Era sempre più difficile resistere al richiamo del suo corpo,al suo olezzo,al suo calore.
“ Camilla Mendoza,sembri ancora gelosa di me,sai?” la sfidai ad un palmo dal suo viso. Mi rifilò l’occhiataccia mettendosi a sedere sul tavolo per accrescere almeno un po’ le distanze,ma pensai io ad impedirle ciò approfittando dello spazio fra le sue gambe per avvicinarmi di più a lei. Era una posizione molto intima,ma era quell’intimità,quella mancanza di pudore che volevo ripristinare fra noi. Se solo fossi riuscito a farla restare,ero certo che sarei riuscito a riconquistarla,a farla innamorare ancora di me,a riaverla al mio fianco!
“ Aspetta qui e non muoverti. Non ti azzardare a scappare!” le intimai. Scosse il capo con un leggero sorriso. Mi allontanai avvicinandomi al frigo e al cassetto delle posate per recuperare qualche posata e qualcosa da farle mangiare perché non svenisse.
“ I flan ci sono,ma sono al cioccolato!” le comunicai.
“ Bene! Ho bisogno d’affetto!” ironizzò. Sorrisi e afferrai un pirottino e un cucchiaino prima di tornare da lei.
“ Plego,signola Camilla!” scherzai passandole ciò che avevo recuperato. Mi beccai un buffetto sulla spalla.
“ Smettila di giocare al cinesino!” sghignazzò divertita. Avrei pagato oro per bearmi di quel sorriso ogni istante della mia vita!
Afferrò una cucchiaiata del flan e se la portò alla bocca emettendo un lieve gemito di piacere,che arrivò diretto al mio inguine. A peggiorare il tutto,le sue labbra sporche di cioccolato attirarono il mio sguardo. Ebbi il desiderio di poter cancellare quelle sbavature con i miei baci.
“ Guarda che se ne vuoi un cucchiaino,per me non ci sono problemi,Valencia! Se mi lasci passare,ti prendo un cucchiaino pulito e…” si bloccò quando le tolsi la posata di mano per accogliere un pezzetto di dolce e portarmelo alla bocca. Arrossì imbarazzata.
“ Niente cucchiaino pulito. Almeno ti è piaciuto il dolce?” balbettò impacciata. Annuii.
“ Delizioso. Domani a che ora hai il volo?” le chiesi triste. Mi sarebbero mancati anche gli incontri causali orditi dal destino!
“ Di mattina presto. Sta per terminare il tuo incubo!” rispose non riuscendo a guardarmi negli occhi e approfittando per terminare il dolce.
“ Tu non sei un incubo per me!” obiettai prendendole il viso fra le mani.
“ Non hai detto questo fino a qualche ora fa. Ad ogni modo,a breve verrai dispensato dal sopportarmi!” rispose seria.
“ Perché non resti? Vorrei averti accanto quando dirò la verità ad Aisha e quando dirò a Susanna di avere un’altra sorella! La mia idea è che Roberta abbia un quadro completo della sua famiglia, Aisha compresa!” replicai ritrovandomi ad accarezzare il suo viso.
“ Davvero?” mi chiese. Al mio assenso ottenni un abbraccio che ricambiai con slancio anelando che quella stretta durasse il più possibile.
“ Se solo ti fossi deciso in questi giorni,avrei potuto spalleggiarti,ma domani devo tornare a Zurigo! Puoi sempre telefonarmi e farmi sapere! Magari non sul fisso!” mormorò carezzandomi i capelli. Doveva esserci un’altra soluzione! Non volevo andasse via di nuovo!
“ Devi proprio rientrare?” le domandai poggiando la fronte sulla sua e specchiandomi nei suoi occhi.
“ E con che scusa potrei restare? E poi vorrei avere modo di stare accanto a Roberta. Credo che pretenderà da me una spiegazione quando saprà tutto! Già sarà dura dirle la verità senza di te!” replicò. Sfiorai il suo naso con il mio.
“ Ti prego resta qui!” la supplicai carezzandole il collo con la punta delle dita.
“ Daniele,non posso restare qui! Non insistere!” replicò portando le mani dietro al mio collo. Avere le sue mani addosso era il paradiso.
“ Devi tornare,non puoi restare,ma cosa vuoi davvero? Non ti piacerebbe?” ribattei continuando a bearmi delle sue dita sulla mia nuca.
“ Vuoi sentirmelo dire? Sì,mi piacerebbe restare,ma non posso! E poi mi tratti sempre male quando mi hai fra i piedi! Inoltre la mia presenza ti creerebbe ancora più difficoltà nel dire alla tua consorte la verità su Aisha! Diverresti sordo!” rispose guardandomi negli occhi.
“ Ti prego! Non ti tratterò più male e mi farò perdonare di tutte le brutture che ti ho vomitato addosso,ma tu non mi lasciare solo!” la supplicai delineando il contorno delle sue labbra col pollice. Solo lei mi rendeva capace di fare cose come implorare,supplicare, scusarmi. Era così da sempre e sarebbe stato per sempre così!
“ La faccetta da cucciolo abbandonato no! Credi che mi faccia piacere lasciarti solo,sapendo che ti prende il panico all’idea di parlare con Aisha e dopo le urla di Susanna alla rivelazione su Roberta?” replicò. Sorrisi carezzandole il viso.
“ Hai sempre avuto una passione per i cuccioli,da che ricordo!” le rammentai accostandomi lentamente al suo viso.
“ Quindi saresti un cagnolino! Spero tu non voglia mordermi!” soffiò con le labbra oramai a pochi centimetri dalle mie mentre le sue dita continuavano ad sfiorarmi la nuca. La mia mano si mosse da sola poggiandosi sulla sua schiena per attirarla di più a me.
“ Non solo!” mormorai annullando quella millesimale distanza. Un colpo di tosse mi impedì di andare oltre un casto sfioramento di labbra.
“ Giulio! Che ci fai qui?” gli chiese Camilla. Lui ci fissava basito e seccato con le braccia incrociate. Il colmo era che fosse lui quello incazzato,sebbene l’unico ad avere tutte le ragioni per essere adirato ero io! Per essere lasciato in pace,dovevo pagare qualcuno?
“ Quello che facevate voi due,si capiva benissimo!” borbottò tagliente. Camilla scese dalla penisola finendomi quasi addosso. Portai le mani sui suoi fianchi per evitarle di cadermi addosso o di calpestarmi l’alluce.
“ Scusa!” mormorò imbarazzata. Le sfiorai dolcemente il viso portandole dietro l’orecchio la ciocca ribelle sfuggita al suo semiraccolto. Mio figlio tossì di nuovo infastidito.
“ Laringite?” lo punzecchiai.
“ Allergia alle frottole. Chissà che non sia eredità materna! Vienimi a dire di nuovo che non c’è niente fra voi due!” replicò.
“ Giulio!” lo ammonii. 
“ Ti occorre qualcosa?” gli chiese Camilla col viso congestionato.
“ Barbara aveva voglia di fragole!” rispose. Camilla arrossì imbarazzata.
“ Io torno al tavolo. Grazie per avermi soccorso,Daniele!” bofonchiò mortificata per poi andarsene. Che cazzo!
“ Com’era la storia che l’avevi baciata solo per non schiaffeggiarla? Prima non sembravi sul punto di darle un ceffone!” mi pungolò Giulio.
“ Torno al tavolo,che è meglio!” borbottai urtato prima di lasciare la cucina.
 
Il capo di mia moglie sul mio petto mi riporta alla realtà perfetta in cui non devo anelare i suoi baci o che lei non parta lasciandomi solo. Una realtà in cui nessuno pensa che insieme siamo sbagliati,in cui io e lei siamo una coppia perfetta,in cui pensiamo al nostro bambino, alle partecipazioni per le nostre nozze,al ricevimento dei nostri figli.
“ Dovete dirci qualcosa?” chiedo loro. Tanto nulla può essere peggio di ciò che hanno saputo questa mattina,quindi sono pronto a tutto!
“ Ieri sera abbiamo preso una decisione che speriamo vi renda felici come lo siamo noi!” esordisce Giulio. Se iniziano col cappelletto,la faccenda è seria!
“ Magari se ce la comunicate,possiamo darvi una risposta in merito alla nostra contentezza!” replica giustamente Camilla.
“ Siete pronti a portare al parco un altro nipotino oltre a Gamberetto? Beh…noi abbiamo cominciato un po’ prima i tentativi per dare un nuovo erede alla famiglia Valencia!” esclama Barbara. Il sorriso nasce spontaneo sul mio viso.
“ Sarà stato il caviale sulla pizza!” mi sussurra Camilla strappandomi una risata. Entrambi ci avviciniamo a loro per abbracciarli.
“ Stavolta andrà tutto bene e nascerà un bambino sano e forte! E tu farai le analisi ogni 2 settimane per scongiurare ogni pericolo di infezione, ok?” li rassicuro per poi raccomandarmi con Barbara. Annuisce per poi abbracciare forte me e sua madre.
“ In vista della nuova prospettiva,quei tacchi per le nozze non saranno un po’ troppo alti?” esclamo preoccupato. Cami scuote il capo divertita.
“ Facciamo che cominci a preoccuparti quando il test di gravidanza darà esito positivo!” replica Barbara prendendomi in giro.
“ Papà!” mi ammonisce divertito Giulio,che se la ride sotto i baffi.  
 
 
Capitolo terminato! Alla fine Betty è riuscita a raccontare ad Armando ciò che è accaduto a Milla qualche anno fa ed il locale che ha scelto per evitare di diventare sorda ha resistito alla furia di Armando. Guido ne ha combinata un’altra delle sue scioccando Giulio, Barbara e pure Aisha. Riguardo l’infanzia di Giulio e Susanna,ne saprete di più in merito. E la povera Marcella ha subito il secondo bacio nel giro di meno di 24 ore! Siete team René o team Santiago? Inoltre si è palesata colei che ha filmato Daniele e Camilla quella sera,sebbene manchi ancora il nome del pennivendolo che ha scritto l’articolo e il movente di tale iniziativa. Come vedete,le cose più che risolversi si stanno ingarbugliando,quindi alla prossima per scoprire come proseguiranno le cose! A presto!
  
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