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Autore: artemide88    15/04/2021    2 recensioni
Isabella Black frequenta la più importante scuola della Virginia e non solo ha ottimi voti, ma sta per diplomarsi con un anno di anticipo. Vuole andarsene, da quella scuola e quella città, il prima possibile perché odia i bulli che la perseguitano. Potrebbe però avere vita più facile se rivelasse un piccolo dettaglio sulla sua vita...
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan | Coppie: Bella/Edward
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
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Buona lettura.



CAPITOLO 19

“Se ne è andato?” Edward mi aspettava nel corridoio che portava alla stanza degli ospiti che aveva occupato quella notte.
“No, sta parlando con papà, forse per i giorni di scuola che perderai.” Mi guardò come se non capisse perché doveva saltare dei giorni di scuola. “Non vuoi andare al funerale?”
Edward sussultò, non aveva minimamente pensato che ci sarebbe stato un funerale e che sarebbe dovuto andare a New York per qualche giorno.
“Vieni.” Gli tesi la mano e lo condussi nella mia camera. Era la stanza più piccola della casa, a malapena ci era entrato un letto a una piazza e mezza, la scrivania e l’armadio. Edward sembrò riempire il poco spazio residuo.
“È minuscola.”
Alzai le spalle. Era minuscola solo se confrontata alla sua, ma proprio perché era così piccola mi piaceva tanto. L’avevo scelta perché mi dava la sensazione di essere abbracciata dalla casa stessa e, in più, aveva l’assoluto vantaggio della privacy. Essendo l’unica stanza del piano, sottotetto, era isolata e bisognava per forza salire le scale per arrivarci. Non ci si poteva capitare davanti per caso.
La lettera mi pesava nella tasca della felpa.
“Sempre anticonvenzionale, vero?” Storsi il naso, facendolo ridere. “Però il pigiama esiste davvero.” Sollevò appena il tessuto appoggiato alla sedia. 
“Sono più prevedibile di quel che credi.” Presi la lettera e la posai sulla scrivania. 
“Dovresti bruciala, è un falso.” 
“Perché non provi a dargli una seconda possibilità?”
“Perché è un traditore bugiardo.”
Alzai gli occhi al cielo. Era così arrabbiato con se stesso e con suo padre da non pensare che entrambi fossero solo umani e potessero sbagliare. Il fatto che il dottore fosse venuto qui, a spiegarsi...forse non era davvero il mostro che Edward credeva. Se solo Edward gli avesse dato una possibilità...
“Non vuoi leggerla, allora?”
“Per quanto ne so, sono bugie che ha scritto mio padre.”
“E se così non fosse?” Decisi di giocare sporco. “Se fosse davvero di tua madre e le negassi la possibilità di spiegarti che cosa è successo, il suo punto di vista? Te lo perdoneresti?” 
Edward assottigliò lo sguardo, decidendo se arrabbiarsi anche con me. Capivo i suoi sentimenti contrastanti.
“Leggila tu.”

Caro Edward,
Approfitto di un raro momento di lucidità per scriverti. Le medicine mi tolgono i pensieri prima che possa metterli su carta e i momenti in cui mi sento me stessa sono così rari. 
Non sai quanta sia la fatica di esprimere quello che provo, il dolore alla testa sembra aumentare nel cercare le parole giuste.
Quando ho scoperto di questo grande male, in un primo momento ne ero terrorizzata. Poi, ne sono stata sollevata, quasi. Le mie azioni con tuo padre trovavano una giustificazione. Ma quello che ho fatto a te...quello che ti dissi quella notte maledetta...non posso perdonarmelo.
Volevo dirti che andava tutto bene, che capivo che volessi restare con i tuoi amici e invece le parole uscirono da sole dalla mia bocca, senza che potessi controllarle o frenarle. Parole velenose, non veritiere. Avevo deciso di tornare dalla mia famiglia, ma la mia famiglia eri tu.
Avrei voluto dirti quanto fossi orgogliosa e fiera di te. Eri il mio Cigno, dal manto splendente e immacolato.
Te lo dico adesso, sperando che nonostante la rabbia che provi verso di me, tu riesca ad di accettarlo.
Sono orgogliosa e fiera di te, del meraviglioso ragazzo che sei.
Mi hai reso una persona migliore, anche se ho dato il peggio di me proprio con te.
Sono felice che tu non sia venuto a New York. È una città troppo triste e grigia per un Cigno Bianco. Ti avrebbe solo sporcato il piumaggio, rovinando la tua anima pura, indurendola e gettandola via senza tanti complimenti. Sei nel posto migliore in cui tu possa essere.
Sono anche felice che fino all’ultimo non saprai della mia malattia. Tuo padre me lo ha promesso. Ha promesso che non ti dirà nulla e che questa lettera ti verrà consegnata solo quando sarò morta. 
Vorrei tanto rivederti, ma il solo pensiero che tu mi possa vedere in queste condizioni, mi distrugge. Sei arrabbiato e ferito per quello che ti dissi, ma almeno non devi vedermi deperire o comportarmi da estranea. 
Vorrei tenerti la mano e dirti che tutto andrà bene. Il solo ricordo della tua stretta mi sostiene nei momenti più difficili, allevia il dolore della malattia e delle terapie.
Ogni notte ti sogno. Sogno i nostri campeggi improvvisati, la tenda piantata nella radura in mezzo al bosco abbastanza lontano dalle luci della città. Sogno le notti stellate e il tuo telescopio. Lo portavi tutte le volte e tutte le volte mi chiedevi il nome delle stelle e il mito a esse legato. Li conoscevi tutti a memoria, ma mi pregavi e restavi con il naso all’insù per ore mentre te li raccontavo, finché non ti addormentavi. Voglio addormentarmi per sempre con queste immagini negli occhi. 
Sono stati i momenti migliori della mia vita. Oltre a quando ti presi in braccio per la prima volta.
Non essere toppo duro con tuo padre, non avrebbe mai potuto salvarmi. Tu non avresti mai potuto salvarmi. Il tumore è in punto che nessun chirurgo si sarebbe mai azzardato a toccare, anche se lo avessimo scoperto prima. Sono grata che così non sia stato.
Non essere toppo duro con tuo padre, ti prego. Abbiamo sbagliato entrambi. Siamo stati tanto innamorati, ma qualcosa nel tempo si è rotto. Forse eravamo solo troppo presi dalle nostre vite per curarci dei sentimenti altrui. Siamo stati egoisti. Tuo padre ha fatto solo il tuo bene a cacciarmi quella sera e io gliene sono grata perché so che tu sarai sempre al primo posto per lui.
Conosco il tuo animo buono e gentile. So che sarai furioso con lui. 
Carlisle ti vuole bene e anche lui ha sofferto per colpa mia. Non gli sono stata fedele e mi vergogno ad ammettere con te i miei errori. Spero solo che un giorno anche lui mi possa perdonare.
Perdonalo.
Perdona me.
Perdona te stesso.
Sii gentile con Esme, lei non ha colpe. 
Tuo padre ti dirà di concentrarti su un obbiettivo per tenerti impegnato e non pensare al dolore. Ma tu sei un sognatore come me. Guarisci sognando, non agendo. Prenditi del tempo per il lutto e poi vai avanti per la tua strada. Ti guarderò sempre dal cielo e ti proteggerò.

Ti amo con tutto il mio cuore.
Tua maman

p. s. Nella busta ho lasciato anche il mio anello, quello di famiglia che ti piace tanto. Quando troverai la tua donna del sud, daglielo e insegnale a guardare le stelle con te. Spero che sappia tenere testa alla tua parte Yankee.


Conclusi a fatica la lettera. Avevo le lacrime agli occhi che mi impedivano di leggere e la voce roca. Non poteva averla scritta il dottore, quello era il cuore di una madre messo a nudo.
Edward si era gettato con il viso nel mio cuscino. Non voleva farsi vedere piangere per la seconda volta. Gli accarezzai i capelli mentre i singhiozzi lo scuotevano, senza dire nulla. 
Quando alla fine, stremato dal pianto e da una probabile notte insonne, si addormentò, gli diedi un bacio tra i capelli e andai al piano inferiore.
Papà mi aspettava nel suo studio, come se sapesse che prima o poi sarei andata da lui.
“Come stai?” Mi chiese mentre mi sedevo sul divanetto, le mani incastrate sotto le cosce.
“Potrei stare meglio.”
“Edward?”
“Potrebbe stare meglio.”
Restammo in silenzio qualche minuto.
“Papà...”
“Edward è giustificato per un’assenza di due settimane. Ci sono delle cose a New York che dovrà sistemare con la famiglia di sua madre. Invece tu...ti voglio in classe mercoledì mattina.”
Lo abbracciai perché era il papà migliore del mondo.





p.s. dell'autrice: sincera? mi aspettavo qualche riscontro in più sullo scorso capitolo.
Detto questo, spero sempre di poter leggere la vostra opinione. 
a presto
Sara


   
 
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