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Autore: Allen Glassred    16/04/2021    1 recensioni
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Ogni storia è fine a sè stessa ed eventualmente collegata ad altre long, quindi potrete decidere di recensire quella che volete senza tener conto delle altre. Spero che questo originale Writeapril sia di vostro gradimento e che vorrete lasciarmi un vostro parere sulle storie che più gradirete.
Genere: Generale, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Shoujo-ai
Note: OOC | Avvertimenti: Incest, Tematiche delicate, Violenza
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- Questa storia fa parte della serie 'Write... '
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Day 16: Bambino
Storia: Bloody Sunset
Personaggi: Gabriel e Gabrielle
 

Sono trascorse solamente poche ore da quando lo scontro tra Gabriel ed Asmodeus ha avuto un inaspettato esito: l’Arcangelo dell’acqua stava per avere la meglio ma, improvvisamente, il Principe Infernale ha usato il suo stesso potere e non solo è riuscito a distruggere lo scudo d’acqua dell'avversario ma, a sua volta, ne ha creato uno per difendersi. Solo il provvidenziale ed inaspettato aiuto di Uriel ha fatto sì che il più giovane dei figli di Dio non subisse una sorte orribile sotto i colpi dell’altro. L’arcangelo della Terra ha infatti deciso di scendere all’inferno in soccorso del fratello, sapendo che avrebbe potuto aver problemi con Asmodeus.

Seppur inizialmente fosse il più debole tra i Principi Infernali ora la situazione è mutata: il demone che hanno catturato ha infatti confessato che il figlio di Lucifero ha sottratto quasi tutta la grazia di Gabrielle per poi iniettarsela a sua volta e, con la grazia di un Arcangelo in corpo ed avendo già una minima quantità di quella di Gabriel a fargli scudo per evitargli di essere distrutto dal potere divino è, di fatto, diventato uno dei più potenti ed inarrestabili. Considerato ciò il corvino non ha potuto fare altro che sfruttare il suo ruolo di “ guardiano “ dell’Inferno e giungere al palazzo di Lucifero per poter aiutare il fratello, prima che fosse troppo tardi.

Ed ora eccoli lì: i due Arcangeli si guardano dopo che, almeno temporaneamente, Uriel è riuscito ad attivare il potere del vecchio sigillo di Dio ed ha rinchiuso Asmodeus nella Gabbia: sa che non è una cosa definitiva, ma avranno almeno il tempo di fare ciò per cui sono giunti fino in quel luogo. “ Presto, Gabriel! Non riuscirò a trattenerlo a lungo: cerca nostra sorella e portiamola via da qui! “. Fa il corvino, tenendo la propria falce ben piantata a terra e sentendo già il potere di Asmodeus attivarsi per distruggere il sigillo. Gabriel annuisce e, senza perdere ulteriore tempo si avvia a gran velocità nel punto in cui percepisce la quasi impercettibile grazia della gemella. Quando finalmente giunge nel punto in cui percepisce quella Grazia farsi più intensa seppur minima, solo il necessario per tenere in vita la donna, senza esitare distrugge le sbarre di quella prigione ostile: apparentemente nessuno è in quella cella ma lui sa di non aver sbagliato: il suo istinto in primis lo ha condotto lì e lo sa bene, l’istinto non sbaglia mai. Si guarda attorno quando, improvvisamente, il pianto di un neonato lo fa sussultare.

“ Un bambino? “. Si chiede, avvicinandosi. Man mano che i suoi passi si fanno vicini, istintivamente la donna seduta a terra e tra le quali braccia il neonato sta ancora piangendo indietreggia, fino a finire con la schiena contro il muro e senza nemmeno alzarsi da terra. “ G… Gabrielle?? “. Chiede sconvolto il figlio di Dio: quella donna è senza dubbio sua sorella gemella Gabrielle ed il bimbo piangente tra le sue braccia, sul quale lui punta lo sguardo, deve essere senza dubbio… “ Oh mio Dio… “. Sussurra sconvolto il bruno, intuendo l’identità del bambino ed immaginando le modalità con le quali dev’essere stato concepito. Lei lo guarda con espressione terrorizzata mentre stringe a sé il neonato e scuote il capo. “ Forza, Gabrielle! Dobbiamo andare via da qui, adesso: Uriel non riuscirà a… “. Si blocca, riflettendo: non crede sia esattamente una buona idea pronunciare il nome di Asmodeus di fronte a lei, potrebbe metterla ulteriormente in agitazione. Quasi senza pensarci il bruno prende la mano della gemella che, istintivamente, la ritira iniziando a gridare e facendo piangere ancor più forte il piccolo. “ No, non agitarti: io voglio aiutarti, ma tu devi venire con me adesso! “. Fa semplicemente lui: non c’è tempo per convincerla, se Asmodeus riuscisse a liberarsi dalla gabbia proprio in quel momento sarebbe la fine. Lei continua a scuotere il capo spaventata: culla il bimbo mentre le lacrime scendono anche dai suoi occhi ormai spenti, privi di quella luce che li contraddistingueva. “ Gabrielle! Se vuoi salvare te stessa e tuo figlio, devi alzarti e venire con me! Sono tuo fratello, guardami! Sono Gabriel “. Ma a quel cambio di tono da parte di lui la donna inizia a gridare e chiude gli occhi, portando le mani alle orecchie mentre il piccolo è posato sulle sue ginocchia. A quella scena Gabriel decide di agire in modo drastico: non vorrebbe, la sorella è evidentemente traumatizzata ma, se vuole salvare lei ed il bambino questo è il solo sistema possibile. “ Avanti, vieni con me! “. Fa con determinazione, avvicinandosi e prendendo il bimbo in braccio poi, con il braccio libero facendola alzare di peso mentre lei inizia a gridare e tremare: ha paura, dopo tutto quello che ha passato teme che la cosa si ripeta, forse nemmeno ha riconosciuto il gemello e teme che sia semplicemente qualcuno che le ha strappato il suo amato bambino e che la stia ora conducendo da Asmodeus. “ Avanti, non c’è tempo! “. Fa semplicemente il bruno e, una volta giunti da Uriel questi non può fare a meno di osservare con sbigottimento il neonato.

“ Ma questo bambino chi… “. Gabriel lo interrompe bruscamente, prima che l’altro abbia il tempo di proseguire.

“ Andiamo via, presto! “. Fa e, senza esitazione il corvino unisce il proprio potere a quello del fratello per poi scomparire in una luce azzurra.

Uriel e Gabriel giungono all’Etenamenki, con loro Gabrielle che, al solo vedere la luce pare agitarsi ulteriormente: copre il viso con le mani ed inizia a lamentarsi, evidentemente i suoi occhi non sono più abituati al chiarore dopo tanto tempo di tenebre. “ Gabriel, puoi spiegarmi? Chi è questo bambino? “. Chiede Uriel. Gabrielle si libera dalla presa del fratello e si rifugia in un angolo della sala, sedendosi a terra e portando le ginocchia al petto, ginocchia nelle quali affonda il viso: la sua Grazia Angelica è quasi del tutto prosciugata e la sua sanità mentale è stata compromessa dal trauma, questo è evidente.

“ Questo piccolo è la sola speranza che abbiamo di rivedere la nostra Gabrielle esattamente com’era: è suo figlio “. Sentenzia, lasciando di sasso Uriel che, sconvolto, non può fare a meno di scuotere il capo. “ Non so cosa le abbia fatto Asmodeus, ma posso immaginare come sia stato concepito questo bambino. Un bambino che comunque non ha nessuna colpa, un bambino che è in ogni caso anche una parte di nostra sorella e che noi abbiamo il dovere di proteggere ed amare “. Sentenzia, Uriel annuisce un po' pensieroso ed ancora sconvolto dalle ultime scoperte: sua sorella è madre di un bimbo per metà demone, un Nephilim che in futuro avrà una potenza inarrestabile e potrà essere paragonato solamente ai figli di Michael e Lucifero in termini di forza. Solo Dio o forse nemmeno lui sa cosa deve aver subito la gemella di Gabriel, che ancora rimane appoggiata al muro con il viso sulle ginocchia, i lunghi e scompigliati capelli azzurri le ricadono ai lati di esso.

“ E sia: proteggeremo sia il bambino che nostra sorella. E non solo da Asmodeus “. E riflette: se per suo padre Dio potrebbero non esserci problemi, sicuramente pensa, Michael non prenderà affatto bene di avere un nipote per metà demone.

 
   
 
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