Anime & Manga > Lady Oscar
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Autore: occhiverdi1972    23/04/2021    6 recensioni
Sembra sia spuntato il sereno , una nuova vita lontani dalla Francia , un figlio, la felicità ma, ancora una volta il sogno dura poco.
Oscar davanti la scelta piu' difficile della sua vita.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: André Grandier, Axel von Fersen, Hans Axel von Fersen, Oscar François de Jarjayes, Victor Clemente Girodelle
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Anime belle buonasera, come preannunciato ecco a voi il secondo capitolo di "Senza scelta"
Prima di lasciarvi alla lettura vi avviso che per scene o argomenti  il capitolo è adatto ad un pubblico adulto.
Buona lettura
 
 
"Senza scelta"
 
Capitolo 2
 
 
 
 
 
Boccheggiai stupita ed incredula per qualche secondo.
 
Il sangue sembrava essersi coagulato dentro ogni singola vena.
 
Battei le palpebre piu' volte sperando che quell'infausta immagine si dileguasse.
 
Ma era sempre li.
 
Li ferma con i suoi occhi grigi , gli stessi di sempre,
 
li a ricordarmi che la felicitò puo' cambiare in un attimo.
 
Il mio sguardo vagò sui suoi capelli , non erano piu' raccolti in una coda ma lunghi a sfiorare appena le spalle.
 
Il fisico non era affatto cambiato, uguale, asciutto come un tempo.
 
L'abbigliamento invece ,quello era stravolto, non c'era nulla di sfarzoso nei suoi semplici calzoni , nulla di lussuoso nella camicia semplice e candida.
 
Eppure quell'immagine gridava , quella semplice figura stava terrorizzando ogni fibra del mio essere.
 
Sorrise.
 
Sorrise incurvando il labbro in maniera diabolica :
 
- Vi ho per caso lasciato senza parole Oscar..?
 
Quella frase mi risveglio' dal torpore in cui ero piombata :
 
- Voi...? - esclamai stringendo i pugni - cosa diavolo ci fate a...
 
Poi mi bloccai, il terrore ricomincio' ad affluire con maggiore intensità, la sparizione di Etienne, la sua apparizione :
 
- Siete solo un bastardo Fersen , scommetto che c' è il vostro zampino nell'assenza di mio figlio,  , se gli avete solo tolto anche solo un capello io...- Ringhiai .
 
Hans si avvicinò , mi fissò :
 
- Calmatevi cara...
 
Balzai addosso alla rete, ci ficcai le dita dentro strattonandola con forza:
 
-Bastardo!! Ridatemi mio figlio o vi uccido!! - gridai fuori di me.
 
Lui si allontanò di qualche passo :
 
- Ve lo ripeto....dovreste fare meglio la madre Oscar!! - rise facendo eccheggiare il suono
 
- Vi avverto se non mi consegnate mio figlio entro dieci minuti vi passo a fil di spada, fosse l'ultima cosa che faccio.
 
SEnza scomporsi lui si portò una mano al fianco :
 
- Che ardore!!! evidentemente non avete vigilato bene visto che il piccolo è finito dritto dritto nella mia proprietà! - sibilò
 
Sgranai gli occhi :
 
- Che...che caspita volete dire ??
 
- Che non ho avuto nemmeno il bisogno di avvicinarlo, che è venuto a me spontaneamente.
 
- Non è possibile - urlai .
 
- Si invece !! - rise lui.
 
- Perchè non venite a constatare? La mia porta è sempre aperta per voi! - sussurrò malizioso.
 
Lasciai il giardino e mi avviai per il vialetto con un misto di rabbia , preoccupazione ed agitazione, mi stavo avviando verso la tana del lupo ma avevo ben poco da fare  , se Etienne era li , dovevo correre il rischio.
 
Corsi per il lungo viale con le lacrime agli occhi
 
" Dio ..ti prego, fa che stia bene!" - mi ripetevo.
 
Arrivai al grande cancello , Hans era gia li , alzai le spalle, convinta a non lasciarmi intimorire.
 
Lui lo spalanco' ; poi fece un mezzo inchino:
 
- Benvenuta nella mia umile dimora - sussurrò quindi sgnignazzando.
 
Entrai mentre  chiuse con un tonfo il cancello alle spalle.
 
Ero li, da sola, da sola nella tana del lupo.
 
 
 
 
 
 
 
Superai Hans, me lo lasciai alle spalle
 
- Etienne!!! Etienne!!! - gridai correndo verso l' ingresso, entrai nella villa , scoprii che era ammobiliata ma tutto era coperto da teli usurati dal tempo.
 
Fersen mi venne dietro , calmo, imperturbabile ,mentre io correvo per le stanze spalancando le porte e gridando il nome di mio figlio.
 
Poi  notai una grande scala che portava al piano superiore , stavo per salire quando inaspettatamente Fersen mi bloccò per il polso:
 
- Calmatevi! - sussurrò.
 
Strattonai la mano tentando di liberarmi ma lui mi bloccò verso il muro .
 
Avvicino' il viso al mio , la mano che faceva pressione sul polso si allentò.
 
Rimasi schiacciata fra il suo corpo ed il freddo intonaco.
 
- Oscar...- sussurrò con voce roca - siete diventata ancora piu bella! - ansimò.
 
Sentì la sua eccitazione crescere dentro i calzoni mentre il mio ginocchio era schiacciato fra le sue gambe.
 
Pensai a mio figlio, il mio unico pensiero doveva essere la mia creatura in quel momento
 
- Siete un bastardo! - sibilai
 
Lui sorrise , la sua mano si spostò dal polso per posarsi possessivamente sul mio ginocchio :
 
- Dio quanto vi voglio! - sussurrò ansimando
 
- Vi odio! - sbottai fissandolo fiera
 
Lui non si scompose , anzi , la sua mano si spostò piano sulla coscia mentre continuava ad incrociare lo sguardo con il mio
 
- Siete ancora piu' donna, la gravidanza vi ha fatto bene ! - continuò.
 
Ansimai schiacciandomi ancora di piu' al muro, cercando di aderire a lui il meno possibile , ma era un'impresa vana,
 
La sua mano salì ancora , tentai di divincolarmi ma il suo palmo si schiuse su un seno, lo palpò rudemente.
 
Avrei voluto reagire ma aveva lui il coltello dalla parte del manico, dovevo prima assicurarmi che mio figlio stesse bene, sapere dove fosse!
 
- Bastardo! - ringhiai - pagherete per questo!
 
La mano indugio' , il pollice si mosse sfregando il mio capezzolo facilmente intercettabile sotto l'esile stoffa della camicia, cercai di distogliere lo sguardo dal suo,di estraniarmi dal suo tocco, il mio ginocchio si mosse cercando di divincolarsi ma ottenni l'effetto contrario , sentì le sue parti intime eccitarsi ancora di piu'.
 
- Oscar....- sussurrò al mio orecchio mentre la sua mano sfregava ancora sul mio capezzolo..
 
- Siete un farabutto!
 
- Confessatelo...vi sono mancato! Sento il vostro capezzolo erigersi al mio tocco
 
- Voi siete un pazzo! - urlai - non mi manchereste nemmeno se foste l'ultimo uomo sulla terra, è solo il ribrezzo che provo per voi a far reagire il mio seno, ne piu' ne meno come un brivido di freddo.
 
Lui si staccò di botto , adesso era arrabbiato :
 
- Lo dite solo perchè siete legata a quel servo, se mi aveste dato la possibilità di conoscervi, di stare insieme , sono certa che sareste pazza di me, in ogni senso!
 
- Ma che diavolo dite!
 
Si avvicinò, mi carezzò il viso :
 
- Possiamo ancora essere felici Oscar, regalarci giorni e notti indimenticabili e cariche di passione!
 
In quel momento ebbi la certezza che l'amore di Hans per me era una vera è propra ossessione, c'era un qualcosa di malato nella sua smania di possesso.
 
- Voglio sapere dov'è mio figlio! - urlai esasperata allontanando quelle mani dal mio viso.
 
- Va bene...ve lo dirò, ma abbiate la compiacenza di ascoltarmi  !
 
- E cosa dovrei ascoltare ? - sbottai - le vostre solite tiritere , che mi amate, che possiamo essere felici ?
 
- Si , voglio che mi diate la possibilità di provarlo! - sussurrò.
 
- Siete un pazzo, sono sposata , ho un figlio ed una nuova vita !
 
- Non è mai troppo tardi Oscar!
 
Mi portai le mani alla testa esasperata:
 
- Perchè riapparite dopo tutti questi anni, perchè continuate  a torturarmi ?
 
- Perchè vi amo , diamine! E so che posso rendervi felice!- sussurrò addolcendosi ed avvicinandosi , la sua mano si posò sulla mia spalla - lasciate Grandier , venite con me , amerò vostro figlio come fosse il mio!
 
La rabbia mi assalì:
 
- Andate al diavolo - sbottai spingendolo sgarbatamente .
 
Mi catapultai verso la scala, la salì frettolosamente gridando a squarciagola il nome di mio figlio:
 
-Etienne...Etienne!!
 
- Aspettate Oscar !! - sentì gridare Fersen dietro di me.
 
Aprì ogni stanza spalancando le porte , le lacrime scorrevano miste alle grida e allo sconforto.
 
- Calmatevi Oscar! - sentivo Fersen gridarmi dietro .
 
Ma piu' porte aprivo, piu' lo sconforto mi invadeva.
 
-Etienne ...amore ...rispondimi! - piangevo , urlavo, ero fuori di me.
 
Poi un'enorme porta mi si presentò davanti, la spalancai .
 
Mio figlio stava li, seduto per terra, di spalle, giocava con dei cavallini in legno.
 
- Etienne! - urlai
 
Lui si girò , mi corse incontro:
 
- Mamma! - esclamò
 
Lo strinsi a me piangendo, aspirai l'odore dei suoi capelli, lo baciai compulsivamente, poi lo fissai:
 
- Stai bene, stai bene amore mio?
 
Lui mi fissò stupito:
 
- Si...si mamma, ma perchè piangi ??
 
Lo strinsi, lo strinsi forte , rincuorata , felice .
 
Solo allora mi accorsi che quella era l'unica stanza senza teli sui mobili, mentre il mio sguardo vagava per le pareti ed i sontuosi affreschi  si incontro' con quello di una donna di mezza età, anche lei teneva fra le mani un cavallino di legno .
 
Mi fisso':
 
- Buongiorno! - sussurrò poi con un inchino del capo.
 
Fersen stava appoggiato allo stipite della porta , fissava la scena divertito :
 
- E' Marianne, la mia governante, è lei che ha trovato Vostro figlio!
 
Mi girai a guardare Hans, poi fissai la donna:
 
- Trovato ? ma cos...
 
Lei si avvicino' :
 
- Si Madame.- sussurrò - stavo sistemando il giardino quando ho sentito un fruscio fra i cespugli, mi sono allarmata, pensavo fosse un animale invece...invece era vostro figlio!
 
Guardai Etienne , poi la donna, poi Fersen.
 
- Ma...ma che dite, Etienne era con la ragazza della servitu', il cancello era chiuso non...
 
La donna sorrise :
 
- Il cespuglio nasconde un buco nella rete, vostro figlio è passato da li, è stato un bene che io l'abbia trovato.
 
Fissai Etienne cercando di capire se stessero mentendo,  ma mio figlio abbassò gli occhi:
 
- Perdonami mammina, non lo farò piu'!
 
Rimasi perplessa , era davvero stata una coincidenza o qualcosa di programmato? Avrei dovuto rifletterci su, ma quello non era il momento , dovevo uscire da quella villa, il prima possibile.
 
Guardai mio figlio fra le mie braccia, il suo viso mortificato, il suo cavallino di legno fra le manine paffute:
 
- Restituisci la statuina- sussurrai - andiamo a casa!
 
Lui annuì, allungò la manina verso la donna.
 
Fersen dovette fargli un cenno dietro le mie spalle , poichè la vidi guardare dietro di me:
 
- Tienila pure Etienne!- esclamo' poi
 
- Grazie! Posso mamma?
 
Io annuì, ringraziai la donna ed usciì dalla stanza, superai Fersen senza dire una parola e con mio figlio fra le braccia percorsi il corridoio diretto verso le scale.
 
Sentivo Hans seguirmi , arrivai all'uscita , lui mi precedette mostrandomi la falla nella rete , sorrise, non disse una parola.
 
Parlai io :
 
- Non vi aspetterete che vi creda, vero?
 
- Non importa! - rispose .
 
Gli voltai le spalle diretta al cancello , non attesi nemmeno che lo aprisse, lo spalancai io con forza e mi dirissi verso casa.
 
- Ci rivedremo, è una promessa Oscar!! - sentì gridarmi dietro mentre con passo veloce mi allontanavo .
 
 
 
 
 
Arrivai a casa con mio figlio fra le braccia , la giovane della servitu' e Nanny ci corsero incontro felici:
 
- Hai fatto preoccupare tutti! - sussurrai ad Etienne
 
- Scusami...non lo faro' piu'! - mi promise.
 
Gli feci mille domande , gli chiesi se aveva bevuto o mangiato qualcosa, mi assicurò di no, mi raccontò di essersi infilato sotto la rete e incontrato Marianne che lo aveva poi portato in camera a giocare.
 
Tutto coincideva con la versione di Fersen ma adesso...Adesso che il terrore per la sparizione di mio figlio si era dissolto ne affiorava un altro :
 
Fersen.
 
Fersen come vicino.
 
Il ritorno dell'incubo, tre anni dopo.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
_- Guarda mamma!! E' tornato papa' - la voce di mio figlio mi costrinse a gettare uno sguardo al viale.
 
Il profilo di mio marito si stagliava contro il rossore del tramonto, ritto e fiero su Alexander, con i folti capelli al vento.
 
Sorrisi, finalmente era tornato, finalmente avrei potuto baciarlo ed abbracciarlo, finalmente avrei goduto del suo sorriso.
 
Mi innamoravo di Andrè ogni giorno di piu', avevo avuto modo di conoscerlo come amico, poi come compagno di vita ma da quando avevo scoperto che fosse anche un padre fantastico, il mio amore era cresciuto a dismisura.
 
Lo guardavo ipnotizzata mentre lo vedevo avanzare su Alexander e osservavo il mio piccolo corrergli incontro felice.
 
Erano la mia famiglia, il mio tutto .
 
Scorsi Andrè scendere da cavallo e abbracciare Etienne.
 
Li raggiunsi:
 
- Ciao amore! - sussurrai baciandolo sulle labbra.
 
Andrè rispose al bacio, mi tenne stretta qualche secondo , poi si porto' la mano alla tasca della giacca, si girò verso nostro figlio:
 
- Guarda un pò cosa ti ha portato papa'!
 
- I pasticcini!! - battè felice le manine il mio bimbo afferrandoli
 
Andrè si girò verso di me, mi porse una rosa che teneva nel taschino :
 
- E questa è per la mamma! - sussurrò  poi porgendomela.
 
Lo baciai teneramente:
 
- Grazie amore mio.
 
Rimanemmo a guardarci e baciarci qualche secondo, poi mio marito si abbassò verso Etienne gli scompiglio' i capelli :
 
-Allora, cosa ha fatto di bello oggi il mio ometto  ?
 
Mio figlio si girò verso di me, mi rivolse uno sguardo veloce,, poi abbassò gli occhi:
 
- Ho fatto preoccupare la mamma! - confessò.
 
Andrè mi guardò e sorrise :
 
- Cos'ha combinato??
 
Titubai qualche secondo
 
- Tesoro, va dentro da Nanny ad assaggiare i pasticcini! - esclamai poi
 
Mio figlio annuì e si incamminò verso casa :
 
-Ahhh...Non mangiarne troppi! - gridai
 
- Va bene mamma! - sussurrò lui imboccando l'uscio.
 
Guardai Andrè ,a mio marito non sfuggì la mia preoccupazione :
 
- Cos'è successo Oscar ? Se hai mandato via Etienne è perche' devi parlarmi di qualcosa.
 
- Si tesoro..- sussurrai
 
Ci sedemmo su un muretto, vicini, Andrè mi prese la mano:
 
- Tesoro, non farmi preoccupare!
 
Gli occhi verdi fissi nei miei mi misero in agitazione e l'agitazione crebbe quando cominciai a raccontare :
 
- Oggi ho lasciato per un attimo nostro figlio qui fuori con la ragazza della servitu', due minuti dopo è venuta a chiamarmi perchè non lo trovava.
 
Ho creduto di impazzire, l'ho cercato dappertutto, ho chiamato il suo nome all'infinito, ma nulla, era sparito!
 
Andrè mi strinse ancor piu' la mano:
 
- Si era nascosto?
 
- No
 
- E allora dov'era?
 
- Mentre lo cercavo disperandomi ho udito una voce nella villa accanto , una voce familiare.
 
- La villa accanto? Ci abitano già?
 
- A quanto pare si ! - sbottai  - a detta del nuovo proprietario nostro figlio si è fatto largo nella rete ed è arrivato alla villa. Lo ha trovato la cameriera e lo ha portato dentro a giocare  .
 
Andrè aggrotto' le sopracciglia :
 
- Lo ha portato dentro? Scusa...non avrebbe potuto avvisarti? Non ha immaginato che tu potessi essere preoccupata?
 
- Lasciami finire Andrè...
 
Mio marito segui' un pensiero lontano:
 
- Aspetta...hai detto che la voce era familiare
 
- Già..
 
- Chi sono i nostri vicini?- chiese curioso
 
- Forse e' meglio dire : chi è ?
 
- E' un uomo??
 
- Il peggiore ....E' Fersen!!
 
Vidi mio marito sbarrare gli occhi inorridito
 
- Che cosa?Ma ne sei sicura? Per quel che sappiamo Fersen è in Svezia, potrebbe anche essere morto e...
 
- Diamine Andrè, era dietro quella dannata  rete !
 
Mio marito si portò le mani ai folti capelli, respirò a fondo, inorridito:
 
- Non è possibile...non puo' essere!
 
- Non c'è alcun dubbio Andrè, ho anche parlato con lui , sono andata dentro la villa a riprendermi nostro figlio!
 
- Maledizione! - sbottò stringendo i pugni - lo avrà fatto apposta, avrà preso lui , di proposito Etienne.
 
- No...Non credo, nostro figlio mi ha raccontato di essersi fatto largo e aver attraversato la rete da solo, cio' non toglie che Hans abbia colto al balzo l'occasione.
 
- Ah...quello è sicuro!
 
- Quando me lo sono ritrovata davanti ed ho capito che Etienne era in quella villa io...Io sono stata invasa dal terrore!
 
Andrè mi abbraccio' tenendomi stretta:
 
- Amore mio, immagino cosa avrai provato. Sei sicura che Etienne stia bene?
 
- Si! - sussurrai.
 
Andrè mi chiese cosa ci eravamo detti, raccontai tutto, evitai di far menzione a quella mano che aveva palpato il mio seno.
 
Mio marito ascoltò tutto, poi si alzò di scatto dal muretto :
 
- Aspettami dentro casa! - sbottò , poi si precipito' verso la villa.
 
Tremai di terrore, pregai che non gli succedesse niente.
 
 
 
 
 
Andrè mi aveva intimato di attenderlo dentro casa ma io non mi mossi dal giardino, anzi, mi avvicinai alla rete nel tentativo di carpire qualcosa, ma l'uscio era dall'altro lato della facciata.
 
Mi torturai le dita nervosamente , poi mi mossi intenzionata a raggiungerlo, non potevo lasciarlo solo.
 
Stavo percorrendo il vialetto quando lo vidi avanzare.
 
Gli corsi incontro, lo abbracciai.
 
- Ti avevo detto di aspettarmi in casa! - esclamò lui
 
- Hai ragione ma...non ce l'ho fatta, avevo il timore che potesse succederti qualcosa!
 
Lui sorrise, mi bacio' dolcemente, poi mi passò un braccio attorno alle spalle.
 
Insieme cominciammo a proseguire verso casa :
 
- E' tutto chiuso, ho bussato, ho persino scavalcato rischiando di rompermi qualche osso. Tutto chiuso , credo non ci sia nessuno!
 
Gettai un'occhiata alla villa e pensai che fosse strano.
 
Molto strano.
 
 
 
Nei giorni che seguirono cercammo di prestare maggiore attenzione ai movimenti attorno alla villa.
 
Tutto taceva , intanto avevamo vietato ad Etienne di stare fuori senza la nostra presenza, avevamo raccomandato a Nanny di tenerlo chiuso in casa mentre eravamo al lavoro.
 
Andrè non si era arreso ed aveva contattato il proprietario , l'uomo senza mezzi termini aveva asserito che la villa era ancora di sua proprietà e che non era stata venduta a nessuno.
 
Le settimane passavano e noi c'eravamo tranquillizzati, avevamo ipotizzato che quella di Fersen fosse stata una breve incursione, ma sbagliavamo di grosso.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Mi rigirai sul letto stiracchiandomi, era stata una giornata massacrante. Al lavoro per fortuna non era successo nulla di grave, l'uomo che proteggevo non aveva subito nessun  attacco, ma le lunghe ore a cavallo fra una zona e l'altra mi avevano distrutto.
 
Avevo indossato solo una camicia e mi ero ritirata in camera dopo la cena, Andrè si era offerto di mettere a letto Etienne , lo attendevo con impazienza   , non vedevo l'ora di abbracciarlo e cadere in un sonno ristoratore.
 
Qualche minuto dopo la porta della stanza si aprì, mio marito fece il suo ingresso chiudendosela alle spalle .
 
- Si è addormentato? - chiesi notando la sua aria stanca
 
- Si...- sussurrò lui portandosi la mano ai capelli - dopo la venticinquesima favola! Quel bambino ha una resistenza incredibile.
 
Risi divertita.
 
Andrè si tolse le scarpe, si buttò di colpo a letto:
 
- Adesso posso dedicarmi alla mamma! - esclamò finendomi fra le braccia.
 
Gli baciai la fronte :
 
-  Ti ho mai detto che sei un papà straordinario? - sussurrai stringendomi a lui
 
- Si...mille volte, ma non mi stanco mai dei complimenti! - rise
 
Gli carezzai i capelli, immersi le mani fra quei folti ricci corvini .
 
- Forse dovrei tagliarli un pò ! - ammise lui
 
- No! - sbottai io - mi piace la tua chioma semilunga e ribelle, ti rende incredibilmente affascinante! - esclamai maliziosa.
 
Andrè mi fissò:
 
- Amore...-  sussurrò carezzandomi il viso dolcemente - sai...è da un pò che vorrei chiederti una cosa..
 
Lo fissai preoccupata :
 
- C'è qualche problema ?
 
Lui mi rassicurò :
 
- No, assolutamente , ecco...- balbettò prendendo una ciocca dei miei capelli fra le dita - mi chiedevo se...se non fosse ora di dare una sorellina ad Etienne.
 
Lo guardai contenta :
 
- Beh..sarebbe meraviglioso ma...Hai detto che ci pensi da un pò, come mai non me lo hai chiesto prima?
 
- Perchè so che ami avere la tua indipendenza
 
Lo abbracciai :
 
- Sei meraviglioso ! gli sussurrai teneramente, avvicinai le labbra alle sue le sfiorai sensualmente, Andrè rispose baciandomi passionalmente.
 
Poi si staccò , mi fisso' incurvando il labbro:
 
- Era un si...?
 
- Beh...non mi pare ci sia nemmeno bisogno di chiederlo - sussurrai
 
Mi carezzò il viso poi fece scorrere le dita sul mio collo , raggiunse lo scollo della mia camicia e sensualmente cominciò a sbottonarla .
 
Io sentìì l'eccitazione arrivare e spazzare in un lampo ogni stanchezza.
 
Quando anche l'ultimo bottone venne sganciato mio marito mi guardò malizioso, aprì i lembi della camicia e fece vagare lo sguardo ai miei seni nudi, al mio ventre piatto.
 
- Sei stupenda! - mi sussurrò mentre io distesa sotto il suo sguardo tremavo già di desiderio.
 
La testa di Andrè si abbassò, le sue labbra dolci mi torturarono il collo.
 
Caldo ed umido insieme sconvolsero i miei sensi, gettai la testa all'indietro per meglio offrire il mio collo alle sue dolci torture, mugugnai di desiderio .
 
I denti e la lingua di Andrè lavoravano piano sulla pelle ricettiva, e quando scesero ad intrappolare un bocciolo del mio seno mugugnai il mio assenso gemendo perduta.
 
Le labbra di Andrè scesero sul mio ventre, lo baciarono piano, poi proseguirono giu' , sempre piu' giu', famelicamente, dolcemente, sensualmente.
 
Sentì la sua lingua stuzzicare la mia parte piu' ricettiva , senza premura , con abiltà magistrale , le mie dita strinsero con forza il lenzuolo mentre i miei muscoli si tendevano .
 
Abbassai gli occhi, la testa di mio marito fra le gambe mi eccito' ancora di piu' , lui alzò un attimo lo sguardo , mi sorrise , ricomincio' la sua tortura, dolce, umida , sensuale.
 
Mi aprìì ancora di piu' a lui , gli afferrai i capelli imprimendo ai suoi movimenti il ritmo giusto.
 
I miei gemiti invasero la stanza e piu' io gemevo piu' sentivo mio marito appassionarsi al suo abile lavoro d'amore.
 
Andrè era un abile amatore, sapeva toccare i tasti giusti , ero persa fra quel piacere , eccitata e soggiogata da quelle labbra audaci e quando mi sentì quasi sul punto di esplodere nel piacere finale lo bloccai, lo spinsi contro il lato opposto del materasso.
 
Lo guardai soggiogata da quella bellezza, lo spogliai in un attimo , famelica , gettai i suoi vestiti a terra, mi portai a cavalcioni su di lui.
 
- Adesso comando io..! - sussurrai baciandolo con passione sfrenata.
 
Poi lo graffiai, mordicchiai, assaporai,  mentre lui si godeva le mie torture .
 
I suoi muscoli sodi, il suo viso perso nel piacere , quei capelli scompigliati sul cuscino, quelle braccia forti e le gambe tornite e muscolose.
 
Era un Dio Greco, era magnifico.
 
Mi abbassai verso la sua mascolinità piacevolmente sorpresa dal suo stato di eccitazione avanzato .
 
La presi fra le labbra ricambiando le attenzioni .
 
I gemiti di mio marito ad ogni mio movimento mi manifestavano il suo gradimento :
 
- Oscar...amore...oh!
 
Sentivo pulsare il suo turgore maschio fra le labbra , dargli piacere era sublime , guardare il suo viso estasiato era paradisiaco .
 
E quando sentì che anche mio marito era quasi perso nel piacere estremo, mi portai sensualmente su di lui.
 
Portai le mani sul suo petto e calai sulla sua mascolinità eretta .
 
Gememmo insieme quando i due sessi si fusero in uno solo, Andrè portò le mani sui miei glutei, io affonadi completamente in lui.
 
I corpi impazziti si muovevano all'unisono mentre gli sguardi si incrociavano persi nel piacere.
 
L'attimo sublime ci colse a gemere insieme , a invocare i nostri nomi a lasciare per un attimo il mondo reale , uniti in un solo corpo.
 
Gridammo insieme il nostro amore  .
 
Ricaddi sul petto di Andrè mentre sentivo il suo caldo fiotto vitale riversarsi in me .
 
Dolce sentirlo rimanere dentro di me senza timori .
 
- Sarà una dolce bimba con i capelli biondi ! . sussurrò
 
Poggiai il viso sul suo petto e rimasi a fissarlo  .
 
- Sarà soprattutto il frutto del nostro amore ! - sussurrai
 
Ci stringemmo commossi , uniti, felici ed innamorati piu' che mai.
 
 
 
 
 
 
 
Il mattino arrivò presto, mi svegliai delusa, Andrè era già andato al lavoro.
 
Affondai la testa sul suo cuscino e sorrisi pensando alle ore di passione passate insieme.
 
" Alzati Oscar!!" - sussurrai poi fra me .
 
Mi sciacquai e vestì , poi passai a dare un bacio ad Etienne.
 
Dormiva tenero e paffuto nel suo lettino, raccomandai a nanny di non farlo uscire in giardino, poi su Cesar mi incamminai verso il lavoro.
 
Ero quasi arrivata a meta' strada quando sul sentiero solitario notai una figura ferma ad attendere.
 
Piu' avanzavo piu' sentivo il cuore scoppiarmi in petto .
 
Era Fersen!
 
Il primo impulso fu quello di tornare indietro ma la mia vena battagliera prese il sopravvento, evitarlo, sapevo già, non sarebbe servito.
 
- Salve Oscar! - esclamò lui , ritto e immobile sul suo cavallo.
 
Lo fissai, un raggio di sole filtrava attraverso i rami di un albero secolare illuminandogli il viso, era di una bellezza innegabile, peccato che quella beltà poco si sposasse con tanta cattiveria e perfidia.
 
- Ancora voi! - sbottai alzando il viso al cielo - quando la smetterete di torturarmi !!
 
- Quando finalmente aprirete la vostra mente!
 
- Allora potete andare via , vi assicuro che la mia è molto aperta già da tempo, da quel giorno in cui ho scelto di stare con Andre' Grandier! - sussurrai fiera
 
Hans rise rumorosamente :
 
- Hahahah! c'è qualcosa di artefatto nel vostro modo di ricordarmi che siete sposata Oscar, che c'è..il rivedermi vi sta sgretolando il muro di finte certezze che vi siete costruito attorno?
 
Avanzai verso di lui furiosa :
 
- Dovete rassegnarvi e lasciarmi vivere in pace, cercatevi  una brava donna e fatevi la vostra vita.
 
- La mia donna siete voi! - sbotto'
 
Stavolta fui io a ridere:
 
- Ahahah...molto divertente!
 
Ci fissammo per qualche minuto, vidi le sue mani stringere le redini nervose .
 
- Dovete sparire dalla mia vita! - sbottai
 
- No...non lo farò, non prima di avervi dimostrato quanto potremmo essere felici.
 
- Voi siete un pazzo! - urlai, cominciai ad avviarmi lasciandolo indietro, lui mi raggiunse , si affiancò a me , si allungo' e afferrò le redini del mio cavallo facendolo bloccare.
 
Mi girai verso di lui furiosa :
 
- Che diavolo fate ?
 
- Ascoltatemi!
 
- No..non lo faro'!  - urlai strattonando le redini , lui le bloccò nuovamente.
 
- Vi conviene fermarvi ad ascoltarmi se tenete davvero ai vostri cari!- sibilo'
 
Lo fissai sconvolta :
 
- E' una minaccia?
 
- Si che lo è ! Però potete scegliere.
 
Lo fissai senza capire.
 
- Potrei rendervi la vita impossibile Oscar, potrei  fare del male a voi e alla vostra famiglia , potrei  farvi vivere un'inferno! Gettare vostro marito nell'angoscia piu' totale e rovinarvi l'esistenza oppure...oppure potrei sparire per sempre ,stavolta davvero , ma ad una condizione....
 
- Quale ?
 
- Che mi regaliate un po del vostro tempo e vi garantisco che sarete innamorata talmente tanto che mi chiederete di non lasciarvi mai !
 
Sbarrai gli occhi incredula per quello che avevo udito.
 
- Che cosa..Cosa avete detto?
 
- Due settimane con me Oscar , solo due settimane con me! Due settimane....per salvare la vostra famiglia
 
Sentiì il sangue gelarsi, aprìì la bocca ma la voce non uscì.
   
 
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