Haikyu!!, 'Quel che credevamo' di Gaia Bessie su EFP Fanfiction

Quel che credevamo

1.

Credevi fosse amore
E invece era un coglione
E sbaglia anche il migliore
Ma con stile
Lo stato sociale – Combat pop

[Proposto da Severa Crouch]

Credevi di esserti innamorata – che l’amore era tutt’altro che illusorio, e per questo tangibile e se tangibile incancellabile.
Credevi di esserti innamorata, ma era lui che amava te e te che ti costringevi a riamarlo in una maniera che era contronatura. Squallido, l’amore, per l’uso effimero che ti sei costretta a farlo.
Hai sposato Tanaka perché era giusto così – credevi fosse amore ma, io e lui, siamo sempre rimasti due coglioni in competizione per quel tuo cuore già infranto, già spezzato.
Ho sbagliato, Shimizu, te lo giuro: credevo di amarti e invece era sordida dipendenza che mi aveva cancellato l’anima.

(100 parole)

2.

Siamo tutti il mostro di qualcun altro.
(Leigh Bardugo)

[Proposto da Maqry]

Mi dici che, nello specchio, non ti ci guardi più – un mostro invecchiato, rugoso, ti restituisce uno sguardo con occhi densi come catrame: hai paura che io non ti veda più bella come prima, Kiyoko, ma questo non lo dici mai.
Ti rispondo che, nello specchio, non ci ho guardato mai – non ci ho mai visto un mostro invecchiato e rugoso a guardarmi, ma sempre e solo il tuo sguardo sbiadito da una nottata insonne e tu, a tutto questo, non mi hai risposto mai.
Siamo tutti il mostro di qualcun altro, Kiyoko – ma io, alla fine, sono il tuo.

(100 parole)

3.

"La vita è una lunga caduta. La cosa più importante è saper cadere"
(La verità sul caso Harry Quebert, J. Dicker)

[Proposto da Lisbeth Salander]

Un giorno ti vedo che cammini a fatica, come se la vita fosse un peso che ti schiaccia il petto, e hai un livido sul gomito – sei caduta davanti a me, dalle scale, e io non sono riuscito a prenderti.
Come una ballerina ti sei piegata e sei semplicemente scivolata, sbattendo il gomito sui gradini. Mi hai guardato – Suga, perché non mi hai presa? – e hai teso la mano.
Non eri in grado di camminare da sola. È che io e te cadiamo sempre da qualche parte ma, alla fine, quella che trova sempre il modo di rialzarsi.
Sei tu.

(100 parole)

Il mondo smise di essere parola per farsi pelle.
(L’attraversaspecchi, La memoria di Babel)

[Proposto da VigilanzaCostante]

Quand’è che hai smesso di parlarmi, quand’è che hai deciso di essere più di quel che sono capace di amare di te?
È che non ti è mai piaciuto, parlarmi – il sesso si consuma in fretta e in silenzio, con brama, e io ho sempre taciuto per non colmare i tuoi vuoti. Il mondo, con te, non era parola, pelle squarciata dai tuoi – nostri – silenzi.
Quand’è che hai smesso di essere tutto quello che ho sempre amato in vita mia, quand’è che hai smesso d’esser pelle per divenire parola?
Quando mi hai guardato: «Suga, io devo andare via di qui».

(100 parole)

5.

"Principessa, poggia la corona e indossa l'armatura, che la vita è dura"
(Diabla – TikTok)

[Proposto da LadyPalma]

Devi andare via di qui e me lo dici così, in un sussurro livido che ti squarcia il viso in un sorriso, e scrolli le spalle.
«La vita è dura» sussurri, prendendomi le mani – ma nemmeno questa volta basta per volermi sposare, non è vero?
«E tu hai imparato a farti un’armatura?» domando io, amaramente. «Dici che è finito, il tempo dei diademi?».
Tu vorresti sorridere di nuovo – ma questa volta ne esce solamente una smorfia smangiucchiata dal nervosismo e mi guardi senza sapere bene cosa dire.
Mi mostri la fede sull’anulare.
Da quando le promesse hanno smesso di contare?

(100 parole)

Queste sono le drabble partorite ieri sera tra il sonno e la pazzia.
Spero vi piacciano!

Gaia