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Autore: Keeper of Memories    25/04/2021    1 recensioni
[Possibili spoiler]
Raccolta di Oneshot su vari personaggi di Genshin Impact, alcune richieste altre scritte in una manciata di ore, seguendo l'ispirazione.
The world is full of lost ballads just waiting to be rediscovered!
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Shoujo-ai
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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Genere: fluff, slice of life
Tipo di coppia: shonen-ai
Personaggi: Xingqiu, Chongyun
Avvertimenti: Nessuno




 
«Uhm, Xingqiu? Sei sicuro che quello spirito sia qui?»
Chongyun si guardò attorno, le pareti di ghiaccio illuminate dalla torcia che il suo amico reggeva in una mano. Stavano scendendo in una delle tante cavità naturali che la montagna di Dragonspine offriva, con un compito molto importante da svolgere.
«Assolutamente! In molti l’hanno avvistato mentre si nascondeva in questa caverna.»
«Uhm, okay…»
Xingqiu si voltò di scattò, le labbra increspate da un leggero sorriso. Il fuoco della torcia disegnava delle ombre fin troppo inquietanti sul suo volto, ma Chongyun come sempre lo notò appena. Dopotutto era un esorcista, non era esattamente facile spaventarlo in quel modo.
«Non ti fidi di me, Chongyun?»
«Ah no! È solo che stiamo camminando da un po', spero non sia già scappato…»
«Mmmmmm... dovremmo fermarci in ogni caso» rispose, riprendendo a camminare con tranquillità «Potrebbe essere ormai sera, fuori da questa grotta.»
«Una pausa? Di nuovo? È la seconda pausa che facciamo…»
«Affrontare quello spirito senza forze non è una scelta saggia, amico mio.»
«Non hai tutti i torti… siamo in viaggio da stamattina, dopotutto.»
«Precisamente. Se lo spirito vorrà uscire dalla grotta, lo vedremo arrivare.»
«E sia, accampiamoci.»
 
Xingqiu guardò con disappunto l’unico libro che aveva portato con sé in quella bizzarra avventura, finito troppo in fretta come la maggior parte dei libri che aveva acquistato di recente. Alzò lo sguardo sul suo amico, trovandolo totalmente immerso nell’acqua.
Trovare quel lago sotterraneo era stato un vero colpo di fortuna, soprattutto per Chongyun, che adorava fare il bagno nell’acqua gelida tanto quanto adorava gli insapori ghiaccioli che la loro amica Xiangling era solita preparargli. Dopotutto erano tra i pochi metodi efficaci per tenere a bada il suo eccesso di energia yang, che così spesso minacciava di fargli perdere il controllo sulle sue emozioni.
A Xingqiu sfuggì un sorriso quando la sua mente tornò all’ultima volta che un “disastro” simile era accaduto: Chongyun si era messo a conversare chiassosamente con tutti gli avventori del Wanmin Restaurant mangiando sfacciatamente il cibo nel loro piatto; dopodiché aveva iniziato a saltare da un tavolo all’altro urlando a chi vi era seduto che avrebbe offerto la cena a tutti. Il suo amico non aveva memoria di quel lasso di tempo, ma era stato così divertente che sia Xingqiu che Xiangling non perdevano occasione di ricordarglielo e spesso prenderlo un po' in giro.
«Hai letto qualcosa di divertente?»
Chongyun era uscito dall’acqua e ora gli sedeva accanto, i capelli candidi incollati al volto tanto quanto i vestiti fradici al corpo. Xingqiu non se ne preoccupò, conscio che, molto probabilmente, la temperatura non era ancora sufficientemente bassa per le sue necessità.
«Proprio così» gli rispose, continuando a sorridere, prima di riporre il libro.
«Faremmo meglio a riposare a turni, nel caso lo spirito dovesse palesarsi…»
«Mi sembra un’ottima idea, amico mio» rispose Xingqiu con entusiasmo. Proprio non riusciva a confessargli la verità sul perché l’aveva condotto lì.
Stavano ancora decidendo chi avrebbe iniziato il turno di guardia, quando entrambi i giovani sentirono un forte rumore di passi: un gruppo di furenti hilichurl si stava avvicinando a loro, percorrendo velocemente la riva del lago.
Xingqiu estrasse la spada e attivò la sua visione hydro, producendo cinque compie acquatiche della sua arma. Chongyun non fu da meno: rapido scattò in piedi e sguainò la sua claymore, ora ricoperta da un sottile strato di ghiaccio grazie alla sua visione cryo.
Nonostante i nemici fossero in numero superiore, i due giovani riuscirono senza sforzo a sconfiggerli, grazie alla maestria di entrambi nelle arti marziali e alle loro visioni, che usate in combinazione risultavano particolarmente efficaci nel congelare rapidamente i nemici.
La battaglia era durata meno del previsto e Xingqiu aveva appena rinfoderato la spada quando un ruggito rimbombò nella caverna. Il giovane fece appena in tempo a voltarsi per vedere il massiccio Mithachurl caricarlo, troppo veloce e troppo improvviso per essere evitato, e a sollevare le braccia per proteggersi. Il colpo fu doloroso abbastanza da stordirlo, sentì appena Chongyun urlare il suo nome prima perdere l’equilibrio e impattare contro la fredda acqua del lago.
Ci vollero alcuni gelidi minuti prima che Xingqiu riuscisse a riprendere i sensi. Realizzò di essere sott’acqua solo perché l’aria iniziava a mancargli dai polmoni, costringendolo a nuotare rapidamente verso l’alto, verso la superficie del lago. Fortunatamente la sua visione hydro fu di grande aiuto nel riportarlo in superficie rapidamente.
 
 
«Xingqiu!»
Chongyun corse verso il lago, producendo un ponte ghiacciato con la sua visione per raggiungere l’amico più in fretta. Lo afferrò per gli abiti e lo issò sul ghiaccio appena formato, osservando con crescente inquietudine il colorito pallido che Xingqiu aveva assunto. Senza pensarci due un attimo, prese Xingqiu tra le braccia e corse verso la riva, stringendo a sé il corpicino gelido.
«Stai bene? Sei ferito?» gli chiese, posandolo delicatamente sulla riva del lago, e senza attendere risposta afferrò l’amico per i polsi, scorrendo rapidamente lo sguardo sulle sue braccia alla ricerca di eventuali ferite.
«Sto bene, sto bene» rispose il suo amico, abbozzando un mezzo sorriso «ho solo un po' freddo…»
«Giusto, dobbiamo accendere un fuoco» disse, aiutando Xingqiu ad avvicinarsi al minuscolo fuoco da campo che avevano allestito, ridotto ormai a un cumolo di braci dopo il passaggio dirompente del mitachurl «avevi tu i fiammiferi, giusto?»
Xingqiu prese con mani tremanti la scatola che teneva in tasca, fradicia tanto quanto lui, e con uno sguardo mesto gli accennò ai fiammiferi ormai inutilizzabili.
«Immagino che in questo momento sarebbe utile avere una visione pyro» osservò amaramente Xingqiu.
«Alzati! Dobbiamo uscire di qui immediatamente o congelerai» disse Chongyun, porgendogli il braccio «è estate a Liyue, anche se il sole è calato farà comunque abbastanza caldo per asciugarti i vestiti.»
«Va bene, ma per favore calmati o la tua condizione peggiorerà» rispose Xingqiu, afferrando il braccio che gli veniva offerto «hai ancora dei ghiaccioli con te?»
«Stai congelando e tutto quello che riesci a pensare è la mia salute?»
Solo dopo aver pronunciato quelle parole, Chongyun si rese conto di aver quasi urlato in faccia all’amico.
«Ne ho qualcuno, non preoccuparti» aggiunse, abbassando lo sguardo sulle loro mani intrecciate «Usciamo da qui.»
 
Xingqiu non sapeva per quanto tempo avevano corso, sapeva solo che il cuore gli martellava in petto e che molto lentamente aveva iniziato a perdere la sensibilità agli arti, ad eccezione della mano che Chongyun stringeva con forza, da cui lo stava praticamente trascinando. Avevano viaggiato per mezza giornata in quella grotta, arrivando molto in profondità, dubitava di poter arrivare in superficie in poco tempo.
«Chon…yun. Aspetta» riuscì a sussurrare, ansimando pesantemente. Si appoggiò a una parete ghiacciata per non cadere, cercando invano di riprendere fiato. Chongyun si fermò, Xingqiu riuscì a scorgere la sua espressione preoccupata mentre si voltava a guardarlo.
«Xingqiu, hai le labbra blu e sei freddissimo!» disse stringendogli entrambe le mani tra le sue.
«Non riesco a correre…»
«Ti porto sulla schiena, sali» disse Chongyun, dando le spalle all’amico e abbassandosi «sono fradicio anch’io per cui non credo di poterti scaldare molto, ma riesco a correre tranquillamente anche con te sulla schiena.»
Non trovando la forza per ribattere, Xingqui obbedì, circondando il collo dell’amico con le braccia e piegando la testa di lato. Dopo pochi istanti, CHongyun si rialzò e riprese a correre.
«Ehi, Xingqiu! Parlami.»
«Uhm… di cosa vuoi parlare?» chiese Xingqiu, mentre un’improvvisa stanchezza gli calava addosso come una pesante coltre.
«Beh… guardiamo il lato positivo! Abbiamo sconfitto quegli hilichurl, no? Missione compiuta!»
Xingqiu rise debolmente. «Ah, caro Chongyun! Non cambierai mai.»
«Cosa vuoi dire?»
«Non mi aspettavo gli hilichurl, Chongyun… ti ho mentito riguardo agli spiriti.»
«Eh? Cosa stai dicendo? Perché mi hai mentito?»
«Perché è estate e i giorni più caldi si avvicinano… volevo portarti in un posto freddo, dove potessi sentirti meglio. Dev’esserti difficile tenere a bada tutta quella energia positiva…»
«Hai fatto tutto questo per me…?»
Chongyun disse qualcos’altro, ma Xingqiu non riuscì a sentirlo. I pensieri si fecero ingarbugliati e le palpebre divennero troppo pesanti per non chiuderle del tutto. I suoni si fecero sempre più lontani e ben presto Xingqiu scivolò in un sonno profondo.
 
 
Quando Xingqiu riaprì gli occhi, fu un soffitto ligneo ad accoglierlo, da cui filtrava tiepida la luce dell’alba. Mosse appena la testa, scoprendo di essere in un giaciglio di paglia e stoffa, circondato da almeno tre coperte pesanti. Allungò le braccia verso il soffitto, scoprendo quasi con stupore di poterle muovere a suo piacimento.
Confortato, decise di provare a mettersi seduto, scoprendo a sue spese di aver commesso un errore: una fitta alla testa gli ricordò di essere molto debilitato. Si stese nuovamente, portando le coperte fin sotto il naso, un po' meno confortato di prima.
«Ah, finalmente sei sveglio» disse una voce sconosciuta.
Solo allora, guardando nella direzione da cui quella voce proveniva, Xingqiu si accorse della vecchina seduta sulla seggiola di legno in un angolo della stanza.
«Non preoccuparti caro, sei al sicuro ora. Ieri notte il tuo amico ha bussato in lacrime alla nostra porta con te sulla schiena e io e mio figlio vi abbiamo ospitato entrambi per la notte.»
«Dove… siamo?»
«Poco più a sud del villaggio di Mingyun. Per i Sette, sarai affamato, caro» rispose l’anziana, alzandosi a fatica dalla sedia «hai bisogno di un’ottima zuppa per riprendere le energie!»
«Chongyun…?»
«Il tuo amico è rimasto al tuo fianco per tutta la notte, si si. Era disperato poverino, non smetteva di piangere. Si è addormentato appena qualche ora fa, mio figlio l’ha spostato in un’altra stanza. Ora riposa, mentre ti preparo qualcosa da mangiare.»
La signora sparì in una stanza attigua e Xingqiu tornò ad essere solo. Qualcosa non gli tornava: Chongyun era sempre stato una persona tranquilla e posata, non si sarebbe mai lasciato andare in un fiume di pianti. Amenoché…
Una porta si aprì di scatto, sbattendo rumorosamente. «Xingqiu!»
Xingqiu alzò appena la testa, trovando conferma ai suoi sospetti: sulla soglia, un affranto Chongyun lo guardava con le lacrime agli occhi, totalmente preda delle proprie emozioni a causa dell’eccesso di energia yang.
Con uno sforzo immane Xingqiu si rimise seduto, cercando di abbozzare un sorriso e di far uscire qualche parola di conforto dalla bocca. Non ne ebbe il tempo, poiché il suo amico scattò verso di lui e lo strinse in un abbraccio.
«Xingqiu! Pensavo che saresti morto» lo sentì singhiozzare nell’incavo della sua spalla.
«Va tutto bene» gli rispose con un filo di voce.
«No, Xingqiu, non va affatto bene» rispose Chongyun alzando la testa, gli occhi color ghiaccio appannati dalle lacrime «saresti morto per colpa mia, mia soltanto e della mia maledettissima energia positiva in eccesso. Dopo tutto quello che hai fatto e ancora fai per me, non me lo sarei mai perdonato Xingqiu.»
«Adesso sono qui, Chongyun» disse Xingqiu con un sorriso, perfettamente conscio che, in quello stato, l’amico non era in grado di fingere in alcun modo. A volte si chiedeva se non fosse quella la vera personalità di Chongyun e quella che vedeva di solito un costrutto forzato.
«M-mi sono chiesto che cosa avrei fatto se tu fossi morto e… non ho mai avuto così tanta paura, Xingqiu, mai. Nemmeno degli spiriti...»
Xingqiu non disse altro, si limitò ad asciugare con il dorso delle dita una lacrima che minacciava di solcare il volto dell’amico. Voleva lasciarlo parlare, confortarlo, ma non aveva previsto nulla di ciò che accadde successivamente.
In un battito di ciglia, il volto di Chongyun si avvicinò al suo, la testa leggermente piegata mentre le loro labbra si sfiorarono in un timido bacio. Xingqiu sentì il viso scaldarsi e la testa farsi più leggera, in un modo stranamente piacevole.
Solo quando le loro bocche si separarono, Xingqiu capì cosa fosse appena accaduto e l’imbarazzo ebbe la meglio su di lui, trovandosi incapace di guardare Chongyun negli occhi. D’altro canto, Chongyun non sembrava minimamente turbato da quello che aveva appena fatto, si limitò a stringere Xingqiu forte a sé, continuando a mormorare “sei vivo” come una cantilena. Fu la signora anziana a interrompere quell’abbraccio, portando a Xingqiu la tanto promessa zuppa.
 
«Mi dispiace molto se ho causato problemi.»
Era passato qualche giorno dall’avventura a Dragonspine e Chongyun aveva appena scoperto di aver ancora perso il controllo della sua energia yang. Non riusciva a ricordare nulla di ciò che aveva fatto e, per qualche ragione a lui ignota, Xingqiu sembrava piuttosto restio a parlarne.
«Potremmo andare a pranzare al Wanmin Restaurant, che ne dici?» propose invece Xingqiu con nonchalance.
«Ti prego amico mio, se ho fatto qualcosa di sbagliato vorrei saperlo.»
Xingqiu sbuffò, interrompendo bruscamente la passeggiata che i due giovani stavano facendo al porto di Liyue. «Vuoi proprio saperlo?»
«È di vitale importanza.»
«Okay, avvicinati» gli disse e Chongyun fece come ordinato dall’amico, avvicinando il viso al suo. Pensava che gli avrebbe bisbigliato qualcosa all’orecchio, invece Xingqiu gli prese il viso tra le mani e gli schioccò un sonoro bacio sulle labbra. Preso alla sprovvista, Chongyun indietreggiò.
«Ma cosa…?!»
«Hai fatto esattamente questo, Chongyun.»
«Non ci credo, che imbarazzo…» disse, prima di prendere uno dei suoi ghiaccioli e quasi divorarlo, non appena il rossore sul suo viso minacciò di fargli perdere il controllo ancora una volta.
«Ti chiedo infinitamente scusa, non era assolutamente mia intenzione metterti in una situazione del genere. Mi dispiace davvero» aggiunse a spuntino terminato, esibendosi in una lunga serie di inchini dispiaciuti.
«Scuse accettate, non preoccuparti» rispose Xingqiu, riprendendo a camminare con tranquillità. Chongyun si lasciò sfuggire un sospiro di sollievo.
 
Seduto al tavolo del Wanmin Restaurant, Xingqiu si ritrovò a sbirciare l’amico da sopra il menù. Chongyun sembrava non essersi minimamente reso conto di quello che gli passava per la testa, ma nonostante gli sforzi, non riusciva proprio a trovare il modo di dirgli che in realtà a lui, quel bacio non era dispiaciuto.
   
 
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