Libri > Twilight
Segui la storia  |       
Autore: saffyj    26/04/2021    5 recensioni
Bella, dopo aver scoperto il soprannaturale a Forks decide di fuggire per avere una vita normale a Los Angeles... lavorando al LUX!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alice Cullen, Altro personaggio, Edward Cullen, Isabella Swan | Coppie: Bella/Edward
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Ciao a tutte!!! Sono felice che la mia lontananza degli ultimi anni non vi abbia fatto dimenticare di me!!!
Grazie per aver letto e di avermi fatto sentire la vostra vicinanza!!!
VI VOGLIO BENE!!!
Ma adesso bando alle ciancie...  e lasciamo spazio ai... Rinforzi!!!




** RINFORZI **

 
Passiamo l’intera notte a studiare un piano. Lucifer descrive con maggiori dettagli il momento in cui io e la detective verremo uccise, riesce a individuare anche l’ora esatta… ma non il giorno.
Alice cerca di avere altre visioni, ma dopo diverse ore si lascia cadere sul divano esausta per i cambi repentini dei piani di Victoria. Maze controlla e ricontrolla la cartina della città segnando i luoghi in cui ha sentito il suo odore, ma nel quale, una volta arrivata, non ha trovato tracce, e Lucifer sprona entrambe a fare di più, anche se si rende conto lui stesso che stanno già dando il massimo. Victoria è sfuggente, è il suo dono…
All’ennesima visione della mia ultima notte, Lucifer si posiziona in un angolo, con le mani unite in preghiera. Chiude gli occhi e respira profondamente. Sento Maze parlare, ma tutto si rallenta come in un film e dopo un attimo Lucifer è al bancone dei liquori insieme a Maze e a un uomo alto, muscoloso e di colore. Io ed Alice ci guardiamo per capire cosa è successo: da dove è apparso il nuovo arrivato e perché solo io e lei siamo ancora nella stessa posizione.
“Vi presento Amenadiel, mio fratello” esclama Lucifer sorridendoci e posando la mano sulla spalla dell’omone.
“Un’umana e un vampiro… perché mi hai chiamato?” chiede l’uomo ammonendo con lo sguardo il fratello e guardandoci poco amichevolmente.
“C’è una vampira qui a Los Angeles. Ha dei conti in sospeso e continuerà a mietere vittime e riempire l’aria con il suo fetore finché non avrà ucciso questa giovane donna” gli spiega brevemente indicandomi.
“E la vampira?”
“La vampira prevede il futuro e ci aiuterà a sapere in anticipo le mosse della non-morta”
“Vedo che sei già ben assortito. Perché mi hai chiamato?”
“Perché la nostra preda è sfuggente… molto sfuggente”
Amenadiel guarda Maze con un sorriso compiaciuto inarcando il sopracciglio, facendola ringhiare.
“Sì, caro fratello. Così sfuggente che nemmeno Maze riesce a prenderla” gli spiega posandogli un braccio sulla spalla “Abbiamo bisogno di qualcuno che fermi il tempo, in modo da permettere a Alice di vedere la mossa e a Maze di ucciderla… e a Bella di uscirne viva”
Amenadiel ci guarda uno per uno ponderando le opzioni. Si sofferma su Alice e scuote il capo abbassandolo.
“Mi dispiace, ma non voglio essere immischiato.” Mormora avviandosi verso l’ascensore. Lucifer lo ferma e lo guarda incredulo.
“Lasceresti morire degli umani pur di non collaborare con dei vampiri?”
“Sono gli esseri più odiati da nostro Padre… non posso farlo”
“Ma stiamo parlando di ucciderne uno!” Esclama entusiasta Lucifer, ma Amenadiel scuote nuovamente il capo.
“Sei bravo a pianificare e hai un’ottima squadra. Non hai bisogno di me” risponde dandogli le spalle e entrando nell’ascensore.
“Sei solo un vigliacco” lo insulta Maze avvicinandosi furente “Il tuo compito è proteggere i giocattolini di tuo Padre. Sei un angelo. Di cosa hai paura?” gli chiede fermando le porte dell’ascensore che si stavano chiudendo.
“Di cadere… e la discesa è già iniziata” risponde criptico lasciando Maze a bocca aperta e facendole fare un passo indietro.
Amenadiel mi guarda un’ultima volta mentre le porte si chiudono ed il mio cuore perde un battito per tutta la tristezza che leggo nei suoi occhi mentre le sue labbra mi chiedevano scusa.
Lucifer patte una volta le mani per richiamare l’attenzione e ci sorride come se il rifiuto del fratello non fosse un problema.
“Si passa al piano B.” esclama gioioso facendo l’occhiolino a Alice che ha già il cellulare in mano “Chiama tuo fratello e digli che lo voglio qui entro domani”
 
 
Le ore di attesa sembrano eterne. In alcuni momenti ringrazio l’orologio per aver rallentato il suo corso, e in altri lo maledico perché prolunga la mia agonia.
Lavoro come un automa, le mie mani si muovono, ma la mia mente continua a pensare a lui e al momento in cui lo rivedrò. Non sono pronta, non credo che lo sarò mai. Come posso sorridergli o parlargli tranquillamente dopo quello che mi ha fatto?
Stronfino il tavolo cercando di cancellare il ricordo del nostro addio, le sue parole… ed una mano si posa sulla mia. È fredda, marmorea e conosciuta.
Alzo il viso e rimango senza fiato nel rivedere il suo volto dopo così tanti mesi. Il mio cuore ricomincia a battere un ritmo che credevo non avrei più sentito, mentre le farfalle ricominciano a volare nel mio stomaco.
Mi sorride dolcemente, riportandomi in un attimo alla nostra valletta, mentre il suo pollice accarezza delicatamente il dorso della mano.
“È ancora giorno” sono le prime parole che gli rivolgo facendogli aumentare il sorriso.
“Ci sono più cunicoli sotto questo locale che nell’intero stato...” la sua voce carezzevole è come un balsamo per la voragine che da mesi staziona nel mio petto.
Mi perdo nei suoi occhi dorati dimenticando in un secondo tutto il dolore provato in questi mesi, le sue parole nel bosco… ma la tristezza che vi leggo dentro mi fa tornare nel presente come una doccia fredda.
“Mi dispiace che Lucifer ti abbia chiamato. Ho provato a fargli cambiare idea…” mi scuso, spostando la mano da sotto la sua, ricordandomi che non è qui per me, ma perché il Re degli inferi lo ha voluto qui.
“Sono felice che lo abbia fatto” risponde gentile ritraendo la mano che giaceva sola sul tavolo. Rimaniamo minuti interminabili a guardarci. Vorrei accarezzargli il viso, vorrei baciarlo, dirgli che mi è mancato… ma mi trattengo. Conosco Edward e il suo animo gentile. Accetterebbe le mie parole e le mie carezze, ma solo per gentilezza…
Come se mi avesse letto nel pensiero, mi accarezza il viso sussurrando mi sei mancata e poi scuote il capo divertito.
“Sapevo che eri una calamita per i pericoli… ma non avrei mai immaginato che avresti incontrato e conosciuto Lucifer in persona” esclama riprendendomi la mano e ricominciando ad accarezzarla.
“Mi ha assunta come bartender” gli spiego sorridendo “Il soprannaturale è attirato da me… non riesce a starmi lontano!” scherzo stringendomi nelle spalle.
“Già” risponde abbassando il capo, tornando serio “La mia scelta è stata inutile…” mormora amaro stringendomi la mano nella sua.
“I piani di Dio sono misteriosi…” provo ad alleggerire la situazione.
“E non sono mai buoni piani!” esclama Lucifer arrivandomi alle spalle e dandomi una spintarella scherzosa. “Ti avevo detto di non nominarlo. Non voglio rovinarmi le giornate ripensando a Lui” mi ammonisce con un sorriso “Soprattutto adesso, che dobbiamo trovare uno dei suoi scherzi”
“Signor Morningstar, io sono…” si alza in piedi Edward allungando la mano per presentarsi.
“Edward Cullen, il vampiro che legge nel pensiero e che ci aiuterà a trovare quella spina nel fianco di una vampira rossa!” finisce per lui facendolo sorridere con il suo sorriso sghembo che, come un tempo, mina il mio equilibrio.
Edward si guarda intorno per controllare che nessuno abbia ascoltato e Lucifer scoppia a ridere.
“Tranquillo. Qui nessuno crede a quello che dico, e pensare che non posso mentire!” lo tranquillizza posandomi un braccio sulla spalla, un gesto che non aveva mai fatto. Edward si irrigidisce e Lucifer lo guarda compiaciuto “Ma non rimaniamo qui sotto. Saliamo nell’attico così potremo parlare con più tranquillità” indica le scale con un gesto del braccio e gli fa strada trascinandomi con lui.
“Ma cosa…?” sussurro per capire il suo atteggiamento bizzarro.
“Volevo solo aver conferma di una cosa… e mi dispiace Bella, ma avevo ragione io e tu torto…” mi mormora all’orecchio prima di togliere il braccio e camminare soddisfatto verso l’ascensore.
 
Arrivati nell’attico Alice saluta con un abbraccio stritolatore Edward e lo sgrida per aver risposto subito alla chiamata di Lucifer e mai alle sue.
Finito il momento dei saluti, Lucifer, insieme a Maze e Alice, spiegano nel dettaglio a Edward tutto ciò che sappiamo. La visione, gli omicidi, la morte di Laurent, le informazioni che ha LAPD…
Io ascolto in silenzio. Seduta sul divano con lo sguardo rivolto verso lo skyline di Los Angeles. Conosco ogni sfaccettatura della situazione e troppe volte ho sentito descrivere l’ultima notte della mia vita…
Guardo, attraverso la vetrata, il riflesso dei miei amici che discutono. Sono molto concentrati e ognuno reagisce nel proprio modo. Sorrido nel vedere Maze sbattere il pugno sul tavolo per la risposta di Edward a un suo pensiero non ancora espresso. Maze odia che Edward le legga la mente, ma lui si diverte a stuzzicarla e Lucifer e Alice gli danno man forte. Mi copro la bocca con la mano per non farmi sentire dal demone già furente e Edward si volta fissandomi attraverso il riflesso. I nostri occhi si allacciano e il mondo scompare.
Non sento Alice spiegare nel dettaglio le visioni o Maze descrivere il modo in cui vuole uccidere Victoria… tutto svanisce, rimaniamo solo io e Edward. Sembra voglia dirmi qualcosa. Cerco di leggere le sue emozioni attraverso il riflesso, mi sembra preoccupato, dispiaciuto… vorrei voltarmi e guardarlo dritto negli occhi, ma non ne ho il coraggio. Il riflesso può essere interpretato, e io voglio continuare a farmi del male leggendo emozioni nel suo sguardo che forse non esistono veramente, ma che mi servono per sentire meno la voragine nel petto.
 
Immersa nei miei pensieri, smetto di ascoltarli ed inizio a volare con la fantasia fino a quando la realtà viene sostituita dal sogno.
Sento Edward dire agli altri di proteggermi a qualsiasi costo, che la mia vita è troppo importante per lui e che non può pensare di perdermi… sento la sua mano accarezzarmi la guancia e le sue labbra baciarmi la fronte sussurrandomi non ti lascerò mai più, scusami se puoi, mentre le sue forti braccia mi sollevano e mi stringono al suo corpo facendomi sentire protetta. Il suo profumo mi invade le narici facendomi di nuovo respirare veramente. La voragine si restringe fino a scomparire. Sorrido consapevole che sia solo un sogno… un sogno dal quale non vorrei più svegliarmi.
 
Uno strano scintillio mi disturba il sonno. Con fatica apro gli occhi coprendomeli con la mano e scorgo Edward pensieroso, in piedi di fronte alla finestra, mentre osserva la città.
“Buongiorno” mi saluta voltandosi e sorridendomi.
“Buongiorno” rispondo con la voce ancora impastata dal sonno. Chiudo ancora gli occhi per riprendermi completamente e mi accorgo del silenzio che arriva dalla sala. Nessuna voce o movimento. “Maze ha ucciso Alice?” scherzo sedendomi nel letto.
Edward sorride sghembo e nega con il capo.
“Sono uscite per cercare Victoria. Lucifer è in centrale per controllare la detective…”
Il mio stomaco brontola e lo copro con la mano mentre Edward soffia un sorriso.
“Alice lo aveva previsto e mi ha ordinato di portarti la colazione” esclama porgendomi un vassoio con del succo d’arancia e un toast.
Addento la colazione come se non mangiassi da giorni e Edward si siede sulla sedia accanto al letto osservandomi come faceva a Forks.
“Adesso vivi con lui?” chiede spezzando il silenzio e indicando, con un cenno della testa, la camera di Lucifer di fronte alla mia.
“Solo fino a quando non troveremo Victoria. Non vogliamo mettere in pericolo Ella, la mia coinquilina.”
Lui annuisce poco convinto e torna a guardare il panorama oltre la finestra, muovendo nervosamente la gamba.
“Qui sono al sicuro. Se vuoi andare anche tu a cercare Victoria, non farti problemi. Non ho bisogno di una baby-sitter”  
“Vuoi che me ne vada?” chiede guardandomi negli occhi. Sembra ferito dalla mia richiesta.
“Non voglio che tu rimanga se non vuoi”
“Io vorrei rimanere” mormora passandosi una mano nei capelli “Vorrei parlarti”
Scuoto il capo sorridendo, consapevole di quale sia la sua preoccupazione. Mi alzo dal letto e gli sorrido.
“Tranquillo. So che sei qui per Victoria e Lucifer… non preoccuparti. Ho capito perfettamente il tuo discorso nel bosco” prendo il vassoio della colazione e mi incammino verso la sala.
“Non hai capito nulla” mormora roco arrivandomi alle spalle e allacciandomi le braccia intorno alla vita. Sento il suo petto freddo a contatto con la mia schiena, il suo respiro solleticarmi il collo. Chiudo gli occhi per assaporare appieno il momento. “Io volevo dirti…”
“Ops!” esclama Lucifer entrando in salone seguito da Chloe. Edward fa un passo indietro lasciando l’abbraccio e si passa la mano tra i capelli, mentre io sento le guance imporporarsi. Lucifer ci sorride compiaciuto e allunga le braccia in un invito a continuare “Fate come se non ci fossimo. Devo solo prendere alcune cose che servono alla Detective e ce ne andiamo.” Si sistema i polsini superandoci sulla scalinata e ritorna dopo pochi secondi guardandoci come fossimo alieni. “Continuate pure. Io e la detective siamo adulti… non ci scandalizziamo!”
Chloe alza gli occhi al cielo e mima con le labbra un scusate prendendo per il braccio Lucifer e trascinandolo verso l’ascensore.
Appena rimaniamo soli, prendo coraggio e mi volto verso Edward che è rimasto alle mie spalle per tutta la scenetta.
“Cosa volevi dirmi?” gli chiedo riprendendo da dove eravamo stati interrotti.
“Volevo chiederti scusa.”
“Per cosa?”
“Per ciò che è successo… per le mie scelte…”
“Non è colpa tua se Victoria vuole uccidermi” gli rispondo convinta, ma lui alza un sopracciglio “Ok. Forse se non avessi ucciso il suo compagno, lei non mi cercherebbe per ricambiare il favore… anche se, per essere precisi, io non sono la tua compagna, quindi la sua vendetta è solo una follia… ergo tu non c’entri nulla. La colpa è solo di Victoria.” 
Lui scuote il capo sorridendo e con un passo si avvicina così tanto che posso sentire il freddo che emana il suo corpo. Mi guarda negli occhi, posandomi un dito sotto il mento per farmi alzare il viso. “Sei sempre la solita testarda” mormora continuando a guardarmi negli occhi e posandomi una mano sul fianco per farmi avvicinare maggiormente “Lo so di non meritarmelo, ma spero che un giorno tu possa perdonarmi e non solo per Victoria, ma per tutto ciò che è successo nella tua vita da quando ci sono entrato io”
“Il soprannaturale continua a far parte della mia vita anche se tu ne sei uscito…” gli ricordo con un pizzico di amarezza e lui abbassa il capo allontanandosi leggermente.
“Non volevo questo… io volevo permetterti di avere una vita normale…” si scusa guardandomi addolorato.
“Ti sei mai chiesto cosa volessi io?” gli chiedo arrabbiata “Io non volevo una vita normale… io non volevo nulla di ciò che mi hai lasciato andandotene…”
“Lo so…” mormora allungando la mano per accarezzarmi, ma mi allontano per non farmi toccare, mentre tutta la rabbia e il dolore covato negli ultimi mesi esplode.
“So di essere solo un’umana. Di non essere abbastanza per un vampiro, ma tu non avevi nessun diritto di giocare con i miei sentimenti!”
“Io non…”
“Tu nulla, Edward!” sbotto senza trattenere le lacrime che scorrono sulle mie guance come la rabbia nelle mie vene “Mi hai abbandonata dopo aver detto di amarmi, dopo aver promesso che non mi avresti mai lasciata… io ti ho creduto…” le sue labbra bloccano il resto dello sfogo, mentre il suo corpo si stringe al mio ricomponendone i pezzi. Le nostre lingue danzano e lottano mentre i miei polmoni ricominciano a respirare e il mio cuore ricomincia a battere.
Ogni parte del mio corpo si risveglia mentre le sue mani mi accarezzano e le sue labbra mi venerano.
“Tu…” provo a dire quando si allontana per farmi respirare.
“Sono stato uno stupido” finisce per me sorridendomi e tornando a baciarmi.

 
Finalmente Edward ha fatto capolino ed è tornato... siete felici???


** SPOILER **
“Bella SCAPPA” urla Alice nello stesso momento in cui il vetro della mia stanza va in frantumi e Victoria mi si para davanti sorridendo vittoriosa.
“Ciao, Bella!” mi saluta afferrandomi per la vita e trascinandomi con lei sul davanzale.
“LASCIALA ANDARE” ordina con voce profonda un demone con il volto e gli occhi rossi, ma Victoria spicca un salto e, con maestria, passando da una finestra all’altra, ci fa arrivare in strada.

SE VOLETE... NELL'ATTESA DEL NUOVO CAPITOLO, POTETE FARE UN SALTO NELLA NUOVA STORIA CHE STO POSTANDO!
A PRESTO E SAREI FELICE DI SAPERE COSA NE PENSATE!!! 

QUESTIONE DI CODICI ... scritta con la mia grande amica Vanessa!
   
 
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Twilight / Vai alla pagina dell'autore: saffyj