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Autore: lmpaoli94    30/04/2021    3 recensioni
Una storia immersa nelle lande verdi dei castelli e dei prati irlandesi.
Famiglie alleate e trame nascoste per distruggere la felicità o addirittura la vita dell’altro.
La gioia non può far parte in quel mondo pieno di ingiustizia e di crudeltà.
I sogni sembrano un lontano ricordo e la spensieratezza dei giovani sembra sparita per sempre.
ma non per Anastasia Steele, contessa di Limerick e figlia di una delle famiglie più importanti del regno d’Irlanda.
La volontà di trovare l’uomo giusto per rendere la sua vita perfetta sarà ostacolata dalla gelosia delle persone più vicine a lei e da trame di matrimonio che mineranno per sempre il suo futuro
Ma la giovane Steele sarà talmente determinata da non fermarsi mai dinanzi a nulla pur di portare a termine il suo amore proibito e mai nascosto del lord più invidiabile della corte irlandese.
Genere: Drammatico, Storico, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, FemSlash | Personaggi: Anastasia Steele, Christian Grey, Elena Lincoln, Leila Williams
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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Non si sentiva altro che la camminata dei soldati verso i prati incontaminati delle terre di Dunguaire.
I soldati di Slane avanzavano senza distogliere lo sguardo dalla loro missione e della loro guerra.
Da lì a pochi minuti si sarebbe consumata una guerra che avrebbe distrutto vite, di nuovo.
Anastasia che non voleva rimanere in secondo piano, cavalcava al solito passo di Elliot e del Duca Slane.
Il suo cuore cominciava a battere all’impazzata mentre il suo nervosismo cresceva sempre di più.
Non poteva fallire la missione della sua vita: doveva liberare il popolo irlandese dall’ultima tirannia rimasta, per portare la pace e la libertà a sé stessa e a tutta la nazione.
Ormai mancavano poche cavalcate per vedere dinanzi a loro il castello di Dunguaire, mentre nuvoloni neri contornavano il loro viaggio travagliato.
< Ana, stai bene? > gli domandò Elliot.
< Certo. Va tutto bene. >
La voce della Contessina gli si rompeva in gola per l’emozione e della paura di una battaglia che sarebbe stata molto più grande di lei.
Prima che le lacrime potessero scendere in maniera insistente, Anastasia sentiva solo gli uccelli cinguettare come se fossero delle noiosissime cornacchie che si apprestavano a dare un segnale agli avvoltoi per mangiare i corpi deturpati e morenti dei guerrieri che da lì a poco sarebbero stati uccisi.
< Siamo vicini all’ultima collinetta prima di intraveder il castello di Dunguaire > fece il Duca Slane < Dovremmo fermarci qui per non essere troppo vicini all’edificio. >
< Perché fermarsi ora. Dobbiamo ridurre in cenere quel castello > fece Anastasia con tono insistente.
< Contessina, se noi ci avviciniamo troppo, saremmo in grave pericolo. Non sappiamo di quanti uomini possano contare i nostri nemici quindi dovremmo aspettare il momento giusto per attaccarli. >
< Non possiamo rimanere qui senza far niente, Duca. La vostra strategia porterà ad una perdita di tempo. >
< Contessina, non possiamo avanzare… >
< Se non lo farete voi e i vostri soldati lo farò io. Distruggerò quelle mura e mi riprenderò tutta la libertà. Fosse l’ultima cosa che faccio. >
< Ana, cerca di calmarti > mormorò il Conte Elliot accarezzandogli la spalla < Il Duca ha ragione. Non possiamo attaccare sbaragliando tutto. Saremmo troppo vulnerabili. >
< Allora tu che cosa decidi di fare? >
< Andiamo tu ed io. Potremmo constatare quanti soldati ha la mia famiglia evitando di essere visti. >
< Elliot, vorrei ricordarti che siamo in una prateria. Le guardie di Dunguaire e tua madre ci vedrebbero subito… Io avanzo con l’intenzione di sferrare il primo attacco. Voi siete liberi di non seguirmi, se volete. ma tra pochi minuti qui si scatenerà l’inferno. Fate pure le vostre conclusioni. >
Partendo al galoppo mentre sua madre non riusciva a credere a quello che sua figlia stava facendo, il Duca di Slane non poté mandarla a farsi uccidere in maniera così stupida.
< Sapevo che non eravate un codardo come pensato > mormorò la ragazza squadrandolo con odio.
< Non sono un codardo, ma uno stratega. >
< Le strategia non serviranno a niente… Allora Duca cosa riuscite a vedere? >
< Per ora niente, Contessina. Il castello di Dunguaire non è nemmeno protetto dalle guardie… Il tutto è molto strano. >
Avanzando come se niente fosse verso la costruzione nemica, Anastasia si apprestava a dare un segnale ai loro nemici che la battaglia stava per cominciare.
Ma appena la Contessina scese da cavallo, centinaia e migliaia di soldati vennero fuori dai loro nascondigli apprestandosi a scoccare migliaia di frecce sulle loro teste.
Consapevoli del pericolo e del disastro che potevano incorrere, il Duca Slane scese anch’egli dal suo cavallo per dare protezione ad Anastasia con il suo scuso.
< Dobbiamo proteggerci immediatamente! >
Le frecce scoccate dai soldati di Dunguaire furono così numerose che il campo di battaglia divenne irriconoscibile e il povero Duca venne ferito alla gamba destra.
La vita di Troy e della Contessa Anastasia era appesa ad un filo e i soldati di Slane dovevano immediatamente intervenire.
< Proteggeteci! Ora! >
Rimanendo quasi sguarniti e senza difese, il Comandante Levi partì alla carica con un centinaio di uomini prima di venire fermato un centinaio di metri prima di giungere al portone del Castello di Dunguaire.
Vedendo subito che erano in netta minoranza, i sodlati del Duca combatterono valorosamente uccidendo moltissimi soldati di Dunguaire mentre i nobili del Castello non erano pronti per uscire sul campo di battaglia.
< Da questa stanza possiamo vedere la distruzione dei nostri nemici > fece il Barone Roach a sua moglie mentre stava indossando l’armatura < Quando giungeremo nelle nostre terre, sarà tutto finito. >
< Credete di vincere in maniera così semplice? >
< Certo, mia cara. Anche perché in questo momento stanno combattendo i popolani di Limerick e non i nostri soldati. Ma questo i nostri nemici non lo sanno. >
< Per voi è giusto mandare alla morte dei poveri contadini come loro? >
< E’ la guerra, Grace. In guerra ci sono uomini coraggiosi che danno la vita per il loro padrone. >
< Noi li abbiamo sottomessi contro la loro volontà. >
< E’ giusto così, Contessa! > ribatté duramente Jerry < Loro solo la peggior specie della nazione. Gli abitanti di Limerick non possono essere importanti quanto i miei soldati. >
< Quindi voi preferite eliminare gente innocente per schiacciare il vostro nemico con soldati più addestrati. >
< Esattamente, Contessa. >
< Doveva essere il contrario, Barone. Se tutta quella gnte morirà, non avremmo più nessun suddito. >
< Il mondo si rigenererà anche dopo la nostra vittoria. È solo questione di tempo, Grace. Non tutti i popolani moriranno a fine giornata. Magari alcuni di loro saranno talmente fortunati a rimanere in vita. Chissà. >
Non potendo sopportare tale spettacolo, la Contessa Grace se ne andò indignata per prepararsi alla sua guerra.
< Grace, cosa state facendo? >
< Vado sul campo di battaglia. >
< Non sei ancora pronta per questa guerra! >
< E quando lo dovrei essere, secondo voi? La mia gente muore sotto i miei occhi e io non amo stare in disparte. >
< Vi farete uccidere immediatamente se uscite da quel portone. >
< Almeno avrò lottato con coraggio al posto di rimanere qui come una codarda… Barone Roach, se volete potete anche non disturbarvi. Tanto vinceremo, no? >
Partendo al galoppo sotto lo sguardo attonito del Barone, alla fine anche l’uomo dovette prepararsi per la guerra.
< Devo proteggere mia moglie a tutti i costi > fece il Barone a Patrick < Assicurati che i nostri nemici non entrino dal retro delle mura. Lì saremo molto più vulnerabili. >
< Sicuramente, Barone. >
 
 
Mentre gran parte del popolo di Limerick moriva sotto il potere travolgente delle spade dei soldati di Slane, il Duca ordinò di mettere in campo armi pesanti e distruttive.
< Contessa, dobbiamo indietreggiare. >
< Perché, Duca? Stiamo vincendo! >
< Lo so. Ma lo faremo molto in fetta dopo aver scaraventato contro di loro la furia del nostro fuoco. >
< Che cosa? non riesco a seguirvi. >
< Venite con me e lo scoprirete. >
Ritirandosi con alcuni uomini al seguito, il Duca Slane diede il permesso al Cote Elliot per mettere in campo le sue catapulte.
Anastasia non aveva mai assistito a tali costruzioni con i propri occhi, non riuscendo ancora a credere come il Duca potesse avere tali costruzioni.
< Ma quando siamo partiti non avevate tali mezzi, Duca. >
< Anche un uomo come me ha i suoi segreti, Contessina. Queste meraviglie sgretoleranno i nostri nemici in pochissimo tempo. State a vedere. >
Mentre i soldati del Duca di apprestavano a preparare massi ricoperti dal fuoco delle loro torce, gran parte di loro erano tornati nei loro ranghi, promettendo ai propri compagni di cominciare l’attacco sotto l’ordine del Conte Elliot.
< Fuoco! Ora! >
Una decina di massi voluminosi e infuocati si andarono ad infrangere sul terreno verde mentre tutti coloro che si trovavano sparpagliati sul campo di battaglia venivano uccisi malamente.
Una masso tra quelli, lanciato il più vicino al castello, riuscì a colpire l’edificio e a d incendiare la torre principale del castello.
Il panico si diffuse ovunque tra le fila dei soldati del Barone di Roach e della Contessa Grace, volendoci proprio l’intervento dell’uomo per evitare che i suoi soldati si disperdessero sotto quei colpi.
Fortunatamente i soldati di Slane finirono immediatamente tutti i loro colpi, dando il tempo ai loro nemici di riorganizzarsi immediatamente.
< Barone, non possiamo continuare sul campo di battaglia. Le fiamme sono ovunque! > gli gridò Patrick sopra la folla < Dobbiamo ritirarci subito! >
< Il mio esercito non ha mai perso una battaglia! >
< Non avrete più un esercito se non ritirate le vostre truppe! Ora! >
Prima che la situazione potesse diventare impossibile da rimediare, il Barone Roach fece ritirare i suoi soldati nel sottosuolo lasciando sguarnita l’entrata principale al castello.
In poche ore i soldati di Slane avevano conquistato tutto il territorio, ma sapevano molto bene che la guerra non era ancora finita.
Mentre il Barone Roach cercava di salvare più vite possibili insieme al suo compagno Patrick, dovette tornare a rischiare la sua vita per andare alla ricerca di sua moglie scomparsa.
< Barone! Cosa state facendo?! >
< Devo ritrovare mia moglie. Non posso lasciarla da sola in valiade di quegli assassini. >
< E’ troppo pericoloso! Rischiate di morire!>
< Farei qualsiasi cosa per lei, Patrick. Non posso lasciarla al suo destino > disse infine l’uomo prima di oltrepassare la soglia del portone di Dunguaire, fissando con sguardo sconcertato il regno del fuoco che i soldati di Slane avevano trasformato quel territorio.
   
 
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