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Autore: Altair13Sirio    30/04/2021    10 recensioni
[Darling in the FranXX]
Mille anni di pace non bastano a far svanire il passato. Quando dalle profondità della terra emergono dei giganti antichi, Hachi e Nana capiscono che il futuro dell'umanità è nuovamente incerto e dovranno agire per proteggere il mondo che hanno aiutato a costruire.
Formata una squadra di nuovi Parasite, i due adulti metteranno a disposizione le loro conoscenze e la loro esperienza per guidarli verso la battaglia, ma non tutto sarà facile per la nuova squadra e i ricordi di vecchi amici ritorneranno a galla dopo tanto tempo.
"Non credo che il caso possa andare così lontano... Forse il destino... E' così e basta. E ora noi dobbiamo prenderci cura di quei ragazzi!"
Genere: Azione, Science-fiction, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Shoujo-ai
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!, Triangolo, Violenza
Capitoli:
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Dopo il film i ragazzi rimasero un altro po’ di tempo in biblioteca per chiacchierare e discutere di quello che avevano appena visto; Kaoru, Aki e Rin erano gli unici che non avevano mai visto quel film e ne erano rimasti talmente colpiti da non riuscire a smettere di parlarne. Quando poi i ragazzi si resero conto che si era fatta sera, uscirono dalla biblioteca per andare alle cucine e prepararsi qualcosa per cena, ma con loro grande sorpresa trovarono già tutto pronto a tavola.
Una grande tavola imbandita al centro della sala da pranzo, i piatti pronti ad essere riempiti dalle portate poste al centro del tavolo e i ragazzi liberi di scegliere i propri posti. C’era un biglietto accanto a un vassoio che diceva che per quell’occasione speciale gli era stato già preparato tutto, ma che in futuro avrebbero dovuto cucinare i propri pasti e provvedere alle pulizie da sé.
I ragazzi ringraziarono per la cena e cominciarono a mangiare, e già sembravano una comitiva di amici che si conosceva da tantissimo tempo. C’era un’atmosfera festosa attorno alla tavola, per qualche motivo tutti si sentivano sollevati e per un po’ ogni barriera dettata dall’imbarazzo o dalla paura sembrò svanire.
Dopo la cena i ragazzi si spostarono nella sala comune a parlare e chiacchierare per conoscersi meglio, ma preferirono non stare alzati fino a tardi sapendo che il giorno dopo avrebbero dovuto andare a lezione, quindi una volta che l’orologio a pendolo della sala comune ebbe segnato le dieci i ragazzi della squadra decisero che era arrivata l’ora di andare a riposare.
Erano tutti molto stanchi dopo quella giornata. Era stato un evento speciale ed emozionante per tutti loro, ma anche molto stancante; era come se tutte le loro energie fossero state utilizzate per cercare di rompere le barriere che li dividevano e conoscersi meglio, e ora erano tutti esausti. Lungo le scale per andare alle proprie stanze alcune persone non riuscivano nemmeno a reggersi in piedi.
<< Buonanotte, ragazze! >> Salutò Yoshiki dalla cima delle scale rivolto all’altro lato della rampa, dove le ragazze stavano facendo la stessa strada in senso inverso. Il suo saluto fu seguito da quelli di Tetsuya, Ryo, Hoshi e Aki, mentre Kaoru mandò uno strano grugnito assonnato mentre vagava per le scale con gli occhi semichiusi.
Le ragazze risposero con un saluto unanime, le loro voci acute erano molto diverse da quelle dei ragazzi e sembrò essere in atto qualche tipo di gara a chi parlasse a voce più alta. Momo e Suzuko mandarono solo degli sguardi sorridenti ai propri partner, mentre Aiko, Rin e Kya salutarono alzando la voce il più possibile; soprattutto l’ultima ragazza sembrò la più energica e riservò un saluto solo per il suo partner con tanto di sorriso a trentadue denti. Naho fu l'unica a non alzare la voce: era molto stanca e con la testa tra le nuvole, si accorse in ritardo del saluto del suo partner e gli mandò la buonanotte dopo che le altre ragazze si furono ammutolite.
<< Certo che Nakamura va proprio pazza di te… >> Commentò Tetsuya mentre i ragazzi tornavano a voltarsi per andare alle proprie stanze.
Ryo sorrise imbarazzato. << Sì, ci conosciamo da quando eravamo piccolissimi… Siamo inseparabili! >> Rispose con aria di chi non sapeva cosa dire.
<< Guardandovi penso di aver veramente capito che cosa sia il valore di compatibilità di cui parlava Hachi. >> Disse Aki avvicinandosi alla porta della propria stanza; stava trascinando Kaoru dalla camicia in modo che andasse nella direzione giusta.
<< Chissà… >> Disse Ryo. << Spero veramente di poter fare un buon lavoro assieme a lei… Anche se a volte è un po’ troppo esuberante. >>
<< Lo abbiamo notato… >> Disse Tetsuya divertito. << Probabilmente dovrai assicurarti di tenerla sotto controllo, in modo che non combini guai. Magari Hachi e Nana sapranno darvi qualche consiglio al riguardo! Si saranno sicuramente preparati a ricevere un sacco di domande. >>
<< Hai ragione. >> Disse Hoshi. << Io so di avere un sacco di domande per loro… >>
I due compagni di stanza del ragazzo con gli occhiali si girarono a guardarlo. Il modo in cui aveva detto quella cosa non sembrava promettere niente di buono, ma sia Yoshiki che Tetsuya evitarono di parlarne. << Per ora fate sogni d'oro, ragazzi! >> Riprese il ragazzo più alto tornando a guardare gli altri, prima di voltarsi definitivamente verso la porta della propria stanza.
<< Sì. >> Rispose Ryo annuendo. << Buonanotte, Maruyama. >> Poi si sporse per vedere gli altri due. Yoshiki era già di fronte alla porta della propria stanza e stava girando la chiave nella toppa. << Buonanotte anche a voi! >>
Il piccoletto rispose con un semplice cenno silenzioso mentre l'altro si voltò brevemente e rispose con tono quasi formale:<< A domani. >>
Ryo aprì la porta della camera da letto ed entrò facendosi subito da parte per far passare Aki, che cominciava a fare fatica a trasportare a peso morto un Kaoru caduto in catalessi, poi richiuse la porta e andò verso il proprio letto.
Ryo aveva lasciato la propria valigia dietro al letto e fu lì che andò a cercare le sue cose per cambiarsi mentre Aki dall'altro lato cercava di far riprendere Kaoru per fargli infilare il pigiama.
<< Credete che riusciremo ad andare tutti d’accordo? >> Chiese Aki dopo che fu riuscito a far aprire gli occhi all’altro ragazzo.
<< Chi lo sa… >> Rispose Ryo girando la testa. << Potrebbero esserci delle difficoltà all’inizio… Ma possiamo superarle! In fondo vogliamo tutti la stessa cosa. >>
Il ragazzo aveva un tono positivo, ma Aki sembrò perplesso. << Tutti tranne uno… >> Disse piegando la testa di lato.
<< Parli di Kondō
? >> Ryo perse tutto il suo entusiasmo.
Quello annuì.
Da come si era presentato alle ragazze, Hoshi Kondō sembrava andare già d'accordo con tutti ed era pronto a fare gioco di squadra, ma questa immagine andava completamente in contrasto con ciò che loro avevano visto prima di scendere al piano di sotto; era riuscito a integrarsi nella conversazione normalmente mentendo alle ragazze e continuando per tutto il giorno ad avere un comportamento che all’inizio non era sembrato capace di assumere… Perché aveva fatto tante storie, se era capace di mentire così bene?
<< Cerchiamo di non dare giudizi affrettati. >> Suggerì Ryo. << Ci dobbiamo ancora conoscere bene e credo che si senta molto spaesato. >> Il ragazzo alzò le mani e si mosse un po' sopra al proprio letto. << Capisco che sia infastidito da quello che gli è successo, ma se vede che non siamo poi così male come amici potrebbe cambiare idea e aprirsi a tutti gli altri… >>
Aki non sembrò particolarmente convinto però. << Spero solo che non dica qualche bugia di troppo… O finisca per fare del male alla sua partner. >> Abbassò la testa riluttante e mormorò:<< La Sakei sembra una brava ragazza, non merita questo trattamento… >>
Ryo stava per dire qualcosa, ma fu preceduto da un Kaoru mezzo addormentato che bofonchiò:<< Sono tutte brave ragazze… >> I due si voltarono a guardarlo e lui continuò con voce sognante. << Soprattutto Aiko… Lei è adorabile… >>
Poi, con ancora un piede fuori dai pantaloni del pigiama, si accasciò sul letto di Aki e cominciò a russare. Aki e Ryo tornarono a guardarsi e sorrisero.
<< Sembra che Matsumoto si sia preso una bella cotta! >> Disse Aki divertito.
<< Bé, meglio così. >> Ryo fece qualche passo in direzione di Kaoru e cercò di farlo rialzare per farlo andare sul proprio letto. << Se cominciamo con il piede giusto, sarà meglio per tutti. >> Disse tirando Kaoru dalle braccia. << Ma che mi dici di tua sorella? Mi è sembrata molto più preparata di te quando è arrivato il momento di presentarsi. Troppo, oserei dire… >>
Aki si grattò una tempia con nervosismo. << Già… Non pensavo che volesse andare avanti con la recita anche con voi… Mi ha davvero messo in difficoltà lì, ma d'altra parte la posso capire. Ancora non ci conosciamo per bene, e lei è sempre stata più diffidente di me, preferirà aspettare di essere sicura di potersi fidare della squadra prima di rivelare il nostro segreto. >> Disse, mostrando però di non essere del tutto contento di quello. << Senza offesa. >>
<< No, nessun problema… >> Rispose Ryo, che non si sarebbe certo offeso per quello. << Però non vorrei che, andando avanti, diventasse sempre più difficile dover rivelare la verità agli altri. >>
Riuscì a far alzare in piedi Kaoru, ma farlo salire in cima al letto a castello sarebbe stata tutta un'altra faccenda; sbuffando un poco, lo indirizzò verso la scaletta. << Mentire agli altri per troppo tempo potrebbe creare tensioni nel gruppo ancora prima di formarlo, ed è impossibile che il segreto rimanga tale per molto tempo; lo hai detto anche tu… >>
Aki annuì, mostrando di essere molto preoccupato da quell'idea. << Lo so… Accidenti! E' tutto perché non ne abbiamo parlato prima di arrivare qua. E non so neanche quando avrò l'occasione di parlarle da solo, d'ora in poi… >> Disse con aria stanca guardando fuori dalla finestra in fondo alla stanza. Di fuori la luce fioca di un lampione irrorava una parte del portico sul retro della casa, il resto era tutto un muro di oscurità.
Ryo si aggrappò al bordo del letto superiore e cominciò a spingere Kaoru su per la scala, che con lentezza rispondeva ai comandi datigli. << E' inutile che ti preoccupi tanto adesso… Domani vedremo di escogitare un piano per permettervi di parlare faccia a faccia senza problemi, così deciderete cosa fare. >> Sbuffò.
Il ragazzo dall'altro lato della stanza sorrise e ringraziò il suo compagno di stanza, poi scattò in avanti per aiutarlo a spingere Kaoru sul suo letto.
 
*
 
<< Hai fatto tutte quelle storie prima di scendere e poi non hai battuto ciglio quando sono comparse le ragazze. >> Disse seccato Yoshiki rivolgendosi a Hoshi, che già si era tolto la camicia e la stava ripiegando con poca destrezza sul letto. << Se avessi saputo che eri così bravo a fare la faccia lavata, non mi sarei preoccupato per niente! >>
<< Che dici? >> Chiese il ragazzo girando lo sguardo verso di lui.
Yoshiki si allontanò dalla porta appena chiusa e puntò un dito contro di lui. << Da quando abbiamo incontrato le ragazze è stato come se tu stessi leggendo un copione! Tutte quelle parole incoraggianti e i sorrisi lanciati alla tua partner… E' stato come se ti limitassi a dire quello che tutti volessero sentire. Ma se hai dei problemi faresti meglio a dirlo subito, in modo da poterli risolvere subito! Nessuno ti attaccherà per avere paura… >>
C'era un tono duro nella voce del giovane aristocratico, ma anche una leggera punta di apprensione, a mostrare che fosse per il bene del suo compagno di squadra che gli stesse facendo quella predica.
<< Ehi, io non ho paura! >> Si difese Hoshi alzando la voce. Cercò in tutti i modi di farsi più grosso di fronte a Yoshiki, ma fu inutile contro il suo metro e settantasei. << E non ho bisogno dei tuoi consigli per sopravvivere qui! >>
Tetsuya tentò inutilmente di calmarli. Sperava veramente di non dover assistere a un litigio la prima sera della loro convivenza, ma nessuno dei due gli prestò ascolto.
<< Infatti! >> Disse Yoshiki sostenendo lo sguardo di Hoshi. << Non ti servono. Tu puoi fare quello che vuoi, ma se continui a fingere che vada tutto bene, arriverai a un punto in cui non potrai più far finta di niente e verrai inghiottito dalle tue stesse fandonie. >>
I due ragazzi rimasero a fissarsi intensamente per alcuni istanti. Uno sguardo di sfida lanciato dal ragazzo che prima non sembrava capace di mostrare un orgoglio simile, accolto dal ragazzo che di orgoglio sembrava averne molto. Nessuno si aspettava che potessero esserci dei contrasti simili così presto, soprattutto tra le due persone da cui meno ce lo si sarebbe aspettato, e il fatto che fossero compagni di stanza non avrebbe aiutato la loro convivenza; e in mezzo a loro stava il mite Tetsuya, preoccupato che non si istaurasse un clima di complicità nel gruppo. Sembravano sul punto di cominciare a litigare con ferocia, ma poi Yoshiki passò oltre e si diresse verso il proprio letto.
Senza dire più nulla, il ragazzo cominciò a svestirsi per indossare il pigiama satinato che aveva tirato fuori dalla sua valigia. Tetsuya e Hoshi rimasero a fissarlo per alcuni istanti mentre si toglieva la camicia e poi tornarono ai propri vestiti come se niente di tutto quello fosse accaduto realmente.
Hoshi era già in canottiera quando raggiunse il proprio letto e stese la maglietta grigia che vi aveva posato sopra; la canotta gli si incavava sotto l’addome e le braccia magre sembravano sproporzionate rispetto al resto del corpo nascosto dietro a una taglia un po’ troppo grande. Si rivestì in fretta e poi cominciò a salire la scaletta del letto. Quando fu in cima, con fare frettoloso sollevò le coperte e vi si infilò sotto girandosi verso il muro. Yoshiki si comportò in modo simile, andando subito a letto una volta indossato il pigiama. Tetsuya non aveva neanche finito di spogliarsi e si ritrovò ad essere l’unico in piedi nella stanza.
<< Quando ci dobbiamo svegliare, domani? >> Chiese imbarazzato, chiedendosi se i suoi compagni si fossero già addormentati.
Sorprendentemente, Yoshiki rispose con tono neutrale:<< Le lezioni cominciano alle otto in punto, ma a parte questo possiamo alzarci quando vogliamo. Credo che ci sarà comunque una sveglia generale, forse alle sette… >> Aveva ancora gli occhi aperti e guardava il soffitto con aria apparentemente calma. Sicuramente la discussione con Hoshi lo aveva infastidito, ma questo non gli aveva impedito di rispondere a Tetsuya con tranquillità; era bravo a controllare le proprie emozioni.
Tetsuya annuì pensieroso. << D’accordo… >> Mormorò sedendosi un attimo sul proprio letto, sotto a quello di Hoshi. Poi si rialzò come se avesse trovato delle puntine sul materasso e si affrettò a finire di vestirsi.
<< Puoi spegnere la luce quando hai fatto, per favore? >> Mormorò Yoshiki con aria stanca.
<< Certo… >> Rispose subito Tetsuya, dirigendosi all’interruttore della luce accanto alla porta della stanza. << Buonanotte, ragazzi. >>
<< Grazie, Maruyama. >>
Solo Yoshiki rispose, un attimo prima che si spegnesse la luce. Quando furono completamente al buio, rimase solo un silenzio infrangibile nella stanza e Tetsuya tornò al proprio posto senza dire una parola.
 
*
 
<< Sei sicura della tua scelta? >> Chiese Suzuko da sopra il suo letto.
Rin alzò lo sguardo rimanendo con le braccia incrociate mentre si sfilava la maglietta e la fissò interrogativa. << Riguardo a cosa? >> Chiese prima di riprendere a spogliarsi; rimase impigliata con la testa per qualche istante mentre Suzuko rispondeva alla sua domanda.
<< Riguardo al non dire niente agli altri di tuo fratello. Sei sicura di voler continuare così? >> La ragazza sbatteva le palpebre spesso, come se la luce della stanza le desse fastidio. Subito dopo essere tornata dal bagno si era infilata il suo pigiama leggero ed era salita sul letto, e ora osservava dall'alto le sue compagne mentre si cambiavano.
Rin si sfilò finalmente la maglietta e rispose con un mormorio inudibile. << Pur volendo, non avrei mai potuto parlarne di fronte a tutti gli altri… Si sarebbe scatenato il caos! >>
<< Non rischi di rovinare il rapporto che c’è tra te e tuo fratello? >> Chiese Aiko voltandosi verso le due ragazze dopo che fu riuscita ad abbottonare completamente la propria camicia da notte; sembrava finalmente più rilassata ora che era riuscita a rivestirsi.
Rin abbassò lo sguardo con aria dubbiosa. La sua risposta fu negativa, ma quella pausa che ebbe sembrò metterla in dubbio. << Aki e io siamo molto legati. Non sarà una piccola incomprensione a rovinare il nostro legame. >> Poi si voltò e si tolse anche la gonna, sfilandosi le calze e ripiegandole per bene. << Comunque sarà meglio che gliene parli il prima possibile. Senza di me si sente perso! >> Rise, ma la sua risata sembrò molto forzata e le altre ragazze nella stanza non vollero trascinare molto quei sorrisi che avevano mostrato solo per farla sentire un po' più tranquilla.
<< No, ma sul serio… Se non ci sbrighiamo, tenere il segreto troppo a lungo potrebbe essere un problema per la squadra. E preferirei che Hachi e Nana non lo venissero a sapere, quindi se prima riusciamo a mettere al corrente tutti gli altri, potremmo evitare altre situazioni spiacevoli… >>
<< Che intendi con "situazioni spiacevoli"? >> Domandò Aiko voltandosi verso di lei.
Rin distolse lo sguardo per un momento prima di indossare la maglietta del pigiama. << Ho paura che se non ci sbrighiamo a spiegarci agli altri, qualcuno potrebbe scoprire la verità e pensare che ci siamo arruolati per fregare il sistema, e andare a raccontare tutto ai supervisori… Voi mi aiuterete, vero? >>
La testa della ragazza emerse dal pigiama e lanciò uno sguardo greve a Suzuko; la ragazza in cima al letto a castello le rispose con un sorriso accomodante. << Nessuna di noi si farà sfuggire una parola davanti agli adulti, non devi preoccuparti Okagawa! >>
Rin sorrise con ironia e Suzuko si accorse subito della sua svista.
<< Volevo dire… Kawakami… >> Borbottò trattenendo a stento un sorriso nervoso.
<< Tranquilla. >> Mormorò lei distogliendo lo sguardo. << Anzi, chiamatemi direttamente Rin! Sarà più facile per entrambe, e prima o poi dovremmo cominciare a chiamarci per nome, no? >>
Rin si girò e sorrise ad Aiko, che stava ammiccando beatamente ancora prima che lei si voltasse. La ragazza si era presa di coraggio e aveva confessato alle altre di essere la sorella di Aki quando erano scese al piano di sotto; inizialmente si era convinta che non sarebbe stato un problema, ma poi aveva pensato a suo fratello e agli altri ragazzi; non poteva sapere quello che aveva già raccontato ai suoi compagni di stanza e non volendolo mettere in difficoltà di fronte al resto della squadra aveva deciso di mentire davanti agli altri quel pomeriggio. Sperava che anche le altre ragazze avrebbero mantenuto il segreto per il momento.
Suzuko si sdraiò sul proprio letto e distese le gambe verso il soffitto, arrivando quasi a toccarlo con i piedi. << Sarà meglio che ci riposiamo per bene, ora! Domani ci aspetta una giornata impegnativa… >> Disse stiracchiandosi.
Aiko abbassò lo sguardo. << Io sono già esausta adesso… >> Mormorò cascando sul proprio letto. Rin sorrise voltandosi verso di lei dopo aver infilato anche i pantaloni del pigiama.
<< Vedrai, domani sarai molto più carica! >> Disse, nonostante anche lei fosse molto stanca. Probabilmente era la sua capacità di mantenere i segreti che la stava aiutando a mascherare bene la sua stanchezza dietro a quel sorriso rassicurante.
Aiko sorrise e si girò per aggiustare il proprio cuscino.
<< Vado a spegnere la luce. >> Disse Rin allontanandosi dal proprio letto con passo svelto. Aspettò che Aiko si fosse sdraiata e spinse l'interruttore, tornando al proprio posto agitando le braccia davanti a sé per non sbattere contro qualche ostacolo lungo la strada.
<< Buonanotte, ragazze. >> Disse quando si fu messa a letto e la coperta la ebbe avvolta nel suo calore.
<< Buonanotte. >> Rispose Suzuko. Aiko non rispose, facendo pensare che si fosse già addormentata, ma dopo un lungo silenzio si fece sentire con una domanda inaspettata.
<< Cosa ne pensate dei nostri partner? >>
Ancora silenzio, che fece pensare alla ragazza di aver detto qualcosa di inopportuno. Alla fine Suzuko prese la parola dopo aver fatto un po' di rumore dal fondo della gola.
<< Credo che sia presto per giudicarli, ma sembra che abbiano cercato di far capire che sono dei bravi ragazzi… Delle persone di cui ci si può fidare. >> Spiegò tenendo gli occhi aperti nell'oscurità. Se fosse passato abbastanza tempo, la sua vista si sarebbe abituata a quel buio.
<< Sì, sono stati tutti molto gentili. >> Aggiunse Rin annuendo.
Aiko rimase in silenzio un po', pensando al proprio partner e a come si era comportato durante la giornata. Matsumoto era stato anche troppo gentile; la parola che le veniva in mente era "galante", ma poteva essere solo una facciata o si era comportato in modo onesto con lei?
<< Hai usato delle parole strane per spiegarlo… >> Mormorò. << Credi che stiano solo cercando di piacerci? >>
Suzuko non si aspettava quel commento e ci mise un po' a spiegarsi. << Non credo che vogliano farci credere di essere brave persone per un motivo in particolare… Penso solo che volessero fare buona impressione, un po' come tutti. >>
Aiko annuì. <> Sotto le coperte, le sue mani si contorcevano alla ricerca di qualcosa da fare. << Io penso che siano tutte delle splendide persone, ma mi preoccupa il pensiero di dover costruire un legame forte con loro per poter riuscire nella nostra missione. >>
Nella sua voce c'era incertezza, forse ben giustificata, ma sia Rin che Suzuko pensarono che si stesse preoccupando troppo per qualcosa che al momento non rappresentava un pericolo.
<< Non credo che questo sarà il problema più grosso che ci troveremo di fronte… >> Commentò Rin scherzando. In fondo, quando sarebbe arrivato il momento, si sarebbero ritrovati a lottare contro invasori alieni e avrebbero rischiato direttamente le loro vite; paragonato a quello, il pensiero di non riuscire a fare amicizia con i loro compagni di squadra non sembrava così preoccupante…
<< Lo so, ma non riesco a non pensarci… >> Rispose Aiko.
<< Tranquilla. >> Intervenne Suzuko sporgendosi dal proprio letto, nonostante non potesse vederla nessuno. << Se ci saranno dei problemi, potrai sempre contare su di noi. Affronteremo sempre i guai tutti insieme, come una squadra! >>
Aiko rimase in silenzio qualche istante, pensando. Alla fine rispose con un flebile:<< Grazie, ragazze… >> Suscitando un sorriso soddisfatto in Suzuko.
Rin sghignazzò. << E poi non dobbiamo mica sposarceli! >> Scherzò.
<< Bé, tu no, certamente! >> Le rispose a tono Suzuko, facendo scoppiare dal ridere la ragazza nel letto sotto al suo.
Anche Aiko rise e per la prima volta alle due ragazze sue compagne di stanza sembrò che non stesse cercando di trattenersi.
 
*
 
<< Hai un altro libro? >> Fu la domanda che Naho si sentì arrivare da Momo quando tirò fuori dalla sua valigia il libro che aveva portato da casa, una copia de "Amore in cucina".
La ragazza arrossì un poco e cercò di nascondere il proprio viso dietro al libro aperto mentre la sua compagna di stanza le rivolgeva un'occhiata sconcertata; nonostante si fosse già portata qualcosa da leggere, aveva razziato la biblioteca di Mistilteinn nel pomeriggio e adesso i libri che aveva preso dagli scaffali della tenuta riposavano sulla scrivania accanto alla finestra.
<< Che libro è? >> Fece la voce di Kya alle spalle di Momo. Non sembrava minimamente sorpresa dal fatto che Naho avesse tirato fuori un altro libro dalla valigia.
Naho rispose con un po' di ritardo, stringendo al petto la copertina rosso tenue del libro. << E' la storia di un famoso chef che per raggiungere la vetta nel mondo della cucina decide di lasciarsi alle spalle ogni scrupolo o sentimento che possa intralciarlo. Riesce a coronare il suo sogno, ma al prezzo di dimenticare cosa si provi ad essere felici, finché non entra in scena una sua assistente che cerca in tutti i modi di cambiarlo… A poco a poco, lo chef si innamora e… >> Si zittì con la forza per non finire per raccontare tutta la trama.
<< Bello! Mi piacciono le storie d'amore… >> Rispose Kya. Si era spogliata prima di tirare fuori il pigiama dalla valigia, che stava aprendo in questo momento. << Ma perché l'assistente cerca di farlo cambiare? In amore non si bisognerebbe accettare il proprio partner per quello che è? >>
Naho fu colta un po' alla sprovvista da quella domanda. << Bé, sì, credo… Ma il suo intento non è quello di cambiarlo… Ehm, mi sono spiegata male. >> Disse annodandosi la lingua mentre parlava. << Al suo arrivo l'assistente capisce che lo chef è infelice e cerca di rendergli le giornate più luminose con semplici gesti di gentilezza, nel tentativo di ricominciare a fargli sentire qualcosa. Inizialmente non lo fa per amore, ma a mano a mano che continua questa loro bizzarra interazione, la ragazza si rende conto di essersi innamorata del suo maestro, perché anche se duro e impassibile sa essere una persona gentile, e inoltre lo ammira per il suo talento nella cucina, ed è questo che li accomuna… >>
Kya osservò la sua compagna di stanza mentre agitava le mani spiegandole la storia del libro che aveva posato sul letto e alzò lo sguardo pensierosa. << Capisco… >> Mormorò. << Quando lo hai finito, prestamelo! Vorrei darci un'occhiata anche io. >> Disse alla fine ammiccando, prima di voltarsi per tornare al proprio letto.
Naho sorrise e spostò il libro. << Certamente. >>
Kya sorrise e si fece pensierosa. << "Amore in cucina"… >> Ripeté tra sé e sé. << Quindi ti piace questo genere di storie? >>
Naho arrossi. << Più o meno… Leggo un po' di tutto, ma devo ammettere che il modo in cui alcuni autori riescano a trasmettere il romanticismo anche attraverso qualcosa che di romantico non ha niente, come appunto fa l'autore di questo libro utilizzando una serie di analogie sulla cucina, è veramente intrigante. E' qualcosa che ti fa sognare il… >>
<< Il vero amore? >> La incalzò Kya con un sorrisetto, quasi come se sapesse perfettamente di cosa stesse parlando la ragazza. Naho non rispose, ma le si poté leggere sul volto che aveva fatto centro.
<< E che altri libri ti piace leggere, Fukuda? >> Chiese Momo sfilandosi la camicetta e rimanendo in reggiseno.
Naho alzò lo sguardo pensierosa. << Praticamente tutto… Fantasy, romanzi storici, fantascienza… I saggi filosofici sono un po' complicati, ma anche quelli mi affascinano molto. In pratica basta che sia stampato su buona carta e abbia il profumo di un buon libro perché voglia leggerlo. >> Rispose con un sorriso innocente. Momo e Kya si scambiarono uno sguardo divertito, comprendendo in parte la passione della loro compagna.
Momo si sedette sul letto e si sfilò la gonna tirando un sospiro di sollievo. Kya si voltò a guardarla con aria interrogativa. << E' troppo stretta? >> Le chiese infilandosi i pantaloni bianchi del pigiama.
<< No… >> Mormorò la ragazza con lo sguardo basso. << Non ho mai sopportato le gonne, né le uniformi… Immagino che dovrò farci l'abitudine. >>
<< Mi spiace… >> Rispose Kya a voce bassa. << Forse puoi chiedere un'altra uniforme a Nana e Hachi. >> Propose illuminandosi di colpo.
<< Sì, magari potrei farlo! >> Disse Momo alzando un dito. << Vedrò di parlargliene quando ne avrò l'occasione. >>
<< Ehm… >> Le due ragazze si voltarono a guardare Naho, che adesso era in piedi e si era tolta la maglietta a sua volta. Lei le fissava con un'espressione a metà tra l'imbarazzo e il disappunto.
<< Cosa c'è? >> Chiese Momo sbattendo le palpebre un paio di volte. Non si accorse che gli occhi di Naho erano fissi sul suo reggiseno, gelosi delle sue misure. Anche Kya aveva una taglia generosa rispetto alla appassionata di libri e questo sembrava recarle molto imbarazzo.
<< Niente… >> Borbottò Naho girando la testa e corrugando la fronte. Kya sembrò capire tutto e si avvicinò rapidamente posando le mani sulle spalle della sua compagna di stanza.
<< Oh? >> Disse con tono provocatorio. << Non ti vergognerai mica? >> Chiese rivolgendole un sorriso inquietante.
Naho arrossì di nuovo. << Che diamine vai dicendo? >> Sbottò coprendosi il petto con le braccia e agitando le spalle. << Dai, lasciami! >>
Kya cominciò a fare il solletico ai fianchi di Naho e la ragazza fece di tutto per non cedere alle risate, ma si ritrovò presto sopraffatta dall'impeto e dalla precisione delle dita dell'altra, che riuscì a farla capitolare sul letto e continuò a infierire anche quando ormai si era arresa.
Momo rise sotto i baffi e afferrò la maglietta del pigiama di Kya. Gliela lanciò addosso dicendo:<< Lasciala respirare e vestiti! La metti in imbarazzo. >>
Kya si voltò obbedendo al primo ordine della ragazza, ma non volle rivestirsi. << Chiedo scusa! >> Esclamò portandosi le mani ai fianchi mentre la sua maglietta cadeva per terra, abbandonata al suo destino. << Se c'è qualcuno che ha messo in imbarazzo Naho, quella saresti tu con il tuo décolleté! >>
<< Siete colpevoli entrambe! >> Reagì Naho tirandosi su quando ebbe ripreso fiato e si fu portata a distanza di sicurezza da Kya. La ragazza si infilò rapidamente la maglietta del pigiama per evitare che Kya la attaccasse di nuovo e respirò a fondo.
La assalitrice si voltò di nuovo verso Naho con un sorriso preoccupante, ma questa si strinse al proprio cuscino e con un'espressione intimorita cercò di cambiare discorso:<< Eh… A proposito di vero amore, tu e Ryo sembrate veramente fatti l'uno per l'altra! >>
Kya si arrestò e il suo sorriso si fece improvvisamente sognante. << Oh, grazie! >> Disse piegando la testa da un lato. Poi fece una risatina. << Ryo è il mio più caro amico! Ci vogliamo molto bene… >>
<< Sembra che ti piaccia! >> Si intromise nella conversazione Momo senza cercare di nascondere quel fatto. Stava infilando le braccia nel pigiama e si sporse di poco dal letto.
Naho sembrò oltraggiata dalla sfacciataggine della sua compagna e la rimproverò:<< Sakei! >>
Ma Kya non la prese male, anzi sembrò contenta che Momo avesse notato quella cosa, anche se un po' imbarazzata. Abbassò lo sguardo con beatitudine e si passò una mano sulla guancia. << Ci siamo conosciuti quando eravamo molto piccoli. Lui stava leggendo un libro all'ombra del grande ciliegio al centro della città e io gli sono inciampata di fronte. >>
Momo annuì. << Conosco quel posto! Si dice che quell'albero abbia più di mille anni. >>
Kya annuì a sua volta. << Lui mi ha aiutata a rialzarmi e ci siamo presentati… E da quel giorno non ci siamo più separati. >> Concluse con un sorriso sognante.
Naho e Momo si lanciarono degli sguardi eloquenti, ma nessuna delle due disse niente; invece, si lasciarono sfuggire dei sorrisetti. Kya si mise sull'attenti.
<< Ehi, che c'è? >> Chiese scattando da una parte all'altra.
<< Niente, niente… >> Rispose Momo con naturalezza. Kya raccolse da terra la maglietta del pigiama e se la mise addosso con un movimento goffo. << E' che sembra tutto così magico… >> Poi si mise un cerchietto sui capelli e lo spinse indietro. << Una storia da favola. >>
Kya arrossì un poco e si lasciò sfuggire un sorriso che difficilmente sarebbe stato interpretato nel modo errato. << Grazie… >> Mormorò imbarazzata, non sapendo realmente come rispondere a quello che aveva decisamente preso come un complimento. O magari un augurio?
Momo si rialzò e si diede un paio di pacche sul pigiama, come a spolverarselo. << Comunque sia, domani ci aspetta una giornata impegnativa; sarà meglio metterci a letto, prima di dovercene pentire. >> Disse portandosi le mani ai fianchi, e detto questo si voltò a cercare l'interruttore della luce. << Avremo un sacco di tempo per parlare di noi e dei nostri partner, ma adesso è importante riposare! >>
Kya annuì e si tolse il braccialetto che portava al polso per lasciarlo sulla scrivania, accanto ai libri di Naho. << Va bene. >> Disse, quindi si arrampicò in cima al letto a castello e vi rimase seduta con la schiena ben dritta e le gambe incrociate. << Anche se non credo di avere sonno. >> Aggiunse dopo con voce scherzosa.
Naho le lanciò un'occhiata di intesa. << Sembri davvero una batteria inesauribile… >>
<< Già, lo avevo notato… >> Le fece eco Momo portando la mano all'interruttore vicino alla porta e voltandosi di poco verso di lei. Le sorrise con aria stanca, ma con un solo sguardo sembrò trasferire un intero discorso alla ragazza, che cambiò espressione e alzò gli occhi al cielo.
<< E va bene… Farò la brava, per questa sera. >> Disse Kya piegandosi di lato fino a cadere con la testa sul cuscino. Rimase a fissare il soffitto vicino con occhi spenti, poi aggiunse:<< Solo per questa sera, però! >>
Momo sghignazzò, poi si voltò nuovamente e spense la luce nella stanza. Il buio avvolse la stanza, ma non il silenzio che tardò ad arrivare per via delle risatine di Kya e Naho, ancora divertite dalla battuta di prima. Poi entrambe le ragazze sospirarono profondamente, come a recuperare il controllo e Kya disse:<< Buonanotte, ragazze. >> Con la voce di chi era veramente contento di essere lì.
<< Buonanotte! >> Rispose Naho mettendosi sotto alla coperta e voltandosi verso la parete.
<< Buonanotte. >> Disse con calma Momo quando si fu seduta nuovamente al proprio letto. Quindi, la camera delle tre ragazze poté finalmente sprofondare nei sogni.
   
 
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