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Autore: Meramadia94    02/05/2021    4 recensioni
[Scuola di Polizia]
Harris desidera diventare comandante. Per farlo deve togliere di mezzo sia Lassard che l'odiato Mahoney. Per farlo organizza un piano per far passare il primo un pessimo comandante ed il secondo un incapace. Purtroppo, a causa di questo piano, durante una retata, Mahoney rimane ferito e dovrà lottare contro la morte. Harris, pur facendo finta di niente, rimane sconvolto per l'accaduto ed inizia a provare un serio rimorso di coscienza. Quando la sua responsabilità viene a galla, viene cacciato dalla polizia. Riuscirà il capitano a riscattare il suo nome e dimostrare il suo sincero pentimento?
Scritta in società con Marlena-Libby
Genere: Angst, Avventura, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Harris era chiuso nel suo ufficio a rimuginare. Non gli ribolliva così tanto lo stomaco dall'ansia e dal nervosismo dall'ultima volta che era dovuto salire su una barca. E dire che quello sarebbe dovuto essere il momento più felice della sua vita. Lassard si era ritirato dall'incarico, troppo provato dal senso di colpa per aver mandato allo sbando un agente che avrebbe dovuto tutelare e proteggere.
Mahoney fuori dai piedi... ed il capo della polizia non gli aveva proposto di assumere il comando, ma di diventare commissario, ELOGIANDOLO, per aver forgiato un agente che oltre ad essere un buon poliziotto era in grado di ispirare una simile lealtà da parte dei colleghi. 
Ricordava ancora quando una criminale lo aveva fatto passare per un ladro... non gli era parso vero il pensiero di doverlo arrestare, e di dichiarare che purtroppo nonostante '' numerose ed articolate indagini'' non era riuscito a trovare nessuna spiegazione se non quella che Mahoney fosse colpevole, e magari di sfregiare ulteriormente l'odiato subalterno incaricando proprio i suoi amici di arrestarlo... ma non aveva fatto i conti con la lealtà dei suoi sottoposti, che si erano rifiutati tassativamente di arrestarlo, al punto di mettergli i bastoni tra le ruote mentre lo cercava per mettergli le manette, pur sapendo che se lo avesse scoperto, avrebbe potuto accusarli ed arrestarli per favoreggiamento. 
'' Per te non avrebbero mai fatto una cosa simile, anzi, tu sai bene che si sarebbero ammazzati a vicenda per decidere chi avesse il diritto di metterti le manette ai polsi.''- diceva una vocina dentro di lui.
Ed ora quella vocina era tornata. 
'' Credi che per te avrebbero ammesso di disertare la polizia davanti alle istituzioni pur di trovare chi ti aveva fatto del male?''- fece quella vocina fastidiosa -'' scordatelo.'' 
Cercò di zittire quella voce. 
In fondo aveva ottenuto quello che voleva: due ostacoli fuori dai piedi e l'occasione di far carriera servita su un piatto d'argento.
Aveva progettato di festeggiare quel momento con una bistecca al sangue ed un ottimo champagne... solo che non riusciva a godersela appieno. 
Ok che Mahoney non gli piaceva, ma non voleva nemmeno che morisse.
Che diamine, lui era un poliziotto, non un delinquente ed un assassino meno che mai. 
Guardò quella bistecca che aveva sognato per anni, pensando a come se la sarebbe goduta una volta tolto di mezzo Mahoney con disgusto e la buttò nella pattumiera. 
Toc Toc. 
- Si avanti.- fece Harris. 
Proctor entrò - Buonasera signore, se non ha altri ordini per me io me ne andrei.- 
Harris lo guardò stranito. Da che lo conosceva, Proctor non gli aveva mai chiesto di andar via prima. 
- Hai qualche impegno?- 
- Diciamo di si.- fece Proctor - Passo in ospedale per vedere come sta Mahoney, e già che ci sono porto ai ragazzi qualcosa da mangiare e da bere...- 
- PROOOOOCTOOOOR!!!- urlò Harris battendo un pugno sulla scrivania - Sei un poliziotto, non un cameriere! Se quegli idioti hanno fame, troveranno tempo e modo di procurarselo!- 
Proctor rimase scioccato da quelle parole. 
Si, non era la prima volta che sentiva il suo superiore esprimersi in quel modo verso la squadra di Mahoney, ma nella sua ingenuità che spesso lo portava ad essere goffamente gentile anche verso i criminali che arrestavano e che lo portava a credere veramente che Harris fosse un buon capitano, aveva sperato che almeno in quell'occasione avrebbe dimostrato un po' di umana compassione verso quel subalterno in fin di vita... per causa sua. 
- Capitano, stavo solo cercando di essere gentile... avevo già deciso di passare a trovare Mahoney e pensavo che...- 
- TU NON SEI PAGATO PER PENSARE!!- urlò Harris - E poi cos'è questa storia che ti schieri con il nemico?- 
- Ma Mahoney non è il nemico. E' pur sempre un collega, ferito nel compimento del proprio dovere...- fece Proctor - e poi le ricordo che se è successo quel che è successo la colpa è anche nostra.- 
- Ma non dire fesserie!!!- fece Harris  - Se all'accademia fosse stato più attento agli insegnamenti ricevuti DA ME, non gli sarebbe successo nulla. La verità è che se l'è cercata!-
Proctor lo guardò di sottecchi. 
Per la prima volta in vita sua non si trovava d'accordo con un superiore. Anzi, aveva quasi paura di toccare con mano che un POLIZIOTTO, una persona che aveva deciso di mettersi in gioco, in prima linea, per difendere la comunità non provasse un minimo di pietà o compassione umana nel sapere che un suo subalterno fosse in coma, per una ferita potenzialmente mortale... che lui stesso gli aveva causato seppur indirettamente.
- Solo una domanda capitano...- fece Proctor guadagnando l'uscita - Che cosa le ha fatto di male l'agente Mahoney?- 
...
...
...
Dopo tre giorni, l'operazione era pronta.
Jones disse ai suoi amici di cominciare ad andare verso l'hotel che avevano scelto come trappola per catturare la banda. Prima aveva qualcuno di molto, molto importante da andare a trovare.
Jones mise nel vaso presente nella stanza di Mahoney  il mazzo di fiori che avevano confezionato tutti assieme.
- Li ha scelti Hightower, spero che ti piacciano...- fece Jones - Sono cinque rose rosa e tre tulipani... ognuno di noi ha messo un fiore... il comandante Lassard invece ha messo le violette. 
Ti dobbiamo lasciare solo per oggi... oggi è il giorno in cui prenderemo i Wild Phantom.... gliela facciamo pagare per come ti hanno ridotto...- fece Jones per poi farsi scappare un sorrisetto - Lo sai che House è da quando sei finito in ospedale che è già tanto se manda giù un panino? Quando ti sveglierai lo scambierai per suo fratello magro... scherzi a parte, ci manchi... senza di te il gruppo non è la stessa cosa...- 
'' Jones, qui siamo in posizione.''- fece Tack dalla sua ricetrasmittente -'' L'operazione inzia tra venti minuti e cinquantotto secondi esatti.''
- Roger, arrivo.- fece Jones per poi rivolgersi all'amico ancora svenuto - Andiamo a prenderli e torniamo da te. Per allora sarebbe bello trovarti sveglio... che ne dici? Lo so che quando ti metti in testa una cosa non c'è Harris che tenga... quindi perchè non usare questa tua celebre virtù per tornare da noi?- nel dir così si alzò per raggiungere gli altri all'Hotel Subasio, quello che avevano scelto come trappola.
...
...
... 
L'operazione fu un successo. 
Proprio mentre iniziava la sfilata dei gioielli, il capo dei Wild Phantom diede il segnale ai suoi uomini per arraffare quanti più oggetti di valore possibili. 
- QUESTI LI PRENDIAMO NOI!- fece il capo. 
- Scordatelo amico!- fece Hightower - Fermi polizia!- 
Ai banditi prese un colpo quando vide che in quell'hotel non vi era un solo presente a non essere un poliziotto armato. 
Il capo tentò di fuggire, mollando a malincuore il malloppo. Jones lo riconobbe: Era l'uomo che aveva sparato a Mahoney. 
Il diretto responsabile del suo ferimento. 
- Io prendo quello, voi pensate agli altri!- 
Lo inseguì fino al tetto, mimando con la bocca il suono degli elicotteri della polizia. Il criminale tentà la fuga scavalcando una balaustra per poi ritrovarsi faccia a faccia con il poliziotto. 
Jones puntò la pistola contro l'uomo che quel giorno aveva visto scappare dal palazzo in cui Mahoney aveva tentato di arrestarlo. Non aveva dubbi... era lui che gli aveva sparato. 
- Amico... ti porto i saluti del sergente Carey Mahoney...- fece il poliziotto - non dire, e chi lo conosce, non è una risposta furba da dare...- 
- Non so di che stai parlando, piedipiatti!- 
Il poliziotto lottò con l'impulso di prenderlo a pugni fino a fargli sputare l'anima. 
- Ha trent'anni... occhi e capelli castani, è un agente di polizia... un OTTIMO agente di polizia, uno di quelli che si preoccupa prima dei suoi colleghi e poi forse pensa a quel che è meglio per lui, le donne se lo mangiano con gli occhi e i bambini poi non ne parliamo, lo adorano fin da subito... quattro giorni fa ha tentato di arrestarti.... e tu gli hai sparato.
Il mio collega sta morendo in un letto d'ospedale, PER CAUSA TUA, QUINDI NON VENIRMI A DIRE CHE NON SAI DI CHI STO PARLANDO!!!!-
- Ma che c'entra, quello era un maledetto sbirro, io con gli sbirri sono sempre in guerra... sai, etica professionale.- 
Jones a quel punto non ci vide più. 
Iniziò a picchiarlo con tutte le mosse di karate che conosceva. Per quanto il delinquente potesse tentare di reagire era inutile. 
Gli bastarono un altro paio di mosse per essere messo al tappeto. 
Ed il tocco finale furono le manette. 
- Qui è Jones... l'ho preso. Venite a levarmelo dalle mani prima che lo finisca a colpi di pistola.- 
Poco dopo Zed, House e Sweetchuck arrivarono, lo presero in consegna e lo chiusero in una gabbia con i suoi complici. 
- Avete il diritto di non parlare, avete il diritto ad una telefonata e ad un avvocato. Se non potete permettervelo ve ne sarà assegnato uno d'ufficio.- fece Callahan. 
- Ottimo lavoro ragazzi... caso chiuso.- fece Jones, mentre si avvicinavano i fotogravi. 
Zed tentava alla meglio di sistemarsi i capelli e di convincere anche Sweetchuck a darsi una sistemata. 
- Scusate, ma dov'è il capitano?- fece Hooks, piuttosto sorpresa che il mastino non fosse ancora arrivato. Il loro capitano era in tutto e per tutto un '' poliziotto da tavolino'', ma non rinunciava mai ad arrivare a caso risolto per prendersi il merito davanti ai giornalisti. 
- Sarà in ufficio ad aspettare che il capo gli comunichi quando diventerà commissario... poco importa.- fece Jones. Non era certo lui che moriva dalla voglia di vedere con un bel sorriso sulle labbra.
...
...
...
Quello che però nessuno di loro poteva immaginare era che Harris, dopo una notte agitata ed un risveglio ancora peggiore, non si era affatto recato in ufficio ad aspettare la gloria, ma che si fosse diretto in ospedale, con un mazzo di peonie. 
Nella stanza di Mahoney c'era un mazzo di fiori e dei palloncini con la scritta '' Get Well Soon''... e a giudicare dalla scritta sgangherata doveva esserci lo zampino di Zed. 
Harris lo guardò. La persona che più di tutti gli aveva tenuto testa, per niente intimorita del fatto che lui potesse rendergli la vita un inferno, e che non si faceva problemi nel prenderlo in giro sia pubblicamente che privatamente, senza alcun rispetto per la sua autorità, quello che più di tutti aveva detestato con ogni fibra del suo essere, ora era davanti a lui, in un letto d'ospedale, attaccato ad un computer, che lottava per sopravvivere. 
- Ehy... ehm... non so se mi senti, Mahoney ma...- fece Harris - volevo dirti che... si insomma... mi dispiace. Ok, l'ho detto, e se esce da questa stanza ti faccio lustrare tutti i canili del corpo K-9.
Non ti dirò che mi manchi e che sotto sotto apprezzo la tua compagnia... però non ti odio. Non che tu mi piaccia chissà quanto, ma insomma, non volevo che tu ti facessi del male. Mi bastava saperti fuori dalla polizia... ma non questo. 
Perdonami.- fece Harris depositando il mazzo di fiori sul comodino, per poi uscire. Non voleva che qualcuno lo trovasse lì.
  
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