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Autore: smartiess    05/05/2021    2 recensioni
Ambientata dopo il finale della serie tv Supernatural;
Il Paradiso è infinitamente bello, proprio come Dean se lo aspettava e, avendo ingoiato l'ingiustizia di quello che gli è accaduto sulla Terra, accetta la realtà in cui si trova: ora, si dice, può essere felice.
Cerca Castiel, lo chiama, lo prega di raggiungerlo perché ci sono delle parole che sostano da fin troppo tempo nell'oscurità del suo cuore e che spingono per uscire, per rivelarsi, per cessare di nascondersi.
Ma quando Castiel non arriva e Dean apprende il motivo, stringe i pugni e sospira.
È l'ultima guerra che deve combattere e questa volta
è una battaglia intima e profonda contro il bisogno di urlargli quelle parole e la consapevolezza di non poterlo fare perché, solo parlando, condannerebbe l'angelo al buio eterno.
Genere: Angst, Hurt/Comfort, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Castiel, Dean Winchester, Famiglia Winchester, Sam Winchester
Note: Missing Moments, Movieverse, Otherverse | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nel futuro, Contesto generale/vago
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Volevo solo ringraziare di cuore chi si è preso un momento per leggere questa storia. Sembrerà stupido, ma ho lasciato tanto di me in queste pagine e in questi personaggi e condividerle  con voi è stato tanto vulnerabile quanto rassicurante. Grazie ancora🤍

 

 

 

 

Il passato fa male. Continua a fare male. 

 

Le fasciature sul corpo di Castiel sono un promemoria costante e fastidioso di quanto accaduto. 

Gli stringono il petto, la schiena e  le sue spalle si muovono in convulsioni e  movimenti che non riesce a controllare e che tentano di ricreare quel battere di ali invano. 

 

Bruciano la mattina quando si volta per baciare Dean - il sole che penetra dalla finestra, le coperte che si scostano fra i loro corpi nudi- e quando nel torpore mattutino si dimentica momentaneamente della loro presenza, e le garze premono con troppa forza contro il materasso sottostante;  Bruciano sotto le magliette per il tessuto che le  schiaccia  contro la ferita; Bruciano quando è a petto nudo e si guarda allo specchio,  solo,  nella stanza da letto, una mano che sfiora le fasciature  e il corpo che  inizia a tremare di un dolore non interamente fisico; ma quando Dean lo aiuta a cambiarle- le sue nocche rotte, le sue mani violacee e rovinate  eppure così delicate -, il ricordo fa meno male. 

 

D’un tratto non sono più sinonimo di dolore, delle piume che volano e cadono d’impeto nel  buio del Vuoto e si sciolgono nel nero sotto i suoi occhi; non sono più ossa che si spezzano, sangue che cola copioso sulla sua schiena,   sono solo, unicamente fasce. 

Fasce  che coprono il suo corpo, che lo proteggono, che stanno agevolando la guarigione di una parte del suo corpo.

Ed è grazie al modo in cui Dean sfiora con le dita le garze- piano, attento-, che ciò accade. Grazie al modo in cui posa un bacio sulla sua fronte quando un sospiro si blocca nella sua gola mentre nemmeno le fasciature  lo coprono più e sente solo vuoto; nel modo in cui le sue guance arrossiscono quando Castiel lo osserva rivolgendogli un piccolo sorriso-- forse di ringraziamento, forse di felicità. 

 

 

 

Il passato fa male negli incubi di Dean, nel sudore che gli attraversa la fronte appena sveglio, nelle grida che attraversano la stanza nelle notti buie, quando solo il silenzio vorrebbe- dovrebbe- colmarle, negli occhi verdi e belli e vividi eppure terrorizzati, spaventati; nel suo scivolare sul pavimento, farsi piccolo, attaccarsi alla parete e stringersi la testa fra le mani e tentare in silenzio di calmare se stesso. 

 

E Castiel si alza dal letto sfatto  e scivola sul pavimento accanto a lui. E Dean non parla, non ci  riesce ma Castiel è lì comunque e lo bacia e gli sussurra che è bellissimo, che va bene così, che va bene essere tristi, che va bene non sopprimere le emozioni che avverte disintegrargli l'anima, che non deve rispondere "sto bene" anche così, anche con le mani e le dita che tremano e che stringe incessantemente fra di loro, che può lasciarsi andare, che è la persona più forte che abbia mai conosciuto; 

 

E Dean lo guarda e non parla, ma il suo sospiro ritorna regolare, le mani tremano meno ed il pavimento sembra meno freddo.

 

                                          ****

 

 

Il presente è sulla loro pelle: nei ricordi che condividono, nei sospiri calmi, sereni che li fanno sentire parte di qualcosa di più grande di loro, nelle continue novità di Castiel nell' abituarsi ancora una volta all'essere ormai umano,  nelle dita che tremolanti attraversano i corpi dell'altro, incerte, curiose. 

 

È scolpito in attimi, momenti, istanti. 

 

È Dean che balla in  cucina mentre inforna la torta che ha voluto preparare- la musica in sottofondo, una lacrima di marmellata sulla sua guancia- e in Castiel che lo guarda divertito e nel "No, no Dean. Dean, io non ballo. Dean. Dean.",  invano. 

 

È nelle battute di Dean decisamente e costantemente fuori luogo e che Castiel non capisce totalmente, ma per cui sorride ad ogni modo, tanta è l'eccitazione sul volto  dell'altro.  

 

È nelle frasi che Castiel sussurra a Dean di tanto in tanto con una naturalezza irreale ed a cui Dean non è abituato e a cui non riesce rispondere se non baciandolo con più dolcezza e poi con più foga.

 

È tra le lenzuola della loro camera che cadono verso terra e nel sospiro spezzato di Dean mentre l'altro è dentro di lui;  

 

È nei sorrisi piccoli, accennati, nelle attenzioni che rivolgono l'un l'altro,  nel Paradiso  che piano piano, giorno dopo giorno si riempie sempre più delle persone che Dean aveva conosciuto in vita, come se finalmente fosse pronto ad accettare questa condizione di buona morte eterna– ingiusta, cattiva,  invadente e  che ha confermato ogni pensiero avesse mai avuto su come sarebbe morto, un giorno-. 

E non accetta  il suo essere in Paradiso troppo giovane, troppo presto in uno sguardo rassegnato, stanco, stremato, ma nel volto di un uomo che finalmente si riposa, che accoglie ciò che veramente è e che per tutta la sua vita ha negato, distrutto, represso.

E il Paradiso inizia a sembrare tale.

 

              

Il presente è nelle loro litigate. Litigate  che iniziano sempre per un motivo che faticano a ricordare più tardi e continuano sempre con un toccarsi vago, ma fermo, costante perché nessuno dei due riesce a sostenere l'assenza dell'altro  nella confusione di parole dure. 

Ed allora Castiel tiene una mano di Dean fra le sue, gli accarezza una guancia, si sofferma con una mano sulla sua spalla. 

Sono tocchi indecisi, a malapena accennati, ma è abbastanza per far sentire Dean al sicuro, per dirgli che nonostante stiano  discutendo, Castiel è sempre con lui, che non se ne andrà come hanno fatto tutti- come lui stesso ha fatto- che anche e nonostante le incomprensioni,  lo ama ogni giorno di più; 

 

E quell'amore può essere trovato in ogni suo sguardo, in ogni suo sfiorare l'altro, e non è necessario guardare in profondità: è chiaro agli occhi di tutti.

 

                                         ****

 

Il futuro è nelle loro parole, nelle loro risate e in Dean che parla e parla e parla e gli racconta di tutte le  cose che non ha mai fatto e che vuole assolutamente fare un giorno  e Castiel lo guarda e l'eternità sembra poca se passata con lui. 

 

È un affannarsi continuo, un credere costante che non vi sia tempo per fare tutto, un guardare l'altro ed avvertire la sensazione che una forza oscura penetrerà nel Paradiso ed al risveglio una parte del letto  sarà fredda  per l'assenza dell'altro; 

e serve tempo per convincersi che non è così, che stanno bene, che staranno bene ancora e ancora  e le parole per tranquillizzarsi  non bastano: non sono mai bastate e non bastano tutt'ora, ma per la profonda consapevolezza che non vi sia  dolcezza  più bella  dello sguardo dell'altro, sorriso accennato più caro, toccarsi vago più nuovo e delicato, le parole non sembrano necessarie.

 

                                          ****

 

Ci sono cose che non possono essere spiegate. 

Cose come la mano di Dean che incontra quella di Castiel mentre fanno l'amore e si stringe accanto ai loro corpi; come gli occhi di Dean quando vengono colpiti dalla luce pomeridiana- calda, rovente,  bella- e le sue lentiggini che nascono con l'inizio dell'estate;  come lo sguardo  che Castiel gli rivolge, ancora puro, ancora devoto, ancora meraviglioso nonostante tutto o forse proprio  a causa di tutto,  come l'incredulità che ogni tanto si dilaga sui loro volti perché tutto appare ancora  surreale. 

 

Cose come i loro silenzi e le parole non dette. Cose come le braccia di  Dean che stringono l'altro a sé e che affonda con il proprio volto sulla sua parte di petto non coperta dalle garze, e nel suo chiudersi degli occhi fievole, nel suo respirare costante. 

 

Sotto il cuscino di Dean non vi è più alcuna arma: si sente al sicuro. 

 

C'è solo amore.

   
 
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