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Autore: heliodor    07/05/2021    0 recensioni
Valya sogna di diventare una grande guerriera, ma è solo la figlia del fabbro.
Quando trova una spada magica, una delle leggendarie Lame Supreme, il suo destino è segnato per sempre.
La guerra contro l’arcistregone Malag e la sua orda è ormai alle porte e Valya ingaggerà un epico scontro con forze antiche e potenti per salvare il suo mondo, i suoi amici… e sé stessa.
Aggiunta la Mappa in cima al primo capitolo.
Genere: Avventura, Fantasy, Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Cronache di Anaterra'
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Ladra
 
Konnor le puntò contro il dardo magico e aprì la mano. Il proiettile magico scintillò nell’aria come se fosse fatto di cristallo puro e non della strana sostanza che gli stregoni usavano per dare vita ai loro incantesimi.
Valya lo vide ruotare su sé stesso mentre fendeva l’aria e puntava verso di lei. Anche se riusciva a tracciarne il percorso e sapeva che l’avrebbe colpita alla spalla destra, i suoi muscoli non potevano muoversi altrettanto veloci.
Riuscì ad abbassarsi e il dardo le sfiorò la pelle, proseguendo per la sua strada.
La ragazza si era spostata alle sue spalle. La notò con la coda dell’occhio che agitava le mani nell’aria.
Un altro incantesimo? Si chiese.
Balzò verso di lei, la spada sollevata sopra la testa. Mentre atterrava colse la sorpresa nei suoi occhi, come se non si fosse aspettata quella reazione da parte sua.
Qualcosa colpì Valya al fianco destro scaraventandola nella direzione opposta. Girando la testa vide lo stregone anziano tendere le mani verso di lei.
“Attenta” stava dicendo alla ragazza.
Konnor si era ripreso ed era balzato su un pezzo di muro distrutto. Qualcosa brillava tra le sue mani ma non era un dardo magico. Sembrava più un piccolo sole.
Aveva già visto quell’incantesimo. Lo aveva usato Zane a Ferrador quando si erano battuti insieme contro i rinnegati.
Sapeva cosa poteva causare la forza di quell’incantesimo e non voleva provarla su di sé. Atterrò sulle gambe e facendo leva su di esse spiccò un balzo deciso di lato.
Konnor lasciò partire la palla di fuoco nello stesso momento. Valya la seguì finché non colpì il suolo ed esplose seminando detriti tutto intorno.
“Niente incantesimi distruttivi” gridò lo stregone anziano.
Valya riprese a muoversi verso una colonna spezzata al centro dello spiazzo. Non voleva farsi circondare dai tre.
Se riesco a raggiungere il cavallo di Zane sarò in salvo, si disse.
Alla sua destra vide scintillare qualcosa. Voltandosi notò che nella mano dello stregone anziano era apparsa una spada d’acciaio. La lama emanava una luce intensa che le feriva gli occhi ogni volta che la fissava.
Lo stregone si gettò verso di lei mulinando l’arma e Valya arretrò alzando la spada per parare l’affondo. Lui fece una finta di lato e lei reagì spostando il bacino per parare il secondo affondo. Un’altra finta e lo stregone l’attaccò sulla sinistra costringendola a ruotare di nuovo. A quel punto avanzò deciso verso di lei con la punta della spada rivolta in avanti.
Valya balzò indietro pronta a rispondere all’affondo e sbatté con la schiena contro la colonna. Lo schianto fu così forte che spezzò in due la roccia. Senza un appiglio a cui aggrapparsi proseguì la sua corsa e atterrò con la schiena sulla roccia.
L’impatto le strappò un grido di dolore e di rabbia. Ruotò su sé stessa e balzò in piedi. La lama di luce danzò davanti ai suoi occhi, la punta rivolta verso la sua testa.
“Viglio solo parlare” disse lo stregone anziano. Aveva il fiatone ma la sua espressione era divertita.
Valya fissò la punta della spada. Non era certa di essere abbastanza veloce da poter evitare di essere colpita e rispondere.
“Metti via quella magnifica spada” disse lo stregone. “Per favore.”
Valya deglutì a vuoto.
Lo stregone allontanò la punta della lama dal suo viso e la sollevò. La luce che l’aveva avvolta si affievolì fino a sparire e solo allora la infilò nel fodero legato in vita.
Konnor e l’altra strega si piazzarono ai suoi lati, a meno di dieci passi di distanza.
“Mi arrendo” disse Valya alzandosi. Rinfoderò la spada con un gesto plateale e il mondo tornò a muoversi alla velocità consueta.
Lo stregone anziano annuì grave. “Ora parliamo.”
 
Valya sedette su una colonna spezzata a metà. La parte superiore giaceva adagiata al suolo di traverso mentre la parte inferiore era stata consumata dal tempo ed era ridotta a un mozzicone. Solo la base quadrata aveva resistito al trascorrere dei secoli.
O dei millenni, secondo Refu.
Lo stregone anziano e gli altri due si piazzarono davanti a lei.
“Cominciamo con le presentazioni” disse lo stregone. “Lui è Konnor” disse indicando quello più giovane. “E lei è Yuldra. Io sono Aramil.”
Aramil, pensò Valya. Aveva già sentito quel nome.
“Tu sei il padre di Zane? Sei quell’Aramil Stanner di cui tutti parlano?” fece stupita.
“Comandante Aramil” disse Konnor. “Parla con rispetto.”
Aramil gli fece un cenno con la mano. “Tu come ti chiami?”
“Valya. Valya Keltel” disse con tono deciso. “Tu e mio padre siete amici. Zane me lo ha detto.”
Aramil la fissò interdetto. “Andiamo con ordine, Valya Keltel. Come fai a conoscere Zane?”
“Ci siamo incontrati a Ferrador” spiegò Valya. Ora che poteva parlare con calma le parole sembravano avere fretta di uscire dalla sua bocca. “Mio padre e io eravamo lì perché doveva lavorare nella forgia reale.”
Aramil annuì grave. “Questo lo sapevo già. Fui io a dire a Demia di contattarlo, una volta arrivata a Ferrador.”
“Io ricordo che si parlarono.”
“E ricordi anche che cosa si dissero?”
Scosse la testa. “Non ero presente.”
“Questo non spiega affatto perché tu eri con l’armata di Demia” disse Konnor con tono accusatorio.
Valya pensò in fretta a una risposta da dargli. “Sono andata via perché volevo unirmi a loro. Per combattere. Sono abile con la spada, l’avete visto.”
I due stregoni più giovani si scambiarono una rapida occhiata. Aramil invece la fissò negli occhi.
“Su questo ci torneremo dopo. Ora dimmi che cosa è successo dopo che avete raggiunto Cadrik.”
“Una pattuglia di Talmist ha trovato il cavallo di Zane vicino a queste rovine e lo hanno portato alla fortezza.”
“Il cavallo di Zane” disse Aramil. “È lo stesso che tu hai usato per venire qui. Conosco bene quell’animale. È cresciuto nelle mie scuderie.”
Valya annaspò alla ricerca di una risposta. “Io” disse esitando. “L’ho preso per venire qui a cercare Zane. Pensavo che potesse conoscere già la strada.”
Konnor sorrise. “Parli con i cavalli, Valya Keltel?”
“No” fece lei disperata.
“Perché sei venuta tu a cercarlo e non una pattuglia di Lormist?” chiese Aramil.
A Valya venne in mente la scusa che aveva usato con Pharum.
Forse funzionerà anche con loro, pensò.
“Demia mi ordinò di andare a cercarlo. Disse che non voleva sacrificare una pattuglia e che una persona sola sarebbe passata inosservata alle pattuglie di rinnegati.”
“Demia ha detto questo?” fece Aramil. “Ne sei certa?”
“Sì” disse senza esitare.
Aramil sospirò. “Un’altra bugia.”
Konnor ghignò. “Il comandante Stanner lo capisce se stai mentendo.”
“Non sto mentendo” disse disperata.
“Tuo padre sa che ti sei unita all’armata di Demia?” le domandò.
Valya scosse la testa. “Lui è andato via.”
“Dove?”
“Non lo so. Un paio di giorni prima di partire è venuto da me dicendo che dovevamo fuggire. Che lui l’aveva trovato e che gli avrebbe fatto fare delle cose terribili.”
“Di chi stava parlando? Te l’ha detto?”
Valya scosse di nuovo la testa.
“È chiaro che sta mentendo” disse Konnor.
Yuldra gli fece un cenno con la mano. “Io voglio sentire il resto della storia. È divertente.”
“Divertente?” fece lo stregone interdetto.
“È come leggere una di quelle storie della Stennig.”
Konnor sbuffò. “Tu e quelle dannate favole.”
“A me piacciono” disse la ragazza.
“Non sono storie” disse Valya guardando Aramil in cerca del suo sostegno. “È tutto vero. Due giorni dopo che mio padre era sparito, Ferrador è stata attaccata dai rinnegati.”
Konnor tornò serio. “È quello che abbiamo sentito dire. Che cosa è successo?”
“I rinnegati si sono introdotti in città con la scusa di partecipare al torneo indetto dalla governatrice. Hanno usato delle evocazioni, anche un Var.” Esitò. “Qualcosa del genere.”
“Varthag” disse Aramil cupo. “E ci sono pochi evocatori in grado di richiamarne uno in battaglia.”
“Gauwalt?” fece Yuldra.
Aramil annuì. “O lui o Hissarion. Sono i primi due nomi che mi vengono in mente.”
“Dannati rinnegati” disse Konnor con rabbia.
“Mi credete adesso?” chiese Valya con tono supplice.
Aramil fece un cenno della testa verso la spada. “E quella? Come te la sei procurata?”
“È mia” disse Valya sulla difensiva.
“Non è vero” rispose lo stregone. “Simm l’aveva in custodia e lui non se ne sarebbe mai separato volontariamente. Quindi l’hai rubata. Come hai rubato il cavallo di Zane. Questo fa di te una ladra e non so se posso fidarmi di te, Valya Keltel. Se questo è davvero il tuo nome.”
“E va bene” disse Valya disperata. “L’ho presa. Rubata, se ti piace di più così. Mio padre la teneva in un baule in soffitta e io l’ho trovata e l’ho presa.”
Aramil si fece attento. “E cosa è successo quando l’hai toccata?”
Valya tacque.
“Sei svenuta, vero? Per quanto tempo sei rimasta addormentata?”
“Non lo so” rispose dopo qualche attimo di silenzio. “So solo che ho toccato l’elsa. Volevo vedere come era fatta. Mio padre non mi fa mai usare le sue spade, ma quella la teneva nascosta per chissà quale motivo ed era probabilmente la sua spada migliore.”
“Questo è vero. A parte il fatto che non è la sua spada. Non lo è mai stata” disse Aramil con tono divertito. “Ma adesso è la tua spada.”
“Ma hai detto che è la spada di mio padre” protestò Valya.
“Lui l’aveva solo in custodia, per quanto posso ricordare. Lo so bene perché gli dissi di liberarsene e di distruggerla.”
“Ma non l’ha fatto.”
Aramil scrollò le spalle. “Simm Keltel è un uomo leale e un guerriero valoroso, ma certe volte agisce in modi che nemmeno io so spiegarmi. Se ha deciso di tenerla con sé avrà avuto i suoi motivi.” Raddrizzò la schiena e guardò verso l’orizzonte. “Il sole sta calando e tra poco farà buio.”
“Non mi hai detto dov’è Zane” disse Valya.
“Nemmeno io lo so. Gli ho scritto una lettera dandogli appuntamento qui. Sapevo che avrebbe compreso il messaggio anche se non avevo specificato il luogo e il momento per paura che cadesse nelle mani dei rinnegati, ma si vede che ho sottovalutato i nostri nemici.”
Valya non capiva il senso di quelle parole.
“Zane deve aver raggiunto le rovine ma ad attenderlo c’era qualcun altro” proseguì Aramil.
“Chi?” chiese Valya allarmata.
“Qualcuno in grado di prevedere le nostre mosse, a quanto pare. Un avversario che non sapevamo di avere e dal quale dobbiamo imparare in fretta a proteggerci o questa guerra non finirà bene per l’alleanza.”

 
  
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