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Autore: NPC_Stories    08/05/2021    2 recensioni
Una raccolta di flashfic e oneshot che attraverso una parodia quasi sempre comica di alcuni cliché letterari racconteranno frammenti di vita dei miei personaggi ricorrenti, o anche piccoli missing moments di altre storie.
Aggiornamento a random quando mi sento ispirata.
Genere: Fantasy, Parodia, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna, FemSlash | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Forgotten stories of the Forgotten Realms'
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Questa storia partecipa alla challenge #SecondaryToWhom del gruppo facebook Hurt/Comfort Italia - Fanart and Fanfiction - GRUPPO NUOVO.
Prompt: candele; viaggio nell'Underdark (solo accennato)


1264 DR: Big Brother Worship


Una notte d'estate, in una locanda vicino a Secomber

"Spiegamelo bene ancora una volta" Duvainion affondò il viso in una mano, massaggiandosi le tempie con il pollice e il medio. "Com'è che ti sei scottata?"
Kore strusciò i piedini a terra, a disagio. Ora si sentiva così stupida. Però il fratello maggiore era la sua unica speranza di farsi guarire la mano senza essere sgridata, perché se fosse andata da sua madre di sicuro si sarebbe dovuta sorbire una lavata di capo sul tema non si gioca con le candele.
"Volevo essere come te" ammise, con voce soffocata dalla timidezza. Tenne lo sguardo basso, per non vedere l'espressione delusa sul volto di quel fratello maggiore che tanto ammirava. "Volevo fare una magia. Come fai tu. Volevo farmi comparire il fuoco nella mano."
"Ma non ci sei riuscita" indovinò Duvainion. Non serviva essere un divinatore per capirlo: una bambina di cinque anni non poteva fare magia, era troppo piccola per aver potuto studiare le arti arcane e perfino la magia spontanea non si manifestava prima dell'adolescenza. Per una creatura di razza elfica, come Kore, questo voleva dire aspettare ancora un paio di decenni.
La bambina scosse la testa, facendo ondeggiare le trecce di capelli candidi. Sulle sue guance nere si potevano intravedere tracce di lacrime.
"No, non ci sono riuscita. Allora ho pensato che... forse se prendevo in mano del fuoco che c'era già, riuscivo almeno a... non lo so. A controllarlo." Adesso che lo stava raccontando, la cosa le sembrava ancora più sciocca. "Mi dispiace" piagnucolò, tirando su col naso. "Non volevo venire a dirtelo, ma mi fa tanto male la mano. Se vado dalla mamma, mi sgrida di sicuro."
L'elfo più grande si riscosse, come se si fosse appena ricordato il vero motivo per cui Kore era lì.
"Piccola, se ti fai male devi venire da me o dalla mamma subito. Non devi pensare alle sgridate o al fare brutte figure. Su, ora fammi vedere questa mano" pretese, accoccolandosi per essere al livello della sorellina.
Kore gli porse la manina e lasciò che il fratello maggiore la studiasse. Si era ustionata con il fuoco, e in parte anche con la cera calda. Quello forse aveva fatto ancora più male.
"Oh, poveri noi" l'elfo sospirò. "Non è troppo grave, ma deve farti molto male. Purtroppo adesso non ho preparato nessun incantesimo di guarigione. Per il momento ti metterò una pomata di calendula, farà diminuire il dolore. Domattina per prima cosa mediterò per ottenere un incantesimo di guarigione."
A queste parole gli occhi della bimba brillarono, nonostante la brutta situazione in cui si era già messa proprio a causa della sua attrazione verso la magia. "E poi mi insegni anche a me a fare questa meditazione?" Domandò, mentre l'elfo cercava qualcosa all'interno della sua sacca da viaggio. Era pronto per partire la mattina seguente, di nuovo alla volta della sua amata foresta, e portava sempre con sé un kit di primo soccorso.
Finalmente Duv trovò la boccetta che stava cercando, ma per rispondere alla domanda della sorella si prese la briga di girarsi e guardarla in tralice. "No. Sei troppo piccola."
"Ma uffa!" Kore avrebbe sbattuto un piedino a terra, ma non voleva rischiare di svegliare la madre facendo rumore. "Io voglio essere come te!"
"Quando sarai più grande" promise il fratello maggiore, chinandosi di nuovo al suo livello. "Su, dammi la mano."

Applicare la pomata di calendula fu un lavoro impegnativo, perché andava spalmata sull'ustione e la parte offesa doveva essere massaggiata a lungo per consentire al principio attivo di essere assorbito dalla pelle, ma andava anche fatto con delicatezza per non causare troppo dolore.
"Mi fa ancora male però" mugugnò Kore quando il fratello ebbe finito.
"Lo so, pulcina, è una pomata, non una magia. Però il dolore dovrebbe essere diminuito, e diminuirà ancora con il passare del tempo."
La bambina sembrò pensarci per qualche momento, poi annuì.
"Posso restare qui con te? Non riesco a riposare, mi fa troppo male la mano..."
"Mi sembra giusto" acconsentì Duvainion. Non voleva rischiare che la loro madre notasse il piccolo problema di Kore prima che lui fosse riuscito a guarirla del tutto. Lei poteva essere stata sciocca a cercare di afferrare la fiamma di una candela, però era stato lui a ispirarla con i suoi incantesimi. Krystel l'avrebbe ritenuto almeno in parte responsabile. "Vieni, siediti sul mio letto. Ti racconterò una storia così noiosa che ti farò addormentare per forza" scherzò, riuscendo a strappare una risata alla sorellina.
"Mi racconti di come la mamma ha conosciuto il mio papà?"
"Aw, ma questa non è una storia noiosa" si lamentò l'elfo, prendendo posto su una sedia accanto al letto e aiutando Kore a salire sulla branda e accomodarsi. "Anzi, a pensarci bene... è una storia di avventure, magie e pericoli!"
"Ma mi piace! Dai, dai, per piacere!" Lo pregò lei, con il suo entusiasmo giovanile. Di sicuro la mano le faceva ancora male, ma lui stava riuscendo ad aiutarla a non pensarci.
"D'accordo, allora" Duvainion sembrò cambiare voce, calandosi nel suo ruolo di narratore. "Tutto è cominciato quando io, mamma e zio Daren siamo andati a fare un viaggio nel Buio Profondo, per esplorare il labirinto di cunicoli da cui provengono gli elfi drow."
"Come lo zio e la mamma" intervenne Kore, sentendosi partecipe del racconto.
"Giusto, come loro, come il tuo papà... e come te" aggiunse il fratello, toccandole il naso con un dito. "Io invece ci sono andato solo perché ero curioso, e perché volevo avere qualche bella storia da raccontare, un giorno."
"Me la stai raccontando" notò lei, contenta per tutte quelle attenzioni dal fratello che idolatrava.
"Sì, se mi lasci raccontare." Scherzò lui, per poi farsi di nuovo serio. "Ma all'epoca ero giovane e sciocco, perché pensavo che sarebbe stata solo una gita interessante. E invece aveva ragione zio Daren, è un luogo pericoloso. Me ne sono reso conto quando ho visto... un mostro!"
Kore si mise le mani davanti alla bocca, per trattenere un urletto.
Aveva già sentito quella storia decine di volte, ma sembrava che non le bastasse mai. La storia di come suo padre era stato salvato dalle grinfie di un terribile mostro, grazie a sua madre.
Non era esattamente la verità, ma la verità può essere troppo dura per una bambina così piccola. Duvainion lo sapeva, e indorare quella storia faceva parte del prendersi cura di Kore, non diversamente dal soccorrerla quando si faceva male.



**********
Il trope di oggi è Big Brother Worship, che penso non abbia bisogno di spiegazioni.
Il racconto di Duvainion fa riferimento alle storie Drider - Ritual - Ambush - Alliance della raccolta Promptober 2020.
   
 
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