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Autore: Victoria73    09/05/2021    3 recensioni
Isabella e Edward non si conoscono, ma hanno bisogno l'uno dell'altro: i loro affari potrebbero risollevarsi solo con un accordo speciale.
Appena decidono di metterlo in atto , Edward si chiede come farā a vivere ogni giorno con quella donna senza sedurla.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Isabella Swan | Coppie: Bella/Edward
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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capitolo 15
Buona sera a tutte le amiche di epf sono tornata so che nn publico da un po ma quest'anno e questi mesi non sono stati belli per me ne nella vita privata che di salute .
Pero ho letto le vostre storie che mi hanno fatto molta compagnia ringrazio molto per il sostegno che mi ha datto Loverrrr anche per la disponibilita grazie di cuore e ringrazio tutti chi segue le mie storie .
Vi lascio al capitolo spero vi piace.






Dove eravamo rimasti
Ebbe un torrente di ricordi.
La donna le si avvicino e l'abbraccio
-Isabella- la chiamo con la voce comossa e le lacrime agli occhi.
-E un sogno rivedertidi nuovo-.
Lei guardo il viso della donna, oh non era difficile riconoscerlo.
-Mamma, sei proprio tu ?-
le chiesse Isabella in un soffio.


Capitolo 15

Finalmente poteva riabbracciare sua madre dopo anni e anni di crederla morta era

un momento molto emozionante e speciale per entrambe, dopo anni di dolore e separazione
Dopo quel lunghissimo abbraccio cosi emozionante si accomodarono sul divano nel frattempo Edward guardava la
scena dal divano vicino il cammino.
- Ma com'č possibile ?-
Chiese Isabella dopo aversi ripresso dalla sopressa e dal emozione di rivedere sua madre viva.
- Ti credevamo morta. dov' eri?-
-Lo so -rispose Renče mentre stringeva sua figlia ancora nelle sue braccia.
-Ti devo una spiegazione, e tu hai tutte le ragioni per rimproverarmi, ma lasciami dire
prima che quella di lascire voi e stata la decisione pių straziante di tutta la mia vita.-
Isabella ripenso a quella sera e divento triste 
-Le gemelle avevano bisogno di te.-
Renče abbraccio Isabella e inizio a piangere,
-Non ho avuto scelta tesoro, tuo padre non mi ha dato scelta.-
-Mio padre?-
Renče abbasso lo sguardo e sua figlia capi,
- Lo so che non eravata felici insieme , ma come ha potuto convicerti ad abbandonarci, no capisco.-
-E stata colpa mia.-
rispose la madre .
-Non eravamo felici, tuo padre non mi amava e io non riuscivo pių a tollerare i suoi
continui tradimenti.-
-Ed č per questo che sei andata via e ci hai lasciato,- chiese Isabella .
-No c'č di pių- rispose sua madre mentre si asciugava le
lacrime che gli rigavano il viso, si fermo un momento per riprendersi e poi inizio a raccontare.
- Io lo amavo , e credevo che anche lui mi amase era quasi una follia!
Cosi ho pensato che il modo per farlo impazzire di gelosia fosse tradirlo.
Ho scelto il pių forte e il pių aitante dei nostri dipendenti e l'ho sedotto, come avevo
previsto tuo padre ci sorpresse in camera.-
Si fermo per riprendere fiato e bere un bicchiere d'acqua.
Isabella la guardo e gli chiese di continuare il racconto, mentre negli occhi della madre si leggeva
tutto il dolore di quei momenti.
-Scoppiō a ridere rimase li a guardarci divertito, come se fosse la cosa pių normale del mondo.
Il mio amante fuggi e io incominciai a inveire contro di lui e  colpirlo con tutta la forza che avevo,
volevo fargli  provase tutto quel dolore che provavo io ogni volta che  lui mi tradiva,
si arrabbio e se ne ando via dalla stanza,  lasciandomi li disperata.
- Cosi  il giorno seguente-
Isabella ricordava i suoni di quella deribile giornata come se fosse accaduto il giorno prima.
Renče la guardo e continuo a raccontare.
-Decisi che non potevo pių continuare cosi mi sentivo ferita, umiliata e terribilmente inutile.
Per uscire da quella vita c'era solo una saluzione-
Abbasso il viso e gli sfuggi un sorriso amaro.
-Non sono riuscita nemmeno a fare quello , mi trovō una cameriera , fu lei a chiamare un ambulanza ,
non so se vostro padre avrebbe chiamato i soccorsi-
-Ci disse che eri morta in ospedale.-
-Mi obbligo di non tornare pių  e di non cercarvi pių e io ho dovuto accettare.
E stato orribile ma credevo di non essere stata e di non essere una buona madre,
pensavo che sareste state meglio senza di me .-
Isabella parlo
-Ecco perchč non si e mai risposato, perchč non era libero.
ma com'č stato possibile che tutti pensavano che eri morta.-
Renče abbraccio la figlia e continuo a raccontare.
-I miei genitori non c'erano pių, e io non avevo altri parenti, oltre a voi.
Tutti i miei amici erano a Los Angeles, dov'ero cresciuta.
Tuo padre organizzo tutto per spedirmi il pių lontano possibile.
Mi fece trasperire in una clinica privata a Londra, dove passai un po di mesi .
Quando usci mi trasferi in un piccolo paesino di londra, e apri una piccola attivita, con la somma che tuo padre mi aveva concesso.-
Renče sorrise e penso
-Tenendomi inpegnata in quest'attivita non avrei sentito troppo la mancanza delle mie  figlie essendo  che non potevo vederle.
Non vi ho mai dimenticate vi pensavo in ogni momento della giornata ed eravate sempre nei miei pensieri, credimi.-
-Non hai saputo che papa era morto!-
Gli chiese Isabella
- Si l'ho saputo- rispose 
-Mi ha chiamato il suo avvocato per dirmelo .
Ho pensato anche di chiamarvi, ma non ci sono riuscita.
Mi semprava che non era giusto di tornare nelle vostre vite, dopo tutti questi anni e dopo tutto quello che era successo , pensavo che mi odiavate.-
- Odiarti?-
E perchč ci sei mancata molto mamma a tutte tre.-
Le disse Isabella abbraciandola.
- Adesso sei qua sei tornata.-
Renče bacio la figlia e gli disse,
-Solo perchč tuo marito č un negoziatore straordinariamente abbile,
e comunque, ha impiegato tutta la vigilia di capodanno per convincermi.-
Isabella guardō il marito
-La vigilia di capodanno?-
-Si, certo era la sera in cui ho accettato di incontrarlo a londra.
E quando gli ho ripetuto per la millessima volta che non intedevo affatto mettere sottosopra la vostra
vita tornando a Sydney, lui mi ha detto di te.
Mi ha raccontato di come avessi fondato una casa di accoglienza per offrire assistenza e rifugio alle donne intrappolate in un matrimonio sbagliato, che altrimenti non avrebbero saputo dove andare.
E che l'avevi chiamata Renče Haus, in mio onore.-
La madre era cosi orgogliosa della figlia che gli brillavano gli occhi.
-Hai idea di cosa abbia voluto dire, per me?
Da quell'istante ho desiderato di riabbraciarti.-
E si abbracciarono  di nuovo.
-E invece appena sono arrivata tu hai rischiato la vita in un incedio proprio alla Renče Haus.-
Renče guardo la figlia e gli occhi si riempirono di lacrime al pensiero, che avrebbe potuto perdela.-
-Mi dispiace tanto che sia andata tutto distrutto.-
Isabella guardō la madre,
-Troveremo un'altra sede, credo che anche i vicini ci aiuterano.-
-Vorrei che mi permetti  di dare una mano, se posso, disse Renee.-
-Lo faresti?-
-Te lo devo, tesoro
se non altro , per tutte le volte che non c'ero quando tu e le tue sorelle avevate bisogno di me.
Mi aiuterā a perdonarmi per avervi abbandonato.-
Isabella aveva gli occhi pieni di lacrime per le parole della madre .
-Non devi farti perdonare niente, mamma, ma sarā un piacere averti in squadra.-
Isabella senti squillare il telefono di Edward e vide che rispose e ascoltava in silenzio fino che chiuse la telefonata.
-Chi era?- chiese Isabella al marito
- La polizia , ha arrestato Ben con l'accussa di incedio doloso.
Sembra che abbia confessato anche di aver appicato il fuoco alle case comunali in cui stava Angela.
Rimarrā dietro le sbarre per un pezzo.
L'altra buona notizia e che i medici dell'ospedale hanno dichiarato Valentina fuori pericolo .-
- Cosi finalmente Angela e Valentina possono ritornare a casa loro.-
-E potrano stare finalmente tranqulle ,- concluse Renče soddisfatta .
- So che devi rifrescarti e riposare un po, bambina mia .
E anche io devo riprendermi dalle emozioni della giornta.-
Si separarono ma si sarebbero rivisti pių tardi per cenare insieme.











   
 
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