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Autore: _L_Black_    10/05/2021    1 recensioni
James e Lily Potter sono morti, lasciando dietro di loro la disperazione e la gioia per una guerra finita.
Ma quella notte, anche un'altra famiglia fu spezzata dai seguaci del Signore Oscuro.
Sirius Black è ad Azkaban e sua moglie brutalmente uccisa dai mangiamorte, lasciando la loro unica figlia in mano agli ultimi parenti rimasti.
Orion e Walburga Black.
Alyssa Black crescerà con gli ideali della purezza, con una voce dentro di lei che urla "libertà" e la voglia di scoprire cosa sia davvero successo quella notte.
La guerra l'aspetta e Alyssa è pronta a combatterla per i suoi ideali.
Genere: Azione, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Potter, Nuovo personaggio, Orion Black, Theodore Nott
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4, II guerra magica/Libri 5-7
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Capitolo 44
 
Quel sabato stranamente non pioveva, il cielo era grigio eppure non cadevano gocce d'acqua, come la Cooman aveva predetto. Il freddo dei primi giorni d'autunno si stava facendo sentire e si strinse nel mantello della divisa, rabbrividendo al pensiero di dover uscire dalle calde mura di Hogwarts. Davanti a sé aveva una tazza fumante di caffè accompagnata da una fetta di plumcake alla zucca ancora caldo, Lavanda al suo fianco sorseggiava il suo infuso alle rose e Ginny beveva il latte caldo. Le tre ragazze erano nel silenzio più totale, immerse nei loro pensieri, soprattutto in vista di ciò che dovevano andare a fare giù al villaggio. Quella riunione significava andare contro la Umbridge e se per Alyssa non cambiava nulla, per Ginny e Lavanda la situazione era diversa, visto che non erano mai finite in punizione per qualcosa di grave.
 
-Avete litigato?- chiese Theodore, avvicinandosi a loro.
 
Le tre ragazze sussultarono all'unisono e si voltarono verso il ragazzo, che le guardava con il sopracciglio inarcato. Lavanda e Ginny sbuffarono apertamente a quell'intrusione ma non dissero nulla, a differenza di Theodore, loro non attaccavano briga alla prima parola pronunciata.
 
-No- esclamò Alyssa sorpresa. -Siamo solo...in silenzio, non ti capita mai?-
 
Theodore non rispose e ignorò le altre due ragazze, che erano tornate a gustare le proprie colazioni. Alyssa lo guardò confusa mentre lui rimaneva in piedi e la fissava con insistenza, solo quando le indicò la porta con un gesto del capo, si ricordò della promessa di andare a Hogsmeade insieme.
 
-Oh-
 
-Te ne sei dimenticata- sentenziò Theodore, serrando la mascella irritato.
 
-No è che...- Alyssa lanciò un'occhiata fugace alle amiche, che questa volta si drizzarono con la schiena e dalle loro espressioni, s'intuiva che stessero cercando una scusa per la loro compagna.
 
-È che ho litigato con Michael- s'intromise Ginny, guardando il ragazzo. -E...ecco volevo parlarne con loro-
 
-Puoi parlarne qui senza rimanere in silenzio- obiettò Theodore, con un tono di voce che fece innervosire non poco le tre Grifondoro.
 
-Sveglia Nott- disse Lavanda, alzando gli occhi al cielo con fare esasperato. -Manca Hermione. E comunque tranquillo, sarà solo questione di un'oretta, ho un appuntamento anche io-
 
Theodore non rispose, il suo viso era una maschera di indifferenza che forse solo Alyssa poteva decifrare. Si voltò e uscì dalla Sala Grande, seguito a ruota dalla ragazza. Lavanda e Ginny rimasero da sole e sospirarono esasperate, mentre osservavano la loro amica uscire dalla Sala per rincorrere il ragazzo.
 
-Quale sarà il suo problema?- sbottò Ginny, irritata.
 
-Il problema siamo noi- rispose Lavanda, afferrando un calderotto dal vassoio. -Prima c'era solo lui per lei, adesso deve dividerla con tutti noi-
 
-È ridicolo, Alyssa ha quindici anni e può decidere da sola chi frequentare- rispose, sbattendo con un po' troppa forza la tazza sul tavolo.
 
-Vero però vedi, Alyssa soprattutto al primo e al secondo anno aveva solo lui. C'ero anche io ma era Theodore a starle accanto, quando la additavano come figlia di un assassino. Al terzo anno è arrivata Hermione e al quarto tutti voi, comprendi che per lui è stato come vedersi rubare la sua migliore amica?- bevve un sorso di infuso e sospirò, portandosi una mano tra i capelli. -In più, mettici Terrence che ha una cotta per lei ed ecco che al povero Nott gli si è parata davanti una verità per lui sconvolgente non è più il...-
 
Ginny le diede una gomitata e Lavanda alzò di scatto il capo verso l'entrata, dove Alyssa stava camminando nella loro direzione sorridendo.
 
-Hanno fatto pace in fretta- borbottò Ginny, nascondendo le labbra dietro la tazza.
 
Lavanda fece spallucce e osservò la sua amica fermarsi a parlare con Fred, poco più in là Theodore tornava in Sala Grande per raggiungere gli amici al tavolo di Serpeverde.
 
~
 
Come aveva immaginato, il freddo si era fatto pungente e ringraziò sé stessa, per aver preferito il mantello della scuola al solito cappotto. Camminava lungo il sentiero con Lavanda e Ginny, le ragazze avevano deciso di avviarsi senza Anthony e Michael data la menzogna che avevano detto un'oretta prima a Theodore.
 
-Posso farti una domanda, Alyssa?- chiese Ginny, continuando a camminare.
 
-Certo, dimmi-
 
-Ma come ci sei finita con Nott?- chiese a bruciapelo.
 
Alyssa si voltò verso di lei con sguardo confuso ma Ginny non se ne accorse, troppo intenta a sfregarsi le mani dal freddo per darle retta. La ragazza lanciò un'occhiata al gruppetto di Serpeverde poco distante da loro e sospirò affranta, loro non capivano il suo rapporto con Theodore e forse non l'avrebbero mai compreso. In molti gli avevano fatto quella domanda e puntualmente la sua testa vagava in ricordi dove lui c'era sempre stato e lei, non l'aveva mai abbandonato.
 
-Beh è difficile da spiegare, non so quando di preciso ho iniziato a provare qualcosa per lui- spiegò pensierosa. -So che per voi Theodore non è altro che un razzista ma non lo conoscete come lo conosco io, ci capiamo al primo sguardo e so che in fondo non è cattivo come sembra. Sono i suoi amici a renderlo così-
 
Ginny e Lavanda si guardarono scettiche ma non risposero e Alyssa, non provò neanche a continuare il discorso. Raccontare di Theodore era come spiegare per filo e per segno cosa ci fosse nell'Ufficio Misteri e non tutti, avrebbero compreso l'essenza del ragazzo.
 
Lavanda la prese per un braccio e le indicò il gruppetto di Corvonero, che si prodigava a prendere una strada laterale e li imitarono, arricciando il naso quando videro che tra loro c'era Cho Chang con la sua amica Marietta. Li seguirono rimanendo a debita distanza e attesero qualche secondo, prima di entrare nel pub di Aberforth. Alyssa storse il naso non appena mise piede nel locale – decisamente più gelido rispetto al calore dei Tre Manici di Scopa –, e vide che tutti erano già arrivati per cui seguì Lavanda e Ginny tra i tavoli malmessi.
 
-Beh ragazze, che prendete?- chiese Fred, avvicinandosi a loro.
 
-Tre burrobirre. Sigillate- rispose Alyssa, riuscendo a reprimere una smorfia di disgusto.
 
-D'accordo principessina- rispose Fred, ghignando. -Hey Lav, mi aiuti?-
 
Lavanda annuì e Alyssa le passò i soldi per le loro burrobirre, Ginny provò a controbattere ma la ragazza le fece segno di non provarci neanche. Doveva ancora ringraziarle per l'aiuto a colazione.
Alyssa si avvicinò a George quando Hermione fece segno loro di aggregarsi al gruppo e osservò Ginny, sedersi accanto a Michael.
 
-Bene, sapete tutti perché siamo qui- disse Hermione, quando Lavanda e Fred tornarono da loro con le bevande. -Harry ha avuto un'idea...okay, io ho avuto un'idea ed è quella di studiare da soli Difesa-
 
-Un gruppo di studio, quindi?- chiese Cho, sorridendo a Harry.
 
-Una sorta, sì- borbottò Harry, arrossendo leggermente.
 
-Perché dovremmo?- chiese Zacharias, guardando il trio con aria di sfida.
 
Ginny e Alyssa si lanciarono un'occhiata confusa mentre Ernie, spiegava al suo compagno del motivo per cui fossero lì.
 
-Lo dice lui però, chi ci assicura che sia tornato?- chiese ancora Zacharias.
 
-Senti un po' ma tu perché sei qui?- chiese Alyssa, assottigliando lo sguardo.
 
-Ha una cotta per Hermione- risposero Hannah e Susan Bones, con tranquillità.
 
Harry, Ron e Hermione sgranarono gli occhi mentre Zacharias balbettò parole confuse, con le risatine dei presenti in sottofondo.
 
-Beh... comunque se...ci dicesse cosa è successo...a Cedric...cosa è successo davvero-  balbettò Zacharias imbarazzato.
 
Il gruppo smise subito di ridere e tornò serio, inevitabilmente tutti osservarono il volto di Harry, che era una maschera di rabbia e frustrazione per tutta la situazione creatasi.
 
-Cedric Diggory è morto per mano di Lord Voldemort, io l'ho visto, lo ha ucciso davanti ai miei occhi e se non credete a me, credete a Silente- rispose Harry, stringendo le dita a pugno. -Il problema è che se ora, ascoltando me, tu non ci stai credendo comunque, la vedo dura che potrai farlo dopo e non ho intenzione di sprecare la mattinata a convincerti-
 
-Silente ha soltanto detto che Cedric è stato ucciso da Voi Sapete Chi, non ci ha dato nessun particol...-
 
-Smith!- tuonò Susan, scattando in piedi. -Cosa vuoi sapere esattamente? Mh? Che farai dopo? Correrai da Wayne a dirgli di come è morto il suo migliore amico? Ti sentirai meglio?- la sua voce tremò di rabbia e Hannah si alzò per metterle le mani sulle spalle, con l'intenzione di farla calmare. -No! Non ti sentirai meglio e non lo farà tornare qui da noi, quindi smettila di fare lo stronzo-
 
Zacharias si zittì in un attimo e iniziò a fissare le punte delle sue scarpe, Susan tornò a sedersi e bevve dei sorsi di burrobirra che Justin le aveva offerto. Hermione si schiarì la voce e tornò a parlare di orari e luoghi in cui incontrarsi per fare pratica ma tutti quelli che non conoscevano bene Harry, lo stavano fissando, bramando di sapere di più.
 
-È vero che sai evocare un patronus?- chiese Hannah, interrompendo Hermione.
 
-Sì lo sa fare- rispose Susan, sorridendo. -Me l'ha detto mia zia...sai- disse, guardando Harry. -Mia zia era alla tua udienza-
 
-Ah!- esclamò Harry, come se si fosse ricordato di qualcosa. -Sì la ricordo-
 
-E hai ucciso il Basilisco nell'ufficio di Silente vero?- chiese Terry, guardandolo ammirato.
 
-E al primo anno ha salvato la Pietra Filosofica- s'intromise Neville.
 
-Filosofale- sibilò Hermione.
 
-Per non parlare delle prove del Torneo- disse Cho, guardando Harry sorridendo.
 
-Opportunista da quattro soldi- borbottò Lavanda, camuffando la frase con un colpo di tosse.
 
Alyssa, i gemelli e Lee ridacchiarono ma nessuno fece caso a loro, perché Hermione riuscì a riprendere la parola e a continuare il suo discorso per l'organizzazione del gruppo di studio.
 
-Bene...credo che dovremmo tutti scrivere il nostro nome, per sapere chi fosse presente oggi. Credo anche che non dovremo divulgare ai quattro venti quello che stiamo facendo. Perciò se firmate, acconsentirete a non raccontarlo né alla Umbridge né a chiunque altro- esclamò Hermione, facendo uscire una pergamena dalla sua borsa.
 
-Bene- disse Alyssa, sorridendo. -Dove si firma?-
 
-Ma siamo sicuri di volerla nel gruppo?- mormorò Zacharias a Ernie, pensando di non essere sentito. -È figlia di un assassino-
 
-Sì esatto, sono figlia di un assassino. Guardati le spalle Smith, perché io attacco quando meno te lo aspetti- rispose Alyssa, sarcastica.
 
***
 
-Esattamente, mi ricordate perché siamo qui?-
 
-Stiamo seguendo Megan e Zabini- risposero i tre, senza degnarla di uno sguardo.
 
Astoria sbuffò e strinse il braccio di Terrence, che di tutta risposta l'abbracciò senza staccare lo sguardo dalla coppia che stavano seguendo. Erano ormai arrivati di fronte al secondo pub di Hogsmeade che si trovava in una strada secondaria, Andrew borbottava e Tracey aguzzava meglio lo sguardo per vedere meglio. Zabini teneva la mano di Megan e chiacchieravano, nonostante il primo provasse ad avvicinarsi al viso di lei, con scarsi risultati.
 
-Ma perché li stiamo seguendo?- continuò Astoria, malcelando la sua irritazione.
 
-Perché Zabini è uno stronzo- risposero in coro i tre, continuando a non guardarla e a fissare i due.
 
-Vi ricordo- sibilò Astoria, arricciando le labbra. -Che Blaise è mio amico-
 
Terrence sospirò impercettibilmente quando sentì il tono irritato della sua ragazza e dovette voltarsi verso di lei, per tentare di calmarla. Gli occhi da cerbiatta di Astoria stavano puntando il suo viso e le sorrise dolcemente, di tutta risposta però la ragazza lo trucidò con lo sguardo e dovette fare un respiro profondo, per calmare sé stesso.
 
-Ammettilo Ast- disse Tracey, interrompendo lo scambio di sguardi dei due ragazzi. -Zabini non è il ragazzo più...uhm...fedele del mondo. Intendo come fidanzato sia chiaro- si affrettò a dire, prima che la ragazza scoppiasse davvero a urlare contro di loro. -Come amico sono sicurissima che sia una persona fantastica-
 
Andrew distolse per un attimo lo sguardo dalla coppia e guardò Tracey, che stava tentando di non ridere delle sue stesse parole e scosse il capo, tornando a osservare Megan, che sorrideva imbarazzata a Zabini.
 
-Megan ha fatto la sua scelta, seguirli è da deficienti- rispose Astoria, sbuffando di nuovo.
 
Tracey sentì Terrence sospirare e si voltò di nuovo a guardare la coppia, Astoria aveva lasciato il braccio del ragazzo e stava picchiettando il piede sui ciottoli con aria irritata. Non si stavano più fissando anzi, facevano di tutto per non incrociare i loro occhi e Tracey, provò pena per il suo amico.
Da quando erano tornati a Hogwarts, Terrence e Astoria non facevano altro che discutere, baciarsi e tornare a discutere. Il problema lo sapeva benissimo qual era, oltre alle enormi differenze caratteriali, c'era anche il minuscolo problema della cotta di Terrence nei confronti di un'altra ragazza. Da che ne sapeva, Astoria non era mai stata una ragazza stupida ma il contrario e accorgersi che il proprio ragazzo aveva occhi per un'altra, doveva darle davvero fastidio.
 
-Mi avevi promesso che saremmo stati noi due- esclamò Astoria, alzando finalmente lo sguardo su di lui.
 
-Giuro che dopo ti porterò da Madama Piediburro- le disse Terrence, sorridendole dolcemente.
 
-Andiamoci ora- ribatté lei, ignorando il sorriso che le stava facendo. -Penso che Tracey e Andrew riescano a seguire Blaise e la Jones egregiamente, non capisco perché ti ostini a fare queste cavolate. Sei molto meglio di quanto fai vedere-
 
-Vuoi dire che noi due siamo dei deficienti?- sbottò Tracey, indicando sé stessa e la figura di Andrew accanto a loro.
 
-Non ho detto questo- rispose Astoria, lanciandole un'occhiata di superiorità.
 
-È quello che hai lasciato intendere-
 
-Okay ragazze calmiamoci- esclamò Terrence, malcelando la sua esasperazione e prese Astoria per mano. -Andiamoci adesso-
 
Astoria sorrise vittoriosa e salutò gli altri due, trascinando Terrence verso la strada principale. Il ragazzo si voltò verso di loro e li guardò sorridendo complice, Tracey ricambiò e tornò a spiare la coppia che continuava a chiacchierare seduta ad una panchina in disparte. Astoria credeva di aver vinto ma Tracey sapeva bene che Terrence l'aveva portata via solo perché sapeva, che in una litigata tra le due, avrebbe vinto sicuramente la sua amica.
 
-Mi chiedo che ci sta a fare ancora con lei- borbottò Andrew, visibilmente sollevato di non avere più Astoria con loro.
 
-Ho una teoria al riguardo- rispose Tracey, anche lei più tranquilla.
 
-Ti prego illumina anche me-
 
-Se la lascia, sarà ancora più pesante vedere lei con quel deficiente di Nott- spiegò, stringendosi il più possibile nel suo mantello.
 
-È un pensiero egoista e Terr non si è mai comportato così- rispose Andrew, inarcando il sopracciglio dubbioso.
 
-Per una volta fagli fare l'egoista- rispose esasperata. -In più, girano voci tra i Serpeverde su Astoria...-
 
Tracey si bloccò di colpo, quando il suo sguardo venne catturato da un gruppo di studenti che usciva dalla Testa di Porco. Lavanda, Ginny, Goldstein e Corner ridacchiavano tra loro camminando in coppia e subito dietro di loro, Alyssa e Boot parlavano.
 
-Merda!- mormorò Tracey, nascondendosi dietro al suo amico.
 
-Insomma Tracey, di che voci parlavi?- chiese Andrew, con un tono troppo alto.
 
Megan voltò di scatto il capo nella loro direzione e come lei, anche il gruppo che era appena uscito dal pub si girò a guardarli. Andrew si portò una mano sul viso maledicendosi mentalmente e ascoltò in silenzio le maledizioni che la sua amica gli stava dicendo, rimanendo sempre nascosta dietro di lui. Quando tolse la mano, sospirò affranto nel vedere Megan prendere per mano Zabini e trascinarlo nella direzione opposta alla loro. Tracey borbottò irritata e nascosta dalle spalle dell'amico, spiò il gruppo di Corvonero e Grifondoro. Sospirò sollevata, quando vide le due coppie allontanarsi e prendendo la stessa strada, che Megan Zabini avevano preso poco prima. Ma quella sensazione di sollievo svanì in fretta, nel momento in cui vide Alyssa e Terry avvicinarsi a loro. Andrew alzò gli occhi al cielo irritato, dal fatto di aver perso la coppia e già s'immaginava a cercarli di nuovo per tutte le strade secondarie di Hogsmeade.
 
-Ciao ragazzi- esclamò Alyssa, sorridendo. -Cosa state facendo?-
 
-Seguiamo Megan e Zabini- spiegò Andrew con fare spicciolo, ansioso di tornare a cercarli.
 
-Interessante, posso venire con voi?- chiese Terry, sbirciando oltre le spalle di Andrew. -Buongiorno, Tracey-
 
-Seguire le persone è da deficienti- esclamò Tracey, uscendo dal suo nascondiglio con aria affranta. -In due riusciamo egregiamente a seguirli-
 
Andrew la guardò confuso ma Tracey lo ignorò e continuò a guardare ovunque, tranne che il volto di Terry.
 
-Seguire qualcuno non è da deficienti- disse Alyssa, aggrottando la fronte confusa. -Cioè, sì è sbagliato ma in fondo andiamo, Zabini è uno stronzo-
 
-Hai seguito qualcuno, Black?- chiese Terry, divertito.
 
-Con Lavanda seguimmo Wayne Hopkins al terzo anno perché lei aveva una cotta per lui- rispose, arrossendo leggermente colta nel segno. -Però è vero che Zabini è uno stronzo- la ragazza guardò l'orologio, che aveva sul polso e sgranò gli occhi. -Per la barba di Merlino sono in ritardo! Theodore mi aspetta da Madama Piediburro-
 
-Non ti facevo tipa da Madama Piediburro- esclamò Tracey, guardandola con un velo di disgusto.
 
-Oh infatti non lo sono- rispose subito Alyssa. -Ma fa una torta alla zucca che è la fine del mondo. È da quando siamo tornati a Hogwarts che non vedo l'ora di mangiarla-
 
-Come mai eravate in quel postaccio?- chiese Tracey, indicando con un gesto del capo il locale poco distante da loro.
 
Alyssa e Terry si guardarono, fu solo un secondo ma quanto bastava per farla incuriosire. Andrew non se ne accorse e borbottò qualcosa sul fatto che stavano perdendo tempo prezioso e che a quell'ora, Zabini le aveva già messo le mani addosso.
 
-Ginny e Michael hanno litigato- rispose Alyssa, con un sospiro.
 
-Gli abbiamo fatto fare pace- confermò Terry, annuendo. -Allora, andiamo a seguire Zabini e Megan sì o no?-
 
-Sì-
 
-No-
 
Tracey assottigliò lo sguardo su Andrew che di contro, la guardò con un misto di confusione e irritazione per tutta quella perdita di tempo. Alyssa salutò i tre e si avviò anche lei verso la strada principale del villaggio, preferendo passare davanti al vecchio negozio di abiti usati di Mademoiselle Clarisse per fare prima. Rimasero così in tre, con Andrew che scalpitava per cercare la coppia, Tracey che malediceva il suo amico e Terry, che guardava la ragazza visibilmente divertito dalla situazione.
 
-Non hai degli amici con cui uscire?- chiese Tracey, avviandosi a malincuore dietro Andrew, che si era stufato di aspettare.
 
-Tutti impegnati con una ragazza- rispose Terry, sorridendole.
 
-Trovatene una allora-
 
-L'ho appena fatto-
 
***
 
Il weekend proseguì tranquillo, dopo la riunione per la nascita del nuovo E.S., aveva passato il resto della giornata con Theodore passeggiando per il villaggio e mangiando la famosa torta di zucca di Madama Piediburro sulle rive del Lago Nero. Aveva raggiunto il ragazzo davanti il locale famoso tra le coppie di innamorati e lo aveva trovato, con un sacchetto tra le mani immerso in chissà quale pensiero. Erano pochi, i momenti in cui lo poteva osservare e ne approfittava ogni volta. Si era avvicinata a lui, solo quando questo si era accorto di avere un paio di iridi scure puntate addosso e se ne erano andati sulle rive del Lago Nero.
La domenica l'aveva passata divisa tra Theodore e Hermione, le due ragazze infatti avevano iniziato a studiare insieme un incantesimo complesso e non perdevano attimo per esercitarsi.
 
Quel lunedì mattina si era svegliata riposata e particolarmente di buon umore. Lo studio dell'incantesimo andava a gonfie vele e non aveva più incontrato la Umbridge, per la sua felicità. Scese in Sala Comune ma, come per quando la Umbridge era diventata Inquisitore Supremo, un gruppo di studenti leggeva attentamente un nuovo cartello sulla bacheca. Si fece largo tra i ragazzini, che non mancarono di salutarla e di spostarsi per farla arrivare accanto a Harry.
 
-Cosa è successo adesso?- sbottò lei, avvicinandosi per leggere.
 
Harry fece per risponderle ma Euan e Charlotte furono più veloci e si avvicinarono a lei, con sguardi misti tra il serio e il preoccupato.
 
-Signorina Black la Umbridge, o Rospa Stronza come ha detto di chiamarla, ha scritto un decreto didattico- disse Euan, con tono riverente.
 
-Tutti i gruppi, società, organizzazioni e club di studenti sono sciolte e severamente proibite- continuò Charlotte, annuendo.
 
-Per gruppi s'intende più di tre studenti e se se lo stava chiedendo, anche le squadre di Quidditch sono sciolte- riprese Euan, mentre Charlotte faceva uscire una pergamena dalla tasca.
 
-Ci siamo permessi di ricopiarlo per lei, sottolineandole i punti che siamo sicuri le interessano maggiormente- esclamò Charlotte, utilizzando un tono di adorazione.
 
-Oh, grazie ragazzi- rispose Alyssa, sorridendo e prese la pergamena che la ragazzina le stava porgendo. -Per l'altra questione tutto okay?-
 
I due ragazzini annuirono vigorosamente, sotto lo sguardo soddisfatto di Alyssa e quello confuso di Harry.
 
-Tutto in ordine, signorina Black- rispose Euan sorridendo complice. -Bree le ha seguite prima di pranzo mentre Gordon le ha pedinate dopo il tè delle cinque, i suoi dubbi sono fondati. Vogliono farli lasciare ma il modo non ci è ancora chiaro, oggi manderemo Rosalie a scoprirlo-
 
-Perfetto ragazzi- rispose Alyssa sorridendo apertamente. -E vi ho già detto, di chiamarmi Alyssa-
 
-Va bene, signorina Black- dissero in coro i due ragazzini. -Per qualsiasi altra cosa, non esiti a dircelo. Noi del primo anno siamo felicissimi di aiutarla-
 
Charlotte e Euan se ne andarono dai loro amici, che si sbracciarono nel salutarla prima di uscire dalla Sala Comune. Alyssa si mise la pergamena in tasca e guardò Harry, come se nulla fosse appena accaduto. Il ragazzo la fissò più confuso di prima ma Alyssa, parve non accorgersene e gli fece segno di andare a fare colazione.
 
-Ma cosa hai fatto a quei ragazzi?- chiese Harry, mentre prendevano il passaggio del quadro.
 
-Oh niente di che- rispose con fare spicciolo. -Sono finita in punizione al posto loro dalla Umbridge e adesso mi fanno un po' di favori ogni tanto-
 
-Ti adorano- ribatté il ragazzo, frastornato. -Se gli chiedessi di buttarsi nel Lago Nero lo farebbero-
 
-Oh no no, non lo chiederei mai- rispose Alyssa, non cogliendo il sarcasmo della frase. -Gli ho solo chiesto di avvisarmi quando la Umbridge fa qualcosa di sospetto e...beh... è successo solo una volta che gli chiedessi di andare nella Foresta Proibita ma sono tornati tutti interi e felici-
 
Harry aprì bocca per parlare ma la richiuse subito, scoprendo che non sapeva esattamente cosa risponderle. Pensò dapprima ad uno scherzo ma il volto serio della ragazza, gli fece intendere che no, non si stava prendendo gioco di lui e che sì, aveva davvero mandato dei ragazzini nella Foresta Proibita.
Arrivati davanti il portone della Sala Grande, Harry si divise da lei per raggiungere Ron e Hermione mentre lei, si avvicinò a Lavanda e ai gemelli. Appena la bionda si accorse della sua presenza, le fece segno di fermarsi con aria seriosa.
 
-Ah no eh...mi dispiace ma siamo già in tre qui, poi diventiamo dei malavitosi di Notturn Alley e non possiamo permettercelo-
 
Alyssa scoppiò a ridere di gusto, seguita dai gemelli che invece le fecero segno di avvicinarsi. I quattro entrarono in Sala Grande per la colazione e presero posto accanto a Harry, Ron e Hermione, Alyssa buttò un occhio in direzione degli altri membri dell'E.S. e notò la sua stessa preoccupazione nei loro volti.
 
-Rospa Stronza ci stava spiando- mormorò Alyssa, mentre si riempiva un bicchiere di succo di zucca.
 
-Saranno stati Higgs, Urquhart e Davies- rispose Ron, puntando il suo sguardo verso i diretti interessati. -Li ho visti fuori dalla Testa di Porco quando siamo usciti e non si sono spostati da lì, fino a che non c'è ne siamo andati-
 
-Terrence, Tracey e Andrew non ci stavano spiando e cosa più importante, non lo farebbero mai- sibilò Alyssa, guardandolo male. -Se fossi stato più attento, Auror, avresti notato che di noi non gliene importava nulla-
 
-Sai Alyssa, fossi in te rivedrei chi frequentare- ribatté Ron, ricambiando lo sguardo.
 
-Ti ricordo, Ron che lei frequenta anche te quindi ci penserei due volte prima di parlare, io- s'intromise Lavanda, prima di bere il suo infuso alle rose.
 
-Stiamo calmi- disse Harry, esasperato. -Questo non cambia nulla, stavamo comunque andando contro le regole. Dovremo solo stare più attenti-
 
~
 
La lezione di incantesimi era una delle sue preferite, non tanto per la materia quanto per il fatto che poteva chiacchierare tranquillamente senza essere interrotta. Quella mattina non faceva eccezioni e stava chiacchierando con Lavanda, sul nuovo decreto imposto dalla Umbridge. Nel frattempo il professore stava interrogando Pansy Parkinson e Neville Paciock sull'incantesimo di appello e per la stanza, una serie di libri volava senza mai arrivare ai diretti interessati.
 
-Black e Brown, smettetela di parlare ad alta voce- esclamò il Vitious severo. -State distraendo il signor Paciock, non costringetemi a dividervi-
 
-Professore, io e la signorina Brown ci amiamo- rispose Alyssa, abbracciando la sua amica con fare teatrale. -Non può dividere un amore-
 
-Questa frase l'ho già sentita- borbottò Vitious. -Smettetela di distrarre Paciock- ripeté, tornando a guardare i due ragazzi. -Ah, e cinque punti in meno a Grifondoro-
 
Alyssa alzò gli occhi al cielo e si voltò verso la parte opposta all'aula, dove avevano preso posto gli studenti di Serpeverde e sorrise a Theodore, che la stava guardando divertito. Lavanda le diede una gomitata e le due ragazze tornarono a chiacchierare, abbassando la voce per non dare fastidio ai due studenti interrogati. Continuarono il discorso senza preoccuparsi di cosa accadesse attorno a loro, non si accorgendosi neanche dell'ingresso in aula della professoressa McGranitt, che si era avvicinata a Vitious per sussurrargli qualcosa nell'orecchio. Il professore fermò Pansy, che stava provando di nuovo ad appellare il suo libro e si schiarì la voce, improvvisamente serio.
 
-Signorina Black-
 
-Giuro che non stavamo parlando- esclamò Alyssa, voltandosi verso di lui, sorridendo. Il sorriso però si spense, quando notò le espressioni dei due professori.
 
-Black devi venire con me- le disse la McGranitt, con tono gentile.
 
Alyssa la guardò confusa, nell'aula era piombato un silenzio agghiacciante ma non se ne preoccupò più di tanto e si alzò, per avviarsi all'uscita della stanza ma la professoressa la fermò.
 
-Riprendi le tue cose Alyssa, non tornerai a lezione-
 
Un brivido le percorse la spina dorsale e le mani le tremarono, l'allegria di poco prima era totalmente scomparsa e al suo posto, si era presentata la preoccupazione. Raccolse tutta la sua roba velocemente e con altrettanta velocità, la buttò dentro la sua tracolla e se la mise in spalla, uscendo dalla stanza con la professoressa. Non appena misero piede in corridoio, udì il chiacchiericcio provenire dall'aula e immaginò di essere lei, il motivo di tanto parlare. La professoressa le mise una mano sulla spalla e le fece strada per il corridoio deserto, solo quando furono alle scale principali, Alyssa decise di parlare.
 
-Cosa ho fatto, professoressa?- chiese Alyssa, guardando la donna.
 
-Quest'anno parecchi casini- rispose la McGranitt, sospirando. -Ma non si tratta di questo, ne parlerai con il preside direttamente-
 
-Sà professoressa, ho un deja-vù in questo momento- rispose Alyssa con aria indifferente.
 
Il pensiero era andato inevitabilmente al giorno in cui suo nonno era venuto a riprenderla.
Il giorno dopo la morte di sua nonna.
La scena si stava riproponendo a distanza di anni, l'unica cosa ad essere cambiata era la lezione. Se anni prima era nella serra di Erbologia, quel giorno era stata prelevata dall'aula di Incantesimi. Un semplice cambiamento, che la faceva ben sperare di non ritrovarsi a dover organizzare un funerale. Non era mai stata un tipo che si attaccava a quei dettagli stupidi, la divinazione non faceva per lei che era una persona schietta, lasciava quelle stupidaggini alla sua migliore amica. Ma quel giorno, mentre saliva le scale per raggiungere l'ufficio del preside, si attaccò a quel particolare nella speranza, che la storia non si ripetesse.
Arrivarono davanti l'entrata dell'ufficio di Silente e la McGranitt pronunciò la parola d'ordine, per poi invitarla a salire le scale. Salì i gradini con lentezza e le tornò in mente, il giorno in cui le diedero il ruolo di capitano nella squadra di Hogwarts. Chissà, pensò, magari questa volta giocheremo Hogwarts contro Ilvermorny.
Bussò ma nessuno rispose e la porta si aprì, cigolando leggermente. Alyssa entrò cauta e si guardò attorno confusa, non c'era traccia del preside e i quadri, non sembravano aver voglia di parlare con lei.
Il suo sguardo cadde sul vecchio Cappello Parlante, posizionato sopra lo sgabello che Alyssa intuì, essere lo stesso utilizzato per lo smistamento. Si era sempre chiesta, come mai alla fine avesse scelto proprio Grifondoro al posto di Corvonero, per carità lei adorava la sua casa ed era felice di quella scelta. Tuttavia si era domandata se il Cappello non avesse sbagliato con lei, non era coraggiosa come gli altri e preferiva uno studio intensivo di Pozioni piuttosto che sfoderare la bacchetta in un duello.
 
-Vuoi chiedermi qualcosa, Alyssa Sophie Black?- le chiese il Cappello all'improvviso.
 
Alyssa sobbalzò colta impreparata, non credeva che lui potesse davvero sentire la sua presenza e soprattutto risponderle.
 
-Oh...beh...- iniziò, visibilmente impacciata e si sedette sulla sedia posta di fianco al tavolo. -Mi chiedevo se non avesse sbagliato con me. Dico...la scelta della casa-
 
-Io non sbaglio mai, Black- rispose il Cappello, infervorandosi un poco. -Ho visto il tuo cervello e anche se sei assetata di sapere come tua madre, hai un coraggio che solo i Grifondoro possono avere. Non devi dubitare di te stessa e di me, soprattutto, di me-
 
-Non mi sento coraggiosa come gli altri- rispose la ragazza, sospirando. -Mi sembra sempre di non fare mai abbastanza-
 
-Voci mi giungono, Alyssa Black e so che ti stai facendo valere contro qualcuno che non dovrebbe essere qui. Alle volte non serve sbandierare la propria bacchetta, per essere coraggiosi-
 
Alyssa aprì bocca pronta a rispondere ma la porta si aprì, facendo entrare il preside seguito da Lupin. La ragazza scattò in piedi ma Silente, le fece segno di accomodarsi di nuovo.
 
-Bene Alyssa, vedo che stavi facendo un'interessante conversazione con il nostro Cappello Parlante- disse Silente, sorridendole affabile.
 
-Ciao Alyssa- disse Remus, guardandola sorridendo.
 
-Perché sono qui?- chiese la ragazza, guardando entrambi con impazienza.
 
-Oggi torni a casa-
 
***
 
Alyssa credette di aver capito male ma quando anche i due uomini, presero posto accanto a lei, si rese conto che non stavano scherzando. Un elfo si presentò e servì loro delle tazze colme di tè ma la ragazza, non aveva alcuna voglia di sorseggiare la bevanda con loro, aveva bisogno di sapere come mai c'era bisogno di lei a casa.
 
-Vedi Alyssa- iniziò Remus, serio in volto. -Orion è stato ricoverato al San Mungo-
 
Gli occhi le si spalancarono e le mani le tremarono così tanto, che l'uomo le tolse la tazza dalle dita per evitare che se la versasse addosso.
 
-Cos'è successo?- chiese Alyssa, preoccupata. -Lo...hanno attaccato?- chiese con un tono di voce più basso. -Fido è al sicuro?-
 
-No, si è sentito male ieri sera ma sono riuscito ad arrivare solo adesso. Kreacher ha avuto problemi a trovarmi- spiegò imbarazzato. -Per quanto riguarda Fido, non ha mai lasciato il capezzale di tuo nonno, andando contro a tutte le regole dei guaritori- le sorrise affabile per infonderle un po' di tranquillità.
 
-Possiamo andare subito?- chiese lei, alzandosi dal suo posto con l'intenzione di partire il prima possibile da suo nonno.
 
-Certo- rispose Silente, annuendo. -Và pure a cambiarti e a preparare il tuo baule, io predispongo una passaporta per voi. Ti aspettiamo nella Sala d'Ingresso-
 
Alyssa non attese oltre e si fiondò fuori dall'ufficio, dirigendosi alle scale principali. Salì i gradini due a due e si fermò davanti al quadro della Signora Grassa, pronunciò la parola d'ordine ed entrò nella Sala Comune per poi correre su per le scale del dormitorio femminile. C'era solo silenzio a farle compagnia, mentre radunava i suoi oggetti personali per infilarli nel baule. Si cambiò velocemente e indossò un maglione e una gonna, furono i primi vestiti che aveva trovato nell'armadio e non le interessò se fossero ben abbinati o meno. Aveva il fiato corto e il cuore le batteva all'impazzata nel torace tanto da farle male ma non se ne preoccupò, e buttò dentro tutti i libri scolastici prima di chiuderlo per affidarlo alle mani di un elfo domestico.
Quando uscì dalla Sala Comune era appena scattata l'ora e schiere di studenti si stavano riversando per le scale, pronti a raggiungere le lezioni successive. Scosse il capo con un mezzo sorriso sarcastico, ricordando quando era tornata a casa al secondo anno. Stava accadendo di nuovo, tutti gli sguardi erano puntati su di lei, che di contro camminava come se nulla fosse, qualcuno la guardava incuriosito ed altri invece preoccupati.
Quando arrivò alla fine delle scale, incontrò lo sguardo di Theodore, che si era catapultato da lei, spingendo senza tante remore Tracey e Andrew per farsi strada.
 
-Vitious ci ha detto tutto- esclamò Theodore, abbracciandola. -Orion è forte, vedrai che non è nulla-
 
Alyssa inspirò il profumo del ragazzo e ricambiò l'abbraccio, all'improvviso si rese conto di averne un estremo bisogno. Theodore le accarezzò i capelli per tranquillizzarla ma lei sapeva, che si sarebbe calmata solo al suo arrivo al San Mungo.
Si staccò dalla sua presa e lo guardò negli occhi, facendogli un mezzo sorriso.
 
-Tornerai a Hogwarts prima di quanto immagini- le disse sorridendo.
 
-Lo spero- mormorò.
 
Si voltò verso la scalinata che portava alla Sala Grande e incrociò lo sguardo di Remus, che la stava aspettando pazientemente appoggiato alla parete. Tornò a guardare Theodore e gli diede un bacio a fior di labbra, prima di raggiungere l'uomo. Il ragazzo non attese e se ne andò diretto alla sua prossima lezione, Alyssa invece scese le ultime scale che la dividevano da Remus e finalmente, uscirono.
 
Qualche minuto dopo, l'insegna consunta dei magazzini "Purge & Dowse Std" le si parò davanti.
 
~
 
ANGOLO DELL'AUTRICE
 
Allora, quanti di voi odiano Zacharias? Io taanto. La parte alla Testa di Porco è fatta più veloce di proposito, questo perché la Rowling ci ha scritto un capitolo intero e qui non accade nulla di così diverso. La scena di Tracey, Andrew e Terrence che seguono Megan e Blaise non è messa a caso. Vi dico solo di non dimenticarla. Sorpresi del piccolo esercito che Alyssa si è fatta? Andare in punizione al posto dei ragazzini può essere comodo non trovate?
Passiamo all'ultima parte del capitolo, beh sono curiosa di sapere se ve l'aspettavate. Di più non dico, perché sarebbe spoilerare e no, non lo farò.
 
Bene io ho finito, fatemi sapere cosa ne pensate.
 
Al prossimo capitolo,
 
_L_Black_
  
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