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Autore: Meramadia94    11/05/2021    3 recensioni
[Scuola di Polizia]
Harris desidera diventare comandante. Per farlo deve togliere di mezzo sia Lassard che l'odiato Mahoney. Per farlo organizza un piano per far passare il primo un pessimo comandante ed il secondo un incapace. Purtroppo, a causa di questo piano, durante una retata, Mahoney rimane ferito e dovrà lottare contro la morte. Harris, pur facendo finta di niente, rimane sconvolto per l'accaduto ed inizia a provare un serio rimorso di coscienza. Quando la sua responsabilità viene a galla, viene cacciato dalla polizia. Riuscirà il capitano a riscattare il suo nome e dimostrare il suo sincero pentimento?
Scritta in società con Marlena-Libby
Genere: Angst, Avventura, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Dopo una lunga riflessione Harris aveva deciso di andare da Mahoney, quanto meno per spiegargli il come ed il perchè di quello che era effettivamente successo. Non si aspettava che lui lo perdonasse o mettesse una buona parola con l'alto comando per farlo reintegrare ma quanto meno voleva liberarsi di quel macigno dalla sua coscienza. Quello che ormai non lo faceva dormire in pace la notte .
Andò verso quello che era stato a lungo il suo ufficio, certo di trovarlo lì.
Bussò.
- Avanti...-
- Ciao Mahoney...- 
- E lei che ci fa qui....- fece Mahoney sconvolto per l'apparizione improvvisa
- Mahoney, noi stiamo andando...- fece Jones affacciandosi nell'uffico di Mahoney. Divenne bianco come un lenzuolo nel vedere Harris a non più di un metro dal suo amico - STAGLI LONTANO!!! , LURIDA CAROGNA SCHIFOSA, CHE COSA CI FAI QUI?!-
Le sue urla attirarono l'attenzione del resto della squadra.
- Che succede, ci sono gli alieni???- fece Zed. 
- Capitano, tutto a posto?- fece Tack già pronto con il bazooka.
Si bloccarono tutti nel vedere Harris. 
- E lei con che coraggio si fa vedere qui???- fece Sweetchuck.
- E' quel che mi domando pure io!- fece Jones furente. 
- Calma... ero venuto solo per parlargli...- fece Harris. 
- Già peccato che Mahoney non abbia un bel niente da dirle!- fece Hightower - Ed ora fuori di qui!- 
- Adesso dateci un taglio!- fece Mahoney. Apprezzava il fatto che i suoi amici tentassero in quel modo di proteggerlo, ma non gli piaceva che si comportassero come se lui non fosse nemmeno presente ne che decidessero della sua vita come se fosse un bambino che non doveva preoccuparsi di niente - Fino a prova contrario sono adulto, posso combatterle le mie battaglie. Vuole parlare, ok parleremo. Poi però ognuno per la sua strada.- 
Harris sorrise leggermente.
Mahoney fece cenno di essere lasciato solo con lui, ed i suoi amici annuirono. 
- Ok, ma chiama se hai bisogno.- fece Jones uscendo per ultimo. 
...
...
...
- L'ascolto.- fece Mahoney con un tono freddo e distaccato che quasi lo rendeva irrconoscibile. 
'' In fondo me lo merito''- pensò Harris per poi dire - Ho saputo che stai per diventare capitano... congratulazioni.- fece l'ex poliziotto mettendo la mano in una delle tasche interne della giacca, senza sapere se al suo ex subalterno avrebbe fatto piacere ricevere il fermacarte portafortuna che per anni aveva tenuto come portafortuna di buon auspicio. 
Mahoney lo freddò.
- Grazie.- fece il poliziotto - Se fossimo in una situazione normale dovrei dirle che se sono arrivato dove mi trovo lo devo solo a lei, che le sono grato per i suoi insegnamenti e che il vero onore è averle dimostrato che la fiducia che aveva riposto in me non è stata sprecata...ma lei sa benissimo che le cose non sono andate in questo modo.- 
Harris chinò la testa. Inutile negarlo le cose erano andate esattamente come diceva Mahoney: non lo aveva mai incoraggiato ad andare oltre i limiti veri o presunti che sosteneva di avere, ne supportato emotivamente in qualunque modo e doveva ammettere che a cose normali quella promozione gli avrebbe causato un dolore insopportabile. 
Ma non avrebbe mai voluto che Mahoney si facesse male sul serio. E questo ci teneva a metterlo in chiaro.
- E' vero. Io merito tutto il tuo odio, e se vuoi, odiami pure... ma ti prego, credimi...- fece mettendogli una mano sul braccio - Non avevo la minima intenzione di ferirti come...-
- La prego non mi tocchi.- fece Mahoney cercando di levarselo di dosso - per favore non mi tocchi...- 
- Devi credermi ti prego..- 
- Ho detto non mi tocchi, ora la prego di andarsene.- 
- Dammi retta allora!!!- nel dir così gli diede uno spintone ed il secondo dopo Mahoney era a terra, con la schiena rivolta alla scrivania. Harris lo guardò sconvolto - Oddio mi dspiace tanto, scusami... ho... ho perso il controllo...- 
- Si si, dicono tutti così...- fece Mahoney - Meglio se ora se ne va... e la prego mi lasci in pace, d'ora in poi.- 
Harris obbedì. 
...
...
...
Dopo il colloquio Mahoney era troppo scosso per concentrarsi su quello che stava facendo ma al contempo aveva deciso di non dire nulla a Jones e agli altri di ciò che era successo. 
Non voleva passare la prima settimana come capitano a spiegare al comando come mai la sua squadra aveva tentato di linciare il loro ex superiore.
- Che voleva Harris?- fece Jones porgendogli una tazza di caffè. 
- Farmi le congratulazioni per la promozione... e chiedermi scusa.- fece Mahoney - Dice che non aveva intenzone di farmi del male fino a questo punto, e che vorrebbe che provassimo a ricominciare da capo.- 
- Che faccia di bronzo.- fece Jones pensando che forse avrebbe dovuto riverniciargli la facciata della casa che dava sulla strada con uova e farina, a quel giro - cioè, dopo tutto quello che ti ha fatto passare vorrebbe pure che tu ti dimeticassi di come ti ha mandato a farti macellare.- 
Ok, forse potevano PENSARE di passar sopra alle urla, ai rimproveri, agli epiteti un po' troppo coloriti, alle sfuriate e via dicendo... ma non sarebbero riusciti a passar facilmente sul fatto che Harris aveva tentato di portar via loro il più caro amico che avevano. 
- Mica ci sarai cascato vero?- fece Jones. 
- No figurati. Gli ho detto di andarsene e di non farsi più vedere, a meno che non sia per sporgere denuncia per chissà cosa.- fece Mahoney. 
'' Spero non per danni alla proprietà privata. Anche se dovrebbe ringraziare che gli ho distrutto solo quella''- pensò Jones. Poi notò che l'amico pareva provato da quella conversazione e gli mise una mano sulla spalla per confortarlo. 
- Dai, non pensarci più.- fece Jones - Sei sempre chiuso qui dentro o a studiare per l'esame... che ne dici se stasera usciamo? Al nuovo multisala danno un film che non pare essere così male.- 
Mahoney annuì con un sorriso. 
- Bene, quando stacco passo a prenderti allora...- 
- No...- fece Mahoney - No, ci incontriamo lì direttamente. Prima ho un appuntamento.- 
Jones lo guardò stranito per poi sorridere con un sorriso sbarazzino - OOOK... fuori il nome. Chi è la fortunata, a questo giro? Lola? Bree? Tatiana?- anche se trovava insolito che l'amico stesse uscendo con una bella ragazza e che primo, nessuno se ne fosse accorto ( difficile non notare quando Mahoney aveva qualche bella ragazza per la testa, visto che non parlava d'altro tutto il gorno) e in secondo luogo che questa misteriosa signorina non gli avesse mai fatto visita in ospedale ne si fosse mai informata su come stesse. 
- Veramente...- fece Mahoney con uno sguardo che non lasciava spazio ad equivoci. 
Jones capì subito - Certo... non occorre che tu me ne parli se non vuoi... ci vediamo al cinema alle otto e mezzo allora.- 
...
...
...




- Non posso ancora credere che si sia presentato in centrale!- fece Mahoney andando su e giù nello studio del suo terapeuta, minacciando di fare un solco nel pavimento - Adesso pensa di fare l'amicone, certo facile adesso che ha perso baracca e burattini avere i sensi di colpa!- 
- Vedo che è molto sicuro di aver capito quali fossero le intenzioni del suo ex superiore... capitano.- fece lo psicologo. 
- Senta, prima avevo delle riserve ma ora lo so per certo.- fece Mahoney - quell'uomo non ha amore ne affetto per nessuno, tranne che per sè stesso.- 
- Eppure.... lei è qui.- fece il terapeuta.
- Come?- fece Mahoney.
- Le persone di solito non vanno dallo psicologo per sventolargli cosa hanno capito, ma perchè questi le aiuti a capire e a fare ordine nella loro vita.- fece lo psicologo.
Mahoney prese posto sulla poltroncina. 
- Sono arrabbiato. Questa è la verità.- fece il poliziotto - Si, so che io ed il '' rispetto per l'autorità'' non siamo sempre andati d'accordo... ed io ho serie difficoltà a portare rispetto a chi non me ne porta per primo... ma di morire per questo io non credo di meritarmelo.- 
- E' ovvio che non se lo merita.- fece lo psicologo - Lei è arrabbiato con il suo ex superiore, ma dall'altra parte vorrebbe perdonarlo. Credere che le sue scuse siano sincere e profonde. Che in qualche modo sia possibile ricominciare, ma ha paura di rimanerci scottato.- 
- Non stiamo parlando di una goliardata.- fece Mahoney - Ammettiamo pure per un attimo che le cose gli siano sfuggite di mano... mandare un agente da solo contro dei criminali armati, cosa pensava che sarebbe successo? Era prevedibile quanto un omicidio durante una rapina.- 
- Ha provato a parlare con il suo superiore di cosa ha esacerbato tutto l'odio che le ha dimostrato fin dal primo momento?- fece il medico.
Mahoney fece cenno di no con il capo
- Va bene così.- fece il terapeuta - Rispetti i suoi tempi. Nessuno le impone di perdonarlo adesso ne di chiedergli subito spiegazioni in merito. Si prenda tutto il tempo che le serve per metabolizzare la cosa... ma poi lo faccia.
Altrimenti questa cosa la renderà nervoso sul lavoro, lavorerà male e a risentire della pressione saranno i suoi subalterni. E' questo che vuole?- 
Mahoney fece cenno di no con il capo. Decisamente no. Avevano già sperimentato fin troppo sulla loro pelle cosa significava essere alle dipendenze di un individuo come il capitano Harris. Non si riteneva capace di riuscire a '' replicare'' il suo comportamento, ma non voelva correre questo rischio. 
Non era ancora pronto a voltare pagina però. 
Non ancora.
  
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