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Autore: loverrrr    12/05/2021    2 recensioni
Edward è un personal trainer mentre Bella ha una tolettatura per cani e quattro volte a settimane va in palestra per tenersi in forma... sono tutti umani e capitolo dopo capitolo scopriremo la storia di ognuno di loro.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan, James, Victoria | Coppie: Bella/Edward, James/Victoria
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
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Bella si sentiva sempre più in imbarazzo e temeva che Edward avesse frainteso tutto, mentre lui non credeva a ciò che aveva appena sentito ed era sul punto di spaccare tutto dalla gelosia e dalla rabbia. Bella schiarì la voce.
 
«Mi prenderai per matta, ti prego Edward non farti strane idea, ma ecco... io... mi domandavo... si insomma, mi chiedevo se James fosse si-in-gl-e.» Balbettò l'ultima parola e si pentì di aver dato retta all’amica.
 
Edward si sentì crollare il mondo addosso e il cuore frantumarsi in mille piccoli pezzi. La rabbia e la gelosia iniziarono ad aumentare. 
 
«No, James è single» disse, secco. «Ora scusami, ma ho una di box.»  Si girò e andò nella sala dove si svolgevano gli esercizi a corpo libero e iniziò a prendersela con il sacco da box, imprecando.
 
«Così lo spacchi, ehi!» gli disse James entrando.
 
Edward però, non si fermò. Era furioso, geloso marcio e finì – senza volere – per dare un pugno all'amico. 
 
«Oddio James, scusami» disse fermandosi di colpo. L'amico si era messo davanti al sacco da box per fermarlo e Edward gli aveva dato un pugno sul viso, più precisamente sul naso.
 
«Certo che meni eh!» 
 
«Aspetta, prendo un fazzoletto» uscì dalla stanza e rientrò poco dopo.
 
«Grazie» disse James.
 
Edward sospirò e raccontò all'amico della conversazione avvenuta con Bella. 
 
«Capisci? Non è interessata a me, non sono io che le piaccio.» 
 
«Edward lo sai, a me non interessa» disse l'amico.
 
«Lo so James, ma allora perché illudermi con tutti quegli sguardi e poi venire a chiedermi di te?» domandò confuso. «Cazzo, sto malissimo!» ammise.
 
«Forse vuole vedere se sei un tipo geloso.»
 
«Quando mi ha chiesto se eri single o fidanzato volevo spaccare tutto.» 
 
«Comunque con me puoi stare tranquillo, non mi piace e non sono il tipo che va a rubare le ragazze degli amici.»
 
«Scusami, sono paranoico e...» Edward sospirò.
 
«Avrei fatto lo stesso, ti capisco Edward.»
 
Se James non era affatto interessato a Bella, perché tutte quelle domande sul suo amico? Cosa si aspettava? Una reazione di gelosia, oppure... 
Quelle domande martellarono il cervello di Edward per tutto il resto della giornata e anche il giorno dopo, difatti entrò in palestra pensieroso.
 
«Ciao scusa, avresti due minuti di tempo?» domandò una voce femminile a lui familiare.
 
Si girò. Riconobbe subito quella ragazza: era la bionda di ieri che correva sul tapis roulant vicino a Bella. Sì, Tanya, proprio lei. Edward si scusò e se andò in spogliatoio. Era troppo nervoso, troppi pensieri per la testa e uno in particolare non riusciva a dargli pace: Bella. Lo stesso malessere tormentava anche lei. Portò la tazza di caffè alla bocca, soffiò un paio di volte e ne bevve un po'.
 
«Stai ancora penso a Edward, vero?» le chiese l'amica.
 
Bella annuì.
 
«Sì e no. A dire il vero c'è un'altra cosa che mi turba» confessò a voce bassa e improvvisamente avvertì qualcuno alle sue spalle osservarla intensamente. Un brivido la colse lungo tutto il corpo facendole accelerare i battiti del cuore, si girò, ma proprio come ieri sera, non vide nessuno.
 
«Bella tutto bene?»
 
Bella poggiò la tazza sul tavolo tenendola tra le mani e rivolgendo lo sguardo verso Viky, le raccontò ogni cosa.
 
«Ne sei sicura?» chiese l'amica.
 
Bella annuì atterrita. 
 
«Credo. Non lo so Viky» disse confusa. 
 
Levo le mani dalla tazza e si buttò indietro i capelli sospirando.
 
«Ti è successo solo ieri sera?» domandò l'amica in tono indagatore.
 
«Oggi, mentre stavo pranzo al bar vicino la tolettatura ho avuta la stessa sensazione e anche ora» raccontò spaventata.
 
«Ora? Io però non vedo nessuno» disse l'amica guardandosi intorno.
 
«È assurdo Viky lo so.» 
 
«Per caso al negozio hai visto entrare persone strane?»
 
Bella ci pensò sopra un paio di minuti.
 
«A parte le due solite signore no e dubito che possano essere loro. Sono sempre così gentili con me» disse.
 
«Ne sei sicura?»
 
«Ma sì, certo Viky.»
 
«Hai detto di aver avuto quella sensazione anche poco fa, giusto? Però io non ho notato nulla di strano» disse l'amica guardandosi ancora intorno.
 
Se Victoria avesse guardato con più attenzione e Bella si fosse girata più rapidamente, senza tutta quell'ansia addosso... 
 
«Le signore gradiscono una rosa?» domandò un ragazzo avvicinandosi al loro tavolo.
 
«Oh, no grazie» rispose Bella.
 
Il ragazzo le sorrise e andò a chiedere ad un altro tavolo. 
 
«Ci manca pure la rosa e abbiamo fatto 13» disse l'amica.
 
«Sì guarda.»
 
«Comunque se oggi non te la santi di andare in palestra, per me non ci sono problemi» la rassicurò Viky.
 
«Oddio! Mi sono dimenticata che tra meno di venti minuti inizia la lezione di Pilates, dobbiamo sbrigarci!»
 
Pagò al volo le ordinazioni e corsero in palestra. L'ora di Pilates rilassò molto Bella, ma non abbastanza da toglierle dalla testa quella maledetta sensazione avvertita ieri sera, quel giorno in pausa pranzo e alla caffetteria con l'amica. «Oh!» esclamò Bella assieme a Edward.
 
«Scusa, ero sovrappensiero» disse lui.
 
Sentire la sua voce rassicurò subito Bella.
 
«Tranquillo, capita anche a me.»
 
«Lezione di Pilates?» chiese Edward in tono dolce.
 
Egli non avrebbe mai potuto essere freddo o distaccato con lei, pur sapendo che lei era interessata a James.
 
«In realtà io e la mia amica abbiamo appena finito la lezione di Pilates» rispose.
 
«Oddio scusami, ho scordato che la lezione è appena finita. Con tutto quello che ho per la testa ultimamente» disse Edward.
 
«Non dirlo a me» confessò Bella e un sospiro le uscì lento dal petto. 
 
Stava per raccontargli tutto, quando un collega chiamò Edward a voce alta. 
 
«Perdonami, devo andare» disse lui.
 
«Non ti preoccupare» rispose lei. "Forse non è destino che io gli racconti di ciò che mi sta succedendo da ieri" pensò, mentre Edward pregò che fosse una questione veloce da risolvere, lo sguardo di Bella, in particolare quel sospiro, non gli era piaciuto affatto, tutt'altro; gli era parso che lei fosse molto preoccupata per qualcosa, se non addirittura spaventata, ma scacciò via all'istante quella parola.
 
«Edward scusami se ti ho disturbato, ma c'è una ragazza che dice di volersi allenare solo con te» disse Paul.
 
Edward riconobbe subito la bionda e sospirò nervosamente. «Ancora lei?!»
 
«La conosci?»
 
«Sì purtroppo. Non è la prima volta che ci prova con me, scusami Paul» raccontò Edward.
 
«Io le ho detto che avrei potuto allenarla, ma continua chiedere di te. Non so più che fare.»
 
«Lascia, ci penso io» e s'avvicinò alla ragazza. «Dimmi pure.»
 
«Finalmente un personal trainer!» esclamò Tanya appena lo vide. 
 
«Come prego?!»
 
«Ho visto come alleni, sei davvero bravo e mi chiedevo se fossi disponibile a darmi delle lezioni private» disse maliziosamente.
 
«Mi dispiace, ma non alleno privatamente. Posso dare un'occhiata, ma privatamente non lo faccio» disse Edward.
 
«Sono disposta anche a pagare, dimmi tu quanto» disse Tanya.
 
«Come ti ho detto non alleno privatamente» ribadì Edward. «Il mio collega,» si girò indicò Paul e continuò «lui è disponibile.»
 
Tanya però, non volle mollare; tirò fuori dal pezzo sopra della tuta un bigliettino e glielo mise in mano. «È un vero peccato sai?! Comunque, nel caso tu ci ripensassi» gli fece l'occhiolino «questo è il mio numero.»
 
Edward non fu affatto colpito dal suo gesto, visto che già altre volte ci aveva provato. «Dubito che ci ripenserò, ma lo terrò a mente.»
 
«Quando vuoi» gli lanciò un sorriso malizioso e andò via sculettando convinta che egli si girasse a guardarle il fondoschiena. Edward ridacchiò e andò al front office.
 
«Certo che quella proprio non molla eh?!» esclamò James ridendo.
 
«Lascia stare guarda...» bofonchiò gettando il bigliettino nel cestino. «Piuttosto, hai visto Bella?»
 
«È andata via poco fa con la sua amica» disse James.
 
Edward sospirò. «Accidenti!»
 
«Che succede?»
 
«Prima abbiamo parlato e mi è parsa preoccupata, in realtà credo sia spaventata, ma non voglio pensare che sia così» ammise Edward.
 
«Credevo che dopo ieri non vi sareste più parlati» disse James.
 
«Lo credevo anch'io» disse. «Poco fa ci siamo scontrati e il suo sguardo non è per niente piaciuto, soprattutto quella frase» ammise.
 
«Quale frase?»
 
«Mi ha detto di avere molti pensieri per la testa e non ti nascondo che se non l'avesse chiamato un collega, gli avrei raccontato tutto» continuò Bella, addentando il toast. «So che lo conosco da poco, però quando mi è vicino la paura scompare e io mi sento così protetta» confessò.
 
«Ti piace davvero tanto eh?!»
 
Bella annuì arrossendo in viso. «Sì, ma con il casino che ho combinato...» sospirò. «Sicuramente avrà frainteso tutto.»
 
«È stata tutta colpa mia, non avrei mai dovuto insistere» disse l'amica mortificata.
 
«Ma no Viky, che dici?! Avrei dovuto dirgli che non ero io l'interessata, ma quando ho iniziato a parlare, ero così imbarazzata che... e ho combinato un casino» disse Bella.
 
«È tutto un casino James» disse Edward.
 
James finì di bere la birra e sospirò. «Non dirlo a me. Se solo trovasse il coraggio di dichiararmi all'amica di Bella.»
 
«Non farmici nemmeno pensare» disse Edward sospirando. «Ma perché non le piaccio? Sono così brutto?»
 
«A giudicare da come ti guardava quella bionda, direi proprio di no.»
 
«Non mi parlare di quella! Se ci prova di nuovo, giuro che la mando via a calci» bofonchiò Edward.
 
«Ora non esagerare, nel caso ci penso io.»
 
«Mi faresti un grosso favore.»
 
«Comunque, da quello che ho letto nel planning, le ragazze tornano anche domani pomeriggio» disse James.
 
Edward lo guardò sorpreso. «Ma non eri quello che non voleva fare certe cose?!»
 
«Ho cambiato idea» confessò James.
 
«Comunque non dirlo a nessuno, ma prima di uscire dalla palestra l'ho fatto anch'io. Vengono alle cinque se non mi sbaglio» ammise Edward. 
 
«Edward!!!!! Sei incorreggibile, accidenti!» lo riprese l'amico.
 
«Che ci vuoi fare? Sono innamorato e al cuor non si comanda, si dice così no?!»
 
James annuì. «Questa volta devo darti ragione» ammise ridacchiando.
 
   
 
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