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Autore: FaithMore_95    13/05/2021    1 recensioni
[Sly Raccoon ]
[Sly Raccoon ]Vi siete mai chiesti come sarebbero andate le cose se Sly non fosse stato solo, ma avesse avuto una sorella di due anni più piccola di lui?
Sly e Harriett hanno rispettivamente 8 e 6 anni quando perdono i genitori a causa del quintetto diabolico.
La sofferenza è stata tanta, ma per fortuna non sono mai soli, perché possono contare l'uno sull'altra. E successivamente anche quello di Bentley e Murray. I loro migliori amici e successivamente compagni di avventure.
Questi racconti sono tante piccole One Shot che riprendono alcune storie del videogioco di Sly Cooper dal primo gioco fino al quarto. con l'aggiunta di Harriet.
Sly manterrà sempre il suo carattere spavaldo, responsabile, divertente, ma lo vedremo anche in una nuova veste di fratello maggiore.
Alcune le scriverò prima, altre dopo, ma verranno lo stesso sistemate in sequenza in base a cosa sta succedendo nel gioco.
Spero possiate apprezzare la mia idea.
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Raccolta | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
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*Storia collocata nel gioco Sly Cooper 2, esattamente tra il terzo livello “The Predator Awakes” e quarto livello “Jailbreak”
 

Il tradimento.

 

Siamo vicinissimi ormai a recuperare anche la seconda parte del cuore di Clockwerk e poi lasciare questa giungla terribile immediatamente. Menomale, perché non ne posso più di avere costantemente il pelo tutto arruffato per via dell’umidità e non ne posso più neanche degli insetti: specialmente delle zanzare.

 

Bentley e Murray sono usciti da poco dal covo per dare inizio così al piano “Tigre Bagnata”.

Dal momento che l’allagamento parziale del tempio non ha dato i frutti sperati, l’idea adesso è quella di allagarlo completamente, nella speranza che Rajan si convinca ad uscire dal suo nascondiglio.

Murray si preoccuperà di forzare la bocca d’elefante che nasconde l’entrata del tempio, Bentley gli coprirà le spalle dall’alto con l’elicottero d’assalto che abbiamo rubato e, quando la strada sarà libera, Sly porterà il grosso dinamite accanto alla porta, lo farà esplodere e così la grotta sarà allagata.

Un piano geniale, peccato che c’è una falla che Bentley ha fatto finta di non notare.
Chi copre le spalle a Murray a terra? Se Murray deve pensare sia a forzare la porta sia ai nemici che Bentley non riesce a eliminare senza ferirlo, la missione sarà più lunga del previsto.
Così prendo l’iniziativa. Come la maggior parte delle volte, tra l’altro.

Esco dal covo in silenzio e noto Sly appollaiato su un albero, sicuramente in attesa del via libera da parte degli altri due.

Mi avvicino al furgone di Murray parcheggiato li vicino e recupero da una cassa all’interno le mie armi. I miei doppi bastoni che mi ha regalato Sly circa tre anni fa. Mi inginocchio davanti questa, esco i bastoni dal fodero, che lego alle spalle, e li osservo.
Sono più piccoli e leggeri e sottili rispetto al bastone uncinato di Sly, ma essendo legno d’ebano, possono resistere a qualsiasi colpo. Non ho mai voluto sapere a chi Sly abbia rubato questo legno così pregiato. Esco dal furgone coi due bastoni ancora in mano, chiudo lo sportello e raggiungo Sly tenendo un bastone in una mano e uno in bocca. Accanto a lui continuo a osservarli, giocherellandoci.

Hanno l’impugnatura in ferro color oro ma manca da entrambi l’uncino della famiglia Cooper alla base dell’impugnatura, dove mi piacerebbe metterlo, ma non posso.

È stato papà a spiegarci questa cosa, da bambini. Lo ricordo ancora come fosse ieri. E ancora oggi, per alcuni versi, non mi va giù.

 

[Flashback]

“Sly, ormai è da un po’ che fissi quel bastone. Non preoccuparti figliolo, un giorno sarà tuo.” dice papà alzando gli occhi dal giornale e guardando teneramente Sly.

“Si lo so… Ma quando?” chiede Sly sedendosi a tavola, nel posto vuoto accanto a me.

“Prima di quanto immagini, te lo posso assicurare.” anche papà si alza dalla poltrona nella quale è seduto e si avvicina alla mamma, le da un bacio in fronte e poi si siete a capotavola. Sly continua ad osservare il bastone, mettendo il broncio.

“Ma io sono già grande!” si lamenta Sly, strofinando con forza le mani sulle ginocchia.

“Si, un gran cretino.” dico io con noncuranza mentre mangio un toast. Lui si offende subito dandomi una botta sulla mano e facendomi cadere a terra il toast.

“Mamma!” urlo subito “guarda che ha fatto Sly!” e scoppio a piangere, singhiozzando insistentemente.

“Sly, perché devi farla piangere sempre?” dice mamma prendendomi in braccio.

“Ma lei mi ha insultato per prima.” dice Sly guardando papà e tirandogli una manica per ricevere la sua attenzione.

“Ma tu sei il più grande e devi avere pazienza.” gli dice papà, carezzandogli la testa. Lui, non contento di questa risposta, sbuffa appoggiandosi con forza allo schienale della sedia.

“Dovrei essere io a ereditare il bastone e il libro, non tu. Sei troppo scemo!” continuo a infierire sentendomi forte tra le braccia della mamma.

“Harriett, basta anche tu adesso.” dice mamma esausta mettendomi a terra. Vado a sedermi sulle gambe di papà trovando rifugio da lui.

“Perché non posso essere io a ereditare le cose?” dico con vocina innocente, accoccolata tra le braccia di papà.

“Perché sei una femmina, ecco perché!” dice Sly battendosi un pugno sul petto.

“È vero?” dico drizzando la schiena e guardando papà negli occhi e nel frattempo ho di nuovo le lacrime agli occhi. Lui guarda Sly di traverso.

“Non è per questo. È semplicemente perché Sly è il più grande. Se fossi stata tu la più grande, gli oggetti sarebbero stati tuoi.” dice papà,

“Perché deve essere così?” chiedo con voce tremante e guardo Sly, che ha un sorriso malefico, pronto a qualcuna delle sue cattiverie.

“Perché è così che vuole la tradizione.” risponde papà, inspirando profondamente per mantenere la pazienza.

“Beccati questa sorella. Questo è il bello di essere grandi.” dice Sly che si alza in piedi sulla sedia e inizia un balletto divertito. Scoppio a piangere di nuovo, più disperata di prima.

Papà e mamma sospirano esasperati.
“Va bene, abbiamo capito che stasera non si cena.” dice mamma prendendomi in braccio e portandomi nella mia stanza. Guardo Sly singhiozzando, lui mi fa una linguaccia e scoppia a ridere. Fino a quando papà non gli da uno scappellotto in testa che gli fa passare tutta l’euforia.

“Ahia! Ma perché l’hai fatto?” dice guardando contrariato papà.

“Così impari. Basta adesso.” gli risponde papà secco. Ora sono io quella che sorride.

[Fine Flashback]

 

Con questo ricordo in mente, sorrido come un ebete continuando a guardare le armi.

Sono grata a Sly per avermele regalate, per il pensiero avuto, ma non le porto mai con me costantemente come fa lui col bastone di famiglia. Le prendo in considerazione molto di rado, solo quando servono davvero. Come in questa missione nella quale sto per improvvisare, per esempio.
Il motivo è che quando mi muovo, mi arrampico, corro, voglio essere più libera, agile e silenziosa possibile e non vorrei che loro mi diano qualche difficoltà. Forse semplicemente non sono abituata ad averle sempre addosso e non mi preoccupo minimamente di abituarmene adesso.

Anche se io spero sempre di non doverle mai usare per attaccare volontariamente qualcuno, ma solo per difendere me stessa e le persone che amo.

“Cosa vuoi fare con quelle?” chiede Sly quasi annoiato.

“È ovvio, vado ad aiutare Murray.” dico riponendo le armi nel fodero e studiando il percorso più veloce per arrivare da lui.
“Certo, certo… E a te chi ti aiuta? Speri davvero che qualcuna delle rane all’interno dello stagno diventi un principe azzurro?” dice sarcasticamente lui. Il sangue inizia a ribollirmi nelle vene.

“Sei proprio un cretino. Io non ho bisogno d’aiuto e poi non sarò da sola la fuori.” dico a denti stretti. Lui fa per dire qualcosa ma lo blocco immediatamente.
“Ragiona Sly! Murray non può pensare ai nemici che lo attaccano direttamente da terra e Bentley non può colpirli dall’alto o rischierebbe di ferire Murray, vogliamo forse che la missione duri in eterno o ci vogliamo muovere? Serve qualcuno accanto a Murray sul campo di battaglia.” sbraito iniziando a camminare su una liana appesa a quel ramo, nell’intento di raggiungere il ramo successivo.

“Harriett, non puoi andare... ragiona!” dice lui perdendo la sua postura composta e sull’attenti cercando di afferrarmi per un braccio.

“Non c’è tempo per ragionare Sly, lasciami fare.” gli dico liberandomi dalla presa, lui si porta una mano sulla fronte e si massaggia le tempie cercando di mantenere la calma.

“Perché non fai mai quello che ti dico? Sei sempre così testarda!” dice sottovoce, forse più come commento a se stesso che a me. Io non aggiungo altro e mi incammino per raggiungere Murray.

“Ehi, Harriett! Torna indietro, non ti ho dato il permesso!” urla lui, ma si rassegna. Non può neanche venirmi dietro, se no l’intero piano fallisce di nuovo.
Saltando e arrampicandomi tra un ramo e l’altro e una rovina e l’altra, raggiungo velocemente il punto in cui si trova la bocca d’elefante.

Vedo Murray che cerca di forzare la leva di pietra per aprire la porta, ma si distrae a causa di un nemico che sta quasi per colpirlo. Bentley al momento è impegnato a colpire e far esplodere tutte le bombe che Rajan manda contro Murray dall’alto per pensare a lui e questo conferma ancora di più la mia teoria. Mi avvicino velocemente.
“Murray, continua con quello che stai facendo, ci penso io adesso!” gli urlo e prontamente afferro uno dei miei bastoni e do al tipo un colpo talmente forte allo sterno da fargli mancare il respiro, poi usando l’altro bastone, gli do un altro colpo al collo e quel nemico e KO.
Nel frattempo uno mi attacca da dietro, mi giro velocemente sbattendogli il manico di metallo di uno dei due bastoni direttamente sui denti facendogliene saltare un paio. Lui si distrae e io con uno sgambetto lo faccio cadere di sotto, dopo una bella botta è KO anche lui.

Ne arrivano altri. Scambio uno sguardo d’intesa con Murray e continuo nel combattimento, fiera che le sessioni di allenamento al nostro covo principale in Francia, in una stanza riservata apposta per questo, siano servite a qualcosa. Sento così tanto l’adrenalina che è come se non sentissi neanche la stanchezza. Col mio aiuto, abbiamo sicuramente fatto molto più in fretta.

Una volta aperta la porta e avvertito Sly, lui ci mette un po’ ad arrivare. Il candelotto di dinamite è grande e lui deve trasportarlo camminandoci dentro come fosse un costume. Una cosa rischiosa. Se fa un movimento sbagliato in un posto sbagliato o se qualche guardia dovesse scoprirlo e colpirlo, morirebbe nel giro di pochi secondi e di Sly resterebbero solo coriandoli.
Decido così di intercettare la sua posizione e attirare quante più guardie possibili in modo che si concentrino su me e non su lui.

Mi arrampico su una rovina dove sono ben visibile da più angolazioni e fischio. Molti di quei bestioni si girano nella mia direzione mi vengono incontro.

Fuggo il più lontano possibile. Allontanandoli dal luogo in cui si sta svolgendo la missione.
Corro senza una meta, raggiungendo un punto alto e fuggendo da loro di ramo in ramo, di albero in albero. Quando sento una forte esplosione, resto ben nascosta in uno dei rami più alti, fin quando le guardie non perdono le mie tracce. E la cosa accade subito perché loro, allarmate per l’esplosione, tentano di raggiungere il punto in cui c’è stato il botto ma dopo pochi passi cadono tutte a terra come se fossero morte. Incuriosita guardo verso il basso e c’è Bentley, armato di balestra e dardi soporiferi che mi guarda e mi fa l’occhiolino. Scendo e lo raggiungo gongolante.

 

“Cosa sta succedendo a Sly? Perché è stato colpito da Rajan? Ho visto bene quello che è successo o l’ho immaginato?” urla Bentley sgranando gli occhi per la paura, guardando un punto lontano. Guardo nella stessa direzione e non mi soffermo a pensare a ciò che ha visto o non. L’unica cosa che vedo è Murray che si lancia all’interno di un lago ormai prosciugato e Rajan lo segue. Mi si ghiaccia il sangue nelle vene e penso al peggio.
“Bentley, sali sulla mia schiena, presto!” lo incito con voce tremante e poi risalgo sull’albero nella quale ero tento di avvicinarmi il più velocemente saltando nuovamente da un albero all’altro. La paura è tanta che tutte le mie articolazioni sembrano bloccate.

Arrivata in un punto abbastanza vicino e alto dalla quale riesco ad avere una visione più chiara della situazione, il terrore mi congela sul posto.

All’interno dell’ex stagno, Sly è inerme in un angolo e Murray si sta battendo con Rajan con tutte le sue forze. Lo scontro è più duro del previsto, Rajan si è rivelato un nemico potente. Devo aiutare mio fratello in qualche modo. Tento di raggiungerlo ma Bentley mi ferma immediatamente.

“Non adesso, Harriett! Rischiate di farvi male tutti e tre se intervieni adesso!” urla Bentley con voce tremante tanto quanto la mia.

“Ma devo fare qualcosa, lasciami fare!” sbraito col cuore che mi batte all’impazzata.

“Non adesso, fermati.”

“Guarda, c’è Neyla! Lei è dalla nostra parte, mi darà una mano, dopotutto è un poliziotto.” dico ignorando Bentley e scendendo in un ramo più in basso. Nel frattempo riesco a rilassarmi perché Rajan è tramortito al suolo.

 

“Neyla, Neyla siamo quaggiù! Sly è ferito! Aiutami a tirarlo fuori da qui così possiamo andare via!” urla Murray a Neyla dal fondo dello stagno.

Scendo a terra con l’intenzione di aiutare Neyla, ma subito dietro di lei arrivano dei poliziotti, tra i quali anche Carmelita e dietro Carmelita un poliziotto che non ho mai visto. Una anzi. Otto zampe, delle chele al posto delle mani. Fa paura solo a guardarla.
Bentley mi è immediatamente vicino e mi fa segno di seguirlo. Ci nascondiamo dietro un cespuglio per vedere la scena e capire cosa sta accadendo davvero.


“No, mi sa che non lo farò.” dice lei con sufficienza e si gira verso il ragno.
“Ecco qua Contessa. Sly Cooper e la sua banda, consegnati direttamente nelle sue mani.” mi gira la testa e rischio di avere un mancamento.

“Maledetta. Maledetta!” dice Bentley lentamente. I miei respiri si fanno sempre più affannosi. La vena nel collo sembra quasi voler scoppiare. Ma cerco di rimanere lucida. Quella megera ha finto di stare dalla nostra parte solo per tradirci al momento opportuno. Stringo i pugni così tanto da farmi quasi male e lentamente afferro il manico di uno dei miei bastoni.
“Complimenti Neyla, sei riuscita a catturare Cooper solo in pochi mesi. Carmelita non ci è mai riuscita in anni e anni.” dice la Contessa con voce melensa. Carmelita guarda la contessa confusa. Digrigno i denti aspettando il momento migliore per attaccare.
“Ma è ovvio. Non ci è mai riuscita perché è sempre stata in combutta con loro.” ghigna Neyla. Estraggo uno dei bastoni dal fodero e mi preparo ad entrare in azione. Non mi importa di quanti poliziotti ci siano. L’unica cosa che voglio è prendere a botte quella maledetta traditrice.

“Ma non è vero!” dice Carmelita sgranando gli occhi.

“Posso provarlo con questa foto nella quale lei e Cooper ballano insieme, la stessa notte che sono state rubate le ali di Clockwerk.” dice Neyla continuando a ghignare e mostrando alla Contessa la foto.

“Ma non sapevo fosse lui…” di Carmelita guardandosi intorno confusa e impaurita.

“Guardie, arrestateli. Tutti, anche lei.”

Scatto in avanti, pronta a fiondarmi su Neyla e romperle l’osso del collo, ma Bentley mi si para davanti.

“Non cadere nella sua trappola, Harriett, così non aiuti ne Sly ne Murray!” dice tentando di fermarmi.

“Levati di mezzo, Bentley!” dico sbraitando come un animale selvatico.

“Se ti farai catturare adesso, non avremo possibilità di liberarli!” dice Bentley con un tono fermo, ma che fa sentire tutta la rabbia che prova anche lui.
“Io a quella l’ammazzo, capito?” dico guardandolo con gli occhi iniettati di sangue.

Nel frattempo una luce viene puntata contro il nostro cespuglio e un paio di poliziotti di avvicinano armati.

“Cos’è tutta questa confusione?” dice uno di loro. D’istinto prendo in braccio Bentley e salgo in alto per non essere visti. Bentley mi copre la bocca pregandomi di non fare scenate. Il mio corpo freme dalla rabbia. Vuole soltanto esplodere.

Una volta che si allontanano scendo a terra, di nuovo, con entrambi i bastoni in mano ormai convinta ad attaccare, fino a quando non mi sento pungere da qualcosa. Lascio cadere i bastoni a terra accanto a me e sento la tensione del corpo sciogliersi.
Inizia a girarmi la testa, così tanto da non distinguere il reale dalla fantasia e vedo tutto completamente sfocato. Inizio a barcollare, sento il corpo pesante e cado a terra. Cadendo nell’oscurità più completa.

 

   
 
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