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Autore: Rora Yoru    14/05/2021    1 recensioni
Salve a tutt*! Avevo già pubblicato parte di questa storia su un vecchio profilo in disuso da tantissimo tempo e ho deciso di recuperarla. Spero vi piaccia!
(Dal momento che non sono brava con le introduzioni lascio qualche estratto ^^)
Dal capitolo 3: "Ma improvvisamente ti rendi conto che è Fred che stai cercando, e non perché hai riconosciuto George in sala comune, ma più che altro perché speri sia Fred ad accorgersi di te, a sapere che tu ci tieni a lui, ad avvicinarsi a te solo un po’ di più."
Dal capitolo 5: "Il gioco è diventato subito chiaro: tu mi parlavi, io chiedevo e tu ti presentavi ogni volta, senza mai stancarti. E non c’è stata una volta in cui mi hai detto di essere George."
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Angelina Johnson, Fred Weasley, George Weasley, Ginny Weasley, Hermione Granger | Coppie: Angelina/George, Fred Weasley/Hermione Granger
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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Capitolo 7

La guerra è iniziata.
Stanotte andrete a prendere Harry a Privet Drive, missione molto pericolosa e delicata. Malocchio non ha fatto altro che ripetere i vari modi in cui potreste morire, infondendo ben poco coraggio, cosa che Fred ha ovviamente evidenziato in maniera sarcastica e molto poco carina. Eppure ha fatto sorridere un po’ tutti. Fred e George fanno faville in questo periodo, l’atmosfera così cupa li fa sentire responsabili di alleggerire la tensione e ci danno dentro con battute di qualunque genere, facendo effettivamente ritrovare un briciolo di normalità in questa terribile circostanza.
Sono poche le cose che sono rimaste uguali dall’inizio della guerra: le battute di Fred e George, l’energia da generale di Molly e l’amore. Quello ci sarebbe sempre stato.
Sei chiusa in camera con Ginny, lei sembra essere ancora arrabbiata per il fatto di non poter partecipare stanotte, ma tu pensi che almeno non dovrai preoccuparti per un’altra persona a cui vuoi bene che rischierà la vita.
«È ingiusto» continua a borbottare lei «Io voglio aiutare Harry.»
Sai come si sente, conosci quella voglia di poter fare qualcosa e la frustrazione quando si scopre di non poterci neanche provare, ma le sorridi e le dici: «Lo aiuterò io anche per te.»
Lei ti si avvicina e ti stringe in un abbraccio.
 «Oh, Hermione!»
Sai che Ginny piangerebbe volentieri, ma non lo fa perché deve sempre dimostrare di essere forte.
Dei colpetti alla porta vi fanno sciogliere dalla stretta. Nonostante sia la camera di Ginny, vai ad aprire tu e sorridi a Fred, che ti accarezza appena un braccio.
«Stai bene?» ti chiede, mentre tu ti chiudi la porta alle spalle e annuisci.
Non puoi nascondere a lui i tuoi sentimenti, ma puoi comunque provarci. Ti prende una mano e ti porta fuori in giardino. Il cielo ha il colore tipico che lascia il tramonto: quell’azzurro cupo, ma non ancora scuro, e le nuvole rosse che passano di tanto in tanto. L’aria sembra immobile, tutto è silenzioso.
«Il mondo si prepara per il grande spettacolo di stasera» commenti, respirando a fondo.
Lui alza appena le spalle, poi ti cinge le tue e ti indica una grande quercia in lontananza.
«Guarda!» esclama con così tanta meraviglia da farti aguzzare la vista e sperare in qualcosa di bello «Quell’albero sta mangiando le patatine e bevendo burrobirra!»
Tu ti stacchi da lui, sbuffando e rimproverandolo: «Come fai a non prendere tutto questo sul serio?! Come fai a ridere su tutto?!»
Lui rimane ancora ad osservare la vecchia quercia lontana, poi chiede: «Costruiremo lì casa nostra?»
«Cosa?» domandi sinceramente stupita «Non cambiare discorso e rispondi!»
Lui annuisce ed inizia a parlare, senza guardarti neanche: «Una grande casa come la Tana, però non voglio così tanti figli. Avremo due gemelli, una bambina e adotteremo un elfo domestico a cui regaleremo tutti i vestiti che vuole. Prenderemo un gatto e un gufo che potrà invecchiare come il buon vecchio Erroll.»
Tu non capisci proprio dove vuole arrivare, così scuoti appena le braccia con impazienza.
«Quello che voglio dire» spiega finalmente Fred «È che la guerra non finirà se ci deprimiamo, non finirà se penseremo ogni secondo di poter morire. La guerra si vince soprattutto con la speranza! Quindi adesso posso dirti che finita questa maledetta guerra la nostra casa sarà lì, vicino la grande quercia, così che i nostri figli possano stare alla Tana quando io sarò al negozio e tu a lavoro.»
Tu sorridi, guardando bene la grande quercia, infine ti stringi a Fred e annuisci, ammettendo: «I bambini dovranno stare qui perché io lavorerò al ministero.»
Fred ridacchia, prendendoti in giro: «Certo, Ministro!»
«Hai già pensato a dei nomi?» chiedi allora al tuo ragazzo, presa da una nuova allegria «E al matrimonio?»
Vedi il rosso impallidire ed esclamare: «Frena, frena! Il mio era solo un discorso ipotetico…»
«Ma potremmo morire stanotte…» lo stuzzichi, senza però credere più a nessuna parola che hai pronunciato.
«Ok, allora…nessuno sarà obbligato a venire in smoking al matrimonio!»
[…]
È quasi ora di andare. Alla Tana si è venuto a creare uno strano clima di attesa e trepidazione. Molly parla con voce sommessa ad Arthur, come se volesse rimproverarlo, Ginny guarda fuori dalla finestra, Bill accarezza la mano di Fleur, Fred e George bisbigliano in un angolo e Ron ti lancia sguardi incerti di tanto in tanto. Credi non abbia ancora digerito del tutto la storia tra te e suo fratello.
Ti alzi, posando il tuo libro su un tavolo e ti avvicini a Fred, chiedendogli di andare di sopra. Malocchio, Tonks, Lupin e Kingsley sono già fuori, ma tu gli ultimi minuti di tranquillità che ti restano vuoi passarli tra le braccia di Fred, senza dire una parola.
[…]
Sei seduta in cucina nonostante sia piena notte. È stata una giornata pesante per tutti, ma tu l’hai vissuta particolarmente male. Quando hai visto George ferito hai temuto fosse Fred, poi Fred non arrivava e temevi fosse morto, infine l’hai visto sbiancare come mai aveva fatto alla vista del suo gemello senza un orecchio.
Dei passi sulle scale ti fanno voltare e ti distraggono dai tuoi pensieri.
«Non riesci a dormire?» ti chiede il tuo ragazzo.
Scuoti la testa, così lui ti raggiunge e continua: «George si è addormentato.»
«Tu come stai?» gli domandi preoccupata.
«Avrebbe fatto meno male se l’orecchio fosse saltato a me» risponde, massaggiandosi le tempie.
Gli prendi la mano e lo porti su un divano, dove ti sdrai con lui, iniziando ad accarezzargli i capelli.
«George è forte» tenti di rassicurarlo «Se la caverà benissimo. E poi ha te vicino, no?»
Annuisce appena, gli occhi già chiusi. Con un colpo di bacchetta spegni le luci e sussurri: «Buona notte, amore.»
«Notte, zuccherino» e anche al buio puoi vedere il suo ghigno divertito.
   
 
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