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Autore: _Layel_    15/05/2021    1 recensioni
Izuku Midoriya non ha mai avuto l’occasione di salvare Bakugou dallo sludge villain e impressionare All Might. Con il suo sogno in frantumi, Izuku coltiva sempre più rabbia e risentimento. E non aiuta che debba affrontare discriminazioni ad ogni angolo.
Tutto ciò che aveva sempre desiderato era l’essere apprezzato, così quando sono i villain a riconoscere le sue abilità invece degli eroi, beh, Izuku non riesce a resistere. Potrebbe anche dare una mano a chi vuole veramente avere a che fare con lui.
Sbagli vennero fatti e ora la società deve affrontare un villain che si è creata da sola: Mastermind.
Traduzione di: Mastermind: Strategist For Hire di myheadinthecoudsnotcomingdown
[villain! Midoriya Izuku] [TodoDeku]
Genere: Azione, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Izuku Midoriya, League of Villains, Naomasa Tsukauchi, Shouto Todoroki
Note: AU, Traduzione, What if? | Avvertimenti: Incompiuta
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Capitolo Otto: Esame di Ammissione

 

“Sicuro di sentirti pronto Mind-chan?”

 

Izuku si limitò ad alzare gli occhi al cielo, ignorando l’insieme di colpa, emozione e dubbio che gli stavano costantemente crescendo nel petto da tutto il giorno.

 

“Himiko, sai che ho già ucciso qualcuno, vero?”

 

Quello lo so, sciocchino, è solo che…” lo guardò dolcemente, “É solo che non hai mai preso una vita con le tue mani. È diverso dal fare dei piani e lasciare che gli altri li eseguano. Il sangue sarà sulle tue mani e su quelle di nessun’altro. Non si torna indietro.”

 

Izuku fece un profondo respiro e si mise a giocare con il suo pugnale preferito, “Sì, mi sa che hai ragione. Ma,” negli occhi di Izuku apparve una scintilla di determinazione, “Credo di aver bisogno di farlo. Cioè, agli occhi della legge sono già un omicida, quindi non è che mi eviterei la galera anche se non lo facessi mai personalmente e… beh, credo di aver bisogno della prova che posso farlo, capisci? Per tutta la vita mi hanno detto che non potevo fare niente di quello che facevano gli altri, non posso essere un eroe, non posso essere un utile membro della società. Non posso essere umano. Diamine, mio padre se n’è andato perchè ero così inutile. Se lasciassi fare sempre agli altri il lavoro sporco al posto mio, non darei ragione a tutti? Sì sono intelligente, ma quando si arriva al dunque, sono veramente l’inutile deku che tutti mi hanno sempre detto di essere.” Guardò Himiko, accovacciata vicino a lui sul tetto mentre aspettavano che la loro preda passasse nel vicolo sotto di loro, “Voglio… Devo farlo. So che posso, ho solo bisogno, lo sai, di farlo. Ha senso?”

 

“Non molto per me, ma i grandi ideali non fanno per me.” Assunse un’espressione contemplativa, “Uccido le persone per vederle sanguinare, anche se le altre persone pensano che sia una ragione stupida, quindi penso che se ha senso per te, può veramente essere sbagliato? Cioè, più sbagliato di quanto l’omicidio già sia?”

 

Izuku rise, “Non avrebbe dovuto suonare tanto rassicurante. Grazie Himiko, sei una grande amica.”

 

Lei sorrise, le zanne che brillavano nella fioca luce del lampione della strada vicina prima che i suoi occhi si illuminassero di eccitazione. Afferrò Izuku per la spalla e lo scosse aggressivamente.

 

“Mind-chan! Mind-chan!” Sussurrò, riuscendo a trasmettere mania come se stesse urlando a squarcia gola, “É qui!”

 

Izuku si concentrò sulla donna che entrava nel vicolo sotto di loro. Nome in codice: Glimmer. Aiutante nell’agenzia Uwabami. Quirk: Scintille. Può riflettere la luce per produrre un effetto brillante attorno al suo corpo che usa per accecare e disorientare i suoi oppositori. Debolezze: è suscettibile all’effetto accecante delle sue scintille. Usa occhiali scuri come parte del suo costume per ridurne l’effetto, ma ora? Sta tornando da una giornata di lavoro nel buoio della notte vestita da civile e gli occhiali scuri sarebbero solo in mezzo ai piedi. Izuku sorrise e si mise i propri occhiali per proteggersi gli occhi prima di afferrare un paio di coltelli.

 

Glimmer gridò quando uno la pugnalò alla spalla e l’altro si conficcò nella sua coscia, evitando la sua fuga. Lei si circondò istintivamente di scintille, ma dovette proteggersi gli occhi con la propria mano. Infilò la mano nella tasca in cui aveva un paio di occhiali da sole di riserva solo per ricevere un calcio sulla mano appena riuscì a prenderli. Dal suono che fecero quando colpirono il terreno lei potè capire che molto probabilmente erano rotti e intili. Diminuì il suo quirk abbastanza per riuscire a vedere qualcosa. Poteva mettere a fuoco con fatica due figure dietro le forti scintille. Ona rimaneva indietro, l’altra stava avanzando verso di lei con un coltello in ogni mano. Un quirk coltello-mano, magari. Glimmer scosse la testa. Ora non era importante, doveva concentrarsi nel sopravvivere.

 

Tirò un pugno al suo avversario, solo per mancarlo all’ultimo secondo. Come? Anche se diminuite sapeva che le sue scintille rendevano difficile vedere i suoi movimenti. Era il turno del suo avversario di attaccare quando le corse in contro con un coltello e le fece un taglio profondo sul lato del collo. Sgranò gli occhi dal dolore e dalla comprensione quando vide gli occhiali scuri sulla sua faccia. Barcollò indietro, cercando di di allontanarsi prima che la attaccasse ancora, ringraziando ogni divinità che conosceva perché la sua gamba ferita non cedette in quel momento.

 

Glimmer stava iniziando a iperventilare. Non aveva i suoi occhiali e l’attrezzatura del suo avversario diminuiva l’effetto del suo quirk. Era anche ferita e stava sanguinando copiosamente mentre lei non era neanche riuscita a sfiorarlo. Combatterono per qualche altro minuto, ma per ogni colpo che riusciva a mandare a segno, lui le faceva qualche altro taglio o ferita. Non si era sentita così spaventata dalla prima volta in cui si era scontrata con un potente villain durante il suo primo apprendistato. Il suo mentore era stato lì per salvarla, ma nessuno l’avrebbe salvata ora. Si bloccò e cercò di non perdere terreno mentre un'ultima strategia le venne in mente. C’era il rischio che si accecasse, ma sperava che mettesse il suo avversario fuori gioco per abbastanza tempo da permetterle di scappare.

 

Si sbatté le mani sugli occhi chiusi e scintillò più luminosamente di quanto aveva mai fatto nella sua vita. Non aveva mai messo tanta energia nel suo quirk perchè anche con normali occhiali scuri, tutta questa luce avrebbe potuto causare danni permanenti. Stava per interrompere il suo quirk e correre per salvarsi la pelle quando sentì un coltello che le scivolava tra le costole. Se non avesse avuto gli occhi chiusi si sarebbe preoccupata di quanto la sua vista si stesse scurendo quando le sue gambe finalmente cedettero e lei si sentì soccombere allo sfinimento da quirk e alla perdita di sangue.

 

Izuku aspettò che l’ultima scintilla si spegnesse prima di togliersi gli occhiali. Aveva dovuto chiudere gli occhi durante l’ultimo attacco, ma gli occhiali che Giran gli aveva procurato avevano fatto un lavoro meraviglioso per proteggerlo. Guardò mentre l’ultima scintilla di vita se ne andava dagli occhi di Glimmer mentre Himiko si avvicinava al suo fianco.

 

“Quindi,” disse, “è sembrato divertente. Come stai?”

 

Izuku sapeva che il se stesso di 10 mesi fa avrebbe probabilmente vomitato dopo aver saputo cosa aveva appena fatto, ma tutto ciò che sentiva era un malato senso d'orgoglio, proprio come quello che aveva provato la prima volta che un villain lo aveva ringraziato per aver pensato a un piano per uccidere Mt. Lady.

 

“Sto bene.” Sorrise a Himiko mentre recuperava i coltelli che erano conficcati nell’eroe, ripulendoli e mettendoli via. “Penso di averti detto quando lo abbiamo pianificato che oggi c’era l’esame di ammissione alla UA,” Himiko annuì, “Beh, stavo pensando a quando fosse fiero il mio bullo quando l’ho visto tornare a casa questo pomeriggio e onestamente, credo di averlo battuto.” Questo era come il suo esame d’ingresso personale, la propria prova che era un vero villain. A Izuku piaceva la poetica ironia. Era tanto ironico quanto un fan degli eroi che cresceva per diventare quello che gli eroi li ammazzava a causa delle parole dell’eroe numero uno in Giappone.

 

Le sirene iniziavano ad avvicinarsi, probabilmente attratte dalla luminosità dell’ultimo atto di Glimmer, ma non era importante. Izuku e Himiko avevano tutto il tempo di andarsene prima che qualcun altro arrivasse.

 

“Andiamo Himiko,” disse, “dobbiamo festeggiare.”

 

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N/T: Ecco finalmente il capitolo! Prometto che non prenderò più queste lunghissime pause (o almeno ci proverò!). Il prossimo capitolo uscirà al più tardi mercoledì, spero che questo vi piaccia!

   
 
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