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Autore: Sadele    17/05/2021    1 recensioni
questa storia è i lmio ipotetico seguito di Twilight, racconta le vicende di Renesmee alle prese con i suoi sentimenti.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Renesmee Cullen | Coppie: Jacob/Renesmee
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Successivo alla saga
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“Hai la mia parola” disse Carlisle, “ma adesso devi dirci tutto quello che sai”

La zia di Nawell sospirò e poi inizio il racconto.

“ Nawell non è una cattiva persona, ha solo sofferto molto, ed è cresciuto senza una guida. Suo padre è un pazzo criminale, e non è certo un esempio di rettitudine.

Comunque tutto iniziò dopo essere venuti qui a testimoniare. Lui continuava a pensare a voi, alla famiglia che eravate riusciti a costruire e che a lui era stata preclusa. Questo pensiero lo tormentava, desiderava anche lui essere felice.

Un giorno incontro una giovane ragazza, la figlia del capo villaggio. Si innamorò di lei e per qualche strano scherzo del destino, lei lo ricambiò. Come era prevedibile il padre le proibì di frequentare Nawell, per gli umani noi siamo solo demoni della notte...” “è molto triste commentò Bella, ecco lo sapevo la sua parte sentimentale si era fatta coinvolgere dalla vampira.. donne, sempre le solite! “vai al dunque, le paturnie amorose di quel coso non mi interessano” sputai secco.

“ehm ehm.. dunque ci sto arrivando, la ragazza, Liuba, decise di scappare a andare a vivere con mio nipote, si trasferì da noi nella foresta, e per un certo periodo tutto andò bene, erano felici e molto innamorati. E io non potevo che essere felice per lui.

Ma Liuba era una fragile ragazza umana e la vita della giungla non era fatta per lei. Quando rimase incinta, le cose iniziarono a complicarsi. Al 7 mese Liuba iniziò a manifestare una strana febbre, era sempre più stanca e il feto iniziava a soffrirne. Non sapevamo che fare, noi non siamo medici così Nawell decise di portarla da suo padre. Lui aveva l'esperienza per aiutarci.

Joam accolse la ragazza, fece nascere la bambina ma per lei non ci fu nulla da fare. Nawell lo supplicò di trasformarla, avrebbero vissuto per sempre insieme, ma suo padre non lo fece.

Tenne la bambina per studiare la sua crescita e la sua natura, a me e Nawell fu concesso di stare con lei. Ma di fatto eravamo prigionieri”. Porca vacca, che storia, quel Joam deve essere davvero uno stonzo con la S maiuscola. Nessuno osava parlare, sembravano statue di sale. Mi schiarii la voce e dissi “ma non ho ancora capito una cosa, noi che cosa c'entriamo con questa storia?”

“ sono passati 4 anni da quel giorno, e la bambina cresce sana e forte e.. umana. Nessuna crescita anomala, nessun potere, niente di niente. È un po più intelligente della norma, forse dimostra 5 o 6 anni al posto dei 4 ma nulla di più. Potete immaginare la frustrazione di Joam. Gli abbiamo chiesto di liberarla visto che non gli interessava, ma lui ha posto una condizione, voleva avere Renesme in cambio. E non solo, vuole che Nawell la metta incinta proprio la sera del suo settimo compleanno.. crede che la profezia si avvererà qual giorno.”

Mi accorsi che stavo iniziando a tremare quando Bella mi toccò il braccio cercando di farmi calmare..” non succederà, noi la porteremo via prima, non permetterò a quel viscido di metterle le mani addosso” disse. La guardai e annuii debolmente, dovevamo andare subito.. “ cosa stiamo aspettando?”

“lei è tenuta prigioniera in una stanza blindata nella villa del padre di Nawell.

Ho visto quando sono arrivati.”. “ perchè ci vuoi aiutare..?” chiese Edward. “perchè non voglio che mio nipote faccia una cosa del genere, so che poi se ne pentirebbe, e poi non credo che Joam manterrà la parola. Ho paura che uccida la piccola.. lei non ha nessuna colpa.”

Ok, questo lo potevo capire, avremmo salvato Nessie e la bambina, quanto al cavernicolo non ne sarei stato così sicuro. Vidi Edward lanciarmi un'occhiataccia, ma non me ne curai. Vorrei vedere se al posto di renesme ci fosse stata la sua Bella.. e si, non me ne importa un fico secco se mi ascolti.. è quello che penso. “lo vidi annuire debolmente ma capii che non sposava il mio proposito di uccidere Nawell. E Va be.. ne avremmo ridiscusso. “e poi c'è un'altra cosa” disse la vampira, “Nawell ha dei poteri unici, che farebbero gola a molti.. voi sapete a chi mi riferisco vero?” lo sapevamo eccome.. quegli Italiani del cazzo erano sempre in agguato. “non voglio che venga attirata la loro attenzione, già sanno di noi se si facesse una cosa simile credete che resterebbero a guardare? Non voglio che mio nipote finisca tra le loro schiere”.

 

Avevamo messo a punto il piano, una volta prenotati biglietti, saremmo partiti io Edward e Bella, Emmett, Rosalie e Carlisle, dei lupi Seth, Leha, Paul ed Embry Qui sarebbero rimasti Alice, Esme, e Jasper e gli altri ragazzi a controllare il territorio e la riserva.

Ero terribilmente nervoso, Nessie era lontana, prigioniera e io non sapevo nemmeno come stava, non ero riuscito a proteggerla e ancora una volta mi sentivo in difetto. Non ero nemmeno bravo a starle accanto, avevo combinato solo casini. Sospirai, tra poche ore l'avrei riabbracciata poco ma sicuro.

 

Pov Rnesme

 

le giornate trascorrevano lente, non potevo uscire e nemmeno vedere la luce del sole. Passavo il tempo in quella camera buia e umida, probabilmente era in qualche sotterraneo. Mi portavano del cibo ad intervalli regolari ed avevo iniziato a distinguere la colazione dal pranzo o dalla cena. A portami da mangiare era una ragazza, credo una sorella di Nawell, cosi quando mi portò quella che doveva essere la colazione la fermai e le chiesi che ora e che giorno fosse. La ragazza sulle prime non sapeva cosa dire poi mi parlò “sono le 8 del mattino ed è domenica”.

Domenica.. cavolo era qui già da quattro giorni, una settimana al mio compleanno. Dio mio, cosa posso fare, pensai, aspettare il giorno del patibolo con le mani in mano era fuori discussione, dovevo escogitare qualcosa. “aspetta non te ne andare, resta un po con me..” dissi alla ragazza. Non sapevo nemmeno bene che cosa le avrei chiesto ma dovevo provare.

“non posso, non mi è permesso” rispose. “come ti chiami?” le chiesi. Non sembrava ostile, solo molto spaventata, forse sarei riuscita a farmela amica. “Noemi” rispose “sai dove'è Nawell?” Le chiesi, non si era più fatto vivo, dovevo sapere di più. “ non non lo so, mio fratello non vive qui, viene solo a trovare Hana” disse. “ Hana, Nawewll me ne ha perlato molto” mentii, non avevo la più pallida idea di chi fosse. “mi piacerebbe conoscerla, credi sia possibile?” la ragazza mi guardò stranita, “non credo proprio, Nawell non vorrebbe e poi Hana non ha il permesso di incontrare persone esterne alla famiglia.” ok, allora doveva essere una di famiglia.. non una fidanzata o presunta tale, forse una sorella.. “ascolta, non lo verrà a sapere, io qui mi sento terribilmente sola, e tu sei cosi gentile, facciamo solo quattro chiacchiere e basta. Poi sai, a quanto pare se la profezia dice il vero presto diventerò una di famiglia anch'io.” dissi e al solo pensiero mi venne un conato di vomito ma cercai di fare buon viso a cattivo gioco.

“non saprei..” la ragazza sembrava titubante, “potresti portarla con te quando torni con il pranzo, così magari mangiamo insieme..sarebbe bello..” dissi con entusiasmo. Non sapevo a cosa mi sarebbe servito conoscere Hana, magari era una stronza come Nawell.. ma sentivo che dovevo provare.” Noemi si voltò ed usci dalla stanza, non mi aveva detto no.. quindi avevo qualche speranza.

Le ore passavano lente, non sapevo davvero cosa fare, almeno avessi avuto la possibilità di parlare con quel pazzo di Nawell. Mentre pensavo queste cose sentii la chiave nella pesante serratura e la porta aprirsi. “Renesme”, qualcuno mi stava chiamando, ma non era Noemi, era la voce di una.. una bambina, mi si parò davanti, una bambina sui 5/6 anni, lunghi capelli lisci e neri, portati sciolti sulle spalle.

“e tu chi sei” chiesi stupita. Come faceva questa bimba a conoscere il mio nome e soprattutto che cosa ci faceva qui. Dal suo odore sembrava umana. “sono venuta a trovarti, ho visto quando sei arrivata, ed ero curiosa, qui non succede mai nulla. Il nonno dice che non devo uscire dalla mia stanza da sola, ma io sono con la zia Noemi e quindi non sono sola.” disse tutto d'un fiato mentre entrava nella stanza.

Si sedette con me sul letto e poi sospirò, “anche la mia stanza è buia come questa, ma quando c'è la zia, posso stare con lei e allora mi porta in giardino a passeggiare”.

“Tu ti chiami Renesme, che strano nome..” disse la bambina. “ si e tu invece non me lo hai ancora detto...” la piccola sorrise, “mi chiamo Hana.”

o porca... Hana era solo una bambina, ma come cazzo ragionano questi, non mi dire che si approfittano di una creatura per i loro porci esperimenti... ero disgustata, “Hana, che bel nome, ascolta, tu sai dove si trova Nawell ora?” “ tu sei una sua amica, io lo so, mi ha detto che doveva andare a prendere una sua amica e poi è tornato insieme a te.

. Io non sarò gelosa di tè, non ne ho motivo, lui per me ci sarà Sempre”.

Santo cielo, pure questo le ha promesso. Che cosa fanno aspettano che cresca per trasformarla in un incubatrice sforna ibridi... mi venne il volta stomaco.. “sembra che siate molto legati.. gli vuoi bene?” chiesi a quella bambina. Non mi rispose ma mi prese per mano “vieni” disse “andiamo fuori, in giardino. È una splendida giornata di sole vedrai ti piacerà, ti mostrerò il mio posto segreto” si alzò e mi tirò con se. Io la seguii. Non mi sembrava vero di poter uscire. Magari avrei trovato il modo di andarmene da li.

Percorremmo un lungo corridoio buio e umido camminammo per parecchio “ma dove stiamo andando? Stiamo camminando da parecchio” dissi “ fidati, è il modo migliore per uscire e nonno non ci vedrà”. Fidarmi, di una bambina sono davvero messa male. Però mi sembra una tipa tosta per essere solo un'umana mi ricorda tanto me a due anni.

Una luce si iniziava ad intravvedere in fondo al tunnel, “ci siamo quasi” disse la bambina.

Arrivati all'uscita mi trovai davanti Noemi che prese in braccio la bambina e la fece girare in aria. “non mi mettete nei guai e tu, non fare stronzate sono stata chiara?” mi disse la ragazza.

Il giardino era davvero incantevole, il sole era caldo e il cielo di un azzurro che non credevo nemmeno possibile, abituata al grigiume di Forks.

“ allora ti piace?” mi chiese Hana, “ è..fantastico..” dissi, le sorrisi e non avevo altro da aggiungere.

“Vengo sempre qui, con la zia, è l'unico posto dove posso stare tranquilla”.

“perchè non puoi uscire?” chiesi, mi rendevo conto che stavo parlando con una bambina e forse non aveva la più pallida idea del perchè la tenevano li. Mi aveva parlato della zia, del nonno, ma mai dei genitori. Chissà che fine hanno fatto, un brivido mi corse lungo la schiena, non ero più tanto sicura di volerlo sapere.

Ci sedemmo sull'erba, il sole era così piacevole.. ad un certo punto sentii una voce conosciuta alle mie spalle e sobbalzai “Hana che ci fai qui?” chiese Nawell con tono preoccupato. Poi rivolto a me “e tu come hai fatto ad uscire, stai alla larga da lei sono stato chiaro?” “guarda che io non mangio i bambini e poi è stata lei a farmi uscire, voleva un po di compagnia”. “ non litigate, Mi sentivo sola..è solo colpa mia.” disse la piccola. “tesoro mio.. non ti preoccupare, non è colpa tua, sono solo preoccupato per te.” “lo so papà” ero scioccata.. aveva detto papà.. ma come è possibile, allora hanno provato altre volte.. chissa a quante era toccata la sorte della profezia. Gesù ma dove cavolo ero finità. Li guardavo con una faccia stravolta e probabilmente Nawell se ne accorse, “ qualunque cosa tu stia pensando c'è una spiegazione.” “io non voglio nemmeno sapere quale sia.. io voglio solo andarmene da qui, non ho intenzione di partecipare alle vostre pazzie, io...” mi resi conto che stavo gridando, la bambina si stava spaventando e Nawell mi mise una mano sulla bocca e mi intimò di fare silenzio se non volevo finire male prima del tempo.

Tornammo nella camera di Hana, Nawell si sedette con lei sul letto e la coccolò tenendola in braccio, non mi sembrava nemmeno lui, possibile che le volesse davvero bene? Po le diede un bacio “ adesso io devo andare, accompagno Renesme nella sua camera, e poi torno da te per la buonanotte” “promesso?” chiese la bambina “promesso piccola”.

Quando fummo soli mi voltai e lo fulminai con lo sguardo “allora, che storia è questa, che diavolo ci fa una bambina qui? Non dirmi che fate esperimenti su di lei?” “ stai scherzando?” mi rispose “se qualcuno prova a toccarla lo scuoio vivo.. lei è la cosa migliore che abbia mai fatto, e tutto quello che sto facendo ora è per lei.” mi guardò “lo so che che non puoi capire, ma io non faccio esperimenti qui, è quel malato di mente di mio padre che li fa.” “però tu hai accettato quelle

stronzate sulla profezia..” ero davvero furiosa, cavolo, aveva anche una figlia ma come faceva a gardarla negli occhi..?

“ lo so che tu mi consideri un mostro, ma non sono così cattivo, non ho mai voluto davvero farti del male, ma lui ha la mia perla.. e capisci, farei di tutto per lei.” “non sei costretto, voglio dire ci sarà un modo per andarsene, un modo di salvare Hana senza dover sottostare a tuo padre.”

Nawell mi guardò, poi si avvicinò a me e sospirò. Iniziavo ad avere paura, se avesse usato il suo potere non avrei avuto scampo, ma non so per quale motivo avevo la sensazione che non lo avrebbe fatto, o meglio se avesse voluto lo avrebbe usato prima quando l'ho attaccato davanti a sua figlia.

Era silenzioso e si guardava le mani, io ho dovuto portarti qui, lo capisci vero? Ho dovuto far finta di collaborare con lui. Deve credere che tra noi ci sia qualcosa, deve credere che la sera del tuo compleanno ci uniremo.” “che cosa intendi con deve credere.. non vuoi farlo davvero?” “che c'è bocconcino, ti dispiace per caso?” “ sei un idiota, ovvio che no.. sono spaventata a morte..”

come faceva a fare il cascamorto in un momento come questo. “ io non sarò mai tua spero che sia chiaro..” dissi con tono molto pacato.

“oh lo so, io non sono il tuo lupacchiotto, con lui ti diverti non è vero?” ma come osava, da quando in qua eravamo così in confidenza...

e poi io e Jake non avevamo fatto ancora niente, mi venne una rabbia che avrei spaccato volentieri la faccia a quell'idiota di Nawell se non fosse che dovevo tenermelo buono.

“ che cosa pensi di fare” gli chiesi.

“Non ti preoccupare ho un piano, ma perché funzioni, mio padre non deve sospettare nulla.”

 

   
 
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