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Autore: FlawlessDiva    19/05/2021    2 recensioni
Xena e Gabrielle in viaggio verso Tebe in una nuova avventura in cui la nostra Principessa Guerriera dovrà affrontare un terribile mostro mitologico senza la sua arma più potente: il chakram!
Questo porterà Xena a rivalutare se stessa e a mettere in discussione anche il suo rapporto con Gab.
Che fine avrà fatto il chakram ?
Cosa succederà alle nostre eroine?
Genere: Avventura, Azione, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Altro Personaggio, Aphrodite, Gabrielle, Xena
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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BENVENUTI AL SECONDO CAPITOLO!
PER UNA LETTURA PIU' SEMPLICE, HO DECISO DI METTERE LE NOTE NON A FINE CAPITOLO MA DIRETTAMENTE ACCANTO ALLA PAROLA " SCONOSCIUTA" (QUESTO PERCHE' IO ODIO LE NOTE DA CERCARE A PIE' DI PAGINA...SE OVVIAMENTE SONO POCHE!)
QUESTO CAPITOLO E IL PRIMO VERRANNO PRESTO PUBBLICATI ANCHE SUL MIO BLOG PERSONALE IN CUI INSERIRO' FOTO, FAN ART E MONTAGGI:


https://millestorieunanotte.wordpress.com

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BUONA LETTURA!



Finalmente Xena e Gabrielle arrivarono al porto di Corinto dove da lì a poco sarebbe salpata la galea che le avrebbe condotte a Tebe.

“Aspettami qui Gabrielle, vado a trattare con il capitano. Sicuramente il prezzo sarà maggiorato con Argo”

Gab però si fece distrarre da alcune bancarelle non molto lontane dal molo, in particolar modo fu attratta dai modi pittoreschi di un mercante che vendeva stoffe e monili.

“Mia bella fanciulla, in che modo posso soddisfare i tuoi desideri? Guarda che delizioso copricapo, meraviglioso per una gita in mare” disse mostrandole un orribile cappello giallo di forma cilindrica.

“Ma dai! Davvero vorresti vendermi questa cosa terribile?” ridacchiò Gabrielle.

“No, certo che no bella fanciulla…sicuramente ad un occhio raffinato come il tuo non può essere sfuggito questo stròphion" *(tessuto simile a un reggiseno utilizzato nell’antica Grecia) insistette il mercante.

“Ma sei pazzo? E’ rosso! Lo usano le etère” *(prostituite dell’antica Grecia)

“Sicuramente il tuo promesso sposo apprezzerà, provalo!”

“Ecco…io non ho un promesso sposo…cioè…lo avevo ma…”

“Gabrielle!!” Xena la stava cercando e sembrava piuttosto seccata.

Gabrielle!” Incalzò nuovamente.

“Sono qui Xena!” Fece segno sbracciando 

“Nulla che non possa apprezzare anche una bella guerriera come quella…” ammiccò il mercante.

“D’accordo, dammelo!”

E mentre lo stava pagando i suoi occhi si posarono su una catenina con un ciondolo particolare che attirò la sua attenzione e la fece pensare immediatamente a Xena.

“Puoi darmi anche quello? Sbrigati!”

Gabrielle che era solita trattare sul prezzo di ogni cosa, questa volta doveva muoversi alla vwlocità della luce.

Gabrielle! ALLORA?!?” Urlò più forte Xena.

“Buona giornata cara fanciulla”

Gabrielle si congedò frettolosamente salutando il mercante in modo nevrotico con una mano, irritata certamente da Xena.

“Gabrielle ti avevo detto di aspettarmi e invece te ne sei andata in giro per bancarelle con Argo! Cos’hai comprato?”

“Nulla…”

“Dai! Fa vedere!”

“Ma ho detto che non ho comprato nulla!”

Xena iniziò a solleticare Gabrielle e cingerla con le braccia finché non riuscì a scoprire uno dei suoi acquisti: aprendolo rimase visibilmente imbarazzata.

“E questo cosa sarebbe?”

“Roba mia!” rispose Gab togliendole l’indumento dalle mani.

“Roba forte direi… non è da te.”

“Lo sarà quando tornerò a Potidea. Da Perdicca”. Con queste parole Gab cercò di scaturire gelosia in Xena.

“Ma non lo trovavi stupido e noioso?”

“E tu? Non vedevi l’ora di liberarti di me?”

“Senti, non c’è tempo per questi discorsi. Dobbiamo imbarcarci”.

Xena prese le briglie di Argo e iniziò ad avviarsi.

Gabrielle dietro di lei pensierosa.

“Quanto sei fastidiosa Xena…fastidiosa e amabile allo stesso tempo…”

 

                             **********

 

Finalmente la galea era partita e si ritrovarono in viaggio per mare.

“Bene, Argo è sistemata. E’ stata una fortuna trovare una galea abbastanza grande che potesse ospitarla. Tutto bene Gab?…?

“No, Xena. Dovresti saperlo che soffro il mal di mare”

“Un motivo in più per stare sulla terra ferma…” sorrise

“Sì Xena, ho capito! Non ti preoccupare!”

Una volta arrivate a Tebe mi arrangerò per tornare a Potidea! Ora però basta con questo strazio!”

“Ma…” Xena non riuscì a finire di parlare, Gabrielle si allontanò senza proferire più mezza parola lasciando la guerriera di sasso.

 

                             **********

 

La nottata sulla galea si rivelò essere molto movimentata, poiché Xena non riusciva a prendere sonno e Gabrielle era sul ponte a vomitare l’anima; le continue oscillazioni dell’imbarcazione non le consentivano di digerire nemmeno l’acqua.

Xena, preoccupata per l’amica, decise di raggiungerla di sopra e la vide appoggiata al bracciolo del ponte, fissa ad osservare la luna che si specchiava sul mare. 

“Come va’?” Xena accarezzò la schiena di Gabrielle affettuosamente.

“Ti importa?” Gab continuò a guarda la luce della luna riflessa sullo specchio dell’acqua.

Era una serata limpida e un po’ fredda.

Gabrielle ad un tratto sentì Xena di fianco a lei posarle addosso il suo mantello, poi le accarezzò le spalle velocemente per farle calore. Infine la strinse leggermente  a sé.

“Mi importa sempre di te, Gab…”

Questi gesti di affetto da parte di Xena per  Gabrielle non erano una novità, ma erano altrettanto rari. In quel momento ne aveva bisogno più che mai e si lasciò andare.Così, senza nemmeno rendersene conto, abbracciò Xena e Xena rispose a quel tenero abbraccio.

“Proviamo a riposare, Gab?”

“Sì, ma prima fammi stare ancora un po’ così…”.

 

                             **********

La galea era ormai in arrivo a Tebe, ed uno dei marinai andò a cercare le due donne per avvisarle, trovandole entrambe ancora addormentate: Gabrielle era comodamente abbracciata a Xena.

“Hey voi due! Hey!” urlò il marinaio.

“Scusate tanto se vi disturbo, ma a breve attraccheremo al molo di Tebe!” ribadì il marinaio con tono ironico.

Gabrielle aveva il sonno pesante, e il mal di mare l’aveva decisamente stroncata.

Xena cercò di svegliarla.

Gabrielle…Gabrielle, svegliati…” il tono di voce di Xena era dolce e leggero ma deciso, però, anziché svegliarsi, Gabrielle si strinse ancora di più a Xena che presa dalla tenerezza del momento si avvicinò alla ragazza sfiorandole le labbra con le sue.

“Gab…” Gabrielle aprì gli occhi incredula e vide Xena molto vicina a lei…troppo!

Si alzò di scatto.

“Dunque…siamo…arrivate?”

“Sì” rispose seria Xena

“Bene…bene…andiamo?”

“Gab, senti…”

“Sì, sono pronta!”

Xena rimase di sasso. 

Ormai le sembrava evidente che Gabrielle per lei provasse solo amicizia, quindi decise di concentrarsi totalmente sulla missione per cui era stata chiamata in aiuto da Re Laio.

 

                             **********

 

“Maestà, è arrivata Xena, la Princiepessa Guerriera!”

Xena venne annunciata al cospetto di Re Laio.

Il sovrano era al quanto strano; vestiva con colori sgargianti, aveva le unghie lunghe laccate e truccato come una regina egizia. Anche il suo modo di parlare era piuttosto inusuale per un Re.

“Oh perfettissimo! Xena sono contento tu sia arrivata! La situazione è al quanto degeneratissima!” La voce di Re Laio era quasi femminile ma graziosa.

“Oh, ma chi è la giovanissima fanciulla al tuo fianco? Sembra una lavandaia!”

Gabrielle lo guardò stupita.

“E’ una mia cara amica…comunque dicevi Maestà…?”

“Oh, sì…ecco…tu ben saprai che su Tebe pende una maledizione fastidiosissima dopo che io…ecco…ho ucciso il bellissimo Crisippo!”

“Da quanto si trova qui?” chiese Xena perplessa 

“Da almeno due lune…ha ucciso tantissimi e bravissimi cittadini, nessuno riesce a risolvere i suoi enigmi sono troppo difficilissimi”

“Io non credo che la Sfinge Greca sia qui per colpa di un omicidio, mi sembra strano.”

“Ma non ci sono altri motivi, Xena”

“Apparentemente…”

“Dove si trova la Sfinge?” chiese Gabrielle incuriosita 

“La potete trovare sul Monte Ficione perlopiù, ma a volte si apposta anche nel bel mezzo della città. Nessuno in effetti è sicurissimo di dove possa trovarsi con precisione precisissima!”

“Naturalmente io sarò felice di ospitare te e la tua bassissima amica per tutto il tempo necessario”

“Bassissima amica?!?” 

Gabrielle, lascia perdere…d’accordo Sire, accettiamo con piacere la tua ospitalità. Intanto cercherò di sapere di più su questa faccenda…” così Xena si congedò dal monarca.

 

                             **********

Le due ragazze in sella ad Argo si stavano dirigendo verso il monte Ficione.
La giornata era piuttosto scura; sembrava che da lì a breve sarebbe scoppiato un temporale.

“Da dove iniziamo?”

“Non lo so Gabrielle…se solo avessi il mio chakram…intanto vediamo se riusciamo a trovare segni della Sfinge.”

“Potremmo iniziare a fare qualche domanda in giro, Re Laio non mi è sembrato così esaustivo!”

“Non lo è stato perché ha ucciso un uomo Gabrielle…un uomo che è stato il suo amante un tempo…”

“Ah, davvero?…”

“Sì, e non era nemmeno così bello come dice…”

“La bellezza è relativa Xena!”

“In questo caso avresti da ridire anche tu, Gab…!

“Umpf! Non credo! …per gli dèi Xena! Guarda!

Entrambe smisero immediatamente di battibeccare, in quanto davanti a loro si presentò uno spettacolo decisamente inquietante e orrido: decine di cadaveri smembrati, alcuni con gli organi interni che fuoriuscivano dai corpi, altri con le orbite del cranio vuote.

La posizione di alcuni faceva credere che avessero cercato di difendersi, altri avevano evidenti segni di artigli sul dorso e ferite profonde ben piantate nella carne.Sangue di un rosso vivo sgorgava ancora dai corpi più freschi e si mischiava alla terra dello stradino sul percorso che da lì a breve avrebbe convogliato al monte.

Tutto ciò è orribile, Xena…” il tono di voce di Gabrielle era flebile e pieno di terrore allo stesso tempo…

Shhhh…guarda Gabrielle…”

Le gocce di sangue mischiate alla terra si trasformano in tanti piccoli scorpioni neri che risalirono sui cadaveri divorando le carni in decomposizione dei corpi. Xena notò man mano che gli aracnidi aumentavano di dimensione fino a diventare grandi quanto un uomo adulto; uno di essi si avvicinò minaccioso a Gabrielle con l’aculeo in posizione di attacco, e Xena con la frusta riuscì a fermarne l’avanzata solo per pochi attimi, poiché l’enorme insetto la tranciò con una delle sue chele.

Xena rimase stupita e si accorse che forse era il caso di agire in fretta.

“Presto Gabrielle, dobbiamo andarcene subito da qui!” 

“Ma…come? Andarcene...?”

“Gabrielle, ti sei dimenticata del mio chakram? Dobbiamo pensare ad un piano per arrivare al monte Ficione, e senza la mia arma più potente qui non abbiamo speranze di combattere e sopravvivere!”

Gli scorpioni erano diventati sempre più numerosi e sempre più grandi.
Xena prese Gabrielle per un braccio e corsero via in sella ad Argo; un attimo dopo Gabrielle si rese conto di aver perso il suo bastone che certamente le era sfuggito quando lo scorpione l'aveva attaccata.

"Maledizione Xena! E ora?"
"E ora tu sei senza bastone ed io senza Chakram. Appena torneremo da Re Laio valuteremo il da farsi!"

La situazione si era notevolmente complicata.
Qualcuno in una radura le stava spiando.

   
 
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