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Autore: _L_Black_    19/05/2021    1 recensioni
James e Lily Potter sono morti, lasciando dietro di loro la disperazione e la gioia per una guerra finita.
Ma quella notte, anche un'altra famiglia fu spezzata dai seguaci del Signore Oscuro.
Sirius Black è ad Azkaban e sua moglie brutalmente uccisa dai mangiamorte, lasciando la loro unica figlia in mano agli ultimi parenti rimasti.
Orion e Walburga Black.
Alyssa Black crescerà con gli ideali della purezza, con una voce dentro di lei che urla "libertà" e la voglia di scoprire cosa sia davvero successo quella notte.
La guerra l'aspetta e Alyssa è pronta a combatterla per i suoi ideali.
Genere: Azione, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Potter, Nuovo personaggio, Orion Black, Theodore Nott
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4, II guerra magica/Libri 5-7
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Capitolo 45
 
Era passato quasi un anno dall'ultima volta che aveva messo piede al San Mungo ma, se quel giorno era elettrizzata all'idea di entrare nei laboratori dell'Ospedale Magico, mesi dopo la preoccupazione le attanagliava lo stomaco. Remus accanto a lei parlava con la donna seduta dietro la scrivania ma la ragazza non ascoltava neanche una parola, di quello che il suo padrino stava dicendo. Il suo sguardo era catturato, dal cartello posto proprio dietro la donna, dove venivano elencati tutti i reparti presenti nello stabile.
Remus le dovette dare qualche colpetto sulla schiena, per farla risvegliare dai suoi pensieri e quando voltò lo sguardo su di lui, questo gli indicò le scale poco distanti da loro.
Superarono alcuni maghi che saltellavano dal dolore e dovettero stare attenti a non scontrarsi con un babbano, che rimirava la sua mano caduta a terra e urlava impazzito.
Superarono primo e secondo piano in un baleno e finalmente, il cartello Malattie Magiche - Reparto Avvelenamento si presentò ai loro occhi. Alyssa aggrottò la fronte confusa e si voltò verso Remus, che stava aprendo la porta.
 
-Alohomora- esclamò Remus, puntando la bacchetta contro la serratura.
 
-Mi avevi detto che si era sentito male- disse Alyssa, confusa. -Perché siamo nel reparto dedicato all'avvelenamento?-
 
-Oh tranquilla, è un'ala del reparto Malattie Magiche, giù al secondo piano pare che ci sia un'epidemia da Vaiolo di Drago e lo hanno spostato qui- Remus le sorrise e le diede una spintarella sulla schiena, per farla camminare. -Ti ho detto di non preoccuparti, Alyssa-
 
-Nonna diceva sempre che non preoccuparsi equivale a perdere galeoni- rispose di getto la ragazza, mentre metteva piede in un lungo corridoio dalle pareti verde scuro.
 
Ad ogni porta vi era stato affisso il simbolo del San Mungo, una bacchetta magica incrociata con un osso e subito sotto, erano stati scritti i nominativi dei pazienti che soggiornavano in quella stanza. Sia Alyssa che Remus si misero a leggere nome per nome ad ogni porta, ignorando i vari lamenti che provenivano dal loro interno e finalmente, dopo tanta ricerca, lesse il cognome Black. Fece segno all'uomo di avvicinarsi ma non attese oltre ed entrò, sbattendo la porta al muro e facendo vibrare la parete. Sirius sobbalzò e si mise in allerta mentre Orion, apriva gli occhi infastidito dal rumore.
 
-Alyssa?- mormorò l'uomo, tentando di mettersi seduto.
 
Sirius abbaio e si avvicinò a lei, che di contro gli diede giusto due pacche sul capo, per poi avvicinarsi al letto dove Orion era sdraiato. A differenza delle altre camere, Orion non stava dividendo la stanza con nessuno ed era stata predisposta come una singola, togliendo i letti in più per dargli un po' di privacy. Remus entrò subito dopo e chiuse la porta alle sue spalle, non prima di aver controllato se qualcuno li stesse guardando.
 
-Nonno! Come stai?- chiese la ragazza, prendendo posto accanto a lui con aria preoccupata.
 
-Sto bene- rispose Orion, prima di essere attaccato da un colpo di tosse. -Lui credeva che fossi morto, pensa un po' che scemo. Ha iniziato a prendermi a schiaffi, ci credi?-
 
-Sei caduto dalle scale e non ti rialzavi, cosa dovevo fare?- chiese Sirius, dopo esser tornato nella sua forma umana.
 
-Chiamare subito Kreacher?- propose Orion, guardandolo torvo.
 
L'uomo fu di nuovo colpito da un attacco di tosse e Sirius si prodigò a versargli dell'acqua e porgegliela, aiutandolo a sedersi meglio. Alyssa guardò la scena e scosse il capo con un mezzo sorriso, Orion finì il bicchiere e si sdraiò, mettendosi più comodo e guardò il figlio con aria ammonitrice.
 
-Avevo detto che non serviva farla tornare da Hogwarts-
 
-Sì beh ed io ho pensato di farla tornare. Un po' di vacanze non le faranno male no?- disse Sirius, facendole l'occhiolino.
 
Orion non rispose e in breve cadde nuovamente nel sonno, Alyssa si morse il labbro inferiore e gli rimboccò il lenzuolo, prima di avvicinarsi a suo padre e prendere posto accanto a lui.
 
-Mi dite cos'è successo?- chiese la ragazza, guardando i due uomini.
 
-È svenuto mentre scendeva le scale- le spiegò Sirius, guardando suo padre dormire. -Non ho fatto in tempo a prenderlo ed ha sbattuto la testa ma non è questo a far preoccupare i guaritori-
 
-E che cosa?- chiese Alyssa, impaziente.
 
-Credono che il suo cuore non stia messo bene- mormorò, senza staccare lo sguardo dalla figura dormiente. -Ed io penso sia stato lo stress che questa situazione sta portando-
 
Dei passi fuori dalla stanza li misero in allerta e Sirius tornò subito nella sua forma animale, andandosi ad acciambellare sul letto con Orion come qualsiasi buon cane. Alyssa guardò i due e per un attimo, si chiese come avevano fatto a dividersi anni prima. Il pensiero però fu scacciato dall'entrata di due guaritori, una donna e un ragazzo che poteva avere la stessa età di Eliot e Fresia. La donna la guardò e le sorrise ma Alyssa non ricambiò e scattò in piedi, impaziente di essere informata sulle sorti di suo nonno.
 
-Tu devi essere Alyssa- disse la guaritrice, sorridendole. -Io sono la guaritrice Devon e lui, è il mio assistente, il guaritore King- il ragazzo le sorrise imbarazzato ma la Devon continuò, non facendo caso all'impazienza di Alyssa. -Devo dire che avete un cane ben addestrato, raramente facciamo rimanere gli animali domestici in reparto ma con lui, fare un'eccezione non ci è pesato affatto-
 
-Vi ha creato problemi?- chiese, indicando con un cenno del capo Sirius.
 
-Solo quando abbiamo provato a farlo uscire- rispose la donna, facendole l'occhiolino. -Ha svegliato tutti i pazienti ieri notte-
 
-Perdoni la franchezza, però vorrei sapere cos'ha mio nonno- disse Alyssa, arrivando subito al punto.
 
La guaritrice e il suo assistente si guardarono per un attimo e tornarono seri, la donna le prese le mani tra le sue e la fissò negli occhi.
 
-Vedi Alyssa, questa notte il cuore di tuo nonno si è fermato due volte da quando è qui- le spiegò con tono professionale. -È qualcosa che succede molto raramente e, se per i babbani è morte sicura, per i maghi è qualcosa di preoccupante ma non di inguaribile-
 
-Quindi guarirà- arrivò dritta alle conclusioni, guardandola speranzosa.
 
-Non voglio che tu lo dia per scontato, dobbiamo fargli molti accertamenti e ha bisogno di tanto riposo. Farò il possibile per far sì che lui torni a casa e tu torni a Hogwarts tranquilla- disse con tono materno. -Ora vi devo chiedere di uscire, dobbiamo fare un esame e avremo bisogno di spazio- Sirius abbaiò e la Devon alzò gli occhi divertita. -Lui può rimanere, non vorrei che svegli di nuovo la signora Lang nella stanza accanto-
 
-Siamo riusciti adesso a farla addormentare senza cantare Corvonero è la mia casa- confermò l'assistente, annuendo. -Avvelenamento da Pozione Canterina-
 
-Già- esclamò la Devon, esasperata. -Non era neanche la sua casa, poverina-
 
-Andiamo allora- disse Remus, sorridendo ad Alyssa e le fece strada fuori dalla stanza.
 
Appena i due furono fuori, un altro paio di guaritori entrò nella camera e chiusero la porta alle loro spalle, con un incantesimo. Remus le si avvicinò e le offrì una tavoletta di cioccolato, Alyssa ne prese la metà e iniziò a mangiarla, stando appoggiata al muro con la schiena.
 
-Io e...Fido, abbiamo deciso che verrò a Grimmauld Place per non lasciarti da sola- sentenziò Remus, guardandola.
 
-Quindi stasera mangeremo cioccolata calda e zuccotti di zucca?-
 
-Solo dopo i manicaretti di Kreacher- rispose, ridacchiando. -Adesso però devo andare a lavoro. Ah a Beri sono piaciuti i biscotti gufici ipocalorici? Stan sta pensando di toglierli dalla vendita-
 
-Oh non erano per Beri ma per Milka- rispose Alyssa, con tranquillità. -Però gli sono piaciuti-
 
-Ah, beh glielo riferirò- rispose Remus, guardandola frastornato. -Appena finisco il turno torno qui-
 
Alyssa annuì e Remus se ne andò, lasciandola sola per il corridoio semi vuoto del reparto. Sì mise una mano in tasca, andando a sfiorare dei galeoni e pensò di salire sù al quinto piano per una tazza di tè. Sospirò e si avviò verso l'uscita del reparto, stando attenta a non fare troppo rumore per evitare dare fastidio ai pazienti ma un guaritore, fece cadere una serie di pozioni e la signora Lang tornò a cantare Corvonero è la mia casa.
 
-Alyssa Sophie Black- disse una donna, poco distante da lei.
 
Alyssa alzò lo sguardo sulla persona che aveva appena pronunciato il suo nome e la guardò confusa, non riconoscendola. Aveva un camice verde scuro e degli occhiali protettivi, i capelli biondi erano legati alla meglio sulla nuca e un sorriso smagliante, le adornava il viso.
 
-Sono la pozionista Perks- le disse, immaginando ciò che la ragazza stava pensando.
 
-Oh...salve- disse Alyssa, sorridendole garbata.
 
-Cosa ci fai...Ah già, Orion Black- disse, come se si fosse appena ricordata un dettaglio importante. -La Devon ti ha cacciato, vero?- Alyssa annuì e la Perks le sorrise. -Ci metterà un bel po' quindi hai due possibilità, puoi andare a prendere un tè al quinto piano oppure...-
 
-Oppure?- l'interruppe Alyssa, guardandola incuriosita.
 
Jocelyn le sorrise raggiante. -Puoi venire con me a fare qualche Pozione. Rilassa e aiuta a pensare, non credi?-
 
-Magari! Ma...posso...insomma...è legale?-
 
-Oh- esclamò la donna, buttando indietro la testa ridendo. -Andiamo, Alyssa sono a capo del reparto e penso che la tua Bevanda della Pace fosse perfetta. Non farti pregare, vieni con me-
 
Una ventina di minuti dopo, le due si trovarono nei laboratori di Pozioni dell'ospedale, Jocelyn le diede un camice del medesimo colore e le fece strada nei vari reparti. Alcuni Pozionisti la guardarono incuriositi ma non dissero nulla altri invece, la salutarono come se fosse stata una loro collega.
 
-Qui puoi fare qualsiasi cosa tu voglia...beh ti chiedo di fare pozioni legali, quelle illegali possiamo produrle solo se servono agli Auror- le spiegò Jocelyn, sorridendo raggiante. -Hai qualche preferenza?-
 
-Posso...posso davvero fare Pozioni...- Alyssa indicò la stanza con le braccia aperte e con un'espressione estasiata. -Qui dentro?-
 
-Il miglior regalo di Natale vero?- esclamò Jocelyn, sorridendo alla vista degli occhi felici della ragazza di fronte a lei. -Sì, puoi fare quello che vuoi. Vuoi preparare pozione Antilupo? Vai lì. Vuoi preparare Antidoti contro il morso della vipera bulgara? Vai lì. Vuoi analizzare una pozione per vedere tutti i suoi ingredienti? Segui me-
 
-Analizzare una pozione?- chiese Alyssa, affascinata. -Piton non c'è l'ha ancora spiegato! Come si fa?-
 
-Perché è oggetto di M.A.G.O. ma ho letto il tuo fascicolo scolastico Alyssa e penso, che tu sia in grado di poterlo fare- disse con una strana luce negli occhi. -Analizzare una Pozione non è poi così complesso, va versata nuovamente nel calderone assieme a delle pozioni create appositamente e da questo, scopriamo gli ingredienti utilizzati- le mise un braccio attorno alle spalle e la guidò nei vari laboratori, fino ad arrivare all'ultimo che durante la gita dell'anno prima, non avevano visitato. -L'anno scorso qui dentro stavamo lavorando insieme ai Pozionisti del Ministero, per degli ingredienti di contrabbando e non potevo farvelo vedere ma ecco il mio piccolo mondo-
 
La stanza era forse la più piccola e a differenza degli altri laboratori, questo aveva poche postazioni per Pozionisti. Alyssa notò una porta di legno tra due scaffali con sopra scritto Vietato l'ingresso ai non addetti e fu tentata di chiederle cosa ci fosse ma Jocelyn, le indicò un calderone e Alyssa si avvicinò ad esso, impaziente di iniziare.
 
-Come ti dicevo, si creano delle pozioni specifiche per scoprire gli ingredienti. Sai dirmi il perché?-
 
-Beh, per la reazione- rispose Alyssa, con tono indeciso. -Credo che se mettiamo in contatto due pozioni totalmente diverse tra loro, la reazione è il nostro risultato-
 
-Bene, direi che possiamo iniziare- rispose, sorridendo soddisfatta.
 
***
 
La lezione di Aritmanzia era terminata già da un po' ma era dovuto rimanere in aula, per parlare con la professoressa. L'anno prima non avendola seguita doveva assolutamente mettersi in pari con gli altri ma, se per Alyssa studiare fosse la cosa più naturale del mondo, per lui decisamente no. Era così rimasto solo nel corridoio del settimo piano, con tre volumi da studiare e la voglia sotto le scarpe. In più, cosa che lo mandava in bestia, la professoressa gli aveva caldamente consigliato di farsi dare ripetizioni dalla Granger o da Higgs. Sembrava che il mondo intero fosse contro di lui e volesse fargli vedere, quanto Higgs fosse migliore. Per anni, non aveva avuto nulla a che fare con quel ragazzo ed eccolo che spuntava quando meno se lo aspettava. La cosa che più lo innervosiva però, era che anche Alyssa concordava con gli altri. "Chiedi a Terrence, lui potrebbe aiutarti"
"No, secondo Terrence è meglio usare questo"
E più lei lo nominava, più si rendeva conto che gli mancavano i tempi in cui erano solo loro due.
Alyssa Black e Theodore Nott.
Un'altra cosa che lo aveva preoccupato, era il fatto che lo chiamasse per nome, tutti i suoi amici non erano degni di ciò e per lei Draco non era altro che Malfoy. Eppure Higgs era Terrence.
 
Voltò l'angolo e delle risate, si sprigionarono nel corridoio all'improvviso. Si fermò di colpo a osservare la scena che gli si presentò davanti ai suoi occhi, Peeves rideva sguaiatamente e faceva volare dei libri, alzandoli ogni volta che la ragazza provava ad afferrarli. Theodore sbuffò dapprima divertito, poi decise di intervenire ed aiutarla, sfoderò la bacchetta e lanciò il primo schiantesimo che gli venne in mente. Il poltergeist urlò, facendo cadere i libri a terra ma anziché prendersela con lui come faceva con tutti quanti, la voce della Umbridge lo attirò e volò giù nell'androne per poterla raggiungere. Theodore rimise la propria bacchetta a posto e si avvicinò alla ragazza, che si stava prodigando a raccogliere i suoi libri da terra. Si chinò anche lui e prese uno dei due tomi, rimirandoselo tra le mani.
 
-Pozioni Avanzate- esclamò, leggendo. -Ti piacciono le pozioni?-
 
La ragazza si era come paralizzata nel vederlo così vicino a lei e deglutì imbarazzata, mentre riprendeva il libro dalle mani del ragazzo. Annuì e lo rimise dentro la sua borsa, senza alzare lo sguardo su di lui.
 
-Aspetta un attimo- esclamò Theodore, guardandola attentamente. -Tu sei nel club di Pozioni vero?-
 
-Sì- annuì, e si portò una ciocca di capelli dietro l'orecchio, decidendo di alzare i suoi occhi azzurri sulla figura di fronte a lei. -Beh...prima che la Umbridge bandisse tutti i club- mormorò.
 
-Lisa, giusto?- le chiese Theodore, sorridendo e si alzò, per poi aiutare lei a rimettersi in piedi.
 
-Beccata- rispose lei, imbarazzata.
 
Theodore ridacchiò e la ragazza arrossì di nuovo, abbassando lo sguardo sulle punte delle sue scarpe. Theodore la osservò per qualche secondo, prima di sorriderle gentilmente.
 
-Non mordo mica- le fece presente, con tono gentile.
 
-No...certo- bofonchiò, alzando lo sguardo su di lui.
 
Lisa si perse per un attimo negli occhi scuri di lui ma furono solo pochi secondi, prima di rendersi conto che stava ammirando le iridi del ragazzo impegnato con una delle sue compagne di Pozioni.
Con la compagna di Pozioni.
Perché tutti preferivano lei, Alyssa Black era sempre migliore. Da quando era nel club, non c'era più posto per le altre e, se a Megan non interessava minimamente, a lei dava fastidio.
Si mise meglio la borsa sulla spalla e sospirò per il peso, Theodore se ne accorse e gliela indicò sorridendo.
 
-Posso portartela io?- le chiese gentilmente.
 
-Oh- esclamò sorpresa. -Ehm...sì, solo se...insomma...se hai tempo- mormorò impacciata.
 
Theodore le sorrise di nuovo e Lisa cadde ancora nel tranello dei suoi occhi. Le erano sempre piaciuti, benché non fossero di un colore così appariscente come i suoi. Si ridestò, quando il ragazzo le prese la borsa dalle mani e le indicò il corridoio con un gesto del capo. I due iniziarono a camminare in religioso silenzio, Lisa non sapeva cosa dire e Theodore dal canto suo, non voleva metterla in imbarazzo avendo notato il suo disagio. Fu solo quando si trovarono poco distanti dall'entrata della Sala Comune di Corvonero, che la ragazza decise di provare a parlare. In fondo erano anni che attendeva un momento per conoscerlo meglio, perché non approfittarne?
Sì brava, approfitta del fatto che non c'è la sua ragazza.
Un pensiero a cui avrebbe inorridito normalmente ma quel giorno, non accadde.
 
-Problemi con Aritmanzia?- gli chiese, senza guardarlo in volto, troppo imbarazzata.
 
-Eh sì- rispose lui, sospirando. -Per entrare al Ministero ho bisogno di Aritmanzia ma sono indietro con lo studio, non avendola scelta l'anno scorso. La professoressa mi stava dicendo di farmi aiutare dai migliori della classe- disse, non reprimendo una smorfia al pensiero di Granger e Higgs.
 
-Mh, immagino chi ti abbia consigliato- rispose Lisa comprensiva. -E...Alyssa non può aiutarti?-
 
-Anche lei si sta facendo dare ripetizioni- rispose, facendo spallucce. -Ma...non voglio prendere lezioni da Granger-
 
-Noi la chiamiamo So Tutto Io- disse Lisa, facendo ridere il ragazzo. -E deduco che tu non voglia farti aiutare da Higgs-
 
Theodore smise di ridere e annuì, facendo una smorfia al pensiero di quel maledetto ragazzo. Lisa lo osservò e le venne una stretta al cuore, nel vederlo così giù a causa di uno come Higgs. Fu guardando la sua espressione da cane bastonato che le venne un'idea, un'idea folle per una come lei, che non si metteva mai in mostra come facevano la Black e la Brown.
 
-Non ho Eccellente di Granger e Higgs, però penso che con il mio Oltre Ogni Previsione posso darti una mano- propose, senza guardarlo negli occhi. -Insomma...delle ripetizioni-
 
Theodore la guardò e ci pensò su qualche secondo, prima di darle una risposta. Aveva tre possibilità: chiedere aiuto alla Granger, la quale non avrebbe perso tempo a dirgli quanto fosse divertente il fatto di chiedere proprio ad una Nata Babbana; o dirlo a Higgs, che avrebbe sfruttato ciò per  punzecchiarlo; oppure accettare la proposta di Lisa. Non sapeva perché quella ragazza volesse tanto aiutarlo ma, il pensiero di dover rivolgersi agli altri due era troppo difficile da accettare, così annuì con il capo e la guardò.
 
-Sì Lisa, però solo se non ti è un problema ecco- rispose, sollevato.
 
-No no tranquillo! Lo faccio con piacere- si affrettò a rispondere, guardandolo negli occhi e sentendosi meno in colpa, mentre si perdeva ad ammirare le sue iridi scure.
 
-Adesso devo andare- disse Theodore, porgendole la borsa. -Devo scrivere ad Alyssa- esclamò, guardando l'orologio.
 
-Oh...sì certo- bofonchiò, riprendendo la borsa e portandosela alla spalla.
 
-Per le ripetizioni iniziamo domani?- chiese Theodore, rialzando gli occhi su di lei.
 
-Sì va bene, facciamo in biblioteca alle cinque- disse facendogli un ampio sorriso.
 
Theodore annuì e la salutò, per poi avviarsi giù per le scale, di corsa.
Lisa lo guardò allontanarsi e sorrise.
 
***
 
Qualche giorno era passato dal suo ritorno a Grimmauld Place e lo stato di salute di Orion pareva stabile, la guaritrice Devon aveva prescritto per lui una serie di pozioni che lo facevano dormire la maggior parte del tempo. Si svegliava solo per i pasti e per utilizzare il bagno, Alyssa non lo svegliava neanche se qualcuno andava a trovarlo ed anche per questo, Julius non si era attardato a stare con l'amico. Complice Sirius che non la smetteva di ringhiargli contro.
Quando era sveglio, Alyssa gli leggeva le lettere che arrivavano, Lavanda aveva mandato una scatola di brioche al limone e Harry, non aveva mancato di scrivere a colui che lo aveva aiutato a prepararsi per l'udienza. Spesso si era presentata sua zia Narcissa, che non mancava di esporre il suo sdegno per far dormire Alyssa da sola in quella casa, di contro Sirius le aveva ringhiato ma la donna ormai ci aveva fatto l'abitudine.
Quando suo nonno doveva essere visitato, andava nei laboratori dalla Perks, che in quei giorni non perdeva occasione per insegnarle alcune cose interessanti sulle pozioni. Le aveva addirittura fatto preparare la pozione Antilupo, che diede a Remus la sera a cena.
 
Quel pomeriggio si trovava a fare la fila per ordinare il suo tè con i zuccotti di zucca e dei sandwich per Sirius, il quale non riusciva più a mangiare i croccantini che tutti i guaritori gli offrivano. Era diventato infatti la mascotte del reparto e non c'era guaritore, che non passava a fargli qualche coccola, tutte attenzioni apprezzate ma i croccantini del Serraglio Stregato lo disgustavano.
La donna davanti a lei non la smetteva di blaterare a causa della poca scelta di dolci ci fossero e di contro, la commessa le urlava che non si trovasse da Mielandia. Alyssa osservò la scena annoiata e guardò l'orario, rendendosi conto che a Hogwarts fosse l'ora del tè, immaginò Lavanda, Ginny e Hermione bere i propri infusi in Sala Grande. La donna urlò ancora e Alyssa sbuffò inviperita, l'attesa infatti stava andando avanti da un bel po'.
 
-Quella è la signora Brandon, suo marito è ricoverato qui da due mesi per lesione da incantesimo e puntualmente il pomeriggio, pretende che il banco della Sala da tè sia pieno di torte ai lamponi- le spiegò una donna, alle sue spalle.
 
Alyssa sobbalzò e si voltò verso la persona che le aveva appena parlato, aveva lunghi capelli castani racchiusi in una crocchia scomposta sul capo, gli occhi castano scuro e un sorriso tremendamente gentile. La osservò per qualche secondo, aveva anche lei un camice verde ma di una tonalità diversa dai guaritori e dai Pozionisti, subito dopo si rese conto di essere rimasta a fissarla senza proferire parola e le sorrise, imbarazzata.
 
-Quindi deduco che è abituata- disse divertita. -Io no, odio aspettare-
 
-Normalmente anche io- convenne lei, annuendo. -Ma da quando la signora Brandon è qui, ho imparato ad apprezzare l'attesa-
 
-Apprezzarla?- chiese Alyssa, confusa.
 
La donna annuì e le indicò una coppia di uomini, seduta poco distante da loro, che chiacchierava. Alyssa aguzzò lo sguardo e si rese conto che no, non stavano chiacchierando, l'uomo dall'aria più sbarazzina sbraitava qualcosa che doveva averlo fatto ridere e l'altro lo ascoltava pazientemente. Dal modo in cui teneva le braccia conserte e annuisse ad ogni singola parola, sembrava che fosse una storia già sentita.
 
-Gli hanno danneggiato la memoria- le spiegò. -E racconta per tutto il tempo cosa è successo prima di essere stato attaccato. Si trovava al matrimonio di sua sorella e quest'ultima era caduta sulla torta nuziale. Lui- disse indicando l'altro l'uomo dal viso paffuto. -Viene qui e lo ascolta-
 
-Perché?- chiese Alyssa, incuriosita dalla scena.
 
-Perché lo ama- rispose semplicemente. -È l'unico a venirlo a trovare, ormai sono anni che è qui ma lui spera sempre di riaverlo con sé un giorno- sospirò e la guardò, notando la sua espressione addolorata. -È triste, lo so-
 
-Potrebbe riuscire a...a guarire?- chiese Alyssa, speranzosa.
 
-Forse- rispose vaga.
 
-È un no, vero?-
 
La donna le fece un sorriso incerto e la ragazza capì, che voleva solo essere gentile. Rimasero in silenzio, rotto solo dalle urla della signora Brandon che non demordeva sulla richiesta di torta ai lamponi, la commessa sfoderò la bacchetta e la donna accanto a lei decise di intervenire. Invitò la Brandon ad uscire dalla Sala e intimò la commessa, di riporre la propria bacchetta al suo posto. Quando la calma tornò nel salone, la donna si voltò verso di lei sorridendo e le fece segno di avvicinarsi al banco per fare il suo ordine. Non appena la commessa le diede un sacchetto e il suo tè da portare via, si voltò nella sua direzione e la ringraziò.
 
-Beh, grazie. Suppongo che se lei non fosse stata qui, sarei dovuta uscire nella Londra Babbana per avere un tè-
 
-Oh tranquilla- esclamò la donna con un gesto noncurante della mano. -È il mio lavoro-
 
-Lavora nella.. sicurezza?- chiese incerta.
 
-Esatto. Mi occupo di cacciare chi è troppo irruento e obliviare i babbani- le spiegò divertita. -Già, questa scena con la signora Brandon succede ogni pomeriggio- Alyssa sgranò gli occhi sorpresa e la donna ridacchiò, indicandole il sacchetto che aveva tra le mani e il tè. -Ti conviene andare, rischi che si raffreddi-
 
-Oh, sì- disse, scuotendo il capo come per riprendersi. -Certo, beh buona serata-
 
-A te- rispose, sorridendo.
 
Alyssa uscì in fretta dalla Sala da tè e si diresse giù per le scale a passo veloce, guardò l'orario e si rese conto che di lì a poco, sarebbe arrivato anche Remus. Scese le ultime rampe che la dividevano dal reparto di suo nonno ed entrò nella Sezione Avvelenamento da Pozioni, storse il naso quando si chiuse la porta alle spalle. L'odore del sangue di drago si era fatto più pungente, da che era salita al quinto piano e lo fu ancora di più quando si avvicinò alla stanza accanto a quella di suo nonno. La signora Lang era stata dimessa e al suo posto, era arrivato il signor Kahnwald con avvelenamento da Pozione Aguzzaingegno. Alyssa ignorò l'uomo che urlava di dargli un libro ed entrò nella stanza. Orion sonnecchiava e Sirius tornò nel suo aspetto originale, ansioso di poter addentare uno di quei sandwich.
 
-Prosciutto e maionese?- chiese, con l'acquolina in bocca.
 
Alyssa roteò gli occhi al cielo divertita e annuì lanciandogli il sacchetto, non prima di aver preso i suoi zuccotti di zucca. Sirius li addentò con voracità e guardò la ragazza sedersi accanto a lui, la osservò soffiare sul suo tè e intingervi il biscotto per poi mangiarlo con grazia. La fissava spesso, alla ricerca di quei piccoli gesti che gli ricordassero Dahlìa e doveva ammettere, che era molto simile a lei. Aveva lo stesso cipiglio ipnotizzato quando studiava e lo stesso tono da maestrina quando spiegava qualcosa che sapeva come le sue tasche. Quando scherzava però era identica a lui e questo, era moto di orgoglio, più di una stupida spilla da Prefetto.
 
-Allora, stai studiando un po' da quando sei tornata?- chiese Sirius, dopo aver ingoiato un boccone.
 
-Sì, dopo cena- rispose annuendo. -Sto approfittando della presenza di Remus per farmi aiutare in Difesa-
 
-Aiutare?- chiese Sirius, incuriosito. -Ah! Ho capito...per quella...mmh...cosa immagino-
 
-Harry te ne ha parlato?- Sirius annuì e continuò. -Sì, abbiamo trovato un po' di gente che vuole partecipare-
 
-Anche Feccia Figlio di Feccia partecipa?- chiese Sirius, sospettoso.
 
Alyssa alzò gli occhi al cielo esasperata e bevve un lungo sorso di tè, prima di negare con un cenno del capo.
 
-Mi hai presa per scema? Ovvio che non gliel'ho detto- rispose con veemenza. -È tutta gente fidata...beh più o meno. Ecco la Chang è dentro solo perché Harry ha una cotta per lei-
 
Sirius le sorrise sollevato e continuò a mangiare il suo sandwich, guardandola con dolcezza. Aveva perso una figlia e l'aveva ritrovata anni dopo, quando lei era ormai adolescente ma non l'avrebbe più abbandonata.
Avrebbe fatto qualsiasi cosa per lei.
 
~
 
Avevano finito di cenare da poco e si era chiusa in camera a studiare Antiche Rune, al piano di sotto Remus parlava con Ninfadora davanti ad una tazza di cioccolata. Le avevano proposto di rimanere con loro ma aveva declinato, con somma felicità di Ninfadora che non vedeva l'ora di rimanere sola con lui.
Aveva preso posto alla scrivania e aperto i libri che le interessavano, alzandosi solo quando le palpebre si erano fatte più pesanti e non riusciva più a leggere due frasi di seguito. Si avvicinò al letto ma uno scricchiolio sospetto, le fece abbassare lo sguardo sul parquet scuro. Si chinò e la mano toccò l'asse dove pochi secondi prima, si era poggiata con il piede, questa traballò e Alyssa la alzò stando attenta a non fare troppo rumore. Quello che trovò le fece corrugare la fronte, frastornata.
Una scatolina nera, resa opaca dalla polvere che vi si era accumulata sopra nel tempo, era lì in attesa di essere aperta. Alyssa la prese tra le mani e si rese conto che sopra, era inciso un nome, ripulì il coperchio con la manica del suo pigiama e finalmente rivelò il colore oro delle lettere.
 
Josirée M. Edwards
Tutto ciò non conta, se tu sei accanto a me.
 
***
 
Era passata una settimana, da quando Alyssa aveva lasciato Hogwarts ed era ancora indeciso se scriverle o meno. Non voleva che una sua lettera facesse stressare Orion, per quanto lui non gli ispirasse simpatia, sapeva che in fondo era solo preoccupato per la nipote. E come dargli torto, era pur sempre figlio di Ares Higgs.
 
La lezione di Incantesimi di quel giorno non se la sarebbe mai dimenticata, aveva visto il volto di Alyssa pietrificarsi a quelle parole ed era corsa fuori con la McGranitt, non appena era uscita dall'aula Lavanda aveva chiesto al professore cosa fosse successo ed ecco che la risposta non tardò ad arrivare.
Suo nonno sta molto male.
Aveva fatto l'indifferente ma la sua mano, si era stretta a pugno attorno la bacchetta, fino a che le nocche non divennero bianche e fu solo grazie a Tracey che lasciò la presa. Uscito dalla lezione, aveva visto Alyssa e Theodore salutarsi e il solito moto di gelosia gli pervase il petto. Solo che se prima era abituato, quel giorno l'idea che non l'avrebbe rivista era insopportabile.
Si era comportato come se nulla fosse soprattutto per Astoria, che dalla partenza di Alyssa era molto più tranquilla e non voleva che la quiete venisse spezzata, tuttavia il suo umore non era mai stato così giù.
 
Era appena uscito dalla Sala Grande e si stava dirigendo nei sotterranei, dove Tracey lo aspettava per studiare insieme, quando si scontrò con la figura minuta di Lavanda.
 
-Higgs stai più attento- disse Goldstein, guardandolo truce.
 
-Tranquillo Anthony- disse Lavanda, guardando il ragazzo. -Non l'ha fatto di proposito-
 
-Anche perché non lo farei mai, Goldstein- esclamò Terrence, piccato.
 
Anthony non rispose ma il suo sguardo irritato diceva tutto al suo posto, Lavanda gli fece segno di andare a sedersi e che lo avrebbe raggiunto di lì a poco. Terrence lanciò un'occhiata al ragazzo, che si stava già avviando al tavolo di Corvonero dove Michael Corner e Ginny Weasley li stavano aspettando, e tornò a guardare Lavanda. La ragazza lo guardò sorridendo e Terrence ricambiò, confuso da quel comportamento.
 
-La faccio breve- disse Lavanda, con tono tranquillo. -Se le scrivi a lei fa soltanto piacere, non farti idee assurde-
 
Terrence sgranò gli occhi e si portò una mano tra i capelli, impacciato e sorpreso dalle parole della ragazza.
 
-Tu...tu come...?-
 
Lavanda sbuffò e lo guardò negli occhi. -Per prima cosa, ogni mattina guardi Beri che lascia le lettere e seconda cosa, io parlo con lei-
 
-Lei ti ha detto che non gli ho scritto?- chiese, guardandola sorpreso.
 
-Mi ha detto che sei stato l'unico a non scriverle e si sta preoccupando, ha paura di aver fatto qualcosa di sbagliato- spiegò.
 
-È ridicolo- rispose, scuotendo il capo. -Non ha fatto assolutamente nulla di sbagliato. Semplicemente non vorrei che la mia lettera dia problemi al signor Black-
 
-Oh- disse sorpresa per poi sorridere. -Guarda che puoi stare tranquillo, a Orion legge solo le lettere che mandiamo a lui. Le sue personali rimangono a lei, ovviamente-
 
-Sicura?- chiese. -Non voglio assolutamente darle problemi-
 
-Ti dico di sì! Scrivile, così magari starai meglio anche tu-
 
La ragazza gli fece un occhiolino con fare complice e Terrence si grattò la nuca, imbarazzato. Tuttavia non ebbe modo di dirle nulla, perché Anthony si avvicinò a loro e trascinò la ragazza senza tante remore. Terrence però non ci fece caso e si diresse a passo svelto, giù per le scale che portavano ai sotterranei. Le avrebbe scritto prima che il sole tramontasse, la chiacchierata con Lavanda lo aveva convinto anche se alla fine, non ci voleva molto per farlo. Superò un gruppo di studenti che usciva dall'aula di Pozioni e arrivò nella Sala dei Sotterranei, la oltrepassò ed entrò in quello che tutti chiamavano il covo delle serpi. Scese le ultime scale e notò che di Tracey non c'era nemmeno l'ombra, perciò decise di aspettarla ammirando le finestre che davano sul fondale del Lago Nero.
 
-Sì ma quindi com'è a letto?- chiese Draco, ad alta voce.
 
Terrence si voltò appena, per vedere chi fosse seduto ai divani posti davanti al camino acceso e non riuscì a reprimere una smorfia, nel riconoscere Nott, Zabini e Malfoy. Tuttavia tornò a guardare i pesci nuotare, come se nulla fosse.
 
-Dai Theo siamo curiosi- disse Zabini, interessato. -Con Megan ci sto mettendo una vita io-
 
-A te non interessa, Higgs?- chiese Theodore, guardandolo.
 
Terrence sospirò esasperato e si voltò verso di loro, Nott lo fissava con un ghigno che non presagiva nulla di buono.
 
-Allora? T'interessa sapere com'è la mia ragazza a letto?- chiese di nuovo, alzandosi dal divano per avvicinarsi a lui.
 
-Sono affari tuoi, non miei- rispose Terrence, con tono indifferente.
 
Theodore ridacchiò sarcastico e si avvicinò ancora di più a lui. Terrence buttò un occhio ai compari seduti ancora ai divani, che guardavano la scena sorridendo soddisfatti.
 
-Già, sono affari miei- rispose Theodore, avvicinandosi all'orecchio del ragazzo. -Perché lei viene a letto con me, non con te-
 
Fu come se nel cervello di Terrence fosse scattata una molla. Afferrò Theodore per il colletto del maglione e lo sbatté al muro con una violenza tale, da far sobbalzare le ragazze sedute ai tavoli. Theodore riuscì a staccarsi da lui e lo spinse, facendolo indietreggiare e cadde a terra, si avventò su di lui e iniziò a sferrare una serie di pugni sul viso del ragazzo. Terrence riuscì a dargli un pugno sullo stomaco e Theodore boccheggiò dal dolore ma fu solo per pochi secondi, prima di ringhiare inferocito. Lo prese per il colletto e gli fece sbattere più volte la testa sul pavimento ma Terrence, gli diede un calcio tale da farlo spostare quanto bastava per riprendere in mano la situazione. Fece per buttarsi su di lui ma delle mani lo afferrarono per le braccia, bloccando così i suoi movimenti. Con la coda dell'occhio vide Zabini e Malfoy che lo tenevano per aiutare il loro amico a finirlo. Theodore si alzò da terra e gli diede un pugno in pieno volto, delle gocce di sangue caddero a terra ma Terrence tornò a guardarlo, ghignando.
 
-Hai bisogno dei tuoi amici per finirmi?- disse con un tono di sfida.
 
-Lasciatelo- esclamò Theodore, ringhiando.
 
Zabini e Malfoy lo lasciarono all'istante e Terrence per poco non cadde, riacquistò l'equilibrio in un attimo e si avventò sul ragazzo di fronte a lui.
 
~
 
Urla e schiamazzi si udivano dalla Sala Comune ma non se ne interessò, troppo impegnata a leggere l'ultima lettera che sua nonna le aveva inviato dal San Mungo. Finalmente la donna sarebbe uscita dall'ospedale la settimana successiva e Tracey tirò su un sospiro di sollievo, contenta di sapere che l'avrebbe rivista il primo sabato disponibile per lei.
Quando Tracey vide l'orario, si rese conto di essere in ritardo per l'appuntamento con Terrence.
Gli schiamazzi dalla Sala Comune non accennavano a diminuire.
Sbuffò irritata e uscì dalla stanza con il libro di Incantesimi sottobraccio, scese le scale con calma e le urla si fecero sempre più vicine ma questa volta, riconobbe perfettamente la voce del suo amico. Accelerò il passo ed entrò in Sala Comune, la scena che le si presentò fu qualcosa che mai aveva pensato di vedere.
Terrence era in ginocchio e Theodore Nott lo stava prendendo a pugni sul volto. Si portò una mano alla bocca e fece cadere il libro a terra, mentre Terrence si rimetteva in piedi e spingeva l'altro ragazzo al muro sferrando una serie di pugni allo stomaco.
Zabini e Malfoy incitavano il loro amico assieme ad altri, solo alcuni si erano schierati a tifare per Terrence.
Theodore diede un calcio a Terrence che lo stese di nuovo a terra e si buttò su di lui. Fu quando vide il sangue colare dal volto di Terrence, che decise di intervenire.
 
-Basta!- urlò, prendendo Theodore dal braccio.
 
Questo evidentemente non aveva riconosciuto la voce della ragazza, troppo impegnato a prendersela con il volto del suo avversario, e si voltò tirandole un pugno sul naso. Tracey barcollò prima di cadere a terra, si portò una mano sul naso e inorridì, nel sentire il sapore ferroso del sangue sulle labbra.
 
-Maledetto bastardo!- urlò Terrence, alzandosi da terra.
 
Theodore era sbiancato nel vedere la ragazza a terra e fece per avvicinarsi ma fu bloccato da Terrence, che gli aveva appena tirato un pugno in pieno volto. Theodore cadde sul pavimento e Terrence si avvicinò a Tracey, per assicurarsi che stesse bene.
 
-Tracey mi dispiace- disse Theodore, avvicinandosi a lei. -Sul serio, non mi ero accorto che fossi tu-
 
-Non azzardarti ad avvicinarti a lei, stronzo- disse Terrence, guardandolo truce.
 
Theodore non rispose ed incassò l'insulto in silenzio, si sentiva troppo in colpa per averla colpita. Tracey gli fece segno di stare tranquillo e si alzò, senza accettare l'aiuto di nessuno dei due.
 
-Ti accompagno in infermeria- disse Terrence, guardandola preoccupato.
 
-Oh no signor Higgs, lei adesso rimane qui- disse una voce proveniente dall'entrata della Sala Comune.
 
Theodore e Terrence impallidirono all'istante, nell'udire la voce di Piton e si voltarono nella sua direzione, con espressioni colpevoli. L'uomo li osservava con sdegno e Terrence non poteva che dargli ragione, la scena doveva essere penosa ai suoi occhi. Tutti e due ricoperti di lividi e sangue proprio mischiato a quello del l'altro e Tracey, che aveva sicuramente il naso rotto.
 
-Riesce ad andare da sola in infermeria, signorina Davies?- chiese Piton, guardandola. -Allora vada- disse, quando Tracey annuì. -Voi due invece venite con me-
 
Tracey uscì di corsa dalla Sala Comune e con altrettanta velocità, attraversò i sotterranei fino ad arrivare alle scale, le salì due a due e superò l'entrata della Sala Grande, ignorando le occhiate curiose degli studenti.
Aveva appena iniziato a salire le scale di marmo, quando una voce la fermò.
 
-Tracey dove corri?-
 
Oddio no, lui no, pensò quando riconobbe la voce di Terry alle sue spalle. Non voleva farsi vedere da nessuno in quelle condizioni, tantomeno da lui.
 
-A fare un giro da sola- rispose borbottando. -Quindi perché non torni dai tuoi corvi?-
 
Lo sentì ridacchiare e avvicinarsi a lei, sicuramente pronto a punzecchiarla ma ciò non avvenne, perché Terry aveva appena notato le gocce di sangue che erano cadute a terra, sfuggite alla mano di Tracey. La prese per le spalle e la fece voltare verso di lui, la ragazza si rese conto di avere il volto del ragazzo fin troppo vicino e fece per allontanarsi ma la presa sulle sue spalle non glielo permise.
 
-Cos'è successo? Chi ti ha fatto questo?- sbottò lui irritato.
 
-Non sono affari tuoi, Boot. Se permetti adesso dovrei andare in infermeria quindi...-
 
-Ti accompagno, andiamo- rispose lui, prendendo un fazzoletto dalla tasca della toga, per tamponarle il naso.
 
-Posso andare da sola- rispose Tracey, accettando suo malgrado il fazzoletto.
 
-Lo so, però ti accompagno lo stesso- le rispose con un mezzo sorriso. -Intanto ti va di dirmi chi devo picchiare?-
 
-Ah guarda, ci ha già pensato Terrence-
 
~
 
ANGOLO DELL'AUTRICE
 
Nuovo capitolo e anche prima del tempo! Questo capitolo a dire la verità era stato programmato già da un po' per cui avevo già le idee chiare quando l'ho iniziato a scrivere. Allora, per Orion...beh se la cavicchia dai, vedremo nel prossimo capitolo cosa gli accadrà, intanto la Devon lo sta curando e Sirius gli fa da guardia (dolce vero?). Alyssa se la gode nei laboratori del San Mungo e intanto a Hogwarts, Theodore conosce Lisa. Sorpresi di ciò?
Simpatica la signora che Alyssa ha conosciuto vero?
Passiamo all'ultima parte del capitolo, sorpresi di vedere una rissa? Era una scena che volevo troppo fare quindi eccola qui, spero che sia piaciuta.
Qui devo tirare una lancia a favore di Theodore, voi dovete comunque immaginare che questo ragazzo vede ogni giorno Terrence sbavare dietro la sua ragazza quindi comunque non fa piacere.
Passiamo ora a Tracey e Terry... chissà cosa succederà? Intanto, che ne pensate?
 
Ho finito tutto ciò che dovevo dire, ci vediamo nei commenti.
 
Alla prossima,
 
_L_Black_
  
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