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Autore: _Layel_    19/05/2021    1 recensioni
Izuku Midoriya non ha mai avuto l’occasione di salvare Bakugou dallo sludge villain e impressionare All Might. Con il suo sogno in frantumi, Izuku coltiva sempre più rabbia e risentimento. E non aiuta che debba affrontare discriminazioni ad ogni angolo.
Tutto ciò che aveva sempre desiderato era l’essere apprezzato, così quando sono i villain a riconoscere le sue abilità invece degli eroi, beh, Izuku non riesce a resistere. Potrebbe anche dare una mano a chi vuole veramente avere a che fare con lui.
Sbagli vennero fatti e ora la società deve affrontare un villain che si è creata da sola: Mastermind.
Traduzione di: Mastermind: Strategist For Hire di myheadinthecoudsnotcomingdown
[villain! Midoriya Izuku] [TodoDeku]
Genere: Azione, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Izuku Midoriya, League of Villains, Naomasa Tsukauchi, Shouto Todoroki
Note: AU, Traduzione, What if? | Avvertimenti: Incompiuta
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Capitolo Nove: Cattura

 

Tsukauchi controllò la sua pistola un’ultima volta e contattò gli eroi che partecipavano al raid. “Tutti in posizione?”

 

“Pronto.” Rispose Eraserhead. Stava aspettando sulle travi del magazzino, nascosto nell’ombra. La teoria più gettonata era che Mastermind avesse qualche specie di quirk d’analisi, ma c’era sempre la possibilità che avesse qualcosa di più offensivo, quindi non potevano essere troppo cauti.

 

“Pronto.” Kamui dei Boschi aveva insistito per far parte del raid. Lui e Mt. Lady potevano anche essere stati in competizioe, ma erano stati amici. Per lui, Mastermind poteva anche non aver tenuto in mano il coltello, ma era comunque il responsabile della sua morte.

 

“Pronto.” Nedzu era al fianco di Tsukauchi. Non succedeva spesso che partecipasse fisicamente a una missione, ma era l’unico che avrebbe potuto rivaleggiare l’intelletto di Mastermind, in caso fosse qualcosa che Eraserhead non potesse cancellare.

 

Gli informatori di Eraserhead avevano adocchiato l’incontro un paio di giorni prima e poliziotti in borghese sulla scena avevano confermato che Mastermind era entrato nel magazzino 20 minuti prima. Tsukauchi fece un respiro profondo per calmarsi i nervi. Sarebbe finita presto.

 

“Entrate!”

 

_________________________

 

Izuku non era impressionato. Questo gruppo di spacciatori valeva difficilmente lo sforzo di incontrarli, ma Giran aveva garantito per loro, quindi gli aveva dato il beneficio del dubbio. Ma seriamente? Tutto quello che volevano era che un gruppo rivale la smettesse di invadere il loro territorio? Uccidete i loro uomini! Mandate un messaggio! Assumere uno stratega era superfluo. Sospirò. Questi tizi erano idioti.

 

All’improvviso, il magazzino esplose di movimento quando dozzine di sbirri si riversarono all’interno e catturarono gli spacciatori. Izuku gridò quando venne legato da… rami? Imprecò. Eroi. Una forte voce arrivò da un megafono.

 

“Mastermind, qui è il Detective Tsukauchi delle Forze di Polizia Giapponese. Sei in arresto come complice in multipli omicidi e altri crimini. Non opporre resistenza.”

 

Izuku fece una risatina disperata e la sua mente cercò un modo per uscire da quella situazione. Gli eroi lo avevano messo all’angolo ma… sapeva meglio di chiunque altro che ogni eroe ha una debolezza. Si rilassò e chinò la testa in avanti, nascondendo il sorriso mentre sentì le catene laccate di Kamui dei Boschi allargarsi leggermente. Ringraziò silenziosamente i suoi bulli per avergli insegnato come far finta di essersi arreso, il tutto mentre raggiungeva la sua tasca. I suoi coltelli non avrebbero fatto molto contro il suo avversario, Kamui sarebbe riuscito a far crescere i suoi rami molti più velocemente di quanto Izuku sarebbe riuscito a tagliarli, ma aveva molti altri assi nella manica. Ghignò quando la sua mano afferrò finalmente quello che stava cercando, menomale che il suo costume era ignifugo.

 

Kamui dei Boschi urlò quando i suoi rami bruciarono e lasciò riflessivamente la presa. Izuku colpì il pavimento ma non lasciò la presa sul lanciafiamme in miniatura, mirando al corpo di Kamui. Scappò verso il retro del magazzino e rise mentre sentiva il trionfo della polizia che credeva di averlo circondato. Prese una granata da una delle sue tasche e tolse la sicura prima di lanciarla sul muro. Solo perché non c’era una porta non significava che non potesse farne una.

 

“Merda! Ha sconfitto Kamui e fatto esplodere il muro! Sbarrategli la strada! Veloci, prima che scappi!”

 

Izuku volteggiò sopra le macerie, raggiunse il vicolo dietro al magazzino e si guardò intorno per decidere in quale direzione andare. Se fosse andato a sinistra, sarebbe finito direttamente nelle braccia della polizia. Girò a destra, ma sentì il suo corpo intrappolato di nuovo per quella sera. 

 

“Cazzo!” Imprecò tra i denti. Ovviamente era così che sarebbe stato catturato. Cos’avrebbe pensato sua mamma? Suppose di essersi dovuto aspettare qualcosa del genere visto quanto velocemente aveva scalato i rank dei villain. Come si diceva? Più grandi sono, più forte cadono? Qualcosa di simile?

 

Izuku si guardò disperatamente intorno e vide Eraserhead che lo fissava, i capelli che gli fluttuavano intorno come un’aureola demoniaca. Se non fosse stato così spaventato avrebbe riso perché avevano mendato Eraserhead contro un ragazzo quirkless. Per questo, non potè reprimere una risatina folle e l’eroe lo guardò con sospetto.

 

“Cosa c’è di tanto divertente? Non puoi usare il tuo quirk e non puoi scappare. Arrenditi.”

 

Questo fece ridere Izuku più forte, perché era sapeva come fuggire. Eraserhead non era abituato a persone che continuavano a combattere dopo che i loro quirk venivano cancellati, e a differenza dei rami di Kamui, la sciarpa di Eraser era facile da tagliare. Eraserhead indietreggiò allo sguardo del villain e non vide quando afferrò un coltello in ogni mano. Si liberò velocemente dell’arma da cattura e lanciò uno dei suoi pugnali a Eraserhead. L’eroe riuscì a schivare solo per essere accecato da una forte luce appena tornò verso il suo assalitore. Quando poté aprire di nuovo gli occhi, Mastermind non era più in vista.

 

_____________________________

 

 

Izuku guardò dal tetto mentre Eraserhead lo cercò per un po’ prima di tornare nel magazzino. Gli eroi e i poliziotti avrebbero setacciato l’area tra poco, avevano probabilmente già disposto un perimetro. Si sporse dal bordo del tetto così da poter vedere dov’era radunata la polizia. Molti erano ancora nel magazzino o portando gli spacciatori nelle volanti, ma alcuni dovevano trattenere la folla che si stava formando mentre le persone del quartiere vicino accorrevano per vedere a cosa fosse dovuto il trambusto.

 

Izuku sorrise quanto un’idea si formò nella sua testa e si tolse la maschera e la giacca, piegandola per farla sembrare una borsa. Raccolse velocemente i suoi coltelli e le sue armi e li mise nella giacca. Potrebbe sembrare starno nel mezzo del giorno, ma sotto la copertura del buio e del caos, sembrava solo un ragazzino che era stato per troppo tempo fuori con i suoi amici. Scivolò giù dalla scala antincendio e tirò fuori il cellulare, usandolo per registrare appena vide il cordone della polizia.

 

“Hey, ragazzino! Non dovresti essere qui dietro!” Un poliziotto si avvicinò in fretta e o afferrò per un braccio.

 

“S-scusi, s-signore, m-ma ho sentito che c’erano eroi e i miei amici mi hanno sfidato e…”Izuku sollevò il telefono mentre il poliziotto alzò gli occhi al cielo.

 

“Non essere stupido, c’è un pericoloso villain qui fuori, il cordone è lì per proteggerti. Tu e i tuoi amici potete chiedere autografi all’Hero Con.” E con questo, Izuku fu scortato fuori dal cordone della polizia con le severe istruzione di non farlo mai più. Izuku rimase tra la folla per qualche minuto, guardando Nedzu parlare con Tsukauchi, che sembrava più stanco con ogni poliziotto o eroe che veniva a parlargli. 

 

Un ambulanza venne chiamata per Kamui dei Boschi e i media iniziavano ad apparire quando Izuku se ne andò. Nessuno prestò attenzione al normale ragazzo che se ne andava dal caos e arrivava a casa senza incidenti. Si arrampicò nella sua finestra e fece un profondo respiro quando lo stress lo colpì finalmente. Lacrime iniziarono a sgorgargli dagli occhi e le asciugò frustrato. Sembrava che essere un temuto villain non lo rendeva meno piagnucolone.

 

Era stato così vicino. Se non avesse avuto il suo lanciafiamme, o se avessero mandato diversi eroi… Izuku interruppe quella linea di pensiero prima che potesse paralizzarlo. Doveva ancora mettere il suo equipaggiamento da villain sotto chiave e lavare via la cenere e fuliggine che gli si era appiccicata addosso dal fuoco e l’esplosione.

 

Più importante, doveva trovare un modo per assicurarsi che non succedesse di nuovo.

 

   
 
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