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Autore: Rora Yoru    20/05/2021    1 recensioni
Salve a tutt*! Avevo già pubblicato parte di questa storia su un vecchio profilo in disuso da tantissimo tempo e ho deciso di recuperarla. Spero vi piaccia!
(Dal momento che non sono brava con le introduzioni lascio qualche estratto ^^)
Dal capitolo 3: "Ma improvvisamente ti rendi conto che è Fred che stai cercando, e non perché hai riconosciuto George in sala comune, ma più che altro perché speri sia Fred ad accorgersi di te, a sapere che tu ci tieni a lui, ad avvicinarsi a te solo un po’ di più."
Dal capitolo 5: "Il gioco è diventato subito chiaro: tu mi parlavi, io chiedevo e tu ti presentavi ogni volta, senza mai stancarti. E non c’è stata una volta in cui mi hai detto di essere George."
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Angelina Johnson, Fred Weasley, George Weasley, Ginny Weasley, Hermione Granger | Coppie: Angelina/George, Fred Weasley/Hermione Granger
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
Capitoli:
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Capitolo 10

Sei al negozio. Vedi George guardarti di tanto in tanto e ridere. Sapeva fin da sempre che non saresti stato un buon padre, ma per lui è semplice dirlo. Lui ha Angelina a casa che bada ai bambini, Hermione invece è sempre impegnata al ministero e li lascia a te.
E se mamma Molly andava sempre dicendo quanto era stato difficile badare a due gemelli, tu la batti su tutti i fronti con tre pesti identiche.
Il primo ad essere sbucato fuori è stato il piccolo Lee Percival Weasley. Lui è nato gridando ad un volume inimmaginabile, così hai insistito con Hermione per il nome del cronista Grifondoro e ti sei preoccupato di fargli amare il Quidditch. Il risultato? Stai crescendo i tre cacciatori migliori che il mondo magico abbia mai visto.
Il secondo è Sherlock George Weasley. È stata Hermione a volerlo chiamare come il personaggio di una serie di romanzi babbani, o qualcosa del genere, e non essendo affatto un brutto nome, hai acconsentito. Ma come potevi non dare ad uno dei tuoi figli il nome del tuo gemellino adorato?
L’ultima, ma non meno importante, è Tonks Minerva Weasley, una Metamorfomagus. Hai lasciato che fosse Hermione a scegliere il primo nome di vostra figlia, ma di certo non pensavi che scegliesse un cognome. Guardandola ora, trovi comunque che una tipetta del genere non potrebbe avere nome più appropriato.
«Tonks, metti giù tuo fratello!» gridi alla tua bambina, mentre lei continua a saltellare con un nauseato Sherlock sulle spalle «Quando siamo a casa mi senti!»
«Non sei credibile» ti informa Lee, che sbircia da dietro il bancone delle casse la scena. Quelle pesti hanno solo quattro anni, ma sono già tremende e perspicaci.
«Ok, aspetta» gli dici, dandoti un colpetto alla gola con la bacchetta «TONKS! METTI SUBITO GIÙ TUO FRATELLO!»
Adesso nel locale riecheggia solo la risata di George, che si scusa con i clienti, accusandoti di essere sempre stato il gemello svitato. Ma nonostante tu ti sia messo in ridicolo dinnanzi tutti i tuoi clienti, sei soddisfatto di aver finalmente messo in riga tua figlia.
«Ecco, così si fa!» si complimenta Lee con una faccia da angioletto.
«Allora, cosa vuoi?» gli chiedi senza degnarlo di uno sguardo «O forse dovrei chiederti cosa hai combinato?»
«Un po’ entrambe le cose…»
Ti scusi con una signora alla cassa e ti volti verso tuo figlio «Lee Percival Weasley, puoi reputarti indegno di portare il nome di mio fratello, parla.»
Vedi il bambino torturarsi le dita.
«Possiamo prendere una puffola pigmea?  James e Albus ne hanno una…»
Gli sorridi pacato, domandando: «Quante ce ne sono in giro per casa?»
«Cinque…» ti risponde il piccolo, muovendo avanti e indietro il piede.
Sospiri, rivolgendoti nuovamente alla signora alla cassa.
«La mamma non ne deve sapere niente di questa storia.»
«Abbiamo chiesto a Dobby di occuparsene» ti avvisa come a risolvere il problema.
«E sono già due le cose che non deve sapere la mamma!» rifletti ironico.
Dobby è il vostro elfo domestico, a cui avete sin da subito regalato una magliettina azzurra, dei pantaloncini ed un cappottino rosso che toglie solamente quando Hermione lo costringe per lavarglieli, nonostante abbia anche molti altri vestiti. È molto contento di vivere a casa vostra, anche perché l’avete sottratto abilmente alla famiglia di Draco poco prima di sposarvi. Hermione si è giustificata dicendo che fosse un ottimo regalo di nozze ed un perfetto modo di chiedere scusa per tutti i problemi recati a lei e ad Harry. Il nome gliel’avete dato dopo e l’elfo ha accettato di buon grado.
Quando tu e George chiudete il negozio, tiri un sospiro di sollievo: quella giornata sta volgendo al termine.
«Che si mangia stasera?» ti chiede Sherlock, attirando anche l’attenzione di Tonks.
«Mamma avrà preparato qualcosa» rispondi vago, pur sapendo che Hermione non è una cuoca proprio eccezionale.
«Ma oggi mamma non è al ministero fino a tardi?» ti ricorda Tonks, soddisfatta di averti messo in difficoltà.
Ti maledici e ti volti verso George con aria supplichevole. Lui sorride e scuote la testa, dicendo: «Non ci pensare, fratellino. Io e Angelina abbiamo lasciato i bimbi dai nonni per una cenetta romantica.»
«Grazie, Georgie» concludi, prendendo i tuoi figli per una smaterializzazione congiunta.
Arrivate alla Tana in un batter d’occhio, facendo prendere uno spavento a mamma Molly, che sta preparando in cucina.
«Frederick Gideon Weasley!» ti sgrida, addolcendosi subito dopo nel vedere i nipoti. Tonks la saluta svelta e corre da Fred jr in salotto. Sherlock vorrebbe rimanere un po’ di più con lei, ma si congeda quando sente Roxane chiamarlo.
Lee, invece, chiede alla nonna cosa cucina e se può insegnargli la ricetta.  Diventerà un gran cuoco.
Quando tuo padre scende dal piano di sopra, senti i bambini chiedergli subito di andare a vedere gli oggetti babbani in garage. Sherlock ne è appassionato quindi adora anche andare dai genitori di Hermione.
Finita la cena noti che i gemelli sono stanchi, ma decidi comunque di raggiungere la casa a piedi. L’avete seriamente costruita sotto la grande quercia, quindi è molto vicina alla Tana.
Le luci sono già accese e più ti avvicini più senti i bambini trepidare di eccitazione per l’incontro con la madre.
Trovi Hermione nell’ingresso, pronta ad accogliere i suoi cuccioli. Loro si lanciano ad abbracciarla e per un momento hai paura la possano far cadere a terra, nonostante tu sappia quanto lei sia forte. Neanche finisci di formulare questo pensiero che, come a dimostrartelo, lei solleva sia Sherlock che Tonks contemporaneamente, riempendogli le faccine di baci e facendoli sghignazzare tra le proteste. Stesso trattamento viene riservato qualche istante dopo a Lee, che stava invano provando a svignarsela.
«E ora a letto, Dobby sta già dormendo da mezz’ora» ordina poi Hermione con fare da generale e i tuoi figli obbediscono come soldatini disciplinati. Ancora non sai quale sia il suo segreto.
 Avvicinandoti noti che il salotto è pieno di candele, così ti affretti a dare un bacio a tua moglie e mettere a letto i mostriciattoli.
«Papà» ti chiama Tonks, quando hai spento la luce «Mi dispiace per le puffole»
«Tranquilla, scricciolo» le dici, lasciandole un bacio sulla fronte e scompigliandole i capelli rossi.
«Non lo dici alla mamma?» chiede invece Sherlock, temendo l’idea di Hermione infuriata.
«Lo prometto» lo tranquillizzi, dando un bacio anche a lui.
Lee sta già dormendo, così ne approfitti per sistemargli le coperte che si è come sempre tolto.
«Ti vogliamo bene» ti dicono all’unisono Tonks e Sherlock e tu non puoi fare a meno di commuoverti appena un po’.
«Ma io ve ne voglio di più» sussurri, socchiudendo la porta.
Scendi le scale esausto, ma felice: sai che Hermione deve dirti qualcosa di importante, o vuole solo fare sesso. Speri la seconda.
«Ehi» ti dice, dandoti un bacio. Non ha un tono seducente, dispettoso, o accattivante, non è vestita solo di un completino sexy, non vuole fare sesso.
Le sorridi, sedendoti sul divano.
«Mi devi parlare? Perché il letto di sopra è molto invitante…»
«Fred…» ti riprende seccata, sedendosi anche lei.
La vedi aggiustarsi nervosa le pieghe della gonna, sospirare e guardare in alto.
«Tesoro» inizia con aria dolce, prendendoti una mano «Sai che ti amo tanto, vero?»
«Hai nascosto una puffola pigmea in casa?» le chiedi esasperato.
«Ci sono puffole pigmee in casa!?» esclama allarmata.
«No!» ti affretti a rispondere «Cosa dovevi dirmi?»
La vedi temporeggiare per qualche secondo ancora, infine sputa tutto d’un fiato: «Sono incinta…ma ti prego non uccidermi!»
Vedendo la tua faccia sconvolta, si appresta ad aggiungere: «È anche colpa tua!»
«Possiamo avere cinque puffole pigmee?» le domandi con aria dura, quasi severa.
La vedi impallidire e biascicare: «Certo, amore, tutto quello che vuoi…»
Ghigni soddisfatto, infine la sollevi tra le braccia e le fai fare una giravolta in aria «È fantastico, Hermione, ti amo da impazzire!»
E mentre lei ti implora di farla scendere e tira schiaffi sulla tua schiena, tu stai già fantasticando sul nome del pargoletto.
«Che te ne pare di Izzie, se è femmina? Oh, se è maschio potremmo chiamarlo Hugo, ma il secondo nome deve assolutamente essere Charlie! O potrebbe essere Hagrid, o Sirius, o Molly! Sai qual è un nome che mi piace sul serio? Oliver. Sì, Oliver Charlie Weasley sarà un gran cercatore!»
«Poi Hugo Sirius Weasley sarà il portiere…»
«Non abbiamo tutti questi figli…»
«In realtà sono incinta di due gemelli, Fred…»
«No, non hai detto così prima»
«Lo so, ma i bambini sono due»
«Di questo passo batterò mia madre con pochissime infornate!»
«Prego?»
Ridacchi e le permetti di tornare con i piedi sul pavimento, ma continui a stringerla tra le braccia. Vi guardate negli occhi lucidi e con i vostri sorrisi a qualche centimetro l’uno dall’altro. Nonostante sia passato tanto tempo non puoi ancora credere al fatto che Hermione si sia innamorata di te, lei che è così incredibilmente eccezionale.
«A che pensi?» ti chiede, anche lei tenendoti stretto.
«Al fatto che è incredibile che tu abbia scelto proprio me per condividere tutto questo…» sussurri, i vostri nasi che si sfiorano.
La vedi assumere una faccia perplessa e dispettosa, poi chiedere: «Aspetta, tu sei…?»
«Scema» mormori, allontanandoti divertito e scuotendo la testa.
Lei ti riprende il viso tra le mani e si alza sulla punta dei piedi, coinvolgendoci in un bacio dolce, che ti riempie d’amore e ti scalda il petto.
«Ti amo, idiota»
«Anch’io, zuccherino»


NdA: e così questa storia è giunta al termine :') 
Ringrazio tutti quelli che hanno letto fin qui ed in particolare voglio ringraziare Fred_Herm che ha recensito ogni capitolo, lasciando commenti sempre molto carini che non mi hanno fatta sentire sola nella pubblicazione <3
Spero che la storia vi sia piaciuta e di riuscire a tornare presto con qualcosa di nuovo.
Rora
   
 
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