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Autore: Farkas    23/05/2021    5 recensioni
Per salvare la vita di sua zia Peter non ha altra scelta che fare un patto col diavolo. Non deve vendere l'anima, ma il suo matrimonio con MJ che verrà cancellato dalla storia, in modo che Mefisto possa cibarsi dell'infelicità che i due proveranno per l'amore perduto. Peter accetta e ottiene anche che tutto il mondo esclusa MJ scordi la sua identità, mentre lui e la rossa dimenticheranno di aver stipulato il patto. Ma Mefisto, vuole di più. E per ottenerlo fa leva su quello che è forse il sentimento più potente in grado di provare qualunque creatura senziente: l'amore.
Il demone dunque fa un'offerta ulteriore a Mary Jane: se entro un anno riuscirà a riconquistare Peter lui renderà loro il matrimonio, in caso contrario prenderà l'anima della rossa. Ma un uomo d'affari prudente sa che conviene diversificare gli investimenti e quindi Mefisto fa la stessa proposta anche a Felicia, permettendole di ricordare la vera identità di Peter ed eliminando tutti gli impedimenti a una sua storia con lui, garantendole una chance di successo.
Spinte dall'amore entrambe accettano. Chi vincerà questa diabolica scommessa?
Genere: Azione, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Curt Connors, Felicia Hardy, J. Jonah Jameson, Mary Jane Watson, Peter Parker
Note: What if? | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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Un nuovo giorno

 

Capitolo 2: Nuova vita, guai vecchi

 
 
“Devo trovarmi un appartamento e alla svelta. Non posso abitare da zia May in eterno. Farsi ospitare per un po’ passi, ma sono mesi che sto da lei” si disse Peter mentre si dirigeva al Bugle.
Già mesi… in effetti erano anche mesi che non metteva più il costume… e la cosa lo seccava. D’accordo il tasso di criminalità era basso, d’accordo i suoi nemici non si vedevano più da un pezzo*… ma aveva ancora il potere. E quindi la responsabilità.
Vroooom!
-Fermate quel pazzo! -.
Il giovane Parker venne risvegliato dai suoi pensieri da una berlina nera che sfrecciava sul marciapiede a tutta velocità.
-Levatevi di torno, sfigati! Sta passando Overdrive!-.
“Fantastico, dove sono tutti i supereroi registrati? Be’… prima o poi l’amichevole Spider-Man di quartiere doveva pur tornare in azione” si disse il ragazzo nascondendo i vestiti, mentre si cambiava in un vicolo.
-Bene, New York… preparati al ritorno del tuo amichevole Spider-Man di quartiere- sentenziò quest’ultimo volteggiando verso l’auto.
-Ehi, è Spidey!-.
-Non si vedeva da mesi! -.
L’eroe si lanciò sul davanti della macchina.
-Spider-Man! Non posso crederci…- cominciò l’autista un tipo che indossava un casco da moto nero e tutta integrale dello stesso colore.
-Già, non sono morto, scomparso o…-.
-È fantastico! Aspettavo da tanto questo momento! -.
-Eh? -.
-Sono un tuo super-fan! Me lo fai un autografo? -.
-Wow. M’imbarazzo sempre, quando me lo dicono. È che… non ci sono abituato-.
In quel momento Overdrive sterzò violentemente e ciò unito alla forte scarica elettrica che rilasciò la sua auto, fece perdere la presa al ragno.
 
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-Cosa?! Le azioni del Bugle hanno perso un altro 15%?!- urlò Jonah nel cellullare. - Maledizione di questo passo… ha riattaccato! -.
Entrando nell’ufficio dell’amico, Robbie lo vide coprirsi la faccia con le mani.
-Per anni ho condotto campagne contro quei mostri in costume. Per anni ho detto che avrebbero dovuto essere regolamentati e finire in carcere se rifiutavano. E cos’è successo? -.
-Hanno fatto quello che dicevi tu, Jonah-.
-E mi hanno rovinato! - urlò l’incontentabile editore. - Non succede più niente, le vendite sono ai minimi storici! Ora ci pensano gli addetti stampa dello S.H.I.E.L.D. o delle squadre a rilasciare notizie sugli scontri dei supereroi. Darei di tutto per un vero, scoop! -.
-Jonah! Robbie! L’Uomo Ragno è appena ricomparso. Sta combattendo un tizio nuovo Overdrive…- annunciò Betty entrando di corsa nella stanza.
Jonah aveva smesso di ascoltare dopo “ricomparso”.
-Presto, accendete le rotative! Quel balordo, sta violando la legge più importante della nazione! E dov’è Parker? Mi servono foto! Questa è la volta buona che riesco a schiacciare quell’insetto -.
Tecnicamente i ragni non sono insetti, ma nessuno si diede la briga di farlo notare al marito di Marla.
 
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-Ecco altri due di quei balordi! - urlò un poliziotto giovane, dalla carnagione scura e coi corti capelli neri. - Muoviti O’Neil che li prendiamo-.
-Spiacente signori: il vostro veicolo è requisito! - annunciò Spider-Man entrando nella macchina della polizia e partendo a tutto gas.
“Faccio schifo a guidare*, ma tanto devo fare solo pochi metri” si disse l’eroe.
-Centrale! La macchina ci è stata rubata! Eravamo scesi per un controllo… è stata rubata dall’Uomo Ragno! No, che non vi prendo in giro! Insomma, chiedo rinforzi! Che altro potrei fare?!- urlò il poliziotto moro.
-Scattare foto magari? - propose il collega. - Se vengono bene potresti venderle al Daily Bugle-.
 
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Overdrive correva come un pazzo sul ponte Queensboro, quando una volante della polizia lo travolse e scaraventò la sua auto in acqua. L’auto ma non lui, perché mentre urlava come un pazzo, venne avviluppato in una ragnatela e appeso al ponte, con addosso un bigliettino che recitava “Con gli omaggi del vostro amichevole Uomo Ragno di quartiere”.
I due poliziotti arrivarono giusto in tempo per chiamare un cellullare intimandogli di arrivare entro un’ora.
-Ehiiiiiiiiii- urlava Overdrive.
-Non ti preoccupare! Non ti lasceremo cadere, anche se forse dovremmo! – urlò il poliziotto castano.
-Lo so! Quello che voglio sapere, è se posso tenere il bigliettino! Sono un fan! -.
-Ma ti rendi conto O’ Neil?!- fece indispettito il moro. - Questi superidioti fanno così tutto il tempo e noi dobbiamo ripulire i loro casini. Eroi, criminali… sono tali e quali. Questo per loro è un hobby-.
-Sbagli Gonzales. L’Uomo Ragno cerca solo di aiutare la gente, questo miserabile pensa solo ai soldi. Quanto alla registrazione… se Cap diceva che è una stronzata, vuol dire che è una stronzata-.
 
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-Cosa?! Overdrive è stato catturato?!-.
-Sì. Dall’Uomo Ragno… ma ecco… quello che aveva preso… per un giusto prezzo potrei portarglielo…-.
-Va bene- rispose secco l’uomo interrompendo la telefonata.
 
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-Torta al limone zia May. La tua preferita- fece Peter porgendo un pacco all’anziana signora.
-E che si festeggia? -.
-Niente, costava giusto i miei ultimi dollari… fortuna che domani è giorno di paga e potrò mettermi a cercare un appartamento-.
-Bene caro. Qui sei sempre il benvenuto, ma non implica che devi starci per forza. Comunque io stasera, sarò fuori casa, faccio il turno doppio alla mensa dei poveri-.
-E io esco con Harry-.
-Ah, già-.
 
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Il Deep End era uno dei locali più chiassosi e in voga di New York. Adattissimo a Harry e alla sua nuova fiamma Lily Hollister, una bionda dalla pelle scura e gli occhi dorati, figlia del procuratore distrettuale che si candidava a sindaco. Per nulla adatto a Peter e all’amica di Lily, Carlie una bella ragazza bruna, vestita in modo anonimo con gli occhiali e la coda di cavallo.
-Al mio ragazzo sarebbe piaciuto venire, ma oggi ha avuto problemi al lavoro- annunciò cercando di farsi capire malgrado il frastuono.
-Tu che ci racconti Pete? - chiese Harry. - Io ho deciso di finanziare la campagna del padre di Lily… sarebbe un gran sindaco-.
-E lo sarà! Se n’è convinto anche lui finalmente e quando Bill Hollister si mette in campo, nulla può resistergli-.
-Io sto cercando un appartamento… non posso più dormire a casa di mia zia-.
-Peter si sta riprendendo dopo la fine di una lunga relazione- spiegò Harry.
-Perfettamente ripreso. Devo solo trovarmi una casa-.
-Vin sta cercando un coinquilino… potrei parlargli- propose Carlie.
-Perché no? Grazie-.
BANG!
-Fermi tutti! C’è qui il Rapinatore- tuonò un uomo con il costume bianco e rosso entrando nella discoteca, sparando in aria con una pistola di grosso calibro.
-Forza gente, non preoccupatevi. Consegnatemi orologi, cellullari e portafogli e non ucciderò nessuno- disse con nonchalance il Rapinatore mentre mollava un cazzotto sul bancone del bar distruggendolo. Nessuno tentò di fare l’eroe. Nemmeno Peter… che però lanciò una ragno-spia nel sacco dei complici del Rapinatore.
Appena se ne furono andati Peter corse via.
-Harry, devo cercare di…-.
-… Scattare foto per il giornale- sospirò il rosso.
 
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Messosi il costume addosso Peter volteggiava seguendo il segnale della ragno-spia, quando udì numerosi spari.
Immediatamente il tessiragnatele si diresse in quella direzione, e vide uomini con addosso maschere da demoni sparare contro Festern e i suoi.
-Questa parte della città, appartiene a Mister Negativo! Non sono permesse attività criminali senza il suo consenso- tuonò uno degli assalitori.
 
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Intanto J alla terza era ospite di una trasmissione di Fact Chanel dove non solo aveva ricordato tutti i problemi che affliggevano la città di recente, ma aveva anche spiegato perché fossero, dalla prima all’ultima, colpa dell’Uomo Ragno.
-Ma mister Jameson… a parte una breve apparizione stamattina, l’Uomo Ragno non si fa vedere da mesi- osservò la sua intervistatrice Natalie.
-Allora non guardate abbastanza bene. Ma sa quanti a Carnevale, si sono messi il suo costume? Ormai quell’aracnide non è più una minaccia. E’ un movimento. Un marchio! -.
-Sì… e per anni è stato un marchio redditizio, per lei. Il suo giornale, era quello che dedicava più spazio all’Uomo Ragno. Ora, che non ci sono più notizie su di lui, le vostre vendite sono al minimo storico-.
-No comment- ringhiò Jonah.
 
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Facendo sfoggio della sua superforza e della sua resistenza alle pallottole, il Rapinatore affrontava gli uomini di Mister Negativo, senza preoccuparsi minimamente dei suoi scagnozzi. Gli scagnozzi di Mister Negativo, tentavano di far fuori il Rapinatore e i suoi complici, senza preoccuparsi minimamente di nient’altro. E i poveracci che si trovavano in mezzo alle opposte fazioni, ahimè…
Ovviamente i passanti erano corsi via all’inizio della sparatoria, ma qualcuno era rimasto ferito lo stesso o peggio. Peter appena giunto sulla scena intuì cosa stesse succedendo e capì che c’era un solo modo per porre rapidamente fine allo scontro: spostarlo altrove.
Rapidamente afferrò il Rapinatore una ragnatela e lo scaraventò contro il muro di un edificio, distruggendolo. Prima che potesse riprendersi, Spidey gli si lanciò addosso, riempendolo di botte prima che potesse anche solo tentare una reazione.
Visto che il loro capo non poteva più proteggerli coi suoi superpoteri, i sottoposti di Fester se la filarono. Fortunatamente per loro, i nemici preferirono impadronirsi del bottino, piuttosto che inseguirli.
 
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Fu solo quando il suo nemico perse i sensi che il ragno, alzò lo sguardo e si rese conto di trovarsi in una stazione televisiva. E che di fronte a lui c’era J. Jonah Jameson che strappato il microfono a Natalie aveva preso a declamare: - In diretta da Fact Channel, possiamo vedere la minaccia mascherata, nota come Spider-Man che viola sfacciatamente l’Atto di registrazione dei super-umani e al contempo tenta di violare la libertà dei media-.
Il supereroe per un attimo rimase inebetito. Aveva piantato villanamente in asso il suo migliore amico, per arrestare il Rapinatore, aveva rischiato la pelle e fuori c’erano morti e feriti. MJ lo aveva lasciato scappando via come una ladra e dato che Jonah trovava un’infinità di scuse, per ritardare i pagamenti erano mesi che dormiva da sua zia. E ora Jonah riprendeva a calunniarlo. No. Era troppo. Era semplicemente troppo.
-ADESSO BASTA! MA SI PUO’ SAPERE CHI TI DA’ IL DIRITTO DI CRITICARMI?! CHI DIAVOLO TI CREDI DI ESSERE?!- ruggì Spider-Man rivoltò a Jonah.
-Ah! Ora minacci? Tipico tuo, incapace di accettare un confronto, fai il bullo…-.
-MOLTO COMODO ACCUSARE, STANDO COMODAMENTE SEDUTO NEL TUO BELL’UFFICIO! IO RISCHIO LA VITA PER AIUTARE LA GENTE, SENZA RICEVERE NÉ CHIEDERE NIENTE! TU INVECE CHE PASSI TUTTO IL TUO TEMPO SENZA COMBINARE NIENTE DI BUONO, SEI PIENO DI SOLDI E NON FAI CHE CALUNNIARMI! -.
-Io sono a capo di un impero mediatico che…-.
-Ma quale impero? Senza di me il tuo patetico fogliaccio sta fallendo! Il Bugle, praticamente l’ho portato io al successo! Tu, non sei capace di fare niente. Sei solo un fallito, invidioso e pieno d’odio che non fa altro che sputare veleno! Sei patetico Jonah! Non sei mai riuscito a combinare nulla di buono, nella vita e te la prendi con me! -.
Inferocito come poche volte in vita sua, il vecchio brontolone strinse i pugni e fece per lanciarsi in una violenta replica… ma dalla bocca non gli uscì che un verso strozzato.
La rabbia l’aveva stravolto… fin troppo.
J. Jonah Jameson si portò le mani al torace e con un gemito, stramazzò sul pavimento.
-Che gli hai fatto?!- urlò l’intervistatrice.
-Niente! Stavo solo parlando! -.
-Mio Dio! Sta avendo un infarto! - urlò qualcuno.
-Io… io… non…- boccheggiò il ragno.
“Mi sono arrabbiato, gli ho urlato addosso e ho fatto arrabbiare anche lui… e ora potrebbe… potrebbe…” pensò sconvolto il nipote di Ben.
 
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-Norton Fester nel mio territorio. Inaccettabile-.
-Ci dispiace capo, purtroppo l’intervento dell’Uomo Ragno, ci ha impedito di eliminarlo, ma siamo riusciti a impadronirci del suo bottino-.
-Questo invece è accettabile. Avete fatto il vostro dovere. Potete andare-.
Poco dopo l’uomo si alzò per frugare tra la refurtiva portatagli dai suoi sottoposti.
Chiunque lo avesse visto, avrebbe definito il suo aspetto quantomeno curioso: la sua pelle era di color nero-bluastro, aveva i capelli bianchi e gli occhi neri dove avrebbe dovuto esserci il bianco della cornea, con pupille bianche. Anche i suoi abiti seguivano lo stesso schema di colori.
-L’Uomo Ragno… sparisce per mesi e torna proprio quando i miei piani cominciano a muoversi… coincidenza? Sia come sia, non mi fermerà. E forse, questa, potrebbe aiutarmi- commentò lo strano uomo afferrando la ragno-spia.
Un lieve bussare lo distolse dalle sue riflessioni.
Un uomo in completo era appena entrato, porgendogli una valigetta.
Controllato che il contenuto fosse ciò che si aspettava, prese un mazzetto di banconote e lo consegnò al suo visitatore.
-È più del doppio della cifra prevista. Allunga qualche bigliettone ai compagni di cella di Overdrive, affinché gli diano una lezione. Tu, mi hai servito bene e hai ricevuto un bonus. Overdrive ha fallito e verrà castigato. Tutti presto, capiranno chi è Mister Negativo- sentenziò l’uomo. E su quella frase amichevole il detective Palone, capì di essere stato congedato.
 
 
 
  • Dato che l’obiettivo di Un nuovo giorno era “svecchiare” il personaggio di Spider-Man si decise di non adoperare per un po’ nessuno dei suoi nemici classici e di dotare il ragno di una galleria di nuovi avversari. Mi è parsa una buona idea e quindi ho deciso di adoperarla anche per questa storia. Non temete Goblin, Doc Ock, Venom e gli altri ci saranno. Solo… fra qualche capitolo. Nemici minori come il Rapinatore (per il nome, si sono proprio sprecati) o Shocker invece potranno comparire.
  • Peter non è mai stato un gran guidatore: a parte il fatto che è sempre troppo al verde per averne una, che se ne farebbe uno come lui di una macchina? Recentemente dopo aver preso lezioni da un’ingegnera automobilistica pare migliorato… ma qui ciò non è ancora avvenuto.
 
 
 
 

ANGOLO DELL’AUTORE

 
Forse vi aspettavate di vedere MJ e Felicia già in questo capitolo, ma ho deciso di mostrare prima il nuovo status quo di Peter. Preferisco mettere prima un po’ di caos nella sua vita da single e poi gettarlo in una relazione. Le ritroveremo fra qualche capitolo.
Ringrazio Eideard_madadhallaidh88 che ha recensito e messo la storia nelle seguite, e fenris e daffodil che hanno recensito.
Grazie anche a voi lettori silenziosi, ci vediamo nelle recensioni.
  
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