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Autore: Il cactus infelice    24/05/2021    2 recensioni
Estate 2020. Il riscaldamento globale colpisce non solo il mondo Babbano, ma anche quello dei Maghi. La frenesia dei social, della tecnologia, sta travolgendo anche i maghi e le streghe. Bisogna tenersi al passo coi tempi.
Ma mentre queste questioni vengono lasciate ai Babbani - che se ne intendono di più - il Mondo Magico avrà un'altra gatta da pelare.
Harry Potter si ritroverà a dover risolvere un altro mistero, forse addirittura a combattere un'altra guerra e questa volta lo riguarda molto, molto da vicino.
Tutto inizia con un ritorno inaspettato una mattina del 10 Luglio 2020.
Genere: Angst, Azione, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Famiglia Potter, Famiglia Weasley, I Malandrini, Nimphadora Tonks, Teddy Lupin | Coppie: Bill/Fleur, Harry/Ginny, James/Lily, Teddy/Victorie
Note: What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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LOTTA PER LA VITA

parte 3


Regulus corse il più lontano possibile da Alecto Carrow che aveva steso e legato come un salame. Doveva tornare da suo fratello e i suoi amici il prima possibile, doveva liberarli da lì e poi avrebbero cercato Harry e James e se ne sarebbero andati di lì il più in fretta possibile. Magari catturando qualche Mangiamorte lungo la strada. 

Aveva una brutta sensazione e terribili ricordi continuavano a venire a galla, anche se si sforzava di allontanarli; aveva passato tutta la sua vita tra i Mangiamorte e la Magia Oscura ed entrambi gli avevano causato esperienze traumatiche. Era bravo a tenere a bada le sue emozioni ma non così tanto. 

Finalmente arrivò alla botola dove Zeudi li aveva imprigionati e scese velocemente le scale. 

Lì si trovò con tre paia di occhi sgranati che lo fissavano. 

“Sei tornato a finire il lavoro?” gli chiese James in tono rabbioso. 

Regulus rimase immobile vicino alle scale confuso. Poi gli sovvenne alla mente: loro avevano creduto al suo doppio gioco. 

“Che cosa? Ci avete creduto davvero che stessi dalla loro parte?”
“No?”
“Certo che no!” 

Per dimostrare che era serio, impugnò la bacchetta di Alecto e liberò il fratello dalle catene. Poi fece lo stesso con gli altri. 

“Oh grazie a Godric!” esclamò Sirius abbracciando velocemente il fratello.

“Hai davvero pensato che vi avessi ingannato?” 

Regulus non era sicuro se sentirsi offeso o dispiaciuto, ma non era quello il momento di pensarci.

“Dobbiamo andarcene”.

“Troviamo Harry prima”.

“Pensate che riusciremo a recuperare le nostre bacchette?” 

“Posso provare…”. A Regulus sembrava una soluzione piuttosto stupida e mai avrebbe pensato che qualcuno potesse essere così scemo, ma tentare non nuoce. 

“Accio bacchette rubate”.

Le bacchette di Ron, Sirius, James, Lily, Regulus e persino quella di Harry volarono in un attimo tra le mani del ragazzo che rimase a fissarle attonito.

O Zeudi non era una nemica particolarmente furba oppure sembrava essere tutto così facile perché in realtà c’era qualcosa di terribile che li aspettava.

“Perfetto! Dividiamoci per cercare Harry!” 

Ron partì senza lasciare a nessuno il tempo di replicare. Non erano sicuri che dividersi fosse la soluzione migliore.



Dopo un po’ di ricerca, Ron piombò in una stanza che lo lasciò immediatamente di stucco: era una stanza piuttosto grande e completamente vuota, eccetto per un camino acceso su cui ribolliva un calderone pieno di una pozione dallo strano odore, non particolarmente sgradevole ma nemmeno piacevole. 

Quello che però attirò l’attenzione di Ron fu una delle pareti ricoperta interamente da foto, ritagli di giornali, articoli e annotazioni scritte a mano con una penna Babbana.

La cosa inquietante era che tutte quelle foto e notizie e annotazioni riguardavano Harry e la sua famiglia, in alcuni casi c’erano persino lui ed Hermione. C’erano persino foto e notizie degli anni di Hogwarts, nonché sulla sconfitta di Voldemort, sia prima che seconda. Alcune cose cominciavano a quadrare: il rapimento di James non era il capriccio o la vendetta di qualcuno che voleva semplicemente attirare l’attenzione di Harry. Era molto molto di più. Ed era inquietante.

Dalle annotazioni sembrava che ci fosse un piano dietro, qualcosa di terribile che ribolliva da un po’.

Qualcuno - forse proprio quello Zeudi - stava raccogliendo informazioni su Harry ed in particolare sulla sua vita attorno a Lord Voldemort.

Ron estrasse il cellulare dalla tasca e scattò delle foto alla parete. Poi si avvicinò alla pozione e ne mise un po’ in una piccola ampolla che si portava sempre dietro.

Ma improvvisamente un rumore lo distrasse. 

Un giovane ragazzo sbucò da un armadio dietro di lui. 

“Non farmi del male!!” gridò questi.

Ron gli puntò immediatamente la bacchetta contro ma qualcosa gli diceva che quel strano personaggio non rappresentava una minaccia. L’apparenza però può ingannare e non si era mai troppo sicuri.

“Non farmi del male!” gridò l’altro nuovamente chiudendo gli occhi e mettendosi le mani sulle orecchie.

A Ron ricordò suo nipote Louis con quel gesto.

“Ehi, non voglio farti del male”, gli disse con voce calma avvicinandoglisi.

“Come ti chiami?” 

“Patrick”, rispose lo sconosciuto non più sconosciuto, riaprendo gli occhi e abbassando le mani. Poteva avere sui vent’anni, ma i lineamenti in alcuni punti erano così morbidi che sembrava un bambino.

“Sto cercando la tua amica. Zeudi. Sai dove si trova?” 

“Vuoi farle del male? Lei mi ha detto di nascondermi. È gentile con me, non farle del male, ti prego”.

“Non voglio farle del male!”

Un altro rumore improvviso dietro di lui distrasse Ron che puntò la bacchetta verso la porta senza perdere di vista Patrick.

Con la coda dell’occhio intravide la zazzera scura di Harry e gli si precipitò immediatamente incontro.

La sorpresa però lo colse quando vide che l’amico aveva tra le mani un’incosciente James.

“L’hai trovato!” 

“Sì, ma dobbiamo portarlo immediatamente in ospedale! Non sta bene”. 

“D’accordo, tu vai!”

“No! No! Portalo tu. Io vado a cercare Zeudi”.

“Ma Harry…”.

“Per favore, Ron. Portalo in ospedale e chiama Ginny. Contatta i rinforzi anche. Ci vedremo dopo, promesso”.

Ron non ne era convinto ma non era quello il momento giusto per mettersi a discutere con Harry. Sperava solo di non pentirsene in seguito.

Prese James e con un leggero pop si smaterializzò.



Dopo che Ron e James Sirius se ne furono andati e l’Auror ebbe chiamato i rinforzi, il caos scoppiò nella casa e nei dintorni di Little Hangleton.

Auror combattevano contro Mangiamorte, cercando di evitare nel peggiore dei casi anatemi che uccidono. Era questo il problema dei Mangiamorte e dei Maghi Oscuri spietati, non si facevano problemi a lanciare Avada Kedavra. Nemmeno uno scudo ti proteggeva da questi e dovevi per forza schivarli o sperare che il Mangiamorte di turno non avesse una buona mira.

Harry, dopo aver steso Dolohov, venne distratto da una figura a qualche metro di distanza da lui che lo fissava con sguardo maniacale. 

Abito lungo, capelli scuri e ricci che le ricadevano sulle spalle a incorniciare un volto pallido come la luna dai lineamenti regali, occhi neri e pieni di malvagità. Bellatrix Lestrange.

La donna si mise a correre non appena capì di essere stata riconosciuta e Harry non perde tempo a inseguirla. Bellatrix sarebbe stata sua. L’avrebbe sbattuta ad Azkaban o l’avrebbe anche uccisa se avesse dovuto. Scommetteva che era lei l’artefice del rapimento di James.

Purtroppo però la perse di vista quando ridisce lungo la discesa dove aveva lasciato la Mercedes. Non sapeva esattamente cosa lo abbia spinto, sarebbe stato più comodo cercare la donna a piedi, ma decise di salire in macchina. Mise in moto e fece una manovra brusca per girarsi. 

Ed eccola nuovamente li, a pochi metri da lui che lo fissava dal mezzo della strada. Harry spinse il piede sull’acceleratore e si diresse dritto verso la donna con tutta l’intenzione di investirla. Questi non smettevo di sorridere.

Fu troppo tardi per Harry quando capì di aver commesso una cazzata. Bellatrix alzò la bacchetta e un raggio esplose colpendo il parabrezza dell’auto di Harry che fece un paio di giri su sé stessa prima di capovolgersi a bordo strada. 

La risata maniacale di Bellatrix si infranse contro il silenzio e lei scomparve in una nuvola di polvere.

Harry era riverso sul sedile del guidatore, del sangue che gli colava dalla fronte e gli occhi chiusi, schiacciato contro il vetro rotto dell’auto capovolta.

Nessuno lo aveva visto allontanarsi. Chissà quanto tempo sarebbe passato prima che lo trovassero.


*** 


Salve e buon Lunedì a tutti. Come state?? Presumo male ora che vi ho lasciati nuovamente con questo cliffhanger. Ma l’altra volta vi ho risparmiati su Regulus, non posso essere sempre così buona XD
Vi do il permesso di uccidermi (ma ricordatevi che se mi uccidete poi non saprete ocme prosegue la storia muahahahah *risata malefica*). 


A presto e fatemi sapere le vostre opinioni. 

Un mega bacio a tutt*!!!

C. 

   
 
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